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    U.S. Bancorp, utile in calo nel 4° trimestre per onere FDIC

    (Teleborsa) – U.S. Bancorp, la quinta banca commerciale più grande degli Stati Uniti, ha registrato ricavi netti di 6.762 milioni di dollari nel quarto trimestre del 2023 (+6,2%), o 6.880 milioni di dollari rettificati per elementi rilevanti, inclusi 4.142 milioni di dollari di proventi da interessi netti su base imponibile equivalente. L’utile netto è stato di 1.627 milioni di dollari (-12,8%) e l’utile per azione di 0,99 dollari, rettificato per elementi rilevanti.Le voci di rilievo, al lordo delle imposte, comprendono 118 milioni di dollari di oneri di ottimizzazione del bilancio, 171 milioni di dollari di oneri M&A relativi all’acquisizione di MUFG Union Bank, 734 milioni di dollari per la ricostituzione del fondo della Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) e un contributo di beneficenza di 110 milioni di dollari per finanziare gli obblighi previsti dal Community Benefit Plan.I ricavi netti per l’intero anno sono stati a un livello record di 28,1 miliardi di dollari, e 28,3 dollari miliardi su base rettificata. L’utile netto per l’intero anno è stato di 5.429 milioni di dollari e l’utile per azione di 3,27, o 4,31 dollari su base rettificata.”I risultati dell’intero anno hanno evidenziato una solida crescita dei ricavi derivanti dalle commissioni, una prudente gestione delle spese e l’incremento del common equity tier 1 capital di 150 punti base, dandoci un rapporto CET1 del 9,9% al 31 dicembre 2023 – ha commentato il CEO Andy Cecere – Quest’anno abbiamo anche raggiunto il nostro obiettivo di raggiungere sinergie di costo a regime pari a 900 milioni di dollari con l’acquisizione di Union Bank. Guardando al futuro, stiamo facendo buoni progressi sulle opportunità di crescita dei ricavi con Union Bank e gestendo efficacemente il bilancio per una crescita continua ed efficiente in termini di capitale mentre manteniamo il nostro approccio disciplinato e costante alla gestione del rischio di credito”. LEGGI TUTTO

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    Charles Schwab, utile netto 2023 in calo a 5,1 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Charles Schwab, società statunitense che fornisce servizi di intermediazione e consulenza finanziaria, ha registrato un utile netto per il quarto trimestre del 2023 di 1,0 miliardi di dollari, rispetto ai 2,0 miliardi di dollari del quarto trimestre del 2022 (-47%). L’utile netto per i dodici mesi è stato di 5,1 miliardi di dollari, rispetto ai 7,2 miliardi di dollari del periodo dell’anno precedente (-29%). Il totale degli attivi dei clienti ha raggiunto il record di 8,5 trilioni di dollari a fine anno, in crescita del 21%.”La performance finanziaria di Schwab nel 2023 riflette le sfide legate alla navigazione in un contesto di mercato modellato dalla marcata politica di restrizione dei tassi di interesse della Federal Reserve e dagli effetti conseguenti derivanti dalla crisi bancaria regionale di marzo – ha commentato il CFO Peter Crawford – I ricavi netti totali sono diminuiti del 9% rispetto ai livelli dell’anno precedente, attestandosi a 18,8 miliardi di dollari, poiché l’attività di riallineamento della liquidità dei clienti ha influito sui nostri ricavi netti da interessi”. “I benefici dell’aumento dei tassi sono stati più che compensati dalla riduzione delle attività fruttifere e dal maggiore utilizzo di finanziamenti supplementari a costi più elevati, portando i ricavi netti da interessi a scendere del 12% su base annua a 9,4 miliardi di dollari – ha spiegato – Le commissioni di gestione e amministrazione del patrimonio sono salite alla cifra record di 4,8 miliardi di dollari, sostenute dalla ripresa dei mercati azionari e dal forte interesse dei clienti per i prodotti di fondi monetari acquistati e le soluzioni di consulenza. Un mix di scambi leggermente diverso e volumi più deboli hanno portato i ricavi del trading a diminuire del 12% a 3,2 miliardi di dollari”. LEGGI TUTTO

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    Decarbonizzazione, Gruppo Mediobanca: “Neutralizzate emissioni di CO2 relative al 2022-2023”

    (Teleborsa) – Il Gruppo Mediobanca consolida il suo percorso di decarbonizzazione compensando le proprie emissioni di CO2 residue per l’anno fiscale 2022-23, in accordo con i principali standard di rendicontazione della sostenibilità. Un risultato – sottolinea il Gruppo in una nota – coerente con gli obiettivi di decarbonizzazione previsti dal Piano Strategico 2023-2026 – One Brand One Culture che prevede la compensazione delle emissioni di gas serra prodotte direttamente dai propri asset aziendali (Scopo 1) così come delle emissioni indirette derivanti dall’acquisto di energia elettrica e termica (Scopo 2), per un totale di 2.927,62 tonnellate di CO2eq nell’esercizio 2022-23. Anche quest’anno, il Gruppo Mediobanca ha privilegiato il consumo di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.L’attività di neutralizzazione delle emissioni residue è stata resa possibile acquistando, in collaborazione con l’impresa sociale Rete Clima, crediti di carbonio certificati destinati al finanziamento del progetto ambientale “Ghani Solar Renewable Power Project” certificato secondo lo standard VCS-Verra. Il progetto, sviluppato nello stato indiano dell’Andhra Pradesh, prevede la generazione di energia pulita tramite l’installazione di un impianto di tipo fotovoltaico con una potenza di 500 MW. Si stima che l’impianto produrrà circa 919.800 MWh/anno, contribuendo a decarbonizzare il mix energetico locale dominato principalmente da centrali termiche e combustibili fossili, con un impatto socio-economico di medio e lungo termine grazie alla creazione di posti di lavoro e al trasferimento di know-how tecnologico all’interno della regione.Parallelamente, Mediobanca parteciperà a un progetto nazionale per la riforestazione nel Parco Nazionale del Vesuvio, allo scopo di ripristinare la copertura vegetale nelle aree colpite dagli incendi verificatesi negli anni passati. Queste zone, identificate come le più a rischio di dissesto, richiedono un intervento urgente per ripristinare le condizioni di sicurezza e per supportare la ricostituzione naturale. Tale iniziativa rientra nella Campagna nazionale “Foresta Italia” di Rete Clima, nata con l’obiettivo di incrementare la naturalità dei territori e le connessioni ecologiche locali, ma anche di tutelare la biodiversità, migliorare la qualità dell’aria e contribuire a contrastare il riscaldamento climatico globale.”Rinnoviamo per il quarto anno consecutivo il nostro impegno nel percorso di decarbonizzazione. Stiamo lavorando – commenta Giovanna Giusti del Giardino, Head of Group Sustainability – per con un traguardo intermedio del 18% entro il 2026, in linea con il nostro Piano Strategico 2023-2026 One Brand One Culture”. LEGGI TUTTO

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    Goldman Sachs supera target di raccolta per Alternatives con un anno di anticipo

    (Teleborsa) – Goldman Sachs ha superato il suo target di raccolta per gli Alternatives con un anno di anticipo, raccogliendo 251 miliardi di dollari dalla fine del 2019 rispetto a un obiettivo di 225 miliardi di dollari. È quanto emerge dalla presentazione della trimestrale al 31 dicembre 2023, che ha visto un aumento del 51% degli utili negli ultimi tre mesi dell’anno.Oggi Goldman Sachs detiene oltre 450 miliardi di dollari di asset alternativi, con un’offerta scalabile nei settori del private credit, del private equity, delle infrastrutture, del real estate, degli investimenti sostenibili, dei secondari, delle partecipazioni alternative e della selezione di gestori terzi.Un dato sottolineato dalla banca d’affari è che, dei 250 miliardi di dollari raccolti dalla fine del 2019, circa il 40% è stato raccolto attraverso il canale Ultra High Net Worth. Goldman Sachs ha un’attività di Private Wealth Management da oltre 1.000 miliardi di dollari focalizzata esclusivamente sullo spazio Ultra High Net Worth, con 16.000 clienti. “Il contesto nel 2024 rimane incerto, ma siamo fiduciosi nello stato delle nostre società in portafoglio e rimaniamo fermamente concentrati sui principi fondamentali della creazione di valore, della buona gestione e della ponderazione delle exit-opportunity”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Morgan Stanley, utili 4° trimestre in calo per oneri una tantum

    (Teleborsa) – Morgan Stanley ha registrato ricavi netti pari a 12,9 miliardi di dollari per il quarto trimestre terminato il 31 dicembre 2023, rispetto ai 12,7 miliardi di dollari di un anno fa. L’utile netto è stato di 1,5 miliardi di dollari, ovvero 0,85 dollari per azione, rispetto ai 2,2 miliardi di dollari, ovvero 1,26 dollari per azione, dello stesso periodo di un anno fa.L’utile ante imposte per il quarto trimestre comprende 535 milioni di dollari di oneri o 0,28 dollari per azione, con 286 milioni di dollari che sono relativi alla ricostituzione del fondo della FDIC (collegato alle crisi bancarie della scorsa primavera) e oneri legali di 249 milioni di dollari relativi a una questione specifica.I ricavi netti dell’intero anno sono stati di 54,1 miliardi di dollari, rispetto ai 53,7 miliardi di dollari di un anno fa. L’utile netto è stato di 9,1 miliardi di dollari, ovvero 5,18 dollari per azione, rispetto agli 11 miliardi di dollari, ovvero 6,15 dollari per azione, di un anno prima.”Nel 2023, la società ha registrato un solido ROTCE in un contesto di mercato misto e una serie di venti contrari – ha commentato il CEO Ted Pick – Iniziamo il 2024 con una strategia aziendale chiara e coerente e un team di leadership unificato. Siamo concentrati sul raggiungimento dei nostri obiettivi finanziari a lungo termine e sul continuo impegno a favore degli azionisti”All’interno della divisione Institutional Securities, i ricavi da Investment Banking sono stati in aumento del 5% nel quarto trimestre (i ricavi da Advisory sono rimasti sostanzialmente invariati riflettendo il completamento dell’attività di M&A nel trimestre, i ricavi da Equity underwriting sono rimasti sostanzialmente invariati, i ricavi da Fixed income underwriting sono aumentati del 25% su emissioni investment grade più elevate). LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo sostiene il concerto inaugurale del World Economic Forum di Davos

    (Teleborsa) – “Ringrazio il World Economic Forum, Klaus e Hilde Schwab che ogni anno ci permettono di essere sponsor di questo concerto. È molto importante per noi di Intesa Sanpaolo, perché oltre a essere soltanto un forte creatore di valore del settore bancario siamo un importante operatore del sociale. Abbiamo deciso di impegnare 1,5 miliardi di euro in un programma ad alto impatto sociale per contrastare la povertà e per ridurre le disuguaglianze per essere la prima impact bank al mondo”. È quanto ha affermato ieri sera Carlo Messina, consigliere delegato e CEO Intesa Sanpaolo, introducendo il concerto inaugurale del World Economic Forum di Davos di cui la Banca è sponsor da diversi anni. “Gli investimenti che stiamo facendo in questo ambito – ha detto Messina – sono secondi solo ai nostri investimenti in tecnologia, intelligenza artificiale, banca digitale. Allo stesso tempo, grazie alle attività nel sociale diamo lavoro a persone che possono trovarsi in situazioni difficili a causa degli impatti sul lavoro dell’intelligenza artificiale: su centomila persone che lavorano in Intesa Sanpaolo, mille lavorano nel sociale. Ritengo che lavorare per la Corporate social responsibility e per chi ha bisogno possa essere una via anche per altre società che potrebbero così sviluppare tecnologia senza ridurre i livelli dell’occupazione. Per noi la cultura è importante, è un’area di investimento, abbiamo quattro musei in Italia, e questo spiega la nostra vicinanza al World Economic Forum che sta facendo un lavoro fantastico e siamo davvero orgogliosi di essere nuovamente sponsor di questo concerto”. LEGGI TUTTO

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    Goldman Sachs, utili in crescita nel 4° trimestre grazie a segmento Equities

    (Teleborsa) – Goldman Sachs ha riportato ricavi netti di 46,25 miliardi di dollari (-2%) e utili netti di 8,52 miliardi di dollari (-24%) per l’anno terminato il 31 dicembre 2023, con ricavi netti di 11,32 miliardi di dollari (+7%) e utili netti sono stati di 2,01 miliardi di dollari (+51%) nel quarto trimestre.L’utile per azione ordinaria (EPS) è stato di 22,87 dollari per il 2023 e di 5,48 dollari per il quarto trimestre del 2023. Il return on common equity (ROE) è stato del 7,5% per il 2023 e il ROE annualizzato è stato del 7,1% per il quarto trimestre.”Questo è stato un anno di esecuzione per Goldman Sachs – ha commentato il CEO David Solomon – Con tutto ciò che abbiamo ottenuto nel 2023, abbinato alla nostra strategia chiara e semplificata, disponiamo di una piattaforma molto più forte per il 2024. I nostri obiettivi strategici sottolineano il nostro incessante impegno a servire i nostri clienti con eccellenza, rafforzare ulteriormente la nostra clientela leader e continuare a fornire risultati per gli azionisti”.Elementi selezionati relativi all’attuazione del ristretto focus strategico di Goldman Sachs, oltre al contributo per la ricostituzione del fondo della FDIC (collegata alle crisi bancarie della scorsa primavera), hanno influenzato i risultati per l’intero anno e il quarto trimestre. Per il 2023, queste voci hanno ridotto gli utili netti di 2,8 miliardi di dollari, l’EPS di 8,04 dollari e il ROE di 2,6 punti percentuali. Per il quarto trimestre, queste voci hanno ridotto gli utili netti di 283 milioni di dollari, l’EPS di 0,83 dollari e il ROE annualizzato di 1 punto percentuale.L’accantonamento per perdite su crediti è stato di 1,03 miliardi di dollari per il 2023, rispetto a 2,72 miliardi di dollari per il 2022.I ricavi netti nella divisione Global Banking & Markets sono stati di 6,35 miliardi di dollari, il 3% in meno rispetto al quarto trimestre del 2022. All’interno di essa, i ricavi netti in FICC sono stati di 2,03 miliardi di dollari, il 24% in meno, mentre i ricavi netti in Equities sono stati di 2,61 miliardi di dollari, il 26% in più.I ricavi netti nella divisione Asset & Wealth Management sono stati di 4,39 miliardi di dollari, superiore del 23% rispetto al quarto trimestre del 2022. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca Premier punta a 50 miliardi di euro di masse entro il 2026

    (Teleborsa) – Mediobanca ha lanciato oggi Mediobanca Premier, la banca specializzata nella gestione del risparmio e degli investimenti delle famiglie italiane. Il rebranding di CheBanca! si inserisce all’interno del Piano Strategico 2023-26 “One Brand – One Culture”, che vede come obiettivo prioritario lo sviluppo della divisione Wealth Management.Mediobanca Premier, che ha l’ambizione di diventare leader nella fascia medio-alta del mercato, svilupperà un’offerta di consulenza, gestione e protezione dei patrimoni avvalendosi di prodotti di Asset Management e – tratto distintivo sul mercato – dell’offerta unica di prodotti di Capital Market e di Corporate & Investment Banking di Mediobanca. Un’interazione che consentirà di ampliare e rinnovare l’offerta di prodotti e servizi rispondendo ai bisogni finanziari di una clientela con esigenze più evolute. La crescita di Mediobanca Premier darà un impulso allo sviluppo della divisione Wealth Management, di cui fanno parte anche le reti Private (Mediobanca Private Banking in Italia e CMB nel Principato di Monaco) e le fabbriche prodotto, raccolte in Mediobanca Asset Management (Mediobanca Sgr in Italia, Polus Capital Management per il credito illiquido e Ram Active Investment per i fondi equity sistematici). Il Wealth Management, sotto la responsabilità del direttore generale Francesco Saverio Vinci, diventerà entro il 2026 primo contributore per commissioni e secondo in termini di ricavi, con elevati livelli di redditività.Mediobanca Premier farà leva sulle competenze dei circa 1.100 professionisti (equamente divisi tra banker e consulenti finanziari) presenti sul territorio nazionale attraverso circa 200 punti vendita, tra filiali e uffici di consulenza finanziaria. Il rinnovamento dell’offerta e l’utilizzo di un nuovo brand farà da volano a un piano di reclutamento che porterà nell’arco del piano 23-26 le reti di vendita di Mediobanca Premier a crescere da 1.100 a 1.350 professionisti. Tale incremento supporterà l’obiettivo di aumentare del 25% le masse totali: da 39 a 50 miliardi di euro entro la fine del Piano al 2026.”Mediobanca Premier continuerà a gestire i 40 miliardi di euro di raccolta della clientela che ci ha dato fiducia in questi anni e si svilupperà con l’obiettivo di diventare uno dei player più importanti nel segmento Premier, per la gestione di patrimoni sino a 5 milioni di euro – dichiara Lorenzo Bassani, Direttore Generale di Mediobanca Premier – Rafforzare le sinergie con tutte le società del Gruppo, e in particolare con il Corporate & Investment Banking, significa per noi diventare un interlocutore d’eccellenza non solo per il risparmio delle famiglie, ma anche per quello di professionisti e imprenditori”. LEGGI TUTTO