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    MPS, Zurcher Kantonalbank ha il 2,107%

    (Teleborsa) – Zuercher Kantonalbank, la più grande banca cantonale della Svizzera, ha una partecipazione pari al 2,107% in Banca Monte dei Paschi di Siena.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 10 gennaio 2024.La quota era al 3,005% il giorno prima, mentre non era segnalata in precedenza. LEGGI TUTTO

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    Cure palliative, Intesa Sanpaolo sostiene il progetto “Non Solo Hospice”

    (Teleborsa) – Realizzare un nuovo punto di riferimento per le cure palliative a Cuneo che, parallelamente alla creazione di un hospice, offra servizi di sollievo e formazione. Questo l’obiettivo del progetto “Non Solo Hospice” della Fondazione ADAS Onlus che può ora contare sul sostegno di Intesa Sanpaolo che, coadiuvata nella scelta da Fondazione CESVI, ha deciso di supportarlo attraverso il Programma Formula, accessibile dalla piattaforma di raccolta fondi For Funding, creato per promuovere in tutto il territorio italiano sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà.Non Solo Hospice nasce per iniziativa della Congregazione delle Suore di San Giuseppe, che ha messo a disposizione della Fondazione ADAS di Cuneo un edificio storico, restituendolo così alla città e mantenendone la finalità sociale. Il nuovo centro di cure palliative potrà diventare un punto di riferimento sia per gli operatori sanitari che per la comunità. La struttura sarà così rinnovata: al piano terra, il primo lotto realizzabile, sarà realizzato un centro incontri aperto alla popolazione e un giardino terapeutico dedicato non solo agli ospiti della struttura, ma anche ad altri malati che possano trarne beneficio; al primo piano, un hospice; infine, al secondo piano, l’unità di coordinamento dell’attività domiciliare e un centro formativo rivolto sia a professionisti che alla cittadinanza.Su For Funding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo, è attiva una raccolta fondi che punta al traguardo di 100mila euro entro il 30 aprile. La Banca fa sapere che parteciperà attivamente al crowdfunding devolvendo 2 euro per molti dei prodotti acquistati dai clienti in modalità online e con la compartecipazione alle donazioni di diverse società del Gruppo. La raccolta fondi resterà attiva fino al 30 aprile su For Funding, la piattaforma di Intesa Sanpaolo dedicata a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà.I fondi raccolti saranno utilizzati per la riqualificazione degli spazi dell’attuale cortile e alla realizzazione del giardino terapeutico aperto alla popolazione. Il progetto è rivolto a pazienti, famiglie ed operatori, nell’ambito territoriale dell’ASL CN1, costretti a confrontarsi con malattie evolutive a esito infausto. In particolare, gli spazi dell’area sociale potranno garantire la presenza di uno sportello di informazioni per la popolazione in modo da facilitare l’accesso ai servizi del territorio, la possibilità di organizzare gruppi di auto-mutuo aiuto e un punto di riferimento e di sollievo per questa categoria di pazienti e famiglie.”Da oltre 30 anni la nostra Fondazione è impegnata nell’erogazione di Cure Palliative ponendosi l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei malati e delle loro famiglie costretti ad affrontare situazioni estremamente difficili – dichiara Emanuele Salvini, direttore sanitario della Fondazione ADAS –. Tutto questo grazie al costante ed importante supporto delle Fondazioni bancarie, delle banche, delle aziende e dei privati. Nella ferma convinzione dell’importanza di tale obiettivo e nella consapevolezza del mutare dei bisogni della popolazione, l’Adas ha elaborato il progetto ‘Non solo hospice’ per poter garantire ancora con maggior efficacia il sollievo alla sofferenza”.”Anche quest’anno, forte dei significativi risultati degli anni precedenti, Intesa Sanpaolo – commenta Andrea Perusin, direttore regionale Piemonte Sud e Liguria di Intesa Sanpaolo – riprende il programma Formula. Fondazione Cesvi ci supporterà come sempre per individuare i migliori progetti, come questo della Fondazione ADAS, che intende offrire conforto in un frangente di vita particolarmente delicato. Negli ultimi due anni abbiamo dato vita in tutto il Paese a 122 iniziative dedicate a giovani, famiglie, anziani, luoghi di aggregazione, progetti di rigenerazione urbana, recupero delle periferie e molte altre priorità, sostenute da donazioni per 16 milioni di euro, anche grazie al contributo diretto del Gruppo al crowdfunding; 13 hanno riguardato il Piemonte, per un totale di oltre 1,5 milioni di euro raccolti. La provincia di Cuneo resta al centro delle nostre attenzioni, anche per quanto riguarda le iniziative d’impatto”. LEGGI TUTTO

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    EBA: “Banche robuste ma i tassi alti pesano sui debitori”

    (Teleborsa) – Le banche europee restano altamente redditizie, ben capitalizzate e con una robusta liquidità, pur attendendosi, per effetto degli alti tassi di interesse che gravano sui debitori, un deterioramento della qualità del credito. È quanto emerge dal Risk Dashboard del terzo trimestre 2023 e dal questionario sulla valutazione del rischio pubblicati dall’Eba, l’Autorità bancaria europea. Le banche dell’Eurozona e dell’area economica europea (Eea) – si legge nel report – dispongono di una “robusta” capitalizzazione, con un Cet1 fully loaded in media al 15,8%, 10 punti base sotto il massimo storico del trimestre precedente ma 100 punti base sopra i livelli di settembre 2022. “Livelli alti” anche per gli indicatori di liquidità, nonostante una “leggera” riduzione, con le condizioni di funding sul mercato che “restano benevole” e hanno consentito alle banche di emettere, fino a novembre 2023, più debito che nel 2022. L’irrigidimento degli standard sui prestiti osservati in tutta l’eurozona non hanno per ora portato a una riduzione dei prestiti alle imprese e alle famiglie anche se la loro crescita “resta debole” e le banche si sono dette “riluttanti ad aumentare la loro esposizione”. La qualità degli asset resta “robusta” anche se le esposizioni all’immobiliare, sia residenziale che commerciale, appaiono “più vulnerabili”, con una percentuale maggiore di banche, rispetto al precedente sondaggio, che “si attende un deterioramento di questi portafogli”. LEGGI TUTTO

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    Citigroup, perdita da 1,8 miliardi di dollari nel quarto trimestre

    (Teleborsa) – Citigroup ha registrato una perdita netta per il quarto trimestre 2023 di 1,8 miliardi di dollari, o 1,16 di dollari per azione, su ricavi di 17,4 miliardi di dollari. Ciò si confronta con un utile netto di 2,5 miliardi di dollari, ovvero 1,16 dollari per azione, su ricavi di 18 miliardi di dollari per il quarto trimestre 2022.Come precedentemente comunicato, i risultati del quarto trimestre includevano diverse voci degne di nota, tra cui: spese associate al fondo speciale della Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) per circa 1,7 miliardi di dollari al lordo delle imposte; un accumulo di riserve di 1,3 miliardi di dollari associato al rischio di trasferimento in Russia e Argentina; l’impatto sui ricavi al lordo delle imposte derivante dalla svalutazione del peso argentino nel quarto trimestre del 2023 di circa 880 milioni di dollari; un onere di ristrutturazione di circa 780 milioni di dollari relativo alle azioni intraprese nell’ambito della semplificazione organizzativa di Citi. La combinazione di questi elementi ha avuto un impatto negativo sull’utile per azione di circa 2,00 dollari. Escludendo queste voci, l’utile per azione sarebbe stato pari a 0,84 dollari per il trimestre.I ricavi sono diminuiti del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Escludendo gli impatti legati alle dismissioni e l’impatto ante imposte della svalutazione dell’Argentina, i ricavi sono aumentati del 2%, guidati dalla forza di Services, del Personal Banking statunitense (USPB) e dell’Investment Banking, parzialmente controbilanciati dai minori ricavi in Markets e in Wealth. LEGGI TUTTO

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    JPMorgan, utili in calo con contributo a fondo per i fallimenti della FDIC

    (Teleborsa) – JPMorgan Chase, una delle più grandi banche d’affari al mondo, ha riportato nel quarto trimestre del 2023 un utile netto di 9,3 miliardi di dollari (in diminuzione del 15%, o del 21% escludendo First Republic), o 3,04 dollari per azione, rispetto all’utile netto di 11 miliardi di dollari, o 3,57 dollari per azione, nel quarto trimestre del 2022.I ricavi netti sono stati di 39,9 miliardi di dollari, in crescita del 12%, o del 7% escludendo First Republic. Il reddito da interessi netti (NII) è stato di 24,2 miliardi di dollari, in crescita del 19%. Il NII escluso Markets è stato di 23,6 miliardi di dollari, in crescita del 18%, guidato da tassi più alti e saldi rotativi più elevati nei servizi di carte, parzialmente compensati da saldi di deposito inferiori.L’accantonamento per perdite su crediti è stato di 2,8 miliardi di dollari, riflettendo net charge-offs di 2,2 miliardi di dollari e un a crescita delle riserve nette di 598 milioni di dollari.”Abbiamo chiuso l’anno con un trimestre solido, producendo un utile netto di 9,3 miliardi di dollari, ovvero 12,1 miliardi di dollari escludendo l’onere speciale della FDIC e le perdite sui titoli discrezionali – ha commentato il CEO Jamie Dimon – I nostri risultati record nel 2023 riflettono guadagni eccessivi sia sul NII che sul credito, ma rimaniamo fiduciosi nella nostra capacità di continuare a fornire rendimenti molto solidi anche dopo la loro normalizzazione”.”L’economia statunitense continua a mostrare resilienza, con i consumatori che continuano a spendere e i mercati attualmente si aspettano un atterraggio morbido – ha spiegato – È importante notare che l’economia è alimentata da grandi quantità di spesa pubblica in deficit e dagli stimoli passati. Vi è inoltre la continua necessità di aumentare la spesa a causa dell’economia green, della ristrutturazione delle catene di approvvigionamento globali, dell’aumento della spesa militare e dell’aumento dei costi sanitari. Ciò potrebbe portare l’inflazione a essere più vischiosa e i tassi a essere più alti di quanto previsto dai mercati. Oltre a ciò, ci sono una serie di rischi al ribasso da tenere d’occhio. L’inasprimento quantitativo sta prosciugando oltre 900 miliardi di dollari di liquidità ogni anno dal sistema, e non abbiamo mai assistito ad un ciclo completo di inasprimento. E le guerre in corso in Ucraina e in Medio Oriente hanno il potenziale di perturbare i mercati energetici e alimentari, le migrazioni e le relazioni militari ed economiche”.L’utile netto di Corporate & Investment Bank (CIB) è stato di 2,5 miliardi di dollari, in calo del 24%, con un fatturato netto di 11 miliardi di dollari, in aumento del 3%. L’utile netto di Asset & Wealth Management (AWM) è stato di 1,2 miliardi di dollari, in aumento del 7%, o in calo del 18% escludendo First Republic. I ricavi netti sono stati di 5,1 miliardi di dollari, in crescita dell’11%, o del 2% escludendo First Republic. LEGGI TUTTO

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    Bank of America, utili in calo per oneri speciali da 3,7 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Bank of America ha chiuso il quarto trimestre del 2023 con un utile netto di 3,1 miliardi di dollari, ovvero 0,35 dollari per azione, rispetto ai 7,1 miliardi di dollari, o 0,85 dollari per azione del quarto trimestre del 2022. I ricavi, al netto degli interessi passivi, sono diminuiti del 10% a 22 miliardi di dollari.Il margine di interesse netto (NII) è sceso del 5%, a 13,9 miliardi di dollari, poiché i costi di deposito più elevati e i saldi dei depositi più bassi hanno più che compensato i rendimenti più elevati.”Abbiamo riportato solidi risultati nel quarto trimestre e nell’intero anno poiché tutte le nostre attività hanno raggiunto una forte crescita organica, con un’attività record dei clienti e un coinvolgimento digitale – ha commentato il CEO Brian Moynihan – Questa attività ha portato a una buona domanda di prestiti e a una crescita dei depositi nel trimestre e a un utile netto per l’intero anno pari a 26,5 miliardi di dollari”.La banca ha registrato accantonamenti per perdite su crediti per 1,1 miliardi di dollari, in aumento di 12 milioni di dollari rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. I risultati hanno incluso anche un onere speciale di 2,1 miliardi di dollari addebitato dalla Federal Deposit Insurance Corporation (legato ai fallimenti di Silicon Valley Bank e Signature Bank).Inoltre, ha registrato un onere di 1,6 miliardi di dollari relativo agli swap sui tassi di interesse utilizzati nelle coperture dei flussi di cassa di alcuni prestiti indicizzati al Bloomberg Short-Term Bank Yield Index (BSBY) dopo l’annuncio che BSBY cesserà definitivamente a partire dal 15 novembre 2024. LEGGI TUTTO

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    Credem, emesso social bond per 500 milioni di euro

    (Teleborsa) – Credem, tra i principali gruppi bancari italiani, ha emesso una nuova emissione obbligazionaria, destinata a investitori istituzionali e professionali, per un ammontare pari a 500 milioni di euro. L’emissione, nel formato Social Covered Bond, andrà a supportare attività di sostenibilità sociale ed evidenza l’impegno del gruppo in ambito ESG.L’operazione ha ottenuto grande interesse da parte del mercato con ordini per circa 2,5 miliardi di euro, pari sostanzialmente a 5 volte l’offerta. Il gran numero di investitori ha permesso un restringimento di 8 punti base rispetto alle indicazioni iniziali di spread (si è partiti da una guidance di MS+75 bps per poi chiudere a MS+67 bps). È previsto il pagamento di una cedola annuale del 3,25%.Il 32% dell’emissione è stata collocata ad investitori istituzionali e professionali italiani, mentre il restante 68% è stato collocato a investitori stranieri, principalmente Germania, Austria e Svizzera 21%, Paesi Nordici 20%, Inghilterra/Irlanda 9% e Spagna 8%. In termini di tipologia di investitori, hanno partecipato alla sottoscrizione dell’emissione principalmente banche e banche private 48% e società di gestione fondi 40%.Il Social bond, che sarà quotato presso il Luxembourg Stock Exchange.L’emissione obbligazionaria di Credem è stata collocata da un sindacato di banche composto da Barclays (Arranger del Programma di Covered Bond), Intesa Sanpaolo, Natixis, Société Générale e UniCredit.; NORD LB e Erste hanno agito in qualità di Co-Lead Manager. LEGGI TUTTO

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    Citigroup, contraccolpo da 3,8 miliardi di dollari per oneri e riserve

    (Teleborsa) – Citigroup ha contabilizzato circa 3,8 miliardi di dollari in oneri e riserve, che saranno riflessi nei conti del quarto trimestre. È quanto si legge in un filing alla SEC, che anticipa la trimestrale che sarà pubblicata nella giornata di domani, venerdì 11 gennaio.Scendendo nei dettagli, Citi ha registrato un aumento delle riserve di 1,3 miliardi di dollari nel trimestre in relazione all’aumento del rischio di trasferimento associato alle esposizioni al di fuori degli Stati Uniti. Più specificamente, esposizioni transfrontaliere e multivaluta in Argentina (720 milioni di dollari), sulla base delle tendenze economiche prevalenti, della svalutazione della valuta e del rischio geopolitico che potrebbe incidere sulla capacità dell’Argentina di sostenere il servizio del debito estero e della Russia (580 milioni di dollari) per la prolungata instabilità politica ed economica.Inoltre, Citi ha registrato un addebito di circa 1,7 miliardi di dollari sulle spese operative nel trimestre per ricostituire un fondo della Federal Deposit Insurance Corporation.Infine, ha registrato oneri di ristrutturazione per circa 780 milioni di dollari nel trimestre, in gran parte dovuti a licenziamenti, svalutazioni di asset non monetari e altri oneri correlati, come parte dell’implementazione da parte di Citi delle sue iniziative di semplificazione organizzativa e gestionale a partire dalla fine del 2023.Tra le altre cose segnalate nel filing, Citi ha detto di aver registrato una perdita di conversione di circa 880 milioni di dollari in ricavi in Argentina nel trimestre, a seguito della recente svalutazione del Peso argentino. Citi ha inoltre generato un margine di interesse netto di circa 250 milioni di dollari sui suoi investimenti netti in Argentina nel quarto trimestre del 2023, che non è incluso sopra. LEGGI TUTTO