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    Mediobanca risponde a Caltagirone: è vero che ha effettuato acquisti prima dell’assemblea MPS

    (Teleborsa) – Mediobanca risponde al comunicato odierno del Gruppo Caltagirone, che accusava il CEO Alberto Nagel di aver detto falsità in occasione della conferenza con gli analisti dello scorso 14 luglio.Viene precisato che Nagel ha affermato che vi sono stati diversi elementi di anomalia in relazione all’OPS promossa da MPS e, in particolare: “Il terzo elemento di anomalia è la fase preparatoria dell’Assemblea degli Azionisti del Monte Paschi. Abbiamo visto che in vista di questa Assemblea, è stato acquistato circa il 10-12% del capitale. Quindi il prezzo delle azioni è salito, gli acquirenti erano il secondo maggiore azionista di Mediobanca e diversi fondi pensione, fondi pensione italiani. Gli stessi acquirenti si sono materializzati in Mediobanca in vista dell’Assemblea degli Azionisti del 16 giugno”.Con riferimento a questa affermazione Mediobanca precisa che CONSOB ha comunicato in data 3 dicembre che il Gruppo Caltagirone ha superato la soglia del 5% nel capitale sociale di MPS. In data 27 febbraio 2025 il quotidiano La Stampa ha dato notizia, confermata da fonti finanziarie e mai smentita, dell’incremento della partecipazione all’8%; a questa è seguita, come riportato dal verbale dell’assemblea del Monte dei Paschi di Siena del 17 aprile, la conferma che la quota detenuta da Caltagirone è salita al 9,96%. “Risulta quindi del tutto aderente al vero l’affermazione secondo cui il Gruppo Caltagirone ha effettuato significativi acquisti in vista dell’assemblea degli azionisti di MPS, addirittura triplicando la propria partecipazione da novembre 2024 ad aprile 2025 – si legge nella nota di Piazzetta Cuccia – Si coglie altresì l’occasione per sottolineare come Enpam ed Enasarco non fossero presenti nel capitale di MPS nell’assemblea del 2024, mentre lo erano rispettivamente con il 2% e l’1,8% del capitale sociale nell’Assemblea di MPS del 17 aprile”.Relativamente all’affermazione che Nagel abbia commentato il prezzo della “procedura di ABB con la quale in data 13 novembre 2024 il MEF ha ceduto partecipazioni in MPS”, Mediobanca sottolinea che questo commento non è stato mai effettuato. LEGGI TUTTO

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    OPS MPS su Mediobanca, 3.600 adesioni nel quarto giorno

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria totalitaria promossa da Banca Monte dei Paschi di Siena sulle azioni ordinarie di Mediobanca, risulta che oggi 17 luglio 2025 sono state presentate 3.600 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 12.194, pari allo 0,0015% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata, il 14 luglio 2025 e terminerà l’8 settembre 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Mediobanca acquistate sul mercato nei giorni 5 e 8 settembre 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    OPS di Unicredit su Banco BPM, adesioni allo 0,159%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria totalitaria promossa da UniCredit sulle azioni ordinarie di Banco BPM, risulta che oggi 17 luglio 2025 sono state presentate 91.116 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 2.417.686, pari allo 0,159564% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 28 aprile 2025 e terminerà il 23 luglio 2025. CONSOB aveva sospeso l’OPS per un periodo di 30 giorni. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Banco BPM acquistate sul mercato nei giorni 22 e 23 luglio 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Neet: Regione Lombardia e Fondazione Cariplo siglano accordo da 40 milioni di euro

    (Teleborsa) – Un patto concreto per i giovani. Regione Lombardia e Fondazione Cariplo hanno firmato oggi un accordo da 40 milioni di euro, finanziato al 50% da parte di ciascun ente, per contrastare il fenomeno dei Neet (acronimo di “Not in Education, Employment or Training”). L’iniziativa è sostenuta con ulteriori 10 milioni da parte di Intesa Sanpaolo, come già annunciato dal CEO Carlo Messina lo scorso febbraio. Per la prima volta in Italia un ente pubblico e uno privato uniscono le forze, le energie e le risorse per intercettare, accompagnare e rilanciare il percorso di vita e di crescita professionale di migliaia di giovani lombardi, oggi a rischio di esclusione sociale e economica. Sono ragazzi e ragazze che non studiano, non lavorano e non sono coinvolti in percorsi formativi. In Italia sono oltre un milione, in Lombardia circa 150mila.L’intesa è stata siglata da Simona Tironi, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia e Giovanni Azzone, presidente Fondazione Cariplo. Obiettivo della collaborazione non è solo prevenire l’esclusione sociale, ma anche riattivare chi si trova già nella condizione di Neet, attraverso la realizzazione di interventi congiunti: nelle scuole, per intercettare precocemente i segnali di abbandono; nei territori, per costruire percorsi personalizzati di reinserimento nel mercato del lavoro, con azioni concrete volte ad aumentare le opportunità occupazionali. L’iniziativa prevede l’attivazione di percorsi personalizzati di orientamento, formazione e inserimento lavorativo, con particolare attenzione ai territori più fragili; la creazione di reti territoriali di presa in carico, che coinvolgeranno scuole, enti di formazione, imprese e servizi sociali; e l’introduzione di metodologie educative e formative innovative, attraverso laboratori esperienziali, attività pratiche e percorsi di mentoring individuale, per rafforzare le competenze, la motivazione e l’autonomia dei giovani coinvolti.Regione e Fondazione, per contrastare il fenomeno dei Neet e favorirne l’inclusione e la riattivazione, intendono inoltre promuovere nuove reti multi-attore e rafforzare quelle che già operano a fianco dei giovani, sostenendole nel tempo e aiutandole a lavorare meglio insieme. Al centro c’è l’idea che nessuno possa risolvere il problema da solo, ma che sia necessario fare sistema, mettere in comune conoscenze, competenze, strumenti e visioni. Per coordinare tutto questo nascerà un tavolo permanente: una cabina di regia condivisa, che avrà il compito di guidare, monitorare e aggiornare le azioni, valutandone l’impatto reale.In Italia, alla fine del 2024, oltre 1,3 milioni di giovani tra i 15 e i 29 anni si trovano in condizione di Neet, ovvero non studiano, non lavorano e non seguono percorsi di formazione. Di questi, 150mila vivono in Lombardia. L’Unione Europea monitora il fenomeno dal 2010, considerandolo un indicatore chiave del benessere e delle prospettive offerte ai giovani. Il tema si intreccia con un contesto demografico sempre più fragile: secondo Istat, nel 2070 in Lombardia ci saranno 800mila persone in meno, mentre le imprese avranno bisogno di 710mila nuovi lavoratori entro il 2028. Paradossalmente, proprio mentre cresce la domanda di competenze, un’intera generazione rischia di restare esclusa. Il costo economico dei Neet per l’Italia è stimato da Eurofound in oltre 24 miliardi di euro all’anno.ZERONEETL’accordo tra Fondazione Cariplo e Regione Lombardia si inserisce all’interno della più ampia sfida ZeroNeet, un programma nato per contrastare in modo strutturale il fenomeno dei giovani che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi formativi. L’iniziativa si fonda su due pilastri essenziali: da una parte, la costruzione di alleanze pubblico-private, capaci di mettere in campo risorse, competenze e responsabilità condivise; dall’altra, un’azione multilivello, che agisca sia laddove il problema è già evidente, sia in chiave preventiva e conoscitiva, per anticipare i rischi di esclusione. L’obiettivo è attivare 20mila giovani NEET e contribuire al superamento del 9% di incidenza NEET entro il 2030, in linea con le indicazioni dell’Unione Europea. Fondazione Cariplo porta con sé un’esperienza significativa maturata negli ultimi anni con progetti come Neetwork, il Bando Doposcuola (QuBì), Green Jobs e numerosi programmi dedicati all’orientamento e al sostegno allo studio (Azionamenti, Tutoring Online Program). Da questi interventi è emersa con forza la necessità di azioni personalizzate, integrate e capaci di coinvolgere i giovani più fragili. ZeroNeet si articola lungo tre direzioni principali. La prima riguarda la prevenzione della dispersione scolastica, attraverso interventi mirati nelle scuole più esposte. La seconda interviene nel contrasto diretto alla condizione di NEET, promuovendo percorsi formativi professionalizzanti nei settori in cui il fabbisogno di manodopera è più forte e facilitando la costruzione di reti territoriali che sappiano intercettare e accompagnare i giovani più invisibili. Infine, il terzo asse è dedicato alla produzione e condivisione di conoscenza, per analizzare i dati, comprendere il fenomeno e orientare politiche più mirate e replicabili.Le realizzazioni partiranno in Lombardia e nelle province piemontesi di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola con la prospettiva di essere scalata successivamente a livello nazionale.IL BANDOIl bando “ZeroNeet – Reti di opportunità per l’inserimento occupazionale e le competenze” ha come obiettivo il finanziamento di progettualità rivolte al contrasto del fenomeno NEET e si rivolge ai giovani tra i 15 e i 29 anni compiuti, in particolare a quelli più distanti dal mercato del lavoro, come gli inattivi e persone con fragilità multidimensionali. Un aspetto fondamentale dell’iniziativa consiste nella promozione di reti territoriali stabili, che coinvolgono diversi stakeholder attivi a livello locale, con l’obiettivo di una presa in carico personalizzata rispetto alle esigenze dei giovani NEET tramite interventi integrati e coordinati. Il contributo massimo previsto per ciascun progetto può variare da 400mila euro a 600mila euro, in funzione dell’estensione del territorio interessato. Oltre ad azioni di intercettazione i progetti dovranno prevedere interventi di riattivazione e inserimento lavorativo, tra cui attività laboratoriali, percorsi formativo e tirocini extracurriculari. Prima dell’avvio della progettualità alle reti territoriali sarà garantito da Fondazione Cariplo un servizio di accompagnamento e sostegno metodologico finalizzato alla definizione delle progettazioni definitive.”Questo piano straordinario – spiega Tironi – nasce da una convinzione profonda e una mission che dal primo giorno del mio insediamento come assessore ho ben chiara: ogni giovane che oggi non studia, non lavora e non si forma, è una risorsa che rischiamo di perdere. E questo non possiamo permettercelo. L’accordo tra Regione Lombardia e Fondazione Cariplo rappresenta una risposta concreta, coraggiosa e strutturale. Non è solo un investimento ma un impegno condiviso per stare accanto ai giovani che rischiano di restare ai margini. Vogliamo prevenire l’abbandono scolastico, riattivare chi è in difficoltà, rafforzare le reti territoriali e costruire insieme percorsi di crescita reali, sostenibili e su misura. L’obiettivo è restituire ai giovani lombardi non solo formazione e lavoro, ma una prospettiva di vita dignitosa, in cui possano riconoscersi e costruire il proprio futuro. Per questo faccio un grande appello agli enti del terzo settore e ai nostri enti accreditati affinché ci sia una vera e larga condivisione per accogliere più ragazzi possibili. Il nostro obiettivo è accompagnare ogni giovane verso una strada che senta davvero sua e verso una piena realizzazione personale e professionale, facendo in modo che nessuno si senta abbandonato. Perché il futuro della Lombardia si gioca su quanto sapremo valorizzare il talento, le energie e i sogni delle nuove generazioni Non possiamo permettere – conclude – che un’intera generazione resti ai margini: dobbiamo costruire ponti e non lasciare indietro nessuno”.”L’accordo con Regione Lombardia – chiarisce Azzone – mette al centro un tema importante di cui forse ancora non abbiamo piena consapevolezza: ci sono 1,3 milioni di giovani che non studiano e non lavorano in Italia, 150.000 nella nostra regione. La collaborazione amplia quella avviata a febbraio con Intesa Sanpaolo. Abbiamo di fronte un grave problema già oggi, immaginiamolo in prospettiva. Questi ragazzi – continua – hanno un enorme potenziale, necessario per il nostro Paese. Hanno l’energia che serve alle nostre comunità, alle nostre aziende. Hanno desideri e voglia di dare il loro contributo, ma per diversi motivi oggi si trovano in una condizione inerme. Sono i nostri figli, il nostro futuro. Dobbiamo siglare alleanze tra istituzioni e aziende per costruire il futuro di questi giovani, delle loro famiglie e del nostro Paese. E dobbiamo fare un patto coi ragazzi, prendere la responsabilità nei loro confronti e ingaggiarli”.”Sosteniamo con convinzione questo progetto di Fondazione Cariplo, a cui si aggiunge oggi Regione Lombardia. Serve restituire fiducia a chi è uscito dal mondo della formazione e del lavoro in modo che possa costruirsi un futuro e che sappia di essere una risorsa preziosa per la crescita del Paese”, aggiunge Paolo Bonassi, Chief Social Impact Officer Intesa Sanpaolo. LEGGI TUTTO

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    Credem, Fitch conferma rating BBB con outlook positivo

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha confermato il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) di Credem a “BBB”, con Outlook positivo, e il Viability Rating (VR) a “bbb”.I rating di Credem riflettono principalmente la qualità dell’attivo superiore alla media e il modello di business diversificato, quest’ultimo considerato da Fitch un chiaro vantaggio strategico e competitivo in Italia. Inoltre, i rating riflettono anche la prudente politica di credito e di gestione del capitale e la stabile struttura dei depositi.L’Outlook riflette quello sul rating sovrano italiano (BBB/Positivo) e sul rating “bbb” attribuito al contesto operativo italiano, e rispecchia anche il miglioramento delle prospettive commerciali e finanziarie per le banche italiane. LEGGI TUTTO

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    MPS, Caltagirone: dichiarazioni Nagel contengono due oggettive falsità

    (Teleborsa) – Le affermazioni che Alberto Nagel, CEO di Mediobanca, “ha pronunciato nel corso della conferenza stampa tenuta a valle dell’approvazione a maggioranza da parte del Consiglio di amministrazione di Mediobanca del comunicato inerente all’offerta di MPS, oltre a risultare sovente inesatte e del tutto strumentali e infondate, contengono due oggettive falsità”. Lo precisa in una nota il gruppo Camtagirone. “È falso – si legge in una nota – che il gruppo Caltagirone abbia realizzato significativi acquisti di azioni Montepaschi ad aprile o comunque a ridosso della convocata assemblea del 17 aprile, quando sarebbe stato compravenduto il 12% del capitale. È falso che il gruppo Caltagirone abbia offerto lo stesso prezzo degli altri aggiudicatari nella procedura di ABB con la quale in data 13 novembre 2024 il MEF ha ceduto partecipazioni in MPS, come dimostra il fatto che il prezzo offerto dal gruppo Caltagirone era superiore a quello di aggiudicazione, il che dimostra che esistevano offerte a prezzo inferiore a cui il prezzo finale fissato dal bookrunner si è allineato”. LEGGI TUTTO

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    Consob, Savona: esposti banche saliti a 61, alcuni piuttosto fuori luogo

    (Teleborsa) – “La Consob è una istituzione incompleta e io l’ho costantemente sottolineato”. Anche perchè “la Consob ha funzioni di garantire la trasparenza delle informazioni sul mercato. È la autorità della trasparenza e non possiamo entrare nella sostanza delle scelte o delle dichiarazioni rese dagli operatori”. Lo ha detto Paolo Savona, presidente della Consob, in audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo del Senato.”Le risposte rimangono al nostro interno perché ci servono per formare la decisione e quando a un certo punto riteniamo che le informazioni del mercato e la trasparenza vengono alterate allora ordiniamo agli operatori che hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali o dichiarazioni personali di rendere pubblica la loro posizione, in modo tale che il mercato abbia la possibilità di giudicare”, ha sottolineato.Sul risiko bancario, ha detto che “il 20 di giugno avevo dichiarato che abbiamo avuto 52 esposti. Oggi abbiamo 61 esposti che provengono dalle sei società che sono attualmente coinvolte nelle principali vicende. E le dichiarazioni al mercato sono state superiori agli esposti, quindi noi abbiamo chiesto 70 chiarimenti, mentre abbiamo praticamente ingiunto 9 volte di comunicare al mercato come la pensano”. “E ci sono anche vicende come quello odierna che stanno probabilmente generando” altri esposti, con gli uffici che “stanno lavorando per chiedere alle persone che hanno rilasciato dichiarazioni di spiegare meglio queste dichiarazioni”, ha aggiunto.Sulla decisione di concedere a UniCredit 30 giorni di pausa nell’OPS, “che peraltro si aggiungevano ai famosi sei mesi già trascorsi”, Savona ha sottolineato che “la legge consente agli operatori che hanno dei comportamenti che non piacciono di avere altri 30 giorni di tempo. Alla Consob si dà solo la possibilità di averne solamente 30. Parrebbe che la legge non lasci altri spazi per altre concessioni. Noi abbiamo messo chiaramente in evidenza che non abbiamo risposto al sollecito che ci ha rivolto Unicredit, ma abbiamo autonomamente deciso che cosa andava fatto sulla base della legge”.Parlando degli esposti delle banche al centro del consolidamento, ha detto che alcuni di questi erano “offensivi no ma piuttosto fuori luogo”. “Praticamente dicevano tu Consob non ti sei sufficientemente soffermato sul contenuto della legge che state rispettando – ha aggiunto – Alcuni di questi addirittura contenevano minacce che spaventano i funzionari ma non me. Io non sono minimamente preoccupato da questo”.Savona ha parlato di “persone che litigano tra di loro per spartirsi la torta tradizionale e ricorrono a questi esposti per cercare di avere ragione. Potremmo aver commesso degli errori, ma non è arrivata nessuna contestazione”.Tornando sulla possibilità di un altro allungamento dei tempi dell’OPS di UniCredit su Banco BPM, ha detto: “Stiamo studiando se abbiamo ancora poteri di concedere altro. La prima risposta che abbiamo è che non è così, ma se dall’analisi giuridica emerge che li abbiamo allora interverremo”. Savona non sa dire se il Golden Power comanda TUF e norme europee, ma ha sollecitato un intervento in questo senso, un tavolo di lavoro per avere più chiarezza complessiva sulla normativa. LEGGI TUTTO

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    Opas illimity, Banca Ifis ha il 92,488%: confermati i risultati provvisori

    (Teleborsa) – Banca Ifis comunica che i risultati definitivi della riapertura dei termini di adesione all’Opas su illimity Bank hanno confermato i risultati provvisori comunicati lo scorso 11 luglio.Pertanto, il totale delle azioni illimity attualmente detenute da Banca Ifis, comprensivo delle azioni proprie di illimity, si attesta al 92,488%.I risultati definitivi confermano inoltre che si sono verificate le condizioni per il delisting e per il pagamento del premio in denaro del 5% che era condizionato al raggiungimento di una partecipazione superiore al 90% del capitale di illimity, pari a 0,1775 euro per ciascuna azione illimity portata in adesione all’offerta.Il pagamento del corrispettivo sarà effettuato il 18 luglio.La procedura di sell-out avrà luogo dal 28 luglio al 29 agosto 2025 LEGGI TUTTO