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    Santander affida a Citi e Goldman la vendita del 13% in Polonia

    (Teleborsa) – Santander ha incaricato Citigroup e Goldman Sachs di aiutarla a vendere la quota rimanente, nella sua divisione polacca, attualmente valutata 6,8 miliardi di zloty.La più grande banca spagnola, secondo quanto riporta Bloomberg, starebbe valutando la possibilità di vendere una parte o addirittura la totalità della sua quota del 13% tramite book building, nei prossimi mesi.Una decisione definitiva non è stata ancora presa così come la tempistica della potenziale cessione deve ancora essere definita.A maggio, Santander ha concordato di vendere una quota del 49% di Santander Bank Polska a Erste Group Bank per circa 7 miliardi di euro, nell’ambito della riorganizzazione delle sue attività internazionali. L’operazione dovrebbe concludersi verso la fine dell’anno.Anche dopo la conclusione dell’accordo, Santander manterrà la propria presenza in Polonia assumendo il pieno controllo della divisione locale dedicata ai consumatori Santander Consumer Bank Polska, di proprietà della sua controllata polacca. LEGGI TUTTO

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    ABI, Patuelli: “Obiettivo strategico banche è contribuire a ripresa”

    (Teleborsa) – È stata conferita oggi dall’Università di Pisa la Laurea Magistrale Honoris Causa in Banca, Finanza Aziendale e Mercati Finanziari al presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi), Antonio Patuelli. La cerimonia, presieduta dal rettore Riccardo Zucchi, si è svolta nell’Aula Magna Nuova del Palazzo “La Sapienza” dell’Università di Pisa ed ha visto la lettura della Motivazione da parte di Elena Bruno, presidente del Corso di laurea magistrale in Banca, Finanza aziendale e Mercati finanziari del Dipartimento di Economia e Management, la Laudatio da parte di Giuliana Birindelli, professore ordinario di Economia degli intermediari Finanziari del Dipartimento di Economia e Management, e la Lectio Magistralis di Patuelli. “Per spinte europee e per continue riforme nazionali, per la forte apertura e concorrenzialità del mercato bancario italiano, anche colpito da una decina di crisi in questo nuovo secolo, il mondo bancario italiano – ha detto Patuelli nella Lectio Magistralis – si è profondamente trasformato, più di quanto è avvenuto nel resto d’Europa. Il mercato, nel pluralismo delle diversità qualitative e quantitative, è stato anch’esso determinante nel selezionare le banche più solide, come aveva profetizzato Luigi Einaudi fin dagli anni Trenta del Novecento, quando le banche in Italia erano tremila, mentre oggi i gruppi bancari e le banche indipendenti in Italia sono un centinaio”.”L’Unione bancaria europea è basata innanzitutto sulle diversità e sulla forte concorrenza fra le banche, pur nella perdurante e contraddittoria sopravvivenza innanzitutto di diritti societari, tributari, penali dell’economia diversi fra loro, il che complica la piena parità concorrenziale bancaria, la più snella operatività dei gruppi bancari paneuropei e le possibili aggregazioni. Quindi l’Unione bancaria europea – ha sottolineato Patuelli – non ha creato un sistema organico, ma un’area, tuttora incompleta, di parità concorrenziale in un mercato unico vigilato dalla BCE-Sistema europeo di Banche Centrali nazionali”.”L’Unione Europea – ha proseguito il presidente dell’Abi – ha di fronte nuove complessità e necessita di nuove regole istituzionali e di nuovi obiettivi di integrazione. Un salto di qualità necessita anche il MES che deve essere trasformato in organismo della UE, con le stesse regole di trasparenza della BCE verso il Parlamento Europeo e con finalità coerenti alle nuove sfide. Le regole di Basilea 3+, prudenziali per le banche, a lungo negoziate e concordate fra le Banche Centrali d’Occidente, non stanno entrando in vigore contemporaneamente in USA e vi subiscono differenti applicazioni che alterano la concorrenza. Obiettivo strategico delle banche è ora contribuire ad evitare una nuova recessione e favorire la solida ripresa dell’economia e dell’occupazione. Occorre innanzitutto favorire più cospicui e stabili investimenti produttivi del risparmio e degli utili delle imprese. Necessita incoraggiare la patrimonializzazione e gli investimenti, innanzitutto tecnologici. Finché non vi saranno gli indispensabili codici europei di diritto bancario, finanziario, tributario e penale dell’economia, occorre che le politiche nazionali garantiscano un equo quadro competitivo nell’Unione europea. Occorre far progredire l’Unione bancaria europea, bloccata per un decennio da discussioni sulla garanzia europea sui depositi (ora è dei Fondi interbancari nazionali) e su limiti alla detenzione del debito pubblico da parte delle banche. L’Unione bancaria europea deve diventare rapidamente anche Unione delle regole societarie, del mercato, del risparmio e degli investimenti. Concordo col Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta: ‘la semplificazione deve iniziare dall’armonizzazione normativa tra gli Stati membri, evitando che gli operatori attivi su più mercati debbano confrontarsi con regole diverse’.Occorre ridurre gli adempimenti burocratici per gli obiettivi di sostenibilità che debbono essere perseguiti senza scaricare sulle banche compiti impropri. Le maggiori sensibilità ambientali, sociali e di governance rappresentano prioritarie strategie da perseguire giorno per giorno, per una società più giusta, non accrescendo la già eccessiva burocratizzazione”.”L’Euro – ha detto Patuelli – si sta ben diffondendo nei mercati internazionali anche difronte alle pseudo criptovalute che, in carenza di regole e di controlli, sono destabilizzanti. Le banche nell’Europa dell’Euro operano con tassi della BCE che sono più bassi di tutti quelli dell’Italia unita e sono circa la metà di quelli di USA e Gran Bretagna, e molto inferiori a quelli dei Paesi UE non appartenenti all’Euro. Ciò rende meno costose le emissioni del debito pubblico, favorisce gli investimenti di famiglie e imprese e costringe le banche ad operare con inferiori margini di interesse. I tassi non sono l’unico fattore produttivo di concorrenza fra le economie: occorre un fisco più amico innanzitutto per i risparmiatori di medio e lungo periodo ed una sempre maggiore lotta all’evasione fiscale”.Le banche in Italia – ha rilevato Patuelli – hanno subìto profonde crisi che hanno colpito diverse tipologie societarie e dimensionali. “La ripresa delle banche in Italia, elemento fondamentale di stabilità e sviluppo, sotto la Vigilanza della Banca d’Italia e della BCE, – ha spiegato – è maturata prima della fine della lunga fase dei tassi a zero della BCE ed è dipesa da grandi ricapitalizzazioni, svalutazioni di crediti deteriorati, riorganizzazioni anche con i costruttivi comportamenti delle Organizzazioni Sindacali bancarie, grandi investimenti in sempre più nuove tecnologie (nel 2024 oltre sei miliardi di Euro) che le banche effettuano in concorrenza anche con gli operatori non bancari. L’accresciuta solidità delle banche è indispensabile per garantirne la stabilità prospettica, per sempre nuovi investimenti innanzitutto tecnologici per la maggior tutela dei dati e per la lotta alle tante tipologie di illeciti e di truffe, per l’applicazione dell’intelligenza artificiale, per le nuove criticità dei mercati, per finanziare imprese e famiglie e per affrontare stagnazioni, recessioni, deterioramenti dei crediti, crisi finanziarie e di debiti sovrani e ogni criticità, a cominciare dai rischiosi e nuovi possibili problemi di liquidità”.Sul tavolo anche il tema dell’intelligenza artificiale. “Il regolamento DORA della UE, per la resilienza digitale del settore finanziario, – ha detto Patuelli – sta rafforzando la sorveglianza sui fornitori dei servizi tecnologici, la gestione dei rischi aziendali e la resistenza agli attacchi. Ma DORA non è l’obiettivo massimo che le banche debbono raggiungere per la gestione dei rischi informatici, ma quello minimo obbligatorio per la prevenzione di ogni violazione della riservatezza dei dati”.Sul fronte delle cripto valute Patuelli avverte: “Di fronte ai rischi innanzitutto di illegalità e riciclaggio delle pseudo cripto valute e dei cripto-derivati, devono essere esaminati i progetti, pubblici e privati, di nuovi circuiti europei di pagamenti che rappresentino processi di resilienza, competitività e sovranità monetaria europea, che devono essere sviluppati in stretta applicazione delle normative antiriciclaggio (sulle quali le banche collaborano strettamente con le Autorità) e che non devono penalizzare l’indispensabile solidità di liquidità delle banche. Intanto, come certifica Banca d’Italia, con continue innovazioni e alta concorrenza, calano sempre più i costi dei pagamenti elettronici per gli utenti, e in Italia sono fra i più bassi d’Europa”.”È indispensabile – prosegue Patuelli – contribuire alla responsabile crescita della democrazia economica con l’azionariato diffuso, con sempre più responsabili rapporti con i consumatori e innanzitutto con più educazione finanziaria, privata e pubblica, finalmente riconosciuta dalla legge come parte integrante dell’educazione civica nelle scuole italiane. Le banche hanno elevate sensibilità sociali che si manifestano innanzitutto nei momenti di calamità naturali dove sono sempre in prima fila per sostenere le popolazioni e le imprese colpite.Le banche sono all’avanguardia negli equilibri e nelle opportunità professionali dei generi: nel 2024 la presenza femminile nei Consigli di amministrazione delle società quotate del settore finanziario è stata circa del 44%. Le banche hanno rilevanti sensibilità sociali dirette ed indirette (tramite le Fondazioni di origine bancaria) per la giustizia sociale, dinanzi alle disuguaglianze e alle nuove povertà. Ogni giorno le banche sostengono le innovazioni, la ricerca scientifica, la crescita dei giovani, il lavoro femminile e i progetti sulle infrastrutture di ogni tipo, accompagnano le imprese che vogliono crescere e le famiglie a costruire il futuro”.”Le banche, sempre in concorrenza fra loro, – conclude il presidente dell’Abi – debbono essere sempre indipendenti e costruttive verso lo sviluppo sostenibile, impegnate innanzitutto per l’etica che emana dai principi della Costituzione della Repubblica, per concorrere, come prescrive l’articolo 4, al progresso materiale e spirituale della società. Oggi serve urgentemente anche un nuovo costituzionalismo digitale europeo per definire doveri e diritti di ciascuno di fronte alle nuove potenzialità e ai rischi per le libertà”. LEGGI TUTTO

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    Banca Sistema, utile 9 mesi balza a 21 milioni di euro. Minor turnover nel factoring

    (Teleborsa) – Banca Sistema, quotata su Euronext STAR Milan e specializzata nell’acquisto di crediti commerciali verso la PA e di crediti fiscali, ha chiuso i primi nove mesi del 2025 con un utile netto pari a 21 milioni di euro, rispetto ai 12,3 milioni dello stesso periodo del 2024, pari a +71% a/a.Il margine interesse adjusted è pari a 71,1 milioni di euro, +28% a/a grazie al minore costo del funding, alla buona tenuta dello spread sugli attivi, alla migliorata redditività del portafoglio finanziario e all’invariato contributo del trading superbonus. Il margine di intermediazione è stato di 106,2 milioni di euro, +25% a/a. Il totale dei costi operativi è di 62,9 milioni di euro, +7% a/a, rialzo dovuto alle spese amministrative legate alle consulenze per capital plan e altri adempimenti richiesti dall’Autorità di Vigilanza, SRT e maggiori accantonamenti a fondo rischi; la sostanziale stabilità dei costi del personale ha permesso di contenere il rialzo dei costi operativi. Le rettifiche di valore su crediti sono state pari a 8,1 milioni di euro (CoR pari a 42bps vs 20bps in 9M24) a fronte di maggiori svalutazioni su posizioni factoring. La componente Retail è pari al 74% del totale funding (69% nei primi 9M24 e 72% nel primo semestre 2025).Con riguardo all’andamento commerciale, la segnala segnala un minor turnover factoring in linea con le attese per effetto del venir meno dell’incentivo fiscale legato al superbonus e maggiore selettività nell’ambito del business pharma; riduzione dei nuovi volumi CQ e dello stock; crescita dello stock di prestiti nel pegno grazie a solido turnover e acquisto portafogli che hanno più che compensato gli incassi da riscatti e aste. Il trend osservato sul fronte del costo della raccolta dovrebbe consolidarsi nell’ultima parte dell’anno. Le azioni intraprese per ridurre gli assorbimenti di capitale hanno permesso già nel secondo trimestre di compensare gli effetti negativi registrati sui capital ratios nel primo trimestre 2025 derivanti dalla classificazione a default di alcuni crediti al fine di tenere conto dei rilievi comunicati dalla Banca d’Italia il 20 dicembre 2024, con riguardo a regole e prassi adottate dalla Banca, ritenuti dall’Autorità di Vigilanza non pienamente conformi con gli orientamenti EBA sull’applicazione della Definizione di Default.L’attuale dotazione patrimoniale della banca, nonché la realizzazione di operazioni di cartolarizzazioni avviate e da avviare con effetti di SRT, in linea con il capital plan, consentiranno alla banca di incrementare l’operatività factoring nel segmento entertainment con un assorbimento contenuto di capitale. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, Castagna: “In grado di centrare Guidance. Guardiamo opportunità M&A”

    (Teleborsa) – “Penso che quest’anno abbiamo dimostrato di essere in grado di rispettare la nostra guidance anche a dispetto degli imprevisti, riuscendo a portare avanti l’acquisizione di Anima e resistere ad un’OPS ostile per nove mesi”, ha detto l’Ad di Banco BPM Giuseppe Castagna, rispondendo ad una domanda sull’M&A. “Continuiamo a considerare tutte le opportunità di M&A – ha chiarito – ma sappiamo che in ottica standalone siamo in grado di raggiungere i nostri target per il 2026”. “Non è lo scenario in cui ci troviamo ora, non stiamo prendendo in considerazione alcuna azione – ha precisato il manager – ma sappiamo ci sono ancora diverse opportunità in questo mercato”. Parlando del contributo fiscale richiesto dal governo alle banche, il numero uno di Banco BPM ha ribadito “centreremo la guidance qualunque sia il principio contabile definitivo” adottato dall’esecutivo e questo è il motivo per cui la Banca ha delineato una guidance “un po’ prudente”. Banco BPM punta infatti a raggiungere un utile netto di 1,95 miliardi di euro a fine 2025, ma al termine dei primi nove mesi ha già raggiunto l’85% del target, avendo riportato un utile di 1,665 miliardi di euro. Parlando del dividendo, Castagna ha confermato la validità di un dividend payout all’80% ed ha spiegato che il management ha valutato l’ipotesi di aumentare la distribuzione agli azionisti, avendo generato molto capitale, ma con un CET 1 “ancora al di sotto dei competitor” si preferisce aspettare la fine dell’anno per capire quale sarà il capitale generato e poi “si potrà discutere di un aumento del payout”.Nel presentare i risultati, Castagna ha sottolineato che la banca ha realizzato la sua view, con un solido modello di business integrato, una crescita sostenibile e la generazione di valore. IL manager si è detto soddisfatto dell’utile netto del 3° trimestre a 450 milioni di euro, che rappresenta il “miglior terzo trimestre” della storia del Banco BPM. LEGGI TUTTO

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    doValue amplia partnership con BPER e acquista il 5,1% di Alba Leasing

    (Teleborsa) – doValue, società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati, ha rafforzato la propria partnership strategica nel settore del credit management con BPER Banca, uno dei gruppi bancari più dinamici e in rapida crescita in Italia, che ha recentemente completato l’acquisizione di Banca Popolare di Sondrio.doValue e il Gruppo BPER hanno in essere una partnership consolidata nel settore del credit management di posizioni deteriorate, strutturata attraverso una joint venture, Gardant Bridge Servicing (GBS), partecipata al 70% da doValue e al 30% dal Gruppo BPER, avviata a gennaio 2024. GBS gestisce attualmente circa 2,7 miliardi di euro di non-performing exposures, per la maggior parte originate dal Gruppo BPER (per conto sia di BPER sia di investitori terzi) e ha il diritto – tra le altre cose – di gestire, per l’intera durata del contratto di servicing di lungo termine, il 50% dei nuovi flussi di UTP e il 90% dei nuovi flussi di NPL generati ogni anno da BPER e Banco di Sardegna.doValue e il Gruppo BPER hanno concordato di ampliare le attività di GBS che – al completamento della fusione recentemente annunciata tra BPSO e BPER – continuerà ad avere il diritto di gestire, per l’orizzonte temporale residuo dei contratti in essere (dicembre 2033), il 50% dei nuovi flussi di UTP e il 90% dei nuovi flussi di NPL generati dal Gruppo BPER ampliato. La nuova realtà combinata del Gruppo BPER e BPSO presenta un ammontare complessivo di crediti pari a circa 130 miliardi di euro (dati al primo semestre 2025), con un incremento di circa il 40% rispetto al Gruppo BPER pre-fusione.A ulteriore testimonianza del rafforzamento della partnership, doValue ha sottoscritto un accordo vincolante per l’acquisizione dal Gruppo BPER di una partecipazione di minoranza (5,1%) in Alba Leasing, il quarto operatore di leasing in Italia con un totale attivo superiore a 5 miliardi di euro, nel quale Banco BPM, altro partner bancario strategico di doValue, è presente come azionista rilevante. Questo investimento è finalizzato ad allinearsi con gli obiettivi strategici del Gruppo BPER e a favorire per doValue opportunità di collaborazione con Alba Leasing, sostenendo l’evoluzione del settore del leasing in Italia, ambito in cui il Gruppo doValue vanta una profonda esperienza e posizioni di leadership quale credit manager di posizioni deteriorate. LEGGI TUTTO

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    BPER, Papa: cantieri di integrazione con Pop Sondrio procedono a pieno ritmo

    (Teleborsa) – “Sono risultati molti positivi, raggiunti grazie al contributo di tutte le colleghe e di tutti i colleghi, che confermano un costante trend di crescita, trimestre dopo trimestre. Sono numeri che attestano la concretezza del nostro operare al fianco dei nostri clienti, ai quali abbiamo erogato circa 20 miliardi di euro di nuovi finanziamenti a livello di Gruppo, in continua progressione rispetto ai primi nove mesi del 2024, sempre con un’elevata attenzione alla qualità del credito”. Lo ha dichiarato Gianni Franco Papa, Amministratore Delegato del Gruppo BPER, commentando i risultati al 30 dicembre 2025.”Per la prima volta abbiamo presentato al mercato una vista consolidata con Banca Popolare di Sondrio che evidenzia una crescita dei ricavi, un continuo miglioramento dell’efficienza operativa e un’eccellente dinamica commerciale, trainata dalla componente commissionale in ambito Wealth management e Bancassurance, in linea con la strategia di forte crescita nell’asset gathering – ha aggiunto – A seguito del completamento dell’OPAS su Banca Popolare di Sondrio, abbiamo dato avvio a 23 cantieri di integrazione che stanno procedendo a pieno ritmo in vista della fusione”. “È iniziato un nuovo percorso condiviso, che nasce dall’incontro di due banche caratterizzate da una grande storia, solide radici, forte vocazione territoriale e vicinanza ai clienti e che ci consentirà di mettere a frutto tutte le sinergie e di valorizzare le reciproche best practice – ha sottolineato Papa – Mentre rimaniamo focalizzati sugli impegni presi con il mercato, vediamo già i primi segnali che ci fanno guardare con fiducia e determinazione al prossimo capitolo della nostra crescita, consapevoli che insieme siamo e saremo sempre più forti”. LEGGI TUTTO

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    BPER punta a ricavi per 6,4 miliardi di euro nell’intero 2025 includendo Pop Sondrio

    (Teleborsa) – BPER ha comunicato che l’utile di periodo di pertinenza della Capogruppo risulta pari a 1.328,4 milioni di euro nei primi nove mesi del 2025 (+19,6% 9m/9m24), il miglior risultato di sempre anche grazie all’apporto dell’utile del terzo trimestre. Il margine di interesse si attesta a 2.432,8 milioni di euro, in calo del 3,6% 9m/9m, risultato migliore rispetto alle previsioni. Le commissioni nette sono in crescita a 1.592,5 milioni di euro (+6,0% 9m/9m), grazie alle commissioni relative ai servizi di investimento che si attestano a 688,6 milioni (+10,3% 9m/9m), alle commissioni del comparto assicurativo nel ramo danni e protezione pari a 82,6 milioni (+16,3% 9m/9m) e alle commissioni relative all’attività bancaria tradizionale pari a 821,3 milioni (+1,7% 9m/9m).Il cost/income ratio al 30 settembre 2025 è in calo al 46,8% 9m/9m; nel terzo trimestre 2025 risulta pari al 47,3%. Il costo del credito annualizzato si attesta a 34 p.b. con rettifiche di valore su attività al costo ammortizzato riferite ai finanziamenti verso clientela pari a €230,8 milioni (-11,1% 9m/9m). L’incidenza dei crediti deteriorati verso clientela è in miglioramento anno su anno, sia a livello lordo (NPE ratio lordo) al 2,7% sia a livello netto (NPE ratio netto) all’1,2%. Il NPE coverage ratio è in aumento q/q al 56,3% – livello tra i più alti in Italia – principalmente grazie all’incremento di copertura degli UTP; la copertura delle esposizioni classificate a Stage 2 è pari al 5,1%.Le attività finanziarie totali si attestano a 319,5 miliardi di euro, in crescita del 5,3% y/y. La raccolta diretta da clientela si attesta a 120,7 miliardi, in aumento di 4,1 miliardi y/y grazie alla forza della Banca nell’attrarre la liquidità dei clienti. La raccolta gestita è cresciuta a 76,6 miliardi (+8,2% y/y); la raccolta amministrata ammonta a 100,6 miliardi (+5,9% y/y); il dato relativo alle polizze vita è pari a 21,5 miliardi (+2,1% y/y).. I crediti netti verso la clientela sono pari a 91,7 miliardi (+3,2% y/y), in aumento grazie all’attività di sviluppo da parte di tutta la rete BPER. Nei primi nove mesi 2025 sono stati erogati alla clientela nuovi finanziamenti per 14,7 miliardi (+20,0% 9M/9M).Su base consolidata, l’utile netto di periodo è pari a 1.478,6 milioni di euro, grazie a ricavi core pari a 4.414 milioni grazie alla contribuzione del margine di interesse pari a 2.704,3 milioni e delle commissioni nette pari a 1.709,7 milioni. TFA pari a 414 miliardi, cost/income ratio al 46% nei primi 9 mesi, costo del credito annualizzato pari a 24 punti base, crediti netti verso clientela pari a 125,9 miliardi con nuove erogazioni per circa 20 miliardi.Il CdA ha deliberato la distribuzione di 0,10 euro per azione ordinaria in circolazione, al lordo delle ritenute di legge, quale acconto sui dividendi a valere relativamente ai risultati dell’esercizio 2025.La Banca ha confermato la guidance BPER e ha presentato la nuova guidance consolidata, inclusiva dell’apporto del Gruppo BP Sondrio, per l’esercizio 2025. Punta a ricavi per 6,4 miliardi di euro, un cost income inferiore al 48%, un costo del rischio inferiore a 35 punti base e un CET1 Ratio superiore a 14,5%. LEGGI TUTTO

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    Pop Sondrio, utile 9 mesi sale a 513 milioni di euro con spinta da risparmio gestito e bancassurance

    (Teleborsa) – Banca Popolare di Sondrio ha comunicato che l’utile netto consolidato al 30 settembre 2025 è stato pari a 512,7 milioni di euro, rispetto agli 431,9 milioni del periodo di confronto (+18,7%). Il risultato beneficia della crescita dell’attività bancaria caratteristica i cui proventi si attestano a 1.170,8 milioni di euro (+3,5% rispetto al 30 settembre 2024; margine di interesse +1,6% e commissioni nette +8,2%). Tale dato riflette il positivo contributo derivante dalle attività finanziarie per 95,5 milioni di euro così come la riduzione delle rettifiche di valore nette che ammontano a 43,9 milioni di euro (-69,2 %), mentre risente di una crescita dei costi operativi attestatisi a 493,5 milioni di euro (+5,6%). Il cost-income ratio si posiziona al 38,8% in linea con il valore del 2024.Le commissioni nette da servizi, pari a 343,8 milioni, mostrano un significativo incremento (+8,2%) rispetto agli 317,8 milioni del periodo di confronto, riflettendo la solida performance della macchina commerciale nell’erogazione dei servizi alla clientela. Nell’ambito, spiccano le crescite rivenienti dai comparti del risparmio gestito, dell’amministrato, della bancassurance e dall’attività creditizia. Si mantiene importante pure il contributo commissionale proveniente dalle attività delle controllate Factorit e BPS Suisse (+10,5%).L’incidenza dei crediti deteriorati lordi, misurata dall’indicatore NPL ratio lordo, si riduce al 2,9% rispetto al 4% registrato al 30 settembre 2024. L’incidenza delle esposizioni deteriorate nette, che riflette l’elevato livello degli accantonamenti, si attesta all’1,1%, in significativa diminuzione rispetto all’1,7% rilevato al 30 settembre 2024. Il costo del rischio è pari a 16 punti base, in netto calo dai 56 punti base in virtù pure di importanti riprese di valore riguardanti alcune posizioni deteriorate.La raccolta diretta da clientela risulta pari a 45.258 milioni di euro (+1,7% rispetto a fine 2024). La componente core della raccolta diretta risulta in incremento, da inizio anno, soprattutto grazie alla crescita dei depositi a vista mentre quella istituzionale registra una contrazione, pur a fronte dell’incremento dei prestiti obbligazionari; la raccolta indiretta, cifra 52.119 milioni pressoché in linea con gli 52.149 milioni di fine 2024 (-0,1%). Il risparmio gestito risulta pari a 9.270 milioni rispetto agli 8.312 milioni di fine 2024 (+11,5%), evidenziando flussi netti in termini di raccolta per circa 722 milioni.I finanziamenti verso clientela cifrano 35.896 milioni di euro, in incremento rispetto ai livelli di fine 2024 (35.027 milioni; +2,5%). Le erogazioni del periodo hanno registrato un significativo incremento, attestandosi a circa 5 miliardi che si confrontano con gli 3,7 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente (+35,6%). In tale ambito spiccano i prestiti chirografari a favore delle imprese e i mutui residenziali a beneficio delle famiglie.L’organico dell’ex Gruppo Bancario Banca Popolare di Sondrio si compone, al 30 settembre 2025, di 3.717 collaboratori, con un incremento di 12 risorse rispetto alla situazione di fine 2024.Grazie al solido andamento dell’attività bancaria caratteristica, all’eccellente efficienza operativa e al rischio di credito sotto controllo, la banca, pur in considerazione di oneri straordinari legati alla prevista fusione per incorporazione in BPER Banca, si attende di essere nelle condizioni di raggiungere un risultato superiore a quanto previsto dal Piano industriale 2025-2027 approvato nel marzo scorso. LEGGI TUTTO