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    Banche europee, costo del rischio stabile nel primo trimestre. Migliora ancora l’Italia

    (Teleborsa) – Il costo del rischio (CoR) delle banche europee è rimasto stabile nel primo trimestre del 2024 rispetto alla fine del 2023 e al primo trimestre 2023, e la maggior parte delle banche ha segnalato livelli di CoR simili o migliorati. Tuttavia, alcune banche hanno continuato a segnalare un aumento costante dei livelli di CoR nel primo trimestre del 2024, seguendo la tendenza osservata a fine 2023, sebbene nella maggior parte dei casi il deterioramento non sia stato materiale e sia ancora inferiore ai livelli dell’anno fiscale 2019. Lo si legge in un nuovo report di Morningstar DBRS sul tema.”Riteniamo che i tagli dei tassi di interesse potrebbero essere positivi per i mutuatari nel medio termine, tuttavia, non ci aspettiamo che i primi tagli dei tassi abbiano un impatto positivo significativo sulla qualità degli attivi nell’immediato e si prevede ancora un certo peggioramento nel medio termine – ha affermato Maria Rivas, Senior Vice President & Sector Lead, European Financial Institution Ratings presso Morningstar DBRS – Ciò potrebbe eventualmente tradursi in un CoR più elevato per le banche europee, in particolare per quelle che hanno mostrato aumenti costanti da fine 2022″.Il contesto europeoIl CoR medio per il campione di 32 banche europee di Morningstar DBRS è stato di 30 pb nel primo trimestre del 2024, sostanzialmente in linea con i 33 pb nell’anno fiscale 2023 e i 30 pb nel primo trimestre del 2023. Allo stesso tempo, 6 paesi hanno segnalato in media livelli di CoR in miglioramento nel primo trimestre del 2024: Italia, Portogallo e, in misura minore, Regno Unito, Finlandia e Svezia.Nel campione, 11 banche hanno segnalato livelli di CoR più elevati nel primo trimestre del 2024 rispetto all’anno fiscale 2023 e 18 banche hanno segnalato livelli di CoR più elevati rispetto al primo trimestre del 2023. Inoltre, 15 banche hanno segnalato livelli di CoR nel primo trimestre del 2024 superiori alla media del campione di 33 punti base e una banca ha riferito di rilasci di accantonamenti. Detto questo, il CoR delle banche europee rimane ancora basso nel primo trimestre del 2024, con solo 11 banche che segnalano livelli di CoR più elevati rispetto al 2019, soprattutto in Spagna, Germania e Regno Unito.La situazione in ItaliaLe banche in Italia hanno continuato a segnalare livelli di CoR in miglioramento nella media del primo trimestre del 2024, seguendo la tendenza osservata nell’anno fiscale 2023. Il CoR delle banche italiane è sceso a 33 pb nel primo trimestre del 2024 da 42 pb nell’anno fiscale 2023, con tutte le banche del campione che hanno ridotto i livelli di CoR e la riduzione maggiore ottenuta da Banca Popolare di Sondrio e BPER. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, ABF: nel 2023 rimborsi per 12 milioni ai clienti

    (Teleborsa) – Con riguardo all’attività dell’ABF, nel 2023 l’andamento del contenzioso ha risentito dell’evoluzione degli orientamenti della giurisprudenza, soprattutto in materia di estinzione dei finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio (CQS) e di buoni fruttiferi postali (BFP). In particolare, su oltre 15.800 ricorsi presentati (il 2 per cento in più rispetto al 2022), sono aumentati quelli sulla CQS, la cui quota è tornata a rappresentare una parte significativa del totale, mentre sono risultati in netto calo quelli sui BFP. I ricorsi in materia di servizi e strumenti di pagamento sono leggermente diminuiti, pur continuando a costituire una quota rilevante del contenzioso. È quanto emerge dalle Relazioni Annuali sull’attività dell’Arbitro Bancario e Finanziario, l’organismo indipendente sostenuto dalla Banca d’Italia, presentate oggi.Lo scorso anno le decisioni dei Collegi sono state oltre 15mila e nel 48 per cento dei casi l’esito è stato favorevole ai clienti con l’accoglimento totale o parziale delle richieste (era il 34 per cento nel 2022; l’aumento di questo dato rispetto all’anno precedente è riconducibile prevalentemente al contenzioso relativo alla CQS). Per il 14 per cento dei ricorsi è intervenuta la cessazione della materia del contendere a seguito dell’accordo intervenuto tra le parti; nei restanti casi il Collegio ha respinto le istanze in quanto ritenute infondate.Nel 2023 sono stati riconosciuti alla clientela 17,3 milioni di euro di cui 12,3 già restituiti (nel 2022 erano stati rispettivamente 19,6 e 17,3 milioni). Il tasso di adesione degli intermediari alle decisioni dell’ABF resta elevato (74 per cento, 81 nel 2022). Sulla sua diminuzione – spiega Bankitalia – ha inciso l’aumento degli inadempimenti degli intermediari alle decisioni riguardanti la CQS. Gli inadempimenti in materia di BFP sono stati invece più contenuti rispetto all’anno precedente. Al netto di queste materie il tasso di adempimento è stato del 94 per cento (90 nel 2022).Nel 2023 si è ulteriormente ridotta la durata media della procedura, arrivata a 118 giorni. Il dato è ampiamente al di sotto dei 180 giorni previsti dalla normativa, termine entro il quale si è concluso il 96 per cento dei procedimenti.È proseguita la collaborazione con l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), in vista della prossima istituzione dell’Arbitro Assicurativo, e con l’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) operante presso la Consob, con il quale sono state organizzate ulteriori occasioni di confronto (il forum tra ABF e ACF) al fine di prevenire conflitti interpretativi o incertezze nella delimitazione delle rispettive competenze.Nel 2023 è stato inoltre siglato un protocollo d’intesa con la Scuola superiore della magistratura, per favorire il dibattito tra magistrati, esponenti dell’accademia, membri dei Collegi ABF e rappresentanti della Banca d’Italia su temi di comune interesse connessi con la tutela dei clienti.Sono proseguiti i lavori per l’utilizzo di tecniche di machine learning e text mining nel procedimento ABF, attraverso il progetto AbefTech, il cui avvio è imminente: AbefTech agevolerà la ricerca di decisioni su casi analoghi, attraverso l’individuazione tempestiva dei precedenti e di eventuali contrasti tra gli orientamenti dell’Arbitro, migliorando così il servizio offerto ai clienti. La decisione sui ricorsi continuerà a essere presa in piena autonomia dai Collegi.Con riferimento alla gestione degli esposti, nel 2023 la Banca d’Italia ha ricevuto oltre 11.200 esposti privatistici, il 21 per cento in più rispetto al 2022. L’aumento è in particolare dovuto ai problemi con la rinegoziazione dei mutui in relazione alle dinamiche dei tassi di interesse e al blocco dell’operatività su rapporti di conto corrente (in seguito a vicende successorie e a pignoramenti); rilevano anche le lamentele connesse con l’estinzione anticipata dei contratti di credito ai consumatori e quelle inerenti alle operazioni di cessione dei crediti di natura fiscale riconducibili al Superbonus 110.Nel 2023 il 50 per cento delle lamentele – se si escludono quelle relative a materie estranee alla competenza della Banca d’Italia – si è concluso con un esito (in tutto o in parte) favorevole al cliente, anche grazie all’intervento della Banca d’Italia. Il tempo medio di risposta agli esponenti da parte della Banca d’Italia è pari a 15 giorni.Le segnalazioni legate alle richieste di finanziamento hanno continuato a rappresentare la quota più rilevante (35 per cento del totale). Il 17 per cento degli esposti è relativo a strumenti e servizi di pagamento (il 20 per cento in più nel confronto con l’anno precedente). Tra questi, le segnalazioni di truffe sono aumentate dell’11 per cento rispetto al 2022 e hanno riguardato perlopiù ipotesi di furto delle credenziali di accesso al conto e dei codici di autenticazione delle operazioni di pagamento.Nel 2023 la Banca d’Italia ha continuato a utilizzare la procedura basata su tecniche di intelligenza artificiale, denominata EspTech, per assicurare una maggiore tempestività nell’analisi delle segnalazioni dei cittadini, intercettare precocemente i nuovi filoni di contenzioso e rafforzare lesinergie con le altre funzioni di tutela (vigilanza ed educazione finanziaria).Si sono intensificati l’interlocuzione e gli scambi informativi con le altre Autorità di tutela nazionali ed estere, alle quali la Banca d’Italia trasmette le segnalazioni rientranti nei loro ambiti di competenza.Anche nel 2023 è proseguito il confronto con le associazioni dei consumatori, realizzato attraverso incontri bilaterali e riunioni plenarie, che ha contribuito ad arricchire il patrimonio informativo a disposizione della Vigilanza e a orientare meglio le iniziative di educazione finanziaria. Inoltre, in collaborazione con le associazioni dei consumatori la Banca d’Italia ha lanciato la campagna di sensibilizzazione “Occhio alle truffe!” per contrastare le frodi nei pagamenti digitali con l’obiettivo di aiutare la clientela bancaria e finanziaria a riconoscere le truffe più insidiose e a utilizzare gli strumenti di tutela messi a disposizione della Banca d’Italia per difendersi.”Dati preoccupanti, anche se con luci e ombre” commenta l’Unione nazionale consumatori. “Bene, ad esempio, che siano diminuite del 6% le controversie sugli utilizzi fraudolenti di carte, bonifici e conti correnti, pur rappresentando ancora il 30 per cento del totale. Un indice sia del maggiore impegno per contrastare le nuove frodi informatiche sempre più sofisticate, phishing, spoofing, smishing e vishing, sia della sempre maggiore attenzione e consapevolezza del consumatore – afferma il presidente dell’Unc, Massimiliano Dona –. Grave e negativo, invece, il rialzo del 64%, rispetto al 2022, del contenzioso in materia di cessione del quinto dello stipendio. Non si capisce perché per riconoscere il proprio sacrosanto diritto di riavere tutti i soldi, escluse imposte, in caso di estinzione anticipata di un contratto di credito, si debba intraprendere una battaglia e presentare ricorso – prosegue Dona –. Se un fornitore non consegna i beni o li consegna difettosi il cliente deve poter risolvere il rapporto di credito, previa messa in mora del venditore, In caso di risoluzione l’intermediario deve rimborsare le rate e le altre somme già pagate, senza se e senza ma!”. LEGGI TUTTO

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    Policlinico Gemelli, da Unicredit finanziamento di 30 milioni di euro assistito da Garanzia SACE

    (Teleborsa) – Un nuovo Blocco Ambulatoriale Polispecialistico e Degenze all’interno dell’Edificio R e un nuovo Blocco Operatorio al piano seminterrato dell’edificio S. È quanto prevede il piano di investimenti della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – ente no Profit che gestisce l’attività ospedaliera prevalentemente riferibile al Policlinico Gemelli di Roma – attraverso un finanziamento Social Impact di 30 milioni di euro da parte di UniCredit, della durata di 7 anni, assistito dalla Garanzia di SACE. Nel dettaglio l’ampio piano di sviluppo prevede la realizzazione di 12 Ambulatori medici; 76 posti letto aggiuntivi per degenze ospedaliere; 5 Degenze di Rianimazione e Terapia Intensiva; 5 Sale Operatorie, all’interno di spazi precedentemente adibiti ad uffici amministrativi. Le nuove strutture andranno così a potenziale l’attuale capacità dell’ospedale che dispone di 1.611 posti letto totali; 8 Dipartimenti; 275 Unità; 95.550 persone ricoverate; 7,5 mila prestazioni ambulatoriali erogate; 2,8 mila di prestazioni ambulatoriali e 5.731 dipendenti. “Siamo fieri di supportare la Fondazione Gemelli, uno dei principali ospedali italiani per la qualità delle cure erogate e tra i primi posti a livello mondiale in virtù di una indagine internazionale di recente pubblicazione. Il nostro intervento creditizio – commenta Roberto Fiorini, regional manager Centro di UniCredit – si inserisce all’interno della nuova edizione del piano UniCredit per l’Italia, interamente dedicata ai settori produttivi e dei servizi, per un valore complessivo di 10 miliardi di euro. Nell’ambito del piano è previsto un sostegno di complessivi 500 milioni di euro dedicato agli enti del terzo settore, in coerenza con l’impegno del nostro Gruppo per uno sviluppo equo e una più ampia inclusione finanziaria, tramite forme di finanziamento tarate sulle specifiche esigenze degli enti e delle imprese sociali, anche con l’utilizzo delle forme di garanzia pubblica recentemente introdotte”.”La Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS – afferma Marco Elefanti, direttore generale Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS – è impegnata nel costante percorso di sostegno agli importanti investimenti che la sua natura di Policlinico Universitario orientato all’innovazione e alla ricerca clinica impone. Il sostegno al piano investimenti garantito da questa linea di credito ci consentirà di concretizzare i progetti indispensabili per mantenere ed elevare gli attuali livelli di qualità dell’assistenza e la reputazione del nostro Policlinico che sistemi internazionali di ranking, come Newsweek, e di accreditamento per l’eccellenza, come la Joint Commission, riconoscono tra le migliori a livello internazionale”.”Siamo orgogliosi di sostenere la Fondazione Gemelli, riconosciuta a livello mondiale come eccellenza sanitaria. Con questo intervento – dichiara Filippo Coderoni, relationship manager Network Centro di SACE – abbiamo compiuto un passo ulteriore per il benessere della comunità, contribuendo a migliorare ulteriormente la qualità del servizio offerto ai cittadini, in linea con il nostro Piano Industriale 2025 e con il nostro purpose aziendale. Quest’operazione conferma la costante collaborazione con Unicredit a sostegno di realtà che, come la Fondazione Gemelli, investono sulla ricerca e si impegnano quotidianamente per il futuro della sanità”. LEGGI TUTTO

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    Credit Agricole cede il restante 15% di Credit Du Maroc a Holmarcom

    (Teleborsa) – Crédit Agricole, colosso bancario dell’eurozona, ha venduto la restante quota del 15% di Crédit du Maroc al gruppo marocchino Holmarcom.La transazione rientra nell’accordo annunciato nell’aprile 2022 per la vendita dell’intera partecipazione di Crédit Agricole in Crédit du Maroc al gruppo Holmarcom. Dopo aver venduto una prima tranche del 63,7% nel dicembre 2022, Crédit Agricole ha venduto oggi la seconda tranche rimanente del 15%. LEGGI TUTTO

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    Banche greche, ok da BCE a distribuzione dividendi dopo 16 anni

    (Teleborsa) – Le maggiori banche greche hanno reso noto che la Banca centrale europea (BCE) ha approvato la loro richiesta di riprendere il pagamento dei dividendi per la prima volta in 16 anni.Eurobank Ergasias Services and Holdings ha ricevuto l’approvazione a pagare un dividendo in contanti di 342 milioni di euro, ovvero 0,0933 euro per azione. L’importo corrisponde a un payout ratio del 30% dell’utile netto per il 2023.”Si tratta di un traguardo significativo in quanto segna la prima distribuzione di dividendi in 16 anni, sottolineando il modello operativo solido e ben diversificato di Eurobank, focalizzato sulla creazione di valore per i suoi azionisti”, si legge in una nota.Alpha Services and Holdings, società madre di Alpha Bank, ha ricevuto l’approvazione per la distribuzione di 122 milioni di euro degli utili del 2023. L’importo equivale a un payout del 20% sui profitti del 2023.”L’approvazione da parte delle autorità di vigilanza per il ripristino delle distribuzioni testimonia la forte performance del sistema bancario greco”, sottolinea l’istituto.Piraeus Bank ha dichiarato di aver ottenuto l’approvazione per la distribuzione di 79 milioni di euro.(Foto: Dim Hou su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Fineco, raccolta maggio a 946 milioni di euro. Gestito a 364 milioni

    (Teleborsa) – Fineco ha registrato nel mese di maggio un raccolta netta pari a 946 milioni di euro. L’asset mix vede una solida componente gestita a 364 milioni di euro (più che raddoppiata rispetto a 180,3 milioni di maggio 2023) con la raccolta retail di Fineco Asset Management che con 234 milioni di euro ha più che controbilanciato i deflussi dall’assicurativo (rallentati rispetto al mese precedente a -75 milioni). La raccolta amministrata ha raggiunto 712 milioni di euro, mentre la diretta è stata pari a -130 milioni di euro. I ricavi del brokerage nel mese di maggio sono stimati a 19 milioni di euro (+70% rispetto alla media mensile del periodo 2017/2019), raggiungendo da inizio anno 90 milioni (+14% a/a)”I robusti dati di raccolta di maggio confermano l’attrattività di Fineco nei confronti di una clientela particolarmente interessata a utilizzare i servizi di investimento della banca, sia con il supporto dei consulenti finanziaria sia per la possibilità di interagire direttamente con i mercati tramite la piattaforma di brokerage – ha commentato l’AD Alessandro Foti – L’accelerazione del numero di nuovi clienti si affianca a un trend di mercato sempre più orientato verso servizi di consulenza più trasparenti e efficienti, favorendo così un generale rafforzamento della componente gestita. Emerge con forza il ruolodecisivodella Rete di consulenti nell’accompagnare i clienti in questo percorso, utilizzando l’intera gamma di strumenti messi a disposizione dai servizi di consulenza evoluta”Fineco Asset Management nel mese di maggio ha registrato 234 milioni di euro di raccolta retail, portando la raccolta da inizio anno a 883 milioni. Le masse complessive di FAM si attestano a 32,3 miliardi di euro: 21,4 miliardi nella componente retail (+18% a/a) e 11 miliardi in quella istituzionale (+4,6% a/a). L’incidenza della componente retail rispetto al totale AUM della banca è salita al 35,2% rispetto al 33,0% di un anno fa.Nel mese di maggio sono stati acquisiti 12.113 nuovi clienti (+13% a/a), portando i nuovi clienti da inizio anno a 63.218 (+24% a/a). Il numero dei clienti totali al 31 maggio 2024 si è attestato a 1.606.121. LEGGI TUTTO

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    Perrazzelli (Bankitalia): cloud e IA in processi aziendali possono portare a ecosistema meno resiliente

    (Teleborsa) – “Il contesto in cui operiamo è caratterizzato dalla complessità e dalla rapidità del cambiamento. Il mancato governo di questi due fattori può generare rischi per i singoli operatori, ma anche incidere in modo significativo sulla stabilita del sistema, a causa dell’interconnessione tra operatori, provider tecnologici, mercati e sistemi di pagamento”. Lo ha affermato Alessandra Perrazzelli, Vice Direttrice Generale della Banca d’Italia, intervenendo all’evento “Cetif Summit. Innovation Trends in Finance 2024: Journey to AI, Cloud e Cyber”.”Le nuove tecnologie offrono opportunità di sviluppo, trasformano rischi noti e creano nuove vulnerabilità – ha spiegato – Il crescente ricorso a infrastrutture digitali come il cloud, l’utilizzo di sistemi per la gestione del rischio IT/cyber e la più recente introduzione dell’IA nei processi aziendali rappresentano una combinazione di fattori che, se non opportunamente monitorati e presidiati dalle competenti funzioni aziendali, possono comportare lo sviluppo di un ecosistema di mercato meno resiliente”.Secondo Perrazzelli, “emblematico è a questo proposito il ruolo dell’IA, che se da un lato consente di individuare le frodi – per esempio nel settore dei pagamenti – dall’altro grazie alla “social engineering” consente di svilupparne di nuove”.”Per questi motivi, è opportuno che le autorità, gli operatori di mercato e gli esperti di sicurezza informatica cooperino per sfruttare il potenziale insito nelle soluzioni tecnologiche innovative senza generare rischi per la stabilità del sistema – ha sostenuto – La condivisione di best practices nel caso del training dei modelli di IA, così come la condivisione di informazioni nel caso di incidenti o di minacce di natura cibernetica, possono contribuire a rafforzare la capacità di risposta collettiva”. LEGGI TUTTO

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    BCE, Buch: possiamo adottare misure per costringere banche ad affrontare rischio climatico

    (Teleborsa) – “Quasi tutte le banche considerano i rischi climatici e ambientali come rischi finanziari rilevanti e adeguano passo dopo passo la propria gestione dei rischi”. Lo ha affermato Claudia Buch, presidente del consiglio di vigilanza della Banca centrale europea (BCE), a un evento a Berlino.”Questa è una buona notizia, ma c’è ancora molto lavoro da fare – ha aggiunto – Le banche devono, ad esempio, integrare ulteriormente i rischi legati al clima e all’ambiente nella pianificazione strategica e negli stress test. Se non soddisfano le nostre aspettative di vigilanza, possiamo adottare misure applicabili, ad esempio richiedendo una migliore gestione del rischio o un capitale più elevato”.”La supervisione e la regolamentazione bancaria non hanno obiettivi di politica climatica – ha sostenuto Buch – Ma stabiliscono il quadro entro il quale le banche devono misurare e valutare adeguatamente i rischi legati al clima e all’ambiente, e costruire la resilienza. Ciò crea trasparenza e stabilità in un momento in cui la crisi climatica richiede un’importante trasformazione delle economie europee”. LEGGI TUTTO