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    illimity debole dopo i conti, analisti guardano a guidance

    (Teleborsa) – Seduta negativa a Piazza Affari per illimity, gruppo bancario fondato da Corrado Passera e quotato su Euronext STAR Milan, dopo che ha diffuso i risultati del primo trimestre del 2023. La società ha chiuso il periodo con un utile netto in diminuzione a 7,8 milioni di euro.Equita afferma che la banca ha riportato risultati complessivamente inferiori alle attese. In particolare, la divisione Distressed Credit, il principale contributore agli utili di gruppo, ha chiuso il periodo con utile operativo a 22 milioni di euro (-41% YoY), inferiore rispetto ai 27 milioni di euro attesi, con la dinamica della divisione impattata negativamente da minori proventi su operazioni distressed chiuse. Inoltre, la business origination è stata contenuta (84 milioni di euro) alla luce di un mercato poco dinamico che tuttavia dovrebbe aver mostrato segnali di ripresa da aprile, confermando una pipeline robusta.Intesa Sanpaolo afferma che i risultati sono stati in linea con le attese, escludendo gli one-off. “Riconosciamo che la redditività del 2023 sarà più distorta verso la fine dell’anno – si legge in una nota – tuttavia, riteniamo che sarà apprezzata una maggiore visibilità sull’evoluzione della redditività nei prossimi trimestri”.La guidance ora è di un utile netto superiore ai 100 milioni di euro nel 2023, rispetto a un’indicazione di 100 milioni di euro fornita a febbraio. Considerando l’impatto netto della nuova partnership con Engineering di circa 24 milioni di euro (+55,5 milioni di euro di pagamento anticipato di Engineering, -17 milioni di euro di minori ricavi da ION, -4,25 milioni di euro una tantum, tutto al lordo delle imposte), “ci saremmo aspettati un aggiornamento della guidance ben al di sopra”, viene sottolineato.Si muove al ribasso Illimity Bank con i prezzi allineati a 6,23 euro, per una discesa dell’1,97%. Le maggiori attese vedono un’estensione del ribasso verso l’area di supporto stimata a 6,115 e successiva a 6. Resistenza a 6,34. LEGGI TUTTO

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    Banca Ifis, Geertman: depositi assolutamente stabili, più dettagli su dividendi in prossima call

    (Teleborsa) – “L’aumento dell’utile netto nel primo trimestre del 2023 conferma l’accelerazione di Banca Ifis, con i ricavi trainati dalla performance del Commercial Banking, mentre il CET1 in aumento di 20pb al 15,21% è a supporto della strategia di crescita e del dividendo della banca”. Lo ha affermato Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis, nella call con la comunità finanziaria che ha seguito la pubblicazione dei risultati al 31 marzo 2023.Sul fronte della remunerazione dei soci, l’AD ha detto che il board sta ancora facendo delle considerazioni e ci saranno novità in occasione della prossima trimestrale. In linea di massima, ha spiegato, la policy sarà che “se l’utile netto eccede una certa cifra, il payout potrà crescere”, per avere dei dividendi in crescita “in modo graduale”.Banca Ifis ha affermato di rappresentare un “superior risk-return trade-off”, soprattutto per la solidità dei depositi e dei prestiti. “I depositi sono assolutamente stabili – ha detto Geertman – Lo sono stati durante le turbolenze bancarie degli ultimi mesi e lo continuano a essere, e non abbiamo nessuna indicazione che la situazione cambierà”. Volendo rassicurare gli investitori, la società ha fornito ulteriori dati su questo fronte: i depositi corporate sono solo il 7% del totale (quindi il 93% sono retail), l’83% è sotto i 100 mila euro (quindi protetto dal FITD) e i sight deposit sono solo il 16%.Il numero uno di Banca Ifis ha poi spiegato che nel portafoglio prestiti, i rischi di leva finanziaria e la concentrazione sono mantenuti bassi e sono “strongly reserved against”. Inoltre, oltre il 70% del portafoglio impieghi alla clientela ha duration inferiore a 3 anni.In merito al cost of funding, ha ammesso che sta crescendo, ma secondo attese. “L’incremento è stato in linea con le nostre aspettative, ora assumiamo una stabilizzazione e che i mercati rimangano aperti, anche se a un costo maggiore”, ha spiegato.Sul fronte dei volumi, guardando fino al termine dell’anno, l’AD si aspetta “una crescita moderata nella maggior parte delle categorie” e ha sottolineato che la banca “non ha bisogno di essere aggressiva commercialmente”. LEGGI TUTTO

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    Credit Agricole, utile trimestrale in aumento grazie a balzo FICC

    (Teleborsa) – Credit Agricole ha registrato ricavi pari a 6,12 miliardi di euro nel primo trimestre del 2023, in aumento del 9,6% rispetto all’anno precedente, e un utile netto più che raddoppiato a circa 1,23 miliardi di euro. Entrambi i dati hanno superato le aspettative del mercato di 5,9 miliardi di euro e 816 milioni di euro, rispettivamente, secondo un consensus fornito dalla società. A livello di gruppo, i ricavi sono stati pari a 8,93 miliardi di euro (+0,5%) e l’utile pari a 1,67 miliardi di euro (+23,6%).”Il nostro modello naturalmente iperinclusivo per natura ci permette di presentare regolarmente ottimi risultati commerciali e finanziari, come accade ancora in questo trimestre – ha detto il CEO Philippe Brassac – Questi risultati testimoniano la nostra utilità commerciale, l’estrema diversificazione del nostro modello e, naturalmente, il notevole impegno di tutti i nostri team”.Nel primo trimestre il gruppo ha registrato +555.000 milioni di nuovi clienti nel retail banking. In particolare, ha registrato +426.000 nuovi clienti Retail banking in Francia e +129.000 nuovi clienti Retail banking all’estero (Italia e Polonia), ed è cresciuta anche la base clienti (+78.000 e +67.000 clienti rispettivamente).Gli afflussi sono rimasti stabili nel trimestre per tutte le entità, con net inflows in Amundi pari a -11,1 miliardi di euro, influenzati da alcuni deflussi su attività istituzionali con margini molto bassi ma afflussi positivi retail (escluse JV e Cina) per +4,3 miliardi di euro.In CA Assurances, si sono registrati flussi record di unit-linked pari a +2,4 miliardi di euro e flussi netti positivi di +0,7 miliardi di euro in Wealth Management (Indosuez Wealth Management e LCL Private Banking)Il Corporate and Investment Banking (CIB) nel suo complesso ha registrato una performance record per il primo trimestre del 2023. I ricavi sottostanti del primo trimestre di CIB sono aumentati a 1.723 milioni di euro, +20,9% rispetto al primo trimestre 2022. Questa crescita è stata trainata dall’ottima performance dei mercati dei capitali e dell’investment banking a 941 milioni di euro, in aumento del +36,8%. rispetto al primo trimestre 2022.I ricavi sottostanti FICC (fixed income, currency and commodities) sono aumentati del +41,8% nel periodo, trainati dalla ripresa del mercato primario del credito e dalla performance dei prodotti di copertura.(Foto: Sylvain Robin | Dreamstime) LEGGI TUTTO

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    Banco Desio, utile primo trimestre sale a 158 milioni (+381%)

    (Teleborsa) – Banco di Desio e della Brianza ha chiuso il primo trimestre con un utile netto consolidato pari a 158,5 milioni (ROE annualizzato al 20,6%), in crescita rispetto allo stesso periodo 2022 (+381,2%), supportati da poste straordinarie pari a 133,1 milioni (badwill lordo di Euro 51,1 milioni dal ramo sportelli acquisito da BPER e provento lordo di Euro 98,5 mln dal ramo acquiring ceduto).Solida performance operativa supportata dalla crescita dei ricavi (+6,1%) con margine di interesse (+20,2%) e commissioni nette (+6,7%) in crescita; margine operativo a 57,5 milioni, in ulteriore miglioramento rispetto al Q1 2022 (+3,3%).Impieghi verso la clientela ordinaria a 12,4 miliardi di euro (+7,6% rispetto a 2022) con ulteriori erogazioni a famiglie e imprese nel corso del periodo di riferimento per 0,4 miliardi di euro. Raccolta diretta in aumento pari ad Euro 14,1 miliardi (+11,8%), Raccolta indiretta pari ad Euro 19,2 miliardi (+12,6%, di cui clientela ordinaria in aumento del 18,4%).Stabile incidenza dei crediti deteriorati: NPL ratio lordo al 3,4% (3,3% a YE 2022) e netto all’1,8%.Confermata la solidità patrimoniale del Gruppo Banco Desio. Al 31 marzo 2023 il coefficiente patrimoniale Common Equity Tier1, costituito dal Capitale primario di classe 1 (CET1) rapportato alle Attività di rischio ponderate, è risultato pari al 16,97% (15,87% al 31 dicembre 2022). Anche il Tier1, costituito dal totale Capitale di classe 1 (T1) rapportato alle Attività di rischio ponderate e il Total capital ratio, costituito dal totale Fondi Propri rapportato alle Attività di rischio ponderate sono risultati pari al 16,97% (entrambi pari a 15,87% al 31 dicembre 2022). LEGGI TUTTO

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    UBS: CEO Credit Suisse nell’Executive Board gruppo post-fusione

    (Teleborsa) – UBS ha delineato il suo nuovo modello operativo e il suo team dirigenziale, in vista del completamento dell’acquisizione di Credit Suisse. Le due banche continueranno a operare in modo indipendente per il prossimo futuro e UBS realizzerà l’integrazione con “un approccio graduale”.La società combinata opererà con cinque divisioni aziendali, sette funzioni e quattro regioni, oltre a Credit Suisse AG. Ciascuno sarà rappresentato da un membro del Group Executive Board, i quali riporteranno tutti al Group CEO Sergio Ermotti.Tra le novità più significative, Ulrich Korner, in qualità di CEO di Credit Suisse, diventerà membro dell’Executive Board di UBS alla chiusura della transazione.Todd Tuckner viene nominato Chief Financial Officer del gruppo. Diventerà membro del Group Executive Board con effetto immediato e assumerà il ruolo di CFO al termine dell’acquisizione.”Con il nuovo modello operativo e il team dirigenziale, UBS è ben attrezzata per consolidare la forza esistente ei successi dell’ultimo decennio – ha commentato Sergio Ermotti, CEO di UBS Group – L’integrazione delle imprese e delle persone giuridiche richiederà tempo. Ma l’aggiunta di Credit Suisse al modello di business ad alta crescita del capitale di UBS, flussi di entrate diversificati, gestione del rischio disciplinata e bilancio per tutte le stagioni andrà a vantaggio dei nostri clienti, dipendenti, investitori, delle economie che serviamo e del sistema finanziario in generale”. LEGGI TUTTO

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    Fineco, Schroders ha il 5,058% con gestione risparmio

    (Teleborsa) – Schroders, multinazionale britannica di gestione del risparmio, ha una partecipazione del 5,058% nell’italiana Fineco dallo scorso 17 marzo. Secondo le comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, la quota è detenuta a titolo di indiretta gestione non discrezionale del risparmio. La partecipazione è detenuta tramite cinque società. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Goldman Sachs ha quota potenziale del 5,96%

    (Teleborsa) – Goldman Sachs continua a muoversi sul capitale di UniCredit, sia tramite acquisti di azioni che altri strumenti. Secondo le comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, con riferimento al 2 maggio, la banca d’affari statunitense ha una quota potenziale 5,96% del capitale. All’aggiornamento precedente, ovvero al 28 aprile, la quota aveva toccato il 6,30%. La partecipazione è detenuta tramite Goldman Sachs International e altre 11 società controllate.Scendendo nei dettagli, lo 0,50% sono diritti di voto riferibili ad azioni. Lo 0,83% sono azioni oggetto di contratti di prestito titoli senza data di scadenza e con possibilità di restituzione in qualsiasi momento.Lo 0,83% sono contratti di opzione “Put”, “Call” e “Future” e obbligazioni convertibili con date di scadenza comprese tra il 19/05/2023 ed il 15/12/2050.Il restante 3,80% è: 1,70% in contratto “Future” con date di scadenza comprese tra 16/06/2023 ed il 19/12/2031; 1,01% in contratto di opzione “Call” con date di scadenza comprese tra il 04/05/2023 ed il 31/03/2035; 0,75% in contratto di tipo “Swap” con date di scadenza comprese tra il 04/05/2023 ed il 21/04/2033; 0,34% in altri contratti di opzione “Put”, “Forward” e “Call Warrant” con date di scadenza comprese tra il 05/05/2023 ed il 31/12/2030. LEGGI TUTTO

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    BPM, Castagna: fiduciosi su aumento remunerazione, nuovo piano entro fine anno

    (Teleborsa) – “Il management team si sente molto confortevole con la nuova guidance, che essenzialmente raddoppierà le nostre performance degli anni passati. Raddoppieremo anche la remunerazione, che era poco più di 600 milioni nel 2021-2022 su base cumulata e raggiugerà oltre 1,25 miliardi cumulati nel 2023-2024, circa il 22% del market cap”. Lo ha affermato Giuseppe Castagna, CEO di Banco BPM, nella presentazione alla comunità finanziaria dei risultati del primo trimestre 2023. “Le azioni di capital management genereranno spazio per una remunerazione aggiuntiva per gli shareholder”, ha aggiunto.L’istituto si aspetta ora un utile netto di 1,14 miliardi di euro nel 2023 (EPS di 0,75 euro), in aumento rispetto alla stima originaria del piano industriale (0,74 miliardi ed EPS di 0,49) e rispetto alla guidance aggiornata (oltre 900 milioni ed EPS di 0,60). Per il 2024 è atteso un utile netto di 1,36 miliardi di euro (EPS di 0,90 euro), in aumento da indicazioni per 1,05 miliardi (EPS di 0,69) da piano e 1,14 miliardi (EPS di 0,75) da ultima guidance.La banca si aspetta un NII superiore a 3 miliardi di euro nel 2023, sulla base di previsioni di Euribor (medi dell’intero anno) al 3,3% e un deposit beta al 33%. Il potenziale impatto da scenari differenti sui tassi prevede ulteriori 300 milioni d euro (ipotizzando +100 pb).Gli analisti hanno chiesto all’AD come la banca impiegherà tutto il nuovo capitale generato. “Certamente abbiamo una previsione incoraggiante sul capitale e ci sentiamo molto fiduciosi sull’aumento del livello della remunerazione”, ha detto Castagna, rimandando però maggiori dettagli all’aggiornamento del piano che arriverà nella seconda metà dell’anno. “Tutto sarà possibile, ma ovviamente c’è una differenza tra dire che aumenteremo il dividend payout o il buyback”. Sul fronte delle acquisizioni, il banchiere ha detto che “non vediamo alcun M&A che ci possa dare la stessa remunerazione”. Molto probabilmente l’aggiornamento del piano sarà nell’ultimo trimestre. Castagna ha detto che gli “obiettivi al 2024 sono già stati superati su base trimestrale, ancor prima del pieno apporto della bancassicurazione”. L’aumento del 49,2% anno su anno dell’utile netto è un “solido punto di partenza per una maggiore ambizione di redditività”, il CET 1 Ratio Adjusted al 14,15% certifica le “ampie e crescenti riserve di capitale”, mentre le iniziative di trasformazione in corso nei settori Bancassurance & Payments possono “migliorare ulteriormente la nostra capacità di generazione di capitale e remunerazione”.In particolare sul fronte Payments, Castagna ha parlato di un nuovo progetto che possa rafforzare il business dei pagamenti, con una transazione che potrebbe fornire 2 miliardi di euro di net present value. L’obiettivo è stringere un accordo di distribuzione esclusiva a lungo termine, con il mantenimento dei livelli delle commissioni correnti, l’incasso di una componente anticipata (creando ulteriore spazio per la remunerazione degli azionisti) e meccanismi che consentano di estrarre ulteriore valore dalla futura crescita attesa. “Il termsheet dovrebbe essere firmato entro la fine di giugno 2023”, ha sottolineato l’AD. LEGGI TUTTO