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    Banco BPM, top management di Anima aderirà all’OPA con l’1,5%

    (Teleborsa) – Banco BPM incassa il sostegno del top management di Anima. Con “separati impegni di adesione all’Offerta” i manager assicurano all’istituto di Piazza Meda l’1,5% del totale del capitale di Anima. Tra le azioni di Anima già detenute da Banco BPM e le azioni di Anima, oggetto degli impegni di adesione sottoscritti, rispettivamente, da Poste Italiane e FSI, rappresentano complessivamente il 44,8% il capitale di Anima.Gli impegni sono soggetti a talune condizioni, tra cui l’autorizzazione all’incremento del corrispettivo dell’Offerta da parte dell’Assemblea dei Soci di Banco BPM convocata per il 28 febbraio 2025. LEGGI TUTTO

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    UniCredit: partnership con Quantico per sviluppare i club deal in Italia

    (Teleborsa) – Un modello innovativo, basato su un network unico di capitali e competenze, che riunirà le principali famiglie imprenditoriali italiane per investire in medie aziende di eccellenza UniCredit annuncia una partnership strategica con Quantico Investment Club Opportunities, club deal company indipendente che nasce con l’obiettivo di offrire a investitori selezionati un accesso privilegiato a opportunità di investimento in medie imprese italiane ad alto potenziale. Promossa da Paolo Langè (Presidente), Antonio Da Ros (CEO) e Angelo Busani, Quantico si propone come una piattaforma che unisce capitale, competenze e network imprenditoriale per sostenere lo sviluppo e la crescita di aziende italiane di eccellenza. Il progetto prevede il coinvolgimento delle principali famiglie imprenditoriali italiane, con l’obiettivo di investire in circa 10-12 operazioni in un orizzonte di 4/5 anni, con un equity ticket di investimento compreso tra i 30 e gli 80 milioni di euro per singolo target individuato.UniCredit agirà come partner esclusivo di Quantico nell’attività di individuazione di family office, imprenditori e professionisti interessati a partecipare all’iniziativa; inoltre potrà mettere a disposizione la propria piattaforma multi-prodotto e il suo network internazionale per sostenere le attività di investimento del club e lo sviluppo delle imprese selezionate. Grazie alla sua presenza capillare nel tessuto imprenditoriale italiano e all’esperienza nel corporate & investment banking, UniCredit potrà anche efficacemente contribuire all’identificazione delle opportunità di investimento per gli investitori del club.La partnership con Quantico va a complementare l’offerta già consolidata della banca nei co-investimenti in club deal, dove, grazie ad alcune operazioni milestone, è annoverata tra i leader in Italia.Massimiliano Mastalia, alla guida della divisione Wealth & Large Corporates di UniCredit in Italia, ha sottolineato: “Con la nascita del Club DealQuantico e con i senior manager che sono entrati nella società abbiamo individuato un ulteriore modo di coinvolgere i clienti piùinteressati alle dinamiche di sviluppo delle medie aziende facendo leva, con un approccio integrato, sia sulle competenze e il network che una grande banca come UniCredit può offrire che sull’expertise del Gruppo nell’investment banking. In Italia e nei Paesi in cui UniCredit è presente esistono realtà imprenditoriali ad alto potenziale e con piani di sviluppo e crescita fortemente credibili che il teamQuantico saprà individuare e valorizzare con grande attenzione”.Antonio Da Ros, CEO diQuantico, ha commentato: “Quantico non è solo un club deal, è un ecosistema pensato su misura per gli imprenditori. Qui il capitale si unisce all’esperienza, al network e alla visione di chi ha già costruito imprese di successo per sostenere altriimprenditori nel loro percorso di crescita. Con il nostro management team lavoriamo per trasformare le aziende italiane in campioni globali, investendo su digitalizzazione, internazionalizzazione, crescita per acquisizioni e ottimizzazione della supply chain. Il team diQuantico ha lavorato in partnership con UniCredit e con professionisti e esperti di settore alla definizione e implementazione dell’iniziativa, sviluppando una comunione di intenti e un approccio di squadra allargata che consentiranno di lavorare in maniera coesa nella stessa direzione al servizio degli investitori e delle imprese”. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, proxy advisor Iss sostiene le modifiche a OPA su Anima

    (Teleborsa) – Il proxy advisor Iss consiglia, in vista dell’assemblea degli azionisti di Banco BPM del 28 febbraio, di votare a favore delle proposte di modifica dell’OPA su Anima avanzate dal consiglio di amministrazione della banca. I soci dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna sono chiamati ad autorizzare il CdA di Banco BPM a incrementare il prezzo dell’offerta sulla Sgr da 6,2 euro a 7 euro e “ad esercitare la facoltà, ove ritenuto opportuno, di rinunciare in tutto o in parte a una o più delle condizioni di efficacia dell’OPA”, ovvero di dare la possibilità di chiudere l’operazione anche nel caso in cui non dovesse arrivare il via libera delle autorità al Danish Compromise. LEGGI TUTTO

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    Generali, quota complessiva di UniCredit al 5,23% (Consob)

    (Teleborsa) – La quota complessiva aggregata detenuta da UniCredit in Generali è complessivamente al 5,229% in salita dal precedente 5,118%. Lo si apprende dagli aggiornamenti della Consob sulle partecipazioni rilevanti.L’aggiornamento della quota nel Leone è datato 10 febbraio.In particolare, il 4,184% in diritti di voto, riferibili ad azioni, è rimasto stabile rispetto alla precedente rilevazione, mentre le posizioni lunghe con regolamento fisico, sono ora pari allo 0,890% del capitale (da 0,772% al 7 febnraio), le posizioni lunghe con regolamento in contanti, sono lo 0,155% (da 0,162% al 7 febbraio) LEGGI TUTTO

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    “M’illumino di meno”: BPER conferma il suo impegno verso il risparmio energetico

    (Teleborsa) – BPER Banca ha aderito anche quest’anno a “M’illumino di meno”, la Giornata Nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, istituita dal Parlamento con la Legge n. 34/2022. L’iniziativa, celebrata per diffondere la cultura della sostenibilità ambientale e del risparmio delle risorse, ha visto BPER, la notte di domenica 16 febbraio, spegnere le insegne del proprio Centro Direzionale di Modena e di 727 filiali dislocate sul territorio nazionale. Sotto il tema “Va di Moda”, l’edizione 2025 di “M’illumino di meno” ha invitato a riflettere sullo spreco energetico derivante dalla produzione e dal consumo eccessivo di vestiario, fenomeno tipico del settore del fast fashion a livello globale.La riduzione degli sprechi energetici è un pilastro fondamentale nelle strategie di BPER, che da tempo sostiene numerosi progetti per la tutela ambientale e di sensibilizzazione alla sostenibilità. Nel quadro del proprio Piano Energetico al 2030, BPER ha pianificato diverse azioni di efficientamento che mirano a ridurre del 50% le emissioni dirette entro il 2030, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.Oltre alle iniziative di risparmio energetico, BPER è attivamente impegnata nella dematerializzazione, nel riciclo della carta e nell’uso di energia rinnovabile. In qualità di partner strategico per la transizione ecologica di famiglie e imprese, il Piano Industriale di BPER prevede un plafond dedicato di 7 miliardi di euro.”La sostenibilità non è solo un impegno, ma una responsabilità concreta che guida le nostre scelte quotidiane – ha dichiarato Giovanna Zacchi, Head of ESG Strategy di BPER –. Partecipare a M’illumino di meno’ significa ribadire il nostro impegno nella riduzione degli sprechi energetici e nella promozione di modelli più sostenibili. Vogliamo essere un punto di riferimento per famiglie e imprese nella transizione ecologica, offrendo soluzioni finanziarie che favoriscano investimenti responsabili e un futuro a basse emissioni. Il nostro obiettivo è chiaro: coniugare crescita economica e rispetto per l’ambiente, contribuendo attivamente agli obiettivi globali di sostenibilità”. LEGGI TUTTO

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    Gros-Pietro (Intesa): dobbiamo essere messi in condizioni di parità con operatori bigtech

    (Teleborsa) – Gli operatori della finanza devono “investire nel paradigma dell’informazione, che è, e ancor più sarà, quello dominante nel XXI secolo. Gestiamo informazioni preziose relative ai nostri clienti e alle loro attività. Dobbiamo rendere utilizzabili questi dati per offrire servizi. Migliori, più efficaci, meglio accessibili in ogni tempo e da ogni luogo, più facili da usare, più ricchi di contenuti e meno costosi. Devono essere, per noi operatori finanziari, una priorità assoluta, mentre li stanno offrendo anche operatori non bancari, che gestiscono sempre più ampiamente servizi finanziari: le bigtech e le fintech”. Lo ha affermato Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo, intervenendo al 31° congresso degli operatori dei mercati finanziari, organizzato a Torino da Assiom Forex.”Noi operatori finanziari europei dobbiamo investire nel paradigma dell’informazione, in persone e in tecnologie, sviluppando capacità operative al servizio della società e delle istituzioni – ha aggiunto – Dobbiamo farlo perché siamo i meglio attrezzati in termini di posizioni sul mercato e di capacità di investimento. Ma dobbiamo essere competitivi, in termini di tempi, di prestazioni e di costi. Per riuscirci, dobbiamo essere messi in condizioni di parità con gli operatori provenienti soprattutto dal sistema bigtech”.Secondo Gros-Pietro, “non ci sarà parità finché gli operatori finanziari continueranno a essere obbligati a concedere alle bigtech accesso libero ai dati dei clienti consenzienti, senza alcuna reciprocità. Dati di immenso valore, che le banche europee raccolgono, verificano, aggiornano, custodiscono, e proteggono, sostenendo costi notevoli, vengono messi gratuitamente a disposizione di concorrenti che sono in prevalenza extraeuropei. Si concede così un vantaggio che indebolisce il settore finanziario, che al momento è, in Europa, quello maggiormente in grado di sviluppare il paradigma dell’informazione come sistema portante del funzionamento dei mercati”.Il Presidente di Intesa Sanpaolo ha anche sottolineato che non va dimenticato che “abbiamo un tesoro, da difendere e valorizzare: il risparmio privato, che nell’Unione Europea ammonta a 33.000 miliardi di euro. Una fonte privilegiata, essenziale per contribuire a finanziare, accanto a quelle pubbliche, gli 800 miliardi annui di investimenti stimati necessari all’Europa per fronteggiare le transizioni da realizzare, e per organizzare una difesa comune. Anche da questo punto di vista, l’industria finanziaria è uno strumento essenziale, da salvaguardare e sviluppare”. LEGGI TUTTO

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    Panetta (Bankitalia): esito concentrazioni banche affidato a dinamiche di mercato e scelte azionisti

    (Teleborsa) – Le operazioni di concentrazione che interessano il sistema finanziario italiano – che coinvolgono banche di varie dimensioni, compagnie assicurative, società di gestione del risparmio e intermediari esteri – “sono favorite in primo luogo dall’abbondanza di capitale in eccesso nel settore bancario. Inoltre, la prospettiva di un restringimento dei margini sull’attività di prestito, legata alla diminuzione dei tassi di interesse, spinge gli intermediari a ricercare economie di scala o sinergie produttive”. Lo ha affermato il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo al 31° congresso degli operatori dei mercati finanziari, organizzato a Torino da Assiom Forex.”Le operazioni annunciate ridurrebbero il divario dimensionale tra i principali intermediari italiani e i concorrenti europei. In Italia il valore medio dell’attivo delle prime cinque banche è quattro volte inferiore rispetto a quello delle banche francesi e una volta e mezza più basso di quello degli intermediari spagnoli e tedeschi – ha aggiunto – Sebbene in generale nel settore bancario le grandi dimensioni comportino sia vantaggi sia alcune criticità ben note, queste operazioni possono essere inquadrate in una prospettiva di integrazione e consolidamento del mercato europeo”.Il Governatore ha sottolineato che “i procedimenti autorizzativi coinvolgono la Banca d’Italia sia in autonomia sia in collaborazione con diverse autorità nazionali ed europee. L’iter si avvia dopo la notifica delle operazioni da parte dei soggetti promotori, che non sono tenuti a informare preventivamente le autorità”.”La Vigilanza verifica la conformità alle normative italiane ed europee, valutando la capacità di ciascuna operazione di dar vita a intermediari solidi, efficienti e capaci di operare secondo principi di sana e prudente gestione al servizio dell’economia reale e senza compromettere la stabilità finanziaria – ha aggiunto – Nel rispetto di questi criteri, l’esito delle operazioni è affidato alle dinamiche di mercato e alle scelte degli azionisti”. LEGGI TUTTO

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    Panetta (Bankitalia): rischio che crypto siano emesse da big tech, banche perderebbero funzioni

    (Teleborsa) – “La diffusione delle criptoattività richiede attenzione da parte delle autorità, anche per il loro esteso utilizzo a fini illeciti. Finora, le irregolarità e i fallimenti che hanno coinvolto operatori e mercati delle criptoattività hanno avuto impatti limitati sul sistema finanziario, grazie alla separazione tra i due ambiti. Tuttavia, la situazione sta evolvendo in modo diverso nei vari paesi, sollevando questioni complesse”. Lo ha affermato il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo al 31° congresso degli operatori dei mercati finanziari, organizzato a Torino da Assiom Forex.Il Governatore ha fatto notare che “negli Stati Uniti, in assenza di una legislazione specifica, le autorità di supervisione dei mercati negli anni scorsi sono intervenute per limitare gli sviluppi più rischiosi, pur lasciando aperta la possibilità di integrare le criptoattività nel sistema finanziario. La nuova amministrazione è invece orientata a sostenere la diffusione delle criptoattività”.”Le divergenze normative tra Stati Uniti ed Europa andranno attentamente valutate, una volta che gli orientamenti delle autorità americane saranno definiti, per comprenderne gli effetti a livello internazionale – ha aggiunto – In questo campo gli arbitraggi normativi possono risultare particolarmente insidiosi e difficili da contrastare: alcuni operatori potrebbero sfruttare le differenze regolamentari per adottare pratiche opache o altamente rischiose, con possibili conseguenze sui risparmiatori e sull’integrità del sistema finanziario.Ma i rischi legati alle criptoattività “non derivano soltanto dalle divergenze normative – ha detto Panetta – Non si può escludere che una o più criptoattività, incluse quelle con caratteristiche di moneta elettronica, vengano emesse da giganti tecnologici e inizino a diffondersi in Europa”. “Se questi mezzi di pagamento privati, facilmente integrabili in piattaforme commerciali con miliardi di utenti, dovessero diffondersi ampiamente, le conseguenze potrebbero essere rilevanti – ha spiegato – Le banche commerciali rischierebbero di perdere una parte importante delle loro funzioni. Nel dibattito pubblico si sostiene a volte che l’introduzione dell’euro digitale comporterebbe questo rischio, ignorando che la vera minaccia proviene dalle criptoattività, per le quali – a differenza dell’euro digitale – non sono previsti limiti alla detenzione da parte dei risparmiatori”.Infine, “le banche centrali, responsabili del buon funzionamento del sistema dei pagamenti, si troverebbero a operare in un contesto in cui pochi soggetti privati, magari esteri, avrebbero un ruolo così rilevante da compromettere la stabilità del sistema in caso di incidenti. I rischi per il sistema dei pagamenti e i mercati finanziari sarebbero dunque considerevoli”, ha concluso. LEGGI TUTTO