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    Banche europee, Scope: probabili perdite di credito significative legate al clima

    (Teleborsa) – Le grandi banche europee potrebbero vedere il rendimento del loro portafoglio creditizio ante imposte completamente azzerato nel lungo periodo a causa degli impatti del cambiamento climatico sui loro portafogli di prestiti. Lo afferma Scope Ratings, dopo aver analizzato le potenziali perdite di credito per 73 banche che operano nello Spazio economico europeo.Il rischio fisico deriva dall’aumento delle temperature, dall’innalzamento del livello del mare, dalle inondazioni, dagli incendi boschivi, mentre i rischi di transizione derivano dai cambiamenti politici verso un’economia a basse emissioni di carbonio.”Le banche più vulnerabili si trovano nell’Europa meridionale e orientale – ha ammonito Arne Platteau, analista quantitativo ESG e autore dello studio sul clima di Scope – Prevediamo che le banche più colpite potrebbero affrontare ulteriori perdite annuali superiori a 250 punti base, principalmente a causa di una maggiore esposizione al rischio fisico previsto”.Secondo Scope, mentre le banche possono gestire il rischio dei loro bilanci e margini, l’entità delle potenziali perdite significa che dovranno sviluppare solidi piani di transizione per adattarsi alle circostanze in evoluzione e mitigare i rischi associati al cambiamento climatico.Per valutare il potenziale impatto del rischio climatico sulle grandi banche europee, l’agenzia di rating ha elaborato un profilo sintetico basato sulla distribuzione geografica e segmentale delle esposizioni creditizie delle banche con asset totali superiori a 500 miliardi di euro che partecipano all’esercizio di trasparenza dell’Autorità bancaria europea. La maggior parte delle esposizioni è focalizzata sull’Europa, sebbene il Nord America comprenda una quota non trascurabile di esposizioni. In termini di segmenti di prestito, il portafoglio è equamente suddiviso tra aziende, governo/settore pubblico e retail. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM colloca bond social da 500 milioni di euro. Ordini per 2,4 miliardi

    (Teleborsa) – Banco BPM ha portato a termine con successo una nuova emissione Social Senior Preferred, con scadenza cinque anni per un ammontare pari a 500 milioni di euro. Gli ordini, provenienti da oltre 150 investitori hanno raggiunto al picco i 2,4 miliardi di euro e hanno consentito la realizzazione dell’operazione con lo spread più contenuto di sempre dalla nascita del Gruppo. Circa la metà degli ordini allocati provengono da investitori con un forte focus ESG. Il titolo è stato emesso ad un prezzo pari a 99,607% e paga una cedola fissa del 3,375%.Si tratta del primo Social Bond italiano del 2025 emesso nell’ambito del Green, Social and Sustainability Bonds Framework che incrementa il totale delle emissioni ESG di Banco BPM a 6,25 miliardi di euro. I proventi saranno destinati al rifinanziamento di Eligible Social Loans. In particolare, la raccolta sarà finalizzata al rifinanziamento di prestiti erogati a PMI italiane, localizzate in aree economicamente svantaggiate.Gli investitori che hanno partecipato all’operazione sono principalmente asset manager (49%), official institution (20%) e banche (19%), mentre la distribuzione geografica vede la presenza prevalente di investitori esteri (tra cui Francia col 37%, Benelux con il 13%, Irlanda e Regno Unito con l’8%) e dell’Italia con il 35%.Banca Akros (parte correlata), BNP Paribas, Crédit Agricole, Deutsche Bank, Goldman Sachs, J.P. Morgan e Banco Santander hanno agito in qualità di Joint Bookrunners. Credit Agricole ha anche operato quale Green and Social Structuring Advisor. LEGGI TUTTO

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    Produzione industriale, ING: “A novembre timida fase di stabilizzazione”

    (Teleborsa) – “La pubblicazione dei dati sulla produzione industriale di novembre non segna una svolta nel quadro generale della recessione del settore manifatturiero, ma suggerisce timidamente che la produzione potrebbe essere in una fase di stabilizzazione”. È quanto afferma Paolo Pizzoli, senior economist di ING, commentando i dati della produzione industriale in Italia a novembre.La produzione destagionalizzata, diffusa dall’Istat, è aumentata dello 0,3% sul mese di novembre (da +0,1% di ottobre), sostanzialmente in linea con il consenso e con le nostre previsioni. La misura corretta per i giorni lavorativi ha subito una contrazione dell’1,5% su base annua (dal -3,5% di ottobre), confermando una striscia ininterrotta di dati annuali negativi iniziata nel febbraio 2023. “La scomposizione per raggruppamenti principali di industrie – rileva Pizzoli – mostra un’espansione mensile della produzione di energia e beni di consumo e una contrazione dei beni intermedi e di investimento. Ciò sembra riflettere l’andamento delle componenti della domanda verso la fine del 2024, con i consumi privati in qualche modo rivitalizzati dall’aumento del potere d’acquisto delle famiglie e una dinamica degli investimenti contenuta, in particolare nei settori dei macchinari e dei mezzi di trasporto, penalizzata da un basso grado di utilizzo degli impianti. La disaggregazione settoriale contenuta nel comunicato odierno fornisce una prova a sostegno di questa tesi, in quanto la produzione di mezzi di trasporto (-15,5% su base annua) e di macchinari (-13,8% su base annua) si sono rivelati i settori con le peggiori performance tendenziali. In prospettiva, sembra troppo presto per prevedere miglioramenti sostanziali del quadro produttivo. A dicembre gli stessi ostacoli alla produzione di novembre erano ancora in piedi e la prospettiva di possibili nuovi dazi sotto l’imminente presidenza Trump aggiunge inevitabilmente incertezza per i primi mesi del 2025. Ciò si è in qualche modo riflesso nel lieve peggioramento dei sottocomponenti “ordini correnti” e “ordini previsti” dell’indagine sulle imprese manifatturiere di dicembre. Se a ciò si aggiungono le persistenti difficoltà delle economie francese e tedesca (i due principali mercati di destinazione dell’export italiano), che difficilmente si risolveranno nel breve periodo, si prospetta un inizio soft per la produzione industriale italiana anche nei primi mesi del 2025″. “Con l’industria che continuerà a fare da freno, o nel migliore dei casi a diventare neutrale per la crescita, per il momento – conclude l’economista – l’onere della crescita del PIL rimarrà sui servizi. L’Italia sembra quindi destinata a rimanere sul suo sentiero di crescita molto bassa per il momento. Stimiamo una crescita media del PIL dello 0,5% nel 2024 e prevediamo una crescita dello 0,7% nel 2025”. LEGGI TUTTO

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    BofA: sconto di valutazione delle banche UE vs. USA ai massimi da 10 anni

    (Teleborsa) – Lo sconto di valutazione delle banche dell’Unione Europea contro quelle statunitense ha raggiunto il massimo degli ultimi 10 anni. Lo afferma Bank of America, le cui top picks per il 2025 sono Barclays, BBVA, Commerzbank, SocGen e Unicredit.Gli analisti prevedono che l’NII delle banche europee quest’anno rimarrà uguale o superiore ai livelli del 2023 per tutte le banche, ad eccezione dei paesi nordici. Con la convenienza per il consolidamento cross-border ancora messa alla prova, le banche dell’UE continueranno a perseguire il consolidamento del mercato nel settore e l’M&A lungo la catena del valore su prodotti chiave come AM o assicurazioni, sostiene BofA.”Mentre è chiaro che l’Europa ha bisogno di banche più grandi, più forti e più redditizie, gli interessi regionali/nazionali di BBVA-Sabadell e UniCredit-BPM rischiano di evidenziare i limiti dell’Europa – si legge nel rapporto – Questo è un momento “now or never” per le banche dell’UE per colmare il divario. Vediamo valore sia per potenziali acquirenti che per obiettivi dal consolidamento di mercati frammentati con ROI compresi tra circa il 15 e il 18%”.BofA si aspetta una ripresa dell’attività dei mercati dei capitali quest’anno con un solido accumulo di pipeline in arrivo e un miglioramento su larga scala dell’attività dei mercati dovrebbe supportare lo slancio non NII.Guardando a UniCredit, gli analisti ritengono la banca italiana rimane poco impegnativa dati i suoi buffer P&L e le prospettive di restituire ulteriore capitale. “Troviamo resilienza nella sua capacità di fornire un ritorno di capitale di oltre 8,5 miliardi di euro in riacquisti di azioni e dividendi organicamente, senza influenzare il suo eccesso di 6-7 miliardi che ha il potenziale per offrire: sinergie al rialzo da M&A o distribuzione “speciale”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    JPMorgan, Daniel Pinto in pensione. Jennifer Piepszak nuova COO

    (Teleborsa) – JPMorgan Chase ha annunciato che Daniel Pinto, Presidente e Chief Operating Officer, andrà in pensione alla fine del 2026 dopo oltre 40 anni in azienda. Pinto lascerà le sue responsabilità di Presidente e COO a partire dal 30 giugno 2025. Ciò gli consentirà di trasferire efficacemente tali responsabilità nei prossimi mesi. Continuerà a servire l’azienda come Vice Chairman, lavorando a stretto contatto con il CEO e altri dirigenti senior e fornendo loro consulenza su progetti chiave, relazioni con i clienti e questioni complesse che l’azienda deve affrontare.Jennifer Piepszak, Co-Chief Executive Officer della Commercial & Investment Bank (CIB), è stata nominata Chief Operating Officer dell’azienda, con effetto immediato, lavorando a stretto contatto con Pinto nei prossimi mesi. In questo ruolo, Piepszak gestirà e coordinerà tutta la tecnologia, le operazioni, l’ufficio amministrativo, i dati e l’analisi, la strategia aziendale e la diversità, l’equità e l’inclusione in tutta l’azienda, oltre a supervisionare i centri aziendali globali dell’azienda in India e nelle Filippine, che impiegano oltre 80.000 professionisti. LEGGI TUTTO

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    UniCredit Main Partner di Pitti Immagine

    (Teleborsa) – UniCredit, Main partner di Pitti Immagine, conferma il proprio impegno a supporto del settore Moda e, più in generale, del tessuto produttivo nazionale. La banca si pone come interlocutore attivo in tema di innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione per le imprese del comparto, attingendo alle professionalità del suo network, per accompagnarle in concreto nelle sfide della transizione ecologica e digitale. Nell’ambito del piano UniCredit per l’Italia, la banca supporta le aziende del settore Moda con un plafond dedicato di 1 miliardo di euro finalizzato agli investimenti. UniCredit, in particolare, si impegna ad accompagnarle nei processi di transizione ESG, partendo da uno score gratuito, fornito da Cerved Rating Agency su piattaforma Open-es, finalizzato a delineare un percorso di crescita virtuosa sui tre verticali, Environmental, Social and Governance, e fornire soluzioni finanziarie volte ad incentivare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità delle imprese.Accanto all’offerta finalizzata agli investimenti, UniCredit continua a sostenere le imprese del comparto attraverso soluzioni per la gestione del capitale circolante, nonché tramite la valutazione di eventuale moratoria fino a fine anno sulla quota di capitale dei finanziamenti a medio e lungo termine in essere, fermi restando i vincoli previsti da eventuali garanzie pubbliche.La banca è inoltre attenta a favorire la crescita del capitale umano del comparto. Ne è un esempio concreto la CFMI Academy, nata dalla partnership tra Centro di Firenze per la Moda Italiana, Pitti Immagine e UniCredit. Tale progetto è stato avviato nel 2024 e, grazie ad un nuovo bando, evolve da momento formativo seminariale a percorso di ricerca progettuale per dare impulso alle idee imprenditoriali e lanciare una nuova generazione di creativi, progettisti e imprenditori in un settore chiave del Made in Italy interessato da molteplici cambiamenti.”Come UniCredit, – afferma Remo Taricani, deputy head of Italy di UniCredit – siamo determinati a supportare la crescita delle eccellenze del Made in Italy di cui l’industria della Moda rappresenta un pilastro chiave. Con questo obiettivo, abbiamo stanziato un plafond di 1 miliardo di euro per le imprese del settore, finalizzato a sostenere gli investimenti, e siamo aperti a valutare misure di flessibilità a favore delle aziende della filiera. La partnership con Pitti Immagine conferma il nostro impegno a sostegno del comparto del Fashion e, attraverso la CFMI Academy, investiamo nella formazione dei giovani talenti delle migliori Accademie Italiane di Moda, mettendo loro a disposizione il nostro know how per dotarli delle competenze necessarie ad avviare un’attività di impresa sostenibile e di successo”.La partnership tra UniCredit e Pitti Immagine, società leader nella promozione dell’industria e del design della moda italiana, rinnovata fino al 2025, contribuisce alla crescita e allo sviluppo sostenibile del sistema Paese. Il Gruppo bancario si conferma dunque nel ruolo di Main Partner attivo di tutti i saloni di Pitti Immagine, in prima linea per offrire la propria expertise e il proprio supporto ad uno dei settori chiave dell’economia italiana.Il prossimo appuntamento è in occasione di Pitti Uomo, in programma dal 14 al 17 gennaio 2025 presso Fortezza da Basso, a Firenze. Nell’ambito della collaborazione con Pitti, durante i giorni del salone, l’UniCredit Theatre allestito in Fortezza da Basso ospiterà diversi momenti di incontro e conversazione su moda, innovazione, economia, sostenibilità e lifestyle. LEGGI TUTTO

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    Maltempo, ABI: nuove sospensioni rate mutui in zone colpite di Calabria e Lombardia

    (Teleborsa) – L’Abi ha appena diffuso due circolari in cui comunica agli associati la pubblicazione delle ordinanze della Protezione civile che riguardano l’adozione delle sospensioni del pagamento delle rate dei mutui in conseguenza degli “eccezionali eventi meteorologici verificatisi dal 19 al 21 ottobre 2024 nel territorio dei comuni di Cenadi, di Cortale, di Curinga, di Jacurso, di Lamezia Terme, di Maida e di San Pietro a Maida nella provincia di Catanzaro e dei comuni di Ferruzzano, di Locri e di Montebello Jonico nella città metropolitana di Reggio Calabria” e per gli eventi che si sono verificati “dall’8 al 12 settembre 2024 nel territorio dell’intera provincia di Bergamo e dei comuni di Dolzago, di Lecco, di Missaglia, di Molteno e di Oggiono della provincia di Lecco e dei comuni di Gargnano, di Bagolino, di Pertica bassa e di Lavenone della provincia di Brescia. Tali Ordinanze, recita un comunicato, in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, recepiscono i contenuti dell’accordo sottoscritto da Abi, Protezione Civile e dalle Associazioni dei consumatori per assicurare tempestività degli interventi a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sarà possibile per le banche dare immediata attuazione alla sospensione dei mutui per questi territori. LEGGI TUTTO

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    Nasce la Corporate Academy BPER: siglato accordo con Digit’ed

    (Teleborsa) – BPER, uno dei principali gruppi bancari italiani, e Digit’Ed, il più grande polo di formazione in Italia e uno dei maggiori player in Europa, annunciano un importante accordo di partnership per la formazione dei 20mila dipendenti del Gruppo. L’accordo, di durata quinquennale, vedrà l’istituzione di una Corporate Academy a servizio di tutte le società del Gruppo BPER volta a sostenere lo sviluppo professionale dei dipendenti.Digitalizzazione, sviluppo tecnologico, metodologie didattiche avanzate e massima attenzione alla qualità dei contenuti con un approccio che integra teoria e pratica, attraverso la combinazione di competenze accademiche e conoscenze pratiche di elevato livello, sono alla base del metodo che Digit’Ed applicherà nei percorsi formativi. Attraverso l’utilizzo di soluzioni tecnologiche che comprendono l’AI e l’utilizzo di innovative tecniche di apprendimento in simulazione, i percorsi consentiranno di rafforzare le competenze chiave dei dipendenti, con particolare focus su aree strategiche quali la gestione del cambiamento, l’uso delle nuove tecnologie e lo sviluppo delle skills necessarie per affrontare le sfide future del settore bancario. “Siamo molto orgogliosi di questa partnership – ha dichiarato Gianandrea De Bernardis, executive chairman Digit’Ed –. Con il Gruppo BPER, metteremo in atto un programma di formazione mirato che sosterrà i dipendenti nella realizzazione degli obiettivi della Banca, promuovendo la loro continua preparazione a un futuro sempre più digitale e competitivo. Questo accordo testimonia il nostro impegno a essere un punto di riferimento per le aziende in Italia e in Europa che desiderano investire nella crescita del proprio capitale umano”.”L’accordo con Digit’Ed – ha commentato Andrea Merenda, chief people officer Bper – risponde alla volontà di continuare a investire nella formazione dei colleghi in modo strutturato e con soluzioni innovative. Siamo convinti che un ambiente lavorativo dinamico e moderno debba offrire alle persone le migliori opportunità di aggiornamento e di sviluppo sia professionale che personale. In un contesto di continuo cambiamento, nel quale la tecnologia svolge un ruolo rilevante, diventa fondamentale aggiornare costantemente conoscenze e competenze”. LEGGI TUTTO