(Teleborsa) – “Abbiamo costruito degli acceleratori per il futuro, come le azioni sull’asset management, l’internalizzazione dell’assicurazione, le operazioni Vodeno e Aion Bank, la mossa in Romania, e potenzialmente le acquisizione che faremo”. Lo ha affermato il CEO di UniCredit, Andrea Orcel, alla JP Morgan European Financials Conference.”Il 2025 sarà l’anno più difficile, mentre il 2026 e il 2027 saranno molto meglio – ha spiegato Orcel – Nelle nostre ipotesi, abbiamo 130 punti di compressione dell’Euribor, con un exit rate del 2%. Contritamente a quello che molti pensano, la crescita dei volumi non accadrà automaticamente con il calo dei tassi, quindi assumiamo volumi piatti per il prossimo anno anche se il Centro ed Est Europa sta crescendo”. “Avremo un declino solo leggero dell’NII nel 2025, grazie a uno shift nei client, alla forza dell’Est Europa e grazie ad altri fattori”, ha aggiunto.Nel 2026, “vediamo una ripresa dei volumi, tassi ancora in ribasso di altri 30 punti base. Quell’anno NII e commissioni cresceranno, i costi saranno ancora sotto controllo, e quindi pensiamo di poter continuare a registrato un utile sopra i 9 miliardi di euro – ha detto il numero uno di UniCredit – Nel medio termine, non so se sarà il 2027 e 2028, pensiamo di poter raggiungere i 10 miliardi di euro”.Quando gli è stata chiesa un’opinione sull’M&A in Europa, ha detto: “Guido una società privata, quindi quello che mi interessa è cosa fa la società e come remunerare gli azionisti. Se allargo lo sguardo, devo però dire che in Europa ci servono banche più forti. Abbiamo mercati dei capitali frammentati ed è difficile avere banche più grandi senza l’Unione Bancaria. Lo abbiamo visto nelle reazioni al deal che abbiamo proposto”.Concentrandosi poi sulla propria situazione, ha affermato: “UniCredit nei prossimi tre anni farà M&A, sulla base di cosa ci aspettiamo per l’ambiente macro e in base al posizionamento delle banche. Se è in market o cross border dipenderà da vari fattori come la posizione delle autorità e dei regolatori, ma ci sarà M&A”.Orcel ha sottolineato la disciplina di UniCredit nel perseguire un M&A, altrimenti continuerà a comprare le proprie azioni. “Anche se faremo l’M&A, manterremo il payout invariato e ci impegneremo a mantenere la traiettorie di crescita dell’EPS come se non l’avessimo fatto”, ha detto, ammettendo che “un problema è che l’M&A porta distrazioni, ma ora è il momento giusto per noi”. Parlando del deal Commerzbank, ha frenato sulle tempistiche per una serie di fattori. Il primo, di natura tecnica, è che non conviene a UniCredit procedere nei primi sei mesi dopo aver superato il 5% per la natura dell’offerta che sarebbe costretta a fare secondo le leggi tedesche. Il secondo è che Orcel, “considerando anche quello di cui siamo stati accusati” non vuole muoversi durante le elezioni e il periodo successivo, considerando anche che l’aspettativa è che ci vorrà tempo per creare una coalizione.”Nel tempo ci sarà un migliore dialogo tra le due anche, credo davvero sia una grande opportunità per tutti”, ha sottolineato il banchiere, specificando che “dobbiamo essere pazienti: quando le emozioni sono fuori dalla discussione, l’accordo più essere migliore. Per questo credo ci vorrà tempo”. A una domanda sulla possibilità che UniCredit sposti gli headquarters a Berlino o Francoforte ha replicato con un secco “no”. “Al di là delle metriche finanziarie, siamo a Milano, siamo orgogliosi di essere a Milano, più della metà delle persone nella Torre a Milano non sono italiane e non avrebbe senso pensare alla nuova sede ogni volta che facciamo un’operazione. Non vogliamo creare un dibattito sulla sede dell’HQ”. LEGGI TUTTO