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    MPS, Morningstar DBRS alza rating a livello investment grade

    (Teleborsa) – Morningstar DBRS ha alzato in area investment grade a “BBB (low)” il Long-Term Issuer rating, il Long-Term Senior Debt rating e il rating standalone Intrinsic Assessment (IA) di Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS); contestualmente, il Long-Term Deposit rating è stato portato a “BBB”.Gli upgrade hanno considerato la migliore generazione di capitale interno di MPS e i suoi solidi buffer di capitale, che forniscono alla banca una maggiore flessibilità finanziaria per resistere a un potenziale deterioramento dell’ambiente economico e svolgere un ruolo attivo nel consolidamento in corso del sistema bancario italiano attraverso potenziali acquisizioni.A gennaio 2025, MPS ha lanciato un’offerta pubblica di scambio volontaria per acquistare il 100% delle azioni di Mediobanca. MPS ha convocato un’assemblea generale straordinaria il 17 aprile per approvare l’aumento di capitale riservato all’offerta. Secondo Morningstar DBRS, l’acquisizione di Mediobanca potrebbe essere positiva per l’affidabilità creditizia di BMPS, dati i punti di forza del franchising di Mediobanca e il suo solido bilancio. Tuttavia, l’operazione comporta rischi di esecuzione considerando la natura ostile dell’offerta, che è stata respinta dal consiglio di amministrazione di Mediobanca. L’operazione, che richiede approvazioni normative, dovrebbe concludersi nel terzo trimestre del 2025.Inoltre, l’azione di rating di Morningstar DBRS ha preso in considerazione i risultati di MPS nel rispettare gli impegni stabiliti dalla Commissione Europea come parte della ricapitalizzazione precauzionale sostenuta dallo Stato nel 2017. Secondo Morningstar DBRS, questo posiziona MPS per competere su un campo di gioco più equo. LEGGI TUTTO

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    Banca di Credito Popolare torna in utile per 4,7 milioni di euro nel 2024

    (Teleborsa) – Banca di Credito Popolare (BCP), istituto di credito di Torre del Greco, ha chiuso il 2024 con un utile netto di 4,68 milioni di euro, a fronte della perdita di 16,5 milioni registrata nell’anno precedente. I ricavi tipici, rappresentati dal margine da interessi e da servizi, superano i 100 milioni di euro (rispetto ai 85,7 milioni di euro del 2023). Il margine di interesse registra un incremento del 2,3%. Il margine da servizi, al netto di 2,1 milioni di euro di costi legati al piano di salvataggio della compagnia Eurovita (349 mila euro nel 2023), è pari a 41 milioni di euro.L’attività caratteristica di BCP ha fatto registrare una tenuta delle masse intermediate, che si sono attestate a 5,2 miliardi di euro, in linea con il 2023 (-0,4% a/a). Più in particolare, la raccolta complessiva si attesta ai 3,4 miliardi di euro, in lieve crescita rispetto all’anno precedente e con una redistribuzione delle masse in favore della componente indiretta.Il totale dei prestiti lordi alla clientela si attesta a 1,8 miliardi di euro (-1,4% rispetto al 2023) e si compone di 1,6 miliardi di euro di esposizioni in bonis, in linea con l’anno precedente, e di 143,7 milioni di euro di esposizioni deteriorate, in diminuzione del 12,1% rispetto ai 163,4 milioni di euro del 2023.Per quel che riguarda gli indicatori di rischiosità, l’NPE ratio lordo si attesta all’8,10%, in riduzione rispetto al dato di fine 2023 (9,08%); l’NPE ratio netto è pari al 4,99% (5,96% a fine 2023). Il tasso di copertura complessivo dei crediti deteriorati aumenta di 377 punti base al termine del 2024 e raggiunge il 41%, contro il 37,2% rilevato alla fine del 2023. Migliora il Cost/Income ratio, che si attesta al 75,4%, rispetto al 85,7% di dicembre 2023. Tale indice beneficia principalmente dei proventi operativi netti che crescono del 17%.”La banca prosegue nel percorso di rafforzamento patrimoniale, finalizzato a sostenere lo sviluppo del business in un’ottica stand-alone – ha commentato il presidente Mauro Ascione – Il 2024 è stato un anno intenso per la BCP e i dati di fine anno rispecchiano quanto annunciato nelle diverse comunicazioni periodiche. Questi risultati ci aiutano a capire che la direzione intrapresa è quella giusta”. LEGGI TUTTO

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    UniCredit: già operativa la nuova garanzia Sace Growth

    (Teleborsa) – UniCredit ha aderito subito alla nuova versione di garanzia Sace Growth, operativa da ieri e destinata alla crescita delle imprese italiane. La nuova garanzia sostituisce il framework di Sace Futuro, Sace Green e parte di Sace Archimede, che hanno supportato finora il tessuto produttivo italiano.La banca e il gruppo finanziario-assicurativo controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno rafforzato la partnership esistente siglando un ulteriore accordo che consente a UniCredit di mettere a disposizione immediatamente la nuova misura alle imprese. L’accordo, finalizzato a sostenere lo sviluppo delle imprese del nostro Paese non solo sui mercati globali, ma anche in Italia, prevede il supporto agli investimenti nelle infrastrutture, nelle filiere strategiche e nelle aree economicamente svantaggiate per le PMI, nei servizi e nella transizione sostenibile e digitale per le grandi imprese. Un focus particolare è dedicato al sostegno per gli investimenti green.La garanzia è modulata in base alle esigenze delle imprese e alla dimensione delle stesse, prevedendo una copertura fissa del 70% con tempi di rilascio della stessa garanzia in tempi veloci e automatizzati.La nuova garanzia si applicherà su finanziamenti di importo tra un minimo di 50 mila e un massimo di 50 milioni di euro anche realizzati in pool. I prestiti potranno essere destinati a finanziare sia le spese da sostenere che i costi già sostenuti per investimenti fino a 60 mesi antecedenti alla data della richiesta di finanziamento. È previsto anche il sostegno al circolante aziendale.Con il nuovo accordo UniCredit consolida la proficua collaborazione con Sace che ha visto da gennaio 2024 a oggi erogati alle imprese oltre 2,5 miliardi di euro. Dal 2020 la partnership ha consentito finora di supportare le imprese italiane nelle loro varie fasi di crescita con finanziamenti per oltre 13 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    Centerbridge fa causa a Oaktree per non acquistare Banca Progetto

    (Teleborsa) – Centerbridge Partners sta cercando di rescindere l’accordo per acquistare Banca Progetto da Oaktree Capital Management, firmato poco prima che la banca precipitasse in una crisi che ha portato la Banca d’Italia a metterla in amministrazione straordinaria. Lo scrive Bloomberg, secondo cui Red UK Holdco Ltd., un’entità affiliata a Centerbridge, ha chiesto a un giudice di Londra di dichiarare di avere il diritto di rescindere l’accordo per acquistare Banca Progetto “con effetto immediato”.Nella documentazione, Centerbridge ha affermato che le condizioni per l’accordo non erano state soddisfatte perché la banca non aveva affrontato le carenze relative ai controlli antiriciclaggio prima della firma di settembre. Poco più di un mese dopo la conclusione dell’accordo, un tribunale di Milano ha sottoposto Banca Progetto ad amministrazione giudiziaria su richiesta della DDA di Milano, perché la banca avrebbe fornito prestiti garantiti da garanzie statali a società gestite indirettamente da persone legate alla ‘ndrangheta.Lo scorso mese Banca d’Italia ha adottato una misura di intervento precoce nei confronti di Banca Progetto con l’obiettivo di assicurare un adeguato presidio dell’operatività della banca e di ripristinare condizioni di sana e prudente gestione. Pertanto, è stato disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo di Banca Progetto, che dal 21 marzo 2025 è in amministrazione straordinaria. LEGGI TUTTO

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    EQUITA, downgrade a Hold di Intesa con aumento target price

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha incrementato il target price (a 4,7 euro per azione dai precedenti 4,5 euro) e abbassato la raccomandazione (a Hold da Buy) sul titolo EQUITA Group, investment bank indipendente quotata su Euronext STAR Milan.Gli analisti scrivono che i risultati del quarto trimestre del 2024 sono stati più deboli delle stime, sia in termini di ricavi che di utile netto, con i ricavi di ogni unità aziendale in calo a due cifre anno su anno, con conseguente calo del -9% nei ricavi totali dell’anno fiscale 2024 in un contesto ancora difficile per gli equity capital markets (ECM). Un forte inizio del 2025, unito agli investimenti effettuati lo scorso anno, ha visto il management fornire una prospettiva positiva, con una ripresa prevista dell’ECM nell’ultima parte dell’anno.Il CdA ha proposto un DPS invariato per l’anno fiscale 2024 di 0,35 euro ad azione (yield di circa l’8%). La distribuzione futura dei dividendi seguirà la crescita degli utili netti LT. È stata inoltre annunciata una politica anti-diluizione per compensare il piano LTI.Il downgrade è arriva “poiché ora riteniamo che il titolo stia valutando equamente la ripresa prevista dell’attività aziendale nel 2025, considerando anche l’attuale visibilità in particolare sulla ripresa dell’ECM nel secondo semestre dell’anno”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo Assicurazioni, Vicenzotto: “Funzione Compliance deve essere flessibile, agile e interfunzionale”

    (Teleborsa) – “Il consumer trends report 2024 recentemente pubblicato da Eiopa indica come il 17% dei consumatori europei non sottoscrive o rinnova prodotti di investimento assicurativi perché hanno costi elevati e che il 37% dei consumatori europei identifica i costi bassi quali fattori importanti per la valutazione del value for money, mentre per il 34% elemento chiave sono i buoni rendimenti: tutti aspetti di cui bisogna tenere conto nella costruzione di un prodotto”. È quanto ha affermato Federica Vicenzotto, chief compliance officer di Intesa Sanpaolo Assicurazioni in occasione del primo “Digital insurance & distribution hub” organizzato dal Cetif, svoltosi questa mattina a Milano.”Il concetto di value for money e il processo di product governance, nell’ultimo anno, – ha proseguito Vincenzotto – hanno visto un’ulteriore fase di maturazione: oggi, oltre all’avere un costante focus sul cliente, il settore assicurativo affronta anche altre sfide, in particolare l’utilizzo di tecnologie per l’analisi dei dati e l’esigenza sempre più forte che i clienti comprendano i prodotti assicurativi, le loro caratteristiche e i loro benefici. In questo contesto, la funzione Compliance deve essere flessibile, agile e interfunzionale, nel collaborare con tutte le altre funzioni aziendali che hanno un ruolo nel processo di product governance; per poter creare prodotti dedicati alle specifiche fasce di clientela e valutare nel tempo l’effettivo valore del prodotto, deve essere anche in grado di analizzare i dati, che vanno gestiti in maniera sicura e in conformità alla normativa privacy”. LEGGI TUTTO

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    Fondazione CR Asti, mandato a Equita per valutare partecipazione in Banca di Asti

    (Teleborsa) – La Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, nell’ambito degli indirizzi strategici approvati dal Consiglio di Indirizzo che richiedono di dare “attuazione ad una doverosa diversificazione del patrimonio”, ha affidato a Equita il ruolo di financial advisor per la valutazione del suo patrimonio con particolare riferimento alla partecipazione nella banca conferitaria e di svolgere le analisi preliminari sui possibili scenari alternativi che la fondazione può perseguire. Le analisi e valutazioni del financial advisor Equita “costituiranno la base per le future determinazioni che il Consiglio di Amministrazione valuterà di assumere in attuazione degli indirizzi strategici approvati dal Consiglio di Indirizzo”, si legge in una nota.La Fondazione dà seguito a quanto aveva annunciato il presidente Livio Negro lo scorso novembre, quando aveva fatto rilevare che l’ente era sovraesposto nella Banca di Asti (80% dei fondi in azioni della Banca di Asti, mentre, secondo l’accordo ACRI/MEF del 2015 questa quota non dovrebbe superare un terzo). LEGGI TUTTO

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    UBS, 180 esuberi tra i dipendenti in Italia per “armonizzazione” della struttura

    (Teleborsa) – I sindacati hanno ricevuto dal colosso bancario svizzero UBS la lettera di avvio della procedura di riorganizzazione che comporta ricadute sul personale per un numero di 180, suddivisi tra 18 dipendenti di UBS Fiduciaria e 162 dipendenti di UBS ESE.”Seppure consapevoli che processi di fusione e trasformazione come quello avvenuto fra UBS e Credit Suisse comportano assestamenti nei modelli di organizzazione del lavoro, non può essere sempre la riduzione del personale la soluzione che le aziende scelgono di adottare”, si legge in una nota.”Chiederemo sin da subito un incontro, il cui punto di partenza è per noi uno solo: la riduzione degli esuberi dichiarati e la volontarietà – dicono i sindacati – Vogliamo chiarezza in merito alla strategia aziendale e conferma dell’utilizzo di tutti gli strumenti che il nostro Contratto mette a disposizione per la salvaguardia e la tutela dell’occupazione, a partire dalla riqualificazione interna e dall’uso del Fondo di Solidarietà”.”Confermiamo che stiamo pianificando un allineamento del modello di business e un’armonizzazione operativa della struttura della Succursale Italia e di UBS Fiduciaria, nonché delle funzioni allineate – dice l’azienda – L’Italia rimane per il gruppo una geografia strategica per la crescita futura”. LEGGI TUTTO