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    BCP lavora a rafforzamento patrimoniale. Utile 1° semestre di 4 milioni

    (Teleborsa) – Banca di Credito Popolare (BCP) ha chiuso il primo semestre 2024 con un utile netto di 4 milioni di euro, rispetto alla perdita di 874 mila euro dello stesso periodo del 2023. Rispetto a fine 2023, la raccolta diretta si mantiene stabile a 2,54 miliardi di euro, mentre la raccolta indiretta cresce del 6,7%, grazie prevalentemente a quella amministrata, portandosi a 881 milioni di euro. I prestiti netti alla clientela si attestano a 1,68 miliardi di euro (segnando un -2,4% rispetto ai 1,72 miliardi di fine 2023). Gli interessi attivi e i proventi assimilati sono pari a 61 milioni di euro, in crescita rispetto ai circa 51 milioni dello stesso periodo del 2023 (+19,6%), trainati principalmente dalla favorevole dinamica dei tassi.L’indicatore NPL ratio lordo che si attesta al 8,75% rispetto al 9,08% di fine 2023 e l’NPL ratio netto pari al 5,68% rispetto al 5,96% di fine 2023. L’indice di copertura complessivo dei crediti deteriorati fa registrare un aumento di 57 punti base, attestandosi al 37,78% contro il 37,21% di fine 2023. Le rettifiche nette su crediti si attestano a 4,7 milioni, con un costo del rischio di credito annualizzato dello 0,55%, in miglioramento rispetto all’1,86% di dicembre 2023.Gli indicatori di solidità patrimoniale CET 1 capital ratio, TIER 1 capital ratio e Total Capital Ratio si attestano al 13,73%, senza computare l’utile di periodo, migliorando di 242 punti base rispetto all’11,31% registrato a fine 2023, principalmente per l’attività di derisking sul portafoglio titoli di proprietà. Tali indicatori risultano in linea con il requisito minimo vincolante attualmente fissato da Banca d’Italia (13,65%).Il Consiglio di Amministrazione ha definito e approvato le nuove linee guida del Piano Industriale relativo al periodo 2025-2028, che si pone obiettivi di sviluppo per dare nuovo slancio al progetto dell’istituto. Il Piano Industriale complessivo, sostenuto da un piano di rafforzamento patrimoniale in via di elaborazione, sarà specificamente definito entro la fine del quarto trimestre 2024 e traccerà un percorso di crescita ed espansione che porterà ad avere più robuste basi patrimoniali, volte anche ad assolvere i nuovi requisiti imposti dalla disciplina prudenziale (i.e, systemic risk buffer), oltre che una più efficiente allocazione del capitale.”I risultati semestrali approvati dal CdA dimostrano l’impegno con cui ci stiamo dedicando al rilancio della Banca – ha dichiarato il presidente Mauro Ascione – In collaborazione con i Commissari in temporaneo affiancamento, Francesco Fioretto e Dino Donato Abate, abbiamo chiuso il semestre in utile, consentendo al tempo stesso la risalita dei coefficienti patrimoniali”. LEGGI TUTTO

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    Intesa, Messina: possiamo andare oltre l’outlook, fiduciosi su nuovo buyback

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha registrato nel primo semestre del 2024 “il miglior risultato netto semestrale dal 2007, con un’elevata e sostenibile creazione di valore e una patrimonializzazione estremamente solida, da cui deriva un miglioramento della guidance di risultato netto per il 2024 e 2025”. Lo ha affermato Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, nella call con gli analisti sui risultati del primo semestre 2024.Messina ha sottolineato il risultato netto di 5 miliardi di euro escludendo il contributo finale al Sistema di Garanzia dei Depositi, la “forte accelerazione delle commissioni” (+7% vs 1sem.23, +5% vs 1trim.24) e dell’attività assicurativa (+6% vs 1sem.23, il miglior semestre di sempre), mentre lo stock di crediti deteriorati è il più basso di sempre (NPL ratio netto a 1,0%) con ulteriore crescita del NPL coverage ratio (+1,7pp vs 1sem.23).Gli interessi netti sono previsti a circa 15,5 miliardi di euro nel 2024 anche grazie al contributo dell’hedging delle poste a vista. Il gruppo ha più di 1.350 miliardi di euro in Attività finanziarie della clientela, pronti per fare leva sulla propria leadership nel Wealth Management, Protection & Advisory. Messina è convinto che “il modello di business ben diversificato ci consente di avere successo in ogni scenario di tassi grazie ad un forte contributo del Wealth Management”. Inoltre, 100 miliardi di euro di asset sono stati “identificati per alimentare la crescita del risparmio gestito, con la nostra delivery machine già al lavoro”.”Il trend dell’utile netto è in significativa accelerazione e possiamo andare oltre l’outlook che abbiamo dato al mercato – ha detto rispondendo alle domande degli analisti – Preferiamo però andare trimestre per trimestre, con un’analisi di quello che succede. Inoltre, possiamo immaginare alcune azioni per migliorare la profittabilità per il futuro, con spese di integrazione, eventuale aumento delle coperture per cessioni di NPL o altre questioni di cui tenere conto a fine anno”.Il banchiere ha spiegato che “questo trimestre potrebbe essere il picco per gli interessi netti, ma comunque il 2024 sarà soddisfacente, così come il 2025 con una buona performance che potrebbe essere in un range tra il 2023 e il 2024”.Nonostante si debba attendere i prossimi mesi per una conferma, Messina è fiducioso che “saremmo nella posizione di proporre al nostro CdA a fine anno un’ulteriore tranche di buyback. Lo decideremo a fine anno, ma siamo abbastanza sicuri di poter fare un nuovo buyback anche quest’anno”.”Il cost income ratio è un’area molto importante per noi – ha detto l’AD – Siamo la banca in Europa che ha la più grande crescita di ricavi core, ma allo stesso tempo abbiamo agito sui costi, sulle differenti leve della cost base. Vogliamo continuare a finanziare i significativi investimenti nella tecnologia con la riduzione dei costi in altre aree. Abbiamo delle uscite, altre chiusure di filiali e quando avremo isytech accelereremo anche sulla riduzione dei costi IT”. LEGGI TUTTO

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    Banca Ifis, Intesa alza target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha incrementato il target price (a 23,7 euro per azione da 19,8 euro) e confermato la raccomandazione (a Buy) su Banca Ifis, gruppo attivo nello specialty finance e quotato su Euronext STAR Milan, in attesa dei risultati del secondo trimestre che saranno diffusi il 2 agosto.Gli analisti si aspettano che il secondo trimestre sia un altro trimestre solido, sostenuto dal trend positivo della divisione NPL e dalla resilienza della divisione Commerciale e Corporate. Hanno perfezionato le loro stime, portando a una revisione al rialzo dell’EPS del 5% nel 2024 e del 3% sul 2025.La politica dei dividendi della società prevede un payout ratio del 50% fino a 100 milioni di euro di utile netto e un payout ratio del 100% su qualsiasi utile superiore a 100 milioni di euro. Ciò, secondo Intesa, dovrebbe portare a un dividend yield superiore al 10% annuo nei prossimi tre anni. La visibilità di un dividend yield “così generoso” è migliorata anche dalla solida base di capitale (CET1 del 14,7% previsto a giugno 2024, escluso l’utile netto a fronte di un requisito SREP del 9%). LEGGI TUTTO

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    UniCredit, chiarimenti da BCE su Russia. Su alcuni punti serve Tribunale

    (Teleborsa) – UniCredit ha ricevuto dalla Banca Centrale Europea (BCE) chiarimenti rispetto ad alcune parti del ricorso presentato lo scorso 1° luglio presso il Tribunale dell’Unione Europea (GCEU) per ottenere chiarezza circa gli obblighi stabiliti da Francoforte per ridurre ulteriormente i rischi legati alle attività di UniCredit in Russia.I chiarimenti sono “sufficienti a confermare l’adeguatezza di una parte delle misure già previste a soddisfare le richieste della BCE” e, di conseguenza, UniCredit ritira alcune parti del proprio ricorso su cui è stata ottenuta chiarezza, si legge in una nota.All’interno della decisione emessa dalla BCE, rimangono ancora alcuni punti che richiedono una pronuncia da parte della Corte di Giustizia Europea, ma sui quali UniCredit è aperta a un dialogo costruttivo con la BCE, nella speranza di una risoluzione. UniCredit “rimane pienamente allineata con la BCE sull’importanza di ridurre la propria presenza in Russia e si concentra sulla realizzazione di una uscita ordinata e accelerata delle sue attività russe entro i parametri del quadro legale, normativo e sanzionatorio”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Commissione UE propone proroga di 1 anno per alcune regole di Basilea III

    (Teleborsa) – La Commissione Europea ha adottato oggi un atto delegato che posticipa di un anno (ovvero fino al 1° gennaio 2026) la data di applicazione di unaparte degli standard di Basilea III nell’UE, ovvero la Revisione Fondamentale del Portafoglio di Negoziazione (FRTB). L’FRTB incorpora tecniche di misurazione del rischio più sofisticate che mirano ad allineare maggiormente i requisiti patrimoniali ai rischi effettivi che le banche si trovano ad affrontare nelle loro attività sui mercati dei capitali.La Commissione “è sempre stata impegnata ad attuare tempestivamente gli standard di Basilea III – si legge in una nota – L’entrata in vigore del testo finale del pacchetto bancario il 9 luglio nonché l’entrata in vigore nell’UE dei nuovi requisiti di Basilea dal 1° gennaio 2025 ne sono una prova”. In tal modo, l’UE è tra le prime grandi giurisdizioni a finalizzare l’attuazione degli standard di Basilea.L’esecutivo UE evidenzia che è essenziale un’attuazione allineata degli standard in tutte le giurisdizioni, con ritardi e deviazioni nell’attuazione nelle principali giurisdizioni che potrebbero minare la credibilità degli standard. Ciò potrebbe in definitiva ostacolare la parità di condizioni a livello internazionale e minare la stabilità finanziaria globale.Il monitoraggio costante da parte della Commissione dell’attuazione degli standard di Basilea nel resto del mondo indica che alcune delle principali giurisdizioni devono ancora finalizzare le proprie norme o comunicare le tempistiche di attuazione. Ecco perché, per preservare la parità di condizioni a livello globale per le banche europee attive a livello internazionale rispetto alle loro attività commerciali, la Commissione ha deciso di rinviare l’entrata in vigore di questa parte degli standard di Basilea III. Gli standard di Basilea III si applicheranno a tutte le banche dell’UE dal 1° gennaio 2025, ad eccezione del quadro sui rischi di mercato (a condizione che i colegislatori non si oppongano all’atto delegato).L’atto delegato, adottato conformemente al mandato ricevuto dalla Commissione dal Parlamento europeo e dal Consiglio, è ora soggetto al controllo del Parlamento europeo e del Consiglio per un periodo di 3 mesi.”Rimaniamo fermi nel nostro impegno internazionale per la stabilità finanziaria: gli standard internazionali di Basilea III si applicheranno nell’UE dal 1° gennaio 2025. Ciò garantirà un settore bancario affidabile e stabile per i cittadini e le imprese dell’UE: l’attuazione delle regole di Basilea III è nell’interesse UE”, ha commentato Mairead McGuinness, commissaria per i servizi finanziari, la stabilità finanziaria e l’Unione dei mercati dei capitali.”Tuttavia, poiché le principali giurisdizioni non hanno ancora finalizzato l’attuazione delle regole di Basilea III, è necessario ritardare di un anno l’applicazione dei nuovi requisiti patrimoniali per il rischio di mercato, per preservare condizioni di parità a livello internazionale per le banche dell’UE – ha aggiunto – La Commissione sta lavorando a stretto contatto con l’Autorità bancaria europea e le autorità di vigilanza per fornire alle banche i dettagli tecnici necessari per un approccio coerente in tutta Europa”. LEGGI TUTTO

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    Stifel, utile secondo trimestre sale a 156 milioni di dollari

    (Teleborsa) – Stifel Financial, banca d’investimento statunitense, ha registrato ricavi netti di 1,2 miliardi di dollari per i tre mesi terminati il ??30 giugno 2024 (il secondo miglior trimestre della sua storia), rispetto a 1,1 miliardi di dollari di un anno fa. L’utile netto attribuibile agli azionisti è stato di 156 milioni di dollari, o 1,41 dollari per azione, rispetto a 125 milioni di dollari, o 1,10 dollari per azione, per il secondo trimestre del 2023. L’utile netto rettificato è stato di 176,6 milioni di dollari, o 1,60 dollari per azione.”Stifel ha generato il secondo fatturato netto trimestrale più alto nella storia dell’azienda, poiché ciascuno dei nostri segmenti operativi ha generato solidi guadagni anno su anno – ha commentato il CEO Ronald Kruszewski – Gli ottimi risultati di Stifel riflettono il miglioramento delle condizioni di mercato e illustrano i vantaggi delle nostre attività equilibrate e della leva operativa intrinseca, in particolare nel nostro Institutional Group. Date le attuali tendenze del mercato, riteniamo che Stifel sia ben posizionata per una forte seconda metà del 2024″.La società ha registrato ricavi record nel settore della gestione patrimoniale, in crescita del 19% rispetto al trimestre di un anno fa. I ricavi di advisory sono aumentati del 50%. I ricavi derivanti dalla raccolta di capitali sono aumentati del 29%. Record di asset clienti pari a 474,1 miliardi di dollari, in crescita del 14%.I ricavi dell’investment banking sono aumentati del 40% rispetto a un anno fa arrivando a 227,5 milioni di dollari. All’interno di questa divisione, i ricavi della consulenza sono aumentati del 50%, grazie a livelli più elevati di transazioni di consulenza completate; i ricavi della raccolta di capitali a reddito fisso sono aumentati dell’8%, principalmente grazie a maggiori emissioni obbligazionarie; i ricavi derivanti dalla raccolta di capitali azionari sono aumentati del 59%, grazie a volumi più elevati.(Foto: Photo by Sean Pollock on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    BNP Paribas, utile 2° trimestre sale a 3,4 miliardi di euro grazie al trading

    (Teleborsa) – BNP Paribas, prima banca della zona euro per valore di mercato, ha chiuso il secondo trimestre del 2024 con un utile netto in crescita del 21% su base reported rispetto all’anno precedente, raggiungendo 3,4 miliardi di euro, superando le attese degli analisti di 2,91 miliardi di euro (secondo un consensus fornito dalla società). Su base adjusted, l’utile nett è stato in aumento dell’1,6%.I ricavi sono stati pari a 12,27 miliardi di euro, in aumento di +3,9% base adjusted. Il gruppo francese ha registrato un ottimo trimestre per CIB (+12,1%), in particolare con Global Markets (+17,6%); ricavi stabili per CPBS, con tendenze positive nelle banche commerciali (commissioni: +7,4%) e fattori avversi che si attenueranno nel secondo semestre del 2024; performance soddisfacenti di IPS, in particolare al livello delle Assicurazioni (+5,2%) e di Asset Management (+9,8%).Focalizzandosi sul margine di intermediazione di Corporate & Institutional Banking (CIB), c’è stata una significativa crescita (+12,1%) grazie all’effetto combinato delle performance di buon livello delle tre linee di business. In particolare, Global Markets (+17,6%) ha beneficiato di una crescita pronunciata delle attività di Equity & Prime Services (+57,5%), che compensa ampiamente il calo di FICC (-7,0%). Global Banking (+5,4%/2T23) è sostenuto anche dalle attività di Capital Markets (+12,5%) e Transaction Banking (+7,6%). Infine, Securities Services (+10,5%) registra una crescita costante, trainata dai volumi delle commissioni e dal miglioramento del margine di interesse.”Forte del suo modello di business diversificato e integrato, il Gruppo ha ottenuto un’ottima performance nel 2° trimestre 2024, grazie alla dinamica commerciale delle sue divisioni operative – ha commentato il CEO Jean-Laurent Bonnafé – Rimaniamo concentrati sul nostro impegno a servire al meglio i clienti, a sviluppare le nostre piattaforme, in particolare nell’Asset Management, nel Wealth Management e nell’Assicurazione, e a continuare ad acquisire quote di mercato in CIB, mantenendo un’allocazione equilibrata del capitale”. “Nel secondo semestre del 2024, continueremo inoltre ad attuare misure di efficienza operativa e a gestire in maniera rigorosa il costo del rischio attraverso il ciclo – ha aggiunto – BNP Paribas è in buona posizione per affrontare la nuova fase del ciclo economico e conferma quindi la sua traiettoria per il 2024”. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Orcel: ancora una volta risultati record, commissioni migliorate nettamente

    (Teleborsa) – “Per la prima metà e il secondo trimestre di quest’anno, UniCredit ha riportato ancora una volta una serie record di risultati finanziari. Il nostro RoTE ha raggiunto il 20% (prima dell’aggiustamento per il nostro significativo capitale in eccesso rispetto ai concorrenti), il nostro utile netto è aumentato del 16% a 2,7 miliardi di euro nel trimestre e del 20% a 5,2 miliardi di euro nel semestre, e la nostra generazione organica di capitale è migliorata a 3,3 miliardi di euro e 6,7 miliardi di euro rispettivamente per il trimestre e per il semestre. Ognuno di questi risultati è un record”. Lo ha affermato Andrea Orcel, Amministratore Delegato di UniCredit, commentando i risultati del secondo trimestre 2024.”Ciascuno di essi – ha spiegato – è il frutto della nostra continua trasformazione e della nostra attenzione verso la prioritizzazione di una crescita di qualità sostenibile e redditizia, unita al conseguimento dell’eccellenza operativa e patrimoniale e agli investimenti per il lungo periodo”.”Le commissioni sono migliorate nettamente su tutti i fronti, con i nostri investimenti nelle fabbriche prodotto e nella rete commerciale che iniziano a produrre risultati più visibili – ha detto Orcel – Le commissioni hanno ben complementato un margine di interesse resiliente che eccede ampiamente il nostro costo del capitale, ottenendo una crescita redditizia di elevata qualità. Il costo del rischio rimane basso e stabile, e mentre il contesto macroeconomico rimane complessivamente stabile, ci troviamo in una posizione ottimale per far fronte a ogni possibile deterioramento grazie a una eccellente qualità degli attivi e agli overlay. I nostri costi sono ulteriormente calati nonostante l’inflazione e i continui investimenti, e lo stesso è valso per la nostra intensità del capitale, grazie all’ulteriore miglioramento della qualità dei nostri ricavi”.”Abbiamo annunciato un acconto sulla distribuzione relativa al 2024 pari a 1,4 miliardi di euro sotto forma di dividendo e 1,7 miliardi di euro sotto forma di riacquisto di azioni proprie come parte della nostra distribuzione già accantonata complessivamente pari a 5,2 miliardi di euro nella prima metà dell’anno – ha detto l’AD – Nonostante l’accantonamento del 100% dell’utile netto, o del 60% del nostro obiettivo di distribuzione per l’anno, il nostro CET1 ratio, tra i migliori del settore, è aumentato al 16,2% anno su anno, su una base comparabile, grazie alla nostra eccellente generazione organica di capitale”.”Sulla base di questi elementi, unitamente al significativo valore ancora da sprigionare e al nostro capitale in eccesso che impiegheremo o distribuiremo, siamo fortemente convinti di poter raggiungere le nostre ambizioni future. UniCredit sta fissando un nuovo modello di riferimento per il settore bancario, e la chiara direzione strategica che abbiamo intrapreso ci consentirà di crescere, di remunerare regolarmente gli investitori e le nostre persone, e di realizzare le nostre ambizioni per i nostri clienti e le comunità in cui operiamo”, ha concluso. LEGGI TUTTO