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    UniCredit, Goldman Sachs ha quota potenziale del 5,58%

    (Teleborsa) – Goldman Sachs ha una quota potenziale del 5,58% in UniCredit. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 9 dicembre 2024.Scendendo nei dettagli, lo 0,39% sono diritti di voto riferibili ad azioni, lo 0,14% sono azioni oggetto di contratti di prestito titoli senza data di scadenza e con possibilità di restituzione in qualsiasi momento, lo 0,35% sono contratti di opzione “Put”, “Call” e obbligazioni convertibili con date di scadenza comprese tra il 19/12/2024 ed il 15/12/2050. Il restante 4,70% è composto da: 1,18% contratto Future con date di scadenza comprese tra il 19/12/2024 e il 16/12/2033; 1,92% contratto di opzione “Call” con date di scadenza comprese tra il 13/12/2024 ed il 31/03/2035; 1,78%: altri contratti di opzione “Put”, “Forward”, “Swap” e “Call Warrant” con date di scadenza comprese tra il 10/12/2024 e il 31/12/2035. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM chiede intervento CONSOB su mosse UniCredit. Castagna: non c’è premio

    (Teleborsa) – Banco BPM, in merito all’offerta pubblica di scambio promossa da UniCredit, ha richiesto alla CONSOB l’adozione di provvedimenti a tutela di tutti gli stakeholder della banca e del mercato nonché dell’offerta pubblica promossa sulle azioni di Anima. Fermo restando che si esprimerà sull’offerta con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge, Banco BPM ha voluto fare alcune precisazioni a quanto sostenuto da UniCredit in occasione del deposito del documento di offerta presso la CONSOB.Il prezzo al 22 novembre 2024, ultima data antecedente l’annuncio dell’offerta, incorpora le informazioni comunicate al mercato in data 6 novembre 2024 in merito ai risultati trimestrali e alle azioni intraprese a partire da tale data (incluso l’acquisto del 5% del capitale di Banca Monte Paschi e l’avvio dell’OPA su Anima, da ultimo approvata dall’Autorità Antitrust in data 11 dicembre u.s.): ogni riferimento al prezzo dell’azione BBPM al 6 novembre 2024, e definito da UniCredit prezzo “undisturbed”, è inappropriato e non pertinente.Inoltre, il premio determinato sulla base del prezzo ufficiale delle azioni Unicredit al 22 novembre rispetto al prezzo ufficiale delle azioni BBPM al 6 novembre non è il 14,8% riportato nel comunicato: il dato corretto è pari al 3,9%. Sulla base dei prezzi ufficiali di ieri, lo sconto (e non il premio) implicito nel corrispettivo annunciato da UniCredit lo scorso 25 novembre è salito al 14,2%.”Evidenziamo che l’operazione proposta da UniCredit non riconosce un premio a favore dei nostri azionisti, come confermato dal giudizio del mercato che sin dal primo giorno valuta il concambio a sconto – ha commentato l’AD Giuseppe Castagna – Peraltro, non si comprende il motivo per cui il prezzo dell’azione non debba tenere conto delle operazioni straordinarie lanciate dalla banca, a partire dall’OPA su Anima, per non parlare degli ottimi risultati dell’ultima trimestrale annunciati proprio il 6 novembre. E ancora, alla luce delle dichiarazioni rese in numerose occasioni e riportate dagli organi di stampa, non crediamo possa giovare alla trasparenza del mercato annunciare un corrispettivo facendo presupporre allo stesso tempo che potrebbe essere rivisto”.”Siamo sorpresi dai continui riferimenti ad una nostra ventilata underperformance: trimestre dopo trimestre, con il lavoro di banca commerciale di territorio e il contributo delle nostre fabbriche prodotto, abbiamo garantito agli azionisti una crescita forte e continua, consentendo di triplicare il proprio investimento negli ultimi tre anni – ha continuato – Inoltre, con riferimento alla politica dei dividendi, nel corso del 2024 Banco BPM ha corrisposto agli azionisti 1,45 miliardi di euro, pari a oltre il 15% della capitalizzazione di Borsa, sovraperformando l’obiettivo di piano di 150 milioni di euro. Non comprendiamo neppure i presupposti su cui si basano le affermazioni relative ad un total distribution yield doppio del nostro”.Castagna ritiene anche “molto importante chiarire il punto della diversificazione geografica. Il fatto che Banco BPM abbia un così forte radicamento nel Nord Italia, in una delle aree più dinamiche e industrializzate d’Europa, ci consente di affrontare serenamente il futuro, al riparo dall’incertezza che caratterizza invece la presenza di UniCredit in Paesi come la Germania, alcune nazioni dell’Est Europa e soprattutto la Russia. Ritengo che i nostri azionisti abbiano il diritto di conoscere quali sono i possibili sviluppi, i rischi e i costi associati, sia in riferimento all’operazione Commerzbank sia all’eventuale dismissione delle attività in Russia, peraltro – secondo quanto si apprende da notizie di stampa – già richiesta dalle Autorità europee”. Il numero uno di Banco BPM conclude affermando di essere convinto che “i nostri azionisti, con i quali il dialogo è costante e proficuo, ci supporteranno in questa scelta, certi che la banca possa continuare a crescere e generare profitti e dividendi, proseguendo il percorso di sviluppo concreto e credibile che abbiamo intrapreso”. LEGGI TUTTO

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    Fineco, Wellington Management ha una partecipazione del 5,013%

    (Teleborsa) – Wellington Management, uno dei principali gestori patrimoniali indipendenti al mondo, ha una partecipazione del 5,013% in Fineco. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 12 dicembre 2024.La quota è classificata come “indiretta gestione non discrezionale del risparmio”. LEGGI TUTTO

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    Fondazione CRT, revisioni integrate nello Statuto: completato percorso di revisione

    (Teleborsa) – La Fondazione CRT, importante fondazione di origine bancaria azionista di Unicredit e Generali, ha ufficializzato alla presenza del Notaio Remo Maria Morone le modifiche proposte dalla Presidente Anna Maria Poggi lo scorso 11 dicembre e approvate all’unanimità dal Consiglio di Indirizzo. Le modifiche riguardano il sistema delle terne per parte delle designazioni per la composizione del Consiglio di indirizzo, la nomina dei cooptati e il riallineamento della durata dei mandati degli organi, e si inseriscono nell’ambito del processo di revisione statutaria avviato dalla Fondazione lo scorso agosto. Ora lo Statuto verrà inviato al MEF per il controllo previsto dalla legge. Le revisioni riguardanti i poteri di nomina e consistenti nel passaggio dalla terna alla designazione, una volta validate dal Ministero, saranno da subito operative e comunque in occasione della prima designazione utile. I consiglieri cooptati saranno nominati dal Consiglio entrante anziché dal Consiglio uscente.A partire dal 2029, anno di scadenza degli organi della Fondazione, il nuovo riallineamento dei mandati sarà operativo, con una durata uniforme di quattro anni, fatta eccezione per la carica di Presidente.La revisione del sistema delle terne ha l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e rigore nel processo di designazione, rispondendo alle necessità emerse nel corso delle precedenti gestioni. In particolare, la modifica è stata supportata dall’istituzione lo scorso agosto di un Comitato Nomine che ha il compito di valutare preliminarmente i profili designati garantendo il pieno rispetto dei requisiti statutari dell’Ente e, nel contempo, l’autonomia della Fondazione cui compete in ultima istanza la nomina effettiva dell’ente designante.Le modifiche di oggi concludono così il processo di riforma statutaria intrapreso dalla Fondazione CRT, che ha introdotto anche criteri di eleggibilità, compatibilità e requisiti di professionalità per i membri degli organi, nonché nuove modalità di gestione dei conflitti di interesse. LEGGI TUTTO

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    Fitch: covered bond italiani raggiungono “AA” dopo revisioni dei criteri

    (Teleborsa) – Tutti i covered bond italiani (Obbligazioni Bancarie Garantite, OBG) sotto rating hanno ora raggiunto il rating più alto possibile di “AA”, il limite nazionale per la finanza strutturata e i covered bond italiani, con il recente upgrade di Banca Monte dei Paschi di Siena in base ai criteri rivisti. Lo afferma Fitch Ratings nel suo ultimo rapporto sul tema.I presentano un rischio emittente molto basso, in quanto per il suo rimborso la banca vincola una parte dell’attivo patrimoniale destinato esclusivamente alla remunerazione dei bondholder. Questa caratteristica conferisce ai covered bond un’elevata liquidità.La maggior parte dei programmi ha Outlook positivo, che riflette l’Outlook sull’ Issuer Default Rating dell’Italia e il cuscinetto contro potenziali declassamenti dell’emittente.I rating OBG per Credem e Mediobanca hanno un Outlook stabile. Il rating di BMPS OBG è stato recentemente migliorato di un livello a “AA” in seguito alla revisione di ottobre 2024 dei criteri di rating RMBS europei. LEGGI TUTTO

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    MPS, Banca Akros: collocamento del 15% corretto, tutti ordini raccolti

    (Teleborsa) – Il collocamento del 15% di MPS “è stato condotto in modo corretto e trasparente, nel rispetto delle norme e delle prassi che regolano tali operazioni: tutti gli ordini sono stati raccolti, registrati e processati allo stesso modo e nessuna proposta di operazione correttamente presentata e’ stata ignorata”. Lo sottolinea in una nota Banca Akros che smentisce la ricostruzione pubblicata dal Financial Times, secondo cui UniCredit avrebbe cercato di acquistare una quota del 10% di MPS senza avere riscontro da Banca Akros che gestiva il collocamento. “Questa affermazione – sottolinea la corporate & investment bank del gruppo Banco BPM – suggerisce ingiustamente un comportamento scorretto da parte di Banca Akros nella gestione del collocamento”. LEGGI TUTTO

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    MPS, MEF: infondata ricostruzione FT su operato Ministero

    (Teleborsa) – Il MEF, in relazione ad alcune indiscrezioni di stampa sulla procedura di vendita di una quota (15%) di MPS, precisa che “il dipartimento dell’Economia ha gestito tutte le procedure in modo impeccabile, trasparente e in modalità similari alle due volte precedenti coinvolgendo i due advisor Ubs e Jefferies”. Per queste ragioni “ogni ricostruzione contenuta, in particolare, nell’articolo pubblicato oggi da FT ‘Orcel vs Caltagirone: a Machiavellian fight for the future of italian finance’ è da ritenersi infondata”. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, rumors: aumento remunerazione standalone o fusione con MPS in ottica difensiva

    (Teleborsa) – Banco BPM sta valutando due opzioni per difendersi dall’acquisizione da parte di UniCredit: aumentare i suoi obiettivi finanziari come difesa standalone o raggiungere un accordo di fusione con Banca Monte dei Paschi di Siena. Lo scrive Bloomberg, citando persone a conoscenza della questione.L’istituto guidato da Giuseppe Castagna starebbe studiando la possibilità di aumentare il suo obiettivo di redditività e aumentare la quantità di denaro con cui remunera gli investitori, con l’obiettivo di convincere gli azionisti a rifiutare l’offerta di UniCredit, secondo quanto si legge nell’indiscrezione. L’altra opzione che Banco BPM sta analizzando internamente è una fusione con Monte Paschi, che avverrebbe solo se avesse il supporto del management di Monte Paschi e dei suoi principali investitori.Se Banco BPM dovesse cercare un accordo di fusione con Monte Paschi, cercherebbe di ottenerlo prima della fine di gennaio, per presentare formalmente l’offerta agli investitori di Banco BPM prima dell’assemblea generale annuale di UniCredit del 10 aprile. Inoltre, è improbabile che la banca presenti la sua strategia di difesa prima dei risultati annuali del 7 febbraio. LEGGI TUTTO