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    Citi paga 25,9 milioni di dollari per risolvere accuse discriminazione negli USA

    (Teleborsa) – Il Consumer Financial Protection Bureau (CFPB) degli Stati Uniti ha ordinato a Citigroup di pagare 25,9 milioni di dollari in multe e risarcimenti ai consumatori per aver discriminato intenzionalmente e illegalmente i richiedenti di carte di credito che la banca ha identificato come armeno-americani. Dal 2015 al 2021, Citi ha discriminato i richiedenti di determinati prodotti di carte di credito, in base ai loro cognomi, che sospettava fossero di origine armena. I supervisori di Citi hanno cospirato per nascondere la discriminazione istruendo i dipendenti a non discutere le pratiche discriminatorie per iscritto o su linee telefoniche registrate. I dipendenti di Citi hanno mentito anche sui motivi del rifiuto, fornendo false ragioni ai richiedenti respinti. Secondo l’ordinanza odierna, Citi pagherà 1,4 milioni di dollari ai consumatori danneggiati insieme a una sanzione di 24,5 milioni di dollari.”Il CFPB ha scoperto che Citi discriminava intenzionalmente i candidati di origine armena, principalmente in base all’ortografia del loro cognome – ha affermato il direttore del CFPB Rohit Chopra – Citi stereotipava gli armeni come inclini alla criminalità e alla frode. In realtà, Citi ha fabbricato illegalmente documenti per nascondere la propria discriminazione”.Almeno dal 2015 al 2021, Citi ha preso di mira i richiedenti di carte di credito con cognomi che i dipendenti Citi associavano all’origine armena, nonché i richiedenti a Glendale, California o dintorni. La banca ha preso di mira specificamente i cognomi che terminano in “-ian” e “-yan”. Soprannominata “Piccola Armenia”, Glendale ospita circa il 15% della popolazione armena americana negli Stati Uniti. LEGGI TUTTO

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    Officine Meccaniche Barni acquisisce il Gruppo Guida Impianti

    (Teleborsa) – Officine Meccaniche Barni, azienda operante nel settore della meccanica industriale di precisione, ha scelto Unicredit come partner per l’acquisizione del Gruppo Guida Impianti grazie all’emissione di un Minibond da tre milioni di euro. Il prestito obbligazionario ha una durata di sei anni e ha lo scopo di sostenere l’acquisizione da parte di Officine meccaniche Barni del Gruppo Guida Impianti, storica azienda di Lainate (MI) che dal 1962 è specialista nella realizzazione di impianti tecnologici complessi dedicati ai processi di finitura delle bobine in acciaio e leghe leggere (coil processing). Guida Impianti ha a disposizione oltre 800 impianti di taglio installati in tutto il mondo in oltre 60 anni di storia.”Grazie al minibond da noi emesso e sottoscritto da UniCredit, – afferma Maurizio Barni, presidente del CDA di Officine Meccaniche Barni – proseguiamo nel nostro progetto di crescita sostenibile e puntiamo a consolidare la quota di mercato acquisita grazie a investimenti commerciali e ricerca e sviluppo che hanno portato alla nascita delle nuove linee di Coil coating e Digital printing, quest’ultima con tecnologia UV a ridotto impatto ambientale”.”Con questo finanziamento portiamo avanti con determinazione il nostro impegno nel supportare finanziariamente le aziende nel proprio percorso verso un’economia green e sostenibile, sempre più fattore competitivo e di longevità, agevolando al contempo la diversificazione delle fonti di finanziamento che offriamo alle nostre imprese clienti – dichiara Marco Bortoletti, regional manager Lombardia di UniCredit –. Siamo da anni leader nel mercato dei minibond e abbiamo recentemente raggiunto il traguardo di un miliardo di euro di sottoscrizioni in Italia, di cui un quinto in Lombardia. Nel solo 2023 è l’ottavo minibond sottoscritto da UniCredit in Lombardia”.Officine Meccaniche Barni, nasce nel 1969 in Valtellina, a Morbegno (SO), nei pressi del lago di Como, da una grande passione per la meccanica industriale di precisione. Negli anni, l’azienda si è affermata come partner dei più quotati produttori italiani di linee, nella realizzazione di impianti Taylor made, completando l’offerta del gruppo con la produzione di linee di Coil coatings, sgrassaggio, anodizzazione alluminio ed impianti di finitura del tubo con e senza saldatura. Oggi Barni si spinge oltre la semplice produzione di impianti ed apparecchiature speciali per la lavorazione dei metalli, presentandosi come una società di ingegneria ad alto valore aggiunto, in grado di proporre ed implementare soluzioni tecnicamente evolute, flessibili e versatili. LEGGI TUTTO

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    UniCredit colloca Green Bond da 750 milioni di euro

    (Teleborsa) – UniCredit ha emesso con successo un Senior Preferred Green Bond da 750 milioni di euro con scadenza 6 anni e 3 mesi e possibilità di rimborso anticipato (call) dopo 5 anni e 3 mesi, rivolto a investitori istituzionali. L’emissione avviene in seguito a un processo di book building che ha raccolto domanda per oltre 2 miliardi di euro da parte di più di 150 investitori a livello globale. Grazie a ciò, il livello inizialmente comunicato al mercato di circa 180pb sopra il tasso mid-swap è stato rivisto e fissato a 150pb. Conseguentemente la cedola annuale è stata determinata pari al 4,60%, con prezzo di emissione/re-offer di 99,887%. L’allocazione finale ha visto la prevalenza di fondi 68%, banche e private bank 25%, assicurazioni 6%. Complessivamente, il 79% delle obbligazioni è stato collocato presso investitori con un focus ESG/SRI/Green. La domanda è pervenuta principalmente da: Francia 29%, Italia 29%, UK 12%, Germania/Austria 10%, Spagna/Portogallo 10%, Svizzera 6% e Benelux 3%.Il ricavato è destinato a finanziare specifici progetti in materia di energie rinnovabili, trasporti puliti ed edifici verdi. L’emissione completa il Funding Plan 2023 riservato agli investitori istituzionali e conferma ancora una volta la capacità di UniCredit di accedere al mercato in diversi formati, si legge in una nota.UniCredit ha ricoperto il ruolo di Sole Book Runner e Lead Manager affiancata da Barclays, BNP Paribas, BofA, Intesa Sanpaolo, ING, Santander e UBS in qualità di Joint Lead Managers. La quotazione avverrà presso la Borsa di Lussemburgo. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, utile 9 mesi schizza a 943 milioni. Nuovo piano il 12 dicembre

    (Teleborsa) – Banco BPM ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con un risultato netto record pari a 943,4 milioni di euro (487,4 milioni nel corrispondente periodo del 2022, +93,6%).Il margine di interesse si attesta a 2.421,6 milioni, in crescita del 52,3%, attribuibile principalmente all’incremento dello spread commerciale, conseguente al rialzo dei tassi di interesse, e al limitato impatto sul costo dei depositi che hanno più che compensato il venir meno dei benefici relativi alla remunerazione dei finanziamenti TLTRO. Le commissioni nette ammontano a € 1.408,2 milioni, in calo del 2,2%.Le grandezze patrimoniali confermano i significativi risultati raggiunti: gli impieghi netti performing core (costituiti da mutui, finanziamenti, conti correnti e prestiti personali) si attestano a 99,1 miliardi con un volume di nuove erogazioni per 14,6 miliardi; la raccolta diretta risulta pari a 124,5 miliardi in incremento dello 0,8% rispetto a fine 2022; la raccolta indiretta raggiunge i 100 miliardi, in crescita di 8,7 miliardi rispetto al 31 dicembre 2022.Al 30 settembre 2023 l’incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei crediti lordi si è ridotta al 3,2% dal 3,9% del 30 settembre 2022. Il costo del credito, in costante riduzione a 47 p.b. annualizzati rispetto a 62 p.b. di fine anno 2022, rappresenta il livello più basso registrato dalla nascita del Gruppo Banco BPM, pur garantendo significativi livelli di copertura dei crediti deteriorati. Per l’intero esercizio (atteso utile superiore a 1,2 miliardi di euro) si conferma un significativo miglioramento dell’utile netto del Gruppo rispetto allo scorso anno, con un EPS 2023 superiore a 80 centesimi di euro, in ulteriore rafforzamento per il 2024, superando significativamente sia la traiettoria di redditività che i target complessivamente delineati nel Piano Strategico, che sarà oggetto di aggiornamento e di presentazione al mercato il 12 dicembre prossimo.”In tale sede si procederà ad aggiornare i target di remunerazione degli azionisti, che potranno riflettere i positivi risultati raggiunti in termini di redditività e di creazione organica di capitale”, si legge nella nota sui conti.Il CdA ha deliberato di destinare ad una riserva non distribuibile un importo di circa 378 milioni di euro, corrispondente a 2,5 volte l’ammontare della cosiddetta imposta sugli extraprofitti (pari a circa € 151 milioni), in luogo del versamento dell’imposta stessa. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, S&P assegna rating BBB- con outlook positivo

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha assegnato a Banco BPM il rating “BBB-” con outlook positivo.”La sua solida rete nelle più ricche regioni del Nord Italia e il suo modello di business ben diversificato supporteranno il merito di credito attraverso il ciclo economico” – scrive l’agenzia di rating in un report – anche alla luce del fatto che la banca nel corso degli ultimi anni “ha significativamente rafforzato la sua capitalizzazione” e “ripulito con successo il suo bilancio” dai crediti deteriorati.L’outlook positivo – aggiunge – “riflette la possibilità che il giudizio venga migliorato nei prossimi 18-24 mesi se la banca realizzerà il piano di emissioni, aumentando il buffer di subordinati disponibili per un bail in e farà chiarezza sul fatto che il buffer addizionale per l’assorbimento delle perdite rimarrà in modo sostenibile sopra i 350 punti base”. LEGGI TUTTO

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    Banca di Credito Popolare, Antonino Del Gatto nominato CFO

    (Teleborsa) – Il CdA di Banca di Credito Popolare ha nominato Chief Financial Officer (CFO) Antonino Del Gatto, già Chief Commercial Officer (CCO). Le Funzioni del CCO sono state attribuite, ad interim, al Direttore Generale Felice delle Femine.Inoltre, Adelaide Palomba ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Consigliere di Amministrazione.(Foto: Benjamin Child on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    BCE, Enria: “Banche Ue resilienti, migliorano redditività e capitali”

    (Teleborsa) – Le banche europee si sono dimostrate resilienti e hanno continuato a rafforzare i loro livelli patrimoniali. Nel secondo trimestre di quest’anno il coefficiente di solidità Cet1 degli istituti sotto la vigilanza diretta della Bce ha raggiunto il 15,7%. Questo il quadro tracciato dal presidente uscente del Consiglio di vigilanza della Banca centrale europea, Andrea Enria nella sua ultima audizione al Parlamento europeo. “Nonostante il graduale rimborso dei finanziamenti straordinari della Bce (Tltro) la situazione della liquidità delle banche – ha sottolineato Enria – resta forte, con un tasso di copertura medio di liquidità del 158%, ben superiore ai livelli requisiti regolamentari e ai livelli pre pandemia”. Le banche europee hanno anche continuato a rafforzare la loro redditività, con un livello di ritorno sul capitale medio al 10% nella prima metà di quest’anno “un record dell’avvio dell’unione bancaria ma – ha osservato Enria – ancora inferiore ai costi del capitale, che restano superiore al 13%”. Le banche hanno, inoltre, continuato a ridurre la quota di crediti deteriorati (Npl), all’1,8% nel secondo trimestre. Secondo il presidente della vigilanza bancaria della Bce i risultati degli stress test di quest’anno hanno confermato che il settore europeo potrebbe affrontare una grave situazione di difficoltà economiche. Nella sua ultima audizione al Parlamento europeo, il presidente uscente della vigilanza bancaria ha acceso un faro sull’esposizione al settore immobiliare richiamando le banche a intervenire sulle carenze nel versante della gestione del rischio. Enria ha riferito che si sta vagliando con attenzione anche la struttura dei finanziamenti degli istituti di credito. E ha fatto nuove pressioni anche sulla scia delle politiche europee che impongono misure contro il “rischio climatico”. “Le esposizioni al settore immobiliare richiedono particolare attenzione. L’attuale contesto di alti tassi di interesse – ha spiegato Enria – potrebbe creare ulteriori pressioni sui prezzi di uffici e case rendendo più difficile per proprietari e famiglie onorare i loro debiti. Le banche devono tenere conto di questi rischi nelle loro pianificazioni su accantonamenti e capitale”. Sul fronte dei meccanismi di finanziamento delle banche, un’attenzione particolare viene accordata ai rischi di “comportamenti volatili sui depositi non coperti da garanzie”, come si è visto nella primavera del di quest’anno, in particolare sulle banche statunitensi. “I social media e la digitalizzazione – ha proseguito Enria – possono attrarre investimenti di breve termine da competitori non bancari, ma possono anche accelerare le reazioni dei depositanti a segnali sui prezzi e a voci di mercato”. Da parte di Enria un accenno anche al rischio di cyber attacchi. “Le banche – ha detto – devono affrontare meglio il rischio informatico migliorando i propri quadri operativi. Per verificare la posizione delle banche a questo riguardo, nel 2024 eseguiremo uno stress test sulla resilienza informatica per tutte le banche vigilate. Il test sarà il primo di questo tipo e si concentrerà su come i meccanismi di risposta e di recupero delle banche potrebbero far fronte in caso di un attacco informatico grave ma plausibile”.I rischi associati al clima, infine, vedono le istituzioni europee sempre più risolute nel promuovere misure, non poco controverse, in particolare sul taglio della CO2. La vigilanza bancaria della Bce ha più volte avvertito che intende richiedere requisiti alle banche su questo versante. LEGGI TUTTO

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    Cassa di Risparmio di Orvieto, utile di 5,8 milioni al 30 settembre

    (Teleborsa) – La Cassa di Risparmio di Orvieto ha chiuso il terzo trimestre del 2023 con un utile netto di 5,8 milioni di euro, +71,5% rispetto al risultato del 30 settembre 2022 (3,38 milioni di euro). Il margine di intermediazione è pari a 39,82 milioni di euro (+16,7%), connesso alla crescita del margine di interesse (pari a 26,37 milioni di euro, +34,3%) e alle commissioni nette (pari a 13,12 milioni di euro, -4,6%);Gli impieghi netti verso la clientela, pari a 1,18 miliardi di euro, confermano il trend positivo registrato al 30 giugno 2023 (+5,6% rispetto al 31 dicembre 2022). +14,8% le erogazioni dei finanziamenti a medio lungo termine alle famiglie e alle piccole e medie imprese (116,7 milioni di euro rispetto ai 101,7 milioni di euro al 30 settembre 2022).In crescita la raccolta da clientela nei 9 mesi del 2023: +0,7% registrato dalla raccolta diretta (1,11 miliardi di euro al 30 settembre 2023 vs 1,10 miliardi di euro al 31 dicembre 2022) e +3,2% dalla raccolta indiretta (523,61 milioni di euro al 30 settembre 2023 vs 507,49 milioni di euro al 31 dicembre 2022).In crescita i coefficienti di solidità patrimoniale (CET1, Tier1 ratio e Total Capital ratio) che si attestano al 13,25% rispetto all’11,89% fully phased del 31 dicembre 2022. Il CdA ha deliberato di proporre all’assemblea la destinazione di un importo pari a due volte e mezzo l’imposta (tassa sugli extraprofitti) a una riserva non distribuibile a tal fine individuata, in luogo del versamento dell’imposta straordinaria sull’incremento del margine di interesse. LEGGI TUTTO