More stories

  • in

    Cassa di Ravenna, utile semestrale record a 25,2 milioni di euro

    (Teleborsa) – Cassa di Ravenna ha chiuso il primo semestre del 2024 con un margine di interesse di 35,9 milioni di euro (-3,04%), commissioni nette di 25,6 milioni di euro (+1,66%), margine di intermediazione di 80,4 milioni di euro (+4,24%), rettifiche e accantonamenti per rischio di credito, sempre prudenti, di 7,2 milioni di euro (-32,75%).Il risultato della gestione finanziaria è di 73,2 milioni di euro (+10,44%), i costi operativi, comprensivi dei costi obbligatori per salvataggi di banche concorrenti, ammontano a 42 milioni di euro (+6,65%). L’utile netto è cresciuto a 25,2 milioni di euro (+15,01%): si tratta di risultato migliore di sempre. La raccolta diretta da Clientela è cresciuta a 4.489 milioni di euro (+0,64%), la raccolta indiretta è di 5.504 milioni di euro (+3,70%), di cui 2.641 milioni di euro risparmio gestito (comprensivo dei prodotti finanziario-assicurativi). Diminuisce la domanda di prestiti, con impieghi di 3.095 milioni di euro (-3,98%).Il totale dei crediti deteriorati netti della Cassa (sofferenze, inadempienze probabili e scaduti) diminuisce del 9,86% e rappresenta il 2,54% del totale dei crediti netti.Nel primo semestre 2024 si è rafforzata ulteriormente la solidità patrimoniale della Cassa: il CET 1 ratio al 30 giugno 2024 è del 23,02% ed il Total Capital Ratio è del 24,31%.Positivo anche il bilancio semestrale consolidato del Gruppo Cassa (che comprende Banca di Imola, Banco di Lucca e del Tirreno e tre società di prodotti e servizi), con un utile netto di 22,1 milioni di euro (+16,59%), anch’esso risultato migliore di sempre. Il margine d’interesse consolidato è di 59,2 milioni di euro (-0,71%), le commissioni nette 47,9 milioni di euro (+7,33%), il margine di intermediazione 112,9 milioni di euro (+4,18%), le rettifiche e gli accantonamenti per rischio di credito 8,3 milioni di euro (-39,18%), il risultato netto della gestione finanziaria è di 104,6 milioni di euro (+10,57%), i costi operativi ammontano a 72,3 milioni di euro (+6,74%). Nel bilancio consolidato la raccolta diretta da clientela è cresciuta a 6.539 milioni di euro (+2,45%), la raccolta indiretta è di 7.702 milioni di euro (+3,88%), di cui 3.566 milioni di euro di risparmio gestito (comprensivo dei prodotti finanziario-assicurativi). In calo la domanda di prestiti, con impieghi di 3.940 milioni di euro (-4,88%). Il totale di tutti i crediti deteriorati netti del Gruppo (sofferenze, inadempienze probabili e scaduti) è del 2,11% del totale degli impieghi netti (-12,22%).I coefficienti patrimoniali di Vigilanza al 30 giugno 2024 rafforzano ulteriormente l’elevata patrimonializzazione complessiva del Gruppo Cassa: il CET 1 Ratio è cresciuto al 17,71% rispetto al 7,80% richiesto dalle competenti Autorità al Gruppo Cassa nel processo di revisione e valutazione prudenziale SREP, mentre il Total Capital Ratio di Gruppo è cresciuto al 19,20% rispetto al 12,00% richiesto. LEGGI TUTTO

  • in

    Grandi banche italiane, utili a 6,6 miliardi nel Q2. Buon slancio continuerà

    (Teleborsa) – Le grandi banche italiane (Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, BPER Banca e Banca MPS) hanno registrato un utile netto aggregato di 6,6 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2024, in aumento del 15% anno su anno (YOY) o del 10% anno su anno escludendo un impatto fiscale positivo presso MPS e oneri di ristrutturazione presso BPER nel secondo trimestre del 2024. Lo afferma Morningstar DBRS in un report sul tema, evidenziando che l’utile netto è aumentato del 10% trimestre su trimestre (QOQ) o dell’8% QOQ escludendo voci non ricorrenti in entrambi i periodi. Per il primo semestre del 2024, l’utile netto aggregato è stato pari a 12,6 miliardi di euro, in aumento del 20% anno su anno o del 16% anno su anno escludendo voci non ricorrenti.I risultati del primo semestre hanno beneficiato di maggiori ricavi core (reddito da interessi netti (NII) e commissioni nette), disciplina dei costi e minori accantonamenti per perdite su prestiti (LLP), portando a un rendimento medio annualizzato del capitale proprio di circa il 15,6%, in aumento rispetto al 13,6% del primo semestre 2023, si legge nell’analisi dell’agenzia di rating.”Il primo semestre suggerisce un buon slancio per continuare nel 2024 con margini di interesse netti resilienti, un buon contributo dai ricavi da commissioni e minori costi del credito che compensano i probabili aumenti delle basi di costo derivanti principalmente da maggiori spese del personale e investimenti digitali – ha affermato Andrea Costanzo, Vice President del team European Financial Institution Ratings di Morningstar DBRS – In questa fase, prevediamo che il 2024 si presenterà bene o meglio del 2023, se i trend della qualità degli asset non si discosteranno materialmente dalla traiettoria attuale”.Scendendo nei dettagli, nel secondo trimestre 2024 i ricavi totali sono aumentati del 6% anno su anno, principalmente grazie ai maggiori ricavi core. I ricavi totali sono rimasti stabili su base trimestrale nel secondo trimestre del 2024. I ricavi totali per il primo semestre del 2024 sono aumentati dell’8% anno su anno e i ricavi core sono aumentati del 9% anno su anno nello stesso periodoNel secondo trimestre, l’NII aggregato è aumentato del 6% anno su anno e dell’1% anno su anno dopo un calo dell’1% anno su anno nel trimestre precedente, dimostrando resilienza nell’NIM grazie a una riduzione più lenta del previsto dei tassi di interesse e a costi di finanziamento dei depositi contenuti, e nonostante la debole erogazione di nuovi prestiti. Per il primo semestre del 2024, l’NII è aumentato del 10% anno su anno. “Ci aspettiamo che l’NII rimanga solido nel 2024 rispetto al 2023 con dinamiche nei volumi di prestito che alla fine compenseranno l’impatto negativo dovuto al continuo abbassamento dei tassi di interesse”, si legge nel report.Nel secondo trimestre, le commissioni nette sono aumentate dell’8% anno su anno e del 2% anno su anno e per il primo semestre del 2024 le commissioni nette sono aumentate del 6% anno su anno. Le attività di asset management, investimento e bancassicurazione hanno mostrato un buon slancio nel primo semestre del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, mentre le commissioni dei servizi bancari tradizionali hanno ancora incorporato la frenata della crescita stagnante dei prestitiNel secondo trimestre del 2024, le LLP sono diminuite del 14% anno su anno, tuttavia sono aumentate dell’1% rispetto al trimestre precedente. Le LLP per il primo semestre del 2024 sono diminuite dell’11% anno su anno, riflettendo profili di rischio più forti e bassi tassi di insolvenza nonostante tassi di interesse più elevati e un rallentamento dell’attività economica. I rischi derivanti dalle esposizioni dirette alla Russia presso UniCredit e Intesa Sanpaolo si sono ulteriormente ridotti e le banche hanno rilasciato solo una piccola frazione delle overlays che erano ancora elevate a fine giugno 2024.Il CoR medio è stato di 32 bps nel primo semestre del 2024, in calo rispetto ai 41 bps del 2023 e al di sotto dei livelli riportati negli anni precedenti. “Sembra che alcune banche siano ora più ottimiste sul CoR previsto per il 2024, che dovrebbe attestarsi più vicino a un livello medio di 40 bps, a condizione che i trend della qualità degli asset rimangano benigni”, viene sottolineato. Il capitale si è ulteriormente rafforzato nel trimestre, con il CET1 ratio fully loaded medio che ha raggiunto il 15,6% a fine giugno 2024, in aumento rispetto al 15,5% del trimestre precedente e al 15,3% a fine 2023, nonostante le maggiori distribuzioni agli azionisti. “Ciò implica un cuscinetto medio di oltre 640 bps al di sopra dei requisiti normativi minimi a fine giugno 2024”, dice Morningstar DBRS. LEGGI TUTTO

  • in

    Banca Privata Leasing, Bankitalia invia commissari in affiancamento al CdA

    (Teleborsa) – Nell’esercizio dell’azione di vigilanza, la Banca d’Italia ha nominato Maria Rosa Molino e Paolo D’Alessio quali Commissari temporanei in affiancamento al Consiglio di amministrazione di Banca Privata Leasing a far data dal 6 agosto 2024; i due Commissari coadiuveranno gli Organi Sociali nella realizzazione delle “iniziative funzionali al pieno ripristino di un’operatività improntata ai principi di sana e prudente gestione”, si legge in una nota della banca.In linea con la discontinuità richiesta dalla Banca d’Italia, Paolo Caroli ha cessato le proprie cariche di Amministratore Delegato sia della capogruppo Banca Privata Leasing che della controllata ADV Finance.Banca Privata Leasing “prosegue regolarmente la propria attività e la gestione rimane affidata agli Organi Aziendali in carica”, viene sottolineato.Il Gruppo Banca Privata Leasing si è costituito a seguito dell’acquisizione da parte di Banca Privata Leasing (nata nel 1987) delle società ADV Finance, Procredit e ADV Family specializzate nella cessione del quinto e nei finanziamenti verso privati. L’offerta del Gruppo è incentrata su prodotti e servizi dedicati ai privati (cessione del quinto), alle PMI ed ai professionisti (leasing, mutui e finanza di urgenza) e sulla raccolta del risparmio tramite il conto deposito online.Il maggior azionista del Gruppo è Privata Holding S.r.l. con l’82,6% del capitale, seguito da BPER Banca con il 9,2%. Altri soci contano per l’8,2%, secondo quanto indica il sito internet del Gruppo. LEGGI TUTTO

  • in

    Banche UE, a inizio 2024 continuano a salire gli asset ma cala la redditività

    (Teleborsa) – L’aggregato degli asset totali degli istituti di credito con sede nell’UE è aumentato del 4,09% nell’anno che si è concluso nel primo trimestre, passando da 31,34 trilioni di euro a marzo 2023 a 32,62 trilioni di euro a marzo 2024. Lo si legge nell’ultimo report della Banca centrale europea (BCE) sul tema.Nello stesso periodo, il rapporto complessivo dei prestiti in sofferenza degli istituti di credito dell’UE è aumentato di 0,10 punti percentuali su base annua, attestandosi all’1,93% a marzo 2024.Il return on equity complessivo degli istituti di credito dell’UE era del 2,49% a marzo 2024 (a fronte del 9,29% registrato alla fine del dicembre 2023) e il loro rapporto Common Equity Tier 1 era del 16,07%I dati riguardano 385 gruppi bancari e 2.299 istituti di credito autonomi e filiali e sussidiarie controllate da paesi terzi che operano nell’UE, che rappresentano quasi il 100% del bilancio del settore bancario dell’UE. LEGGI TUTTO

  • in

    Banca Sistema, Intesa aumenta target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha incrementato a 1,93 euro per azione (dagli 1,84 euro precedenti, con abbassamento del risk-free rate) il target price su Banca Sistema, quotata su Euronext STAR Milan e specializzata nell’acquisto di crediti commerciali verso la PA e di crediti fiscali, confermando la raccomandazione sul titolo a “Buy” visto l’upside potenziale del 40%.Gli analisti scrivono che Banca Sistema ha registrato un 2Q “light”, registrando un utile netto di 1,8 milioni di euro, inferiore ai 3,7 milioni di euro del 2Q23 e alle aspettative di 3,0 milioni di euro, principalmente a causa degli accantonamenti per rischi sistemici (che l’anno scorso sono stati contabilizzati nel 4Q23). I ricavi sono diminuiti del 6% anno su anno (quasi in linea con le stime), penalizzati da un NII ancora in contrazione, parzialmente compensato da forti commissioni e proventi da trading (favorevolmente supportati dall’attività di credito d’imposta Superbonus).Il management prevede dinamiche commerciali positive e il costante repricing degli asset dovrebbe confermare l’espansione del margine di utile rettificato anche nel 2H24. Il costo medio di funding ha probabilmente raggiunto un plateau, mentre il costo del rischio dovrebbe avvicinarsi alla media storica (e quindi superiore ai 17 bps eccezionalmente bassi registrati l’anno scorso). Il contributo negativo di CQ all’utile netto dovrebbe raggiungere il minimo nel 2024, prima di migliorare gradualmente nel 2025-26.Pur lasciando invariato l’EPS rettificato del 2024 (poiché un migliore trading income dovrebbe essere ampiamente compensato da maggiori LLP), gli analisti hanno aumentato l’EPS rettificato del 2025-26E del +4%, in gran parte come riflesso di migliori ipotesi sulla qualità del credito.(Foto: Scott Graham su Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    BPER Banca, Equita incrementa target price e conferma Hold

    (Teleborsa) – Equita ha incrementato a 6,2 euro per azione (+3%) il target price su BPER Banca, dopo che la call di presentazione dei risultati 2Q24 ha fornito indicazioni complessivamente positive, senza tuttavia particolari elementi di novità, considerando che la strategia della società e i nuovi target finanziari verranno delineati con il nuovo business plan il 10 ottobre.Post call, gli analisti hanno alzato le stime 2024-26 del 3% in media e assunto un payout in crescita progressiva dal 60% al 75% (da precedente 50%), per un DPS sostanzialmente stabile in area 0,6 euro (yield a circa il 13%).”Il titolo tratta a valutazioni attraenti e inferiori alla media di settore (2026E P/E = 5,5x vs media 6,7x) e offre una remunerazione attraente superiore al 13% – si legge nella ricerca – Con la nuova strategia e target che saranno delineati con il business plan il 10 ottobre, Hold in ottica relativa”. LEGGI TUTTO

  • in

    Gruppo Cassa di Risparmio di Asti, utile semestrale balza a 25,4 milioni di euro

    (Teleborsa) – Cassa di Risparmio di Asti ha chiuso il primo semestre 2024 con un utile netto individuale e consolidato pari rispettivamente a 29,7milioni di euro (+11,1%) e a 25,4 milioni di euro (+39,6%). Il margine di interesse ammonta a 154,68 milioni di euro, in aumento del 16,93% sul dato del 30 giugno 2023. Al 30 giugno 2024 il cost/income, che corrisponde al rapporto tra costi operativi e margine lordo di intermediazione è pari al 59,6%.Viene segnalato un incremento della massa fiduciaria da clientela (+550 milioni da dicembre 2023 e +1.100 milioni da giugno 2023), sostenuta in particolare dalla crescita del risparmio amministrato (+8% da dicembre 2023, +16% da giugno 2023) e di quello gestito (+6% da dicembre 2023, +7% da giugno 2023), mentre la raccolta diretta risulta sostanzialmente costante rispetto a dicembre 2023 e in aumento del 4% da giugno 2023.I crediti netti verso clientela, interamente rappresentati da impieghi economici, si attestano a 7,4 miliardi di euro, in lieve diminuzione dello 0,19% rispetto al 31/12/2023 (rispetto al -1,7% fatto registrare dal sistema bancario italiano nel medesimo periodo). Rafforzamento della solidità patrimoniale: CET 1 Ratio pari a 15,1%, Tier 1 Ratio al 16,8% e Total Capital Ratio al 17,3%. Confermata la robustezza della situazione di liquidità: Liquidity Coverage Ratio (LCR) pari al 223,9% e Net Stable Funding Ratio (NSFR) pari al 169,1%.Cassa di Risparmio di Asti precisa che sono attualmente in corso accertamenti ispettivi di carattere ordinario da parte della Banca d’Italia e che le risultanze finora evidenziate sono per quanto di pertinenza incluse nei risultati. LEGGI TUTTO

  • in

    Banche, volano utili e frenano prestiti. Credito sempre più giù, forte gap con l’Europa

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Mps e Bper chiudono la semestrale con una crescita del margine di interesse del 10,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’incidenza del margine di interesse sul totale dell’attivo passa dall’1,6% all’1,8%, mentre le commissioni nette registrano una crescita del 6,5%, supportata anche da un incremento della raccolta indiretta nel primo semestre del 5,3%, favorita dal buon andamento dei mercati. La politica seguita fino ad oggi dalla Bce ha fatto sì che la discesa dei tassi di mercato a breve termine sia avvenuta a ritmo molto lento, col risultato di gonfiare il margine di gestione del denaro. Il notevole incremento dei ricavi ha determinato un utile netto di oltre 12 mld di euro, in crescita del 19,8%, con un Roe delle 5 Big italiane del 15,5%. È quanto emerge dall’analisi condotta dalla Fondazione Fiba di First Cisl.”I grandi gruppi italiani hanno realizzato utili elevatissimi nei primi sei mesi del 2024, ma si è contemporaneamente ridotto il credito a imprese e famiglie. La capacità di generare organicamente capitale continua a trasformarsi in benefici quasi esclusivi per gli azionisti, attraverso politiche di distribuzione di dividendi sempre più generose e il ricorso sistematico ai buyback – sottolinea il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani –. È naturale che le banche prestino attenzione alla remunerazione degli azionisti, ma indirizzare ogni azione a questo fine rischia di rallentare i necessari investimenti in nuove tecnologie digitali e sistemi di intelligenza artificiale, che non solo non devono sostituire il lavoro umano, ma anzi devono e possono contribuire ad esaltarne la creatività ed il coinvolgimento, con l’obiettivo di ottenere standard elevati nella qualità dei servizi, che saranno sempre più tailor made. Pertanto serve formazione continua, mirata allo sviluppo delle competenze, anche digitali, attribuendo preminenza alla valorizzazione di lavoratrici e lavoratori nelle dinamiche d’impresa. Andrebbero inoltre promossi programmi di educazione digitale della clientela. Il rafforzamento e la stabilità delle banche, infatti, dipenderanno molto dalla capacità di investire nelle persone, in una stagione di profondi cambiamenti.D’altra parte, il valore di mercato delle banche nel lungo periodo non potrà essere dato dalla somma dei buyback. Conterà, invece, la qualità degli investimenti realizzati in tempi di grande disponibilità di risorse. Insomma – conclude Colombani – serve uno sguardo lungo e non solo focalizzato sulla trimestrale”.Credito sempre più giùLa nota dolente – evidenzia l’analisi – resta il credito. Gli impieghi registrano infatti una contrazione del 3,2% (oltre 37 miliardi il calo in valore assoluto) rispetto allo stesso periodo del 2023. Se si considerano i dati al netto dei pronti contro termine alla clientela, che rappresentano effettivamente i prestiti all’economia reale, alle famiglie e alle imprese, la riduzione è del 4,5% in un anno (dato che non considera BPER che non fornisce informazioni a tal proposito). È una tendenza che vale del resto – sottolinea la Fondazione Fiba di First Cisl – non solo per i primi cinque gruppi, ma per tutto il settore. Dai dati Bce sulle banche significant emerge infatti che al 31/03/2024 il nostro Paese registra un calo del 3% rispetto allo stesso periodo del 2023, contro una media europea del +1,35%. Più in dettaglio, Francia (+1,65%), Spagna (+1,74%) e Germania (+2,29%) fanno nettamente meglio. Il minor credito concesso dalle banche italiane rispetto ai competitors europei si evince anche dal rapporto tra prestiti e depositi (Loan to deposit), decisamente più basso (90,52%) rispetto sia alla media Ue (102,78%) che a Francia (106,45%), Spagna (98,73%) e Germania (114,27%).Cost/income sempre più basso. Aumenta la produttivitàNon si ferma il calo del cost/income, che rispetto al primo semestre 2023 segna un’ulteriore contrazione, scendendo al 39,9% dal 42,8% portando a quasi 13 punti il gap con i maggiori competitors europei (52,8%). Il costo del personale registra un lieve incremento (+1,6%) e pesa per il 24,8% sui proventi operativi, in riduzione dal 26,4% del primo semestre 2023. Crescono a doppia cifra anche tutti gli indicatori di produttività per dipendente, in particolare il risultato di gestione pro capite (+16,9%) e il margine primario per dipendente (+12%). Qualità del credito elevata. Calano occupazione e sportelliNel primo semestre 2024 resta sotto controllo l’Npl ratio netto, stabile all’1,4% con un costo del credito anch’esso sostanzialmente stabile (22bps), ad un livello estremamente contenuto. Diminuiscono notevolmente (-19,4%) anche i crediti stage 2 (posizioni in bonis che hanno subito un peggioramento senza diventare deteriorate),che pesano adesso il 10% (dal 12,3%)sul totale dei crediti alla clientela. Cala dell’1,3% lo stock di crediti deteriorati netti. Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali si assiste ad un ulteriore consolidamento. In particolare il Cet1 cresce dal 14,92% al 15,10%, anche per effetto, in controtendenza rispetto agli altri paesi europei, di una riduzione delle Rwa (attività ponderate per il rischio), conseguente alla riduzione degli impieghi. Nonostante gli ottimi risultati le banche continuano a ridurre occupazione e presenza sul territorio: il numero dei dipendenti cala del 2,6%, mentre chiudono 261 sportelli (- 2,2%) rispetto al 30/6/2023. LEGGI TUTTO