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    MPS, CONSOB aggiorna azionariato dopo collocamento MEF. Caltagirone al 4,97%

    (Teleborsa) – Arrivano le quote precise del nuovo azionariato di Banca Monte dei Paschi di Siena, dopo l’ultimo collocamento del ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), secondo quanto si legge nelle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti.Al 13 novembre 2024 (data di perfezionamento dell’operazione di ABB), Anima detiene il 3,992%, Francesco Gaetano Caltagirone detiene il 4,972%, Delfin detiene il 3,509%, Banco BPM detiene il 5,003%, il Tesoro detiene l’11,7%.La quota di Caltagirone è divisa in: 1,383% Fincal, 1,746% VM 2006, 1,191% Azufin, 0,556% Istituto Finanziario 2012, 0,040% MK 87, 0,056% Ausonia. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo, Goldman Sachs ha quota potenziale del 6,52%

    (Teleborsa) – Goldman Sachs ha una quota potenziale del 6,52% in Intesa Sanpaolo. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 12 novembre 2024.Scendendo nei dettagli, l’1,49% sono diritti di voto riferibili ad azioni, lo 0,28% sono azioni oggetto di contratti di prestito titoli senza data di scadenza e con possibilità di restituzione in qualsiasi momento, lo 0,76% sono contratti “Future” e di opzione “Put” e “Call” con date di scadenza comprese tra il 19/12/2024 ed il 17/12/2027.Il rimanente 3,99% è così suddivido: 1,27% contratto di opzione “Call” con date di scadenza comprese tra il 15/11/2024 ed il 31/03/2035; 2,72% altri contratti di opzione “Put”, “Forward”, “Swap”, “Future” e “Call Warrant” con date di scadenza comprese tra il 15/11/2024 e il 01/11/2034.La comunicazione è stata effettuata dal dichiarante a seguito del superamento del 5% con la partecipazione in strumenti finanziari. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Goldman Sachs ha quota potenziale del 7,05%

    (Teleborsa) – Goldman Sachs ha una quota potenziale del 7,05% in UniCredit. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 12 novembre 2024.Scendendo nei dettagli, l’1,51% sono diritti di voto riferibili ad azioni, lo 0,19% sono azioni oggetto di contratti di prestito titoli senza data di scadenza e con possibilità di restituzione in qualsiasi momento, lo 0,32% sono contratti di opzione “Put”, “Call” e obbligazioni convertibili con date di scadenza comprese tra il 19/12/2024 ed il 15/12/2050.Il rimanente 5,02% è così suddivido: 1,56% contratto Future con date di scadenza comprese tra il 19/12/2024 e il 16/12/2033; 1,45% contratto di opzione “Call” con date di scadenza comprese tra il 15/11/2024 ed il 31/03/2035; 2,02%: altri contratti di opzione “Put”, “Forward”, “Swap” e “Call Warrant” con date di scadenza comprese tra il 15/11/2024 e l’8/01/2035.La comunicazione è stata effettuata dal dichiarante a seguito del superamento del 5% con la partecipazione in strumenti finanziari. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, BlackRock abbassa partecipazione al 4,992%

    (Teleborsa) – BlackRock, il più grande asset manager al mondo, ha una partecipazione pari al 4,992% in Banco BPM, una delle maggiori banche italiane.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 15 novembre 2024. In precedenza, al 17/05/2024, la quota era del 5,238%. LEGGI TUTTO

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    Transizione energetica, Intesa Sanpaolo: accordo con Edison Next per accompagnare le aziende

    (Teleborsa) – Promuovere la decarbonizzazione delle aziende favorendo l’utilizzo delle energie rinnovabili, rendendola uno strumento per aumentare la propria competitività sui mercati di riferimento. Questa la finalità dell’accordo tra Intesa Sanpaolo ed Edison Next, che uniscono così le loro competenze per supportare le aziende nel raggiungimento degli obiettivi strategici della missione del PNRR dedicata alla Rivoluzione verde e transizione ecologica, sostenendole nell’adozione di modelli di produzione e consumo dell’energia più sostenibili ed economicamente vantaggiosi.Il cambiamento climatico e la crisi energetica hanno fatto emergere ulteriormente la necessità per il mondo imprenditoriale di abbracciare la transizione green con un mix articolato di soluzioni come, ad esempio, l’efficientamento energetico e il fotovoltaico, tecnologia al centro del nuovo meccanismo previsto dal recente Decreto Energy Release 2.0 che punta a sostenere la competitività delle imprese energivore. Edison Next e Intesa Sanpaolo sosterranno le imprese, ciascuna nel rispettivo ambito di competenza, intercettando i loro bisogni e proponendo soluzioni concrete per la decarbonizzazione e per cogliere le opportunità create dai nuovi sviluppi normativi e meccanismi di incentivazione.Edison Next, società del Gruppo Edison che accompagna aziende e territori nel proprio percorso di decarbonizzazione e transizione ecologica, metterà a disposizione le proprie competenze e la propria esperienza per sostenere le imprese nel percorso di decarbonizzazione attraverso soluzioni come, ad esempio, impianti fotovoltaici e sistemi per la ricarica dei veicoli elettrici presso le sedi aziendali. Intesa Sanpaolo, attraverso la Divisione IMI Corporate & Investment Banking guidata da Mauro Micillo, supporterà con soluzioni ad hoc le imprese nella realizzazione dei progetti. “Come Gruppo Intesa Sanpaolo, siamo da tempo in prima linea nella sfida di accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni per il raggiungimento degli obiettivi climatici globali – dichiara Richard Zatta, responsabile Global Corporate della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo –. Questa collaborazione permette di unire le nostre competenze e la nostra lunga esperienza nel campo della finanza sostenibile con la specializzazione di Edison Next nell’ambito della transizione energetica in modo da accompagnare il tessuto imprenditoriale italiano verso percorsi concreti di sviluppo sostenibile”.”Collaborare con un partner come Intesa Sanpaolo ci consente di mettere a sistema le rispettive competenze di eccellenza per accompagnare al meglio le aziende nel loro percorso di transizione energetica. Edison Next offre la propria expertise e la propria piattaforma di tecnologie e servizi per affiancare chi fa impresa con l’obiettivo di migliorarne la sostenibilità ambientale e sostenerne la competitività – ha dichiarato Giovanni Brianza CEO di Edison Next –. La creazione di partnership di valore è un elemento fondamentale per mettere a terra uno sviluppo economico più sostenibile e responsabile”. L’accordo si inserisce nel Piano industriale 2022-2025 di Intesa Sanpaolo, presentato dal CEO Carlo Messina, che prevede un costante impegno per ambiente e clima. Tra il 2021 e i primi nove mesi del 2024 sono stati erogati circa 63 miliardi di euro dei 76 miliardi di nuovo credito disponibile previsti a supporto di green economy, economia circolare e transizione ecologica.L’ultima edizione del Rapporto annuale Economia e Finanza dei Distretti Industriali del Research Department di Intesa Sanpaolo evidenzia come la crisi energetica ha portato le imprese a rivedere i propri processi produttivi e i propri investimenti. Risultano in crescita gli investimenti dei distretti industriali diretti a efficientare i processi produttivi e a potenziare l’autoproduzione di energia. In particolare, riguardo a quest’ultima, il rapporto evidenzia che circa il 40% dei gestori di Intesa Sanpaolo dichiara di aver osservato come l’autoproduzione di energia rientri tra le strategie di decarbonizzazione adottate dalle imprese clienti. Inoltre, dallo studio emerge che le imprese dotate di impianti di autoproduzione di energia hanno ottenuto importanti vantaggi reddituali. Il 16,6% delle imprese distrettuali ad alta marginalità sia nel 2019 sia nel 2022 è dotato di un impianto di energia rinnovabile, cinque punti percentuali in più rispetto alle altre imprese. Queste differenze sono significative in ogni dimensione aziendale e settore. LEGGI TUTTO

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    Banche in denaro Borsa: svettano Banco BPM e BPER

    (Teleborsa) – Ottima giornata per le banche che sono le migliori in Borsa, a dispetto dell’impatto dello stacco cedole su alcuni Istituti che distribuiscono l’acconto 2025. A sostenere il settore concorrono le aspettative meno ottimistiche su altri tagli dei tassi, che rende il business tradizione delle banche più redditizio.L’indice FTSE Italia Banks perde oggi il 2,67%, scontando l’effetto cedole, mentre nel paniere principale si mettono in luce alcune popolari, sospinte anche dalle rosee prospettive di consolidamento del settore. oggi Così Banco Bpm che guadagna quasi il 2% e BPER, altra preferita dal mercato in vista di possibili M&A, con un incremento del 2,19%. Bene anche Banca MPS (+0,63%) e Banca Popolare di Sondrio (+0,60%). LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, Signorini: “Dati e indagini strumenti chiave di policy”

    (Teleborsa) – Dati statistici e indagini economiche sono uno strumenti utili e preziosi, che possono essere migliorati combinandoli con altre informazioni amministrative e statistiche. “La cooperazione tra banche centrali, uffici di statistica e altre istituzioni impegnate nell’elaborazione di dati è preziosa”. È quanto ha affermato il direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, presidente dell’Ivass nel suo intervento in apertura della conferenza sulle nuove prospettive delle politiche monetarie in merito a inflazione e prospettive di inflazione, organizzata a Roma dall’istituzione di via Nazionale assieme al Suerf. Le aspettative di inflazione – ha ricordato Signorini – possono rendere le dinamiche di crescita dei prezzi al consumo “più persistenti, o peggio: avviare spirali inflazionistiche che si auto alimentano”. Il canale più ovvio di interazione sta nel fatto che le aspettative di inflazione pesano su salari e prezzi. Un ulteriore canale è quello dei tassi di interesse. E un terzo possibile canale di influenza è quello delle condizioni in cui si determina il potere di stabilire i prezzi delle imprese. Tutti questi elementi – ha evidenziato Signorini – mettono in rilievo l’importanza di una accurata raccolta e selezione dei dati. La conferenza di due giorni “promette di essere ricca e produttiva, con molte presentazioni interessanti”, ha concluso il direttore generale della Banca d’Italia. LEGGI TUTTO

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    Trimestrali Stoxx 600, BofA: conti delle banche mascherano debolezza più ampia

    (Teleborsa) – Con circa il 90% delle aziende nello Stoxx 600 che hanno pubblicato i risultati trimestrali, la crescita degli utili per azione del terzo trimestre rimane più forte del previsto, con un +5% anno su anno, rispetto al calo del 5% degli utili che il consensus si aspettava in questa fase di reporting. Mentre parte della sorpresa positiva della crescita è dovuta a un netto taglio dei numeri di consensus sell-side poco prima dell’inizio della stagione delle trimestrali, che è stato rapidamente invertito nelle prime settimane di reporting, sia le stime degli utili per azione del terzo trimestre che del quarto trimestre sono state costantemente riviste al rialzo nelle ultime settimane. Lo affermano gli analisti di Bank of America (BofA).Una delle ragioni principali è stato il settore Finanziario, con solidi risultati nel settore, e in particolare per le Banche, che hanno aumentato gli utili complessivi dell’indice. Il consensus prevede una crescita degli utili per azione del terzo trimestre del 3% anno su anno per l’intera stagione, in aumento rispetto al -1% di circa un mese fa e solo un modesto calo rispetto alla crescita del 6% registrata nel secondo trimestre. Escludendo il settore Finanziario, tuttavia, la crescita degli utili del terzo trimestre è pari al -6% e si prevede che chiuderà la stagione al -7%. Ciò segna una brusca decelerazione rispetto alla crescita del 3% registrata nel secondo trimestre, con energia e beni di consumo discrezionali (principalmente auto e beni di lusso) come principali freni.Il 52% delle società Stoxx 600 ha superato le stime EPS, in calo rispetto al 55% di inizio stagione, ma comunque ben al di sopra dei livelli inferiori al 50% impliciti nelle sorprese economiche profondamente negative dell’area euro nel terzo trimestre. I beat delle vendite sono rimasti tuttavia deboli, al 41%, ben al di sotto della media di lungo periodo del 53%. Banche (88%), assicurazioni (78%) e servizi finanziari (70%) hanno registrato finora i più alti EPS beat, mentre immobiliare (27%), auto (29%) e beni industriali (31%) hanno registrato i più bassi. I titoli ciclici, escludendo i titoli finanziari, hanno registrato il più debole EPS beat ratio in sei anni, al 39%, mentre i titoli difensivi sono notevolmente migliori, al 51%, quasi il più grande spread a favore dei titoli difensivi in ??un decennio. Solo il 42% delle aziende dei paesi principali (Germania, Francia) ha superato le aspettative EPS, contro il 63% delle aziende della periferia (Italia e Spagna). LEGGI TUTTO