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    Barclays, utile 3° trimestre sopra le attese. Migliora guidance su NII

    (Teleborsa) – Barclays, colosso bancario britannico, ha chiuso il terzo trimestre del 2024 con un Group statutory RoTE del 12,3% (Q323: 11,0%) con un utile prima delle imposte di 2,2 miliardi di sterline, in aumento rispetto agli 1,9 miliardi di un anno fa e migliore delle attese degli analisti di 1,97 miliardi di sterline. L’utile netto è stato di 1,6 miliardi di sterline.I ricavi del Gruppo di 6,5 miliardi di sterline sono aumentati del 5% anno su anno, con NII del Gruppo escludendo Investment Bank (IB) e sede centrale di 2,8 miliardi di sterline, di cui NII di Barclays UK era di 1,7 miliardi di sterline.”Continuiamo a concentrarci sull’esecuzione disciplinata del nostro piano triennale e siamo incoraggiati dai progressi finora compiuti – ha commentato il CEO C. S. Venkatakrishnan – Sebbene ci sia ancora molto lavoro da fare, il Gruppo è sulla buona strada per raggiungere il suo obiettivo di un RoTE superiore al 12% nel 2026. Nel Q324 Barclays ha registrato un RoTE del 12,3%, supportando il nostro obiettivo di oltre il 10% nel 2024. Il valore patrimoniale netto tangibile (TNAV) per azione è aumentato a 351 penny, in aumento di 11 penny rispetto al trimestre precedente e di 35 penny su base annua. L’acquisizione di Tesco Bank, che si concluderà il 1° novembre 2024, rientra nel nostro impegno a investire nel Regno Unito. Continuiamo a esercitare la disciplina dei costi e rimaniamo ben capitalizzati con un rapporto Common Equity Tier 1 (CET1) alla fine del trimestre del 13,8%”.Le previsioni per il 2024 del reddito netto da interessi (NII) del Gruppo escludendo Investment Bank (IB) e sede centrale sono aumentate da circa 11,0 miliardi di sterline a oltre 11,0 miliardi di sterline. All’interno di queste previsioni, l’NII di Barclays UK è aumentato da circa 6,3 miliardi di sterline a circa 6,5 ??miliardi di sterline. LEGGI TUTTO

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    Intesa, Fioravanti: competenze nel tech dei nuovi assunti saranno elemento qualificante

    (Teleborsa) – “Entro il 2027 entreranno in Intesa Sanpaolo 3.500 giovani che porteranno idee, competenze e nuove energie, persone native digitali che potranno interpretare le esigenze di famiglie e imprese trovando per loro le migliori soluzioni. Le competenze nell’innovazione e nelle tecnologie dei nuovi assunti sono e saranno un elemento qualificante della nostra crescita”. Lo afferma Nicola Fioravanti, Chief Governance, Operating and Transformation Officer di Intesa Sanpaolo, dopo l’accordo coi sindacati e il più ampio piano da 9.000 uscite entro il 2027.”Intesa Sanpaolo ha sempre ritenuto fondamentale la tutela dell’occupazione: negli ultimi tre anni abbiamo creato opportunità di lavoro per oltre 5.300 persone che lavorano in banca attraverso programmi di riqualificazione dedicati con oltre 31 milioni di ore di formazione”, ha spiegato.”Siamo stati i promotori di un importante rinnovo contrattuale con significativo incremento economico, questo perché consideriamo un valore legare la crescita della nostra redditività ad un consistente miglioramento delle condizioni economiche di chi lavora in banca – ha aggiunto – Crediamo nel valore delle relazioni con i sindacati come evidenziato anche in questo nuovo accordo e come dimostrato dagli 1.265 accordi firmati da quando è nata Intesa Sanpaolo nel 2007″. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo, 9.000 uscite entro 2027 tra uscite volontarie e turnover naturale

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaoloaccelera il ricambio generazionale nel quadro della trasformazione tecnologica e dell’ulteriore rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati del Gruppo, mediante 9.000 uscite senza impatti sociali, di cui 7.000 in Italia e 2.000 nelle controllate internazionali, entro il 2027, con un modello di business resiliente nello scenario di digitalizzazione e intelligenza artificiale.Per quanto riguarda l’Italia, Intesa Sanpaolo ha firmato con le Delegazioni Sindacali di Gruppo di FABI, FIRST CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN, l’accordo finalizzato a consentire un ricambio generazionale senza impatti sociali.L’accordo individua le modalità e i criteri per il raggiungimento dell’obiettivo di 4.000 uscite volontarie entro il 2027, con l’accesso al pensionamento o al Fondo di Solidarietà da parte delle persone del Gruppo. Inoltre, entro giugno 2028 saranno effettuate 3.500 assunzioni a tempo indeterminato di giovani, di cui 1.500 come Global Advisor per le attività commerciali della Rete per garantire maggiore vicinanza alla clientela in particolare nel Wealth Management & Protection. Le assunzioni saranno destinate a sostenere la crescita del Gruppo e le nuove attività e si aggiungono a quelle già previste nel quadro del Piano di Impresa 2022-2025, pari a 4.600 entro il dicembre 2025 a fronte delle 9.200 uscite che si concluderanno entro il primo trimestre 2025.Entro il 2027 sono inoltre previste, mediante azioni sul turnover naturale, 3.000 uscite per l’Italia e 2.000 uscite nette per le controllate internazionali, queste ultime interamente concentrate sulle funzioni centrali senza alcun impatto sui ruoli commerciali.Complessivamente, si prevedono per il Gruppo risparmi nelle spese del personale a regime (dal 2028), tenendo conto delle predette assunzioni – nell’ordine dei 500 milioni di euro annui e oneri da contabilizzare nel quarto trimestre 2024 nell’ordine, al netto delle imposte, dei 350 milioni di euro, che non hanno riflessi sulla prospettiva di utile netto del Gruppo per il 2024 a oltre 8,5 miliardi di euro già resa nota al mercato. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo, accordo con i sindacati: 3.550 assunzioni su 4.000 uscite

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha raggiunto con i sindacati (Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin) l’accordo sulla riorganizzazione che definisce i principi guida e le modalità della trasformazione produttiva e organizzativa, le regole del ricambio generazionale, gli strumenti di sostegno alle transizioni professionali e le misure di accompagnamento all’esodo. A fronte di 4.000 uscite volontarie, che avverranno entro il 31 dicembre 2027, saranno 3.500 le nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato, oltre a 50 stabilizzazioni di interinali.”Si tratta di un importante accordo collettivo che stabilisce le regole della trasformazione digitale nel gruppo, mediante cui le parti sociali governano i processi di cambiamento in modo socialmente sostenibile. Il nuovo Comitato di trasformazione digitale monitorerà neltempo l’impatto delle nuove tecnologie su persone e filiali, interfacciandosi con la cabina di regia nazionale – sottolinea Fedele Trotta, segretario responsabile First Cisl in Intesa Sanpaolo – Abbiamo raggiunto l’obiettivo di accompagnare le persone con misure di sostegno collettivo lungo l’impegnativo processo di cambiamento, che riguarda l’organizzazione del lavoro della nuova realtà digitale: ricambio generazionale, con 3.550 complessive nuove assunzioni a tempo indeterminato, formazione e riqualificazione professionale, misure di esodo volontario per 4.000 persone”.”Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto – commenta il segretario responsabile della Fisac Cgil del Gruppo Intesa Sanpaolo, Roberto Malano – perché raggiunge il duplice scopo di venire incontro alla richiesta di uscita che viene avanzata da molti colleghi e colleghe, e soprattutto per la creazione di un numero consistente di posti di lavoro a tempo indeterminato nel primo gruppo bancario del paese. Questo accordo si inserisce in un percorso di confronto che abbiamo iniziato sulla evoluzione digitale del gruppo, che porterà nell’arco di un tempo molto breve importanti modificazioni nelle procedure, nei prodotti e nel modo di gestire la clientela”.”Un accordo innovativo e di prospettiva che accompagnerà, alle condizioni individuate, lo sviluppo del gruppo per tutta la durata del futuro Piano Industriale – afferma Simona Ortolani, segretaria responsabile Uilca Gruppo Intesa Sanpaolo – L’intesa getta le basi per affrontare gli effetti della trasformazione digitale mettendo al centro le persone, con la riconversione e riqualificazione dei dipendenti, e favorendo il ricambio generazionale con occupazione stabile. Obiettivo quest’ultimo raggiunto negli ultimi anni al tavolo negoziale confermando la centralità del dialogo sindacale nel Gruppo. A ciò si affianca la continua ricerca di soluzioni organizzative che favoriscano la sempre migliore conciliazione vita-lavoro, anche perseguendo l’obiettivo di totale estensione di lavoro flessibile e settimana corta”. LEGGI TUTTO

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    Popolare di Sondrio, Morningstar DBRS migliora rating a BBB con trend Stabile

    (Teleborsa) – Morningstar DBRS ha migliorato il Long-Term Issuer Rating di Banca Popolare di Sondrio da “BBB (low)” a “BBB”, con il trend che è stato rivisto da “Positivo” a “Stabile”.Gli upgrade riflettono il miglioramento strutturale della redditività, principalmente aiutato da margini di interesse più elevati, controllo dei costi e accantonamenti per perdite su prestiti (LLP) più contenuti. Allo stesso tempo, l’agenzia di rating ritiene che la banca abbia ulteriormente rafforzato il proprio bilancio negli ultimi 12 mesi sulla scia di nuovi afflussi limitati di esposizioni nonperforming (NPE), che sono stati compensati da sforzi di de-risking nonché da livelli di copertura prudenti e dall’espansione del portafoglio prestiti nonostante tassi di interesse più elevati.Morningstar DBRS prevede che Banca Popolare di Sondrio manterrà livelli di redditività superiori alla sua media storica e solidi parametri di qualità degli asset nel prossimo futuro nonostante i previsti tagli dei tassi di interesse e potenzialmente LLP più elevati a causa di nuovi rischi di qualità degli asset nell’attuale contesto di tassi di interesse ancora elevati. La forte efficienza operativa della banca, unita alla diversificazione dei ricavi derivante dalle sue attività di commissioni e il suo approccio conservativo in merito alla copertura dei prestiti contribuiranno ad attenuare l’impatto negativo previsto derivante dalla compressione del margine di interesse e potenzialmente maggiori afflussi di NPE che si traducono in costi di credito più elevati.I rating creditizi continuano a incorporare la modesta posizione di mercato nazionale della banca ma il solido franchising nella regione Lombardia, in particolare nella provincia di Sondrio. Banca Popolare di Sondrio vanta inoltre una lunga e comprovata esperienza in termini di utili, nonché un adeguato profilo di finanziamento e liquidità, che si basa principalmente sulla sua stabile base di depositi retail nel suo mercato interno. Inoltre, i rating creditizi sono supportati dagli ampi buffer di capitale di Banca Popolare di Sondrio rispetto ai requisiti di vigilanza. LEGGI TUTTO

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    N26 riavvia le attività sul mercato italiano con un nuovo general manager

    (Teleborsa) – La succursale italiana della banca digitale tedesca N26, a seguito di una decisione della Banca d’Italia, ha ripreso in maniera parziale dalla fine del mese di giugno scorso le attività di acquisizione di nuovi clienti sul mercato locale. A marzo 2022, la Banca d’Italia aveva imposto alla succursale italiana di N26 l’astensione dall’intraprendere operazioni con nuova clientela, delineando aree di miglioramento in materia di antiriciclaggio.La branch italiana nel corso degli ultimi due anni “si è impegnata ai fini del raggiungimento di questo risultato potenziando i propri presidi e rafforzando, tra gli altri, i sistemi informatici, i controlli interni e i team dedicati a queste aree e continuerà a lavorare per dare prova della piena efficacia del comparto antiriciclaggio e arrivare alla rimozione totale delle restrizioni ancora esistenti”, si legge in una nota.A livello di gruppo, intanto, lo scorso giugno N26 ha accolto con favore la decisione dell’Autorità Federale di Vigilanza Finanziaria (BaFin) che ha previsto la completa eliminazione delle misure di restrizione alla crescita.Con riferimento alla situazione della branch locale, N26 ha annunciato la nomina di Andrea Isola a General Manager Italia e Europa Sud Est di N26.Fondata da Valentin Stalf e Maximilian Tayenthal nel 2013, N26 ha raccolto quasi 1,8 miliardi di dollari da importanti investitori globali. L’azienda ha sede a Berlino e uffici in diverse città in Europa, comprese Vienna, Parigi, Milano, Madrid e Barcellona. N26, dotata di licenza bancaria tedesca, vanta oltre 100 miliardi di euro in transazioni all’anno e conta su un team composto da oltre 1.500 persone. LEGGI TUTTO

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    Deutsche Bank, nel terzo trimestre utile pre-tasse a 2,3 miliardi

    (Teleborsa) – Deutsche Bank chiude il terzo trimestre dell’anno con un utile ante imposte di 2,3 miliardi di euro ed un utile post-imposte di 1,7 miliardi di euro.La crescita dell’utile è stata guidata da circa 440 milioni di euro di rilascio parziale di accantonamenti per contenziosi legali correlati a Postbank, combinata con lo slancio operativo. RoTE1 post-imposte del 10,2% e rapporto costi/ricavi del 63%.Sempre nel terzo trimestre, i ricavi netti salgono del 5%, a 7,5% miliardi, mentre nei primi nove mesi salgono del 3% a 22,9 miliardi, in linea con le previsioni per l’intero esercizio.Il coefficiente di capitale Common Equity Tier 1 (CET1) sale a 13,8%.”In questi tre mesi, abbiamo fatto importanti progressi nel lasciarci alle spalle le questioni legali ereditate, producendo al contempo un profitto record nel terzo trimestre nella nostra attività operativa – ha affermato l’AD Christian Sewing -. Ciò riflette il nostro solido franchising, lo slancio positivo in tutte le nostre attività e la disciplina dei costi sostenuta”. LEGGI TUTTO

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    BFF, collocato social bond da 300 milioni di euro. Domanda 2,2 volte l’offerta

    (Teleborsa) – BFF Bank, società attiva nella finanza specializzata e quotata su Euronext Milan, ha collocato con successo un nuovo prestito obbligazionario social unsecured senior preferred per un ammontare complessivo di 300 milioni di euro e con scadenza pari al 30 marzo 2028 (con opzione di rimborso anticipato al 30 marzo 2027) a un tasso fisso del 4,875% annuo, come parte del Programma EMTN da 2,5 miliardi.Le obbligazioni sono state collocate a un reoffer yield pari al 4,95% (corrispondente a uno spread di 262,2 punti base sul tasso mid-swap di riferimento) pagabile annualmente e sono destinate unicamente a investitori istituzionali qualificati in Italia e all’estero. Tale emissione, coerente con il piano di funding della banca, è stata realizzata per consentire il rispetto dei requisiti MREL, obbligatori per BFF dal 1 gennaio 2025.L’operazione ha fatto registrare complessivamente una domanda superiore a 670 milioni di euro, pari a circa 2,2 volte l’offerta, con un’elevata qualità e un’ampia diversificazione geografica degli investitori istituzionali.”Prosegue, con questa seconda emissione nell’ambito del Social Bond Framework, l’iniziativa rivolta agli investitori che desiderano contribuire agli obiettivi di sostenibilità del gruppo, raggiungendo allo stesso tempo i loro target di investimento responsabile – ha commentato il CFO Piergiorgio Bicci – La domanda elevata e il risultato ottenuto in termini di rendimento confermano apprezzamento da parte degli investitori nei confronti del nostro credito e delle nostre strategie sul mercato dei capitali che hanno consentito di raggiungere con anticipo il rispetto di requisiti normativi MREL, in vigore per la Banca da gennaio 2025″.L’operazione di collocamento è stata curata da Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo e UBS in qualità di Joint Bookrunners. LEGGI TUTTO