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    Unicredit sostituisce Linde nell'EURO STOXX 50

    (Teleborsa) – Unicredit sostituirà Linde, la più grande azienda di gas industriali al mondo, nell’indice EURO STOXX 50 a partire dal 27 febbraio 2023. La ragione è il delisting di Linde dalla Borsa di Francoforte, deciso a gennaio dagli azionisti della società, che rimarrà quotata solo alla Borsa di New York (NYSE). Di conseguenza, Linde uscirà anche dal DAX, dove viene promossa Commerzbank. Nordex prende il posto di Commerzbank nell’MDAX. Deutsche Beteiligungs sarà inclusa nell’SDAX.Inoltre, la svedese SINCH entra nello STOXX Europe 600. LEGGI TUTTO

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    BPER completa cessione a Banco Desio di 48 sportelli

    (Teleborsa) – BPER Banca ha sottoscritto i contratti definitivi per la cessione a Banco di Desio e della Brianza di due distinti rami d’azienda composti da 8 sportelli bancari di proprietà del Banco di Sardegna e da 40 sportelli di proprietà di BPER Banca rivenienti dalla recente fusione con Banca Carige. Gli sportelli sono ubicati in Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Sardegna.L’operazione era stata annunciata a giugno 2022. La cessione dei rami di azienda, che avrà efficacia giuridica da lunedì 20 febbraio 2023, si inserisce nella più ampia operazione di acquisizione e successiva fusione di Banca Carige da parte di BPER Banca. LEGGI TUTTO

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    Banche italiane, Scope: prospettive promettenti per 2023, rischi da prestiti e funding

    (Teleborsa) – Le prospettive per il 2023 delle banche italiane sono “promettenti” grazie a un aumento dei tassi di interesse superiore alle attese che farà aumentare il margine di interesse del 10%-20% rispetto al 2022 e a un rischio minore di recessione, che è positivo per i nuovi volumi di affari, le commissioni attive e il costo del rischio. Lo afferma Scope Ratings in un nuovo report sul tema, dove vengono anche evidenziate le ottime performance dell’ultimo trimestre del 2022.La performance delle banche italiane è stata “solida” negli ultimi tre mesi dello scorso anno, raggiungendo un ROE medio del 9,3%, si legge nel report a cura di Marco Troiano e Alessandro Boratti. Il reddito netto da interessi del Q4 è cresciuto a un ritmo più rapido QoQ e YoY, riflettendo non solo l’aumento dell’Euribor ma anche un’accelerazione del repricing degli asset. I margini sull’origination e la parte a tasso variabile dello stock di prestito si stanno espandendo rapidamente, mentre i tassi sui depositi hanno appena iniziato a salire.I proventi da fee e commissioni hanno registrato una tendenza al ribasso per la maggior parte delle banche, poiché la debole performance dei mercati finanziari ha pesato sulle vendite di prodotti di gestione patrimoniale, sui volumi gestiti e sulle commissioni di performance. Spicca la performance positiva di Mediobanca grazie all’attività di advisory e gestione patrimoniale. Anche Banca Popolare di Sondrio ha mostrato un aumento QoQ e YoY poiché guadagna la maggior parte delle sue commissioni dai servizi bancari tradizionali, che hanno registrato una buona performance.Gli effetti dell’inflazione hanno iniziato a manifestarsi nei numeri del quarto trimestre. UniCredit e altri hanno registrato aumenti salariali legati all’inflazione, mentre altri hanno visto maggiori spese amministrative. In alcuni casi, come Mediobanca, l’aumento dei costi è dovuto alla crescita del business e alla remunerazione variabile. Ciononostante, il rapporto costi/ricavi medio del settore è diminuito dal 62,9% del quarto trimestre 2021 al 53% del quarto trimestre 2022Secondo Scope Ratings, la redditività delle banche italiane nel 2023 sarà trainata principalmente da tre fattori: repricing del balance sheet per il contesto di tassi più favorevole, che continuerà a sostenere i ricavi; un progressivo riprezzamento dei depositi limiterà i benefici dei rialzi dei tassi (deposit beta); costo del rischio potenzialmente più elevato se l’economia scivola in recessione.”Le nostre prospettive sulle banche sono costantemente migliorate negli ultimi mesi poiché i tassi ufficiali sono saliti a livelli più alti di quanto inizialmente previsto e lo spettro di inadempienze creditizie elevate è svanito”, ha affermato Alessandro Boratti, analista del team bancario di Scope.L’esperto segnala comunque alcuni rischi al ribasso. “Gli ultimi dati dell’indagine sui prestiti forniscono una prospettiva cupa per l’origination dei prestiti nei prossimi mesi, in particolare nel segmento al retail – ha spiegato – Inoltre, il crescente costo del debito combinato con standard di credito più severi raffredderà i prestiti alle imprese. Nel frattempo, i costi di finanziamento delle banche stanno aumentando, non solo a causa del riprezzamento dei depositi, ma anche a causa del costo più elevato del debito wholesale”. LEGGI TUTTO

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    Banca Ifis, upgrade di Intermonte a Outperform con aumento target price

    (Teleborsa) – Intermonte ha alzato a 21,5 euro per azione (da 17,7 euro) il target price su Banca Ifis, gruppo attivo nello specialty finance e quotato su Euronext STAR Milan, migliorando anche la raccomandazione a Outperform da Neutral. La revisione è arrivata dopo che la banca ha comunicato i risultati del 2022 e migliorato la guidance per il 2023.Gli analisti sottolineano infatti che il management ha rivisto al rialzo la guidance sull’utile netto 2023 da 137 a 150 milioni di euro, in quanto tassi di interesse più elevati dovrebbero supportare il NII data la loro correlazione positiva con il factoring (l’85% del portafoglio prestiti è a tasso variabile) e il maggior contributo atteso dal portafoglio finanziario, che dovrebbe più che compensare l’aumento del costo della raccolta (previsto in aumento dall’1% nel 2022 al 2,5% nel 2023).Intermonte ha aumentato le stime sull’utile per azione (EPS) 2023/24 del 19,2% e del 16,4%, poiché prevede che la banca fornisca solidi ricavi guidati dal NII mantenendo sotto controllo l’andamento dei costi, consentendole di fornire un rapporto C/I a circa il 58%. Hanno lasciato invariata la previsione sul costo del rischio, riducendo al contempo gli accantonamenti per rischi. “La banca sta realizzando una solida crescita nel factoring e nel leasing, spinta dall’inflazione, grazie alla solida posizione patrimoniale che le consente di cogliere opportunità di crescita dei volumi – si legge nella ricerca – La divisione NPL sta mostrando risultati positivi sugli incassi, mentre l’atteso aumento del costo della raccolta dovrebbe essere gestibile grazie a migliori rendimenti degli attivi”.Il momento positivo degli utili e il ROTE quasi a due cifre portano Intermonte ad essere più positiva sul titolo, anche grazie alla migliore visibilità sulla politica distributiva. LEGGI TUTTO

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    S&P: rischi da attività shadow banking in 2023 con peggioramento condizioni

    (Teleborsa) – Dopo diversi anni di crescita sostenuta, l’irrigidimento delle condizioni di funding e l’indebolimento delle condizioni macroeconomiche rallenteranno probabilmente l’attività di shadow banking a livello globale nel 2023, secondo un nuovo rapporto di S&P Global Ratings sul tema.Secondo la definizione della CONSOB, lo shadow banking (in italiano sistema bancario ombra) è quel complesso di mercati, istituzioni e intermediari che erogano servizi bancari senza essere soggetti alla relativa regolamentazione in quanto posti al di fuori del perimetro di applicazione delle relative norme.S&P afferma che molte shadow bank gestiscono modelli di business collaudati nel tempo o a basso rischio, come i fondi del mercato monetario, e quindi dovrebbero essere in grado di resistere alla recessione. Altri dovranno invece affrontare una prova più dura, in particolare quelli che operano con una leva finanziaria elevata o nascosta, quelli che sono cresciuti rapidamente acquisendo attività più rischiose o quelli che gestiscono disallineamenti strutturali di liquidità.”Nonostante i notevoli progressi derivanti dalle iniziative di regolamentazione dalla crisi finanziaria globale del 2008-2009, alcune shadow bank continuano a operare con trasparenza e supervisione limitate rispetto alle banche tradizionali – si legge nel rapporto – Questo spesso significa pratiche di gestione del rischio meno prudenti e grandi perdite in periodi di maggiore volatilità del mercato”.L’espansione del sistema bancario ombra, secondo la ricostruzione della CONSOB, è dovuto in larga parte alla decisione, assunta da diverse banche negli anni precedenti alla crisi finanziaria, di “esternalizzare” e portare fuori dal perimetro di consolidamento alcune attività caratterizzate, oltre che da elevati margini di interesse, da un forte profilo di rischio da una rilevante trasformazione delle scadenze e della liquidità e da una elevata leva finanziaria (anche tramite l’utilizzo di strumenti derivati).Per le banche tradizionali, spiega S&P, le shadow bank possono essere sia concorrenti, sia partner o clienti le cui difficoltà peseranno sulla crescita dei ricavi e aumenteranno i costi del credito. Le banche tradizionali hanno anche un’esposizione di bilancio diretta alle shadow bank, ma questa “appare limitata nella maggior parte delle giurisdizioni ed è spesso ben garantita”. Più rilevanti, secondo l’agenzia di rating, sono i rischi indiretti posti dal fallimento di una grande shadow bank o da un’ampia riduzione dell’indebitamento del settore, dato il ruolo di primo piano delle banche ombra come destinatari dei fondi dei clienti e prestatori dell’economia reale in alcuni paesi.Gli asset delle shadow bank sono saliti a 68 trilioni di dollari, dai circa 30 trilioni di dollari all’indomani della crisi finanziaria. Dal 2015, gli asset sono aumentati in media del 7,3% ogni anno, variando da paese a paese. Gli Stati Uniti continuano a rappresentare il più grande sistema bancario ombra, con il 30% di tutte le attività delle shadow bank, seguiti dall’area euro (23%) e dalla Cina (17%). Rispetto al settore finanziario nazionale, le shadow bank svolgono un ruolo particolarmente significativo nelle Isole Cayman (57% di tutte le attività finanziarie), Irlanda (49%) e Lussemburgo (27%). Nelle principali economie mondiali, rappresentano il 10-20% di tutte le attività finanziarie LEGGI TUTTO

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    Assopopolari, Vito Primiceri nuovo presidente

    (Teleborsa) – Il consiglio dell’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari (Assopopolari) ha eletto l’attuale presidente della Banca Popolare Pugliese, Vito Antonio Primiceri, come presidente dell’associazione.Fino ad oggi, Primiceri aveva ricoperto l’incarico di vicepresidente. Primiceri prende il posto di Corrado Sforza Fogliani, scomparso lo scorso dicembre.Vito Primiceri, nato nel 1943 e laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Bari, è presidente della Banca Popolare Pugliese dal 2014 dopo esserne stato a lungo direttore generale e dove è entrato a 23 anni quando l’istituto era ancora Banca Agricola di Matino. Attualmente è anche amministratore del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), presidente del collegio sindacale dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) e presidente del CDA della “Luigi Luzzatti Società Consortile per Azioni”. LEGGI TUTTO

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    Commerzbank propone dividendo e avvio buyback

    (Teleborsa) – Commerzbank, una delle maggiori banche tedesche, prevede di proporre un dividendo di 20 centesimi per azione per l’anno finanziario 2022. L’istituto ha pagato dividendi solo due volte da quando è stato salvato dal governo durante la crisi finanziaria.Inoltre, il CdA ha richiesto l’approvazione di un programma di riacquisto di azioni in linea con la politica di restituzione del capitale di Commerzbank che prevede un pay-out ratio del 30% per il 2022. L’esecuzione del buyback è soggetta all’approvazione regolamentare da parte della Banca centrale europea (BCE) e dell’Agenzia finanziaria tedesca. Non è stata specificata l’entità del buyback.In una nota separata, la banca ha fatto sapere che il consiglio di sorveglianza intende nominare Jens Weidmann come presidente se sarà eletto in occasione dell’assemblea generale annuale del 31 maggio 2023.Commerzbank diffonderà i risultati preliminari per l’esercizio 2022 nella giornata di domani, 16 febbraio 2023. LEGGI TUTTO

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    Gestioni Patrimoniali Green 2023: Banca Generali vince la medaglia d'oro

    (Teleborsa) – Banca Generali apre il 2023 confermandosi leader per valore del servizio, innovazione e sostenibilità. L’asset management della banca private ha infatti vinto la medaglia d’oro come “Migliori Gestori Patrimoniali Green 2023”, oltre ad essere stata inclusa nella ristretta cerchia dei “Migliori Gestori in Italia del 2023”. Il riconoscimento – fa sapere Generali in una nota – arriva dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza che ogni anno analizza le proposte di portafogli di investimento per un cliente tipo, sviluppate da parte dei principali operatori finanziari italiani. Nello specifico il team di esperti ha chiesto alle banche italiane di elaborare due portafogli di investimento, “classic” e “sostenibile”, tenendo in considerazione l’attuale scenario di mercato. In questa seconda categoria, la marcata esposizione agli investimenti ESG, la personalizzazione dell’offerta e la qualità della fund selection, hanno permesso a Banca Generali di fare la differenza.Con un’esperienza ventennale nelle gestioni patrimoniali, dal 2019 caratterizzata da un imprinting sostenibile, l’asset management di Banca Generali – affidato alla guida di Mario Beccaria – conta oggi 38 professionisti. In un anno nero come il 2022 le gestioni si sono dimostrate, con oltre un miliardo di euro, tra le principali fonti di raccolta della Banca.”Questo riconoscimento – ha commentato Beccaria – premia il lavoro della direzione asset management di Banca Generali, composta oggi da 7 team di gestione con differenti approcci e stili gestionali, che si rivolgono a diverse tipologie di clientela e di esigenze. Questo innovativo approccio è stato accompagnato da un focus molto forte in tema di sostenibilità attraverso un’accurata integrazione dei criteri Esg nelle nostre scelte strategiche. La medaglia dell’Istituto si unisce al positivo riscontro dei nostri banker e dei loro clienti, motivandoci a proseguire ulteriormente in questo percorso di eccellenza. Nonostante l’anno complesso che ci siamo da poco lasciati alle spalle siamo riusciti a confermare il nostro posizionamento nei servizi private grazie a gestione attiva, dinamismo e personalizzazione della nostra offerta”. La valutazione dell’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza ha riguardato, in particolare, tre sottocategorie (questionario sostenibilità, ESG-Score e Risk/Return) ed ha assegnato alla banca del leone un punteggio di 95 su una scala da 0 a 100. L’Istituto ha infatti sottolineato come “le linee ESG abbiano co-partecipato insieme alle asset class tradizionali per raggiungere un posizionamento sopra i benchmark di mercato”. LEGGI TUTTO