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    EQUITA, closing dell’operazione Sensible Capital e acquisto nuova quota del fondo EPD

    (Teleborsa) – EQUITA, investment bank indipendente quotata su Euronext STAR Milan, chiude il 2023 annunciando una serie di iniziative strategiche volte a supportare la crescita, la diversificazione del business e la remunerazione degli azionisti.In primis, ha completato l’acquisto di una partecipazione di minoranza del 30% in Sensible Capital, boutique indipendente di advisory real estate fondata da Silvia Rovere nel 2020, mediante un aumento di capitale dedicato e la compravendita di parte delle quote esistenti dall’azionista Silvia Rovere. Il corrispettivo dell’operazione, annunciata lo scorso agosto, è stato regolato con una combinazione di cash e azioni proprie EQUITA. Oltre alla partecipazione di minoranza di EQUITA nella società, gli accordi siglati prevedono anche il rebranding di Sensible Capital in EQUITA Real Estate, con l’obiettivo di beneficiare del crescente appeal del brand EQUITA, e l’adesione di Silvia Rovere al Patto Parasociale EQUITA Group.Inoltre, ha perfezionato l’acquisto di una quota del fondo EQUITA Private Debt Fund (EPD) da parte di un investitore istituzionale. L’operazione è volta ad incrementare il co-investimento del Gruppo nel primo fondo di private debt (da 5 milioni a circa 11 milioni di euro) e a beneficiare maggiormente dei ritorni di un portafoglio maturo e performante. Si segnala che l’investimento è stato effettuato a sconto rispetto al NAV del fondo.Infine, EQUITA e gli azionisti di minoranza di EQUITA K Finance – Giuseppe Renato Grasso e Filippo Guicciardi, co-CEOs della società controllata al 70% da EQUITA – hanno deciso di modificare parzialmente gli accordi siglati lo scorso luglio 2020, eliminando la struttura di opzioni put & call e rinegoziando alcuni impegni, anche di durata. Le parti, considerando gli ottimi risultati raggiunti in questi anni, intendono prolungare nel tempo gli accordi, in vista del consolidamento della partnership con il Gruppo e del maggior coinvolgimento di Grasso e Guicciardi a livello della capogruppo.”Chiudiamo il 2023 con l’annuncio di tre iniziative strategiche, tutte importanti sotto molteplici punti di vista – commenta il CEO Andrea Vismara – La partnership con Silvia Rovere e la nascita di EQUITA Real Estate ci permetterà di diversificare l’offerta di Investment Banking del Gruppo. L’acquisto di una quota addizionale di EPD ci porterà ad allineare ulteriormente i nostri interessi con tutti i soggetti istituzionali che investono nei nostri prodotti illiquidi. La rinegoziazione di alcuni termini previsti negli accordi tra EQUITA e gli azionisti di minoranza di EQUITA K Finance, invece, pone le basi per estendere questa partnership di successo”. LEGGI TUTTO

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    BAPR, accordo di ricambio generazionale: 62 uscite e 31 nuove assunzioni

    (Teleborsa) – Banca Agricola Popolare di Ragusa (BAPR), la maggiore banca indipendente siciliana, ha comunicato che si è oggi concluso il processo di adesione volontaria all’accordo siglato lo scorso 21 novembre con le Organizzazioni Sindacali Fabi, First Cisl, Fisac Cgil e Uilca, finalizzato a realizzare un percorso di ricambio generazionale e professionale. L’accordo consentirà l’ingresso in azienda di 31 nuove risorse che, aggiungendosi alle 26 già inserite nel periodo 2021-2022 per effetto del precedente accordo sottoscritto a novembre 2020, portano all’8% il tasso di turn over dell’organico a regime.L’accordo siglato si innesta in una logica di continuità nel percorso avviato nel 2020 e consentirà, nel periodo 2024-2025, l’uscita volontaria di 62 lavoratori a fronte delle quali verranno effettuate 31 nuove assunzioni, di cui almeno il 50% saranno giovani al di sotto dei 30 anni di età.L’accordo “rappresenta un ulteriore e fondamentale tassello nel perseguimento degli obiettivi fissati dal Piano d’Impresa 2022-2024, anche nell’ottica dell’evoluzione delle competenze necessarie per governare la digitalizzazione – ha commentato l’AD Saverio Continella – Prosegue, quindi, l’impegno della Banca nel sostegno alla nuova occupazione, anche giovanile, finalizzata al necessario ricambio generazionale”. LEGGI TUTTO

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    Santander acquista portafoglio immobiliare statunitense per 1,1 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – La banca spagna Santander ha chiuso una transazione con la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) degli Stati Uniti per partecipare ad una joint venture che consiste in un portafoglio di 9 miliardi di dollari di immobili multifamiliari con sede a New York. Si tratta di beni immobiliari conservati dalla FDIC in seguito al fallimento di Signature Bank, avvenuto a marzo 2023. La banca ha acquisito una quota azionaria del 20% della joint venture per 1,1 miliardi di dollari “a un prezzo interessante” e si occuperà del 100% delle attività in portafoglio, si legge in una nota.”Questa transazione sottolinea la nostra forza e la nostra portata, sfruttando la nostra notevole esperienza nel settore – ha affermato Ana Botín, presidente esecutivo del Banco Santander – Siamo uno dei principali partecipanti nello spazio multifamiliare degli Stati Uniti e questa transazione fa leva sui nostri punti di forza”.(Foto: Andres Victorero / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Intesa, Goldman Sachs ha quota potenziale dell’1,34%

    (Teleborsa) – Goldman Sachs si muove sul capitale di Intesa Sanpaolo, sia tramite acquisti di azioni che altri strumenti. Secondo le comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, con riferimento all’11 dicembre, la banca d’affari statunitense ha una quota potenziale dell’1,34% del capitale. All’aggiornamento precedente, ovvero al 4 dicembre, la quota aveva toccato il 5,78%.Scendendo nei dettagli, lo 0,78% sono diritti di voto riferibili ad azioni. Lo 0,10% sono partecipazioni potenziali e lo 0,46% sono altre posizioni lunghe con regolamento fisico e in contanti. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Goldman Sachs ha quota potenziale dello 0,54%

    (Teleborsa) – Goldman Sachs continua a muoversi sul capitale di UniCredit, sia tramite acquisti di azioni che altri strumenti. Secondo le comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, con riferimento all’11 dicembre, la banca d’affari statunitense ha una quota potenziale dello 0,54% del capitale. All’aggiornamento precedente, ovvero al 4 dicembre, la quota aveva toccato il 5,78%.Scendendo nei dettagli, lo 0,02% sono diritti di voto riferibili ad azioni. Lo 0,003% sono partecipazioni potenziali e lo 0,52% sono altre posizioni lunghe con regolamento fisico e in contanti. LEGGI TUTTO

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    Fondazioni di origine bancaria, Fondazione Roma rientra in ACRI

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione dell’ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio) ha accolto “all’unanimità e con viva soddisfazione” la richiesta della Fondazione Roma di rientrare a far parte dell’Associazione. Lo si legge in una nota, dove viene spiegato che la decisione avrà efficacia a partire dal 1° gennaio 2024. Il Presidente Franco Parasassi, convinto fautore dell’iniziativa, insieme al Vice Presidente Piero Colonna, all’intero consiglio di amministrazione ed al comitato di indirizzo, spiega che “La Fondazione Roma è la sesta Fondazione ex bancaria per patrimonio e, come tale, non poteva rimanere a lungo distante e fuori dal centro decisionale del sistema delle Fondazioni. Sono convinto – continua – che l’ACRI possa tornare a dare molto alla Fondazione, poiché uniti si lavora con più serenità e si hanno maggiori probabilità di conseguire i risultati che si auspicano per il bene delle Fondazioni e delle comunità territoriali cui esse cercano di essere vicine e solidali, ma anche la Fondazione Roma potrà ritornare a dare un contributo importante ed originale all’Associazione”.(Foto: © rawpixel) LEGGI TUTTO

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    Credem, la più solida banca secondo test Srep Bce

    (Teleborsa) – Credem, uno dei principali gruppi bancari nazionali, risulta l’istituto più solido a livello europeo ed il migliore in Italia, come mostra la pubblicazione sul sito della Banca Centrale Europea dei dati relativi ai requisiti patrimoniali (SREP) delle banche vigilate direttamente dall’autorità di Francoforte.Il requisito patrimoniale complessivo, che indica il livello minimo di capitale da rispettare a fronte delle attività svolte dal Gruppo ed a tutela dei risparmiatori, per il 2024, ammonta a 7,60% per quanto riguarda il CET 1 ratio. I requisiti per il Tier 1 ratio e per il Tier Total sono invece rispettivamente fissati a 9,29% e 11,54%.”La solidità che ci caratterizza da sempre e che è stata ancora una volta riconosciuta dalla Banca Centrale Europea ai massimi livelli, rappresenta una garanzia per i nostri clienti ma anche la base imprescindibile su cui continuare a costruire il nostro percorso di sviluppo basato sulla crescita sana e sostenibile, sull’impegno e la competenza delle nostre persone, sulla continua creazione di valore nel tempo e lo sviluppo di benessere diffuso tra tutti coloro che interagiscono con il Gruppo”, ha commentato Angelo Campani, direttore generale di Credem.A fine settembre 2023, tutti i coefficienti patrimoniali del Gruppo sono ampiamente superiori ai requisiti. In particolare il CET1 Ratio a livello di Credemholding (perimetro di vigilanza) è pari a 14,8% con un buffer, rispetto al requisito SREP, tra i più ampi del sistema, e pari a 716 punti base. LEGGI TUTTO

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    Tribunale UE: Unione non deve risarcire danni a Banca Popolare di Bari

    (Teleborsa) – La Corte di giustizia dell’Unione europea (CURIA) ha deciso che l’Unione non deve risarcire il danno asseritamente subìto dalla Banca Popolare di Bari a causa di una decisione della Commissione in merito alla misura di aiuto dell‘Italia a favore di Banca Tercas.Nel 2013, la banca italiana Banca Popolare di Bari (BPB) ha manifestato il proprio interesse a sottoscrivere un aumento di capitale di Banca Tercas, banca italiana che era stata posta in amministrazione straordinaria a seguito di irregolarità accertate dalla Banca d’Italia. La manifestazione di interesse della BPB era subordinata alla condizione che il deficit patrimoniale della Tercas venisse interamente coperto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD). Nel 2014, il FITD ha deciso di coprire il deficit della Tercas e di concederle alcune garanzie. Dal 1° ottobre 2014 la BPB detiene l’intero patrimonio della Tercas.Con decisione del 23 dicembre 2015, la Commissione ha constatato che tale intervento del FITD a favore della Tercas costituiva un aiuto di Stato illegittimo concesso dall’Italia alla Tercas e ne ha ordinato il recupero. Con una sentenza del 19 marzo 2019, il Tribunale ha annullato la decisione della Commissione. La Corte di giustizia ha confermato tale conclusione in una sentenza pronunciata il 2 marzo 2021.La BPB ha adito il Tribunale per ottenere la condanna dell’Unione europea al risarcimento dei danni da essa asseritamente subiti a seguito dell’adozione della decisione della Commissione. Con la sua sentenza in data odierna, il Tribunale respinge il ricorso della BPB.Il Tribunale ricorda che l’Unione deve risarcire i danni causati dalle sue istituzioni. L’insorgere della sua responsabilità dipende dal soddisfacimento di tre condizioni: una violazione sufficientemente qualificata di una norma giuridica dell’Unione che conferisce dei diritti ai singoli, il verificarsi di un danno e l’esistenza di un nesso di causalità tra detta violazione e il danno verificatosi.Il Tribunale constata che il presupposto per l’insorgenza della responsabilità relativo all’esistenza di una violazione sufficientemente qualificata di tale norma non risulta soddisfatto, in quanto l’irregolarità commessa della Commissione non è estranea al comportamento normale, prudente e diligente di un’istituzione incaricata di vigilare sull’applicazione delle regole di concorrenza in un contesto particolarmente complesso. Il Tribunale aggiunge, quanto all’esame dell’esistenza del nesso di causalità diretto, che il comportamento della Commissione non è la causa diretta e determinante del danno asseritamente subìto, che consisterebbe nella perdita di depositi e di clientela. LEGGI TUTTO