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    Intesa, sindacati: confronto su impatti trasformazione digitale. Possibili 3.000 uscite

    (Teleborsa) – Per gestire la fase delicata e graduale di trasformazione digitale che si concretizzerà con il passaggio alla piattaforma Isytech della rete Bdt prima e a seguire il resto del gruppo, Intesa Sanpaolo ha prospettato alle organizzazioni sindacali la possibilità di affrontare alcune tematiche direttamente legate a questa trasformazione, quali la formazione, l’organizzazione del lavoro e benessere sul posto di lavoro (legato anche alla tutela sanitaria). Lo si legge nel comunicato unitario delle Delegazioni trattanti del Gruppo Intesa Sanpaolo di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin:L’azienda ha manifestato la disponibilità a ragionare su un nuovo accordo, a partire dai presupposti del precedente (che prevedeva un requisito pensionistico da maturarsi entro il 31 dicembre 2028) e che potrebbe consentire l’uscita di circa 3.000 persone, tra esodi e pensionamenti con un diritto di precedenza per coloro che avevano già aderito all’offerta del 2021 ed erano rimasti esclusi dalla graduatoria. “Tale possibilità darebbe risposte concrete alle domande rimaste in sospeso nello scorso accordo di uscite volontarie”, sottolinea la nota.Le organizzazioni sindacali si sono rese disponibili ad avviare un confronto su tutti i temi e hanno rappresentato le loro priorita`: formazione (elemento centrale per poter aggiornare costantemente le competenze e garantire occupabilità e professionalità in un contesto di totale e veloce cambiamento); organizzazione del lavoro e benessere (fondamentale un approccio al lavoro che consenta di cogliere le opportunità della digitalizzazione per una complessiva valorizzazione della crescita professionale di ciascuna persona e, contemporaneamente, migliorare l’equilibrio tra lavoro e vita personale); uscite volontarie (ferma restando la volontà di venire incontro alla scelta già manifestata da parte di alcune colleghe e colleghi di uscire dal gruppo, sarà necessario trovare un equilibrio con le esigenze di chi rimane al lavoro e garantire la dovuta attenzione ai livelli occupazionali e un adeguato numero di nuove assunzioni). LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, CdA approva bilancio e convoca l’assemblea il 28 ottobre

    (Teleborsa) – Il CdA di Mediobanca ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato al 30 giugno 2024 che “rispecchiano quanto reso pubblico” lo scorso 1° agosto: utile netto di 1.273,4 milioni per il Gruppo (era di 1.026 milioni nel 2022-2023) e 1.244 milioni per la capogruppo (606,5 milioni). Come già anticipato, all’assemblea del 28 ottobre verrà proposta l’assegnazione di un dividendo lordo unitario pari a 1,17 euro per azione che, tenuto conto dell’anticipo erogato a maggio (0,51) corrisponde a un saldo di 0,56 euro per azione che verrà messo in pagamento il 20 novembre prossimo con “record date” il 19 novembre e data stacco il 18 novembre. Il CdA ha approvato inoltre la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario al 30 giugno 2024 e deliberato di convocare per il 28 ottobre prossimo, in unica convocazione, l’assemblea degli azionisti per deliberare in sede ordinaria sul bilancio, l’acquisto e disposizione di azioni proprie, le politiche di remunerazione e di incentivazione del personale e il piano annuale di performance shares. In sede straordinaria sull’annullamento di azioni proprie senza riduzione del capitale. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Orcel esclude OPA su Commerzbank: sarebbe un atto aggressivo

    (Teleborsa) – “Siamo sempre al 9% e per il momento ci rimarremo”. Lo afferma in un’intervista al Messaggero l’AD di UniCreditAndrea Orcel, dopo che la scorsa settimana UniCredit ha acquistato il 9% di Commerzbank, di cui il 4,5% messo in vendita dal governo tedesco.In merito alla domanda alla BCE per salire al 29,9%, dice che è “anche perché quando il governo vorrà mettere in vendita la quota residua (12%, ndr), se saremo graditi e ci saranno le condizioni anche di prezzo, con l’autorizzazione potremmo muoverci”.”Siamo stati chiamati perché il governo tedesco voleva vendere – ha spiegato – Questo è un punto fermo. E se voleva vendere a qualcuno cercava un nuovo azionista. Quello che succederà lo vedremo, vorremmo avere un ruolo. Comunque cautela, vogliamo un dialogo aperto con tutti gli interlocutori, senza essere fraintesi, questo lo voglio sottolineare, vogliamo chiarezza perché non abbiamo secondi fini. Non c’è fretta, vediamo come evolve la situazione, concorderemo che fare”.A una domanda su una potenziale OPA, ha detto: “No, sarebbe un atto aggressivo, noi abbiamo comprato il 4,5% sul mercato e un 4,49% che ci è stato venduto dallo Stato tedesco, siamo contenti di quanto abbiamo fatto. Nessun retropensiero né una tattica diversa”. LEGGI TUTTO

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    Luzzatti avvia cessioni di NPE delle banche popolari su nuova piattaforma

    (Teleborsa) – La Luzzatti, società consortile controllata da 19 banche in gran parte popolari less significant, ha avviato il beauty contest per la cessione true sale dei primi pacchetti di crediti deteriorati delle banche azioniste sulla nuova piattaforma consortile allestita nella prima parte dell’anno.Il gross book value complessivo degli NPE in cessione, con closing atteso entro fine anno, ammonta a quasi 50 milioni di euro di GBV e comprende single name secured (UTP e NPL) e portafogli di posizioni unsecured assistite da garanzie statali di 6 banche popolari consorziate.Nel quarto trimestre dell’anno la nuova piattaforma verrà utilizzata anche per supportare il processo competitivo di collocamento delle notes mezzanine e junior della nuova cartolarizzazione multioriginator di NPL in corso di strutturazione da parte della Luzzatti. LEGGI TUTTO

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    Gros-Pietro (Intesa): Neva ha lavorato bene, è il momento di crescere ancora

    (Teleborsa) – “Oggi è un giorno importante per la vita di Neva SGR; breve ma già piena di successi al fianco della capogruppo Intesa Sanpaolo, che sta vivendo il suo quinto secolo. Le radici della Compagnia di San Paolo risalgono infatti al 1563 e nel suo percorso di crescita il nostro Gruppo ha unito più di 500 tra banche, casse di risparmio, monti di pietà e altre realtà”. Lo ha dichiarato il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, all’evento in cui Neva SGR (società di venture capital del gruppo) ha avviato due nuovi fondi denominati Neva II e Neva II Italia con una capacità di investimento finale di 500 milioni di euro.”Siamo oggi ai vertici del sistema bancario dell’eurozona e intendiamo continuare nella nostra missione, che è quella di servire i nostri stakeholder, nei confronti dei quali abbiamo ben presenti i nostri doveri e ai quali intendiamo dare nuove risposte attraverso la ricerca – ha continuato – Questa deve essere applicata in modo corretto e con modalità socialmente tollerabili per le comunità. Operiamo in economia di mercato, indicando percorsi sostenibili, impegnando le nostre persone a cui siamo grati, e le nostre risorse, dando l’esempio”. “Abbiamo dato vita a Intesa Sanpaolo Innovation Center, per creare un ecosistema dell’innovazione, e a Neva SGR, per investire nelle migliori realtà innovative – ha detto Gros-Pietro – Neva è partita quattro anni fa con 100 milioni di euro forniti dalla banca e l’abbiamo vista lavorare bene; si è fatta conoscere e apprezzare dai mercati. Oggi, visti i risultati ottenuti, siamo convinti che sia arrivato il momento di crescere ancora. Neva è la prova che è possibile, anche in Italia, investire in innovazione producendo risultati attraenti per gli investitori”. LEGGI TUTTO

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    Nagel (Bundesbank): eventuali fusioni devono creare creare banche competitive

    (Teleborsa) – Qualsiasi fusione bancaria in Germania deve dare vita un istituto competitivo abbastanza forte da sostenere la crescita dell’economia tedesca. Lo ha affermato Joachim Nagel, presidente della Bundesbank e quindi membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE), durante un evento di Commerzbank a Francoforte, secondo quanto riporta Reuters.”Abbiamo bisogno di banche forti e solide affinché le imprese possano affrontare e finanziare le loro attività future”, ha detto Nagel, spiegando che “in caso di eventuali fusioni, è importante che si crei un istituto competitivo che svolga questo compito nel miglior modo possibile”, evitando ogni riferimento specifico a UniCredit e Commerzbank. LEGGI TUTTO

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    Popolare Sondrio, l’Ad conferma stategia stand-alone con occhio a opportunità

    (Teleborsa) – La Banca Popolare di Sondrio prosegue su una direttrice “Stand-alone”. Lo ha precisato l’Ad Mario Pedranzini, aggiungendo che questa scelta “ha sempre dato grandi soddisfazioni e che vogliamo continuare a perseguire”. “Guardiamo tutto, con grande senso di responsabilità e valutando sempre i razionali di qualsiasi operazione”, ha sottoloneaot il banchiere, aggiungendo “siamo attenti a tutte le opportunità che ci possono capitare e quindi non escluso un’operazione che potrebbe essere vantaggiosa in termini di qualche acquisizione. Però, deve essere un qualcosa che non mira alla crescita tout court, ma deve essere completamente integrata nella nostra visione di piano industriale”. “Il nostro percorso di crescita avvalora questa nostra politica di crescere con le nostre forze, perchèé possiamo conseguire quei vantaggi che derivano dalla valorizzazione delle tue potenzialità”, ha spiegato Pedranzini, chiarendo “ognuno deve giocare la propria partita nel campionato che gli è più congeniale”.Il manager ha ricordato che la banca sta crescendo, sia sullo stato patrimoniale che sul conto economico, un “fattore che ci permette di guardare al futuro con maggiore serenità” e vanta “una base sociale solida”, con Unipol come socio di riferimento ed anche “una platea di piccoli azionisti che sono rimasti legati alla banca nonostante la trasformazione da cooperativa a Spa”. LEGGI TUTTO

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    BEI e Natixis CIB: finanziamento da 97 milioni di euro a Libeccio per nuovo impianto eolico in Sicilia

    (Teleborsa) – Realizzare un nuovo impianto eolico in Sicilia in grado di coprire il fabbisogno energetico annuo di oltre 56mila famiglie italiane, contribuendo alla transizione energetica e al raggiungimento degli obiettivi di REPowerEU. Questi sono gli obiettivi principali dell’accordo di finanziamento del valore di 97 milioni di euro siglato dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), Natixis Corporate & Investment Banking (Natixis CIB), e Libeccio, società di progetto detenuta da Fabbrica Energie Rinnovabili Alternative S.r.l. (FERA) e da Byom S.r.l.Una volta operativa, entro il 2026, la nuova struttura denominata “Vento di Vino 2” avrà una capacità installata di 44,80 MW e sarà costruita a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Oltre alla realizzazione del nuovo impianto eolico, gli accordi finanziari siglati contribuiranno al rifinanziamento dell’indebitamento residuo di Libeccio, titolare dell’impianto eolico esistente “Vento di Vino 1”, che ha una capacità installata di 24 MW e si trova sempre a Mazara del Vallo. Il finanziamento complessivo, qualificato come Green Loan, è stato strutturato su base project finance e include diverse linee di credito per un importo pari a circa 97 milioni di euro, di cui circa 42 milioni messi a disposizione dalla BEI e circa 55 milioni da Natixis CIB.L’operazione sostiene gli obiettivi di decarbonizzazione del Green Deal europeo e di REPowerEU, che la BEI si è impegnata a finanziare con 45 miliardi di euro aggiuntivi entro il 2027. Inoltre, la BEI stima che oltre 270 posti di lavoro verranno creati durante l’implementazione del progetto, generando importanti ricadute economiche in Sicilia, una regione di coesione. Nel dettaglio, il progetto prevede la coesistenza di un impianto “brownfield” già in esercizio dal 2011 (Vento di Vino 1), che beneficia ancora di un limitato periodo incentivante residuo, e di un impianto “greenfield” (Vento di Vino 2) che beneficerà degli incentivi ventennali previsti dalla normativa vigente essendo risultato aggiudicatario dell’asta n. 13 del 9 febbraio 2024 ai sensi del Decreto FER del 4 luglio 2019. Il finanziamento è stato pertanto strutturato sulla base di una residua quota di rischio “merchant” che si affianca alla componente di ricavi incentivata.I principali advisors dell’operazione sono stati Dentons (aspetti legali lato BEI e Natixis CIB), BonelliErede (special counsel BEI) e Legance – Avvocati Associati (aspetti legali lato Libeccio), EOS (aspetti tecnici), Marsh (aspetti assicurativi), Deloitte (tax e model auditor) e Arcus Financial Advisors (financial advisor di Libeccio).”Promuovere la transizione energetica e rafforzare la coesione sociale ed economica sono due priorità strategiche per la BEI – ha affermato Alessandro Izzo, direttore BEI per le operazioni di Equity, Growth e Project Finance –. Questa operazione, oltre a sostenere la produzione di energia rinnovabile in un’area rurale, favorisce la creazione di nuovi posti di lavoro e, di conseguenza, la crescita e lo sviluppo economico della Sicilia”.”Siamo orgogliosi di essere stati incaricati come Sole Underwriter da FERA e Byom in questa importante iniziativa che coniuga brownfield e greenfield e che consolida la nostra leadership nel settore delle energie rinnovabili in Italia. Questo ulteriore finanziamento Green Loan –ha affermato Roberto Massarenti, head of Infrastructure Finance Italy di Natixis CIB – Filiale di Milano – emesso nel mercato italiano conferma nuovamente gli sforzi di Natixis CIB a sostegno dello sviluppo delle rinnovabili in un contesto di transizione ecologica e di attenzione ai valori dell’ambiente e della sostenibilità”.”Per il Gruppo FERA – ha commentato Sebastiano Falesi, membro del Cda del Gruppo Fera e di Libeccio – è un ulteriore passo avanti nella transizione energetica italiana. Questi 44,8 MW si aggiungono ai 200 MW che il Gruppo ha realizzato dal 2001. Tutti impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, valorizzando così le risorse naturali dei territori con ricadute economiche di sostegno ai Comuni e ai territori interessati”.”Siamo orgogliosi – ha dichiarato Massimiliano Salvi, ceo di Byom e presidente di Libeccio – del risultato raggiunto che rappresenta da un lato il consolidamento della partnership di lungo termine con il Gruppo Fera e dall’altro la testimonianza, attraverso il coinvolgimento di istituti finanziari di primario standing internazionale, della validità del nostro progetto in coerenza con gli obiettivi della transizione energetica e della sostenibilità ambientale”. LEGGI TUTTO