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    Banche, Morningstar DBRS: mossa UniCredit alimenta prospettive di ulteriore consolidamento

    (Teleborsa) – “Dopo un lungo e drastico processo di ristrutturazione, che ha incluso aumenti di capitale, cessioni di attività e de-risking, UniCredit è tornata sulla scena europea come uno degli attori più attivi per il potenziale consolidamento del mercato bancario europeo”. Lo afferma Morningstar DBRS dopo che stamattina la banca italiana ha annunciato di aver acquisito una quota di circa il 9% del capitale di Commerzbank. UniCredit ha anche affermato di essere aperta a superare potenzialmente il 9,9% del capitale di Commerzbank una volta ottenute le approvazioni normative.Nell’ottobre dell’anno scorso, UniCredit e Alpha Bank hanno annunciato la fusione delle loro filiali in Romania e una partnership strategica in Grecia, mentre a luglio di quest’anno, il gruppo ha annunciato l’acquisizione della banca digitale belga Aion e Vodeno, un fornitore di servizi bancari basati su cloud. In recenti interviste, il CEO di UniCredit, Andrea Orcel, ha affermato che il gruppo sta esaminando potenziali accordi, come un possibile modo per impiegare parte del suo capitale in eccesso.Attualmente, la Germania è il secondo mercato più grande per UniCredit dopo l’Italia. La presenza del gruppo nel Paese risale al 2005, quando UniCredit si è unita a HypoVereinsbank (HVB).”Un accordo con Commerzbank potrebbe creare il potenziale per economie di scala e sinergie nei segmenti corporate, PMI e retail in Germania – scrive Morningstar DBRS – Commerzbank è una banca leader per il Mittelstand tedesco, la spina dorsale della più grande economia europea. La Germania è anche il principale partner economico dell’Italia sia in termini di esportazioni che di importazioni. Un accordo potrebbe anche sostenere un’ulteriore espansione nell’Europa centrale, attraverso mBank, una delle più grandi banche in Polonia, attualmente controllata da Commerzbank”. LEGGI TUTTO

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    Banco Desio aderisce ai Principi per l’investimento responsabile

    (Teleborsa) – Banco Desio ha aderito ai Principi per L’investimento Responsabile (PRI) delle Nazioni Unite. Il PRI (Principles for Responsible Investment) è una rete internazionale di investitori che si impegnano a integrare fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nelle loro pratiche di investimento. Fondata nel 2005 con il supporto delle Nazioni Unite, il PRI è diventato il più importante organismo globale per la finanza responsabile. Gli investitori aderenti si impegnano a seguire alcuni principi fondamentali che promuovono l’integrazione dei temi ESG nell’analisi, nelle decisioni di investimento e nella gestione degli attivi.”L’adesione ai Principi per L’investimento Responsabile rappresenta un ulteriore importante tassello nel percorso di crescita sostenibile del Gruppo, coerente agli obiettivi del nuovo Piano Industriale Beyond26 e al desiderio di allineare la governance e il catalogo di prodotti e servizi ai migliori standard internazionali”, ha commentato l’AD Alessandro Decio. LEGGI TUTTO

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    BPPB, l’utile semestrale raddoppia a 25,4 milioni di euro

    (Teleborsa) – Banca Popolare di Puglia e Basilicata (BPPB), ha chiuso il primo semestre del 2024 con un utile al netto delle imposte pari a 25,4 milioni di euro, in aumento del 99,2% rispetto al risultato ottenuto nello stesso periodo del 2023.Il margine d’interesse registra un incremento netto di 6 milioni di euro (+9,9%), dovuto sia alla crescita dei tassi di mercato che ha consentito una più efficace gestione degli spread e di ottimizzare il rendimento del portafoglio titoli di proprietà, sia al contributo dell’ALM. Il margine commissionale cresce del 3,4%, pur assorbendo maggiori commissioni passive connesse al salvataggio di Eurovita/Cronos.Sotto il profilo della gestione del risparmio, la raccolta globale da clientela risulta pari a 7,2 miliardi di euro e registra un aumento di 72 milioni (+1%) rispetto ai valori di fine 2023, ascrivibile essenzialmente alla crescita della componente amministrata della raccolta indiretta (+8%) e alla raccolta diretta (+0,1%). Il totale dei crediti verso clientela in bonis si attesta a 2.440,8 milioni di euro, in linea con i valori di fine anno. Sotto il profilo della gestione del credito si registra una nuova produzione di 177,3 milioni di euro ed una conseguente crescita dello 0,4% della componente “Mutui e sovvenzioni”.Per quanto riguarda la qualità del credito, gli indici di NPL lordo e NPL netto risultano, rispettivamente, del 4,4% e del 2,3%, in linea con i valori registrati al 31 dicembre 2023. LEGGI TUTTO

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    Banche, Fed riduce l’aumento dei requisiti di capitale

    (Teleborsa) – La Federal Reserve rivede la sua proposta per l’aumento dei requisiti di capitale delle grandi banche americane, dopo le reazioni del settore finanziario. La banca centrale guidata da Jerome Powell propone ora un aumento delle riserve del 9% rispetto al 20% ipotizzato inizialmente.Ad annunciare l’iniziativa è stato il vicepresidente Michael Barr. Secondo le grandi banche di Wall Street la proposta precedente avrebbe danneggiato l’economia e indebolito le banche americane nei confronti di quelle straniere. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, collocato AT1 perpetuo per 1 miliardo di euro. Ordini per 3,8 miliardi

    (Teleborsa) – UniCredit ha collocato oggi un’emissione di strumenti Additional Tier 1 (c.d. Non-Cumulative Temporary Write-Down Deeply Subordinated Fixed Rate Resettable Notes) destinata ad investitori istituzionali per un totale di 1 miliardo di euro. Si tratta dei primi strumenti di tipologia Additional Tier 1 emessi da UniCredit da oltre 3 anni che contribuiscono a rafforzare il Tier 1 Ratio per circa 35 punti base e completano il piano di funding MREL di UniCredit rivolto agli investitori istituzionali per il 2024.L’emissione avviene a seguito di un processo di book building che ha prodotto una domanda per circa 3,8 miliardi di euro da parte di più di 220 investitori, consentendo di rivedere al ribasso la guidance, inizialmente indicata in area 7%, e di fissare la cedola a 6,5%.L’allocazione finale ha visto la prevalenza di fondi (66%), hedge funds (19%), assicurazioni e fondi pensione (9%) e banche (6%), con la seguente ripartizione geografica: UK (38%), Francia (22%), Italia (8%), US offshore (7%), Paesi Nordici (6%) e BeNeLux (6%).Il trigger del 5,125% sul Common Equity Tier1 (CET1) prevede che, qualora il coefficiente CET1 del Gruppo o di UniCredit scenda al di sotto di tale soglia, il valore nominale dei titoli sarà ridotto temporaneamente dell’importo necessario a ripristinarne il livello, tenendo conto anche degli altri strumenti con caratteristiche similari e stesso livello di subordinazione.I titoli sono perpetui (con scadenza collegata alla durata societaria di UniCredit) e possono essere richiamati dall’Emittente, soggetto al rispetto dei requisiti regolamentari applicabili, in qualsiasi giorno di calendario nel semestre che inizia il 3 dicembre 2031 e termina il 3 giugno 2032 e successivamente in qualsiasi data di pagamento cedola.La cedola a tasso fisso riconosciuta fino a giugno 2032 è pari a 6,5% all’anno pagata su base semestrale; in seguito, se non verrà esercitata la facoltà di rimborso anticipato, la stessa verrà ridefinita ad intervalli di 5 anni sulla base del tasso swap di pari scadenza vigente al momento e maggiorato di 421,2 punti base, calcolato su base annuale e rideterminato su base semestrale come da prassi di mercato. Come previsto dai requisiti regolamentari, il pagamento della cedola è pienamente discrezionale. UniCredit Bank ha ricoperto il ruolo di Global Coordinator e di Joint Bookrunner assieme a Barclays, BNP Paribas, BofA, Morgan Stanley e Santander. Il rating atteso è “Ba3” da parte di Moody’s. LEGGI TUTTO

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    Classifica Extel, Intesa Sanpaolo: Messina per il settimo anno miglior CEO della banche europee

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo si conferma ancora una volta prima in Europa per le relazioni con gli investitori istituzionali e gli analisti finanziari eper gli aspetti ESG, secondo la classifica 2024 stilata dalla società di ricerca specializzata Extel (precedentemente Institutional Investor Research). Nell’ambito del settore bancario europeo, Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO del Gruppo, è il miglior Chief Executive Officer per il settimo anno dall’introduzione, nove anni fa, della classifica che tiene conto sia del voto degli investitori istituzionali che degli analisti finanziari. Negli altri due anni, Carlo Messina si è classificato al secondo posto.Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo si è classificato al primo posto, per il terzo anno, tra quelli delle banche europee nella specifica graduatoria, introdotta per la prima volta tre anni fa.Stefano Del Punta, da aprile Senior Advisor del CEO, è risultato miglior Chief Financial Officer per l’ottavo anno consecutivo.Il team di Investor Relations, guidato da Marco Delfrate e Andrea Tamagnini, è risultato il migliore tra quelli delle banche europee per il settimo anno. Delfrate è primo tra gli Investor Relations Professionals per il settimo anno consecutivo.Intesa Sanpaolo si è confermata al primo posto tra le banche europee per gli aspetti ESG (strategia, engagement e disclosure) per il quinto anno consecutivo.I riconoscimenti assegnati da Extel, che si basano sui risultati di un ampio sondaggio condotto tra circa 1.800 investitori istituzionali e analisti finanziari, – commenta Intesa Sanpaolo in una nota – testimoniano il forte apprezzamento della comunità finanziaria internazionale per una eccellenza italiana con forte capacità di innovazione e una grande attenzione alla sostenibilità e all’impegno sociale, riconoscendo nel contempo la qualità del CEO e del management team, da tempo al vertice europeo nelle preferenze degli investitori edegli analisti finanziari.”È motivo di grande soddisfazione e orgoglio ricevere, ancora una volta, riconoscimenti tanto importanti, che – ha commentato Messina – testimoniano la leadership di Intesa Sanpaolo in Europa. Questo è stato possibile soprattutto grazie all’impegno di tutte le nostre persone, cui va il mio sentito ringraziamento, a un management team preparato e coeso, a un modello di business unico, ben diversificato e resiliente e a elevati investimenti in tecnologia. La trasparenza e la comunicazione responsabile, ne siamo convinti, rappresentano parte essenziale nel confronto con tutti i nostri stakeholders. Ciò è stato e continua a essere motivo di forte apprezzamento da parte di investitori e analisti finanziari che da diversi anni ci riconoscono la capacità di raggiungere e superare gli impegni presi e la marcata sensibilità verso le tematiche ESG, con una posizione ai vertici mondiali per impatto sociale”. LEGGI TUTTO

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    Parità di genere, BPER ottiene la certificazione IDEM Gender Equality 2024

    (Teleborsa) – Il Gruppo BPER ha ottenuto la certificazione IDEM Gender Equality 2024, un importante riconoscimento rivolto alle imprese più attente alla parità di genere e che hanno attivato politiche aziendali in quest’ambito. “Questa certificazione, ottenuta grazie alla partecipazione attiva di BPER Banca, Banco di Sardegna, Bibanca e Banca Cesare Ponti, – commenta BPER in una nota – rappresenta una tappa significativa nel percorso verso l’ottenimento della Certificazione di Genere UNI PDR 125:2022, uno degli obiettivi del piano di azione aziendale a supporto della parità di genere”.”Siamo estremamente orgogliosi di aver ottenuto la certificazione IDEM, un traguardo che – ha affermato Andrea Merenda, Chief Human Resource Officer di BPER Banca – testimonia il nostro impegno costante nel promuovere la parità di genere e nel favorire un ambiente di lavoro sempre più inclusivo, equo erispettoso per tutti i nostri dipendenti. Il Gruppo BPER ha dimostrato una costante attenzione alla crescita delle quote delle donne in posizioni di responsabilità, anche attraverso programmi di empowerment e sviluppo della leadership al femminile, percorsi di formazione manageriale e di coaching. Sono tutti presupposti fondamentali per il miglioramento continuo e per il successo a lungo termine del Gruppo”.IDEM è la start-up universitaria nata dalla collaborazione tra docenti, ricercatrici e ricercatori della Fondazione Marco Biagi, ente di ricerca dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia specializzato nell’analisi delle relazioni di lavoro, e Job Pricing, società di consulenza nell’ambito delle politiche retributive. Lo strumento di misurazione e certificazione della parità di genere nei luoghi di lavoro (IDEM index) è basato su un rigoroso metodo scientifico data-driven, che prende in considerazione quattro dimensioni aziendali fondamentali: carriera, retribuzione, organizzazione e cultura.”Siamo orgogliosi di conferire la Certificazione IDEM al Gruppo BPER, un riconoscimento – ha dichiarato Nicole Boccardini, Operations Manager di IDEM – che premia l’impegno concreto del Gruppo nel promuovere la parità di genere. Attraverso l’IDEM Index, BPER ha dimostrato attenzione edeccellenza nelle aree chiave legate al raggiungimento della parità di genere. Questa certificazione identifica BPER come un modello per il settore bancario e un esempio di come l’inclusione possa guidare il successo aziendale”.”Il Gruppo BPER – si legge nella nota – continua a dimostrare il suo impegno verso la parità di genere in qualità di socio ordinario di Valore D, associazione di grandi imprese che sostiene la leadership femminile in azienda, e attraverso iniziative come ‘A Pari Merito’, il programma interno per valorizzare l’unicità e combattere i pregiudizi, oltre astrumenti di welfare aziendale volti ad assicurare un buon equilibrio tra vita privata e professionale, come smartworking, forme di flessibilità nella gestione dell’orario di lavoro, un nuovo piano welfare arricchito di servizi per il benessere fisico e mentale, e percorsi tesi alla valorizzazione e allo sviluppo delle competenze professionali e personali. Tra questi, ‘Women on line academy – women in charge’, percorso di empowerment al femminile e ‘Start me up’, format del percorso di talent management dedicato alle donne e il percorso manageriale Exempla. Anche per questo, BPER nel 2024 si è confermata per il quinto anno consecutivo tra i ‘Top Employers Italia’. Inoltre, il Gruppo è attivo in numerose iniziative sul territorio per promuovere la diversità e l’inclusione, incluso il sostegno all’associazione D.i.Re. – Donne in rete contro la violenza, che combatte la violenza economica e mira a rendere le donne autonome”. LEGGI TUTTO

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    Banche, Scope Ratings: “Dall’Ue modifiche fondamentali per aumentare stabilità finanziaria”

    (Teleborsa) – L’Unione Europea sta apportando modifiche fondamentali al quadro normativo del settore bancario, mirando a rafforzare la competitività e la solidità delle banche europee. Questi cambiamenti sono essenziali per migliorare la gestione delle crisi bancarie, proteggere i depositi e sostenere lo sviluppo della Capital Markets Union. È quanto emerge dal report di Scope Ratings, l’agenzia di rating europea, dal titolo “La full depositor preference è un passo verso lo European Deposit Insurance Scheme?” a cura di Pauline Lambert, Executive Director, Financial Institutions.Secondo gli analisti di Scope Ratings, le modifiche proposte non solo aumenterebbero la stabilità finanziaria, ma anche la fiducia degli investitori e dei clienti degli istituti bancari europei, elementi cruciali per mantenere l’Unione Europea competitiva a livello globale.Preferenza per i depositi in caso di insolvenzaQuesta riforma, prevista per il 2026, – si legge nel report – implementerebbe le misure di protezione dei correntisti e ridurrebbe i rischi sistemici del settore bancario, rendendo più sicuro il posizionamento dei risparmiatori in caso di fallimento di una banca. In assenza del Third Pillar della Banking Union, – evidenziano gli analisti – è necessario armonizzare le modalità di rimborso dei depositi nei casi di insolvenza delle banche, eliminando la gerarchia tra le varie tipologie di depositi e incentivando gli istituti a ridurre il moral hazard.Armonizzazione dei sistemi nazionali di garanzia dei depositiL’UE propone di uniformare le garanzie sui depositi a livello europeo, riducendo le disparità tra i vari stati membri e rafforzando la fiducia dei depositanti. Attualmente infatti, sono solo nove i paesi ad aver adottato la full depositor preference in Europa (Italia compresa), assenti dalla lista i paesi più rigidi in materia di debito, prima tra tutte la Germania.Maggiore attenzione agli interventi precociLe autorità, grazie alla riforma, avrebbero maggiore incisione sulle banche di piccole e medie dimensioni nei casi di salvataggio. L’obiettivo è quello di aumentare i salvataggi tra le small and mid banks a scapito delle procedure di insolvenza, cercando così di evitare il fallimento dei piccoli istituti di credito solitamente più a contatto con l’economia reale.Valutazione regionale dell’interesse pubblicoLa valutazione dell’impatto di un fallimento bancario verrà estesa anche a livello regionale, non solo nazionale, per garantire una protezione più completa del sistema economico e un processo decisionale che prenda in considerazione anche le specificità territoriali. LEGGI TUTTO