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    Isybank, Valitutti: ascoltiamo i clienti, banca sarà fruibile anche su PC e tablet

    (Teleborsa) – “Stiamo ascoltando la voce di tutti i nostri clienti e stiamo raccogliendo le varie richieste. A inizio dicembre ci sarà la possibilità di avere le carte virtuali e stiamo lavorando per rendere la banca fruibile anche attraverso pc e tablet come avveniva con Intesa Sanpaolo. Questa è una prova che ascoltiamo i clienti”. Lo ha affermato Antonio Valitutti, amministratore delegato di Isybank, durante un intervista a Sportello Italia di Radio Rai, commentando le richieste dei clienti e le proteste dopo il passaggio alla nuova banca digitale. Isybank è uno dei pilastri della strategia di sviluppo digitale del Piano di Impresa 2022-2025 di Intesa Sanpaolo.Il 16 ottobre è avvenuto il passaggio dei “primi 300 mila clienti di Intesa Sanpaolo a Isybank”, ha detto Valitutti, e “ad oggi oltre il 90% dei clienti ha già effettuato il primo accesso e sta usando l’app per l’operatività quotidiana”. Inoltre, “in sole due settimane sono già stati accreditati 50.000 stipendi”.In merito al fatto che alcuni clienti non hanno visto o risposto ai messaggi che comunicavano il cambio di istituto, Valitutti ha detto che “ci dispiace constatare che alcuni non avevo capito il passaggio” e che “ci prendiamo cura del cliente e stiamo mettendo mettendo a disposizione dei clienti la possibilità di riaprire un conto in Intesa Sanpaolo senza nessun disagio, e comunque questa nuova banca per clienti prevalentemente digitali ha una serie di funzionalità e vantaggi anche economici che pensiamo siano la cosa migliore da offrire”. Quelli per cui è stata pensata la migrazione, sono “clienti under 65 selezionati tenendo conto dei loro comportamenti, individuando coloro che hanno dimostrato di avere dimestichezza con l’uso della tecnologia digitale e che avevano già l’app di Intesa Sanpaolo, che già si rivolgevano poco alla filiale fisica, con somme sul conto inferiori a 100 mila euro e prodotto semplici, qualche prodotto di credito, non investimenti o prodotti assicurativi”.A chi non è contento di Isybank, “più che tornare indietro, gli diamo una possibilità in più e ci occupiamo di tutto noi – ha spiegato il CEO – Il cliente può decidere di tornare in Intesa Sanpaolo aprendo un nuovo conto, che può abbinare o meno a quello già disponibile in isybank, e si occuperà di tutto la banca, senza spese di chiusura e apertura conto”. LEGGI TUTTO

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    ABN AMRO, Fitch conferma rating “A” con outlook stabile

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha confermato il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) della banca olandese ABN AMRO ad “A” e il Viability Rating (VR) ad “a”. L’outlook è stabile.L’agenzia di rating afferma che i rating di ABN AMRO riflettono il suo modello di business bancario universale forte e abbastanza diversificato, integrato da un solido punto d’appoggio nel private banking europeo, e il suo profilo di rischio moderato, che si traduce in una qualità degli attivi resiliente. La capitalizzazione, il finanziamento e la liquidità della banca sono punti di forza del rating. I rating considerano anche l’adeguata redditività della banca con utili solidi, ma un’efficienza dei costi inferiore a quella dei concorrenti.Viene spiegato che la redditività di ABN AMRO è migliorata significativamente nel primo semestre del 2023, poiché l’aumento dei tassi di interesse ha iniziato a trasmettersi al suo reddito da interessi netto, che rappresenta circa tre quarti dei ricavi della banca. Fitch prevede che gli utili continueranno a beneficiare nel breve termine dei tassi elevati e di una graduale ripresa delle commissioni. LEGGI TUTTO

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    Fideuram-ISPB e Man Group lanciano nuova partnership

    (Teleborsa) – Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking (F-ISPB) e Man Group hanno ottenuto le autorizzazioni regolamentari per la partnership strategica nell’asset management annunciata lo scorso 29 giugno 2023. Man Group ha quindi acquisito una partecipazione del 51% in Asteria Investment Managers, società di gestione patrimoniale orientata ai criteri ESG con sede a Ginevra, compresa anche la sua gamma di fondi, mentre F-ISPB mantiene il 49%. Il completamento dell’operazione Asteria è il primo passo della nuova partnership, si legge in una nota. L’attenzione sarà ora focalizzata sull’ampliamento dell’offerta creando una gamma di strategie di investimento alternative e long-only che applicano tecnologie all’avanguardia, combinando l’esperienza di Man Group nelle soluzioni di portafoglio innovative, le solide capacità di gestione degli investimenti di Man Group e Asteria e le competenze nel private banking, la rete di consulenti finanziari e la base clienti di F-ISPB.”In un panorama finanziario globale in continua evoluzione – afferma Tommaso Corcos, amministratore delegato e direttore generale di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking – questa partnership con un asset manager internazionale ci aiuterà a rispondere alle esigenze sempre più sofisticate dei nostri clienti più patrimonializzati, fornendo loro soluzioni di investimento uniche”. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca nel segno della continuità. Vince la lista del CdA

    (Teleborsa) – L’assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti di Mediobanca, che ha visto un’affluenza record, ha approvato il bilancio al 30 giugno 2023 e la distribuzione di un dividendo lordo unitario di 0,85 euro a ciascuna delle azioni aventi diritto in pagamento dal 22 novembre prossimo con record date 21 novembre previo stacco della cedola n. 39 il 20 novembre 2023.Inoltre, i soci hanno fissato in 15 il numero dei componenti del consiglio e nominato amministratori, fino all’approvazione del bilancio al 30 giugno 2026, Renato Pagliaro, Alberto Nagel, Laura Cioli, Valérie Hortefeux, Francesco Saverio Vinci, Laura Penna, Vittorio Pignatti Morano, Angel Vilà Boix, Virginie Banet, Marco Giorgino, Mana Abedi e Maximo Ibarra, tratti dalla lista presentata dal CdA, Sandro Panizza e Sabrina Pucci tratti dalla lista presentata da Delfin e Angela Gamba tratta dalla lista presentata da Assogestioni.La lista del CdA ha conseguito il voto favorevole del 52,60% delle azioni rappresentate, pari al 40,41% del capitale sociale, quella Delfin il 41,74% delle azioni rappresentate, pari al 32,06% del capitale sociale e quella Assogestioni il 4,64% delle azioni rappresentate, pari al 3,56% del capitale sociale.Il CdA, riunitosi successivamente, ha nominato Renato Pagliaro presidente, Alberto Nagel amministratore delegato e Massimo Bertolini segretario del consiglio; il consigliere Francesco Saverio Vinci mantiene la carica di direttore generale. La nomina dei comitati endoconsiliari verrà deliberata da una prossima riunione del CdA.Tra le altre cose, i soci hanno autorizzato l’acquisto di azioni proprie fino al 2% del capitale, approvato le politiche di remunerazione ed incentivazione 2023-24, l’informativa sui compensi corrisposti nell’esercizio 2022-23, il piano di Performance Shares 2023-2024, il Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2023-2026 (LTI Plan 2023-2026) e il Piano di azionariato diffuso e coinvestimento 2023-2026 (ESOP 2023 – 2026) per i dipendenti del gruppo, approvaro la delega al CdA ad aumentare gratuitamente il capitale sociale di massime 3 milioni di azioni ordinarie da riservare ai dipendenti. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, domanda di prestiti prevista in calo anche nel 4° trimestre

    (Teleborsa) – Nel terzo trimestre del 2023 i criteri di offerta sui prestiti alle imprese hanno registrato un ulteriore irrigidimento in Italia, ancora guidato dalla “minore tolleranza e maggiore percezione del rischio”. Questi fattori hanno contribuito anche all’inasprimento dei termini e delle condizioni generali su tali finanziamenti, che è stato in parte attenuato dalla riduzione dei margini applicati dalle banche, in particolare sui prestiti meno rischiosi, come conseguenza di una crescente pressione concorrenziale. È quanto emerge dalle rilevazioni della Banca d’Italia, pubblicate in scia al bank lending survey (BLS) della Banca centrale europea (BCE).I criteri di offerta sui prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono rimasti invariati, mentre quelli per il credito al consumo sono stati inaspriti. I termini e le condizioni sono stati irrigiditi su entrambe le categorie di finanziamenti nonostante la maggior pressione concorrenziale. Per il trimestre in corso gli intermediari si attendono che i criteri di offerta sui prestiti alle società non finanziarie rimangano stabili, mentre quelli sui finanziamenti alle famiglie verrebbero inaspriti.La domanda di credito da parte delle imprese è nuovamente diminuita riflettendo in particolare “l’aumento del livello dei tassi di interesse, il calo del fabbisogno per la spesa in investimenti fissi e il maggior ricorso all’autofinanziamento”. La richiesta di finanziamenti da parte delle famiglie si è ridotta sia per l’acquisto di abitazioni sia per la finalità di consumo; in entrambi i casi, il più elevato livello dei tassi di interesse e il peggioramento della fiducia ha continuato a esercitare un contributo negativo. Nel trimestre in corso la domanda di prestiti da parte di imprese e famiglie “diminuirebbe ulteriormente”.Le condizioni di accesso delle banche al finanziamento sono peggiorate in particolare per quanto riguarda i depositi a breve. Nel trimestre in corso gli intermediari si attendono un “ulteriore deterioramento”. Nei sei mesi terminanti in settembre la riduzione del portafoglio di politica monetaria della BCE ha esercitato un impatto negativo sulle condizioni di finanziamento, sulla posizione di liquidità e sulle attività totali delle banche; non ha invece avuto un impatto significativo sui criteri di offerta, sui termini e le condizioni e sui volumi erogati delle varie categorie di prestiti.Le operazioni di rifinanziamento TLTRO III, attualmente nella fase di rimborso, hanno contribuito al peggioramento della situazione finanziaria delle banche. Tale effetto si protrarrebbe nel corso dei prossimi sei mesi. Le operazioni non hanno invece contribuito in modo significativo alla variazione dei criteri di offerta, dei termini e delle condizioni e dei volumi di credito erogati. LEGGI TUTTO

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    Banca di Asti, accordo da 37 milioni con BCC Pay sul merchant acquiring

    (Teleborsa) – Cassa di Risparmio di Asti, BCC Pay e Pay Holding hanno sottoscritto un accordo per il trasferimento delle attività di merchant acquiring di Banca di Asti a BCC Pay. Parallelamente verrà sottoscritto un accordo commerciale di lungo termine tra Banca di Asti e BCC Pay per la promozione e il collocamento dei prodotti di merchant acquiring.L’accordo prevede un corrispettivo upfront per Banca di Asti di 37 milioni di euro e un corrispettivo variabile di massimi 13 milioni di euro, in funzione del raggiungimento di specifici obiettivi, si legge in una nota.A Banca di Asti oggi fanno riferimento oltre 9.000 esercenti, per un totale di circa 11.000 POS (point of sales), che nel corso del 2022 hanno generato transazioni per un volume di circa un miliardo di euro.Il closing è previsto entro la fine dell’anno. “L’operazione consentirà la valorizzazione degli asset commerciali della banca liberando risorse funzionali a un ulteriore rafforzamento patrimoniale oltre alla nascita di una partnership con una controparte dinamica e proiettata verso l’innovazione quale è BCC Pay”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Orcel: prematuro aumento guidance utili, non esclusi altri accordi

    (Teleborsa) – “Abbiamo migliorato la guidance finanziaria su ricavi e NII, ma non quella su utile e distribuzione. Pensiamo sia prematuro dare una nuova guidance su queste voci, in quanto stiamo discutendo su come usare il capitale in eccesso per investire ancora nella nostra trasformazione; stiamo rivedendo tutte le opzioni disponibili, quindi dare una nuova guidance per utile e distribuzione è prematuro, ma non vuol dire che i numeri rimarranno invariati”. Lo ha affermato Andrea Orcel, Amministratore Delegato di UniCredit, nella call con le agenzie che ha seguito la pubblicazione dei risultati del terzo trimestre 2023.”Abbiamo inoltre molta fiducia che i risultati del 2024 saranno raggiunti, e continueremo a fare quello che la banca ha fatto trimestre dopo trimestre e anno dopo anno, ovvero distribuire generosamente agli azionisti e rafforzare la posizione di capitale”, ha aggiunto.”Abbiamo raggiunto risultati eccellenti nonostante le incertezze macro e geopolitiche, con risultati record nei 9 mesi 2023 e l’undicesimo trimestre consecutivo di crescita di qualità con un utile netto contabile pari a 6,7 miliardi e un RoTE1 del 21,7% nei 9 mesi, e un utile netto contabile superiore a 2,3 miliardi nel terzo trimestre”, ha detto l’AD presentando i conti.”Siamo stati disciplinati nella crescita, abbiamo aumentato la nostra efficienza e fatto investimenti nel business per il futuro – ha spiegato – Non siamo quindi solo ottimisti sulla capacità di generare utili e distribuzione per quest’anno, ma nella capacità di ottenere risultati nel lungo termine”.Inoltre, “il costo del rischio basso conferma la qualità del credit portfolio e il fatto che siamo conservativi su riserve e overlays, e questa disciplina ci sostenere nei prossimi anni” e “i risultati sono ancora più sorprendenti se analizzati in parallelo con il rafforzamento patrimoniale che stiamo portando avanti”. “Non possiamo escludere nulla”, ha risposto a una domanda che gli chiedeva se è possibile dell’M&A bolt-on o delle partnership come quella appena siglata con la graca Alpha. “Assumendo che i KPI dell’acquisizione siano in linea con i nostri, e ricordando che devo giustificare agli azionisti che il ritorno per loro sia positivo, allora abbiamo la possibilità di eseguire deal – ha detto – Nel caso della Romania e di Alpha è chiaro che gli accordi sono in linea con la strategia e supportano una crescita capital light”. “Faremo altri accordi se rispecchiano la nostra strategia e i nostri termini, quindi questi ragionamenti possiamo applicarli in Italia o altri paesi europei”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Antitrust, via libera a BPM-Vera Vita e Vera Assicurazioni

    (Teleborsa) – L’Antitrust non avvierà un’istruttoria nei confronti dell’operazione di concentrazione che ha visto nei mesi scorsi Banco BPM acquisire il controllo esclusivo di Vera Vita e di Vera Assicurazioni, le joint venture nella bancassicurazione con Cattolica di cui deteneva già il 35%. Lo fa sapere l’Autorità nel bollettino settimanale in cui ricorda il parere di settembre scorso con cui già l’Ivass ha ritenuto di “non dover evidenziare nell’operazione in esame la sussistenza di elementi in grado di alterare l’equilibrio concorrenziale nell’ambito dei mercati interessati”. L’Antitrsut da parte sua sottolinea che “l’operazione in esame non ostacola, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, della legge n. 287/1990, in misura significativa la concorrenza effettiva nei mercati interessati e non comporta la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante”. LEGGI TUTTO