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    Fondazione CRT, revisioni integrate nello Statuto: completato percorso di revisione

    (Teleborsa) – La Fondazione CRT, importante fondazione di origine bancaria azionista di Unicredit e Generali, ha ufficializzato alla presenza del Notaio Remo Maria Morone le modifiche proposte dalla Presidente Anna Maria Poggi lo scorso 11 dicembre e approvate all’unanimità dal Consiglio di Indirizzo. Le modifiche riguardano il sistema delle terne per parte delle designazioni per la composizione del Consiglio di indirizzo, la nomina dei cooptati e il riallineamento della durata dei mandati degli organi, e si inseriscono nell’ambito del processo di revisione statutaria avviato dalla Fondazione lo scorso agosto. Ora lo Statuto verrà inviato al MEF per il controllo previsto dalla legge. Le revisioni riguardanti i poteri di nomina e consistenti nel passaggio dalla terna alla designazione, una volta validate dal Ministero, saranno da subito operative e comunque in occasione della prima designazione utile. I consiglieri cooptati saranno nominati dal Consiglio entrante anziché dal Consiglio uscente.A partire dal 2029, anno di scadenza degli organi della Fondazione, il nuovo riallineamento dei mandati sarà operativo, con una durata uniforme di quattro anni, fatta eccezione per la carica di Presidente.La revisione del sistema delle terne ha l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e rigore nel processo di designazione, rispondendo alle necessità emerse nel corso delle precedenti gestioni. In particolare, la modifica è stata supportata dall’istituzione lo scorso agosto di un Comitato Nomine che ha il compito di valutare preliminarmente i profili designati garantendo il pieno rispetto dei requisiti statutari dell’Ente e, nel contempo, l’autonomia della Fondazione cui compete in ultima istanza la nomina effettiva dell’ente designante.Le modifiche di oggi concludono così il processo di riforma statutaria intrapreso dalla Fondazione CRT, che ha introdotto anche criteri di eleggibilità, compatibilità e requisiti di professionalità per i membri degli organi, nonché nuove modalità di gestione dei conflitti di interesse. LEGGI TUTTO

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    Fitch: covered bond italiani raggiungono “AA” dopo revisioni dei criteri

    (Teleborsa) – Tutti i covered bond italiani (Obbligazioni Bancarie Garantite, OBG) sotto rating hanno ora raggiunto il rating più alto possibile di “AA”, il limite nazionale per la finanza strutturata e i covered bond italiani, con il recente upgrade di Banca Monte dei Paschi di Siena in base ai criteri rivisti. Lo afferma Fitch Ratings nel suo ultimo rapporto sul tema.I presentano un rischio emittente molto basso, in quanto per il suo rimborso la banca vincola una parte dell’attivo patrimoniale destinato esclusivamente alla remunerazione dei bondholder. Questa caratteristica conferisce ai covered bond un’elevata liquidità.La maggior parte dei programmi ha Outlook positivo, che riflette l’Outlook sull’ Issuer Default Rating dell’Italia e il cuscinetto contro potenziali declassamenti dell’emittente.I rating OBG per Credem e Mediobanca hanno un Outlook stabile. Il rating di BMPS OBG è stato recentemente migliorato di un livello a “AA” in seguito alla revisione di ottobre 2024 dei criteri di rating RMBS europei. LEGGI TUTTO

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    MPS, Banca Akros: collocamento del 15% corretto, tutti ordini raccolti

    (Teleborsa) – Il collocamento del 15% di MPS “è stato condotto in modo corretto e trasparente, nel rispetto delle norme e delle prassi che regolano tali operazioni: tutti gli ordini sono stati raccolti, registrati e processati allo stesso modo e nessuna proposta di operazione correttamente presentata e’ stata ignorata”. Lo sottolinea in una nota Banca Akros che smentisce la ricostruzione pubblicata dal Financial Times, secondo cui UniCredit avrebbe cercato di acquistare una quota del 10% di MPS senza avere riscontro da Banca Akros che gestiva il collocamento. “Questa affermazione – sottolinea la corporate & investment bank del gruppo Banco BPM – suggerisce ingiustamente un comportamento scorretto da parte di Banca Akros nella gestione del collocamento”. LEGGI TUTTO

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    MPS, MEF: infondata ricostruzione FT su operato Ministero

    (Teleborsa) – Il MEF, in relazione ad alcune indiscrezioni di stampa sulla procedura di vendita di una quota (15%) di MPS, precisa che “il dipartimento dell’Economia ha gestito tutte le procedure in modo impeccabile, trasparente e in modalità similari alle due volte precedenti coinvolgendo i due advisor Ubs e Jefferies”. Per queste ragioni “ogni ricostruzione contenuta, in particolare, nell’articolo pubblicato oggi da FT ‘Orcel vs Caltagirone: a Machiavellian fight for the future of italian finance’ è da ritenersi infondata”. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, rumors: aumento remunerazione standalone o fusione con MPS in ottica difensiva

    (Teleborsa) – Banco BPM sta valutando due opzioni per difendersi dall’acquisizione da parte di UniCredit: aumentare i suoi obiettivi finanziari come difesa standalone o raggiungere un accordo di fusione con Banca Monte dei Paschi di Siena. Lo scrive Bloomberg, citando persone a conoscenza della questione.L’istituto guidato da Giuseppe Castagna starebbe studiando la possibilità di aumentare il suo obiettivo di redditività e aumentare la quantità di denaro con cui remunera gli investitori, con l’obiettivo di convincere gli azionisti a rifiutare l’offerta di UniCredit, secondo quanto si legge nell’indiscrezione. L’altra opzione che Banco BPM sta analizzando internamente è una fusione con Monte Paschi, che avverrebbe solo se avesse il supporto del management di Monte Paschi e dei suoi principali investitori.Se Banco BPM dovesse cercare un accordo di fusione con Monte Paschi, cercherebbe di ottenerlo prima della fine di gennaio, per presentare formalmente l’offerta agli investitori di Banco BPM prima dell’assemblea generale annuale di UniCredit del 10 aprile. Inoltre, è improbabile che la banca presenti la sua strategia di difesa prima dei risultati annuali del 7 febbraio. LEGGI TUTTO

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    UE approva proroga del piano “Hercules” per le banche greche

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato, la proroga di un piano greco (noto come “Hercules”) volto a facilitare la riduzione dei prestiti in sofferenza delle banche greche, sulla base del fatto che rimane esente da qualsiasi aiuto di Stato.Il regime mira ad assistere le banche nella cartolarizzazione e nello spostamento dei prestiti in sofferenza dai loro bilanci. In base al piano, gli special purpose vehicle privati ??acquistano prestiti in sofferenza dalle banche e vendono titoli agli investitori. Lo Stato fornisce una garanzia pubblica per i titoli senior, meno rischiosi dei veicoli di cartolarizzazione. In cambio, lo Stato riceve una remunerazione a condizioni di mercato. I titoli rimanenti vengono distribuiti agli azionisti esistenti o venduti a investitori privati.La Commissione ha inizialmente approvato Hercules nell’ottobre 2019, per una durata di 18 mesi, che è stata poi prorogata fino all’ottobre 2022. Dopo la sua scadenza, il regime è stato reintrodotto nel novembre 2023. La proroga approvata oggi estende la durata del regime al 30 giugno 2025. Il bilancio complessivo del regime sarà inoltre aumentato da 2 a 3 miliardi di euro.Il piano, evidenzia la Commissione UE, ha “contribuito in modo determinante alla riduzione dei prestiti in sofferenza nel sistema bancario greco” da circa il 30% alla fine del 2020 a meno del 5% a giugno 2024. La proroga consentirà anche alle banche meno significative (LSI) della Grecia di beneficiare delle prospettive economiche positive in Grecia e di migliorare la qualità delle loro attività a livelli più gestibili, in linea con i loro omologhi più grandi.(Foto: Dim Hou su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    BofA: underweight su Italia per possibile sottoperformance delle banche in futuro

    (Teleborsa) – Bank of America (BofA), guardando mercato azionario europeo nel 2025, è overweight sul mercato azionario svizzero difensivo, data la possibilità di premi di rischio più ampi sull’indebolimento della crescita globale, abbassa la Germania a underweight dopo la recente corsa e alza il Regno Unito a marketweight dopo una marcata sottoperformance. Inoltre, è underweight su Italia e Spagna dato il loro legame con le banche, la cui sovraperformance svanirà a causa dei rendimenti obbligazionari più bassi e dei premi di rischio più elevati.SvizzeraBofA spiega che il mercato svizzero difensivo ha avuto una performance inferiore all’Europa del 15% negli ultimi due anni, appesantito dal robusto ambiente di crescita globale e dall’incessante compressione dei premi di rischio. La banca d’affari è quindi posizionata per un moderato rallentamento della crescita globale nei prossimi mesi, in linea con le proiezioni dei suoi economisti, le cui previsioni di crescita regionale implicano un rallentamento sequenziale fino a metà del 2025. Ciò è coerente con l’ampliamento dei premi di rischio e un rialzo dell’8% per l’indice dei prezzi relativi delle azioni svizzere entro la metà del prossimo anno.GermaniaLa più grande economia europea passa da marketweight a underweight dopo il recente overshoot: un rally del 12% rispetto all’Europa da giugno, aiutato da dinamiche specifiche delle azioni, ha lasciato il prezzo relativo della Germania a un massimo di quattro anni e ha prezzato molte notizie macro positive in un momento in cui: (a) ci sono margini per un indebolimento della crescita globale in futuro; e (b) c’è cautela sui settori coinvolti nell’ultimo rally. Viene previsto un potenziale di ribasso fino all’8% per l’indice tedesco rispetto all’Europa nei prossimi mesi.Italia e SpagnaBofA è underweight su Italia e Spagna per quanto riguarda la possibilità di sottoperformance delle banche in futuro: entrambi i Paesi hanno nettamente sovraperformato, aiutati dall’elevata ponderazione delle banche, che hanno avuto una forte corsa negli ultimi due anni. L’attesa è che le banche passino da outperformer a underperformer nel primo semestre del prossimo anno, poiché i premi di rischio si ampliano e i rendimenti obbligazionari diminuiscono. Ciò implica una sottoperformance del 9% e dell’8% per le azioni italiane e spagnole entro il terzo trimestre, rispettivamente.Regno Unito Il paese britannico passa da underweight a marketweight, dato il calo del drag dell’energia: il Regno Unito è in calo di oltre il 10% rispetto al mercato dalla fine del 2022, a causa della marcata debolezza dell’energia (il settore più importante nell’indice del Regno Unito) e della forza del GBP. Viene previsto un potenziale limitato per un ulteriore ribasso dato.Francia BofA è marketweight sulla Francia, nonostante il recente undershoot data l’attuale incertezza politica: quasi il 10% di sottoperformance da marzo, ben spiegata dall’ampliamento dello spread OAT/Bund a 10 anni, significa che la Francia è già abbastanza avanzata nel prezzare lo scenario di indebolimento della crescita globale e calo delle azioni europee. LEGGI TUTTO

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    Banche europee, Barclays ancora ottimista per potenziale re-rating. Taglia TP su italiane

    (Teleborsa) – Barclayscontinua a credere che le banche europee siano attraenti, anche se – a prima vista – il contesto attuale sembra impegnativo, considerando la lenta crescita del PIL in Europa, con il rischio politico che potenzialmente si aggiunge al rischio di ribasso e i tassi ora in discesa.Dall’inizio del 2022 (appena prima dell’inizio degli aumenti dei tassi in Europa), il settore (SX7P) ha sovraperformato lo Stoxx 600 Europe (SXXP) ed è stato il settore con le migliori prestazioni, guadagnando il +45% rispetto al +6% dell’SXXP. Su base di rendimento totale (inclusi i dividendi) la performance è ancora più sorprendente, con SX7P in rialzo del 77% rispetto all’SXXP in rialzo del 18%. Il motore della sovraperformance della banca è stata la forte revisione positiva dell’EPS a livello di settore, con l’EPS del settore rivisto al rialzo di circa l’80% nello stesso periodo (dalla fine del 2021).Tuttavia, “il settore ha subito un de-rating mentre l’EPS è stato rivisto al rialzo e gli attuali livelli di valutazione sono ancora lontani dal riflettere i cambiamenti strutturali (positivi) ottenuti dalle banche europee in termini di redditività e rendimenti per gli azionisti”, si legge nella ricerca. Ad esempio, il ROTE è passato da circa il 9% nel 2021 al 13,6% nel 2024 per le banche coperte da Barclays; si prevede che scenderà rispetto ai massimi attuali, ma rimarrà in doppia cifra. Insieme a un livello di capitale che è ora pari o superiore all’obiettivo per la maggior parte delle banche, ciò sosterrà le capacità di distribuzione e ci aspettiamo che la banca europea media offrirà un rendimento del 10,3% all’anno nel 2025-26 (rendimento dei dividendi del 6,9% e rendimento del riacquisto del 3,4%).Barclays aggiorna le previsioni per riflettere un tasso della BCE all’1,5% a fine 2025, in linea con la visione dei propri economisti. Ciò porta a rivedere le previsioni EPS al ribasso in media del -1% nel 2025 e del -2% nel 2026. Il taglio NII è parzialmente mitigato a livello EPS da un moderato aumento dei prestiti (in Spagna) o delle commissioni (in Italia) o da altre modifiche specifiche dell’azienda (ad esempio la nuova imposta in Spagna). Ora prevede che l’EPS del settore diminuirà del -3% nel 2025 e aumenterà del +9% nel 2026 (principalmente guidato dalle banche francesi, del Benelux e del Regno Unito).Barclays preferisce le banche con bilanci di duration più lunga, con operazioni incentrate sulle commissioni e flussi di entrate diversificati, oltre che caratterizzate da riduzione dei costi/storie di self-help, come Lloyds, BNP Paribas, Julius Baer, KBC e Deutsche Bank. I nomi meno preferiti sono SEB, Bankinter e CaixaBank.Per quanto riguarda le banche italiane, Barclays taglia il target price su UniCredit a 46,1 euro da 47,8 (Overweight confermato), su Mediobanca a 15,6 euro da 16 (Equal Weight confermato), a Intesa Sanpaolo a 4,5 euro da 4,7 (Overweight confermato), su Credem a 10,6 euro da 10,8 (Equal Weight confermato), a BPER a 6,7 euro da 7,2 (Overweight confermato). LEGGI TUTTO