More stories

  • in

    EBA, banca norvegese DNB deteneva bond non ammissibili in buffer capitale

    (Teleborsa) – L’Autorità bancaria europea (EBA) ha affermato che la banca norvegese DNB ha commesso errori nella classificazione prudenziale come strumenti Tier 2 di legacy perpetue bond (cosiddetti Discos).”Dopo un attento esame delle preoccupazioni sollevate e un esame dei termini e delle condizioni dettagliate delle Disco, l’EBA ha valutato che le Disco non possono essere considerate strumenti Tier 2 pienamente ammissibili di DNB Bank – si legge in una nota – L’EBA ha condiviso con l’autorità competente pertinente questa valutazione affinché la esamini, nonché per essere informata dei prossimi passi che intende intraprendere”.DNB ha preso atto che i bond Discos, dal valore totale di 565 milioni di dollari, non faranno più parte del proprio capitale Tier 2 a partire dall’inizio di quest’anno. “DNB soddisfa pienamente tutti i requisiti patrimoniali, nonostante la rimozione delle Discos, ma nel tempo emetterà altri strumenti per mantenere un certo volume di debito”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

  • in

    Rischio climatico e banche: la BCE presenta tre nuovi indicatori

    (Teleborsa) – Indagare le ripercussioni del cambiamento climatico, e dei rischi ad esso correlati, sul settore finanziario e monitorare lo sviluppo della finanza sostenibile. Con questo obiettivo la Banca centrale europea ha presentato tre nuovi indicatori.”Abbiamo la necessità di comprendere meglio quale sia l’impatto dei cambiamenti climatici sul settore finanziario, e vice versa. E per fare questo la chiave è sviluppare dati di alta qualità – ha spiegato Isabel Schnabel, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea –. Gli indicatori rappresentano il primo step per aiutare a stringere il ‘climate data gap’, un passo cruciale per compiere ulteriori progressi verso un’economia climate-neutral”.Il primo è un indice sperimentale sulla finanza sostenibile che secondo l’istituzione fornisce un quadro di insieme sui titoli di debito catalogati dall’emittente come “verdi”, “sociali”, “sostenibili” oppure legati alla sostenibilità. Secondo questo indicatore i volumi di bond verdi e sostenibili sono più che raddoppiati negli ultimi due anni, crescendo a ritmi più veloci del mercato con obbligazionario complessivo. Un altro indicatore, definito “analitico” e in quanto tale ritenuto meno preciso dalla stessa Bce rispetto ai suoi normali standard statistici, cerca di fornire informazioni sull’intensità di emissioni di CO2 correlate a titoli e portafogli di bond delle istituzioni finanziarie e sull’esposizione del settore finanziario stesso a imprese controparti con modelli di attività ad alte emissioni di CO2. Secondo questo indicatore, la maggior parte delle emissioni sarebbero finanziate tramite azioni o bond detenuti da fondi di investimento. Ma le attività a maggiore emissione di CO2 verrebbero finanziate tramite il settore bancario. Il terzo indicatore “analitico” riguarda i rischi fisici correlati a eventi climatici e analizza le ricadute di fenomeni come inondazioni, incendi o forti temporali sulle performance di prestiti bancari, obbligazioni e portafogli di titoli azionari. Con queste iniziative l’istituzione guidata da Christine Lagarde si spinge ulteriormente sul terreno dell’attivismo sul controverso concetto del rischio climatico, laddove a inizio mese la Federal Reserve, la banca centrale americana, tramite il presidente Jay Powell si era detta esplicitamente contraria all’idea di forzare l’inserimento di obiettivi climatici nella politica monetaria senza un preciso mandato in tal senso da parte del Congresso. LEGGI TUTTO

  • in

    Banco BPM, Maioli: non presenteremo liste per il CdA

    (Teleborsa) – “Premesso che non è ancora il tempo, non abbiamo intenzione di presentare liste per il rinnovo del CdA di Banco BPM, faremo tutto il possibile per evitare liste che possano andare in competizione tra di loro”. A dirlo Giampiero Maioli, responsabile di Credit Agricole Italia, a margine della presentazione della partnership tra Crèdit Agricole e RCS Sport, a proposito della presentazione di una eventuale lista di minoranza per il rinnovo del board di Piazza Meda, di cui l’istituto francese è azionista con il 9,2%.”Non è il nostro scenario – aggiunge Maioli – abbiamo sempre detto che abbiamo una partnership di lungo corso con BPM che abbiamo voluto rafforzare entrando nel capitale, firmando l’accordo di bancassurance. “Lungi da noi l’idea di presentare situazioni ostili”. LEGGI TUTTO

  • in

    Popolare di Sondrio, associazione piccoli azionisti vicina al 4%

    (Teleborsa) – L’Associazione Insieme per la Popolare è arrivata a contare più di 1.300 soci e si avvicina a rappresentare il 4% del capitale sociale della Banca Popolare di Sondrio. “I numeri sono ancora in crescita, seppur limitatamente, mentre è prevista una ulteriore spinta alla fine del primo trimestre dell’anno, in coincidenza con l’assemblea annuale della banca”, si legge in una nota diffusa al termine della prima assemblea pubblica, in cui è stata confermata l’intera governance con la nomina a vicepresidente del consigliere e segretario Francesco Grimaldi.Giacomo Pedranzini, amministratore delegato di Kometa e socio della banca, è intervenuto auspicando che l’Associazione riesca a raggiungere il traguardo almeno del 10% del capitale in vista della prossima assemblea della Popolare di Sondrio.”E se noi crediamo che questo modello di banca non sia solo possibile, ma sia anche migliore, il futuro a cui abbiamo la responsabilità di ambire è ancora più importante: essere da esempio ad altre realtà vicine e lontane da noi, e permettere alle comunità, dovunque esse siano locate, Sondrio, Lecco, Milano o Roma, di poter contare su istituti di credito che aiutino le persone e le aziende a prosperare e crescere, in maniera sostenibile e coerente”, ha affermato il presidente Matteo Lorenzo De Campo. LEGGI TUTTO

  • in

    Credem, Equita aumenta target price in attesa dei risultati

    (Teleborsa) – Equita ha aumentato a 9,3 euro per azione (+15%) il target price su Credem, confermando il giudizio Buy sul titolo della banca emiliana. Gli analisti si aspettano un quarto trimestre del 2022 “molto solido guidato dal margine d’interesse”. Credem pubblicherà i risultati trimestrali il prossimo 6 febbraio.Il broker si aspetta: un NII in crescita grazie a tassi più alti e un ulteriore miglioramento dello spread commerciale; commissioni di asset management e bancarie in leggero miglioramento; tassi di default su livelli molto bassi, ma con un peggioramento del costo del rischio per catturare prudenzialmente il peggioramento dello scenario macro.Buona la performance di Credem, che si attesta a 7,52 euro, con un aumento del 3,44%. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 7,583 e successiva a 7,753. Supporto a 7,413. LEGGI TUTTO

  • in

    State Street, utili trimestrali in aumento. Nuovo buyback

    (Teleborsa) – State Street, leader a livello mondiale nella fornitura di servizi finanziari per investitori istituzionali, ha chiuso il quarto trimestre del 2022 con ricavi totali in aumento del 3% a 3,16 miliardi di dollari, trainati principalmente da un maggiore reddito netto da interessi (NII), parzialmente compensato da minori ricavi da commissioni e dall’impatto della conversione valutaria. In particolare, il NII è aumentato del 63%, riflettendo l’aumento dei tassi di interesse globali lungo la curva dei rendimenti e un bilancio ben strutturato. L’utile netto è stato di 733 milioni di euro, in aumento del 5%.”La nostra proposta di valore distintiva e le offerte di servizi diversificati ci hanno permesso di ottenere buoni risultati nel 4Q22 e nell’intero anno nonostante un ambiente difficile che comprendeva mercati globali volatili, tensioni geopolitiche, aumento dell’inflazione e importanti azioni delle banche centrali”, ha commentato il CEO Ron O’Hanley.La banca ha approvato un’autorizzazione al riacquisto di azioni ordinarie fino a 4,5 miliardi di dollari nel 2023.(Foto: by Samson Creative on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    Jefferies rivede i target price sulle maggiori banche italiane

    (Teleborsa) – Sono arrivate revisioni delle raccomandazioni sulle principali banche italiano dagli analisti di Jefferies. Il target price su Intesa Sanpaolo è passato a 2,40 euro per azione (da 2,25 euro), con giudizio Hold. Il prezzo obiettivo su UniCredit è stato alzato a 21 euro per azione (da 19 euro), con consiglio Buy. Limato l’obiettivo su Mediobanca, che passa a 9,30 euro per azione (da 9,70 euro), con rating Hold.Intanto, migliora l’andamento di Intesa Sanpaolo, che si attesta a 2,234 euro, con un aumento dello 0,47%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 2,246 e successiva a 2,27. Supporto a 2,222.Discreta la performance di Unicredit, che si attesta a 14,81 euro, inaumento dell’1,31%. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 14,85 e successiva a 14,96. Supporto a 14,74.Migliora l’andamento di Mediobanca, che si attesta a 9,52 euro, con un aumento dello 0,93%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 9,57 e successiva a 9,67. Supporto a 9,48. LEGGI TUTTO

  • in

    UE, record di banchieri che guadagnano più di 1 milione dopo Brexit

    (Teleborsa) – Nel 2021 c’è stata un aumento significativo del numero di dipendenti di banche e società d’investimento dell’UE che hanno ricevuto una remunerazione superiore a 1 milione di euro. Questa crescita è legata al buon andamento complessivo degli istituti, in particolare nel settore dell’investment banking, del trading e delle vendite, ma anche ai continui trasferimenti di personale dal Regno Unito all’UE e all’aumento generale delle retribuzioni.Nel 2021, secondo i dati dell’Autorità bancaria europea (EBA), il numero di persone ad alto reddito che hanno ricevuto una remunerazione superiore a 1 milione di euro è aumentato del 41,5%, passando da 1.383 nel 2020 a 1.957 nel 2021. Si tratta del valore più alto per l’UE27/SEE da quando l’EBA ha avviato la raccolta dei dati nel 2010.Il rapporto medio tra remunerazione variabile e fissa per tutti i redditi più alti è aumentato dall’86,4% nel 2020 al 100,6% nel 2021. Poiché la remunerazione variabile è legata alla performance dell’ente, della linea di business e del personale, “la buona performance finanziaria degli enti ha spinto l’aumento di alcuni bonus”, sottolinea l’EBA. Altri fattori rilevanti a sostegno di questa tendenza possono essere individuati nell’eliminazione delle restrizioni Covid-19 e nella prosecuzione del trasferimento del personale verso le attività dell’UE nel contesto della Brexit.La Germania conta 589 banchieri che hanno guadagnato più di un milione di euro all’anno (30% del totale di tutti i paesi), seguita dalla Francia (371, 19% del totale) e dall’Italia (351, 18% del totale). Il banchiere meglio pagato dell’UE era in Spagna, con un guadagno compreso tra 14 e 15 milioni di euro, secondo l’EBA. “Un importo significativo della remunerazione variabile corrisponde a un’indennità di licenziamento”, ha affermato, senza identificare l’individuo.Dei tedeschi, 481 sono nella fascia da 1 a 2 milioni, 64 da 2 a 3 milioni e 14 da 3 a 4 milioni, con 30 banchieri sopra questa cifra. Dei francesi, 256 sono nella fascia da 1 a 2 milioni, 72 da 2 a 3 milioni e 29 da 3 a 4 milioni, con 14 banchieri sopra questa cifra. Degli italiani, 277 sono nella fascia da 1 a 2 milioni, 43 da 2 a 3 milioni e 17 da 3 a 4 milioni, con 14 banchieri sopra questa cifra.Complessivamente il 70% dell’aumento in termini di numero di banchieri deriva da Italia, Francia e Spagna, il che è correlato all’aumento del RoE in questi Stati membri. In Italia, la crescita dei redditi elevati da 187 nel 2020 a 351 nel 2021 (+88%) rappresenta il 29% dell’aumento totale in tutti gli Stati membri.Dei 1.957 banchieri che hanno guadagnato più di un milione di euro, 12 avevano mansioni riguardanti la vigilanza, 599 erano nel management, 749 erano nell’Investment banking, 187 nel Retail banking, 122 nell’Asset management, 152 in mansioni corporate, 42 in mansioni di controllo indipendenti e 94 in altre aree.(Foto: Foto di Hunters Race su Unsplash) LEGGI TUTTO