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    MPS corre in Borsa dopo indiscrezioni su M&A, soffre BPER

    (Teleborsa) – Seduta brillante a Piazza Affari per MPS, che è di gran lunga il miglior titolo del FTSE MIB, dopo che stamattina Repubblica ha scritto di una possibile aggregazione con BPER Banca in un’operazione che avrebbe il consenso dei soci dei due istituti (Tesoro per Siena, Unipol e Fondazione Banco di Sardegna per Modena) e vedrebbe la partecipazione anche di UniCredit e MCC per l’acquisto di alcune filiali dell’istituto senese. “Nonostante l’efficace processo di turnaround di MPS, riteniamo che un’eventuale operazione si caratterizzi per un certo rischio di execution vista la size relativa della bidder rispetto alla target – scrivono gli analisti di Equita – Riteniamo tuttavia credibile che un deal di questo tipo possa trovare il supporto del primo azionista Unipol, che potrebbe in questo modo espandere ulteriormente il network bancassicurativo, anche se prima sarà necessario definire i rapporti con AXA, attuale partner di MPS (fino al 2027).Si muove al rialzo Banca MPS, che si attesta a 2,359 euro per azione, con un aumento del 3,74%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 2,398 e successiva a 2,493. Supporto a 2,303.BPER registra una flessione dell’1,32% rispetto alla vigilia e si attesta a 2,463 euro. Operativamente ci si attende un’estensione all’ingiù della curva con area di supporto vista a 2,447 e successiva a quota 2,43. Resistenza a 2,488. LEGGI TUTTO

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    Banche, indiscrezioni stampa: MPS più vicina a BPER per terzo polo

    (Teleborsa) – La strada per costruire il terzo polo bancario italiano collegherebbe Piazza Salimbeni a Siena con via San Carlo a Modena, ovvero le sedi di Banca Monte dei Paschi di Siena e BPER Banca. Lo scrive Repubblica, citando due fonti finanziarie e sottolineando che “i tempi non sono maturi”, ma “il consenso politico e di sistema risulta, a livello preliminare, acquisito, per un’aggregazione che piace sia al Tesoro, primo socio a Siena, che a Unipol e Fondazione BDS, insieme poco sotto il 30% di BPER”. Secondo le indiscrezioni raccolte dal quotidiano, anche MCC e Unicredit sarebbero disposti a dare una mano per l’operazione, rilevando fino a un quarto delle filiali senesi così da agevolare l’operazione. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Orcel: pronto a un altro mandato, persone sottovalutano ostacoli a M&A

    (Teleborsa) – “Amo il mio lavoro, il team è meraviglioso e le persone continuano a stupirmi per ciò che sono in grado di ottenere. Il lavoro non è certo finito, stiamo portando avanti il piano e c’è ancora molto da fare, quindi supponendo che gli investitori e gli azionisti mi voteranno, sono decisamente pronto” a un altro mandato. Lo ha affermato Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit, all’Italy Capital Markets Forum 2023 organizzato da Bloomberg.Parlando dell’economia europea, Orcel ha detto che la situazione è migliore di quanto molti si aspettassero. “Penso che siamo in una situazione in cui è più di un anno che stiamo aspettando che arrivi lo shock, sappiamo intellettualmente che arriverà, ma in realtà non si vede, quindi se guardiamo alla crescita ha rallentato ma è molto meglio del previsto”. “Siamo in un ambiente economico migliore – ha aggiunto – non è fantastico, ma migliore di un ambiente di recessione che ci aspettavamo”.Inoltre, “potenzialmente possiamo avere sorprese sul calo dell’inflazione”, in quanto “la BCE ha alzato molto velocemente e molto i tassi, e c’è sempre un ritardo tra quando si restringe e quando c’è un impatto sull’economia, quindi potremmo vedere un rallentamento dell’inflazione molto molto veloce poiché abbiamo alzato i tassi molto molto velocemente, quindi potenzialmente siamo in una situazione migliore”.L’amministratore delegato di UniCredit ha detto che quando si parla di banche l’attenzione è sempre concentrata sulle fusioni e acquisizioni, anche quando altre questioni sono più rilevanti e non tutti riconoscono gli ostacoli all’M&A. “Penso che le persone adorino l’M&A perché fa notizia, ma penso che se si concentrano sull’M&A invece che sull’esecuzione di ciò che hanno internamente, commettono un grosso errore”, ha detto. “Penso anche che le persone stiano sottovalutando gli ostacoli”, ha aggiunto.”In primo luogo, l’ambiente incerto – ha detto – Prova a chiedere a qualsiasi amministratore delegato di qualsiasi settore se farà un grande M&A in un ambiente incerto quando non sai esattamente dove atterrerai”. In secondo luogo, “la regolamentazione non è omogenea” e penalizza una banca migliore nell’acquisizione di una banca più debole. In terzo luogo, c’è un importante impatto sul capitale. “Le banche hanno bisogno di adeguare tutte le attività e le passività per l’attuale contesto dei tassi di interesse, il che significa un enorme colpo di capitale – di cui poi ne trarrai vantaggio – ma intanto subisci un enorme colpo” e “molte banche non hanno capitale sufficiente per assorbire lo shock il primo giorno”. Un altro problema è “la difficoltà di fare M&A transfrontaliero”, a causa anche del nazionalismo e della politica. LEGGI TUTTO

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    Mobilità sostenibile, BPER e Wecity: al via la nuova edizione di “Piantiamola di inquinare!”

    (Teleborsa) – Anche per il 2023 BPER Banca, grazie al supporto della piattaforma per la mobilità sostenibile Wecity, ha avviato il progetto “Piantiamola di inquinare!”, iniziativa che mira a promuovere la mobilità sostenibile tra i dipendenti dell’azienda che si recheranno in ufficio in bicicletta, a piedi o in monopattino, contribuendo così a ridurre l’inquinamento atmosferico. Gli spostamenti verranno monitorati tramite l’app di Wecity che calcolerà l’ammontare di CO2 risparmiata per ogni spostamento (circa 1 kg ogni 7 chilometri percorsi), con l’obiettivo di creare una classifica dei dipendenti più virtuosi. Avrà la durata di 3 mesi, da giugno fino a settembre. L’obiettivo è quello di confermare o migliorare il risultato dell’anno precedente, in cui sono state evitate 12 tonnellate di CO2. I vincitori della competizione saranno annunciati a settembre e riceveranno i premi messi a disposizione dall’azienda. Il progetto “Piantiamola di inquinare!” – inserito all’interno dell’offerta di iniziative e servizi di mobilità sostenibile che coinvolgono i colleghi – rappresenta per BPER Banca un impegno concreto verso la sostenibilità e la lotta al cambiamento climatico.”Questo progetto – dichiara Giuseppe Corni, chief human resource officer di BPER Banca – è diventato per noi un appuntamento. Anche l’anno scorso è stata registrata un’ampia e sentita partecipazione all’iniziativa. Abbiamo contribuito a migliorare la qualità di vita delle persone e dato un premio per la virtuosità. Siamo sicuri che anche quest’anno parteciperanno numerosi colleghi, molti hanno già confermato di iscriversi o reiscriversi. Questa idea rientra in un vasto programma di attività di sostenibilità del nostro Istituto che coinvolgono direttamente i lavoratori, sempre particolarmente sensibili alle tematiche ecologiche e attivi nelle iniziative aziendali”.”La collaborazione con BPER – afferma Paolo Ferri, ceo di Wecity – dimostra che al di là degli annunci e delle iniziative isolate è davvero possibile investire in maniera continuativa in progetti di sostenibilità di lungo periodo all’interno delle aziende. Il tasso di coinvolgimento dei dipendenti negli ultimi due anni ha evidenziato un forte interesse verso le tematiche green e di salvaguardia dell’ambiente che andava probabilmente solo stimolato per innescare quel cambio comportamentale che ci auguriamo possa diventare consuetudine nel breve periodo. Questo terzo anno di incentivi è sicuramente per noi e per BPER un grande motivo di soddisfazione”. LEGGI TUTTO

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    Unicaja rimuove Manuel Menendez dalla carica di CEO

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Unicaja, una delle maggiori banche spagnole, ha approvato all’unanimità la cessazione dalla carica di amministratore delegato di Manuel Menéndez con effetto dal momento in cui diverrà effettiva la nomina ad amministratore della persona designata a succedergli in tale carica.L’operazione è stata effettuata “con l’obiettivo di avanzare più rapidamente ed efficacemente nella definizione del modello di governance della banca in conformità con le previsioni della fusione comune progetto tra Unicaja Banco e Liberbank”, si legge in una nota. Menéndez lascerà anche il CdA.La revisione della governance fa parte degli accordi stretti in occasione dell’acquisizione di Liberbank da parte di Unicaja, annunciata nel 2020 e completata nel 2021. LEGGI TUTTO

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    BPER, l’amministratore non esecutivo Gianfranco Farre lascia il CdA

    (Teleborsa) – BPER Banca ha comunicato che Gianfranco Farre, amministratore non esecutivo e componente del Comitato Controllo e Rischi, ha rassegnato le proprie dimissioni dalle predette cariche – con effetto immediato – volendo concentrare la propria attività nel Banco di Sardegna, società del gruppo BPER nella quale ricopre l’incarico di presidente.Gianfranco Farre non risulta detenere azioni di BPER Banca. Il CdA procederà alla sostituzione del consigliere uscente mediante cooptazione di un nuovo amministratore. LEGGI TUTTO

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    BCE, Enria: banche devono assumersi responsabilità di identificare e gestire rischi

    (Teleborsa) – “Le autorità di vigilanza non hanno una lungimiranza perfetta e non ci si può aspettare che identifichino tutti i pericoli che ogni banca deve affrontare. Quindi, alla fine, sono le banche, non le autorità di vigilanza, che devono assumersi la responsabilità di identificare e gestire i rischi. E questo significa avere una governance solida e una solida cultura del rischio, in modo che il perseguimento della crescita e della redditività non venga mai prima della prudenza”. Lo ha affermato Andrea Enria, presidente del consiglio di vigilanza della Banca centrale europea (BCE), ad un evento a Washington organizzato da World Bank, International Monetary Fund e Federal Reserve.In un intervento dal titolo “Le banche ben gestite non falliscono: perché la governance è un tema duraturo nelle crisi bancarie”, l’economista italiano ha sostenuto che “i supervisori devono essere autocritici”, “ma è importante anche riaccendere i riflettori sulle banche. Le banche non dovrebbero fare affidamento sul supervisore per identificare i rischi prima che si cristallizzino. In definitiva, le banche devono farlo da sole”. Guardando ai recenti fallimenti bancari, “nella maggior parte dei casi vediamo una mancata gestione dei rischi, come il rischio di tasso di interesse, il rischio di liquidità e il rischio di credito della controparte – ha aggiunto – Alla fine, questo torna al malgoverno”.Analizzando il settore bancario europeo, Enria ha detto che “la resilienza che abbiamo visto nell’area euro è la prova che il settore bancario si trova ora nella fase finale della difficile e lunga transizione iniziata all’indomani della crisi finanziaria globale. Le banche europee oggi sono forti in termini di capitale, liquidità e qualità degli attivi e tendono ad avere fonti di finanziamento e basi di clienti ben diversificate. In modo più significativo, i problemi cronici di bassa redditività e modelli di business deboli che hanno frenato il settore per così tanto tempo stanno finalmente iniziando a diminuire”.Secondo il numero uno della vigilanza BCE, l’unione bancaria ha svolto un ruolo importante in questo ambito: “il cambiamento del regime istituzionale, con l’assegnazione alla BCE di responsabilità di vigilanza, ha offerto l’opportunità di passare a una vigilanza forte e invadente, con pratiche unificate costruite sui migliori approcci sviluppati dalle autorità nazionali nel dell’area euro e a livello internazionale”. Inoltre, Enria ha sostenuto che le recenti turbolenze in USA (Silicon Valley Bank e Signature Bank.) e Svizzera (Credit Suisse) “ci insegnano soprattutto una lezione di vigilanza, è l’importanza di garantire alle banche una governance interna e una gestione del rischio solide”. “I fallimenti in questo settore sono il tema comune alla base dei recenti avvenimenti negli Stati Uniti e in Svizzera e sono stati anche il tema centrale di molte crisi passate – ha continuato – A mio avviso, questa è l’unica area prioritaria su cui dovrebbero concentrarsi sia le banche che le autorità di vigilanza”. LEGGI TUTTO

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    Goldman Sachs verso nuovo round di licenziamenti

    (Teleborsa) – Goldman Sachs sta preparando un altro round di licenziamenti, ovvero il terzo in meno di un anno. Lo ha scritto il Wall Street Journal, citando persone che hanno familiarità con la questione. I licenziamenti interesserebbero meno di 250 posti di lavoro, meno dell’1% dei 45.400 dipendenti della banca alla fine di marzo, e potrebbero arrivare in poche settimane. L’ultima riduzione della forza lavoro arriverebbe dopo che la banca d’affari statunitense ha tagliato alcune centinaia di dipendenti a settembre e poi ha tagliato circa 3.200 posizioni, ovvero il 6% dei dipendenti, a gennaio. LEGGI TUTTO