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    DBRS: banche devono affrontare maggiore controllo su perdite non realizzate

    (Teleborsa) – Il fallimento di SVB Financial Group, il primo fallimento bancario negli Stati Uniti dal 2020 e il più grande fallimento dalla crisi finanziaria del 2008-2009, ha innescato una significativa svendita nel settore bancario negli Stati Uniti e altrove, poiché gli investitori temono che altri istituti finanziari si trovino ad affrontare significative perdite non realizzate nei loro bilanci, a causa di tassi di interesse notevolmente più elevati.Secondo DBRS, la maggior parte delle banche dispone di liquidità sufficiente, oltre finanziamento e capitale stabili, per affrontare questa turbolenza di mercato. “Prevediamo che, a seguito del rapido aumento dei tassi di interesse, alcune banche riposizioneranno i propri portafogli titoli vendendo titoli a rendimento inferiore e reinvestindo i proventi in attività a rendimento più elevato, incorrendo in perdite”, si legge in un report sul tema.Tuttavia, la maggior parte delle banche è “in grado di assorbire queste potenziali perdite attraverso utili e forti riserve di capitale”, viene sottolineato.Le perdite non realizzate diventerebbero un problema maggiore se la vendita dei titoli fosse richiesta per soddisfare i requisiti di liquidità, ma questo non è previsto essere un problema al momento. Tuttavia, “c’è chiaramente paura nei mercati, con alcuni altri titoli bancari in sostanziale calo a seguito della scomparsa di SVB, indipendentemente dai fondamentali”, si legge nel documento. LEGGI TUTTO

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    Crolli banche dopo SVB, Algebris: opportunità per acquistare titoli di alta qualità

    (Teleborsa) – I mercati finanziari hanno visto il fallimento della Silicon Valley Bank (SVB) e l’intervento delle autorità statunitensi come “un evento potenzialmente sistemico per il settore bancario statunitense e globale”. Il team Global Credit di Algebris Investments non è d’accordo con questa interpretazione degli eventi.”Lo stress di SVB è dovuto allo specifico mix di depositi e alla scarsa gestione della liquidità, resi possibili dal trattamento contabile favorevole dei titoli a disposizione delle banche più piccole negli Stati Uniti – si legge in una nota – Le principali banche statunitensi non condividono nessuna di queste caratteristiche. Queste hanno una base di depositi più diversificata e stabile, saldi di liquidità di qualità superiore e un portafoglio titoli contabilizzato al fair value su base continuativa. Di conseguenza, il read-across (la correlazione, ndr) è mal calibrato e qualsiasi ampia debolezza rappresenta un’opportunità per acquistare i titoli di alta qualità del settore”. LEGGI TUTTO

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    SVB, Biden: “Sistema bancario americano è sicuro: nessuna perdita per i contribuenti”

    (Teleborsa) – “Gli americani possono stare tranquilli: il sistema bancario americano è sicuro”. È quanto ha affermato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden nel suo discorso sulla crisi di Silicon Valley Bank. “Faremo tutto il necessario – ha assicurato Biden –. Grazie alla rapidità della mia amministrazione, gli americani possono avere fiducia sul fatto che il sistema bancario è solido. Nessuna perdita sarà a carico dei contribuenti”. In tale scenario Biden ha, tuttavia, annunciato che chiederà al Congresso di rafforzare le regole per le banche in modo da “rendere meno probabile” che un fallimento come quello di Svb si ripeta.Quelle annunciate dall’amministrazione Biden sono misure volte a tutelare i depositi ma non gli azionisti i quali – come evidenziato da Biden – hanno assunto rischi in modo consapevole e “quando i rischi non pagano, gli investitori – ha detto il presidente Usa –. perdono i loro soldi. È così che funziona il capitalismo”.Quanto alle responsabilità del fallimento dell’istituto, il presidente ha osservato che “i manager delle banche che si sono rivelate in difficoltà dovrebbero essere licenziati”. Per evitare che il fallimento di Silicon Valley Bank si tramuti in una nuova Lehman Brothers, il Tesoro, la Fdic e la Fed avevano annunciato che tutti i depositi presso Svb sarebbero stati disponibili da oggi. Tra questi figurano anche quelli sopra i 250mila dollari – che rappresentano il 90% dei depositanti di Svb – assicurati dalla Federal Deposit Insurance Corp. La banca centrale ha, inoltre, messo a disposizione una nuova finestra di liquidità per aiutare le banche a rispondere alle richieste dei clienti in caso di fuga. LEGGI TUTTO

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    Banca Sistema, CdA propone dividendo di 0,065 euro (25% dell'utile)

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione del Gruppo Banca Sistema, quotato su Euronext STAR Milan e specializzato nell’acquisto di crediti commerciali verso la PA e di crediti fiscali, ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2022, confermando i risultati già comunicati lo scorso 10 febbraio. La capogruppo ha chiuso l’esercizio 2022 con un utile netto di euro 20,9 milioni (22 milioni a livello consolidato).Il CdA ha deliberato di proporre all’assemblea degli azionisti, che si riunirà il 28 aprile 2023, la destinazione a riserva per utili portati a nuovo, dell’importo pari a 15.659.200,61 euro e, a dividendo, dell’importo residuo pari a 5.227.368,38 euro corrispondenti a 0,065 euro per ciascuna azione ordinaria (25% dell’utile di capogruppo). Il pagamento del dividendo, se approvato dall’assemblea, avverrà il 10 maggio 2023, con stacco della cedola il giorno 8 maggio 2023 e record date il 9 maggio 2023 (cedola n. 10).(Foto: © rawpixel) LEGGI TUTTO

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    Banca Popolare del Frusinate, utile 2022 sale a 14,7 milioni di euro

    (Teleborsa) – Banca Popolare del Frusinate, banca cooperativa italiana con sede a Frosinone, ha chiuso il 2022 con un utile netto di 14,78 milioni euro, in aumento del 36% rispetto al 2021. Il CdA, approvando il bilancio, ha parlato di “un risultato eccezionale grazie alla composizione del portafoglio titoli di proprietà e alla struttura dei tassi della raccolta e degli impieghi che hanno inciso positivamente sul margine di interesse pari a 41,5 milioni di euro”. Il ROE è stato pari a 15,17%, le rettifiche di valore sono ammontate a 11,3 milioni di euro e i costi operativi sono stati pari a 15 milioni di euro (+13%), con un cost/income al 30,69%.La raccolta diretta si è attestata sui 959 milioni di euro (+4,2%). I crediti netti verso la clientela hanno registrato un incremento 5%, mentre i crediti deteriorati netti sono stati pari a 4,13% del totale impieghi, con un grado di copertura al 51,72%. LEGGI TUTTO

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    Credem, CdA approva risultati 2022. Campani: guardiamo a futuro con fiducia

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Credem ha approvato i risultati individuali e consolidati del 2022, confermando integralmente i dati preliminari comunicati lo scorso 6 febbraio. In particolare, la banca emiliana ha ottenuto utile netto consolidato a 317 milioni di euro, dopo aver spesato oltre 60 milioni di euro di contributi ai fondi per la gestione delle banche in difficoltà, in crescita del 23,4% su base annuale.”Anche nel 2022 il Gruppo è stato in grado di crescere adattandosi velocemente al contesto incerto – ha dichiarato Angelo Campani, Direttore Generale di Credem – Questo è stato possibile grazie alla qualità delle nostre persone, alla loro abilità di fare squadra e al forte senso di appartenenza”.”Gli eccellenti risultati raggiunti, ottenuti anche attraverso un’importante diversificazione dei ricavi, ci permettono di guardare al futuro con fiducia – ha aggiunto – Continueremo ad investire con decisione per sviluppare le nostre linee di business con l’obiettivo costante di generare valore sostenibile nel tempo puntando su un modello organizzativo reattivo e flessibile”.Il dividendo proposto è pari a 0,33 euro per azione, +10% rispetto all’anno scorso, per un ammontare complessivo di 112,3 milioni di euro. Sono oltre 340 milioni di euro quelli pagati negli ultimi cinque anni. LEGGI TUTTO

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    Banca Generali, raccolta netta a 442 milioni di euro a febbraio

    (Teleborsa) – Banca Generali ha registrato una raccolta netta totale a febbraio pari a 442 milioni di euro (contro i 496 milioni di febbraio 2022), per un valore complessivo da inizio anno di oltre 859 milioni di euro (979 milioni nei primi due mesi dello scorso anno). Il mix di prodotto ha mostrato una dinamica favorevole per le nuove linee di investimento in fondi e contenitori finanziari (complessivamente 185 milioni nel mese e 259 milioni da inizio anno) che consentono di gestire in modo dinamico la liquidità e sfruttare le opportunità offerte da mercati obbligazionari e azionari in modo diversificato. Nel mese i nuovi flussi in consulenza evoluta si sono attestati a 134 milioni (188 milioni da inizio anno), trainati dalla consulenza sui conti amministrati (280 milioni i nuovi flussi da inizio anno).Nello specifico, dunque, i flussi netti complessivi dei servizi d’investimento derivanti da gestioni di portafoglio e consulenza a cui è abbinato il pagamento di una fee ammontano a 203 milioni (269 milioni da inizio anno).I flussi in conti amministrati (AuC) sono stati molto sostenuti (996 milioni nel mese, 1,5 miliardi da inizio anno) per le nuove emissioni del periodo e il positivo riscontro ai servizi di advisory lanciati.”Un risultato solido in un mese caratterizzato da volatilità e prudenza sui mercati per le aspettative di nuovi interventi dalle banche centrali – ha commentato l’AD Gian Maria Mossa – La nostra forza nei servizi di investimento, advisory evoluta e gestioni patrimoniali, continua ad emergere dai flussi confermando la qualità dei nostri banker e della nostra rosa di soluzioni ad alto valore aggiunto”. “Nelle ultime settimane stiamo assistendo anche ad un ritorno di posizioni sul gestito nei fondi mentre sugli investimenti assicurativi l’attenzione dei colleghi di rete a febbraio era in attesa delle nuove iniziative in rampa di lancio dalla fine del mese – ha aggiunto – I segnali positivi che ci arrivano dal territorio dalla nuova clientela e da professionisti interessati alla nostra realtà ci fanno guardare con fiducia e ottimismo ad un’accelerazione del trend di raccolta già da marzo”. LEGGI TUTTO

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    Banca Ifis scala posizioni nella classifica “Top 500 Banking Brands”

    (Teleborsa) – Banca Ifis, gruppo attivo nello specialty finance e quotato su Euronext STAR Milan, rafforza il valore del proprio brand e scala sei posizioni nella classifica “Top 500 Banking Brands” redatta da The Banker (Gruppo Financial Times), nella quale era entrata per la prima volta nel 2022. Secondo l’analisi condotta da Brand Finance e pubblicata dal magazine finanziario britannico, il valore economico del marchio Banca Ifis è cresciuto del 47% dall’operazione di rebranding, avvenuta nel settembre 2019, e del 15% negli ultimi dodici mesi. Nel 2022, inoltre, la challenger bank presieduta da Ernesto Furstenberg Fassio ha scalato nuove posizioni del prestigioso ranking che include le più importanti istituzioni bancarie internazionali passando dalla 488ma alla 482ma posizione.”Negli ultimi dodici mesi abbiamo ulteriormente consolidato il processo di rafforzamento del brand Banca Ifis avviato con il rebranding nel settembre 2019 – dichiara Rosalba Benedetto, Direttore Comunicazione, Marketing, Public Affairs e Sostenibilità di Banca Ifis – Per farlo, abbiamo realizzato nuovi progetti di comunicazione integrata pensati per nutrire il marchio e comunicarlo a tutti i nostri stakeholder, in particolare alle piccole e medie imprese alle quali ci rivolgiamo con i nostri prodotti e servizi”. “L’aver scalato ulteriori posizioni nella classifica “Top 500 Banking Brands” conferma l’efficacia di un percorso che quest’anno si arricchirà di nuove attività e progetti legati alla celebrazione del 40mo anniversario dalla fondazione della Banca.Per il posizionamento di Banca Ifis, oltre agli investimenti in marketing, advertising e sponsorizzazioni, sono state importanti anche le iniziative sul fronte della sostenibilità, in particolare per la dimensione sociale. Nel 2022, Banca Ifis ha infatti lanciato Kaleidos, il Social Impact Lab che raccoglie tutte le iniziative realizzate a favore di persone, comunità e territori. LEGGI TUTTO