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    ING, S&P conferma rating “A-” con outlook stabile

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha confermato il long- e short-term issuer credit rating “A-/A-2″ sul gruppo bancario olandese ING Groep. L’outlook rimane stabile, riflettendo l’aspettativa che ING rispetti il ??suo piano strategico aggiornato e che la sua affidabilità creditizia rimanga solida nei prossimi due anni.L’agenzia di rating si aspetta che ING rimanga ben capitalizzata ma operi con meno capitale nei prossimi anni. Prevede che il RAC ratio scenderà al 9,5%-10,0% nei prossimi 12-18 mesi dal 10,5% di fine 2023. La previsione incorpora una crescita degli asset ponderati per il rischio del 2%-3%, un , del 50% e una distribuzione di capitale aggiuntiva di 5 miliardi di euro, poiché ING mira a convergere il suo coefficiente CET1 verso il suo obiettivo di circa il 12,5% (ai sensi di Basilea IV) entro fine 2025.”Le solide capacità digitali di ING, la diversificazione internazionale e la forte esecuzione strategica supportano una buona capacità di generazione di utili e i nostri rating – si legge in una nota – L’attenzione strategica e l’esecuzione coerente hanno consentito al gruppo di registrare prestazioni forti e sostenibili. Riteniamo che l’impronta geografica rivista ma ancora considerevole di ING (con una presenza al dettaglio in 10 paesi e una rete bancaria all’ingrosso globale), nonché le principali capacità digitali, sostengano la stabilità degli utili in diverse condizioni di mercato e supportino il potenziale di crescita futuro”. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, nuovo plafond da 2 miliardi per Transizione 5.0

    (Teleborsa) – Affiancare le imprese italiane nella trasformazione di strutture e processi produttivi verso un modello energetico efficiente, sostenibile e basato sulle energie rinnovabili: con l’obiettivo di facilitare l’accesso alle opportunità agevolative che saranno offerte dal Piano Transizione 5.0, Banco BPM ha istituto un plafond da 2 miliardi di euro, mettendo a disposizione insieme alle risorse finanziarie le più ampie soluzioni di finanziamento a medio – lungo termine per la transizione sia dal punto di vista della sostenibilità che dal punto di vista della digitalizzazione.La misura Transizione 5.0 è un credito di imposta, istituito col D.L. n. 19/2024, ed è finalizzata al supporto delle imprese nel percorso verso la transizione digitale ed energetica. Il bonus è riconosciuto per i nuovi investimenti effettuati da aziende nel periodo 1° gennaio 2024 – 31 dicembre 2025, destinati a strutture produttive situate in Italia, che rientrino in progetti di innovazione dai quali derivi una riduzione certificabile dei consumi energetici.”Transizione 5.0 è una misura molto attesa dalle imprese italiane di tutte le dimensioni – commenta Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco BPM –. Investire a sostegno nella transizione digitale ed ecologica, anche col supporto delle misure europee del Pnrr, consentirà alle aziende, in particolare a quelle di minori dimensioni, di evolversi e posizionarsi adeguatamente nello scenario competitivo interno e soprattutto internazionale”. “Grazie a Transizione 5.0 ci attendiamo una significativa spinta agli investimenti green in beni strumentali nel corso del 2024 e 2025 – prosegue Castagna –. Banco BPM è pronta ad assistere le aziende con gli strumenti finanziari più adeguati e ad accompagnarle, insieme ai propri partner e al mondo associativo e confindustriale, verso la concreta realizzazione delle istanze “Green”. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, nel 2023 cresce quota obbligazioni sostenibili

    (Teleborsa) – “Per facilitare la transizione ecologica, nel corso del 2023 è stato ampliato il portafoglio tematico costituito nel 2022 – incentrato su imprese dell’area dell’euro impegnate in attività strumentali per la transizione verso un’economia a basse emissioni – ed è continuato il dialogo con le aziende responsabili di gran parte delle emissioni di gas serra riferibili al portafoglio azionario”. È quanto rileva la Banca d’Italia nel “Rapporto annuale sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici”.Sul fronte dei titoli emessi da Stati, organismi sovranazionali e agenzie di emanazione pubblica, la Banca d’Italia evidenzia che “sono proseguiti gli acquisti di obbligazioni verdi (green bonds)”. Alla fine del 2023, precisa il rapporto, il valore di mercato degli investimenti di Bankitalia relativi al portafoglio finanziario in euro, alle riserve valutarie e al Fondo pensione complementare era pari a 189,1 miliardi di euro, “prevalentemente impiegati in titoli di Stato dell’area dell’euro e dei paesi che emettono le principali valute, in considerazione delle caratteristiche di sicurezza e liquidità di questi strumenti”. E, in particolare, per quello che riguarda il portafoglio finanziario, “la quota delle obbligazioni sostenibili, il cui acquisto è iniziato nel 2020, è cresciuta nel periodo in esame fino a raggiungere il 4% per i titoli di Stato, il 24% per i titoli sovranazionali e delle agenzie e il 5% per le obbligazioni societarie”.Bankitalia ricorda che nella politica di investimento integra obiettivi finanziari e di sostenibilità. “I primi sono di tipo tradizionale, ossia riguardano il contenimento dei rischi finanziari e la prudente ricerca del rendimento» mentre i secondi «consistono nell’inserire nell’analisi informazioni di sostenibilità” con il duplice scopo di migliorare il profilo di rischio e di rendimento degli investimenti, e di contribuire alla tutela dell’ambiente e alla sostenibilità. Anche nella gestione dei rischi la banca centrale mira a contemperare gli obiettivi di sostenibilità con quelli tradizionali (rendimento, basso rischio e liquidità) e per i portafogli di azioni e obbligazioni societarie “favorisce le imprese con le migliori prassi Esg e quelle più impegnate nella transizione climatica”. Per quello che riguarda i titoli di Stato, via Nazionale assicura che “il graduale ampliamento della quota di green bonds nel portafoglio finanziario e nelle riserve valutarie consente di migliorare il profilo di sostenibilità degli investimenti senza significativi effetti negativi in termini di rischio e rendimento”. Bankitalia ricorda comunque che è impegnata a “rivedere periodicamente la strategia di investimento per assicurare che contribuisca, nel rispetto del mandato istituzionale, al perseguimento sia degli obiettivi dell’Accordo di Parigi sia di quelli di neutralità climatica entro il 2050 stabiliti dall’Unione europea”. L’effettivo conseguimento di questi obiettivi è tuttavia condizionato da numerosi fattori, per cui la Banca “ritiene preferibile non esplicitare obiettivi climatici di breve e medio periodo per i propri portafogli, pur rimanendo convintamente impegnata” verso clima e ambiente. LEGGI TUTTO

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    Fed, carenze nei piani di risoluzione di quattro delle più grandi banche USA

    (Teleborsa) – La Federal Deposit Insurance Corporation e il Federal Reserve Board hanno annunciato che, a seguito della revisione congiunta del piano di risoluzione presentato per luglio 2023 dalle otto banche più grandi e complesse, hanno individuato un punto debole nei piani di Bank of America, Citigroup, Goldman Sachs, e JPMorgan. Le agenzie non hanno riscontrato punti deboli nei piani delle altre banche (BNY Mellon, Morgan Stanley, State Street e Wells Fargo).I piani di risoluzione, noti anche come “living wills”, devono descrivere la strategia di una banca per la risoluzione ordinata del fallimento in caso di grave difficoltà finanziaria o fallimento. Le agenzie hanno stabilito congiuntamente che ogni debolezza identificata nei piani 2023 di Bank of America, Goldman Sachs e JPMorgan Chase è uno “shortcoming”. Uno shortcoming è una debolezza che solleva dubbi sulla fattibilità del piano.Le agenzie hanno identificato congiuntamente un punto debole nel piano 2023 presentato da Citigroup, ma sono giunti a conclusioni diverse sulla sua gravità. La FDIC ha stabilito che il piano Citigroup non è credibile o non faciliterebbe una risoluzione ordinata ai sensi del Codice fallimentare degli Stati Uniti e considera la debolezza una “deficiency”. Una deficiency è una debolezza che potrebbe minare la fattibilità del piano. Il Consiglio ha concluso che la debolezza è solo uno shortcoming. Secondo la regola di pianificazione della risoluzione delle agenzie, quando un’agenzia riscontra uno shortcoming in un piano di risoluzione e l’altra agenzia rileva una deficiency, si ritiene che il piano presenti uno shortcoming. Di conseguenza, si ritiene che il piano di Citigroup per il 2023 presenti shortcoming. Le agenzie hanno inoltre precedentemente identificato uno shortcoming nel piano 2021 di Citigroup relativa alla qualità e alla gestione dei dati, e tale carenza rimane irrisolta.Le agenzie hanno inviato lettere di feedback a ciascuna delle otto banche in cui identificano le aree di continuo sviluppo delle strategie e delle capacità di risoluzione delle banche. Per le quattro banche con una carenza individuata, le lettere descrivono le debolezze specifiche che hanno portato alla carenza e le azioni correttive richieste dalle agenzie. Le carenze dovranno essere affrontate nei prossimi piani di risoluzione previsti entro il 1° luglio 2025.(Foto: @ Shutterstock) LEGGI TUTTO

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    Deutsche Bank, Fitch conferma rating “A-” con outlook stabile

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha confermato il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) di Deutsche Bank ad “A-” con un outlook stabile.L’agenzia di rating prevede che la redditività continuerà a migliorare grazie a una coerente esecuzione strategica nei prossimi due anni, ma rimarrà al di sotto della media dei peer nel breve termine. Una generazione di capitale interno più debole, anche se in miglioramento, e buffer più ristretti rispetto ai requisiti normativi rispetto alla maggior parte delle grandi banche europee fanno sì che la capitalizzazione sia solo adeguata.Viene fatto notare che Deutsche Bank ha un modello di business abbastanza diversificato incentrato su quattro attività: investment bank (IB), che di solito rimane il maggiore contribuente di ricavi e profitti, corporate bank (CB), private bank (PB) e asset management (AM). Il contributo alle entrate e i rapporti costi/ricavi di CB e PB sono sostanzialmente migliorati. Insieme ad AM, negli ultimi due anni hanno rappresentato in media circa due terzi del fatturato totale.Fitch Ratings ritiene che i ricavi prevedibili di queste attività e l’attuazione dei risparmi sui costi pianificati siano fondamentali per mitigare la volatilità intrinseca degli utili nell’IB. Quest’ultimo detiene posizioni leader a livello mondiale nel reddito fisso e nel trading valutario e ha rafforzato la propria posizione di mercato negli ultimi trimestri. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, coefficiente della riserva di capitale anticiclica resta a zero

    (Teleborsa) – La Banca d’Italia considera il coefficiente della riserva di capitale anticiclica in vigore per il trimestre corrente, pari allo zero per cento, appropriato al contesto macrofinanziario attuale.Nel primo trimestre del 2024 lo scostamento del rapporto tra credito totale e PIL dal suo trend di lungo periodo (credit-to-GDP gap) è rimasto sostanzialmente stabile e negativo per circa dodici punti percentuali se calcolato in base alla metodologia sviluppata dalla Banca d’Italia. Indicazioni analoghe provengono dal rapporto tra credito bancario e PIL.La dinamica del credito al settore privato resta debole. Peraltro, l’incidenza dei prestiti deteriorati rimane su livelli storicamente bassi e il tasso di disoccupazione è in ulteriore diminuzione. Nel quarto trimestre del 2023 i prezzi delle abitazioni in termini reali sono rimasti invariati rispetto al trimestre precedente. LEGGI TUTTO

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    BFF Bank, Morningstar DBRS conferma rating BB (high) con outlook stabile

    (Teleborsa) – Morningstar DBRS ha confermato i Rating di BFF Bank, società attiva nella finanza specializzata e quotata su Euronext Milan, con il Long-Term Issuer Rating a BB (high) e il Rating sui Depositi a Lungo Termine nella categoria investment grade a BBB (low), entrambi con Outlook stabile.La conferma del rating di BFF riflette le ridotte dimensioni della banca nonché la sua posizione di leadership nel settore di nicchia della gestione e cessione di crediti pro-soluto di crediti commerciali verso la Pubblica Amministrazione (PA) e il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), e il suo grado di diversificazione geografica e di attività commerciale. La capitalizzazione e i profili di qualità degli attivi di BFF rimangono adeguati secondo Morningstar DBRS, riflettendo principalmente la concentrazione delle sue operazioni nel settore pubblico. La redditività di BFF è stata costantemente supportata da elevati margini di interesse, in gran parte forniti dagli interessi di mora (LPI) sulle fatture scadute, nonché da una buona efficienza operativa e da costi di credito trascurabili. Morningstar DBRS prevede che la capacità di generare utili core continuerà ad avere un trend superiore a quello dei suoi omologhi nazionali nel prossimo futuro, partendo dal presupposto che la sua struttura di funding si riprezzerà più velocemente dei suoi asset in un contesto di tassi di interesse probabilmente al ribasso e che i volumi rimarranno di supporto in un ambiente meno liquido mentre la sua l’efficienza operativa rimarrà solida e il costo del rischio basso.Ciononostante, i rating incorporano anche l’elevata, seppure ridotta, dipendenza di BFF da fonti di finanziamento wholesale e la sua solida posizione di liquidità. Allo stesso tempo, i rating del credito considerano l’elevato, seppure ridotto, rischio di concentrazione derivante dalla considerevole esposizione di BFF ai titoli sovrani italiani.L’Outlook stabile tiene conto dei risultati recentemente ricevuti da BFF dalla Banca d’Italia (BoI) in merito alla classificazione da parte della banca delle sue esposizioni creditizie verso PA a causa della visione più restrittiva della BoI sulle linee guida dell’Autorità bancaria europea (EBA) sulla definizione di default (DoD), nonché la governance della banca e le pratiche di remunerazione aziendale. Fatta salva la decisione finale della BoI prevista entro la fine dell’anno, Morningstar DBRS prevede che l’indagine in corso avrà un impatto potenzialmente negativo sulla capitalizzazione di BFF. Tuttavia, secondo Morningstar DBRS, la banca è dotata di leve per mitigare il probabile impatto negativo, tra cui principalmente la possibilità di riportare in bilancio alcune delle sue riserve di utili fuori bilancio. Inoltre, secondo Morningstar DBRS i risultati non sembrano includere un effettivo aumento del rischio di credito poiché il principale cliente della banca rimane il settore pubblico, tipicamente a basso rischio. Secondo Morningstar DBRS, il divieto temporaneo imposto dalla Banca d’Italia, riguardante soprattutto la distribuzione di dividendi, il pagamento della remunerazione variabile e l’espansione delle attività all’estero attraverso l’apertura di nuove filiali o l’espansione in nuovi paesi in libertà di servizi, fornirà un certo sostegno dal punto di vista del credito prospettiva fino a quando non verrà presa una decisione definitiva in quanto garantisce la protezione del capitale durante una fase di incertezza. LEGGI TUTTO