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    Compass (Mediobanca) completa l’acquisizione di HeidiPay Switzerland

    (Teleborsa) – Compass, la società di credito al consumo del Gruppo Mediobanca, ha perfezionato l’acquisizione del 100% di HeidiPay Switzerland, fintech elvetica specializzata nel Buy Now Pay Later (BNPL). L’operazione siglata lo scorso giugno rafforza la partnership con HeidiPay, holding specializzata nello sviluppo di piattaforme fintech a supporto del BNPL nel mondo dell’e-commerce e per i punti vendita fisici, di cui Compass già detiene il 19,5% dall’agosto 2022.L’acquisizione rappresenta inoltre il primo passo del percorso di diversificazione geografica di Compass che, grazie alla licenza distributiva in capo a HeidiPay Switzerland è oggi a tutti gli effetti un nuovo operatore di credito al consumo sul territorio svizzero, si legge in una nota.La società elvetica vanta infatti oltre 500 accordi commerciali con distributori, marchi di lusso ed operatori di tecnologia che saranno la base per l’espansione internazionale di PagoLight, la soluzione proprietaria full digital di BNPL di Compass. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo finanzia la serie tv americana “Those about to die”

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha sostenuto finanziariamente, attraverso un’innovativa operazione di finanziamento in pool con Comerica Bank, la produzione della serie televisiva americana “Those About To Die”. La serie TV, per la regia di Roland Emmerich, che vede tra gli interpreti principali Sir Anthony Hopkins, Tom Hughes e David Wurawa, è stata interamente girata in Italia, grazie al supporto logistico degli studi di Cinecittà. La produzione, ormai alle fasi finali, – fa sapere Intesa Sanpaolo in una nota – è realizzata dalla Accelerated Global Content, LLC, Studios indipendente americano fondato nel 2018 dal produttore Stuard Ford,premiato nell’ultimo Festival di Cannes 2023 da Variety come “Billion Dollar Producer”.La struttura innovativa dell’operazione – originata dal Desk Media & Cultura ed eseguita dalla Filiale di New York del gruppo bancario italiano – trae spunto dall’esperienza maturata dalla Banca in questi anni in tale ambito e in particolare dall’intervento a sostegno del film di Michael Mann su Enzo Ferrari, perfezionato in Co-Funding con la stessa Comerica Bank. Questa nuova modalità operativa – frutto della collaborazione delle Divisioni di Intesa Sanpaolo, Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking guidate rispettivamente da Stefano Barrese e Mauro Micillo – intende supportare le produzioni indipendenti americane che vogliono girare in Italia, agevolando, in tal modo, un’importante attività di incoming cui fa seguito una positiva ricaduta sul territorio nazionale, in termini economici e occupazionali, nonché la crescita del settore e la promozione internazionale del territorio con positivo ritorno in ambito turistico.Intesa Sanpaolo, attraverso il Desk specialistico Media & Cultura, è leader nel mercato nazionale dell’audiovisivo con oltre 2,5 miliardi di euro erogati a favore del settore dal 2009 e ha finanziato oltre 750 tra produzioni cinematografiche e audiovisive. Attraverso la propria filiale di New York, inoltre, il Gruppo supporta oltre 600 aziende italiane negli Stati Uniti e diverse multinazionali americane, finanziando, fra l’altro, grandi progetti infrastrutturali e di energia rinnovabile.Quest’anno il Gruppo ha destinato nuove risorse per ulteriori 5 miliardi di euro al settore nel quadro del complessivo supporto di 410 miliardi di euro per il sostegno alla realizzazione degli obiettivi del PNRR.Proprio in linea con l’obiettivo Cultura 4.0 del PNRR, il primo gruppo bancario italiano punta a favorire il percorso di consolidamento dell’industria audiovisiva italiana a livello internazionale, a valorizzare i progetti culturali che promuovono temi sociali ed inclusivi, a sostenere lo sviluppo economico delle filiere dirette ed indirette connesse al settore che possono beneficiare del cinema quale vettore di immagine e di cultura italiana all’estero e strumento di valorizzazione del made in Italy e dell’eccellenza italiana.”Il cinema rappresenta un potente catalizzatore economico per numerosi settori produttivi ed è unico nel raccontare l’Italia per immagini, contribuendo a costruire la percezione del Paese nel mondo, della nostra offerta culturale, turistica e industriale, di attrarre visitatori e operatori con ricadute sui territori e sulle economie locali – spiega Barrese –. Facendo leva sui modelli operativi sinergici del nostro Gruppo, stiamo posizionandoci come banca di riferimento per il settore e sviluppiamo collaborazioni con primarie case di produzione sia autonomamente che in pool con altri intermediari strategici, come Comerica Bank. Il nostro desk specialistico Media e Cultura ha infatti la competenza e la capacità di sostenere con soluzioni innovative anche le produzioni internazionali, grazie all’azione congiunta con la Divisione Imi Corporate & Investment Banking ed alla presenza del Gruppo negli USA con la filiale di New York. Il supporto finanziario congiunto con primari partner internazionali rappresenta quindi una nuova e innovativa modalità operativa a sostegno delle produzioni straniere che vogliono girare film in Italia, con benefici sull’indotto per il nostro territorio in termini occupazionali, di promozione dell’Italia e del Made in Italy e di crescita del settore audiovisivo”.”Siamo molto soddisfatti – sottolinea Miguel Palos, COO e Co-Founder di Accelerated Global Content (AgC) – di aver aperto la strada a un prodotto creditizio con Comerica e Intesa Sanpaolo per consentire ai produttori di Hollywood di ottenere un prestito a fronte del credito d’imposta italiano e dell’IVA, in una struttura con cui abbiamo familiarità. Questo sicuramente attirerà sempre più studi indipendenti a produrre i loro film e serie tv in Italia. Non vediamo l’ora di portare molte altre produzioni AGC in Italia e di lavorare conComerica e Intesa Sanpaolo, per affinare e perfezionare il processo con ogni nuova produzione”. LEGGI TUTTO

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    Citigroup, utili trimestrali stabili grazie ad attività investment banking

    (Teleborsa) – Citigroup ha riportato un utile netto per il terzo trimestre 2023 di 3,5 miliardi di dollari, ovvero 1,63 dollari per azione, su ricavi di 20,1 miliardi di dollari. Ciò si confronta con un utile netto di 3,5 miliardi di dollari, o 1,63 dollari per azione, su un fatturato di 18,5 miliardi di dollari per il terzo trimestre 2022.I ricavi sono aumentati del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in gran parte guidati dalla forza di Services e di Markets nell’area Institutional Clients Group (ICG) e del Personal Banking statunitense all’interno dell’area Personal Banking and Wealth Management (PBWM), nonché dalla crescita nel Banking in ICG. Questo aumento è stato parzialmente compensato da una riduzione dei ricavi derivante dalle uscite e dalle liquidazioni all’interno di Legacy Franchises.I risultati includono impatti legati alle cessioni di 299 milioni di dollari di utili al lordo delle imposte, guidati principalmente da una plusvalenza sulla vendita dell’attività consumer di Taiwan, registrata in Legacy Franchises. Escludendo questi impatti, l’utile per azione è stato di 1,52 dollari.”Nonostante i venti contrari, le nostre cinque attività principali e interconnesse hanno registrato ciascuna una crescita dei ricavi, con una crescita complessiva del 9% – ha commentato la CEO Jane Fraser – Services, il nostro business in più rapida crescita, è cresciuto del 13% e Treasury and Trade Solutions ha registrato il miglior trimestre degli ultimi dieci anni. Markets sono aumentati del 10% grazie alla forza del reddito fisso. Banking ha giocato a favore del nostro mix ed è cresciuto del 17%, sostenuto da una ripresa delle emissioni di debito e da alcuni segnali di vita nei mercati dei capitali azionari. Anche il Personal Banking statunitense ha registrato una crescita dei ricavi a due cifre, mentre il continuo rallentamento della spesa indica un consumatore sempre più cauto. E i ricavi di Wealth sono cresciuti mentre l’azienda continua ad acquisire nuovi mandati e ad acquisire nuovi clienti”.I ricavi dell’area Institutional Clients Group (ICG), pari a 10,6 miliardi di dollari, sono aumentati del 12% (inclusi gli utili/perdite sulle coperture di prestiti), guidati dalla crescita in Services, Markets e Banking, parzialmente controbilanciata da un impatto netto di circa 180 milioni di dollari derivante dalla svalutazione della valuta in Argentina sugli investimenti netti nel paese. LEGGI TUTTO

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    Wells Fargo, terzo trimestre in crescita grazie a proventi da interessi

    (Teleborsa) – Wells Fargo, la quarta più grande banca statunitense, ha registrato un utile netto di 5,767 miliardi di dollari, o 1,48 dollari per azione, nel terzo trimestre del 2023, rispetto ai 3,592 miliardi di dollari, o 86 centesimi per azione, di un anno fa. I ricavi totali sono aumentati del 7% a 20,86 miliardi di dollari.Il margine di interesse è aumentato dell’8% a 13,11 miliardi di dollari, principalmente a causa dell’impatto dei tassi di interesse più elevati, parzialmente controbilanciati dai minori saldi dei depositi.L’accantonamento per perdite su crediti nel terzo trimestre includeva un aumento di 333 milioni di dollari nell’accantonamento per perdite su crediti principalmente per prestiti ad uffici immobiliari commerciali, nonché per maggiori saldi di prestiti con carta di credito, parzialmente compensato da un accantonamento inferiore per prestiti auto.”I nostri risultati del terzo trimestre sono stati solidi, con un utile netto di 5,8 miliardi di dollari e un fatturato di 20,9 miliardi di dollari – ha commentato il CEO Charlie Scharf – La nostra crescita dei ricavi rispetto a un anno fa includeva sia un reddito netto da interessi più elevato che un reddito non da interessi in quanto abbiamo beneficiato di tassi più alti e degli investimenti che stiamo facendo nelle nostre attività. Le spese sono diminuite rispetto a un anno fa a causa delle minori perdite operative”. “Sebbene l’economia abbia continuato a mostrare resilienza, stiamo assistendo all’impatto del rallentamento dell’economia con i saldi dei prestiti in calo e gli addebiti che continuano a peggiorare modestamente”, ha aggiunto.(Foto: Nick Sarvari su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    JPMorgan, trimestrale in crescita grazie a NII e basso costo del credito

    (Teleborsa) – JPMorgan Chase, una delle più grandi banche d’affari al mondo, ha riportato nel terzo trimestre del 2023 un utile netto di 13,2 miliardi di dollari (in crescita del 35%, o del 24% escludendo First Republic), o 4,33 dollari per azione, rispetto all’utile netto di 9,7 miliardi di dollari, o 3,12 dollari per azione, nel terzo trimestre del 2022.I ricavi netti sono stati di 40,7 miliardi di dollari, in crescita del 21%, o del 15% escludendo First Republic. Il reddito da interessi netti (NII) è stato di 22,9 miliardi di dollari, in crescita del 30%. Il NII escluso Markets è stato di 23,2 miliardi di dollari, in crescita del 37%, guidato da tassi più alti e saldi rotativi più elevati nei servizi di carte, parzialmente compensati da saldi di deposito inferiori.L’accantonamento per perdite su crediti è stato di 1,4 miliardi di dollari, riflettendo net charge-offs di 1,5 miliardi di dollari e un rilascio di riserve nette di 113 milioni di dollari.”La società ha prodotto un altro trimestre di solidi risultati, generando un utile netto di 13,2 miliardi di dollari e un ROTCE del 22%, anche se riconosciamo che questi risultati beneficiano dei nostri guadagni superiori su due fronti – margine di interesse netto e costi del credito sotto la normalità – entrambi destinati a normalizzarsi nel tempo. Il nostro coefficiente patrimoniale CET1 è aumentato ulteriormente al 14,3%”, ha commentato il CEO Jamie Dimon.”Attualmente, i consumatori e le imprese statunitensi rimangono generalmente sani, anche se i consumatori stanno spendendo le loro riserve di liquidità in eccesso – ha aggiunto – Tuttavia, mercati del lavoro persistentemente tesi e livelli di debito pubblico estremamente elevati con i maggiori deficit fiscali mai registrati in tempo di pace stanno aumentando i rischi che l’inflazione rimanga elevata e che i tassi di interesse aumentino ulteriormente da qui. Inoltre, non conosciamo ancora le conseguenze a lungo termine della stretta quantitativa, che riduce la liquidità nel sistema in un momento in cui le capacità di market-making sono sempre più limitate dalle normative”.L’utile netto di Corporate & Investment Bank (CIB) è stato di 3,1 miliardi di dollari, in calo del 12%, con un fatturato netto di 11,7 miliardi di dollari, in calo del 2%.L’utile netto di Asset & Wealth Management (AWM) è stato di 1,4 miliardi di dollari, in aumento del 16%, o in calo del 12% escludendo First Republic. I ricavi netti sono stati di 5 miliardi di dollari, in crescita del 10%, o relativamente stabili escludendo First Republic, guidati da commissioni di gestione più elevate su forti afflussi netti e livelli medi di mercato più elevati, compensati da commissioni di performance inferiori e minori proventi da interessi netti. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, DBRS conferma rating BBB con trend stabile

    (Teleborsa) – DBRS Morningstar ha confermato i rating di Banco BPM, tra cui il Long-Term Issuer Rating a “BBB”, con il trend che rimane “Stabile”. La conferma dei rating e del trend tiene conto del franchise ben consolidato della banca in Italia, con solide posizioni nelle regioni ricche del Nord Italia, rafforzato dalle misure in corso per razionalizzare la struttura operativa e lo sviluppo della digitalizzazione e delle attività fee-driven, come la bancassicurazione. DBRS Morningstar ritiene che quest’ultima consenta alla banca di diversificare ulteriormente il proprio mix di business e rafforzare la creazione di valore. DBRS Morningstar rileva inoltre i continui progressi compiuti dalla banca nel miglioramento della qualità degli attivi, favorendo la significativa riduzione del rischio intrapresa da Banco BPM sin dalla sua creazione nel 2017. Secondo DBRS Morningstar, ciò la aiuterà a mitigare le implicazioni negative attese per la qualità degli attivi a causa a tassi di interesse più elevati, inflazione elevata e prospettive economiche più deboli. I rating continuano inoltre a essere sostenuti dal solido profilo di finanziamento e liquidità, nonché dalla solida posizione patrimoniale, guidata dalla generazione ricorrente di capitale e dall’accesso regolare ai mercati wholesale.La conferma riflette anche il miglioramento della redditività di Banco BPM, che è stato principalmente guidato da tassi di interesse più elevati che hanno incrementato il margine di interesse, dal costo del rischio contenuto e da una base di costi controllata. Tuttavia, DBRS Morningstar tiene conto del fatto che il costo del rischio della banca rimane superiore alla media europea e ci si può aspettare un peggioramento nei trimestri futuri. Inoltre, DBRS Morningstar prevede che il NII si normalizzerà nel 2023, sebbene anche i ricavi di Banco BPM dovrebbero beneficiare in futuro di commissioni più elevate grazie alla maggiore diversificazione del business. Infine, prevede che la tassa sulle entrate straordinarie delle banche italiane peserà sulla redditività. LEGGI TUTTO

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    MPS vola a Piazza Affari. Cassazione conferma assoluzioni per Mussari e Vigni

    (Teleborsa) – Brilla Banca MPS, chiudendo la seduta con un aumento del 5,69%.L’apertura è stata in linea con la chiusura della sessione precedente, con rafforzamento intervenuto nel corso della giornata e chiusura a ridosso dei massimi di giornata.In giornata era attesa la sentenza della Cassazione sull’eventuale conferma delle assoluzioni, tra gli altri, dell’ex presidente Mussari e dell’ex dg Vigni per le vicende dei derivati Alexandria e Santorini. Conferma delle assoluzioni arrivata, poi, prima della chiusura del mercato. Lo scenario tecnico visto ad una settimana del titolo rispetto all’indice, evidenzia un rallentamento del trend dell’istituto di Rocca Salimbeni rispetto al FTSE MIB, e ciò rende il titolo potenziale obiettivo di vendita da parte degli investitori.L’esame di breve periodo di Monte Paschi classifica un rafforzamento della fase rialzista con immediata resistenza vista a 2,657 e primo supporto individuato a 2,494. Tecnicamente ci si attende un ulteriore spunto rialzista della curva verso nuovi top stimati in area 2,82.L’investimento presenta un rischio di guadagno/perdita decisamente elevato, con la volatilità giornaliera che si posiziona a 3,34. Gli investitori propensi al rischio sembrano essere fortemente interessati a Banca Monte dei Paschi, visto l’elevato livello dei volumi giornalieri a 25.248.120, che risulta essere superiore rispetto alla media mobile a 20.586.789. LEGGI TUTTO

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    MIA, UniCredit: “Maggiore propensione a internazionalizzazione per società con fatturato oltre 5 milioni di euro”

    (Teleborsa) – UniCredit ha presentato oggi a Roma i risultati preliminari della survey sulle necessità dei produttori e distributori del settore cinematografico e audiovisivo italiano promossa in collaborazione con il MIA – Mercato Internazionale Audiovisivo. La survey, dedicata a chi produce, coproduce, acquista o vende contenuti nel settore, intende indagare le migliori modalità per sostenere la crescita internazionale del sistema audiovisivo italiano e delineare le azioni da mettere concretamente in atto per supportarne la crescita oltre i confini.Le risposte evidenziano una prevedibile correlazione tra la dimensione delle aziende e la propensione all’internazionalizzazione, che è più marcata per le società con un fatturato superiore ai 5 milioni di euro. La forza attrattiva dell’Italia viene attribuita alla combinazione degli incentivi fiscali e all’insieme delle competenze tecniche, artistiche e culturali. Le alternative alla produzione nel nostro Paese sono principalmente identificate in Francia e Spagna che si distinguono rispettivamente per la ricchezza dell’ambiente culturale e la competitività dei costi di produzione. In generale, emerge la disponibilità delle imprese a collaborare con controparti anche straniere per la crescita in contesti internazionali, sia attraverso coproduzioni che operazioni societarie.I risultati sono stati discussi nella tavola rotonda “Internazionalizzare per Crescere”, organizzata da UniCredit nell’ambito del MIA. L’incontro è stato moderato da Giampaolo Letta, Presidente Advisory Board Region Centro di UniCredit e Roberto Fiorini, Regional Manager Centro Italia di UniCredit, e ha visto la partecipazione di Carlo Degli Esposti, Fondatore e Presidente di Palomar SpA, Alessia Iannoni Sebastianini, Senior Relationship Manager di SACE SpA e Roberto Sessa Fondatore e Amministratore Delegato di Picomedia Srl.Nell’occasione UniCredit ha inoltre ricordato il proprio impegno a supporto delle imprese del settore con il progetto ‘One4Cinema’, un piano predisposto per supportare tutti i segmenti della filiera audiovisiva (dalla produzione alle industrie tecniche, dalla distribuzione alle sale) che prevede, oltre al sostegno agli investimenti con un’offerta dedicata, un Expertise Center dedicato al settore audiovisivo con sede a Roma e una gamma di soluzioni finanziarie e servizi di consulenza specializzati e innovativi.Con il Desk Audiovisual, UniCredit ha ad oggi accompagnato i propri clienti del settore con oltre 300 milioni di finanziamenti, di cui 100 milioni nei primi 9 mesi del 2023, con un raddoppio dei volumi rispetto allo stesso periodo del 2022, anche grazie all’avvio del programma One4Cinema. Nello specifico, ha supportato le imprese con l’attivazione di nuovi canali di funding, quali bond, minibond e Basket Bond di filiera, le ha accompagnate in operazioni sul mercato dei capitali e ha promosso iniziative volte alla formazione dei profili più richiesti dalmercato audiovisivo, incoraggiando anche percorsi di educazione finanziaria (in partnership con ANICA Academy).La survey rimarrà aperta fino al termine della manifestazione MIA. LEGGI TUTTO