More stories

  • in

    Popolare di Sondrio supera ampiamente i nuovi requisiti MREL

    (Teleborsa) – Banca Popolare di Sondrio ha ricevuto dal Comitato di Risoluzione Unico e dalla Banca d’Italia la notifica della nuova decisione in materia di requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili (MREL, Minimum Requirement for own funds and Eligible Liabilities). BPS è chiamata da oggi a rispettare su base consolidata un requisito MREL-TREA, esclusa la componente di requisito combinato di riserva di capitale, pari al 22,76% delle attività ponderate per il rischio e un requisito MREL-LRE pari al 5,90% dell’esposizione di leva finanziaria.Dal 1° gennaio 2024 BPS era tenuta a rispettare su base consolidata un requisito MREL-TREA, esclusa la componente di requisito combinato di riserva di capitale, pari al 23,10% e un requisito MREL-LRE pari al 5,90% dell’esposizione di leva finanziaria.Non sono stati attribuiti dalle Autorità requisiti addizionali di subordinazione. Sulla base dei dati preliminari al 30 settembre 2024, e in particolare del valore dei Fondi propri determinati tenendo conto della quota parte dell’utile d’esercizio destinabile ad autofinanziamento, soggetta ad approvazione da parte del Supervisore, il Gruppo Banca Popolare di Sondrio presenta coefficienti ampiamente superiori alle suddette soglie: il MREL-TREA è pari al 32,5%, mentre il MREL-LRE è pari al 12,2%. LEGGI TUTTO

  • in

    Banco BPM, Castagna: OPA su Anima è deal trasformativo, forte logica industriale

    (Teleborsa) – “L’OPA su Anima è un’operazione trasformativa, che rafforzerà il business model e porterà valore per gli azionisti. Creiamo un campione in Italia per Assicurazione Vita e Risparmio Gestito, con masse complessive pari a circa euro 220 miliardi”. Lo ha affermato il CEO di Banco BPM, Giuseppe Castagna, nella call con la comunità finanziaria che ha seguito la pubblicazione dei risultati dei 9 mesi e l’annuncio dell’offerta per Anima finalizzata al delisting.”L’operazione ha una forte logica industriale”, ha sottolineato, spiegando che “Banco BPM è il partner naturale per Anima, garantendo la piena continuità della traiettoria di Anima e offrendo al contempo tutti i vantaggi strategici di un conglomerato finanziario”.Castagna ha spiegato che “l’operazione è coerente con il nostro Business Plan, focalizzato sulle Product factory come motori strategici di crescita. Questo modello di business consente di avere un’offerta di prodotti integrata e completa, rispondendo alle esigenze finanziarie dei clienti durante l’intero ciclo di vita, consentendo a Banco BPM di beneficiare di un maggiore contributo P&L grazie a commissioni aggiuntive e al pieno consolidamento degli utili di Anima”.Inoltre, “l’acquisizione di Anima genera un sostanziale rafforzamento del modello di business, offrendo una crescita dei ricavi visibile e resiliente” e “l’operazione aiuta ad affrontare l’attuale scenario di tassi di interesse in calo diversificando le fonti di ricavi e accelerando, nel medio-lungo termine, un riequilibrio della top line verso Fees & Commissions”. LEGGI TUTTO

  • in

    Banco BPM lancia OPA su Anima finalizzata al delisting. Vuole creare “campione nazionale”

    (Teleborsa) – Banco BPM, tramite Banco BPM Vita, ha deciso di promuovere un’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria finalizzata ad acquisire la totalità delle azioni ordinarie di Anima, gestore patrimoniale italiano quotato su Euronext Milan, e a ottenere la revoca della quotazione da Piazza Affari.Per ciascuna azione portata in adesione all’Offerta, l’offerente riconoscerà un corrispettivo unitario (cum dividendo, ossia inclusivo delle cedole relative ad eventuali dividendi distribuiti) pari a 6,20 euro. Il Corrispettivo incorpora un premio: del 8,5%rispetto al prezzo ufficiale delle Azioni rilevato alla chiusura del 5 novembre 2024 (ultimo giorno di Borsa aperta prima della comunicazione); e del 35,8%, 24,9%, 17,4% e 9,7% rispetto alla media aritmetica, ponderata per i volumi scambiati, dei prezzi ufficiali per Azione degli ultimi dodici, sei, tre e un mese precedenti al 5 novembre 2024. L’esborso massimo sarà pari a circa 1,58 miliardi di euro.Alla data odierna, Banco BPM detiene 71.459.662 azioni di Anima, pari al 22,38% del capitale. Gli altri azionisti rilevanti sono Poste Italiane con il 11,95%, FSI SGR con il 9,77% e Caltagirone con il 3,46%. Anima detiene 9.441.730 azioni proprie, rappresentative del 2,96% del capitale.L’offerta è principalmente preordinata a rafforzare il modello di business di BBPM Vita, che sarà trasformata in una Fabbrica Prodotto integrata Life Insurance e Asset Management dando origine a un nuovo campione nazionale, secondo tra i gruppi italiani di matrice bancaria, con masse complessive di Risparmio Gestito e Assicurazione sulla Vita pari a circa 220 miliardi, all’interno di un totale attività finanziarie della clientela pari a circa 390 miliardi.Al contempo, l’offerta si inserisce nel più ampio contesto del piano strategico di Banco BPM, approvato e annunciato al mercato il 12 dicembre 2023, che fa leva su un modello di crescita della top line fortemente incentrato sulle fabbriche prodotto. In questo contesto l’Offerta comporta, infatti, un ulteriore rafforzamento del modello di business di BBPM Vita e, in un’ottica più ampia, dell’intero Conglomerato Finanziario.Per gli azionisti di Banco BPM, sottolinea la banca, si avrà un importante miglioramento delle aspettative di performance, con un aumento del RoTE atteso per il 2026 – data di riferimento per l’attuale piano strategico – dal 13,5% a oltre il 17%, una crescita dell’utile per azione rispetto al dato di piano potenzialmente pari a circa il 10% e con la possibilità di mantenere elevata flessibilità strategica alla luce della preservazione di un elevato margine rispetto ai requisiti minimi di capitale fissati da BCE; in particolare in ipotesi di raggiungimento di una partecipazione pari al 100% del capitale di Anima, l’impatto sul CET1 Ratio consolidato di Banco BPM sarebbe limitato a circa 30 bps.Grazie all’operazione, l’incidenza delle commissioni sul totale del margine di interesse e dei proventi da servizi si porterà dall’attuale 37% a oltre il 45% e l’apporto complessivo ai ricavi di gruppo delle fabbriche prodotto, nel Piano previsto a euro 1,18 miliardi al 2026, aumenterà a euro 1,6 miliardi. LEGGI TUTTO

  • in

    Lagarde (BCE): banche “veramente europee” possono diversificare i rischi

    (Teleborsa) – “Nonostante i grandi shock che hanno colpito l’area euro negli ultimi anni, il nostro settore bancario è resiliente. Il coefficiente aggregato Common Equity Tier 1 (CET1) è salito dal 12,7% nel 2015 al 15,8% a metà del 2024, mentre il coefficiente di copertura della liquidità è aumentato dal 138% al 159% nello stesso periodo”. Lo ha detto la presidente della Banca centrale europea (BCE), Christine Lagarde, intervenendo al decimo anniversario del Single Supervisory Mechanism.”I principali rischi che affrontiamo oggi non derivano più dalle banche stesse, ma da un ambiente esterno sempre più volatile – ha aggiunto – E la supervisione unica ci consente di affrontare questi rischi attraverso un approccio comune e lungimirante. Secondo Lagarde, “una supervisione più rigorosa e uniforme ha rafforzato la fiducia del pubblico, garantendo che i depositi bancari siano considerati ugualmente sicuri in tutta l’area euro, preservando così l’integrità della nostra unione monetaria. Dall’inizio della supervisione unica, i depositi transfrontalieri delle famiglie sono più che raddoppiati, raggiungendo oggi i 151 miliardi di euro”.La numero uno della BCE ha posto l’accento sul fatto che, attualmente, solo due banche dell’area euro si classificano tra le dieci banche più grandi al mondo, occupando l’ottava e la decima posizione. Inoltre, in media, l’esposizione transfrontaliera delle banche dell’area euro è più di un terzo più alta al di fuori dell’area euro che al suo interno. “Questa frammentazione rende più difficile per le nostre banche servire efficacemente l’economia europea – ha detto – E gli ostacoli all’attività bancaria transfrontaliera sono sostanziali”.”Le banche veramente europee possono diversificare efficacemente i loro rischi tra settori e regioni – ha sostenuto Lagarde – Hanno la capacità di prestare di più su larga scala e quindi gestire progetti di finanziamento transfrontalieri che le banche più piccole focalizzate localmente non possono”. Inoltre, “le banche più integrate possono anche svolgere un ruolo fondamentale come principali market maker dei capitali” e “le banche più integrate hanno la massa critica per attrarre aziende in tutta l’area euro per quotazioni in borsa, collocamenti di titoli di debito, transazioni di private equity, fusioni e acquisizioni e supporto alla crescita internazionale”. LEGGI TUTTO

  • in

    Banca di Credito Popolare, utile 9 mesi sale a 7,2 milioni di euro. Chiude 8 filiali

    (Teleborsa) – Banca di Credito Popolare (BCP), istituto di credito di Torre del Greco, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con un utile netto di 7,2 milioni di euro, con una variazione percentuale positiva del +61% rispetto all’utile di 4,5 milioni registrato nei primi nove mesi del 2023. Lo scorso maggio Bankitalia ha imposto due commissari per ripristinare una sana e prudente gestione.Il risultato netto dell’area finanza e delle attività di negoziazione è negativo per 11,4 milioni di euro, ma in miglioramento rispetto ai -16,5 milioni del 30 settembre 2023. Tale risultato è imputabile alle minusvalenze sul portafoglio contabile delle attività finanziarie valutate al fair value con variazioni a conto economico e alle maggiori rettifiche su un titolo all’interno del portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.Il margine di interesse si attesta a 58,4 milioni di euro segnando un +3,1% anno su anno, trainato principalmente dalla favorevole dinamica dei tassi di interesse. Il margine da servizi si attesta a 29,2 milioni di euro, in decremento di 2 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2023. Le masse intermediate, pari a 5 miliardi di euro, rimangono sostanzialmente stabili rispetto al dato di metà anno, ma in lieve diminuzione (-1,6%) rispetto al 31 dicembre 2023. In particolare, la raccolta diretta, pari a 2,502 miliardi di euro, diminuisce del 3% (- 76,1 milioni) rispetto al 31/12/2023, mentre cresce, grazie alle dinamiche relative alla componente amministrata, la raccolta indiretta di 61 milioni (+7,4% rispetto al 31/12/2023), portandosi a 888 milioni di euro al 30 settembre 2024.Gli impieghi alla clientela registrano una flessione del 4%, attestandosi a 1,652 miliardi a fronte di 1,721 miliardi di fine 2023. L’NPE ratio lordo risulta pari al 9,12% mentre l’NPE ratio netto è pari al 5,93%.Per aumentare l’efficienza operativa e concentrare investimenti e risorse, BCP ha in corso una razionalizzazione della rete delle 64 filiali. Entro fine anno, le attività di 8 filiali saranno trasferite e integrate in altre filiali vicine. Questa operazione non avrà impatti sull’organico, si legge in una nota.”I risultati di questo terzo trimestre appaiono in linea con le previsioni del forecast 2024, posto alla base del piano industriale 2024-2028 in via di definizione. Ci stiamo dedicando con impegno ad un progetto di rafforzamento anche patrimoniale, continuando a essere banca di territorio”, ha affermato Mario Crosta, Direttore Generale di BCP. LEGGI TUTTO

  • in

    Banco BPM, utile adjusted 9 mesi +25%. Distribuzione 2024 sopra la guidance

    (Teleborsa) – Banco BPM ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con un risultato netto di periodo positivo pari a 1.695,8 milioni di euro (943,4 milioni al 30 settembre 2023). Il risultato netto adjusted del periodo è pari a 1.244,8 milioni di euro, (+25,1%). Nella nuova voce del conto economico riclassificato denominata impatto monetica, al netto delle imposte, sono rilevati gli effetti positivi e pari a complessivi 493,1 milioni, riconducibili alle operazioni perfezionate in data 30 settembre per la riorganizzazione del comparto dei sistemi di pagamento.Il margine di interesse si attesta a 2.584,7 milioni di euro, in crescita del 6,7% rispetto al dato dei primi nove mesi 2023, principalmente grazie all’incremento dello spread commerciale, conseguente al rialzo dei tassi di interesse e al limitato impatto sul costo dei depositi. Le commissioni nette ammontano a 1.509,5 milioni di euro, in crescita del 3,9% per effetto della performance registrata nel comparto dei prodotti di risparmio (+9,5%).Il cost income ratio del periodo è pari al 46,7%, inferiore sia rispetto al 48,4% dei primi nove mesi del 2023 che al dato relativo all’intero 2023 (48,1%). Il Common Equity Tier 1 ratio è pari al 15,48% rispetto al 14,16% del 31 dicembre 2023, raggiungendo il livello più alto dalla costituzione di Banco BPM nel 2017.Gli impieghi netti verso la clientela ammontano al 30 settembre 2024 a 101,4 miliardi di euro, in calo di 4,1 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2023. Le esposizioni nette deteriorate ammontano al 30 settembre 2024 a 1,7 miliardi. L’incidenza delle esposizioni deteriorate rispetto al totale degli impieghi al lordo delle rettifiche di valore è pari al 3,1%, in calo rispetto al 3,5% del 31 dicembre e del 30 settembre 2023.Banco BPM afferma che la solidità dei risultati raggiunti e la resilienza degli stessi pur in un contesto di tassi in discesa, porta a confidare nel raggiungimento della previsione di EPS di 95 centesimi di euro (1,15 euro considerando le componenti one-off allo stato ipotizzabili) e nel suo possibile superamento.Si confermano tutti gli obiettivi di utile e patrimonializzazione annunciati nell’ultimo Piano mentre, con riferimento al payout, l’approvazione da parte del CdA della proposta di corrispondere un acconto dividendo di 40 centesimi per azione, avvenuta in data odierna, permette di assicurare agli azionisti una distribuzione complessiva pari a 1.450 milioni di euro nel corso dell’anno solare 2024, superiore di 150 milioni rispetto a quella suo tempo ipotizzata nel Piano Strategico, rafforzando la fiducia nella possibilità di superare l’obiettivo di remunerazione complessiva degli azionisti pari a 4 miliardi di euro cumulati nel periodo 2023-2026. LEGGI TUTTO

  • in

    S&P: Barclays e Santander guidano le operazione di SRT delle banche europee

    (Teleborsa) – Le operazioni di cartolarizzazione con significativo trasferimento del rischio (Significant Risk Transfer, SRT) sono una parte consolidata dei toolkit di gestione del capitale e del rischio delle banche europee, e i maggiori istituti di credito del Vecchio Continente dominano i volumi di emissione, guidati da Barclays e Santander. Lo afferma S&P Global Ratings in un reports sul tema. Anche alcune banche di medie dimensioni sono attive rispetto alle dimensioni dei loro bilanci.”Riteniamo che l’emissione di SRT crescerà e diventerà più ampia man mano che altre banche cercheranno di gestire i loro portafogli di credito in modo più attivo attraverso l’implementazione degli standard definitivi di Basilea III”, ha affermato Richard Barnes, analista del credito di S&P Global Ratings.Il report evidenzia che gli SRT hanno un track record di assorbimento delle perdite. Ad esempio, Barclays ha dichiarato nei suoi risultati del secondo trimestre del 2024 di aver dichiarato circa 250 milioni di sterline di perdite su crediti dal 2016 tramite i suoi SRT. Analogamente, Deutsche Bank ha segnalato accantonamenti per perdite su crediti su due particolari esposizioni aziendali nei suoi utili del terzo trimestre 2024 e ha affermato che circa il 70% di questa somma è stato mitigato da coperture di concentrazione del credito. I prestiti corporate sono il focus tradizionale degli SRT europei, ma S&P vede un’attività crescente in altre classi di attività wholesale e nei prestiti al dettaglio.Secondo S&P, gli SRT ben progettati sono uno strumento efficace per la gestione del capitale e del rischio. “Integrano misure simili, tra cui loan syndication e rading position hedge – si legge nel report – Non vediamo un rischio materiale che una banca diventi eccessivamente dipendente dagli SRT in considerazione delle dimensioni limitate del mercato e dei vincoli normativi, tra cui il requisito del coefficiente di leva finanziaria”.Un altro aspetto importante è che gli SRT contribuiscono al trasferimento dei rischi bancari tradizionali a soggetti non bancari. LEGGI TUTTO

  • in

    Messina, Intesa Sanpaolo prima in Europa per valore di mercato

    (Teleborsa) – L’attuale valore di mercato di Intesa Sanpaolo, superiore a quello di altri istituti di credito della zona euro, indica che “gli investitori sono rassicurati dalla sua strategia e dalla mancanza di operazioni di fusione o acquisizione”. Così il Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, in un’intervista a CNBC.”Intesa genererà valore per gli azionisti internamente, attraverso investimenti in tecnologia. Siamo oggi la banca di maggior valore nell’area dell’euro; forse concentrarci sul non essere aggressivi nelle fusioni e acquisizioni sta rassicurando un certo numero di investitori”, prosegue Messina, aggiungendo che “Intesa Sanpaolo è prima in Eurozona per capitalizzazione di mercato grazie al suo modello di business” ed è “impegnata sul fronte della generazione di sinergie interne”. “Siamo un caso unico in Europa per la distribuzione di dividendi in contanti. Paghiamo il settanta per cento in termini di dividendo in contanti”, aggiunge il CEO di Intesa Sanpaolo. “Abbiamo un dividend yield a rischio zero perché abbiamo zero crediti in sofferenza. Abbiamo capitale in eccesso, quindi siamo pronti anche a proporre un riacquisto di azioni a fine anno”. LEGGI TUTTO