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    Banche, S&P: M&A italiano “a singhiozzo” complicato da azionariato “ostruzionistico”

    (Teleborsa) – L’offerta di UniCredit per Banco BPM è l’ultimo capitolo del consolidamento bancario “a singhiozzo” dell’Italia, sebbene le speranze di un consolidamento più ampio rimangono complicate da strutture azionarie “ostruzionistiche”. Lo afferma S&P Global Ratings in un rapporto sul tema.Un’operazione di successo ridurrebbe il divario tra UniCredit, la seconda banca italiana, e il suo più grande rivale nazionale Intesa Sanpaolo, che ha rafforzato la sua presa sul primo posto con l’acquisto nel 2020 di UBI, allora il quarto più grande istituto di credito italiano.Ci si aspettava che l’accordo di Intesa avrebbe provocato un’ondata di accordi, sebbene ciò non si sia concretizzato in parte a causa di partecipazioni strategicamente difensive in banche di medie dimensioni da parte di compagnie assicurative e accordi di bancassurance, che S&P Global Ratings prevede continueranno a complicare le offerte ostili per le banche italiane.Cosa sta accadendoIl 25 novembre, UniCredit ha lanciato un’offerta pubblica non sollecitata, interamente in azioni, del valore di circa 10,1 miliardi di euro per Banco BPM, la terza banca italiana. L’offerta è arrivata pochi giorni dopo che Banco BPM aveva lanciato un’offerta per la società di gestione patrimoniale Anima e acquistato una quota del 5% in Banca Monte dei Paschi di Siena dal governo italiano. Tuttavia, il 26 novembre Banco BPM ha respinto l’offerta di UniCredit, ritenendola troppo bassa e limitante per le proprie opzioni strategiche.Perché è importanteIl vantaggio competitivo di Intesa Sanpaolo in Italia è quasi ineguagliabile in settori bancari analoghi. Oltre ad essere la più grande banca commerciale in Italia, con una quota di mercato del 20% nei depositi e nei prestiti (contro il 9% di UniCredit e il 5%-6% di Banco BPM), Intesa è anche il principale operatore italiano nel settore delle assicurazioni sulla vita, del private banking e del wealth management, con margini di vantaggio significativi rispetto ai concorrenti nazionali. L’acquisizione di Banco BPM da parte di UniCredit ridurrebbe il vantaggio di Intesa Sanpaolo e potrebbe ridisegnare il panorama bancario italiano. UniCredit rafforzerebbe la propria posizione di mercato nel più ricco Nord Italia e amplierebbe la gamma di prodotti finanziari offerti. Un deal interamente in azioni avrebbe inoltre un impatto limitato sul capitale del gruppo allargato, mentre offrirebbe un vantaggio dalle sinergie sui costi e sui ricavi (stimate da UniCredit rispettivamente a 900 milioni di euro e a 300 milioni di euro).”Il settore bancario italiano è in evoluzione, e un ulteriore consolidamento sembra inevitabile”, si legge nel report, con S&P che continua a ritenere che il mercato si dividerà tra grandi player con scala, diversificazione dei ricavi e capacità di guadagno sufficienti a finanziare l’innovazione necessaria ad affrontare con successo la transizione digitale, e banche più piccole e agili in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti dei comportamenti dei clienti. Cosa seguiràSecondo S&P, l’esito dell’offerta rimane altamente incerto e dipende da diversi fattori, tra cui le reazioni dei vari stakeholder. La partecipazione del 9,2% di Crédit Agricole in Banco BPM lo rende un attore chiave con una decisione strategica da prendere, considerando i suoi interessi commerciali, la presenza consolidata in Italia e gli accordi di distribuzione con UniCredit. Non è inoltre chiaro se per Banco BPM possano emergere opzioni alternative, incluse offerte concorrenti, o se potrebbero sorgere complicazioni legate alla recente acquisizione della partecipazione in Monte dei Paschi dal governo italiano (effettuata contemporaneamente all’acquisto di quote da parte di Anima e di imprenditori italiani). Infine, non si può escludere un’eventuale modifica dei termini dell’offerta di UniCredit per renderla più attraente. LEGGI TUTTO

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    MPS, Caltagirone sale sopra il 5% nel capitale

    (Teleborsa) – Francesco Gaetano Caltagirone rafforza la sua posizione in MPS e sale al 5,026% nel capitale della banca senese. E’ quanto emerge dagli aggiornamenti della Consob sulle partecipazioni rilevanti, secondo cui l’aumento della partecipazione è datato 26 novembre. La situazione precedente, al 13 novembre, era del 3,644%. LEGGI TUTTO

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    UniCredit prende atto dell’esercizio di Trasparenza nell’UE del 2024

    (Teleborsa) – UniCredit ha preso atto degli annunci resi oggi dall’Autorità Bancaria Europea (EBA) e dalla Banca Centrale Europea (BCE) in riferimento alle informazioni dell’esercizio di Trasparenza nell’UE del 2024, sulla base di quanto deciso dal Consiglio di Vigilanza dell’EBA.Il Consiglio di vigilanza dell’EBA ha approvato l’esercizio di trasparenza del 2024, che dal 2016 viene effettuato con frequenza annuale e pubblicato contemporaneamente al Risk Assessment Report (RAR). L’esercizio annuale di trasparenza sarà basato esclusivamente sui dati COREP/FINREP al fine di garantire un sufficiente e adeguato livello di informazione agli attori di mercato.I template sono stati compilati centralmente dall’EBA e successivamente inviati per una verifica alle banche e alle autorità di vigilanza. Le banche hanno avuto la possibilità di correggere eventuali errori identificati e sottoporre quindi i dati corretti tramite i consueti canali per le segnalazioni, e aggiungere informazioni specifiche come richiesto per chiarire ulteriormente i dati. L’esercizio del 2024 utilizza le date di riferimento del 30 settembre e 31 dicembre 2023, del 30 marzo e 30 giugno 2024. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Fitch conferma rating BBB+ e outlook positivo dopo offerta su Banco BPM

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha confermato il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) e il Senior Preferred rating di UniCredit a “BBB+” con outlook positivo, dopo l’offerta di scambio su Banco BPM. Il rating rimane quindi un gradino al di sopra del rating sovrano italiano.L’agenzia di rating vede questa potenziale acquisizione come complementare all’attuale franchising di UniCredit, in quanto la riconcentrerebbe verso regioni ricche nel nord Italia, dove Banco BPM ha una presenza consolidata. Il gruppo combinato potrebbe raggiungere quote di mercato vicine al 20% o superiori in Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte o Veneto, che sono tra i maggiori contributori al PIL italiano. L’attesa è che, una volta unito a Banco BPM, UniCredit mantenga un rapporto di prestiti deteriorati di circa il 3%.Inoltre, un’acquisizione di Banco BPM aumenterebbe il contributo dell’Italia al mix aziendale di UniCredit, con una stima del 45% di esposizione e del 50%-55% di fatturato. Tuttavia, i vantaggi dell’unione e della ristrutturazione dell’attività italiana di UniCredit contribuirebbero a una performance più resiliente durante il ciclo, compensando i rischi correlati all’aumentata esposizione domestica. Fitch si attende che il gruppo combinato mantenga un’esposizione al debito sovrano italiano inferiore al 100% del capitale di base Tier 1 (CET1).Viene evidenziato che UniCredit sarà probabilmente in grado di compensare gran parte degli oneri di ristrutturazione una tantum previsti di 2 miliardi di euro nel 2025 e di ulteriori 800 milioni di euro di accantonamenti per perdite su prestiti volti a rafforzare i livelli di accantonamento sulle attività acquisite con il goodwill negativo che deriverà da una fusione con Banco BPM.Nonostante obiettivi piuttosto ambiziosi, Fitch si aspetta che il management di UniCredit realizzi la maggior parte delle sinergie di costi e ricavi da una combinazione con Banco BPM, data la sua solida reputazione nella gestione dei costi. Le sinergie di costo previste di 0,9 miliardi di euro sono “ambiziose”, a circa il 30% della base di costo di Banco BPM del 2024 o vicino al 6% dei costi delle entità combinate, mentre le sinergie di ricavi di 0,3 miliardi di euro sono “moderate”. Viene previsto un calo sostanziale dell’utile operativo di UniCredit nel 2025, al 2,5%-3% delle attività ponderate per il rischio (RWA). Tuttavia, rimarrebbe in linea con quello delle grandi banche europee, prima di recuperare oltre il 3% a partire dal 2026 man mano che si realizzeranno risparmi sui costi. LEGGI TUTTO

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    Toscana, ABI: “Sospensione rate mutui nei territori colpiti dal maltempo”

    (Teleborsa) – L’ABI ha appena diffuso una lettera circolare agli Associati nella quale segnala che è stata pubblicata, sul sito del Dipartimento della Protezione Civile, l’Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile con cui è stata adottata una misura di sospensione del pagamento delle rate dei mutui, in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi il 18 settembre 2024 nel territorio dei comuni di Marradi e di Palazzolo sul Senio della Città Metropolitana di Firenze ed il 23 settembre 2024 nel territorio dei comuni di Castagneto Carducci, San Vincenzo e Bibbona in provincia di Livorno e di Montecatini Val di Cecina, Monteverdi Marittimo, Pomarance e Guardistallo in provincia di Pisa.Tale Ordinanza, in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, recepisce i contenuti dell’accordo sottoscritto da ABI, Protezione Civile e dalle Associazioni dei consumatori per assicurare tempestività degli interventi a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali.Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sarà possibile per le banche dare immediata attuazione alla sospensione dei mutui per questi territori. LEGGI TUTTO

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    Unicredit-BPM, MEF: ipotesi su decreto totalmente infondata

    (Teleborsa) – “La notizia pubblicata da FT di un decreto è totalmente infondata”. Lo precisa in MEF in una nota, smentendo l’articolo pubblicato sul sito del quotidiano britannico in cui si parla di varie opzioni allo studio del governo per bloccare l’OPS di Unicredit su Banco BPM, compresa quella di un decreto ad hoc.Il quotidiano, nella sua edizione online, parla dell’ipotesi della possibilità che venga adottato dal governo italiano un provvedimento di emergenza “per aggirare la cosiddetta ‘passivity-rule’ che impedisce alle società oggetto di offerta di adottare decisioni che possano riguardare l’acquisizione”. LEGGI TUTTO

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    Unicredit, Moody’s conferma rating dopo offerta su Banco BPM

    (Teleborsa) – L’agenzia di rating Moody’s ha confermato i rating del debito Senior Preferred (non garantito) e dei depositi a lungo termine di UniCredit a Baa1, con outlook stabile. Secondo l’agenzia, se l’acquisizione del Banco BPM dovesse essere finalizzata, il merito di credito di Unicredit rimarrebbe sostanzialmente stabile. L’affermazione, si legge in una nota, riflette anche la valutazione dell’agenzia di rating secondo cui l’acquisizione di Banco Bpm non impedirebbe la potenziale acquisizione di Commerzbank da parte di Unicredit. Moody’s ribadisce che, in caso di acquisizione di Commerzbank da parte di Unicredit, prenderà in considerazione la possibilità che il rating stand-alone del gruppo di Piazza Gae Aulenti, attualmente pari a baa3, venga aggiornato a baa2, un gradino sopra il rating sovrano dell’Italia. Ciò comporterebbe un innalzamento del rating anche per il debito senior non privilegiato e junior. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Scope: mossa su BPM positiva ma comporta rischio di esecuzione

    (Teleborsa) – Gli sforzi di espansione di UniCreditriflettono la sua solida posizione finanziaria, sostenuta da uno dei più grandi buffer di capitale nell’UE, il risultato di una solida generazione di utili e di un’ottimizzazione delle attività ponderate per il rischio. Lo afferma Scope Ratings dopo l’offerta per Banco BPM, sottolineando che anche l’ampia capitalizzazione di mercato del gruppo, rafforzata dal forte aumento del prezzo delle sue azioni dal 2021, è di supporto.Viene evidenziato che la sua offerta in azioni per Banco BPM consuma solo 70 bp del coefficiente di capitale CET1 di UniCredit. Alla fine di settembre 2024, UniCredit ha mantenuto buffer di capitale leader del settore di 593 bp al di sopra dei requisiti normativi minimi, offrendo ampio spazio per manovre strategiche.”Consideriamo la mossa di UniCredit ampiamente positiva, ma chiaramente aumenterà la dipendenza del gruppo dall’Italia e indebolirà i suoi recenti sforzi di diversificazione geografica espandendo la sua impronta paneuropea – scrive l’analista Alessandro Boratti – Questa maggiore esposizione italiana potrebbe avere un impatto sui costi di finanziamento se il rischio sovrano italiano dovesse aumentare. Con Banco BPM, l’Italia avrebbe rappresentato il 56% dei ricavi del gruppo nei nove mesi, in aumento rispetto al 46%”.Boratti sottolinea anche che integrare organizzazioni complesse con culture aziendali diverse (Banco BPM era precedentemente un gruppo cooperativo) comporta un rischio di esecuzione. UniCredit potrebbe anche dover addolcire la sua offerta per conquistare gli azionisti e il management di Banco BPM, il che potrebbe non piacere ai suoi stessi azionisti.L’accordo proposto con Banco BPM presenta comunque diversi vantaggi per UniCredit. Consoliderebbe la sua posizione di secondo gruppo più grande in Italia, sfidando la leadership di Intesa. La quota di mercato nazionale dell’entità combinata in prestiti e depositi aumenterebbe rispettivamente al 15% e al 14% (dal 9% in entrambi i casi), mentre il potere di determinazione dei prezzi aumenterebbe, in particolare nelle ricche regioni del nord Italia come Lombardia, Piemonte e Veneto.Se l’attuale offerta di Banco BPM per il resto di Anima, il più grande gestore patrimoniale indipendente in Italia, avesse successo e UniCredit andasse ad acquisire con successo BPM, l’attività di gestione patrimoniale di UniCredit sarebbe chiaramente rafforzata “in modo sostanziale”.Con riferimento all’intero comparto bancario, Scope Ratings afferma che una fusione di successo tra UniCredit e Banco BPM eliminerebbe un attore importante per il consolidamento, lasciando ai restanti gruppi bancari meno opzioni per rafforzare le loro posizioni di mercato. Inoltre, ridurrebbe significativamente la probabilità dell’emergere di un terzo grande gruppo, a lungo promosso dal governo italiano. LEGGI TUTTO