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    Banca Sistema, Intesa aumenta target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha incrementato a 1,93 euro per azione (dagli 1,84 euro precedenti, con abbassamento del risk-free rate) il target price su Banca Sistema, quotata su Euronext STAR Milan e specializzata nell’acquisto di crediti commerciali verso la PA e di crediti fiscali, confermando la raccomandazione sul titolo a “Buy” visto l’upside potenziale del 40%.Gli analisti scrivono che Banca Sistema ha registrato un 2Q “light”, registrando un utile netto di 1,8 milioni di euro, inferiore ai 3,7 milioni di euro del 2Q23 e alle aspettative di 3,0 milioni di euro, principalmente a causa degli accantonamenti per rischi sistemici (che l’anno scorso sono stati contabilizzati nel 4Q23). I ricavi sono diminuiti del 6% anno su anno (quasi in linea con le stime), penalizzati da un NII ancora in contrazione, parzialmente compensato da forti commissioni e proventi da trading (favorevolmente supportati dall’attività di credito d’imposta Superbonus).Il management prevede dinamiche commerciali positive e il costante repricing degli asset dovrebbe confermare l’espansione del margine di utile rettificato anche nel 2H24. Il costo medio di funding ha probabilmente raggiunto un plateau, mentre il costo del rischio dovrebbe avvicinarsi alla media storica (e quindi superiore ai 17 bps eccezionalmente bassi registrati l’anno scorso). Il contributo negativo di CQ all’utile netto dovrebbe raggiungere il minimo nel 2024, prima di migliorare gradualmente nel 2025-26.Pur lasciando invariato l’EPS rettificato del 2024 (poiché un migliore trading income dovrebbe essere ampiamente compensato da maggiori LLP), gli analisti hanno aumentato l’EPS rettificato del 2025-26E del +4%, in gran parte come riflesso di migliori ipotesi sulla qualità del credito.(Foto: Scott Graham su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    BPER Banca, Equita incrementa target price e conferma Hold

    (Teleborsa) – Equita ha incrementato a 6,2 euro per azione (+3%) il target price su BPER Banca, dopo che la call di presentazione dei risultati 2Q24 ha fornito indicazioni complessivamente positive, senza tuttavia particolari elementi di novità, considerando che la strategia della società e i nuovi target finanziari verranno delineati con il nuovo business plan il 10 ottobre.Post call, gli analisti hanno alzato le stime 2024-26 del 3% in media e assunto un payout in crescita progressiva dal 60% al 75% (da precedente 50%), per un DPS sostanzialmente stabile in area 0,6 euro (yield a circa il 13%).”Il titolo tratta a valutazioni attraenti e inferiori alla media di settore (2026E P/E = 5,5x vs media 6,7x) e offre una remunerazione attraente superiore al 13% – si legge nella ricerca – Con la nuova strategia e target che saranno delineati con il business plan il 10 ottobre, Hold in ottica relativa”. LEGGI TUTTO

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    Gruppo Cassa di Risparmio di Asti, utile semestrale balza a 25,4 milioni di euro

    (Teleborsa) – Cassa di Risparmio di Asti ha chiuso il primo semestre 2024 con un utile netto individuale e consolidato pari rispettivamente a 29,7milioni di euro (+11,1%) e a 25,4 milioni di euro (+39,6%). Il margine di interesse ammonta a 154,68 milioni di euro, in aumento del 16,93% sul dato del 30 giugno 2023. Al 30 giugno 2024 il cost/income, che corrisponde al rapporto tra costi operativi e margine lordo di intermediazione è pari al 59,6%.Viene segnalato un incremento della massa fiduciaria da clientela (+550 milioni da dicembre 2023 e +1.100 milioni da giugno 2023), sostenuta in particolare dalla crescita del risparmio amministrato (+8% da dicembre 2023, +16% da giugno 2023) e di quello gestito (+6% da dicembre 2023, +7% da giugno 2023), mentre la raccolta diretta risulta sostanzialmente costante rispetto a dicembre 2023 e in aumento del 4% da giugno 2023.I crediti netti verso clientela, interamente rappresentati da impieghi economici, si attestano a 7,4 miliardi di euro, in lieve diminuzione dello 0,19% rispetto al 31/12/2023 (rispetto al -1,7% fatto registrare dal sistema bancario italiano nel medesimo periodo). Rafforzamento della solidità patrimoniale: CET 1 Ratio pari a 15,1%, Tier 1 Ratio al 16,8% e Total Capital Ratio al 17,3%. Confermata la robustezza della situazione di liquidità: Liquidity Coverage Ratio (LCR) pari al 223,9% e Net Stable Funding Ratio (NSFR) pari al 169,1%.Cassa di Risparmio di Asti precisa che sono attualmente in corso accertamenti ispettivi di carattere ordinario da parte della Banca d’Italia e che le risultanze finora evidenziate sono per quanto di pertinenza incluse nei risultati. LEGGI TUTTO

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    Banche, volano utili e frenano prestiti. Credito sempre più giù, forte gap con l’Europa

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Mps e Bper chiudono la semestrale con una crescita del margine di interesse del 10,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’incidenza del margine di interesse sul totale dell’attivo passa dall’1,6% all’1,8%, mentre le commissioni nette registrano una crescita del 6,5%, supportata anche da un incremento della raccolta indiretta nel primo semestre del 5,3%, favorita dal buon andamento dei mercati. La politica seguita fino ad oggi dalla Bce ha fatto sì che la discesa dei tassi di mercato a breve termine sia avvenuta a ritmo molto lento, col risultato di gonfiare il margine di gestione del denaro. Il notevole incremento dei ricavi ha determinato un utile netto di oltre 12 mld di euro, in crescita del 19,8%, con un Roe delle 5 Big italiane del 15,5%. È quanto emerge dall’analisi condotta dalla Fondazione Fiba di First Cisl.”I grandi gruppi italiani hanno realizzato utili elevatissimi nei primi sei mesi del 2024, ma si è contemporaneamente ridotto il credito a imprese e famiglie. La capacità di generare organicamente capitale continua a trasformarsi in benefici quasi esclusivi per gli azionisti, attraverso politiche di distribuzione di dividendi sempre più generose e il ricorso sistematico ai buyback – sottolinea il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani –. È naturale che le banche prestino attenzione alla remunerazione degli azionisti, ma indirizzare ogni azione a questo fine rischia di rallentare i necessari investimenti in nuove tecnologie digitali e sistemi di intelligenza artificiale, che non solo non devono sostituire il lavoro umano, ma anzi devono e possono contribuire ad esaltarne la creatività ed il coinvolgimento, con l’obiettivo di ottenere standard elevati nella qualità dei servizi, che saranno sempre più tailor made. Pertanto serve formazione continua, mirata allo sviluppo delle competenze, anche digitali, attribuendo preminenza alla valorizzazione di lavoratrici e lavoratori nelle dinamiche d’impresa. Andrebbero inoltre promossi programmi di educazione digitale della clientela. Il rafforzamento e la stabilità delle banche, infatti, dipenderanno molto dalla capacità di investire nelle persone, in una stagione di profondi cambiamenti.D’altra parte, il valore di mercato delle banche nel lungo periodo non potrà essere dato dalla somma dei buyback. Conterà, invece, la qualità degli investimenti realizzati in tempi di grande disponibilità di risorse. Insomma – conclude Colombani – serve uno sguardo lungo e non solo focalizzato sulla trimestrale”.Credito sempre più giùLa nota dolente – evidenzia l’analisi – resta il credito. Gli impieghi registrano infatti una contrazione del 3,2% (oltre 37 miliardi il calo in valore assoluto) rispetto allo stesso periodo del 2023. Se si considerano i dati al netto dei pronti contro termine alla clientela, che rappresentano effettivamente i prestiti all’economia reale, alle famiglie e alle imprese, la riduzione è del 4,5% in un anno (dato che non considera BPER che non fornisce informazioni a tal proposito). È una tendenza che vale del resto – sottolinea la Fondazione Fiba di First Cisl – non solo per i primi cinque gruppi, ma per tutto il settore. Dai dati Bce sulle banche significant emerge infatti che al 31/03/2024 il nostro Paese registra un calo del 3% rispetto allo stesso periodo del 2023, contro una media europea del +1,35%. Più in dettaglio, Francia (+1,65%), Spagna (+1,74%) e Germania (+2,29%) fanno nettamente meglio. Il minor credito concesso dalle banche italiane rispetto ai competitors europei si evince anche dal rapporto tra prestiti e depositi (Loan to deposit), decisamente più basso (90,52%) rispetto sia alla media Ue (102,78%) che a Francia (106,45%), Spagna (98,73%) e Germania (114,27%).Cost/income sempre più basso. Aumenta la produttivitàNon si ferma il calo del cost/income, che rispetto al primo semestre 2023 segna un’ulteriore contrazione, scendendo al 39,9% dal 42,8% portando a quasi 13 punti il gap con i maggiori competitors europei (52,8%). Il costo del personale registra un lieve incremento (+1,6%) e pesa per il 24,8% sui proventi operativi, in riduzione dal 26,4% del primo semestre 2023. Crescono a doppia cifra anche tutti gli indicatori di produttività per dipendente, in particolare il risultato di gestione pro capite (+16,9%) e il margine primario per dipendente (+12%). Qualità del credito elevata. Calano occupazione e sportelliNel primo semestre 2024 resta sotto controllo l’Npl ratio netto, stabile all’1,4% con un costo del credito anch’esso sostanzialmente stabile (22bps), ad un livello estremamente contenuto. Diminuiscono notevolmente (-19,4%) anche i crediti stage 2 (posizioni in bonis che hanno subito un peggioramento senza diventare deteriorate),che pesano adesso il 10% (dal 12,3%)sul totale dei crediti alla clientela. Cala dell’1,3% lo stock di crediti deteriorati netti. Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali si assiste ad un ulteriore consolidamento. In particolare il Cet1 cresce dal 14,92% al 15,10%, anche per effetto, in controtendenza rispetto agli altri paesi europei, di una riduzione delle Rwa (attività ponderate per il rischio), conseguente alla riduzione degli impieghi. Nonostante gli ottimi risultati le banche continuano a ridurre occupazione e presenza sul territorio: il numero dei dipendenti cala del 2,6%, mentre chiudono 261 sportelli (- 2,2%) rispetto al 30/6/2023. LEGGI TUTTO

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    MPS, Equita incrementa target price e conferma Hold

    (Teleborsa) – Equita ha incrementato a 5,9 euro per azione (+6%) il target price su Banca Monte dei Paschi di Siena, confermando la raccomandazione “Hold” sul titolo, dopo che l’istituto senese ha presentato un nuovo piano con target ambiziosi e superiori alle attese. Il payout è stato incrementato al 75% (dividendi,no buyback), con CET1 superiore al 18% senza distribuzioni di excess capital.Gli analisti hanno apprezzato il forte focus sul rafforzamento del business model, la diversificazione verso la componente commissionale, lo sforzo a contenere i costi operativi e minimizzare il CoR. Dall’altro lato, i target di piano che sono ritenuti meno visibili sono quelli relativi all’NII, basati su uno scenario di tassi più favorevole di quello attuale.”I target di piano sono ambiziosi e non tutte le leve per il raggiungimento dei target sono completamente nelle mani della società, tuttavia riteniamo che la direzione strategica sia positiva – si legge nella ricerca – Rimane da verificare l’execution in un’orizzonte di medio termine, considerando il ritorno ad una gestione ordinaria dopo gli anni di trasformazione. Riconosciamo come il dividend yield sia appealing, mentre ad oggi l’excess capital fornisce opzionalità ma difficilmente potrà essere riconosciuto al 100% fino a quando non si avrà maggiore visibilità sul suo utilizzo”. LEGGI TUTTO

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    Gruppo BCC Iccrea, risparmio gestito a 26 miliardi di euro: +10% nel primo semestre

    (Teleborsa) – Il Gruppo BCC Iccrea ha chiuso il primo semestre 2024 con risultati commerciali “positivi” grazie alla “crescita dei volumi e al forte impulso delle relazioni delle 114 BCC con i loro territori di riferimento”. In particolare, il significativo incremento di oltre 5 miliardi della raccolta complessiva è stato sostenuto dalla crescita del risparmio gestito che è passato da 23,5 miliardi a 26 miliardi tra gennaio e giugno 2024, registrando un incremento del 10% in sei mesi. La dinamica commerciale positiva del semestre è stata anche confermata dall’incremento di 5,2 miliardi del prodotto bancario lordo.”La positiva dinamica del risparmio gestito evidenzia la crescente capacità delle 114 Banche del nostro Gruppo di affiancare la loro clientela sul fronte previdenziale, assicurativo e degli investimenti – ha commentato Riccardo Corino, Direttore Commerciale del Gruppo BCC Iccrea – L’aumento dei volumi e il rafforzamento delle relazioni con il mercato testimoniano inoltre il loro ruolo rilevante nel sostenere l’economia dei territori, con quote che sono risultate in crescita in tutti i comparti, in particolare nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato e del turismo”. LEGGI TUTTO

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    Credem, Equita incrementa target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Equita ha incrementato a 12,50 euro per azione (+2%) il target price su Credem, confermando la raccomandazione “Buy”, dopo la pubblicazione della semestrale e la call con gli analisti.Tra i principali spunti dalla conference call, margine d’interesse 2024 è atteso più vicino ai livelli del 2023; livello complessivo di DPS del 2023 (0,65 euro per azione o yield 7%) potrebbe essere il punto di partenza, con possibilità di ulteriore miglioramento per il 2024; costo del rischio 2024 è atteso sui livelli del FY23; non si registrano segnali significativi di deterioramento del credito; si prevede un ulteriore miglioramento della raccolta netta gestita nei prossimi mesi.Il broker ha quindi aggiornato le stime, principalmente per catturare: i) un maggior margine d’interesse; ii) maggiori commissioni; iii) un minor costo del rischio. Sul 2024-25-26 stima ora un utile a 567-474-447 milioni di euro. “La banca resta ben posizionata anche in una fase di normalizzazione dei tassi”, si legge nella nota. LEGGI TUTTO

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    BPER, utile semestrale sale a 724 milioni di euro. Rivede guidance

    (Teleborsa) – BPER Banca ha chiuso il primo semestre del 2024 con un utile di periodo di pertinenza della Capogruppo pari a 724,2 milioni di euro, in aumento del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2023 (dopo aver spesato nel semestre 109,6 milioni relativi ai contributi ai fondi sistemici). Il margine di interesse si attesta a 1.682,5 milioni di euro, in crescita dell’8,9% sem/sem, grazie in particolare al livello dello spread commerciale conseguente l’andamento dei tassi di interesse. Le commissioni nette sono pari a 1.014,7 milioni di euro (+4,0% sem/sem) con commissioni relative ai servizi di investimento che si assestano a 427,1 milioni (+8,2% sem/sem), le commissioni del comparto assicurativo nel ramo danni sono pari a 49,9 milioni (+37,8% sem/sem) e le commissioni relative all’attività bancaria tradizionale ammontano a 537,8 milioni (-1,3% sem/sem).Gli oneri operativi sono pari a 1.569,7 milioni di euro, rispetto a 1.340,2 milioni nello stesso periodo dello scorso anno. Il cost income ratio ordinario del primo semestre 2024 è pari al 50,6%, in linea sem/sem. Il costo del credito annualizzato si attesta a 41 p.b., in calo rispetto al 2023 pari a 48 p.b.La raccolta complessiva si è attestata a 298,7 miliardi di euro, in rialzo del 2,9% da fine 2023. I crediti netti verso la clientela sono pari a 89,0 miliardi di euro (90,9 miliardi i crediti lordi) in aumento dello 0,8% rispetto al dato di fine 2023.Di seguito i ratios patrimoniali al 30 giugno 2024 che risultano: Common Equity Tier 1 (CET1) ratio pari a 15,3% (14,5% al 31 dicembre 2023); Tier 1 ratio pari a 16,5% (14,7% al 31 dicembre 2023); Total Capital ratio pari a 19,8% (18,1% del 31 dicembre 2023).”L’attività del semestre conferma l’impegno di tutti i colleghi rivolto ad una continua e costante generazione di valore – ha commentato l’AD Gianni Franco Papa – Tutte le divisioni hanno contribuito, sia sotto il profilo dei ricavi, sia grazie ad una rigorosa disciplina sui costi. Gli indicatori di rischio di credito continuano ad attestarsi su livelli contenuti. La posizione patrimoniale della Banca e i livelli di liquidità rimangono solidi, grazie anche alla continua generazione di capitale, rendendoci in grado di gestire con fiducia uno scenario macroeconomico caratterizzato da grande incertezza. Stiamo lavorando per definire il nostro nuovo piano industriale che, insieme al team manageriale, presenteremo il prossimo 10 ottobre a Milano. Un piano orientato alla crescita che ci permetterà di continuare a creare valore per tutti i nostri stakeholder”.Per l’esercizio 2024 la banca ha aggiornato la propria guidance rispetto ai risultati di fine 2023, presentando un margine di interesse stabile (vs in leggero calo), commissioni nette con una dinamica positiva grazie allo sviluppo dei ricavi da gestione e intermediazione del risparmio e consulenza, oneri operativi in leggero aumento (vs in linea) rispetto a quelli del 2023. Lato qualità degli attivi, si prevede di mantenere un costo del credito in leggero miglioramento (vs stabile) rispetto al 2023. La redditività netta ordinaria si ritiene possa prevedibilmente essere in linea con quella del 2023, al netto dell’effetto della fiscalità differita. Si prevede una conferma ed un rafforzamento della solidità patrimoniale della banca. LEGGI TUTTO