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    OPA Banca Generali su Intermonte, avverate condizioni Antitrust e IVASS

    (Teleborsa) – Con riferimento all’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria annunciata da Banca Generali sulle azioni di Intermonte Partners SIM, investment bank indipendente quotata su Euronext Growth Milan, l’offerente ha comunicato l’avveramento della condizione relativa al procedimento antitrust e l’avveramento della condizione relativa al procedimento IVASS.Come comunicato in occasione dell’annuncio dell’OPA, alcuni azionisti, tra cui Alessandro Valeri, si sono impegnati ad aderire all’OPA. In questo contesto, in data odierna l’azionista ha trasferito la totalità delle azioni di cui risulta titolare ad una società della quale lo stesso possiede il 99% del capitale sociale nonché l’amministrazione e la rappresentanza. Per tale ragione, tale società ha preso atto dell’impegno di adesione e ha riconosciuto espressamente di essere vincolata a tutti gli obblighi. LEGGI TUTTO

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    UniCredit-Banco BPM, First Cisl: fondamentale tutela del lavoro e rete di sportelli

    (Teleborsa) – “L’offerta pubblica di scambio volontaria lanciata da UniCredit su Banco BPM non prevede un premio sostanzioso sul prezzo di chiusura di venerdì dell’azione di Banco BPM e sarà eventualmente sostenuta da un aumento di capitale ingente di UniCredit. Al di là della reazione a caldo, si tratta ora di vedere quale sarà la risposta del mercato nelle prossime settimane e quali saranno le reazioni dei principali attori coinvolti, a cominciare da Banco BPM, il cui CdA ha in agenda una riunione per domani, senza dimenticare che il suo principale azionista, Crédit Agricole Italia, ha oltre il 9% del capitale di Piazza Meda”. Lo afferma il Segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani.”Inoltre, nonostante le rassicuranti dichiarazioni di Orcel, saranno valutati anche i futuribili riflessi su MPS – aggiunge – Insomma, un’operazione straordinaria che presenta elementi di incertezza, senza escludere variazioni delle condizioni di offerta”.”Di certo un’eventuale fusione tra UniCredit e Banco BPM rappresenterà un test rilevante per gli assetti del settore – dice Colombani – La nostra attenzione e applicazione sarà massima. Al primo posto, ovviamente c’è e ci sarà la tutela del lavoro. Intanto, non si vedono ragioni, anche in forza dei livelli di efficienza raggiunti, per ridurre il numero delle persone complessivamente occupate nei due gruppi bancari, che erano oltre 52mila in Italia alla fine dello scorso anno. Infatti, una banca che vuol fornire un contributo per le trasformazioni epocali in atto nell’economia e nella società non ha bisogno di ridurre il numero di persone occupate, che dovranno essere continuamente aggiornate e formate”. “Inoltre, è importante la salvaguardia delle reti di filiali dei due gruppi, che peraltro sono già state molto ridotte negli ultimi anni – aggiunge – Dalle dichiarazioni sembra esserci l’intenzione di non procedere a chiusure significative. D’altra parte sarebbe un controsenso, visto che Banco BPM ha in Lombardia oltre 500 sportelli e proprio questa caratteristica è uno dei principali fattori apprezzati da Piazza Gae Aulenti”. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Diodovich (IG Italia): OPS su Banco BPM sorprende per tempistiche, rilancio probabile

    (Teleborsa) – “Crediamo che l’offerta di Unicredit non sia così sorprendente visto che Banco BPM è sempre stato un obiettivo strategico per il gruppo di Piazza Gae Aulenti. La sorpresa è più che altro nelle tempistiche. Unicredit ha intrapreso nei mesi scorsi una scalata su Commerzbank, Banco BPM sta concludendo un’OPA su Anima Holding e ha acquistato quote di Banca MPS. La situazione è indubbiamente molto complessa”. Lo afferma Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, commentando l’offerta pubblica di scambio di Unicredit su Banco BPM.”Crediamo che la mossa di Orcel abbia preso in contropiede i vertici di Banco BPM, in particolare il CEO Giuseppe Castagna che aveva/ha l’ambizione di creare il terzo polo bancario – aggiunge – Riteniamo inoltre che l’offerta di Unicredit sia al momento bassa e ci aspettiamo una probabile nuova offerta molto più elevata per convincere gli azionisti di Banco BPM. Al momento il focus di Unicredit è su BPM, l’operazione finanziaria su Commerzbank richiederà molto più tempo (esito elezioni tedesche, formazione nuovo governo, mosse di difesa dei vertici della banca)”.Secondo Diodovich, l’OPS di Unicredit su Banco BPM rappresenta “una sinergia di grande valore” e con questa operazione “il gruppo punta a rafforzare la propria presenza nel mercato italiano, sfruttando le forti radici locali di Banco BPM e combinandole con l’esperienza internazionale di Unicredit”. LEGGI TUTTO

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    Giorgetti (MEF): mossa UniCredit su Banco BPM “non concordata”, c’è Golden Power

    (Teleborsa) – L’operazione di UniCredit su Banco BPM è stata “comunicata, ma non concordata col governo”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, a margine di un’audizione a San Macuto.”Poi vedremo, come è noto esiste la Golden Power – ha aggiunto – Il governo farà le sue valutazioni, valuterà attentamente quando Unicredit invierà la sua proposta per le autorizzazioni del caso.”Citando von Clausevitz il modo più sicuro per perdere la guerra è impegnarsi su due fronti, poi chissà che magari questa volta questa regola non sarà vera”, ha detto Giorgetti, evidentemente riferendosi all’OPS lanciata da Unicredit su Banco BPM e all’investimento in corso della banca guidata da Andrea Orcel in Commerzbank. LEGGI TUTTO

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    Violenza sulle donne, Banca Ifis: maxi installazione colorerà di rosso l’insegna della sede di Milano

    (Teleborsa) – Banca Ifis è al fianco delle donne e contro la violenza: da lunedì 25 novembre, in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, l’insegna aziendale della sede di via Borghetto, a Milano si colorerà di rosso. Rosso sarà inoltre il brand su tutti i dispositivi digitali, sito web e canali social. La Banca ha inoltre previsto una serie di iniziative rivolte ai dipendenti, che li vedranno coinvolti nel trasmettere e diffondere con maggiore forza il messaggio legato a questa giornata. Richiamando la celebre installazione “Zapatos Rojos” dell’artista messicana Elina Chauvet, Banca Ifis ha invitato i suoi dipendenti a portare in ufficio delle scarpe rosse e creare delle piccole installazioni in ogni sede direzionale e filiale su tutto il territorio nazionale. La Banca ha inoltre organizzato il webinar “Amore e red flags: la dipendenza affettiva e le trappole più ricorrenti”, strutturato come un percorso di educazione all’affettività, per promuovere la costruzione di rapporti sani e consapevoli. “L’impegno della Banca verso iniziative che aiutano le donne a essere sempre più consapevoli, indipendenti e soprattuttolibere è massimo. Attraverso queste iniziative, vogliamo dare un contributo concreto per promuovere il cambiamento su un tema così delicato come la violenza di genere, che ancora oggi rappresenta un grave fenomeno sociale. Negli anni, l’impegno di Banca Ifis è stato costante e si è tradotto in un programma strutturato di attività all’interno del nostro Social Impact Lab che ha l’obiettivo di generare un impatto positivo su territori e persone, e che ha tra le sue aree d’intervento principali la diversità e l’inclusione, come testimoniano anche le iniziative con le quali partecipiamo a questa importante giornata”, ha dichiarato Rosalba Benedetto, Direttrice Comunicazione, Marketing, Public Affairs & Sostenibilità di Banca Ifis.Banca Ifis e l’impegno per la diversità e inclusioneIl sostegno alle donne e il miglioramento del loro equilibrio vita-lavoro è uno dei pilastri dell’azione sociale di Banca Ifis che si esprime nell’ambito di Kaleidos, il Social Impact Lab voluto dal Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio, che sviluppa iniziative a elevato impatto sociale in tre aree: collettività, cultura e territorio, benessere delle persone. L’attenzione di Banca Ifis per la diversità di genere si concentra sullo sviluppo di un ambiente di lavoro attento alle persone e sulla creazione di progetti legati alla formazione, al welfare e alla prevenzione. Ad oggi, oltre il 50% dei dipendenti della Banca e dei membri del Consiglio di amministrazione è donna. Banca Ifis nel 2022 è stata la prima banca in Italia ad ottenere la certificazione Winning Women Institute per la parità di genere, a cui si è aggiunta nel 2023 la Certificazione sulla Parità di Genere UNI/PdR 125:2022. Inoltre, per formalizzare il proprio impegno, Banca Ifis si è dotata di una “Politica di Gruppo per la promozione della Diversità e dell’Inclusività” che supporta le pratiche volte a garantire luoghi di lavoro inclusivi e privi di ogni discriminazione. Sempre nell’ambito delle progettualità di Kaleidos rientrano, poi, l’adesione a Valore D, la partecipazione alle 4 weeks 4 inclusion, il supporto all’Associazione Edela, attiva nel supporto e assistenza agli orfani di femminicidio – promuovendo in particolare il diritto allo studio – e il sostegno a S.O.S Bambini con il progetto di housing sociale dedicato alle famiglie monoparentali (mamme sole con bambini) in difficoltà. Banca Ifis sostiene la Summer Stem Academy, programma dedicato all’orientamento STEM dei ragazzi delle scuole superiori organizzato dall’Associazione Alumni della Scuola Galileiana di Studi Superiori di Padova. Per promuovere la vicinanza delle donne alle discipline legate alla tecnologia, la Banca ha aderito a Women4Cyber Italia, l’organizzazione nata per colmare il divario di genere dei professionisti della cybersecurity.Il sostegno alla diversity e inclusion comprende anche lo sport: la Banca è infatti sponsor ufficiale della Sampdoria Women, squadra femminile del club, promossa dal 2022 nel campionato di serie A e special Partner dell’Umana Reyer Venezia sia maschile che femminile.Banca Ifis si impegna, inoltre, a promuovere un ambiente di lavoro inclusivo per le proprie persone grazie a diverse iniziative legate alla genitorialità e alle relazioni affettive (Ifis Parenthood e Ifis Feelings), all’empowerment femminile (Meet your Accelerator) e alla tutela del benessere psico-fisico (WelfareCare e Unobravo), oltre che ad erogareformazione specifica su tematiche D&I. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, incremento depositi a termine più rilevante per banche digitali con rialzo tassi

    (Teleborsa) – Le banche con clientela altamente digitalenon hanno registrato una movimentazione dei depositi a vista troppo differente da quella degli istituti tradizionali durante la fase di aumento dei tassi di interesse attuata dalla BCE negli ultimi anni. È quanto emerge da un focus del secondo Rapporto sulla Stabilità Finanziaria del 2024 della Banca d’Italia. Via Nazionale fa notare che di recente, anche in seguito agli episodi di crisi bancaria osservati all’estero nella primavera del 2023, si è sviluppato un dibattito sulla relazione tra stabilità della raccolta degli intermediari e propensione dei clienti a utilizzare i canali digitali. Con la diffusione dell’accesso ai servizi bancari da remoto (da PC o smartphone), la clientela può movimentare infatti i propri depositi in modo più agevole e più veloce che in passato. In fasi di tensione o in caso di shock ciò potrebbe rendere più rapido il deflusso dei depositi stessi. “L’evidenza empirica su questa tematica è scarsa – viene sottolineato – sono disponibili solo alcuni lavori relativi agli Stati Uniti, che non hanno raggiunto risultati tra loro coerenti”.Per indagare la rilevanza del fenomeno la Banca d’Italia ha analizzato le conseguenze dell’aumento dei tassi connesso con la restrizione monetaria iniziata a luglio del 2022 sull’ammontare dei depositi delle banche italiane (a vista e a termine, di famiglie e imprese) e sui relativi tassi di interesse nel periodo gennaio 2021-dicembre 2023. Gli intermediari italiani sono stati distinti in base a un indicatore che approssima la propensione della clientela a utilizzare il canale online per i trasferimenti di denaro. In particolare, sono definite “banche con clientela altamente digitale” quelle che nei quattro trimestri precedenti l’avvio della restrizione presentavano una quota consistente di bonifici disposti online dai clienti (oltre l’89 per cento del totale, corrispondente al quintile più alto della distribuzione).L’analisi indica che, a parità di altre condizioni, per questa categoria di banche il rialzo dei tassi ufficiali si è associato in media a una riduzione dei depositi a vista di famiglie e imprese di entità simile a quella osservata per gli altri intermediari; anche per i tassi di interesse su questi depositi non emergono differenze significative. I depositi a termine delle famiglie sono invece cresciuti per tutti gli intermediari, ma l’incremento è stato in media più rilevante per quelli delle banche con clientela altamente digitale; queste ultime hanno anche aumentato in misura più elevata i tassi sui nuovi depositi riconducibili a tale categoria.Una possibile interpretazione di questa evidenza, scrive la Banca d’Italia, è che le banche con clientela altamente digitale abbiano in media sfruttato la fase di rialzo dei tassi ufficiali per ribilanciare la propria raccolta, orientandola verso una forma più stabile (i depositi a termine delle famiglie). D’altra parte è anche possibile che questi intermediari, consapevoli di rivolgersi a una clientela più attenta alle condizioni applicate, possano aver deciso di modificare più rapidamente i tassi di interesse offerti sui depositi a termine, sia per attenuare potenziali deflussi sia per attrarre nuovi clienti.(Foto: Joshua Mayo su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Faro di Bankitalia sui certificates: strumenti rischiosi, cresce peso in portafoglio famiglie

    (Teleborsa) – L’ammontare di certificates detenuti dalle famiglie italiane è ulteriormente cresciuto, raggiungendo i 56 miliardi di euro a giugno 2024 (erano 44 miliardi alla metà del 2023). È quanto emerge nella secondo Rapporto sulla Stabilità Finanziaria del 2024d della Banca d’Italia. Dopo i titoli di Stato nazionali, questi rappresentano in aggregato la categoria di titoli di debito più rilevante nel portafoglio delle famiglie. “Si tratta di strumenti complessi che in alcuni casi possono essere soggetti ad ampie variazioni di prezzo ed esporre quindi i detentori a perdite elevate qualora si verificasse uno scenario avverso”, osserva la Banca d’Italia.Viene osservato che nel corso dell’anno si è rilevata un’ulteriore significativa crescita dei collocamenti di certificates, acquistati prevalentemente dalle famiglie. La Banca d’Italia “sta segnalando da tempo tale fenomeno e continua a monitorarne l’evoluzione”.La presenza di questi strumenti, “complessi e relativamente rischiosi”, è cresciuta in modo significativo nel portafoglio delle famiglie a partire dal 2022, arrivando a rappresentare a giugno del 2024 quasi il 12 per cento dei titoli di debito detenuti. Sulla base dell’Indagine congiunturale sulle famiglie italiane (ICF), circa il 10 per cento dei nuclei, per lo più in buone condizioni reddituali e finanziarie, investe in certificates. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Orcel: faremo M&A nei prossimi tre anni, HQ rimane a Milano

    (Teleborsa) – “Abbiamo costruito degli acceleratori per il futuro, come le azioni sull’asset management, l’internalizzazione dell’assicurazione, le operazioni Vodeno e Aion Bank, la mossa in Romania, e potenzialmente le acquisizione che faremo”. Lo ha affermato il CEO di UniCredit, Andrea Orcel, alla JP Morgan European Financials Conference.”Il 2025 sarà l’anno più difficile, mentre il 2026 e il 2027 saranno molto meglio – ha spiegato Orcel – Nelle nostre ipotesi, abbiamo 130 punti di compressione dell’Euribor, con un exit rate del 2%. Contritamente a quello che molti pensano, la crescita dei volumi non accadrà automaticamente con il calo dei tassi, quindi assumiamo volumi piatti per il prossimo anno anche se il Centro ed Est Europa sta crescendo”. “Avremo un declino solo leggero dell’NII nel 2025, grazie a uno shift nei client, alla forza dell’Est Europa e grazie ad altri fattori”, ha aggiunto.Nel 2026, “vediamo una ripresa dei volumi, tassi ancora in ribasso di altri 30 punti base. Quell’anno NII e commissioni cresceranno, i costi saranno ancora sotto controllo, e quindi pensiamo di poter continuare a registrato un utile sopra i 9 miliardi di euro – ha detto il numero uno di UniCredit – Nel medio termine, non so se sarà il 2027 e 2028, pensiamo di poter raggiungere i 10 miliardi di euro”.Quando gli è stata chiesa un’opinione sull’M&A in Europa, ha detto: “Guido una società privata, quindi quello che mi interessa è cosa fa la società e come remunerare gli azionisti. Se allargo lo sguardo, devo però dire che in Europa ci servono banche più forti. Abbiamo mercati dei capitali frammentati ed è difficile avere banche più grandi senza l’Unione Bancaria. Lo abbiamo visto nelle reazioni al deal che abbiamo proposto”.Concentrandosi poi sulla propria situazione, ha affermato: “UniCredit nei prossimi tre anni farà M&A, sulla base di cosa ci aspettiamo per l’ambiente macro e in base al posizionamento delle banche. Se è in market o cross border dipenderà da vari fattori come la posizione delle autorità e dei regolatori, ma ci sarà M&A”.Orcel ha sottolineato la disciplina di UniCredit nel perseguire un M&A, altrimenti continuerà a comprare le proprie azioni. “Anche se faremo l’M&A, manterremo il payout invariato e ci impegneremo a mantenere la traiettorie di crescita dell’EPS come se non l’avessimo fatto”, ha detto, ammettendo che “un problema è che l’M&A porta distrazioni, ma ora è il momento giusto per noi”. Parlando del deal Commerzbank, ha frenato sulle tempistiche per una serie di fattori. Il primo, di natura tecnica, è che non conviene a UniCredit procedere nei primi sei mesi dopo aver superato il 5% per la natura dell’offerta che sarebbe costretta a fare secondo le leggi tedesche. Il secondo è che Orcel, “considerando anche quello di cui siamo stati accusati” non vuole muoversi durante le elezioni e il periodo successivo, considerando anche che l’aspettativa è che ci vorrà tempo per creare una coalizione.”Nel tempo ci sarà un migliore dialogo tra le due anche, credo davvero sia una grande opportunità per tutti”, ha sottolineato il banchiere, specificando che “dobbiamo essere pazienti: quando le emozioni sono fuori dalla discussione, l’accordo più essere migliore. Per questo credo ci vorrà tempo”. A una domanda sulla possibilità che UniCredit sposti gli headquarters a Berlino o Francoforte ha replicato con un secco “no”. “Al di là delle metriche finanziarie, siamo a Milano, siamo orgogliosi di essere a Milano, più della metà delle persone nella Torre a Milano non sono italiane e non avrebbe senso pensare alla nuova sede ogni volta che facciamo un’operazione. Non vogliamo creare un dibattito sulla sede dell’HQ”. LEGGI TUTTO