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    Unicredit-BPM, MEF: ipotesi su decreto totalmente infondata

    (Teleborsa) – “La notizia pubblicata da FT di un decreto è totalmente infondata”. Lo precisa in MEF in una nota, smentendo l’articolo pubblicato sul sito del quotidiano britannico in cui si parla di varie opzioni allo studio del governo per bloccare l’OPS di Unicredit su Banco BPM, compresa quella di un decreto ad hoc.Il quotidiano, nella sua edizione online, parla dell’ipotesi della possibilità che venga adottato dal governo italiano un provvedimento di emergenza “per aggirare la cosiddetta ‘passivity-rule’ che impedisce alle società oggetto di offerta di adottare decisioni che possano riguardare l’acquisizione”. LEGGI TUTTO

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    Unicredit, Moody’s conferma rating dopo offerta su Banco BPM

    (Teleborsa) – L’agenzia di rating Moody’s ha confermato i rating del debito Senior Preferred (non garantito) e dei depositi a lungo termine di UniCredit a Baa1, con outlook stabile. Secondo l’agenzia, se l’acquisizione del Banco BPM dovesse essere finalizzata, il merito di credito di Unicredit rimarrebbe sostanzialmente stabile. L’affermazione, si legge in una nota, riflette anche la valutazione dell’agenzia di rating secondo cui l’acquisizione di Banco Bpm non impedirebbe la potenziale acquisizione di Commerzbank da parte di Unicredit. Moody’s ribadisce che, in caso di acquisizione di Commerzbank da parte di Unicredit, prenderà in considerazione la possibilità che il rating stand-alone del gruppo di Piazza Gae Aulenti, attualmente pari a baa3, venga aggiornato a baa2, un gradino sopra il rating sovrano dell’Italia. Ciò comporterebbe un innalzamento del rating anche per il debito senior non privilegiato e junior. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Scope: mossa su BPM positiva ma comporta rischio di esecuzione

    (Teleborsa) – Gli sforzi di espansione di UniCreditriflettono la sua solida posizione finanziaria, sostenuta da uno dei più grandi buffer di capitale nell’UE, il risultato di una solida generazione di utili e di un’ottimizzazione delle attività ponderate per il rischio. Lo afferma Scope Ratings dopo l’offerta per Banco BPM, sottolineando che anche l’ampia capitalizzazione di mercato del gruppo, rafforzata dal forte aumento del prezzo delle sue azioni dal 2021, è di supporto.Viene evidenziato che la sua offerta in azioni per Banco BPM consuma solo 70 bp del coefficiente di capitale CET1 di UniCredit. Alla fine di settembre 2024, UniCredit ha mantenuto buffer di capitale leader del settore di 593 bp al di sopra dei requisiti normativi minimi, offrendo ampio spazio per manovre strategiche.”Consideriamo la mossa di UniCredit ampiamente positiva, ma chiaramente aumenterà la dipendenza del gruppo dall’Italia e indebolirà i suoi recenti sforzi di diversificazione geografica espandendo la sua impronta paneuropea – scrive l’analista Alessandro Boratti – Questa maggiore esposizione italiana potrebbe avere un impatto sui costi di finanziamento se il rischio sovrano italiano dovesse aumentare. Con Banco BPM, l’Italia avrebbe rappresentato il 56% dei ricavi del gruppo nei nove mesi, in aumento rispetto al 46%”.Boratti sottolinea anche che integrare organizzazioni complesse con culture aziendali diverse (Banco BPM era precedentemente un gruppo cooperativo) comporta un rischio di esecuzione. UniCredit potrebbe anche dover addolcire la sua offerta per conquistare gli azionisti e il management di Banco BPM, il che potrebbe non piacere ai suoi stessi azionisti.L’accordo proposto con Banco BPM presenta comunque diversi vantaggi per UniCredit. Consoliderebbe la sua posizione di secondo gruppo più grande in Italia, sfidando la leadership di Intesa. La quota di mercato nazionale dell’entità combinata in prestiti e depositi aumenterebbe rispettivamente al 15% e al 14% (dal 9% in entrambi i casi), mentre il potere di determinazione dei prezzi aumenterebbe, in particolare nelle ricche regioni del nord Italia come Lombardia, Piemonte e Veneto.Se l’attuale offerta di Banco BPM per il resto di Anima, il più grande gestore patrimoniale indipendente in Italia, avesse successo e UniCredit andasse ad acquisire con successo BPM, l’attività di gestione patrimoniale di UniCredit sarebbe chiaramente rafforzata “in modo sostanziale”.Con riferimento all’intero comparto bancario, Scope Ratings afferma che una fusione di successo tra UniCredit e Banco BPM eliminerebbe un attore importante per il consolidamento, lasciando ai restanti gruppi bancari meno opzioni per rafforzare le loro posizioni di mercato. Inoltre, ridurrebbe significativamente la probabilità dell’emergere di un terzo grande gruppo, a lungo promosso dal governo italiano. LEGGI TUTTO

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    Esposito (Fisac): in operazione Unicredit-Banco BPM sia tutelata occupazione

    (Teleborsa) – “In merito alle operazioni di risiko bancario che ci stanno intrattenendo in questi giorni ciò che ci preme è il riflesso sulle ricadute che una mossa del genere avrà sulle lavoratrici e i lavoratori di UniCredit e Banco BPM. La nostra attenzione sarà massima nella ipotetica costruzione di questo colosso bancario in termini di tutela del perimetro occupazionale, con uno sguardo rivolto a un futuro che vogliamo fondato sul lavoro”. Lo afferma la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, sull’OPS di UniCredit su Banco BPM.Per questo, “riteniamo che un’operazione del genere debba strategicamente portare con sé una idea di ampliamento dell’occupazione e dell’attenzione in termini di presenza sui territori, di formazione continua e di centralità del valore del contributo delle lavoratrici e dei lavoratori. Questi ultimi devono essere i protagonisti delle enormi trasformazioni in atto del settore, ancora di più all’interno di un’operazione che, se dovesse andare in porto, cambierà la geografia del sistema bancario. Tra trimestrali continue da record e M&A ci sono ritorni molto importanti per gli azionisti ma ci devono essere anche analoghi impatti positivi sul sistema Paese, sul benessere delle lavoratrici e dei lavoratori e sulla piena e buona occupazione”.”Spingeremo perché la creazione di questi grandi gruppi – aggiunge la segretaria generale della Fisac Cgil – sia orientata ad offrire un maggiore sostegno all’economia e al paese, piuttosto che alla creazione di vantaggi finanziari nei confronti delle banche e dei loro azionisti. Le possibili economie di scala e di scopo debbono portare il gruppo a sostenere la trasformazione digitale e lo sviluppo sostenibile dell’Italia e dell’Europa. Infine, per quanto riguarda la posizione di governo, più che attaccare l’operazione dovrebbe agire il proprio ruolo concentrandosi sulle politiche economiche e industriali, totalmente assenti nella loro idea di paese”. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, BlackRock risale al 5,037%

    (Teleborsa) – BlackRock, il più grande asset manager al mondo, ha una partecipazione pari al 5,037% in Banco BPM, una delle maggiori banche italiane.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 20 novembre 2024. La quota è classificata come “indiretta gestione non discrezionale del risparmio”. LEGGI TUTTO

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    MPS, Barclays ha quota potenziale del 5,412%

    (Teleborsa) – Barclays ha una quota potenziale pari al 5,412% in Banca Monte dei Paschi di Siena. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 18 novembre 2024.In particolare, l’1,321% sono diritti di voto riferibili ad azioni, il 4,059% sono “Right to recall” senza data di scadenza e lo 0,032% sono “Portfolio Swap” con data di scadenza 29/04/2025.La partecipazione è detenuta tramite le società controllate Barclays Capital Securities Limited, Barclays Bank PLC e Barclays Capital Inc.. LEGGI TUTTO

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    OPA Banca Generali su Intermonte, avverate condizioni Antitrust e IVASS

    (Teleborsa) – Con riferimento all’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria annunciata da Banca Generali sulle azioni di Intermonte Partners SIM, investment bank indipendente quotata su Euronext Growth Milan, l’offerente ha comunicato l’avveramento della condizione relativa al procedimento antitrust e l’avveramento della condizione relativa al procedimento IVASS.Come comunicato in occasione dell’annuncio dell’OPA, alcuni azionisti, tra cui Alessandro Valeri, si sono impegnati ad aderire all’OPA. In questo contesto, in data odierna l’azionista ha trasferito la totalità delle azioni di cui risulta titolare ad una società della quale lo stesso possiede il 99% del capitale sociale nonché l’amministrazione e la rappresentanza. Per tale ragione, tale società ha preso atto dell’impegno di adesione e ha riconosciuto espressamente di essere vincolata a tutti gli obblighi. LEGGI TUTTO

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    UniCredit-Banco BPM, First Cisl: fondamentale tutela del lavoro e rete di sportelli

    (Teleborsa) – “L’offerta pubblica di scambio volontaria lanciata da UniCredit su Banco BPM non prevede un premio sostanzioso sul prezzo di chiusura di venerdì dell’azione di Banco BPM e sarà eventualmente sostenuta da un aumento di capitale ingente di UniCredit. Al di là della reazione a caldo, si tratta ora di vedere quale sarà la risposta del mercato nelle prossime settimane e quali saranno le reazioni dei principali attori coinvolti, a cominciare da Banco BPM, il cui CdA ha in agenda una riunione per domani, senza dimenticare che il suo principale azionista, Crédit Agricole Italia, ha oltre il 9% del capitale di Piazza Meda”. Lo afferma il Segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani.”Inoltre, nonostante le rassicuranti dichiarazioni di Orcel, saranno valutati anche i futuribili riflessi su MPS – aggiunge – Insomma, un’operazione straordinaria che presenta elementi di incertezza, senza escludere variazioni delle condizioni di offerta”.”Di certo un’eventuale fusione tra UniCredit e Banco BPM rappresenterà un test rilevante per gli assetti del settore – dice Colombani – La nostra attenzione e applicazione sarà massima. Al primo posto, ovviamente c’è e ci sarà la tutela del lavoro. Intanto, non si vedono ragioni, anche in forza dei livelli di efficienza raggiunti, per ridurre il numero delle persone complessivamente occupate nei due gruppi bancari, che erano oltre 52mila in Italia alla fine dello scorso anno. Infatti, una banca che vuol fornire un contributo per le trasformazioni epocali in atto nell’economia e nella società non ha bisogno di ridurre il numero di persone occupate, che dovranno essere continuamente aggiornate e formate”. “Inoltre, è importante la salvaguardia delle reti di filiali dei due gruppi, che peraltro sono già state molto ridotte negli ultimi anni – aggiunge – Dalle dichiarazioni sembra esserci l’intenzione di non procedere a chiusure significative. D’altra parte sarebbe un controsenso, visto che Banco BPM ha in Lombardia oltre 500 sportelli e proprio questa caratteristica è uno dei principali fattori apprezzati da Piazza Gae Aulenti”. LEGGI TUTTO