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    BPER, Papa: nuovo piano è realistico e chiaro, banca ha enorme potenziale

    (Teleborsa) – “BPER è una banca dinamica, che ha dato prova della sua capacità di trasformarsi con rapidità, sia organicamente che tramite operazioni straordinarie, in una delle principali realtà bancarie e di wealth management italiane con un’offerta completa di servizi finanziari. Abbiamo fondamentali forti, una posizione solida e distintiva, ma anche un enorme potenziale per la creazione di valore per tutti i nostri stakeholder, che questo nuovo Piano saprà cogliere”. Lo ha detto l’Amministratore Delegato di BPER, Gianni Franco Papa, commentando il nuovo piano della banca.”Perseguiremo un’accelerazione in termini di crescita delle commissioni e di economie di scala, con importanti risparmi sui costi, conseguendo un livello significativamente più elevato e sostenibile di remunerazione degli azionisti, mantenendo la robusta solidità del nostro profilo patrimoniale e di liquidità – ha aggiunto – Questo Piano è realistico e chiaro e siamo pienamente impegnati nella realizzazione di tutti gli obiettivi, continuando a creare valore per tutti i nostri stakeholder”. LEGGI TUTTO

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    BPER, dividendi per 3,2 miliardi nel nuovo piano. Nuovo assetto per migliorare redditività

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di BPER Banca ha approvato il nuovo Piano Industriale 2024-2027 “B:Dynamic|Full Value 2027”, dove è previsto un utile netto cumulato di 4,3 miliardi di euro nel 2025-2027 (1,5 miliardi nel 2027), un dividendo cumulato cash pari a 3,2 miliardi di euro nel 2025-2027 (payout ratio medio di circa 75%), un ROTE superiore al 16% nel 2027 e un solido CET1 ratio, superiore al 14,5% nel 2027.BPER, la terza banca italiana per numero di clienti (circa 5 milioni, di cui circa 4,3 milioni di privati e circa 700 mila imprese) e il terzo operatore nel wealth management in Italia per Attività Finanziarie Totali (TFA) della clientela (circa 300 miliardi), ha detto che il piano è già operativo e andrà a pieno regime già nella prima metà del 2025.Si basa su tre pilastri principali: 1. “Liberare il pieno valore dei nostri clienti” attraverso prodotti personalizzati sulla base dei loro bisogni per i segmenti Retail e Private – facendo leva sul nuovo assetto del wealth management – e supportando la clientela Corporate con soluzioni bancarie su misura attraverso la nuova Fabbrica Prodotti Corporate. 2. “Catturare le nostre latenti economie di scala”, aumentando la produttività (tramite il nuovo modello di servizio omnicanale e l’ottimizzazione e automazione dei processi grazie a AI/GenAI), con iniziative di potenziamento delle competenze (up-skilling) e l’internalizzazione di attività operative chiave, riducendo al contempo le spese amministrative. 3. “Fare leva sulla solidità del nostro stato patrimoniale”, migliorando e modernizzando la gestione del rischio di credito e del capitale.Il focus sui clientiIl Piano si focalizzerà sui tre principali segmenti di clientela della Banca – Retail, Private & Wealth Management, Corporate – per incrementare i ricavi del Gruppo (+1,5% 2024-2027; CAGR +0,5%), attraverso una maggiore crescita delle commissioni (+12% 2024-2027; CAGR +4%) che compenseranno la riduzione del margine di interesse.Sul fronte retail, BPER ha circa 4,3 milioni di clienti privati, la terza base clienti in Italia per dimensioni. Il Gruppo prevede di conseguire ulteriori 100 milioni di commissioni da clienti privati, incrementando l’incidenza di commissioni retail sul totale ricavi retail del Gruppo dal 25% al 30%, grazie a quattro principali iniziative: pieno dispiego del potenziale della Bancassurance, beneficiando degli accordi di distribuzione con il Gruppo Unipol; incremento del credito al consumo sull’attuale base clienti, con un approccio selettivo; gli sforzi commerciali di BPER per l’acquisizione di nuova clientela porteranno a una crescita netta di nuovi clienti superiore al 4% in arco di Piano; il Nuovo Modello di Servizio Omnicanale supporterà la crescita dei ricavi grazie all’aumento della produttività e all’ottimizzazione dei costi.Nel Private & Wealth Management, il gruppo prevede di conseguire ulteriori 100 milioni di commissioni da clienti Private & Wealth, e di aumentare la raccolta gestita di circa il 20% da €67 a €81 miliardi (CAGR +7%) in arco di PianoPer il Corporate, l’obiettivo è di aumentare l’attuale incidenza delle commissioni sui ricavi totali dal 37% al 42% nel 2027, attraverso quattro principali iniziative: crescita nel Global Transaction Banking, importante fonte di stabili commissioni capital-light; focus sui servizi di Finanza Strutturata e Capital Markets, anche facendo leva sulla partnership con operatori terzi; spinta all’offerta di prodotti di protezione, capitalizzando i vantaggi della partnership strategica di BPER con il Gruppo Unipol; potenziamento di un modello di business capital-light attraverso la strategia Originate-to-Distribute.I risparmi sui costiBPER realizzerà importanti risparmi strutturali sui costi attraverso due principali iniziative: 1. Aumento della produttività grazie al nuovo modello di servizio omnicanale, rafforzando l’offerta commerciale fuori sede e le transazioni digitali e all’ottimizzazione e automazione dei processi grazie all’AI/GenAI sia nel back office che nelle funzioni di supporto, consentendo una riduzione dell’organico del 10%. 2. Ottimizzazione Zero-based dei costi esterni con la ridefinizione di domanda e offerta, traguardando un risparmio del 16% sulle spese amministrative nel 2027 rispetto al 2024.In particolare, l’aumento della produttività dell’organico sarà sostenuto dal cambio di strategia sui canali di vendita (ad esempio, entro la fine del 2027, circa il 45% delle vendite non avverrà più in filiale e le vendite digitali di prestiti personali quadruplicheranno; le vendite digitali di carte di credito aumenteranno di due volte e mezza, fino al 25%; la quota di acquisizione di nuovi clienti tramite canali digitali passerà dal 15% al 35%), nonché da un sensibile incremento dell’efficienza operativa (ad esempio, 100% di ATM evoluti in tutte le filiali, quadruplicazione di filiali cashless e 50% in meno di transazioni fisiche).La solidità dello stato patrimonialeIl Piano è incentrato su un’attenta gestione del rischio di credito e sulla forza dello stato patrimoniale con l’obiettivo di ottimizzare l’allocazione delle attività ponderate per il rischio (RWA) e di remunerare gli azionisti di BPER mantenendo un importante livello del CET1 Ratio.Il Gruppo ha in programma di mitigare gli impatti negativi dei previsti headwind regolamentari generando più di 30 punti base di CET1 Ratio attraverso una gestione proattiva del capitale. Per quanto riguarda la strategia di funding, il Gruppo si aspetta una crescita della raccolta diretta da clientela, accompagnata da un piano di circa 8 miliardi di euro di nuova raccolta istituzionale, di cui: circa 2,5 miliardi di emissioni senior, circa 500 milioni di AT1, circa 500 milioni di Tier2 e circa 4,5 miliardi di covered bond. Il Funding Plan più che compenserà le scadenze di circa 2,5 miliardi in arco di Piano, nel pieno rispetto dei requisiti normativi.I target finanziariI Ricavi sono previsti in aumento dell’1,5% in arco di Piano (CAGR +0,5%) a circa 5,5 miliardi di euro nel 2027, principalmente per effetto dell’incremento delle commissioni (250 milioni) e della crescita selettiva dei volumi degli impieghi (300 milioni) che compenseranno il calo del margine di interesse dovuto alla riduzione dei tassi di interesse e dell’effetto dell’Ecobonus (450 milioni).Il Margine di interesse è previsto attestarsi a circa 3,1 miliardi a fine 2027 (-5% 2024-2027; CAGR -1,8%). Le Commissioni sono previste in aumento di circa 250 milioni a circa 2,3 miliardi nel 2027 (+12% 2024-2027; CAGR +3,8%) con una contribuzione equilibrata di tutte le componenti (prodotti Wealth Management, Bancassurance e servizi bancari).Il Risultato netto è previsto in aumento da circa 1,3 miliardi a circa 1,5 miliardi (+15% 2024-2027; CAGR +5%), che si traduce in un ROTE di oltre il 16%. L’Utile netto cumulato è previsto attestarsi a circa 4,3 miliardi in arco di Piano.Grazie ad una forte generazione di capitale, BPER prevede di remunerare gli azionisti con un Pay-out ratio sostenibile di circa il 75%, corrispondente a dividendi cumulati cash per circa 3,2 miliardi tra il 2025 e il 2027, pari a un dividend yield superiore al 15%. Ai fini di quanto precede, la Banca potrà valutare di ricorrere anche al pagamento di acconti sul dividendo, verificata la sussistenza dei relativi presupposti tecnici e giuridici LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Goldman Sachs riduce la quota potenziale

    (Teleborsa) – Goldman Sachs continua a muoversi sul capitale di UniCredit, sia tramite la compravendita di azioni che di altri strumenti. Secondo le comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, con riferimento al 2 ottobre 2024, la banca d’affari statunitense ha una quota potenziale dello 0,772% del capitale.Scendendo nei dettagli, lo 0,003% sono diritti di voto riferibili ad azioni, lo 0,003% è una partecipazione potenziale e lo 0,766% sono altre posizioni lunghe con regolamento fisico e in contanti.Due giorni fa era emersa una partecipazione complessiva del 6,68% nella banca italiana al 30 settembre, per lo più contratti swap e future e opzioni di acquisto. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Orcel: partnership con Alpha Bank in Grecia ha superato le aspettative

    (Teleborsa) – Alpha Bank e UniCredit, che a ottobre 2023 hanno siglato una partnership strategica in Romania e in Grecia, hanno svelato oggi nuove soluzioni per aziende e privati. In particolare, la gamma di soluzioni di investimento “onemarkets Fund” sviluppata da UniCredit è ora disponibile esclusivamente nel mercato greco tramite Alpha Bank.Per l’occasione, il CEO di Alpha Bank Vassilios Psaltis e il CEO di UniCredit Andrea Orcel hanno sottolineato l’impatto “trasformativo” della partnership strategica, sottolineando che questa collaborazione segna una nuova era per i clienti, in particolare aziende e PMI.I CEO dei due gruppi bancari hanno espresso soddisfazione per i “rapidi progressi” della loro partnership strategica, osservando che in meno di un anno dalla sua istituzione sono già stati ottenuti “risultati significativi”. In particolare, hanno confermato che l’unione delle forze in Romania sta procedendo secondo i tempi previsti per istituire la terza banca più grande del paese. Inoltre, hanno evidenziato il forte interesse dei clienti di Alpha Bank nel fondo comune onemarkets, che ha attirato 100 milioni di euro in capitale in soli tre mesi dal suo periodo di pre-lancio.”Ciò che abbiamo realizzato in Grecia attraverso la nostra partnership con Alpha Bank ha superato le nostre aspettative e sono entusiasta di questi risultati – ha commentato Orcel – In meno di un anno, abbiamo realizzato tre volte di più di quanto avevamo previsto in base ai nostri piani iniziali ottimistici e i nostri team stanno collaborando efficacemente. L’ambiente è positivo e mi aspetto che il potenziale combinato di ciò che le due banche possono realizzare insieme stupirà molti nel settore”.I CEO dei due gruppi hanno anche avuto l’opportunità di presentare i progressi raggiunti, nonché i prossimi passi nel loro accordo di partnership, attraverso incontri tenuti con il Ministro dell’Economia e delle Finanze Kostis Hatzidakis, nonché con il Governatore della Banca di Grecia Yannis Stournaras. LEGGI TUTTO

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    OAM: mediatori non propongano mutui subordinati ad apertura conto

    (Teleborsa) – I Mediatori creditizi non devono proporre al consumatore mutui immobiliari che vincolino l’erogazione del credito alla contestuale apertura obbligatoria di un contratto di conto corrente con accredito dello stipendio. Si tratta di comportamenti non consentiti dalla normativa di trasparenza e correttezza nei confronti del consumatore e in contrasto con il Codice del consumo. Lo ricorda l’OAM, Organismo Agenti e Mediatori creditizi, sottolineando che rientra nelle proprie competenze vigilare sul rispetto degli obblighi in materia di trasparenza e di correttezza nei rapporti con la clientela da parte dei Mediatori creditizi. L’Organismo invita le funzioni di controllo delle società di mediazione creditizia a verificare il rispetto della normativa da parte della rete distributiva di cui si avvalgono per il contatto con il pubblico. Eventuali comportamenti scorretti, fermo restando i propri compiti di vigilanza, verranno segnalati alle Autorità competenti.Viene sottolineato che, in base alle Disposizioni di Trasparenza della Banca d’Italia, è possibile offrire, accanto a un contratto di finanziamento, altri contratti accessori ma a condizioni stringenti. In particolare devono essere adottate procedure organizzative e di controllo interno che assicurino: una valutazione dei rischi connessi con l’offerta contestuale di più contratti; la comprensibilità per i clienti della struttura, delle caratteristiche e dei rischi tipicamente connessi con la combinazione dei prodotti offerti contestualmente; la corretta inclusione nel TAEG dei costi dei servizi accessori connessi con il contratto di credito; il rispetto nelle procedure di commercializzazione dei principi di trasparenza e correttezza. Le forme di remunerazione e valutazione del personale e della rete non devono inoltre incentivare la vendita congiunta in misura maggiore rispetto alla vendita separata. LEGGI TUTTO

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    Banche europee, accelera il recupero delle emissioni di bond AT1

    (Teleborsa) – Il CET1 ratio delle banche di importanza sistemica globale (G-SIB) europee ha concluso il secondo trimestre del 2024 al 14,21%, 3 bps in più rispetto ai livelli osservati nel primo trimestre del 2024. L’aumento del ratio è dovuto principalmente alla crescita organica del capitale, che ha contribuito per 35 bps. Le distribuzioni agli azionisti hanno ridotto il rapporto di 25 bps. Le variazioni di RWA hanno avuto un effetto minore (+2 bps), mentre la conversione FX e altri hanno avuto un impatto negativo (-9 bps). È quando emerge dal Prudential Data Report dell’Associazione per i mercati finanziari in Europa (AFME).Allargando lo sguardo, il report evidenzia che il CET1 ratio medio ponderato delle G-SIB europee è aumentato costantemente dal 2014 al 2021. Dopo un calo nel 2022, dovuto alla fine delle misure di conservazione del capitale per il Covid-19, il ratio ha ripreso a salire nel 2023.Le G-SIB europee hanno chiuso il secondo trimestre del 2024 con 768,9 miliardi di euro di capitale CET1, oltre 2 miliardi di euro in più rispetto all’importo riportato nel primo trimestre e 6,4 miliardi di euro in più rispetto ai livelli del secondo trimestre del 2023. Si tratta dell’importo più elevato di capitale CET1 emesso in un trimestre mai registrato.AT1 bondNella prima metà dell’anno, le banche europee hanno emesso un totale di 10,63 miliardi di euro di capitale AT1. L’emissione nel secondo trimestre del 2024 ha rappresentato il 56,4% del totale del primo semestre del 2024, raggiungendo i 6 miliardi di euro. Ciò riflette un aumento del 392% anno su anno e un aumento del 29,6% rispetto al trimestre precedente.Gli AT1 sono titoli di debito emessi dalle banche, che, a differenza delle altre obbligazioni, non hanno scadenza, anche se possono essere rimborsati dalla banca emittente in via anticipata. In caso di dissesto dell’istituto che li ha emessi, i bond AT1 possono essere convertiti in azioni per dotare la banca di capitale aggiuntivo.A seguito dell’episodio di turbolenza del mercato AT1 di marzo 2023 (l’inaspettata svalutazione dei titoli AT1 da parte di Credit Suisse), l’emissione ha iniziato a riprendersi a giugno 2023 e ha gradualmente aumentato durante il resto del 2023. Dopo un’emissione limitata di strumenti AT1 nel primo trimestre, il secondo trimestre del 2024 mostra volumi più forti.I risk premia AT1 sono stabili rispetto ai livelli pre-turbolenza, attestandosi a 362 punti base, 34 punti base al di sotto dei livelli osservati prima dell’episodio di turbolenza di marzo 2023.CoCo bondDa inizio anno, le G-SIB europee hanno emesso un totale di 10,6 miliardi di euro in strumenti Contingent Convertible. Nel secondo trimestre sono stati emessi 6 miliardi di euro, con un aumento del 30% rispetto al trimestre precedente e del 392% rispetto all’anno precedente (rispetto a 1,22 miliardi di euro emessi nel secondo trimestre del 2023). Tutti gli strumenti CoCo emessi nel secondo trimestre del 2024 sono stati classificati come capitale Tier 1.I CoCo bond, ossia i COnvertible COntingent Bond, sono obbligazioni ibride convertibili che, in determinate condizioni, si trasformano in azioni, quindi in capitale della banca.Circa il 65% degli strumenti CoCo Tier 1 emessi dalle GSIB europee dall’inizio dell’anno a giugno 2024 è stato originato sulla base di un trigger di capitale del 7,0%. I restanti hanno avuto un trigger di capitale del 5,125%. Ciò è in contrasto sia con il 2022 che con il 2023, in cui la maggior parte delle emissioni di CoCo Tier 1 ha mostrato un trigger di capitale del 5,125%. LEGGI TUTTO

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    Cassa di Risparmio di Asti rimanda l’approvazione della semestrale

    (Teleborsa) – Cassa di Risparmio di Asti ha comunicato che il Consiglio di Amministrazione della banca per l’approvazione del resoconto semestrale individuale e del resoconto semestrale consolidato al 30 giugno 2024 è stato differito al 10 ottobre. Il 27 settembre era stato comunicato che il CdA si sarebbe tenuto oggi, 8 ottobre.I risultati preliminari sono stati diffusi lo scorso 8 agosto, mostrando un utile netto individuale e consolidato pari rispettivamente a 29,7 milioni di euro (+11,1%) e a 25,4 milioni di euro (+39,6%). LEGGI TUTTO

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    Commerzbank, Orlopp: banca perderebbe clienti in fusione con UniCredit

    (Teleborsa) – L’integrazione di due grandi banche è “estremamente difficile” e “solo perché una fusione sembra buona sulla carta, non significa che sarà eseguita bene e che alla fine potrà avere successo e creare valore per i nostri azionisti”. Lo ha affermato Bettina Orlopp, CEO di Commerzbank, in un’intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt.Le sue parole arrivano a pochi giorni di distanza dall’incontro con il CEO di UniCredit, Andrea Orcel, nel quale i due non hanno discusso di una fusione. La riunione è stata descritta dalla banchiera come un normale investor meeting.Spiegando che l’integrazione di grandi banche è difficile, Orlopp ha ricordato che – dopo aver rilevato la Dresdner Bank nel 2008 – Commerzbank ha dedicato diversi anni a unire i sistemi di entrambe le banche. “Non possiamo permetterci un simile stallo nel mondo di oggi, caratterizzato da così tanti sconvolgimenti tecnologici e da una concorrenza molto intensa”, ha sottolineato.Se Commerzbank venisse rilevata dagli italiani, le medie imprese tedesche riceverebbero meno prestiti, ha spiegato Orlopp, mentre l’integrazione con la banca italiana porterebbe alla perdita di clienti. “Per quanto riguarda i clienti aziendali, esiste una grande sovrapposizione tra noi e la società affiliata tedesca di Unicredit, HVB. In caso di fusione, le esposizioni creditizie di alcune aziende dovrebbero essere ridotte per evitare rischi di cluster”.Inoltre il rating di Commerzbank peggiorerebbe ha sottolineato Orlopp. “Perderemmo clienti che hanno determinati requisiti di rating e faremmo affari solo con banche con un ottimo rating”. Inoltre, aumenterebbero i costi di rifinanziamento. Commerzbank ha un rating “A-” da parte di S&P, mentre UniCredit è tre livelli più in basso a “BBB”. LEGGI TUTTO