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    Saxo Bank valuta IPO a Copenaghen dopo fallimento fusione SPAC

    (Teleborsa) – Saxo Bank, banca danese focalizzata sul settore del trading e degli investimenti multi-asset, potrebbe procedere con un’offerta pubblica iniziale (IPO) sulla Borsa di Copenaghen nel 2023, dopo il fallimento della quotazione ad Amsterdam tramite SPAC. “C’è sempre stato il desiderio di fare una quotazione di Saxo”, ha detto a Reuters il CEO Kim Fournais, aggiungendo che la banca non ha fretta di quotarsi mentre le turbolenze di mercato persistono. Il listino preferito sarebbe probabilmente il Nasdaq Copenhagen.Il manager ha detto che non è stata presa alcuna decisione definitiva e le tempistiche potrebbero essere più lunghe, ovvero il prossimo anno e anche oltre il 2024.”Dipende un po’ dalle circostanze esterne. Si spera che stiano molto meglio durante quest’anno o il prossimo, ma potrebbe essere anche più tardi – ha detto Fournais – Abbiamo imparato molto nel processo della SPAC, il che significa anche che siamo in una posizione in cui possiamo reagire rapidamente”.Lo scorso settembre, Saxo Bank aveva comunicato di essere in trattativa con la SPAC Disruptive Capital Acquisition Company Limited (DCAC) per la quotazione su Euronext Amsterdam. I negoziati sono terminati all’inizio di dicembre, principalmente a causa di “condizioni di mercato difficili”. LEGGI TUTTO

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    BFF Bank entra nell'azionariato Treccani con quota 1,25%

    (Teleborsa) – BFF Bank, società attiva nella finanza specializzata e quotata su Euronext Milan, è entrata nell’azionariato dell’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A., tramite la sottoscrizione di una quota di partecipazione, pari all’1,25%, nell’ambito dell’aumento di capitale deliberato dalla società.L’operazione – spiega una nota – rientra nelle iniziative e nelle strategie di sostenibilità e impegno pubblico di BFF, che comprendono, tra l’altro, anche la realizzazione di un’area museale presso la nuova sede centrale della Banca a Milano, nel 2024, che ospiterà le opere di artisti italiani collezionate da BFF a partire dagli anni Ottanta.”La scelta di entrare nella compagine azionaria di Treccani, al fianco di altri esponenti di prestigio – pubblici e privati – del tessuto culturale ed economico del Paese, permette al nostro gruppo di arricchire le proprie politiche sociali e di sostenibilità, coinvolgendosi al fianco di uno dei maggiori centri italiani di produzione e diffusione della cultura”, ha commentato il presidente Salvatore Messina. LEGGI TUTTO

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    Unicredit e BPER nei top picks di Jefferies tra le banche europee

    (Teleborsa) – Gli analisti di Jefferies sono positivi sull’andamento del settore bancario europeo e inseriscono le italiane UniCredit e BPER tra le loro “top picks”, di cui fanno parte anche BNP Paribas, ING Group, UBS, Société Générale, HSBC e Lloyds Banking Group. Le banche europee sono descritte come “interessanti” per una serie di motivi: il settore è prezzato per la recessione; lo slancio degli utili rimane forte anche dopo 9 trimestri consecutivi di upgrade, trainato dalla crescita del NII, costi sotto controllo e pressione limitata sulla qualità dell’attivo; il rendimento del capitale è il migliore della categoria, con la banca mediana che offre un rendimento dell’8% annuo nel 22-24.Su Unicredit, Jefferies vede uno slancio NII a breve termine e crede che la banca possa offrire circa 14,7 miliardi di euro rispetto al previsto capital return superiore ai 16 miliardi di euro 2021-24 (oltre il 50% della capitalizzazione di mercato). “Sebbene il footprint di Unicredit la lasci esposta ai rischi di fornitura di gas in Germania/CEE e in Italia, incorporiamo già ipotesi di accantonamento più prudenti mentre notiamo che la banca beneficia di una maggiore NPL coverage e di ipotesi macro più prudenti rispetto ai peer”. Le previsioni presuppongono inoltre una cancellazione completa della rimanente esposizione alla Russia. Il giudizio è Buy e il target price è a 19 euro per azione (upside del 33%).BPER Banca è invece descritta come la banca più sensibile ai tassi di interesse tra quelle che Jefferies segue, grazie all’ampio stock di depositi e all’elevata percentuale di prestiti variabili. “Riteniamo che il 4Q22 lo dimostrerà e vediamo stime di consensus troppo basse su questo nome – si legge nel report – Il 4Q22, oltre ad essere un catalizzatore per il NII, vedrà anche la cristallizzazione della maggioranza del capital benefit derivante dalla cessione del business merchant buying a Nexi, nonché la cessione di un portafoglio di sofferenze che migliorerà il profilo di qualità creditizia della banca”. Il giudizio è Buy e il target price è a 3,80 euro per azione (upside dell’87%). LEGGI TUTTO

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    Banche europee, Scope: redditività 2023 su livelli 2022 ma con driver molto diversi

    (Teleborsa) – La redditività delle banche europee nel 2023 finirà su livelli simili al 2022, anche se la visibilità del settore all’inizio del nuovo anno è estremamente bassa, a causa di un insieme di incertezze per quanto riguarda lo scenario geopolitico, le scelte di governi e banche centrali, oltre che per il fatto che l’economia europea rimane anormalmente suscettibile alle oscillazioni meteorologiche a causa della sua dipendenza da forniture energetiche russe ostili. Lo afferma un nuovo report di Scope Ratings, affermando che i driver del settore saranno però molto diversi.”A differenza delle crisi precedenti, saranno evidenti le caratteristiche anticicliche delle banche, vale a dire il rapporto positivo tra i ricavi e l’aumento dei tassi di interesse – ha affermato Marco Troiano, head of financial institutions presso Scope – Nel nostro scenario base, i margini si espanderanno in modo significativo, più che controbilanciando una performance un po’ più debole delle entrate da commissioni e accantonamenti leggermente più elevati”.I ricavi trarranno vantaggio dall’espansione dei margini bancari sulla scia di un contesto di tassi di interesse più favorevoli, ma saranno sempre meno potenziate dai guadagni artificiali del carry-trade TLTRO. Anche l’aumento dei costi di raccolta wholesale, che riflette in parte maggiori emissioni in un mercato più costoso per soddisfare i requisiti MREL a pieno regime – applicabili da gennaio 2024 – peserà sui ricavi.Sul fronte dei costi, Troiano osserva che “dopo molti anni di un ambiente deflazionistico o, nel migliore dei casi, disinflazionistico, le banche dovranno fare i conti con l’aumento delle richieste salariali che fanno aumentare le loro basi di costo ma facilitano anche la gestione dell’over-capacity. Inoltre, la tendenza decennale al miglioramento della qualità degli asset si invertirà”.Troiano ritiene che il deterioramento del contesto macroeconomico, gli alti prezzi dell’energia e l’aumento dei costi del servizio del debito porteranno alla formazione di nuovi NPL, richiedendo alle banche accantonamenti per perdite su prestiti. “L’aumento del costo del rischio dovrebbe essere gestibile nel contesto dell’espansione dei profitti pre-provision”, ha spiegato.Secondo Scope Ratings, le metriche di liquidità peggioreranno, pur da livelli molto forti. “Gli attuali indici di finanziamento e liquidità delle banche riflettono in parte miglioramenti strutturali – ha continuato Troiano – Ma il più recente aumento dei ratio di liquidità è guidato dalle condizioni monetarie estremamente accomodanti a seguito dello shock Covid, che ora si stanno invertendo”. Scope prevede che i rapporti di copertura della liquidità diminuiranno man mano che il finanziamento a basso costo della banca centrale verrà rimborsato e le operazioni di carry trade verranno annullate.L’esperto si aspetta che il controllo normativo sulla distribuzione del capitale aumenterà e i piani delle banche per distribuire il capitale in eccesso saranno sospesi, almeno temporaneamente. “Ma vale la pena sottolineare che, nonostante la generosa distribuzione dei dividendi e i programmi di riacquisto di azioni proprie nel 2021 e nel 2022, le banche entrano nel 2023 con solide posizioni patrimoniali e riserve materiali rispetto ai requisiti, il che continua a sostenere i loro profili di credito”, ha affermato Troiano. LEGGI TUTTO

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    BCE, tassi sui nuovi mutui salgono al 2,88% a novembre

    (Teleborsa) – L’indicatore composito del costo dell’indebitamento per i nuovi prestiti alle imprese è aumentato di 37 punti base al 3,09% a novembre 2022, trainato dall’effetto dei tassi di interesse. Lo ha comunicato la Banca centrale europeo (BCE), segnalando che l’indicatore dei nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è aumentato di 21 punti base al 2,88%, trainato dall’effetto tassi.Il tasso di interesse composito sui nuovi depositi con scadenza prestabilita delle famiglie è aumentato di 28 punti base all’1,26%, anch’esso trainato principalmente dall’effetto dei tassi di interesse.(Foto: Mika Baumeister on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    BFF Bank perde la qualifica di PMI

    (Teleborsa) – BFF Bank, società attiva nella finanza specializzata e quotata su Euronext Milan, ha comunicato che a partire dal 1° gennaio 2023 ha perso la qualifica di Piccola Media Impresa (PMI), in quanto trascorsi due anni dalla data di entrata in vigore della legge n. 120/2020, che ha convertito il D.L. n. 76/2020, che individua in un fatturato non superiore a 300 milioni di euro il limite massimo entro cui gli emittenti possono essere qualificati come PMI.La società precisa che rientrava tra le PMI sulla base del solo criterio del fatturato consolidato, in quanto il criterio connesso al valore della capitalizzazione di mercato media era già superiore alla soglia normativa di 500 milioni di euro.BFF ricorda che la perdita della qualifica di PMI da parte di BFF comporta l’applicazione di un’ulteriore soglia rilevante ai fini degli obblighi di comunicazione delle partecipazioni rilevanti, pari al 3% del capitale. LEGGI TUTTO

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    MPS vola in Borsa su rassicurazioni continuità aziendale e voci privatizzazione

    (Teleborsa) – Seduta da protagonista a Piazza Affari per Banca Monte dei Paschi di Siena, dopo le rassicurazioni sulla continuità aziendale e le speculazioni su possibili operazioni straordinarie per una uscita ordinata dello Stato dalla banca controllata, con l’obiettivo di creare le condizioni per formare più poli bancari in Italia.Nell’informativa mensile richiesta dalla Consob, la banca senese ha ribadito che dopo la positiva conclusione dell’aumento di capitale e la realizzazione delle azioni previste nel piano industriale, i precedenti dubbi sulla continuità aziendale sono stati superati.Nella conferenza di fine anno la premier, Giorgia Meloni, ha detto che il governo sta lavorando per creare più poli bancari in Italia e la privatizzazione di MPS contribuirà alla realizzazione di tale scenario. “È stato fatto un aumento di capitale, c’è una ristrutturazione che ci sembra abbastanza solida, lavoriamo per assicurare un’uscita ordinata dello Stato e per creare le condizioni per cui in Italia ci siano più poli bancari’, ha detto Meloni.Inoltre, negli ultimi giorni del 2022 era uscite indiscrezioni sul fatto che il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) – principale azionista di MPS con il 64% del capitale – ha avviato dialoghi preliminari con le principali banche italiane per un’eventuale privatizzazione. Un’alternativa è la cessione di centinaia di filiali fuori dal territorio storico della banca.Ottima la performance di Banca MPS, che si attesta a 2,084 Euro, con un aumento dell’8,28%. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 2,152 e successiva a 2,326. Supporto a 1,979. LEGGI TUTTO

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    MPS, Meloni: “Dossier gestito pessimamente”

    (Teleborsa) – “Bisogna favorire un sistema bancario che non ripeta gli errori del passato. Siamo al lavoro sul dossier Monte dei Paschi di Siena, un’altra grande questione ereditata. Una situazione molto difficile, gestita fin qui abbastanza pessimamente, decine di miliardi spesi a carico dei contribuenti”. Sono dichiarazioni molto nette quelle fatte dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul dossier Mps durante la conferenza stampa di fine anno. “È stato fatto un aumento capitale, c’è una ristrutturazione che ci sembra abbastanza solida. Lavoriamo – ha affermato Meloni – per un’uscita ordinata dello Stato e per creare le condizioni per cui in Italia ci siano più poli bancari italiani”.Mps dopo un avvio di giornata attorno alla parità ha poi chiuso a 1,94 euro in rialzo dell’1,9%. Nei giorni scorsi la storica banca toscana ha intanto fatto sapere che potrà tornare a distribuire dividendi visti i 2,5 miliardi di euro incassati a novembre con l’aumento di capitale che hanno spinto la Bce a rimuovere il divieto, per la banca senese, di staccare cedole, sostituendolo con l’obbligo di chiedere in via preventiva l’autorizzazione alla vigilanza. La decisione, comunicata in occasione dei risultati del processo di revisione e valutazione prudenziale (Srep), rappresenta un passo avanti nel percorso di normalizzazione del Monte, che l’amministratore delegato, Luigi Lovaglio, sta cercando di riportare sul sentiero della stabilità dopo oltre un decennio di turbolenze e perdite miliardarie, per portare lo Stato fuori dal capitale. A sostenere in questo momento la situazione di Rocca Salimbeni c’è la programmata uscita di 4.125 dipendenti, che si tradurrà in un risparmio di oltre 300 milioni di euro all’anno, e del rialzo dei tassi, che sta contribuendo a sostenere la linea dei ricavi. LEGGI TUTTO