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    BCC, rinnovato dopo 15 anni contratto nazionale per i dirigenti

    (Teleborsa) – Federcasse e le Segreterie Nazionali delle Organizzazioni sindacali del Credito Cooperativo hanno sottoscritto l’Accordo di rinnovo del Contratto Collettivo nazionale di lavoro dei Dirigenti delle Banche di Credito Cooperativo – Casse Rurali Artigiane – Casse Raiffeisen, dopo 15 anni dall’ultimo rinnovo del 2008. “Abbiamo ritenuto maturo il momento affinché Federcasse e le Organizzazioni sindacali di Categoria aggiornassero la disciplina collettiva destinata ai Dirigenti delle BCC, ferma oramai da troppo tempo – dice Matteo Spanò, presidente della delegazione sindacale di Federcasse – È un risultato che ha richiesto un grande impegno e che mette in luce dinamiche sindacali complessivamente positive, con la capacità delle parti di fare sintesi e di individuare soluzioni originali e sempre più a misura di Credito Cooperativo”.L’Accordo prevede un sistema di aumenti economici “a doppio binario”, spiega una nota di Federcasse: aumenti tabellari, a regime, per tutti i Dirigenti pari a circa il 12% dell’attuale retribuzione e introduce l’Elemento distinto della retribuzione (EDR) nel caso di non raggiungimento del limite retributivo lordo annuo. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo rispetta ampiamente requisito patrimoniale BCE

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha ricevuto la decisione finale della BCE riguardante il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal 1° gennaio 2024 a livello consolidato, a seguito degli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP). Il requisito patrimoniale da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta pari a 9,32%.I coefficienti patrimoniali di Intesa Sanpaolo a livello consolidato al 30 settembre 2023, deducendo dal capitale circa 4,3 miliardi di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi del 2023 (di cui circa 2,6 miliardi distribuiti come acconto dividendi a novembre 2023) e le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1, risultano pari a: 13,6% per il Common Equity Tier 1 ratio e pro-forma 14,9% per il Common Equity Tier. LEGGI TUTTO

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    Banca Profilo, Arepo e TFC concordano proroga per compravendita 29% capitale

    (Teleborsa) – Banca Profilo ha reso noto che Arepo e Twenty First Capital hanno concordato una proroga al 20 marzo 2024 del termine di avveramento delle condizioni sospensive previste nel contratto preliminare di compravendita del 29% del capitale. Arepo è l’azionista di controllo di Banca Profilo, mentre Twenty First Capital è una società di gestione francese di fondi di investimento alternativi e limited partner e portfolio manager del fondo di diritto francese Fonds Archimedes.Lo scorso 22 maggio, Arepo aveva comunicato il raggiungimento di un accordo vincolante condizionato con TFC per la compravendita della Partecipazione, a fronte di un corrispettivo pari a 50,4 milioni di euro, corrispondente a 0,2637 euro per azione (al netto delle azioni proprie in portafoglio), da versare in due tranche di pari importo, rispettivamente alla data di esecuzione della compravendita e un anno dopo la stessa.Nel contesto delle discussioni riguardanti la proroga del suddetto termine, TFC ha comunicato che “sulla base del Piano industriale 2024-26 recentemente approvato da Banca Profilo, unendo l’esperienza, le competenze e la disponibilità di risorse finanziarie del gruppo con l’attuale management della banca, si prevede un importante sviluppo degli aggregati economici e patrimoniali, ordinato e sostenibile nel lungo termine”. “Particolare focus – si legge in una nota – sarà dedicato all’ulteriore sviluppo della rete di private banking con mirati inserimenti e sviluppi territoriali, alla componente assicurativa vita e danni tramite una rinnovata offerta di prodotti e l’inserimento di risorse specializzate dedicate alla consulenza assicurativa, alla crescita per linee esterne con possibili acquisizioni di realtà operanti nel mondo del private banking e wealth management, e all’evoluzione della piattaforma digitale fintech, anche sfruttando le opportunità attivate dall’intelligenza artificiale”. LEGGI TUTTO

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    Lagarde (BCE): vigilanza bancaria europea ha portato a banche più solide

    (Teleborsa) – L’istituzione, 10 anni fa, del Single Supervisory Mechanism (in italiano Meccanismo di Vigilanza Unico) “è stato il passo più significativo verso l’integrazione europea dall’introduzione dell’euro”. Lo ha affermato Christine Lagarde, presidente dalla Banca centrale europea (BCE), al 5° Forum della BCE sulla vigilanza bancaria a Francoforte.Lagarde ha citato essenzialmente due ragioni per cui era necessario compiere quel passo. “In primo luogo, avrebbe portato a una supervisione più rigorosa e più uniforme: un unico supervisore che applica un unico insieme di regole per un unico mercato bancario”. “In secondo luogo, la vigilanza unica avrebbe aiutato a rendere la politica monetaria più efficace, perché un sistema bancario debole può complicare il nostro compito di stabilizzare l’inflazione – in entrambe le direzioni”.”Quando le banche centrali allentano la politica monetaria, un settore finanziario fragile può impedire la trasmissione di tassi più bassi all’economia, soprattutto se le banche non sono in grado di concedere prestiti. Lo abbiamo visto dopo la crisi dell’euro, quando le banche stavano riducendo l’indebitamento mentre la BCE tagliava i tassi – ha spiegato – Allo stesso tempo, le banche deboli possono anche interferire con i rialzi dei tassi. Se la politica monetaria attribuisse un peso sproporzionato ai rischi per la stabilità finanziaria, potrebbe inasprirsi meno del dovuto”.Secondo la numero uno della BCE, la vigilanza bancaria europea “ha portato a banche più solide, grazie alle autorità di vigilanza che applicano standard normativi più severi e li integrano dove necessario”.Ha citato anche alcuni numeri a sostegno di questa tesi: nel secondo trimestre di quest’anno il coefficiente Common Equity Tier 1 (CET1) aggregato delle banche vigilate si è attestato al 15,7%, in aumento di 440 punti base dall’inizio della vigilanza europea. Le banche beneficiano di una copertura di liquidità e di coefficienti di finanziamento netti stabili ben al di sopra dei minimi, rispettivamente al 158% e al 126%. E i prestiti in sofferenza sono scesi da circa 1.000 miliardi di euro nel 2014 a meno di 340 miliardi di euro alla fine dello scorso anno.Inoltre – ha spiegato – l’autorità di vigilanza unica “ha reso la vigilanza più uniforme, il che significa che le pratiche di vigilanza sono ora applicate in modo coerente”, e “la vigilanza europea ci ha aiutato a identificare le priorità comuni in termini di gestione del rischio e ad affrontarle in modo lungimirante”. LEGGI TUTTO

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    Bank of America, multa da 12 milioni di dollari per dati falsi sui mutui

    (Teleborsa) – Il Consumer Financial Protection Bureau (CFPB) ha ordinato a Bank of America di pagare una sanzione di 12 milioni di dollari per aver presentato informazioni false sui mutui ipotecari al governo federale. Per almeno quattro anni, centinaia di funzionari addetti ai prestiti di Bank of America non hanno posto ai richiedenti mutui alcune domande demografiche come richiesto dalla legge federale, e poi hanno falsamente riferito che i richiedenti avevano scelto di non rispondere, si legge in una nota.Secondo l’ordine del CFPB, Bank of America deve versare 12 milioni di dollari al fondo di soccorso per le vittime del CFPB.”Bank of America ha violato una legge federale che migliaia di erogatori di mutui ipotecari hanno regolarmente seguito per decenni – ha affermato il direttore del CFPB Rohit Chopra – È illegale segnalare informazioni false alle autorità di regolamentazione federali e adotteremo ulteriori misure per garantire che Bank of America smetta di infrangere la legge”. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca colloca bond da 500 milioni di euro, ordini per 1,8 miliardi

    (Teleborsa) – Mediobanca ha concluso con successo il collocamento di un nuovo Senior Preferred Bond con durata di 6 anni (in scadenza a febbraio 2030) e opzione call dopo il quinto, per un ammontare complessivo di 500 milioni di euro.Il Senior Preferred Bond ha attratto sul mercato una domanda ampia e diversificata, consentendo di rivedere il rendimento inizialmente comunicato (170 bps sopra il mid-swap) e di fissarlo a quota 140 bps, si legge in una nota. Nel corso del collocamento sono stati registrati ordini superiori a 1,8 miliardi di euro, per un valore di oltre 3 volte l’ammontare obiettivo di 500 milioni.Il nuovo prestito obbligazionario garantirà una cedola pari al 4,375% e rappresenta per Mediobanca la seconda emissione istituzionale nel corso dell’esercizio 2023-24. Il risultato “conferma anche la fiducia degli investitori nel nuovo piano triennale”, viene sottolineato.La distribuzione del bond ha visto la partecipazione dei principali investitori istituzionali esteri (76%, con ordini in particolare dalla Francia per il 30%, da Germania, Austria e Svizzera per il 24%, da Regno Unito e Irlanda per l’8% e dall’area iberica per il 6%) e italiani (ordini pari al 24%). LEGGI TUTTO

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    Banca Investis, nuovo piano al 2026: utile di 12 milioni con più alto posizionamento

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Banca Investis ha approvato il Piano 2024-2026, che si fonda su tre pilastri: offerta di prodotti innovativa e distintiva sul mercato; continua crescita dell’organico tramite un processo di recruiting di talenti per tutte le aree strategiche del business; sviluppo di una piattaforma digitale innovativa rivolta ai clienti in consulenza supportata dall’ intelligenza artificiale (IA).Il piano rappresenta l’impegno del nuovo management per consentire a Banca Investis di tornare a un percorso di crescita sostenibile, dopo che l’istituto ha registrato un risultato della gestione operativa al 30 settembre 2023 negativo per 10 milioni di euro. Si tratta di una fase di rilancio per Banca Investis (ex Banca Intermobiliare), che è stata delistata da Piazza Affari ad aprile 2022 ed è oggi controllata da Trinity Investments (veicolo controllato dal fondo Attestor).Per offrire ai clienti un servizio di consulenza patrimoniale sempre più innovativo – si legge in una nota – la società modellerà la propria offerta: mettendo a disposizione dei propri clienti l’accesso a opportunità di investimento “di elite”, non accessibili al mercato; selezionando prodotti liquidi di nicchia e distintivi, anche in ambito ESG, non presenti nelle offerte degli altri player del mercato; ampliando la propria offerta con tipologie di prodotti legate a specifiche competenze sviluppate in house. Inoltre, lo sviluppo dell’offerta si basa sulla messa in campo di un’attività sinergica tra le diverse divisioni, dal Private Banking all’Asset Management fino agli Alternative Assets (per i quali il ha da poco lanciato una divisione dedicata). Per quanto riguarda gli obiettivi reddituali e patrimoniali del gruppo al 2026, questi comprendono: ricavi superiori a 90 milioni di euro, un Cost/Income Ratio inferiore all’85%, utile netto superiore a 12 milioni di euro, Asset Under Management per oltre 9 miliardi di euro e un CET1 Ratio pari a circa il 17%.”Vogliamo innalzare ulteriormente il posizionamento del gruppo attraverso un nuovo modello di servizio rivolto al cliente che si basa su elevate competenze, tecnologia e accesso a prodotti esclusivi – ha commentato il CEO Stefano Vecchi – Abbiamo l’ambizione di creare nel prossimo triennio una realtà di riferimento nel settore in grado di accompagnare imprenditori e professionisti in ogni fase del proprio percorso”.Banca Investis si avvia ad una razionalizzazione del footprint geografico confermando la propria presenza in 13 città (Milano, Torino, Ivrea, Genova, Firenze, Modena, Padova, Treviso, Arzignano, Bassano del Grappa, Venezia, Roma, Catania), accentrando su questi hub l’attività dei banker ad oggi attivi nelle filiali di minori dimensioni (Alba, Chivasso, Asti, Bergamo, Thiene, Verona) senza pertanto l’uscita dei private banker. LEGGI TUTTO

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    MPS, Savino (MEF): ABB è solo prima fase della cessione del controllo

    (Teleborsa) – L’Accelerated Bookbuild (ABB) con cui il ministero dell’Economia e delle Finanze ha ceduto il 25% di Banca Monte dei Paschi di Siena “rappresenta solo la prima fase del più ampio processo che porterà il ministro dell’Economia a cedere il controllo della banca, con l’obiettivo della piena valorizzazione della banca, oggi tornata alla redditività nell’interesse della stessa e di tutti gli stakeholders”. Lo ha affermato il Sottosegretario al MEF Sandra Savino in Commissione Finanze alla Camera.Savino ha parlato di un’operazione arrivata “nel contesto del solido quadro patrimoniale-reddituale che caratterizza la banca e delle sue prospettive di ulteriore sviluppo e rafforzamento sul mercato, che non potranno prescindere dalla forte presenza territoriale che storicamente la caratterizza e che ne costituisce uno dei principali elementi di forza”. LEGGI TUTTO