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    Banche, studio: casi di greenwashing in aumento 70% nell’ultimo anno

    (Teleborsa) – Un numero crescente di aziende sia quotate che private sono state collegate a comunicazioni ingannevoli su questioni ambientali, con il rischio di greenwashing che nell’ultimo anno è aumentato in Europa e nelle Americhe, e vede i settori delle banche e dei servizi finanziari come “particolarmente esposti”. È quanto emerge da uno studio pubblicato da RepRisk, società specializzata in ricerche e analisti sui rischi ESG.Nell’ultimo anno (settembre 2022 – settembre 2023), un episodio di rischio ESG legato al clima su quattro è stato legato al greenwashing, in aumento rispetto a uno su cinque del rapporto precedente. I settori delle banche e dei servizi finanziari hanno registrato un aumento del 70% nel numero di incidenti di greenwashing legati al clima nell’ultimo anno, rispetto all’anno precedente.ltre il 50% di questi incidenti legati al rischio di greenwashing legati al clima menzionavano i combustibili fossili o collegavano un istituto finanziario a una compagnia petrolifera e del gas.Secondo il rapporto, nell’ultimo anno 1.850 aziende sono state collegate a un incidente rischioso che comportava una comunicazione ingannevole, di cui 1.160 (63%) associate al problema per la prima volta. Dai dati emerge che il rischio greenwashing non si limita alle società quotate e sono esposte anche le aziende private. Nonostante il rischio legato alle aziende private, le aziende quotate maggiormente monitorate vedono questo rischio con maggiore frequenza: il 12% delle aziende quotate con almeno un episodio di rischio nell’ultimo anno è stato collegato a comunicazioni ingannevoli, rispetto al 3% delle aziende private.Per le aziende europee, asiatiche e nordamericane, il clima è una questione critica con circa il 54% degli incidenti a rischio di greenwashing lo scorso anno legati al cambiamento climatico, alle emissioni di gas serra e all’inquinamento globale. Per le aziende con sede in America Latina e nei Caraibi, la distribuzione delle problematiche appare leggermente diversa, con solo il 27% dei rischi di greenwashing dello scorso anno legati al clima.(Foto: toppercussion | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, Delfin deposita lista a cinque guidata da Panizza e Pucci. “cambiamento costruttivo in CdA”

    (Teleborsa) – Panizza e Pucci aprono la lista depositata da Delfin per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Mediobanca. La lista, che si compone di cinque nomi, si apre con Sandro Panizza, ex chief risk officer di Generali, Sabrina Pucci, ex consigliera di Generali, che entreranno dunque nel board.Seguono, nell’ordine, Cristina Scocchia, AD di Illy Caffé e consigliera di Essilux, Massimo Lapucci, ex segretario generale della Fondazione Crt, Jean-Luc Biamonti, presidente di Covivio, che entreranno a far parte del prossimo CdA di piazzetta Cuccia soltanto se la lista della holding della famiglia Del Vecchio (maggior azionista con il 19,8% del capitale) sarà la più votata nell’assemblea del 28 ottobre.”La lista” di Delfin per il CdA di Mediobanca “viene proposta con l’obiettivo di collaborare con tutti i membri del consiglio e offrire un contributo alla realizzazione del piano industriale. La lista di minoranza non ha intenti competitivi nei confronti della lista di maggioranza del management, ma avrà l’obiettivo di portare il valore di un cambiamento costruttivo all’interno del board”. Lo afferma la holding della famiglia Del Vecchio nella nota con cui annuncia la candidatura di Sandro Panizza, Sabrina Pucci, Cristina Scocchia, Massimo Lapucci e Jean Luc Biamonti per il CdA e dei sindaci effettivi Mario Matteo Busso e Barbara Tadolini e di quello supplente Angelo Rocco Bonissoni. LEGGI TUTTO

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    Popolare di Sondrio, piccoli soci preoccupati che Unipol punti a M&A

    (Teleborsa) – L’operazione di incremento della partecipazione del gruppo Unipol nel capitale di Banca Popolare di Sondrio dal 9,5% fino al limite del 20%, “è stata effettuata rapidamente e quindi apparentemente da tempo preparata con modalità di acquisto fuori dal mercato e manifestamente senza rispetto delle esigenze di tutela dei piccoli azionisti”. Lo afferma in una nota il Comitato per l’autonomia e l’indipendenza della Banca Popolare di Sondrio che “non è ostile alla crescita di un socio importante in questa misura anche se considera con preoccupazione le modalità con le quali la stessa è stata effettuata”. Il Comitato “confida che Unipol concordi sulla necessità di preservare l’identità di una banca molto profittevole, molto ben gestita, e con un modello di gestione e di business unico, il cui valore andrebbe in gran parte disperso qualora fosse inglobata in realtà con storie e modelli di gestione completamente differenti”.Allo stesso tempo, si dice “preoccupato che questa operazione sia preliminare a operazioni di aggregazioni bancarie come parte della stampa ha interpretato” e la raccomandazione del Comitato e l’impegno dello stesso è di “sollecitare, accanto alla presenza nel capitale sociale della componente finanziaria (fondi di investimento) e della componente soci maggiori, con il rischio di ulteriori insensate aggregazioni bancarie, anche il rafforzamento di una terza componente significativa del capitale sociale che si proponga l’obiettivo di rispettare i principi dello Statuto, nell’interesse di tutti gli azionisti, compresi gli azionisti minori, e dei territori ove la banca è presente”.Raccomandazione che “è rivolta soprattutto all’Associazione “Insieme per la Popolare”, che raggruppa e già rappresenta il 4% del capitale sociale, affinché aumenti la sua presenza nel capitale sociale almeno al 10% in modo da rafforzare anche la presenza nel capitale dei soci minori e dei soci privati che vogliono sostenere l’autonomia e l’indipendenza della BPS, nonché difendere la sua identità e la sua storia”. LEGGI TUTTO

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    UBS e Credit Suisse, rumors: indagine USA su presunta evasione sanzioni russe

    (Teleborsa) – Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti avrebbe intensificato le indagini nei confronti di Credit Suisse Group e UBS Group per presunte mancanze di conformità che hanno consentito ai clienti russi di eludere le sanzioni. Lo scrive Bloomberg, citando persone a conoscenza della situazione.Quella che era iniziata come una serie di subpoena inviati a una serie di banche all’inizio di quest’anno si è trasformata in un’indagine su vasta scala incentrata su Credit Suisse, hanno riferito le fonti. L’indagine è ancora in una fase iniziale e potrebbe non portare ad accuse o ad un accordo, hanno detto le persone.L’indiscrezione ha fatto crollare il titolo di UBS alla Borsa di Zurigo. Si muove in territorio negativo UBS, che si attesta a 22,23 CHF, con un calo del 3,39%, dopo essere scesa fino a quota 21,20 CHF. LEGGI TUTTO

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    MPS, rumors: MEF lavora per cedere l’8% entro prima decade di ottobre

    (Teleborsa) – Il Tesoro sarebbe al lavoro per cedere una quota pari all’8% di Banca Monte dei Paschi di Siena entro la prima decade di ottobre. Lo scrive oggi Il Messaggero, secondo cui il MEF avrebbe individuato Equita SIM come adviser per procedere alla vendita.Secondo il quotidiano, le analisi dei tecnici del Tesoro avrebbero accertato che una quota inferiore al 10% potrebbe essere assorbita agevolmente senza turbolenze gravi sul titolo. Inoltre, questa mossa servirebbe per testare il mercato e vedere le reazioni, con il MEF che scenderebbe di poco (al 56% circa), restando comunque sopra la quota di controllo che, secondo gli accordi con le autorità europee, dovrà dismettere entro giugno 2024. LEGGI TUTTO

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    Risposta Serramenti: emissione minibond da 3 milioni e 200mila euro interamente sottoscritto da UniCredit

    (Teleborsa) – Risposta Serramenti ha perfezionato l’emissione di un Minibond da tre milioni e duecentomila euro interamente sottoscritto da UniCredit. Il prestito obbligazionario, assistito dalla copertura del Fondo di garanzia di Mediocredito Centrale, ha una durata di sei anni e ha lo scopo di finanziare la costruzione di un nuovo capannone industriale in cui verrà ubicata la produzione di tre nuove linee di prodotto: la linea Alunext – un serramento con anima in PVC e rivestimento in alluminio, la linea dei serramenti in alluminio e la linea dei monoblocchi ECO realizzata in Eps e legno. Il nuovo impianto che alimenterà le tre linee consentirà di diversificare e integrare l’offerta commerciale di Risposta Serramenti, nell’ottica ed in direzione Green, agevolando anche la possibilità di cogliere le innumerevoli opportunità che consente il PNRR.Il bond ha caratteristiche green che riguardano sia le linee di produzione che il capannone industriale che disporrà di un impianto fotovoltaico sul tetto che garantisce un ulteriore efficientamento termico ed energetico, nonché la riduzione delle emissioni di CO2. La copertura sarà, inoltre, rivestita di vegetazione allo scopo di creare un secondo “giardino verde pensile” che si affiancherà a quello esistente nella palazzina uffici.”È nella mia natura – ha dichiarato Marco Rossi, titolare e presidente del Cda di Risposta Serramenti – rivolgere lo sguardo al futuro per non farmi cogliere impreparato e anche questa volta ho intravisto la possibilità di crescere grazie a nuovi investimenti e a nuoverisorse da immettere in azienda. Ho trovato in UniCredit un partner che crede nei miei stessi valori e in quelli del CDA che rappresento e questo mi ha convinto a mettermi subito in marcia verso un futuro Green e più in generale, ESG. L’entusiasmo con cui dipendenti e stakeholders hanno accolto questo progetto, che abbiamo denominato uno sguardo al futuro, mi da la certezza che anche questa volta abbiamo colto nel segno”.”Con questo finanziamento portiamo avanti con determinazione il nostro impegno nel supportare finanziariamente le aziende nel proprio percorso verso un’economia green e sostenibile – sempre più fattore competitivo e di longevità – dichiara Marco Bortoletti, regional manager Lombardia di UniCredit –. Da leader nel mercato dei minibond, siamo fieri di sostenere il piano di investimenti di Risposta Serramenti Srl agevolandone al contempo la diversificazione delle fonti di finanziamento”.Risposta Serramenti, nasce nel 1997 e si dedica fin da subito alla produzione di serramenti in PVC, un segmento di mercato a quel tempo di fatto inesistente. Nel 2022 l’azienda ha superato il traguardo dei venti milioni di euro di ricavi, risultato che ha permesso a Risposta Serramenti di effettuare nuovi investimenti. L’azienda produce tutti i propri serramenti nel proprio modernissimo sito produttivo di Carpenedolo, in provincia di Brescia, che dispone di una superficie di diciannove mila metri quadri. LEGGI TUTTO

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    SocGen a picco dopo Capital market day: cosa ha detto il Ceo per deludere

    (Teleborsa) – Colano a picco a Parigi le azioni Societe Generale, in perdita del 10,82% nel giorno del Capital market Day. Il colosso bancario francese, da tempo in difficoltà, ha annunciato il nuovo piano del neoeletto Ceo Slawomir Krupa, che ha deluso il mercato. I target sono un po’ inferiori ai precedenti, e sebbene Krupa abbia affermato di volere una banca “solida come una roccia”, non è piaciuta l’indicazione di un ROTE al 9-10% (in precedenza si indicava almeno al 10%) e di una crescita die ricavi piuttosto modesta fra zero e 2%.La tendenza ad una settimana della big bank francese è più fiacca rispetto all’andamento del CAC40. Tale cedimento potrebbe innescare opportunità di vendita del titolo da parte del mercato.Lo status tecnico di breve periodo di Societe Generale mette in risalto un ampliamento della performance positiva della curva con prima area di resistenza individuata a quota 24,59 Euro. Rischio di eventuale correzione fino al target 23,04. Le attese sono per un aumento della trendline rialzista verso l’area di resistenza 26,15. LEGGI TUTTO

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    Bancassicurazione: Gruppo BCC Iccrea sceglie Assimoco come partner strategico per il comparto danni

    (Teleborsa) – BCC Banca Iccrea, capogruppo del Gruppo BCC Iccrea, e Assimoco hanno siglato una partnership strategica bancassicurativa sul comparto danni, dopo l’avvio delle trattative in esclusiva a partire dallo scorso agosto. “La scelta – fa sapere il Gruppo BCC Iccrea in una nota – è maturata dopo un articolato iter di selezione che ha visto coinvolte diverse primarie compagnie del mercato assicurativo nazionale ed europeo nel comparto danni. In particolare, la proposta di Assimoco è risultata la migliore per la gamma prodotti e per il modello di gestione del servizio costruito e consolidato in anni di lavoro con le Banche del Credito Cooperativo che ha portato ad un elevato grado di soddisfazione anche da parte della clientela”.L’accordo prevede, tra gli altri, l’acquisto da parte di Assimoco del 51% di BCC Assicurazioni, la compagnia di assicurazione del comparto danni del Gruppo BCC Iccrea, nata nel 2008 per promuovere i servizi del ramo protezione del sistema del credito cooperativo. È prevista la possibilità, a fronte del raggiungimento di indicatori di performance, di estendere la durata della partnership fino a complessivi 15 anni e di acquisire un ulteriore 19% di BCC Assicurazioni da parte di Assimoco.In linea con i target commerciali definiti, la valorizzazione della cessione per il Gruppo BCC Iccrea – si legge nella nota – potrà raggiungere 275 milioni di euro, incrementabili ulteriormente in caso di determinate condizioni, a cui si aggiungono oltre 1,6 miliardi di euro di commissioni nei 15 anni. Per il Gruppo BCC, l’accordo consentirà di potenziare e uniformare l’offerta delle 117 BCC aderenti al Gruppo BCC Iccrea sul fronte della bancassurance, dando continuità all’impegno profuso da BCC Assicurazioni.Un particolare ruolo strategico nell’ambito della partnership sarà ricoperto da BCC Servizi Assicurativi, l’hub specialistico assicurativo del Gruppo BCC Iccrea, che dall’agosto 2020 ad oggi ha rafforzato i servizi di assistenza personalizzata e di consulenza commerciale per i clienti e soci delle BCC aderenti e il supporto di innovazione tecnologica alla rete dei loro 2.500 sportelli. BCC Servizi Assicurativi, nata con la mission di cogliere il rilevante potenziale di crescita offerto dal settore bancassurance, ha progressivamente assunto il ruolo di centro unico di competenza assicurativa del Gruppo, con un presidio diretto della componente business e commerciale per tutta l’area protection, sia verso le compagnie di riferimento del Gruppo, sia verso le BCC.Il Gruppo BCC Iccrea ha chiuso il 2022 con una crescita della produzione complessiva nel comparto danni del 17%, raggiungendo la soglia di quasi 200 milioni di euro di premi realizzati (170 milioni nel 2021), confermandosi tra i primi cinque operatori del mercato della bancassicurazione in Italia. “Siamo molto soddisfatti della chiusura di questo importante accordo con Assimoco che ci dà la possibilità di capitalizzare alcune importanti sinergie industriali – ha commentato Mauro Pastore, direttore generale Gruppo BCC Iccrea –. Assimoco opera già con circa un terzo delle BCC del nostro Gruppo e ha registrato un elevato grado di soddisfazione da parte delle stesse. Come Gruppo BCC Iccrea riteniamo che l’offerta assicurativa ramo protezione sia una leva centrale nello sviluppo di relazioni durature con la clientela da parte delle nostre BCC e questo accordo darà loro accesso a risorse di eccellenza, accrescendo la loro capacità di essere il punto di riferimento per le esigenze locali nel comparto assicurativo danni”.”Siamo molto soddisfatti dell’accordo raggiunto. Con esso rafforziamo significativamente la nostra intesa di lunga data con il Gruppo BCC Iccrea, da sempre fondata su valori cooperativi condivisi. Nel contesto della nostra strategia di bancassicurazione si tratta di un passo fondamentale verso l’affermarsi di Assimoco come leader nel settore assicurativo cooperativo in Italia” ha aggiunto Norbert Rollinger, presidente del Consiglio di Gestione di R+V Versicherung AG e Presidente di Assimoco SpA.L’efficacia dell’operazione è subordinata al rilascio delle autorizzazioni da parte delle Autorità competenti, per cui si stima che il closing possa avvenire tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024. LEGGI TUTTO