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    Fondazione CR Firenze, risorse per territori salgono a 47,5 milioni di euro nel 2025

    (Teleborsa) – Le risorse di Fondazione CR Firenze per i territori della Città Metropolitana di Firenze e delle province di Arezzo e di Grosseto salgono a 47,5 milioni di euro per il 2025: 7,5 milioni in più rispetto all’anno precedente e 10 milioni di euro in più rispetto alle previsioni del Documento Programmatico Pluriennale 2024-2027. Lo ha annunciato il Presidente Bernabò Bocca durante l’evento di presentazione del Documento Previsionale Annuale 2025.”La scelta di aumentare il nostro impegno a favore e al fianco del territorio ha un preciso obiettivo – afferma il Presidente Bocca – quello di generare valore a beneficio della nostra comunità. Una sfida che vogliamo affrontare insieme alle realtà operanti con progetti e iniziative che condividono le nostre istanze. Questa vuole essere anche una risposta forte alle criticità socioeconomiche che fanno sentire i loro effetti soprattutto sulle fasce di popolazione più vulnerabili le quali rimangono una delle nostre priorità”.Il Documento Previsionale Annuale contiene le attività previste per il 2025. Un’importante novità affronta il tema dell’integrazione con un progetto intersettoriale inedito, “Strade di Comunità”, che prevede lo sviluppo di un percorso di rigenerazione umana e urbana in chiave solidale e partecipativa che dovrà interessare un quartiere cittadino da individuare in pieno accordo col Comune di Firenze.Nel 2025 verranno lanciati, inoltre, 24 bandi tematici che andranno a sollecitare le realtà del territorio per la presentazione di progetti che rispondano alle missioni della Fondazione (la Fondazione per le persone, la Fondazione per la cultura, la Fondazione per l’innovazione e la ricerca, La Fondazione per lo sviluppo del territorio). Si rinnovano gli storici bandi a favore delle associazioni che si occupano di solidarietà: welfare, disabilità, donne e minori; e ancora nel settore dedicato all’arte e alla cultura i bandi: Spettacolo dal vivo, Arti Visive, Attività Culturali. Altro tema importante sono gli investimenti di missione dedicati al social housing, ovvero appartamenti a canone calmierato per soggetti fragili, e allo student housing. Al momento l’investimento di Fondazione CR Firenze nel Fondo Housing Toscano di 11,7 milioni di euro ha generato un totale di 423 nuovi alloggi, circa 1 milione all’anno di risparmio sugli affitti di mercato. Tra le prossime iniziative di social housing rientra il possibile intervento nella ex caserma Lupi di Toscana che potrebbe dar vita a 300 appartamenti. Per quanto riguarda il mercato della locazione destinata agli studenti, Fondazione CR Firenze intende incidere sul problema dell’emergenza abitativa dovuta all’assenza di una disponibilità di posti letto a tariffa calmierata per i fuori sede con nuovi importanti investimenti. La Fondazione si è impegnata a investire cinque milioni di euro nel fondo iGeneration che ha in progetto la realizzazione di una struttura nell’attuale Monna Tessa. LEGGI TUTTO

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    BBVA, nuove proposte all’Autorità per autorizzazione a combinazione con Sabadell

    (Teleborsa) – BBVA, colosso bancario spagnolo, ha presentato all’autorità nazionale spagnola per i mercati e la concorrenza (CNMC) una serie di misure “senza precedenti” per garantire l’inclusione finanziaria, i prestiti alle PMI e la competitività, in particolare in Catalogna e nella Comunità Valenciana, al fine di facilitare una rapida autorizzazione per la combinazione con Banco Sabadell.Gli impegni specifici presentati includono: BBVA non chiuderà uffici in cui non ci siano altre filiali nelle vicinanze e manterrà le condizioni commerciali per privati ??e PMI in quei codici postali in cui ci sono meno di quattro istituti finanziari. Inoltre, la banca si impegna a mantenere, per 18 mesi, le linee di capitale circolante per tutte le PMI e l’attuale volume di credito totale per quelle che lavorano esclusivamente con le due banche.Questi impegni “attenuano ampiamente i rischi identificati dalla CNMC, che sono per lo più concentrati su determinati territori”, si legge in una nota, dove la banca afferma che continuerà a collaborare strettamente con l’autorità per finalizzare l’accordo di impegno e l’autorizzazione dell’operazione il prima possibile.”Gli impegni presentati superano quelli concordati in precedenti operazioni nel settore finanziario spagnolo, alcuni anche in modo significativo – ha affermato il CEO di BBVA Onur Genc – Si tratta di misure senza precedenti per incrementare i prestiti alle PMI, un segmento chiave in cui vogliamo continuare a crescere, e garantire l’accesso ai servizi bancari in tutti i territori”.La CNMC, nella sua analisi dell’operazione di BBVA e Banco Sabadell, ha deciso di passare alla seconda fase di revisione, consultandosi con i partecipanti al mercato per valutare l’efficacia degli impegni presentati per mitigare i rischi correlati alle PMI e per chiarire gli impegni di BBVA nel mercato del merchant acquiring.In linea con le precedenti transazioni, BBVA ha proposto la cessione delle partecipazioni in eccesso nelle società di pagamento. LEGGI TUTTO

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    MPS, collocato bond Senior Preferred da 750 milioni di euro. Ordini per 2,4 miliardi

    (Teleborsa) – Banca Monte dei Paschi di Siena ha concluso con successo il collocamento di una nuova emissione obbligazionaria Senior Preferred Unsecured, con durata 6 anni (scadenza 2030) e con opzione di rimborso anticipato dopo 5 anni, per un ammontare pari a 750 milioni di euro.L’operazione è stata accolta positivamente dal mercato tanto da registrare ordini fino a 2,4 miliardi di euro da parte di un’ampia base di primari investitori istituzionali italiani ed internazionali.La solida domanda ha permesso di fissare la cedola ad un livello pari a 3,625% ad un prezzo di reoffer di 99,565%, corrispondente ad uno spread di 145 bps, al di sotto dell’indicazione iniziale di 180 bps sopra il mid-swap, e inferiore di 60 bps rispetto alla precedente emissione Senior Preferred del marzo di quest’anno con scadenza a 5 anni, ad ulteriore conferma della continua riduzione del costo del funding della banca.La domanda è stata ben diversificata, sia come tipologia di investitori, che per distribuzione geografica con ordini provenienti, in particolare, da Regno Unito e Irlanda per il 49%, Italia 30%, Francia per il 9%, Germania, Austria e Svizzera per il 5%.L’obbligazione sarà quotata presso la Borsa di Lussemburgo. Il consorzio di collocamento che ha curato l’operazione è costituito da BBVA, BMPS, BofA, Equita, Goldman Sachs, Mediobanca e UBS. LEGGI TUTTO

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    MPS, CONSOB aggiorna azionariato dopo collocamento MEF. Caltagirone al 4,97%

    (Teleborsa) – Arrivano le quote precise del nuovo azionariato di Banca Monte dei Paschi di Siena, dopo l’ultimo collocamento del ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), secondo quanto si legge nelle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti.Al 13 novembre 2024 (data di perfezionamento dell’operazione di ABB), Anima detiene il 3,992%, Francesco Gaetano Caltagirone detiene il 4,972%, Delfin detiene il 3,509%, Banco BPM detiene il 5,003%, il Tesoro detiene l’11,7%.La quota di Caltagirone è divisa in: 1,383% Fincal, 1,746% VM 2006, 1,191% Azufin, 0,556% Istituto Finanziario 2012, 0,040% MK 87, 0,056% Ausonia. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo, Goldman Sachs ha quota potenziale del 6,52%

    (Teleborsa) – Goldman Sachs ha una quota potenziale del 6,52% in Intesa Sanpaolo. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 12 novembre 2024.Scendendo nei dettagli, l’1,49% sono diritti di voto riferibili ad azioni, lo 0,28% sono azioni oggetto di contratti di prestito titoli senza data di scadenza e con possibilità di restituzione in qualsiasi momento, lo 0,76% sono contratti “Future” e di opzione “Put” e “Call” con date di scadenza comprese tra il 19/12/2024 ed il 17/12/2027.Il rimanente 3,99% è così suddivido: 1,27% contratto di opzione “Call” con date di scadenza comprese tra il 15/11/2024 ed il 31/03/2035; 2,72% altri contratti di opzione “Put”, “Forward”, “Swap”, “Future” e “Call Warrant” con date di scadenza comprese tra il 15/11/2024 e il 01/11/2034.La comunicazione è stata effettuata dal dichiarante a seguito del superamento del 5% con la partecipazione in strumenti finanziari. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Goldman Sachs ha quota potenziale del 7,05%

    (Teleborsa) – Goldman Sachs ha una quota potenziale del 7,05% in UniCredit. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 12 novembre 2024.Scendendo nei dettagli, l’1,51% sono diritti di voto riferibili ad azioni, lo 0,19% sono azioni oggetto di contratti di prestito titoli senza data di scadenza e con possibilità di restituzione in qualsiasi momento, lo 0,32% sono contratti di opzione “Put”, “Call” e obbligazioni convertibili con date di scadenza comprese tra il 19/12/2024 ed il 15/12/2050.Il rimanente 5,02% è così suddivido: 1,56% contratto Future con date di scadenza comprese tra il 19/12/2024 e il 16/12/2033; 1,45% contratto di opzione “Call” con date di scadenza comprese tra il 15/11/2024 ed il 31/03/2035; 2,02%: altri contratti di opzione “Put”, “Forward”, “Swap” e “Call Warrant” con date di scadenza comprese tra il 15/11/2024 e l’8/01/2035.La comunicazione è stata effettuata dal dichiarante a seguito del superamento del 5% con la partecipazione in strumenti finanziari. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, BlackRock abbassa partecipazione al 4,992%

    (Teleborsa) – BlackRock, il più grande asset manager al mondo, ha una partecipazione pari al 4,992% in Banco BPM, una delle maggiori banche italiane.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 15 novembre 2024. In precedenza, al 17/05/2024, la quota era del 5,238%. LEGGI TUTTO

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    Transizione energetica, Intesa Sanpaolo: accordo con Edison Next per accompagnare le aziende

    (Teleborsa) – Promuovere la decarbonizzazione delle aziende favorendo l’utilizzo delle energie rinnovabili, rendendola uno strumento per aumentare la propria competitività sui mercati di riferimento. Questa la finalità dell’accordo tra Intesa Sanpaolo ed Edison Next, che uniscono così le loro competenze per supportare le aziende nel raggiungimento degli obiettivi strategici della missione del PNRR dedicata alla Rivoluzione verde e transizione ecologica, sostenendole nell’adozione di modelli di produzione e consumo dell’energia più sostenibili ed economicamente vantaggiosi.Il cambiamento climatico e la crisi energetica hanno fatto emergere ulteriormente la necessità per il mondo imprenditoriale di abbracciare la transizione green con un mix articolato di soluzioni come, ad esempio, l’efficientamento energetico e il fotovoltaico, tecnologia al centro del nuovo meccanismo previsto dal recente Decreto Energy Release 2.0 che punta a sostenere la competitività delle imprese energivore. Edison Next e Intesa Sanpaolo sosterranno le imprese, ciascuna nel rispettivo ambito di competenza, intercettando i loro bisogni e proponendo soluzioni concrete per la decarbonizzazione e per cogliere le opportunità create dai nuovi sviluppi normativi e meccanismi di incentivazione.Edison Next, società del Gruppo Edison che accompagna aziende e territori nel proprio percorso di decarbonizzazione e transizione ecologica, metterà a disposizione le proprie competenze e la propria esperienza per sostenere le imprese nel percorso di decarbonizzazione attraverso soluzioni come, ad esempio, impianti fotovoltaici e sistemi per la ricarica dei veicoli elettrici presso le sedi aziendali. Intesa Sanpaolo, attraverso la Divisione IMI Corporate & Investment Banking guidata da Mauro Micillo, supporterà con soluzioni ad hoc le imprese nella realizzazione dei progetti. “Come Gruppo Intesa Sanpaolo, siamo da tempo in prima linea nella sfida di accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni per il raggiungimento degli obiettivi climatici globali – dichiara Richard Zatta, responsabile Global Corporate della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo –. Questa collaborazione permette di unire le nostre competenze e la nostra lunga esperienza nel campo della finanza sostenibile con la specializzazione di Edison Next nell’ambito della transizione energetica in modo da accompagnare il tessuto imprenditoriale italiano verso percorsi concreti di sviluppo sostenibile”.”Collaborare con un partner come Intesa Sanpaolo ci consente di mettere a sistema le rispettive competenze di eccellenza per accompagnare al meglio le aziende nel loro percorso di transizione energetica. Edison Next offre la propria expertise e la propria piattaforma di tecnologie e servizi per affiancare chi fa impresa con l’obiettivo di migliorarne la sostenibilità ambientale e sostenerne la competitività – ha dichiarato Giovanni Brianza CEO di Edison Next –. La creazione di partnership di valore è un elemento fondamentale per mettere a terra uno sviluppo economico più sostenibile e responsabile”. L’accordo si inserisce nel Piano industriale 2022-2025 di Intesa Sanpaolo, presentato dal CEO Carlo Messina, che prevede un costante impegno per ambiente e clima. Tra il 2021 e i primi nove mesi del 2024 sono stati erogati circa 63 miliardi di euro dei 76 miliardi di nuovo credito disponibile previsti a supporto di green economy, economia circolare e transizione ecologica.L’ultima edizione del Rapporto annuale Economia e Finanza dei Distretti Industriali del Research Department di Intesa Sanpaolo evidenzia come la crisi energetica ha portato le imprese a rivedere i propri processi produttivi e i propri investimenti. Risultano in crescita gli investimenti dei distretti industriali diretti a efficientare i processi produttivi e a potenziare l’autoproduzione di energia. In particolare, riguardo a quest’ultima, il rapporto evidenzia che circa il 40% dei gestori di Intesa Sanpaolo dichiara di aver osservato come l’autoproduzione di energia rientri tra le strategie di decarbonizzazione adottate dalle imprese clienti. Inoltre, dallo studio emerge che le imprese dotate di impianti di autoproduzione di energia hanno ottenuto importanti vantaggi reddituali. Il 16,6% delle imprese distrettuali ad alta marginalità sia nel 2019 sia nel 2022 è dotato di un impianto di energia rinnovabile, cinque punti percentuali in più rispetto alle altre imprese. Queste differenze sono significative in ogni dimensione aziendale e settore. LEGGI TUTTO