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    Banche in denaro Borsa: svettano Banco BPM e BPER

    (Teleborsa) – Ottima giornata per le banche che sono le migliori in Borsa, a dispetto dell’impatto dello stacco cedole su alcuni Istituti che distribuiscono l’acconto 2025. A sostenere il settore concorrono le aspettative meno ottimistiche su altri tagli dei tassi, che rende il business tradizione delle banche più redditizio.L’indice FTSE Italia Banks perde oggi il 2,67%, scontando l’effetto cedole, mentre nel paniere principale si mettono in luce alcune popolari, sospinte anche dalle rosee prospettive di consolidamento del settore. oggi Così Banco Bpm che guadagna quasi il 2% e BPER, altra preferita dal mercato in vista di possibili M&A, con un incremento del 2,19%. Bene anche Banca MPS (+0,63%) e Banca Popolare di Sondrio (+0,60%). LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, Signorini: “Dati e indagini strumenti chiave di policy”

    (Teleborsa) – Dati statistici e indagini economiche sono uno strumenti utili e preziosi, che possono essere migliorati combinandoli con altre informazioni amministrative e statistiche. “La cooperazione tra banche centrali, uffici di statistica e altre istituzioni impegnate nell’elaborazione di dati è preziosa”. È quanto ha affermato il direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, presidente dell’Ivass nel suo intervento in apertura della conferenza sulle nuove prospettive delle politiche monetarie in merito a inflazione e prospettive di inflazione, organizzata a Roma dall’istituzione di via Nazionale assieme al Suerf. Le aspettative di inflazione – ha ricordato Signorini – possono rendere le dinamiche di crescita dei prezzi al consumo “più persistenti, o peggio: avviare spirali inflazionistiche che si auto alimentano”. Il canale più ovvio di interazione sta nel fatto che le aspettative di inflazione pesano su salari e prezzi. Un ulteriore canale è quello dei tassi di interesse. E un terzo possibile canale di influenza è quello delle condizioni in cui si determina il potere di stabilire i prezzi delle imprese. Tutti questi elementi – ha evidenziato Signorini – mettono in rilievo l’importanza di una accurata raccolta e selezione dei dati. La conferenza di due giorni “promette di essere ricca e produttiva, con molte presentazioni interessanti”, ha concluso il direttore generale della Banca d’Italia. LEGGI TUTTO

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    Trimestrali Stoxx 600, BofA: conti delle banche mascherano debolezza più ampia

    (Teleborsa) – Con circa il 90% delle aziende nello Stoxx 600 che hanno pubblicato i risultati trimestrali, la crescita degli utili per azione del terzo trimestre rimane più forte del previsto, con un +5% anno su anno, rispetto al calo del 5% degli utili che il consensus si aspettava in questa fase di reporting. Mentre parte della sorpresa positiva della crescita è dovuta a un netto taglio dei numeri di consensus sell-side poco prima dell’inizio della stagione delle trimestrali, che è stato rapidamente invertito nelle prime settimane di reporting, sia le stime degli utili per azione del terzo trimestre che del quarto trimestre sono state costantemente riviste al rialzo nelle ultime settimane. Lo affermano gli analisti di Bank of America (BofA).Una delle ragioni principali è stato il settore Finanziario, con solidi risultati nel settore, e in particolare per le Banche, che hanno aumentato gli utili complessivi dell’indice. Il consensus prevede una crescita degli utili per azione del terzo trimestre del 3% anno su anno per l’intera stagione, in aumento rispetto al -1% di circa un mese fa e solo un modesto calo rispetto alla crescita del 6% registrata nel secondo trimestre. Escludendo il settore Finanziario, tuttavia, la crescita degli utili del terzo trimestre è pari al -6% e si prevede che chiuderà la stagione al -7%. Ciò segna una brusca decelerazione rispetto alla crescita del 3% registrata nel secondo trimestre, con energia e beni di consumo discrezionali (principalmente auto e beni di lusso) come principali freni.Il 52% delle società Stoxx 600 ha superato le stime EPS, in calo rispetto al 55% di inizio stagione, ma comunque ben al di sopra dei livelli inferiori al 50% impliciti nelle sorprese economiche profondamente negative dell’area euro nel terzo trimestre. I beat delle vendite sono rimasti tuttavia deboli, al 41%, ben al di sotto della media di lungo periodo del 53%. Banche (88%), assicurazioni (78%) e servizi finanziari (70%) hanno registrato finora i più alti EPS beat, mentre immobiliare (27%), auto (29%) e beni industriali (31%) hanno registrato i più bassi. I titoli ciclici, escludendo i titoli finanziari, hanno registrato il più debole EPS beat ratio in sei anni, al 39%, mentre i titoli difensivi sono notevolmente migliori, al 51%, quasi il più grande spread a favore dei titoli difensivi in ??un decennio. Solo il 42% delle aziende dei paesi principali (Germania, Francia) ha superato le aspettative EPS, contro il 63% delle aziende della periferia (Italia e Spagna). LEGGI TUTTO

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    Morningstar DBRS: spazio per ulteriore consolidamento in sistema bancario italiano

    (Teleborsa) – “Banco BPM non contempla una fusione tra Banco BPM e MPS. Tuttavia, riteniamo che ci sia spazio per un ulteriore consolidamento nel sistema bancario italiano in generale. Allo stesso tempo, i progressi nella privatizzazione di MPS dimostrano un’ulteriore fiducia del mercato nella banca”. Lo afferma Morningstar DBRS, commentando l’operazione con cui ieri sera il MEF ha ceduto il 15% di MPS e Banca BPM ha acquistato il 5% dell’istituto senese.Per Banco BPM l’investimento in MPS arriva subito dopo l’annuncio dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria per l’acquisizione del 100% in Anima, in linea con la strategia di Banco BPM di rafforzare le sue fabbriche di prodotto. MPS è il più grande distributore dei prodotti Anima, dopo Banco BPM.Nonostante le recenti mosse su MPS e Anima, Banco BPM ha annunciato che rimane concentrata sulla sua strategia stand-alone e sul raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel suo piano aziendale per il 2023-26. Di conseguenza, Banco BPM non presenterà la richiesta normativa per superare la soglia del 10% di partecipazione azionaria in MPS. Secondo le stime di Banco BPM, l’investimento in MPS ha un impatto negativo di 9 punti base (bps) sul suo capitale e si prevede che accresca gli utili. LEGGI TUTTO

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    Iccrea Banca sale al 20% di Pitagora. Banca di Asti resta socio di controllo

    (Teleborsa) – Iccrea Banca ha perfezionato l’acquisto di una ulteriore partecipazione pari al 10,10% del capitale sociale di Pitagora, attiva nel credito al consumo, per effetto dell’esercizio della opzione di acquisto concessa a Iccrea Banca nel contesto del più ampio accordo di partnership di lungo termine siglato tra Iccrea Banca e Pitagora il 23 dicembre 2020, operativo dai primi mesi del 2021, e dell’ingresso di Iccrea Banca nell’azionariato di Pitagora.In seguito all’esercizio dell’opzione call, la partecipazione di Iccrea Banca in Pitagora è pari al 20% e gli accordi commerciali e di funding tra Pitagora e BCC Credito Consumo, società del Gruppo BCC Iccrea specializzata nell’offerta di finanziamenti personalizzati dedicati alle famiglie, sono estesi automaticamente fino al 31 dicembre 2028.Banca di Asti resta il socio di controllo di Pitagora con una partecipazione pari al 56,5% del capitale della stessa mentre il restante 23,5% è in capo al Management di Pitagora.”Siamo soddisfatti della finalizzazione di questa operazione che incrementa la nostra partecipazione in una delle società più importanti nel settore della cessione del quinto dello stipendio in Italia – ha commentato Mauro Pastore, Direttore Generale del Gruppo BCC Iccrea – L’estensione degli accordi commerciali e di funding con Pitagora fino al 2028 permetterà alle nostre 114 BCC di continuare a servire la clientela con professionalità qualificate e consolidare le relazioni di fiducia anche in un business specialistico come quello della cessione del quinto”.Nell’esercizio 2023, Pitagora ha realizzato un volume d’affari complessivo pari a 851 milioni di euro, segnando un incremento del 16,5% rispetto ai risultati dell’anno precedente con oltre 38 mila operazioni di finanziamento. Pitagora ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con un utile superiore ai 7 milioni di euro, un Cet 1 del 14,8%, un Rorac del 31,9%, un Roe del 11,2% e un Cost/Income del 39,9% rispetto al 42,6% del 2023. LEGGI TUTTO

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    Gruppo BCC Iccrea, utile 9 mesi balza a 1,68 miliardi di euro grazie a tassi alti

    (Teleborsa) – Il Gruppo BCC Iccrea, il maggior gruppo bancario cooperativo italiano, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con un margine di intermediazione di 4.501 milioni di euro (+7,7% a/a) grazie in particolare alla positiva dinamica del margine di interesse, pari a 3.310 milioni di euro (+11,0% a/a). Andamento positivo anche per le commissioni nette sia nei nove mesi 2024 (+2,3% a/a) che nel terzo trimestre 2024 (+1,8% vs 2°trim24).Il cost/income di Gruppo si è attestato quindi al 50,8% (55,4% a fine 2023). Le rettifiche nette per rischio di credito sono risultate pari a 225 milioni (304 milioni di euro sui nove mesi 2023) definendo un costo del credito annualizzato pari a 32 bps (45 bps sui nove mesi 2023).L’utile netto di periodo è stato pari a 1.679 milioni di euro (1.401 milioni di euro nei nove mesi 2023).I finanziamenti netti a clientela si sono attestati a 93,6 miliardi di euro (90,9 miliardi di euro a fine 2023). Il livello di qualità creditizia risulta in miglioramento rispetto a fine anno 2023 con un NPL ratio lordo del 3,6% e un NPL ratio netto dell’1,0% Restano particolarmente elevati i livelli delle coperture (coverage ratio) sui crediti deteriorati pari al 72,9% (72,2% a fine 2023).La raccolta diretta si attesta a 135 miliardi di euro, in leggera crescita rispetto a fine 2023.Restano largamente al di sopra dei requisiti regolamentari e in ulteriore crescita, i coefficienti patrimoniali: CET1 ratio al 23,7% e TC ratio al 24,8%. LEGGI TUTTO

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    UniCredit colloca bond Senior Preferred da 1 miliardo di euro. Ordini per 2,3 miliardi

    (Teleborsa) – UniCredit ha emesso con successo un bond Senior Preferred a tasso variabile per 1 miliardo di euro con scadenza a 4 anni, richiamabile dopo 3 anni, destinato a investitori istituzionali. Il processo di book building ha raccolto una domanda di oltre 2,3 miliardi di euro da parte di oltre 135 investitori a livello globale. La guidance iniziale di 100pb sopra l’Euribor a 3 mesi è stata conseguentemente rivista al ribasso e infine fissata a 70pb, con il prezzo di emissione/re-offer fissato al 100%. L’allocazione finale ha visto la prevalenza di fondi (63%) e banche/private bank (34%), con la seguente ripartizione geografica: Germania/Austria (38%), Francia (17%), penisola iberica (13%) e Italia (10%).L’emissione consente a UniCredit di anticipare l’esecuzione del piano di funding ai fini MREL del prossimo anno.UniCredit ha agito in qualità di Global Coordinator, Sole Book Runner e Lead Manager. BNP Paribas, Erste Group, Mediobanca, Raiffeisen Bank, TD Securities hanno agito in qualità di Joint Lead Manager.La quotazione avverrà presso la Borsa di Lussemburgo. LEGGI TUTTO

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    Credem, accordo da 95 milioni di euro con Worldline su merchant acquiring

    (Teleborsa) – Credem, una delle maggiori banche italiane, e Worldline, colosso francese dei pagamenti, hanno sottoscritto un accordo di partnership strategica di lungo periodo per la valorizzazione del business legato ai contratti con gli esercenti per i pagamenti digitali (merchant acquiring) e gestione dei Pos (Point of sale).L’accordo prevede il trasferimento di tutte le attività di merchant acquiring di Credem per un importo di 95 milioni di euro (con un meccanismo di aggiustamento prezzo nei prossimi anni e basato su obiettivi specifici), e la firma di un accordo commerciale di lungo periodo, fino a 15 anni, per la distribuzione dei prodotti e servizi di Worldline attraverso la rete di Credem.”Siamo molto soddisfatti di questo accordo – ha dichiarato Angelo Campani, direttore generale di Credem – che ci consentirà di proporre strumenti e tecnologie in costante evoluzione grazie all’innovazione ed al sempre miglior utilizzo delle tecnologie digitali. Vogliamo continuare a creare valore per i nostri clienti ed in questo senso siamo convinti che Worldline potrà affiancarci al meglio in questo percorso”.La collaborazione riguarderà la gestione delle attività di acquiring di oltre 25.000 esercenti con circa 32.000 Pos, che nel 2023 hanno generato transazioni per circa 3 miliardi di euro.”Questo accordo con uno dei più solidi Gruppi bancari italiani ed Europei rappresenta un ulteriore consolidamento della nostra presenza sul mercato, permettendo di posizionarci come secondo player in Italia”, ha dichiarato Stefano Calderano, Amministratore Delegato di Worldline Merchant Services Italia (WLMSI).Il completamento dell’operazione è soggetto all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità competenti, inclusa l’autorizzazione di Banca d’Italia e il closing è previsto nel 2025 con un esborso netto di Worldline di circa 75 milioni di euro, poiché l’altro azionista di WLMSI contribuirà per circa 20 milioni di euro. LEGGI TUTTO