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    U.S. Bancorp, utile in calo nel secondo trimestre con NII inferiore

    (Teleborsa) – U.S. Bancorp, una delle più grandi banche statunitensi, ha chiuso il secondo trimestre del 2024 con un utile netto di 1,62 miliardi di dollari e un utile per azione ordinaria di 0,98 dollari, entrambi rettificati per una voce notevole di 26 milioni di dollari per un aumento del fondo della Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC). Ciò si confronta con 1,79 miliardi di dollari, o 1,12 dollari per azione, un anno prima.I ricavi netti sono stati pari a 6,87 miliardi di dollari, inclusi 4,05 milioni di dollari di proventi da interessi netti su base imponibile equivalente. Il reddito da interessi netti (NII) è sceso di circa il 9% a 4,05 miliardi di dollari.”Abbiamo continuato a investire per il futuro gestendo con prudenza le nostre spese operative, con diminuzioni trimestrali collegate e anno su anno delle spese non legate agli interessi – ha commentato Andy Cecere, Presidente e CEO – In questo trimestre, i parametri del credito hanno continuato a comportarsi in linea con le aspettative e riteniamo che i nostri livelli di riserva siano adeguati per le perdite future”. LEGGI TUTTO

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    Net Zero, UniCredit fissa gli obiettivi intermedi  per i settori navale e immobiliare commerciale

    (Teleborsa) – In linea con l’impegno che la banca ha firmato nell’ottobre 2021 con la “Net Zero Banking Alliance” – la rete di banche riunita dalle Nazioni Unite – UniCredit ha annunciato oggi i suoi obiettivi per il 2030 relativi ai finanziamenti nei settori navale e immobiliare commerciale, che contribuiscono all’ambizione della banca di raggiungere l’obiettivo Net Zero entro il 2050 del portafoglio di prestiti e investimenti.”L’annuncio di oggi – ha dichiarato Fiona Melrose, head of Group Strategy & ESG, UniCredit – segna un altro passo importante del nostro percorso verso Net Zero e continuiamo a fare la nostra parte nel contribuire a una transizione giusta ed equa per tutti i nostri stakeholder. Il nostro nuovo obiettivo per i finanziamenti del settore immobiliare commerciale, un segmento chiave che presenta grandi sfide, ci vedrà incrementare i nostri sforzi per supportare i clienti nel migliorare il profilo energetico dei loro edifici, sia esistenti che nuovi. Allo stesso tempo, il nostro nuovo obiettivo per il settore navale mira a contribuire alla decarbonizzazione del commercio marittimo internazionale e del trasporto passeggeri. Con la comunicazione di oggi, abbiamo definito le nostre ambizioni per sette dei settori a più alte emissioni, inclusa una policy di uscita graduale dal settore del carbone, un chiaro segno di come stiamo integrando l’ESG nelle nostre attività di finanziamento.”Si stima che il settore immobiliare rappresenti il 30% del consumo energetico globale e il 26% delle emissioni correlate all’energia, dati che ne sottolineano l’importanza per il percorso Net Zero. Per supportare la decarbonizzazione del settore, UniCredit si focalizzerà sul segmento immobiliare commerciale nelle sue tre geografie più grandi e rilevanti: Italia, Germania e Austria, che presentanoun’esposizione complessiva di 31,1 miliardi di euro.La banca perseguirà una riduzione dell’intensità delle emissioni operative di questi edifici tra il 44% e il 55% rispetto a una baseline iniziale di emissioni di 44,2kgCO2e/m23 nel 2022. Questo intervallo, con il -55% in linea con la riduzione prevista dallo scenario di decarbonizzazione CRREM4, – sottolinea Unicredit in una nota – è ambizioso e considera l’incertezza del mercato e degli sviluppi normativi richiesti. Per raggiungere questo obiettivo, UniCredit continuerà a supportare le sue imprese clienti attraverso il finanziamento di nuovi edifici energeticamente efficienti e alla ristrutturazione degli immobili meno efficienti.In parallelo, la banca ha anche analizzato il suo portafoglio immobiliare residenziale di 72,8 miliardi di euro nelle stesse tre geografie, con una baseline del 2022 sulle emissioni operative pari a 36,3kgCO2e/m26. UniCredit continuerà a monitorare i miglioramenti di questa baseline, a seguire l’evoluzione in corso del panorama normativo e a supportare i suoi clienti nella riduzione delle emissioni dei loro immobili. La banca sottolinea che l’intervento governativo e schemi di incentivi adeguati saranno abilitatori essenziali per il percorso di decarbonizzazione complessivo sia del segmento immobiliare commerciale che di quello residenziale.Per il settore navale, la banca perseguirà una riduzione del 30% dell’intensità delle emissioni di Scope 1 e 38 del suo portafoglio di finaziamenti agli operatori navali di 3,1 miliardi di euro9, da una baseline di 14,1 gCO2e/GT-nm per le navi passeggeri e di 9,5 gCO2e/DWT-nm10 per le navi mercantili nel 2022.L’ambito delle emissioni di UniCredit (Well to Wake) è in linea con le ultime linee guida dell’Organizzazione Marittima Internazionale, mentre l’obiettivo di riduzione segue la traiettoria IEA 1,5°C di decarbonizzazione.Per raggiungere il suo obiettivo, UniCredit continuerà a impegnarsi proattivamente con i suoi clienti, fornendo finanziamenti per navi di nuova generazione e la ristrutturazione di navi esistenti. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, allentati i criteri di offerta sui prestiti alle imprese

    (Teleborsa) – Nel secondo trimestre del 2024 i criteri di offerta sui prestiti alle imprese sono stati lievemente allentati, per la prima volta dal dicembre 2021. Vi hanno contribuito la maggiore tolleranza al rischio e i minori costi di provvista. I termini e le condizioni generali su tali finanziamenti sono divenuti leggermente piu` favorevoli, principalmente attraverso una diminuzione dei tassi di interesse sui prestiti. Le politiche di offerta sui finanziamenti alle famiglie sono state rese moderatamente meno stringenti per i prestiti finalizzati all’acquisto di abitazioni, per effetto della maggiore pressione concorrenziale, e lievemente piu` rigide per il credito al consumo. Per il trimestre in corso gli intermediari si attendono un ulteriore lieve allentamento dei criteri di offerta sui prestiti alle societa` non finanziarie e sui mutui. È quanto rileva la Banca d’Italia nell’Indagine sul credito bancario nell’area dell’euro. La domanda di credito da parte delle imprese, in calo da inizio 2023, e` ulteriormente diminuita, continuando a riflettere il maggior ricorso all’autofinanziamento, il minore fabbisogno per la spesa in investimenti fissi e l’elevato livello dei tassi di interesse. La richiesta di finanziamenti da parte delle famiglie per l’acquisto di abitazioni e` aumentata, mentre quella per finalita` di consumo e` rimasta invariata. Nel trimestre in corso la domanda di prestiti di imprese e famiglie aumenterebbe. Le condizioni di accesso delle banche al finanziamento sono migliorate con riferimento principalmente ai titoli di debito, ai depositi a lungo termine e alla capacita` di trasferire il rischio di credito fuori bilancio. Nel trimestre in corso gli intermediari si attendono un ulteriore lieve miglioramento. Nel primo semestre del 2024 la quota di crediti deteriorati (NPL) e gli altri indicatori della qualita` del credito hanno esercitato un impatto lievemente restrittivo sulle politiche di offerta sui finanziamenti alle imprese e alle famiglie per il credito al consumo; nel semestre in corso l’effetto sarebbe nel complesso invariato. Nei sei mesi terminanti in giugno i criteri di offerta sono stati allentati per le imprese della manifattura a bassa intensita` energetica, mentre sono stati resi piu` stringenti in tutti gli altri settori di attivita` economica; nel semestre in corso, le banche si attendono un ulteriore irrigidimento nel settore delle costruzioni e nel comparto manifatturiero ad alta intensita` energetica. Negli ultimi dodici mesi la prospettiva dei cambiamenti climatici avrebbe contribuito a un aumento della domanda di credito da parte sia delle imprese green e in transizione sia delle imprese brown; mentre per le prime i criteri di offerta e i termini e le condizioni sui prestiti sono stati allentati, per le seconde sono stati invece irrigiditi. Nel primo semestre del 2024, la variazione della liquidita` in eccesso detenuta dalle banche presso l’Eurosistema non avrebbe esercitato alcun effetto sulle politiche di offerta e sui volumi di credito; nel semestre in corso tali effetti sarebbero restrittivi, ma contenuti. LEGGI TUTTO

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    Imprese agricole, sostegno da BPER con il plafond Calamità Naturali Agri

    (Teleborsa) – BPER mette in campo il nuovo plafond Calamità Naturali Agri per aiutare le imprese operanti nel settore agricolo, zootecnico e della pesca a gestire i momenti di difficoltà conseguenti a calamità naturali o altre avversità che possano verificarsi in determinati territori o colpire specifici comparti. Attraverso soluzioni di finanziamento dedicate, strutturate dal Servizio Agri Banking, il plafond prevede un supporto, oltre che per i danni materiali, anche per i danni immateriali – quali la riduzione o la mancata produzione agricola, i danni al raccolto e l’aumento dei costi di gestione – al fine di aiutare le imprese a ripristinare l’ordinaria operatività aziendale.In considerazione della perdurante siccità in Sicilia, che ha causato notevoli disagi presso allevatori e aziende agricole, il plafond – fa sapere BPER in una nota – verrà subito impiegato per supportare le imprese del territorio e preservare la sostenibilità dei sistemi agroalimentari della Regione.?In funzione del danno subito e dichiarato dall’impresa, potrà essere concesso un finanziamento fino ad un massimo di 150 mila euro in funzione della PLV (produzione lorda vendibile) dell’azienda.”Grazie a questo nuovo plafond – afferma il responsabile del Servizio Agri Banking di BPER, Oliviero Falconi – possiamo intervenire con celerità in casi emergenziali e mitigare il fabbisogno finanziario delle aziende del settore danneggiate da calamità naturali. BPER fornisce così un sostegno concreto, anche in attesa di interventi più strutturati, agevolazioni pubbliche, settoriali o rimborsi assicurativi”. LEGGI TUTTO

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    Morgan Stanley, 2° trimestre in crescita sopra le attese. Balzo dell’investment banking

    (Teleborsa) – Morgan Stanley ha riportato ricavi netti di 15 miliardi di dollari per il secondo trimestre del 2024 (vs attese per 14,3 miliardi), rispetto ai 13,5 miliardi di dollari di un anno fa. L’utile netto è stato di 3,1 miliardi di dollari, ovvero 1,82 dollari per azione (vs attese per 1,65 dollari), rispetto all’utile netto di 2,2 miliardi di dollari, ovvero 1,24 dollari per azione, per lo stesso periodo di un anno fa.”L’azienda ha realizzato un altro trimestre forte in un contesto in miglioramento dei mercati dei capitali, con ricavi nella prima metà del 2024 di 30,2 miliardi di dollari, EPS di 3,85 dollari e un ROTCE del 18,6% – ha commentato il CEO Ted Pick – Il patrimonio totale dei clienti è cresciuto fino a 7,2 trilioni di dollari nel nostro percorso verso oltre 10 trilioni di dollari. Abbiamo annunciato un aumento del nostro dividendo trimestrale azionario ordinario a 0,925 dollari per azione, pur mantenendo solidi livelli di capitale con un rapporto CET1 del 15,2%, che riflette la durabilità del nostro modello di business”.All’interno di Institutional Securities, i ricavi dell’Investment Banking sono aumentati del 51% rispetto a un anno fa, arrivando a 1,6 miliardi di dollari. Scendendo nei dettagli: i ricavi da consulenza sono aumentati rispetto a un anno fa grazie al maggior numero di transazioni di M&A completate; i ricavi di sottoscrizione di azioni sono aumentati rispetto a un anno fa dai collocamenti privati ??e dai maggiori ricavi derivanti dalle IPO e dalle offerte convertibili; i ricavi di sottoscrizione del reddito fisso sono aumentati in modo significativo rispetto a un anno fa, principalmente grazie a emissioni non-investment grade più elevate.I risultati della divisione Investment Management riflettono ricavi netti pari a 1,4 miliardi di dollari, guidati principalmente dall’aumento dei ricavi della gestione patrimoniale su un aumento dell’AUM medio a lungo termine. LEGGI TUTTO

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    BofA, 2° trimestre sopra le attese. Scende l’NII, bene l’investment banking

    (Teleborsa) – Bank of America ha chiuso il secondo trimestre del 2024 con un utile netto di 6,9 miliardi di dollari, o 0,83 dollari per azione (vs attese per 0,80 dollari), rispetto a 7,4 miliardi di dollari, o 0,88 dollari per azione diluita nel 2trim23. I ricavi, al netto degli interessi passivi, sono stati pari a 25,4 miliardi di dollari (vs attese per 25,2 miliardi) e sono aumentati di 180 milioni di dollari, ovvero dell’1%, riflettendo maggiori commissioni di gestione patrimoniale e di investment banking, nonché ricavi sales and trading e un minore margine di interesse netto (NII).Il NII è diminuito del 3% a 13,7 miliardi di dollari, poiché i maggiori costi di deposito hanno più che compensato i maggiori rendimenti degli asset e la modesta crescita dei prestiti. L’accantonamento per perdite su crediti è pari a 1,5 miliardi di dollari, in aumento rispetto a 1,3 miliardi di dollari nel 1trim24 e 1,1 miliardi di dollari nel 2trim23.”Il nostro team ha prodotto un altro trimestre forte, servendo una base di clienti in crescita – ha commentato il CEO Brian Moynihan – La forza e la potenza degli utili della nostra attività leader nel settore bancario al consumo sono integrate dalla crescita e dalla redditività delle nostre attività di mercati globali, servizi bancari globali e gestione patrimoniale. La nostra attività Global Markets ha registrato il nono trimestre consecutivo di crescita dei ricavi anno su anno nel sales and trading, ottenendo rendimenti a due cifre. I nostri investimenti in questo business stanno dando risultati per i nostri azionisti”.I ricavi della divisione Global Markets sono stati pari a 5,5 miliardi di dollari e sono aumentati del 12%, trainati da maggiori ricavi di sales and trading e da commissioni di investment banking. Al suo interno, le entrate della FICC sono aumentate del 3% a 2,7 miliardi di dollari, mentre i ricavi ricavi Equities sono aumentati del 20% a 1,9 miliardi di dollari, guidati dalla forte attività dei clienti e dalla performance di trading in cash e derivati.”Il nostro utile netto è stato di 6,9 miliardi di dollari e abbiamo restituito 5,4 miliardi di dollari agli azionisti attraverso dividendi su azioni ordinarie e riacquisti di azioni – ha detto il CFO Alastair Borthwick – Abbiamo annunciato il piano per un aumento dell’8% del nostro dividendo trimestrale sulle azioni ordinarie, a 26 centesimi per azione, in attesa dell’approvazione del Consiglio. Le nostre diverse attività hanno sfruttato le nostre piattaforme e i nostri servizi innovativi, attirando nuove relazioni con i clienti e offrendo risultati per i nostri clienti, azionisti e le comunità che serviamo”. LEGGI TUTTO

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    Azzone (Acri): soddisfazione per rinnovi e conferme all’interno del CdA di CDP

    (Teleborsa) – “Le Fondazioni di origine bancaria azioniste di CDP esprimono soddisfazione per i rinnovi e le conferme all’interno del CdA di Cassa Depositi e Prestiti”. Lo ha affermato il presidente di Acri, Giovanni Azzone, dopo il rinnovo del Consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti.”L’allargamento del Consiglio, al fine di integrare le competenze indispensabili per guidare un’istituzione rilevante come Cassa, è positivo e siamo soddisfatti che sia stato garantito l’irrinunciabile presidio del genere meno rappresentato”, ha aggiunto.”Siamo convinti che il Consiglio appena insediato proseguirà nella positiva direzione intrapresa in questi anni sotto la guida del presidente Giovanni Gorno Tempini e dell’amministratore delegato Dario Scannapieco – ha sostenuto Azzone – Le Fondazioni esprimono, infatti, pieno apprezzamento per i risultati conseguiti dalla Cassa nell’attuazione del Piano strategico 2022-2024 e per il perdurante impegno di CDP a servizio dei territori e sul fronte della promozione dello sviluppo sostenibile del Paese, frutto anche del dialogo costruttivo e fecondo con le Fondazioni”.”Un ringraziamento sentito va a tutto il Consiglio uscente e alla struttura di Cassa, per l’ottimo lavoro svolto in questi anni – ha concluso – Ai nuovi consiglieri vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro”. LEGGI TUTTO

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    Gruppo BPER, 1 miliardo di euro per “Transizione 5.0”

    (Teleborsa) – Il Gruppo BPER lancia, con un plafond dedicato di un miliardo di euro, il servizio per le imprese “Transizione 5.0″, riservato a cogliere le opportunità del piano Industria 5.0 promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per supportare la transizione delle imprese italiane verso sistemi innovativi, digitali e sostenibili. Il servizio, offerto da BPER Banca, BPER Leasing e Banco di Sardegna, si compone di un supporto finanziario tramite prodotti di finanziamento e leasing strumentale e di una consulenza specialistica offerta grazie agli accordi con società leader di mercato. Il Gruppo BPER intende così dare ulteriore impulso agli investimenti delle aziende che vogliono cogliere le sfide rappresentate dalle transizioni globali in corso: trasformazione digitale e dei processi produttivi per ridurre i consumi energetici a beneficio dell’ambiente.Le agevolazioni introdotte da Industria 4.0 hanno stimolato l’adozione di tecnologia e incrementi di produttività. Transizione 5.0 pone l’accento su un’interazione armoniosa tra uomo e macchina, con un forte impegno verso la sostenibilità e l’ecologia. L’obiettivo è quello di creare un equilibrio tra tecnologie avanzate e competenze umane, sfruttando l’intelligenza artificiale, la robotica collaborativa e le tecnologie verdi per sviluppare processi produttivi più efficienti e rispettosi dell’ambiente.Il Piano Transizione 5.0 è una misura portante del nuovo PNRR e rappresenta uno strumento essenziale sia per migliorare la sostenibilità e la digitalizzazione delle imprese italiane, sia, nel breve periodo, per rafforzare la crescita economica, attraverso un deciso sostegno agli investimenti.”Il ruolo di BPER a sostegno delle imprese è fondamentale – ha dichiarato Stefano Vittorio Kuhn, chief retail & commercial banking officer di BPER –. Vogliamo essere un partner strategico nei piani di sviluppo e di transizione digitale ed ecologica delle aziende. Siamo preparati per individuare insieme ai nostri clienti le opportunità più interessanti e, attraverso questo nuovo servizio, possiamo affiancare i nostri clienti nell’ottenimento del credito d’imposta, nella corretta predisposizione delle certificazioni e nella realizzazione del loro piano di investimenti”.”Il nuovo credito d’imposta previsto nell’ambito del Piano Transizione 5.0 – ha aggiunto Marco Meulepas, co-managing partner PwC TLS, partner di BPER – rappresenta una significativa opportunità per le imprese italiane di investire in innovazione e digitalizzazione. La misura, incentivando la modernizzazione dei processi produttivi, di fatto favorisce la competitività del nostro tessuto industriale a livello internazionale. PwC dispone delle competenze necessarie per determinare il corretto beneficio ritraibile da questo incentivo, guidando le imprese attraverso le complesse normative fiscali”.”La nostra collaborazione con il Gruppo Bper nel Piano Transizione 5.0 – ha dichiarato Carlo Spagliardi, ceo CDR Italia, partner di BPER – permette alle imprese di accedere a strumenti finanziari e consulenziali d’avanguardia. Il nostro impegno è infatti focalizzato nel fornire alle aziende supporto concreto per affrontare le sfide della digitalizzazione, dell’innovazione e della sostenibilità. Con il nostro expertise e insieme a Bper desideriamo aiutare le aziende a implementare soluzioni innovative per migliorare la loro efficienza operativa e ridurre il loro impatto ambientale”. LEGGI TUTTO