More stories

  • in

    Morto il banchiere Fabio Gallia, ex AD di BNL e CDP

    (Teleborsa) – È morto, a causa di un malore improvviso, Fabio Gallia, banchiere e manager italiano di lungo corso.Classe 1963, nato ad Alessandria, con una laurea in Economia e Commercio all’Università di Torino, Gallia ha iniziato la sua carriera nel 1988 in Accenture, occupandosi di servizi di consulenza strategica e organizzativa. Nel 1990 è stato assunto da Ersel Asset Management Sgr, società di gestione del risparmio italiana, appartenente al Gruppo Giubergia, dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, prima di diventare Direttore Generale e Partner dal 1999 al 2002.Nel 2002 entra a far parte del Gruppo Capitalia, principale gruppo italiano bancario a tal data, come Vicedirettore Generale e Chief Financial Officer (CFO), con la responsabilità della Finanza del Gruppo e del Wealth Management. Nel 2003 è stato nominato Condirettore Generale con la responsabilità delle Politiche Commerciali del Gruppo; successivamente è stato nominato Amministratore Delegato di Fineco (sub-holding del Gruppo Capitalia) fino all’incorporazione di Fineco in Capitalia. Dal 2005 al 2007 è stato nominato Amministratore Delegato di Banca di Roma e Presidente del Management Committee del Gruppo Capitalia.Nel 2008, è stato Amministratore Delegato e Direttore Generale di BNL, gruppo BNP Paribas, e membro del Comitato Esecutivo di BNP Paribas. Dal 2009 diventa Presidente di Findomestic Banca e, dal 2012 ha diretto il gruppo BNP Paribas in Italia.Dal 2015 al luglio 2018 ha ricoperto la carica di Amministratore Delegato e Direttore Generale di Cassa Depositi e Prestiti; è stato Vice-Presidente del Fondo Strategico Italiano e consigliere del fondo infrastrutturale europeo Marguerite. È stato membro del Consiglio di amministrazione di Borsa Italiana, MTS, Coesia (Gruppo Seragnoli), Ariston Thermo (Gruppo Merloni), Manifatture Sigaro Toscano e altre società assicurative e di gestione del risparmio. È stato Direttore generale di Fincantieri dal 2020 al 2022. È stato senior advisor di Brookfield Asset Management e senior advisor di Centerview Partners. Sedeva attualmente nel board di Edison. LEGGI TUTTO

  • in

    UBS, primo utile trimestrale dopo l’acquisizione di Credit Suisse

    (Teleborsa) – UBS ha registrato un profitto di 1,76 miliardi di dollari attribuibile agli azionisti nel primo trimestre 2024, più del doppio dell’utile atteso di 602 milioni di dollari previsto dagli analisti in un sondaggio fornito dalla società, e il suo primo profitto trimestrale da quando ha rilevato la rivale Credit Suisse.I ricavi totali hanno raggiunto i 12,7 miliardi di dollari. I ricavi sottostanti del gruppo, pari a 12 miliardi di dollari, sono stati trainati da forti guadagni sequenziali in Global Wealth Management, Investment Bank, Non-core e Legacy, e comprendono un guadagno netto derivante dalla conclusione di accordi relativi all’ex gruppo di prodotti cartolarizzati Credit Suisse. Le spese operative del gruppo sono diminuite dell’11% su base trimestrale a 10.257 milioni di dollari, o del 5% su base trimestrale su base sottostante a 9.236 milioni di dollari, con le maggiori riduzioni in NCL, GWM e IB.La divisione wealth management ha registrato 27 miliardi di dollari di nuovi asset netti per il primo trimestre, rispetto ai 22 miliardi di dollari dei tre mesi precedenti.UBS ha affermato di aver ottenuto un ulteriore risparmio sui costi lordi di 1 miliardo di dollari nel primo trimestre, portando il risparmio totale dalla fusione a 5 miliardi di dollari. L’obiettivo è quello di risparmiare altri 1,5 miliardi di dollari entro la fine dell’anno.”Poco più di un anno fa ci è stato chiesto di svolgere un ruolo fondamentale nella stabilizzazione del sistema finanziario svizzero e globale attraverso l’acquisizione di Credit Suisse e stiamo mantenendo i nostri impegni – ha commentato il CEO Sergio Ermotti – Questo trimestre segna il ritorno agli utili netti e un ulteriore incremento di capitale, una testimonianza della forza della nostra attività e dei nostri clienti e della nostra capacità di realizzare progressi significativi sui nostri piani di integrazione, ottimizzando attivamente le nostre risorse finanziarie” LEGGI TUTTO

  • in

    MPS, utile primo trimestre sale a 333 milioni di euro. Ricavi +15,2%

    (Teleborsa) – Banca Monte dei Paschi di Siena ha chiuso il primo trimestre del 2024 con ricavi complessivi per 1.013 milioni di euro, in aumento del 15,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il margine di interesse è risultato pari a 587 mln di euro, in crescita rispetto allo stesso periodo del 2023 (+16,4%). Tale crescita è stata guidata prevalentemente dal maggior contributo dei rapporti con banche centrali, dei derivati di copertura e del portafoglio titoli. Ciò è stato in parte compensate dal maggior costo delle emissioni obbligazionarie, principalmente a seguito del rinnovato ricorso al mercato istituzionale e, nel comparto commerciale, dall’incremento del costo della raccolta da clientela. Il margine di interesse si pone in calo rispetto al trimestre precedente (-2,8%).Le commissioni nette al 31 marzo 2024, pari a 365 mln di euro, evidenziano una crescita rispetto a quelle consuntivate nello stesso periodo dell’anno precedente (+10,1%). Il positivo andamento è riconducibile soprattutto al comparto delle attività di gestione/intermediazione e consulenza (+18,3%), che beneficia della ripresa del risparmio gestito (+25 mln di euro).L’utile di periodo di pertinenza della Capogruppo ammonta a 333 mln di euro, a fronte di un utile di 236 mln di euro conseguito al 31 marzo 2023 (+41,2%) e di 1.123 mln di euro conseguito nel trimestre precedente.Al 31 marzo 2024 i volumi di raccolta complessiva del Gruppo sono risultati pari a 192,8 mld di euro, in crescita di 5,3 mld di euro rispetto al 31 dicembre 2023. La crescita è stata registrata sia sulla raccolta diretta (+2,1 mld di euro) sia sulla raccolta indiretta (+3,2 mld di euro).Al 31 marzo 2024 i finanziamenti clientela del Gruppo si sono attestati a 78,4 mld di euro, in crescita rispetto al 31 dicembre 2023 (+1,6 mld di euro) principalmente per effetto dell’incremento dei PCT (+1,0 mld di euro) e degli altri finanziamenti (+0,4 mln di euro). Risultano sostanzialmente stabili i conti correnti (-0,1 mld di euro), i mutui (+0,2 mld di euro) e la componente dei crediti deteriorati (+0,1 mld di euro).Al 31 marzo 2024 l’esposizione netta in termini di finanziamenti clientela deteriorati del Gruppo si è attestata a 1,8 mld di euro, sostanzialmente stabile rispetto ai livelli registrati al 31 dicembre 2023 (pari a 1,8 mld di euro) e in crescita rispetto al 31 marzo 2023 (pari a 1,6 mld di euro). Al 31 marzo 2024 la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 49,5%, in crescita rispetto al 31 dicembre 2023 (pari al 49,1%). LEGGI TUTTO

  • in

    UniCredit, Orcel: sulla buona strada per continuare a raggiungere risultati eccezionali

    (Teleborsa) – “Abbiamo iniziato l’anno su basi estremamente solide con un utile netto di 2,6 miliardi di euro, in rialzo del 24% su base annuale, superando in pieno le aspettative in tutte le linee principali, con un RoTE del 19,5%. Questo risultato è stato supportato da un contesto nettamente migliorato per le commissioni e gli AuM, dalla nostra attenzione per i clienti e verso le nostre fabbriche prodotto tradottasi in uno slancio commerciale eccezionale, e da un margine di interesse resiliente”. Lo ha affermato Andrea Orcel, Amministratore Delegato di UniCredit, commentano i risultati del primo trimestre 2024.”Pur continuando ad investire, rimaniamo vigili sui costi e raccogliamo i benefici delle iniziative che abbiamo assunto in precedenza con un rapporto costi/ricavi leader nel settore al 36,2% – ha proseguito – La straordinaria qualità dei nostri attivi si riflette in un Costo del Rischio pari a 10 pb che rimarrà basso grazie al nostro approccio prudente, alle nostre coperture e agli overlay. UniCredit è sulla buona strada per continuare a raggiungere risultati eccezionali, e siamo orgogliosi di rappresentare un modello nel settore”.”Il nostro CET1 ratio tra i migliori del settore è aumentato ancora una volta al 16,2%, già al netto della distribuzione del 2023 per €8,6 miliardi e dell’accantonamento della distribuzione del 2024 per €2,6 miliardi, a testimonianza della nostra eccellente generazione organica di capitale pari a €3,4 miliardi, a supporto della nostra distribuzione leader nel settore”, ha evidenziato Orcel.”Come diretto risultato dei nostri investimenti, volti ad incrementare i nostri diversificati flussi di commissioni e al rafforzamento delle nostre linee di difesa, e grazie alla flessibilità data dal nostro capitale in eccesso, continueremo a dimostrare una redditività strutturale elevata in modo sostenibile e ritorni per gli azionisti tra i migliori nel settore in contesti macroeconomici mutevoli – ha detto l’AD di UniCredit – Siamo focalizzati in maniera irremovibile sulla costruzione del futuro e sul raggiungimento delle nostre ambizioni per tutti gli stakeholder”. LEGGI TUTTO

  • in

    UniCredit migliora guidance su utile e distribuzione dopo 1° trimestre sopra le attese

    (Teleborsa) – UniCredit ha chiuso il primo trimestre del 2024 con un utile netto pari a 2,6 miliardi di euro (sopra i 2,3 miliardi del consensus fornito dall’azienda), in calo del 9,0% trim/trim interamente per via dei 0,9 mld di DTA da perdite fiscali riportate a nuovo come risultanti da test di sostenibilità nel 4trim23, e in rialzo del 23,9% a/a. La banca ha registrato 6,3 miliardi di ricavi netti (superiori al consensus di 5,94 miliardi), in rialzo del 10,9 per cento rispetto allo scorso trimestre e del 7,5 per cento anno su anno. Questa performance è stata sostenuta da un margine di interesse (NII) per 3,6 miliardi, da commissioni per 2,1 miliardi, e da rettifiche per perdite su crediti (LLP) per 0,1 miliardi.Il margine di interesse è diminuito dello 0,9 per cento rispetto allo scorso trimestre o aumentato del 5,3 per cento al netto delle rettifiche per perdite su crediti, una performance che la banca descrive “solida nonostante il minor numero di giorni di calendario nel trimestre”. I prestiti commerciali lordi medi in bonis sono diminuiti del 1,3 per cento rispetto al trimestre precedente, con il gruppo che ha mantenuto la sua attenzione verso rendimenti accrescitivi del capitale ed aggiustati per il rischio, limitando i volumi complessivi e focalizzando l’attenzione sulla crescita dell’esposizione verso clienti e segmenti di qualità e redditizi, con aumenti nel segmento delle PMI e del credito al consumo, compensati da una riduzione nei segmenti large corporates e mutui e da volumi di mercato complessivamente inferiori in Italia, Germania e Austria. La gestione complessiva del pass-through sui depositi è rimasta disciplinata, con quest’ultimo che ha chiuso a circa il 30 per cento nel 1trim24. Il margine di interesse è aumentato del 8,5 per cento anno su anno.Il CET1 ratio di UniCredit è aumentato ulteriormente al 16,23 per cento, in ampio eccesso rispetto al nostro obiettivo manageriale del 12,5-13 per cento e già al netto degli 8,6 miliardi relativi alle distribuzioni del 2023 così come dei 2,6 miliardi di accantonamento della distribuzione per il 2024. L’ammontare degli overlay su esposizioni in bonis si è attestato a 1,8 miliardi.Il gruppo ha confermato il suo Costo del Rischio (CoR) strutturalmente basso e stabile a 10 pb nel 1trim24, iscrivendo a bilancio 0,1 miliardi di rettifiche per perdite su crediti. Il CoR sottostante, ovvero a livello di gruppo esclusa la Russia e al netto dei cambiamenti relativi agli overlay rilasciati durante il trimestre, si è attestato nel 1trim24 a 19 pb, più alto del CoR contabile principalmente in ragione delle riprese di valore.La guidance finanziaria per l’utile netto del FY24 è migliorata ad oltre 8,5 miliardi, con invariato RoTE di circa il 16,5 per cento e una generazione organica di capitale superiore ai 300 punti base. Guidance sulla distribuzione a valere sul FY24 aumentata ad in linea con il 2023.A seguito dell’approvazione degli azionisti e dell’autorità di vigilanza, l’inizio della seconda tranche del programma di riacquisto di azioni proprie a valere sull’utile netto del 2023 per 3,1 miliardi è previsto il prima possibile successivamente ai risultati del 1trim24, soggetto alle condizioni del mercato. La prima tranche del riacquisto di azioni proprie a valere sull’utile netto del 2023 per un ammontare di 2,5 miliardi è stata conclusa in data 7 marzo 2024.UniCredit intende impiegare o distribuire agli azionisti il suo capitale in eccesso al più tardi entro il 2027. Escludendo opzioni di crescita inorganica, UniCredit prevede che le distribuzioni totali annue medie4 tra il FY25 e il FY26 saranno superiori alle distribuzioni relative al FY24, con una politica sui dividendi pari o superiore al 40% e riacquisti di azioni proprie con limite massimo corrispondente alla generazione organica di capitale in combinazione con l’impiego del capitale in eccesso. Nell’eventualità in cui il capitale in eccesso dovesse essere utilizzato per opportunità di crescita inorganica, che sarebbero intraprese secondo criteri stringenti, il livello delle distribuzioni annuali nel periodo FY25-FY26 dipenderebbe dal rendimento delle acquisizioni, che dovrebbero presentare rendimenti post sinergie vantaggiosi rispetto a quello derivante dal riacquisto di azioni proprie. LEGGI TUTTO

  • in

    Intesa, Messina: nomina Profumo non ha alcun legame con ABI

    (Teleborsa) – “Isybank è uno strumento importante per la banca su cui stiamo testando la tecnologia che sarà il futuro per la banca. Da quando Francesco Profumo ha lasciato la Compagnia il ruolo di presidente è perfetto per lui. E’ il presidente perfetto per posizionare la banca in Europa”. Così il Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, nel corso della conferenza stampa sui risultati del primo trimestre 2024, sulla nomina di Francesco Profumo, che a febbraio si è dimesso dalla Compagnia di San Paolo, alla presidenza di isybank. “Abbiamo accelerato un cambio di governance e non c’è nessun legame con la vicenda del rinnovo dell’Abi”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

  • in

    Intesa, Messina: su titolo normali prese di beneficio, era cresciuto tanto

    (Teleborsa) – “Noi siamo un leader che rimarrà a livello europeo. Non siamo interessati a fare una fiammata e poi sparire. La reazione di Borsa non corrisponde ai risultati, ma siamo cresciuti così tanto che è normale che ci sono delle prese di beneficio”. Lo ha detto il consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, nel corso della conferenza stampa sui risultati del primo trimestre 2024, commentando l’andamento del titolo odierno, nel giorno della trimestrale, in un contesto comunque negativo per il comparto bancario italiano. LEGGI TUTTO

  • in

    Intesa, Messina: non penso ci saranno M&A significative tra banche

    (Teleborsa) – “Non penso che ci saranno operazioni significative nel Paese ma per noi, se ci fossero, sarebbe un fattore positivo”. Lo ha detto il Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ad una domanda sul consolidamento del settore bancario in Italia, a conclusione della conference call con gli analisti finanziari sui risultati del primo trimestre 2024. “Per fare consolidamento non solo ci vuole qualcuno di molto intelligente che capisca quali siano le migliori condizioni finanziarie, ma bisogna esser anche audaci per fare le operazioni nel modo giusto, non creare discussioni che si trascinano per mesi, valutare bene le cose, fare l’offerta e realizzare il deal”, ha spiegato Messima. “In questo ambito siamo stati probabilmente il miglior player in Europea a realizzare queste operazioni, considerando anche la qualità di UBI che era molto positiva. Tornando al settore italiano, per fare il consolidamento non solo basta essere intelligenti per fare un’operazione a livello teorico ma bisogna saperla realizzare a livello pratico”. LEGGI TUTTO