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    Mediocredito Centrale, CdA approva Programma EMTN: emissioni per 0,7-1 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Mediocredito Centrale ha approvato il Progetto di Bilancio di esercizio di Mediocredito Centrale e il Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2023, che recepiscono i risultati già approvati dal Consiglio e comunicati al mercato lo scorso 6 febbraio, registrando un risultato netto pari a euro 20,2 milioni per la Capogruppo e pari a euro 46,8 milioni a livello consolidato.L’approvazione del Progetto di Bilancio d’esercizio di Mediocredito Centrale include la proposta di destinazione dell’utile dell’esercizio che prevede di destinare l’utile 2023 come segue: 1.012.255,53 euro a riserva legale; 8.607.208,20 euro a riserva non distribuibile; 10.625.646,84 euro a riserva straordinaria.Nella medesima seduta, il Consiglio ha approvato il Programma Euro Medium Term Notes (Programma EMTN) che, in coerenza con il Piano Industriale 2024 – 2027 ed il connesso Piano di Liquidità, approvati lo scorso 19 marzo, prevede un ammontare minimo di emissioni pari a 700 milioni nel periodo 2024-2025 e massimo pari a 1 miliardo di euro. LEGGI TUTTO

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    Fondazione CRT, avanzo di 121 milioni nel 2023. Crescono le erogazioni sul territorio

    (Teleborsa) – Fondazione CRT ha comunicato che le risorse erogate sul territorio nel 2023 sono salite a 71 milioni di euro. L’esercizio 2023 si è chiuso con un avanzo di 121 milioni di euro e con una posizione finanziaria netta che si è attestata a 652 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 569 milioni del 2022. In evidenza anche l’incremento del patrimonio netto che a fine dicembre ha raggiunto quota 2,5 miliardi di euro (+6,6% rispetto ai 2,3 miliardi registrati nel 2022). Il patrimonio investito supera invece i 3,6 miliardi di euro a valori di mercato.Il fondo di stabilizzazione, che tutela lo svolgimento dell’attività istituzionale di Fondazione CRT, è stato incrementato di 11,2 milioni e al 31 dicembre 2023 ammontava a 169 milioni di euro (158 milioni nel 2022). Una scelta frutto di una gestione prudente ma al tempo stesso flessibile ed efficiente, capace di ottimizzare la combinazione tra redditività e controllo del rischio, orientata a diversificare il portafoglio degli investimenti, a conservare nel tempo il valore del patrimonio e a fornire le risorse per l’attività istituzionale, anche rafforzando l’azione della Fondazione e degli enti ad essa collegati.”Il 2023 ci ha permesso di tracciare la nuova rotta di Fondazione CRT, che ha aumentato le risorse destinate al territorio, puntando al contempo a mantenere un livello di erogazioni stabile nel tempo – commenta il Presidente Fabrizio Palenzona – L’obiettivo è far diventare Fondazione CRT non solo un punto di riferimento per le iniziative a supporto del Piemonte e della Valle d’Aosta, ma anche un presidio di stabilità economica e finanziaria che possa intervenire a sostegno del territorio anche nelle fasi congiunturali più complesse”.Dividendi e risultati della gestioneNel 2023 si è registrato un incremento del 28% delle cedole incassate rispetto all’esercizio precedente: i dividendi introitati hanno raggiunto 138,9 milioni di euro rispetto ai 108,4 milioni dell’esercizio 2022 (principalmente grazie al miglioramento dei flussi da parte di UniCredit e Mundys). Il risultato di negoziazione ha toccato i 17,5 milioni di euro (+135% a/a a livello ordinario) grazie all’attività di gestione e valorizzazione svolta sui titoli in portafoglio. Il totale dei proventi ordinari ha raggiunto 166,6 milioni di euro (escludendo componenti straordinarie presenti nell’esercizio precedente), tra i migliori risultati degli ultimi 10 anni.Il positivo risultato di gestione permette di rafforzare ulteriormente la solidità e l’operato della Fondazione CRT, che ha portato a 71 milioni di euro le risorse destinate all’attività istituzionale e ha effettuato significativi accantonamenti destinati alle riserve patrimoniali: 24,1 milioni di euro alla riserva obbligatoria e 18,1 milioni di euro alla riserva per l’integrità del patrimonio, a cui si aggiungono 4,3 milioni di euro destinati al Fondo per il volontariato e 0,2 milioni di euro al Fondo nazionale per le iniziative comuni istituito dall’ACRI.Le attività sul territorioNel corso del 2023 Fondazione CRT ha deliberato risorse a favore dell’attività istituzionale per 66,9 milioni di euro (cui si aggiungono i 4,3 milioni destinati al Fondo per il volontariato e 0,2 milioni di euro al Fondo nazionale per le iniziative comuni istituito dall’ACRI), rendendo possibili oltre 1.300 progetti in molteplici ambiti, capillarmente distribuiti sul territorio (con un aumento dell’8,6% a 42.000 euro dell’erogazione media per intervento deliberato rispetto al 2022).Le prospettive per il 2024La solidità gestionale espressa dal bilancio 2023 “consente di guardare al futuro con ottimismo e con l’obiettivo di garantire lo stesso impegno erogativo anche per il 2024”, anno che vedrà Fondazione CRT in prima linea su diversi fronti: dalla restituzione al pubblico del Tempio di Ellesija, in occasione del Bicentenario del Museo Egizio, alla conclusione del cantiere sulla facciata di Palazzo Madama.Inoltre, in linea con le direttrici del DPP (Documento Programmatico Previsionale), Fondazione punterà sia su progetti dedicati alle fasce più giovani della popolazione (attraverso interventi capaci di intersecare welfare, istruzione e cultura) sia su iniziative di tutela dell’assetto idrogeologico del territorio e di promozione e diffusione delle eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche regionali. LEGGI TUTTO

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    Citigroup, conclusa la riorganizzazione annunciata a settembre

    (Teleborsa) – Citigroup ha annunciato che si è conclusa una radicale riorganizzazione volta a semplificare la banca e a migliorarne la redditività, voluta dalla CEO Jane Fraser.”Oggi abbiamo condiviso con i nostri colleghi che abbiamo concluso le principali azioni annunciate a settembre 2023 che allineano la struttura di Citi al nostro modello operativo semplificato – si legge in una nota – Sebbene queste decisioni non siano state prese facilmente, ci hanno permesso di rafforzare il modo in cui gestiamo la banca e serviamo i clienti attraverso una maggiore connettività e responsabilità”.A settembre, l’istituto di credito ha annunciato l’intenzione di ridurre i livelli di gestione da 13 a 8. Inoltre, ha fissato l’obiettivo di ridurre l’organico a livello globale di 20.000 unità, pari a circa l’8%, nei prossimi due anni, come parte della revisione.”Dopo aver reimpostato la strategia di Citi e aver subito questi conseguenti cambiamenti, continueremo a realizzare la nostra visione di essere il partner bancario preminente per le istituzioni con esigenze transfrontaliere, un leader globale nel wealth e una banca personale apprezzata nel nostro mercato nazionale e concentrarci su il nostro impegno per trasformare l’azienda a lungo termine”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Banca Generali, depositate le liste per la nomina del CdA

    (Teleborsa) – Banca Generali ha comunicato che sono state depositate 2 liste di candidati per la nomina del Consiglio di Amministrazione e 2 liste di candidati per la nomina del Collegio Sindacale per l’Assemblea degli Azionisti convocata per il giorno 18 aprile 2024 (in prima convocazione) e, occorrendo, il 19 aprile 2024 (in seconda convocazione).La Lista n. 1 presentata da Assicurazioni Generali, titolare direttamente e indirettamente di complessive 58.626.146 azioni, rappresentative del 50,17% del capitale sociale, per il rinnovo del CdA è composta da: 1. Cangeri Antonio 2. Mossa Gian Maria 3. Caltagirone Azzurra 4. Caprio Lorenzo 5. Cocco Roberta 6. De Falco Alfredo Maria 7. Simioni Anna 8. Zunino Cristina 9. Possa Monica Alessandra.La Lista n. 2 presentata da una pluralità di società di gestione del risparmio e investitori istituzionali sotto l’egida di Assogestioni, titolari complessivamente di 2.553.841 azioni, rappresentative del 2,18554% del capitale sociale, è composta da: 1. Ciocca Paolo 2. Burberi Chiara Damiana Maria 3. Romanin Jacur Roberto. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo, al CEO Carlo Messina compenso di 5,7 milioni di euro nel 2023

    (Teleborsa) – Nel corso del 2023 il CEO e consigliere delegato di Intesa SanpaoloCarlo Messina ha percepito un compenso pari a 4,098 milioni di euro tra componente fissa (2,620 milioni di euro) e 1,478 milioni di euro quale somma delle quote dei premi annuali rinvenienti da anni precedenti. È quanto si legge in una nota della banca dopo la pubblicazione dalla relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, depositata in vista dell’assemblea convocata per il 24 aprile. La componente fissa è invariata dal 2016 e resterà tale anche per l’esercizio 2024. A questo compenso va ad aggiungersi la componente in azioni ricevuta, pari a 1,647 milioni di euro, a valere sui programmi di incentivazione precedenti. Considerando entrambe le componenti (compenso percepito e componente in azioni a lui consegnata), il CEO di Intesa Sanpaolo ha registrato un compenso complessivo pari a 5,745 milioni di euro. Il presidente Gian Maria Gros Pietro ha percepito compensi complessivi per 940 mila euro. LEGGI TUTTO

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    Banca Mediolanum, investitori istituzionali depositano lista per rinnovo CdA

    (Teleborsa) – Gli investitori istituzionali hanno depositato liste di minoranza di soli candidati indipendenti per il rinnovo del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale di Banca Mediolanum previsto nella prossima assemblea ordinaria dei soci. I gestori che hanno presentato le liste sono titolari di oltre l’1% delle azioni ordinarie della società. Le liste sono state composte con il supporto di Heidrick & Struggles International, advisor esterno e indipendente.La lista presentata per il consiglio di amministrazione è composta da: Giovanni Lo Storto, Giacinto Gaetano Sarubbi, Maria-Louise Arscott.La lista presentata per il collegio sindacale è composta da: Sindaco effettivo Francesco Schiavone Panni, Sindaco supplente Monica Petrella.Lo comunica il coordinatore del Comitato dei gestori, Emilio Franco, per conto di: Amundi Asset Management SGR, Anima SGR, Algebris Core Italy Fund, Arca Fondi SGR, BancoPosta Fondi SGR, Candriam, Eurizon Capital SA, Eurizon Capital SGR, Fidelity Funds, Fideuram Asset Management (Ireland), Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR, Interfund Sicav, Kairos Partners SGR, Mediolanum Gestione Fondi SGR e Mediolanum International Funds Limited LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo: nuovo piano per crescita e futuro del sistema imprenditoriale italiano

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo lancia “Il tuo futuro è la nostra impresa”, il nuovo programma che mette a disposizione 120 miliardi di euro fino al 2026 per accompagnare la progettualità di PMI e aziende di minori dimensioni, sistema vitale dell’imprenditoria italiana e delle filiere sui territori. L’obiettivo è favorire nuovi investimenti per la competitività italiana accelerando la dinamica di buone performance del sistema produttivo e assicurando l’immediata attivazione di strategie sostenibili e di lungo periodo. Una serie di interventi che si inserisce tra le azioni del Gruppo a sostegno della realizzazione degli obiettivi fissati nel PNRR, per i quali sono stati stanziati complessivamente oltre 410 miliardi di euro, come annunciato dal CEO Carlo Messina.Con il nuovo programma “Il tuo futuro è la nostra impresa” la Banca intende accelerare i processi di trasformazione necessari per rinnovamento industriale, transizione energetica e digitale delle imprese, facilitando loro l’accesso alle nuove misure del PNRR. Grazie alla rinnovata sinergia con SACE ed altri soggetti istituzionali le possibilità di investimento e i vantaggi per le imprese verranno amplificati dalle misure messe in campo da Intesa Sanpaolo.Dopo aver concluso con successo Motore Italia, il piano da 50 miliardi di euro messo a punto nel 2021 per sostenere la ripresa post-pandemica delle PMI, la nuova azione della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo guidata da Stefano Barrese da oggi si focalizza su tre ambiti prioritari: Transizione 5.0 ed Energia, Sviluppo estero e nuovi mercati, Progresso digitale e Sicurezza.Transizione 5.0 ed Energia – La cornice normativa del piano Transizione 5.0 garantisce circa 13 miliardi di euro di crediti d’imposta a fronte del raggiungimento di obiettivi di efficientamento energetico. Insieme ai propri partner e Sace, Intesa Sanpaolo ha realizzato soluzioni di finanziamento dedicate e agevolate, consulenza per l’accesso alle agevolazioni fiscali e rilascio delle relative certificazioni e formazione con la finalità di integrare competitività e sostenibilità grazie a nuovi investimenti per lo sviluppo, il risparmio e la produzione energetica volti ad un consumo efficiente. Sempre sul fronte energetico e con riferimento alla misura del PNRR relativa agli incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili, il primo gruppo italiano mette a disposizione soluzioni dedicate per l’energia condivisa anche nella forma dell’autoconsumo collettivo, con finanziamenti specifici e agevolati, oltre a modelli di advisory per la costruzione di nuovi sistemi innovativi finalizzati al risparmio energetico.Sviluppo estero e nuovi mercati – La ridefinizione delle geografie dell’export e la situazione geopolitica sono essenziali per accompagnare la spiccata propensione delle imprese ad esportare le eccellenze “Made in Italy”. Intesa Sanpaolo affianca soluzioni finanziarie e competenza delle proprie strutture specializzate. Grazie alla radicata e capillare presenza internazionale, il Gruppo provvede all’individuazione dei migliori settori merceologici e dei nuovi potenziali mercati – in particolare Est Europa, India ed Emirati Arabi Uniti – oltre ad offrire percorsi formativi specifici.Progresso digitale e Sicurezza – Processi e competenze digitali sono strategici per la competitività, ma sono al contempo indispensabili sistemi di sicurezza adeguati per la tutela del cliente, dell’impresa e della crescita. Per le aziende che guardano a nuovi business la Banca ha messo a punto strumenti di protezione e finanziari, tra cui il nuovo Cyber Loan. Grazie ai propri partner e ai Laboratori ESG presenti in tutta Italia, Intesa Sanpaolo coinvolge le imprese in percorsi di formazione digitale qualificata.Rilevanti, nell’ambito del nuovo programma lanciato oggi, – spiega Intesa Sanpaolo in una nota – risultano in particolare i settori Agribusiness e Turismo, che presentano peculiarità uniche e necessitano di un accompagnamento specifico nella transizione verso modelli più innovativi, profittevoli e sostenibili. All’Agribusiness, in particolare, Intesa Sanpaolo ha dedicato dal 2021 una rete commerciale specialistica in grado di seguire l’intera catena produttiva, dalla produzione alla trasformazione.Una struttura con oltre mille professionisti che ha consentito di supportare il settore con erogazioni per circa 9 miliardi e il sostegno a oltre 180 filiere. Con il nuovo piano nasce Cresci Agri, la nuova linea di finanziamenti con durata fino a 30 anni dedicata allo sviluppo della produzione modulabile sul ciclo produttivo della filiera di appartenenza, oltre a prodotti per la copertura dai rischi sulle materie prime e a soluzioni ad hoc per l’efficientamento energetico e la crescita internazionale. Una attenzione specifica viene infine rivolta al Terzo Settore, che Intesa Sanpaolo supporta attraverso una Direzione dedicata con oltre 600 persone che seguono circa un terzo degli enti no-profit in Italia, affiancando le imprese impact su progetti di sviluppo e interazione costruttiva e integrata con il mondo profit. A questo settore Intesa Sanpaolo ha già concesso finanziamenti per oltre 1,5 miliardi.”Le imprese che investono oggi – spiega Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo – possono ritagliarsi un importante vantaggio competitivo nel prossimo futuro. Il nostro ruolo è attivare risorse finanziarie e strumenti dedicati ad accompagnare le scelte di investimento e far cogliere le opportunità del PNRR e della Transizione 5.0. Ci rivolgiamo ad oltre 1,2 milioni di clienti tra PMI e imprese più piccole, per tutti vogliamo stimolare un approccio di rilancio verso la crescita con nuovi mezzi e nuovi obiettivi condivisi. Il mondo delle imprese deve affrontare un riposizionamento tecnologico, digitale, geografico e generazionale in una logica di medio – lungo periodo e Intesa Sanpaolo è pronta a sostenerlo con un piano da 120 miliardi da qui al 2026″.Il programma è stato presentato da Intesa Sanpaolo in un evento che ha coinvolto ospiti dal mondo imprese come Luca Businaro, CEO di Novation Tech, Massimo Perotti, presidente e CEO di Sanlorenzo, e Josè Rallo, AD di Donnafugata, oltre a Valerio Perinelli, chief business officer di SACE. Per Intesa Sanpaolo, l’executive director sales&marketing imprese Anna Roscio ha illustrato nel dettaglio l’iniziativa commerciale mentre il chief economist Gregorio De Felice ha presentato lo scenario per le imprese che puntano alla crescita. Barrese ha concluso il dibattito sottolineando la rilevanza strategica degli investimenti sostenibili.L’importanza di investire sui processi di trasformazione in corso viene evidenziata anche nell’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. I ritorni degli investimenti in sostenibilità e in tecnologia sono significativi, le imprese manifatturiere con impianti in fonti di energia rinnovabile nel quadriennio 2019-2022 – rileva l’analisi – sono riuscite a superare meglio di altre la crisi energetica, mostrando una maggiore tenuta della propria redditività su livelli elevati. Sempre tra il 2019 e il 2022 le imprese con investimenti 4.0 hanno registrato una crescita del fatturato doppia rispetto alle altre (+32,5% contro +16,6%) e, al contempo, un balzo della produttività, con il valore aggiunto per addetto salito di +13mila euro (contro +5mila). Secondo i dati dell’ultimo censimento permanente Istat, sono ampi i margini di miglioramento per il nostro tessuto economico: basti pensare che nel biennio 2021-2022 solo il 5,7% delle imprese italiane con almeno 3 addetti ha utilizzato fonti energetiche rinnovabili (FER); si sale al 10,4% nell’industria in senso stretto. Un supporto alla transizione green può venire dalle filiere e dalle comunità energetiche, come emerge dalla XVIII indagine di Intesa Sanpaolo sul sentiment delle imprese rilevato dai colleghi gestori a novembre-dicembre 2023. Tra le imprese di medie e grandi dimensioni è, infatti, in crescita la propensione a ricorrere a fornitori che riducono l’impatto ambientale. Al contempo, sale tra le imprese clienti l’interesse per le comunità energetiche che possono spingere gli investimenti delle imprese nelle FER. Spazi di miglioramento emergono anche sui temi innovazione e tecnologia. Nell’industria in senso stretto quasi un’impresa su due con almeno 3 addetti nel biennio 2021-2022 ha realizzato attività di innovazione, con punte del 92,1% tra le imprese con almeno 250 addetti. Questa percentuale scende al 34,4% tra le aziende con 3-9 addetti. In termini di adozione di tecnologia, nel biennio 2021-2022 mediamente il 39,1% delle imprese industriali ha utilizzato software per la gestione aziendale, con punte del 90,8% tra le imprese più grandi. Margini di sviluppo sembrano essere presenti soprattutto tra le aziende più piccole, dove non si arriva al 30%. In questo contesto sarà cruciale risolvere il disequilibrio tra domanda e offerta di lavoro: nel complesso nel 2023 sono state stimate quasi 2,5 milioni di entrate di difficile reperimento (+18,4% vs. 2022), il 45,1% del totale. LEGGI TUTTO

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    Popolare Sondrio, Recchi e Giay nella lista del CdA

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Sondrio, “valutata l’attività istruttoria e propositiva svolta dal comitato nomine”, ha approvato “all’unanimità” la composizione della propria lista di candidati, per la nomina di cinque amministratori per il triennio 2024/2026 che sarà all’ordine del giorno (al punto 5) dell’assemblea del prossimo 27 aprile 2024. La lista dei candidati è così composta: Roberto Giay, Loretta Credaro (esecutiva), Giuseppe Recchi (indipendente), Pierluigi Molla (indipendente), Francesca Fraulo (indipendente). LEGGI TUTTO