More stories

  • in

    Mediolanum, raccolta netta per 853 milioni a marzo (3 miliardi YTD)

    (Teleborsa) – Banca Mediolanum, big italiana del risparmio gestito, ha comunicato che i risultati commerciali si attestano a 1,21 miliardi di euro a marzo 2023 (3,88 miliardi YTD), di cui: raccolta netta totale a 853 milioni di euro, 3 miliardi YTD; raccolta netta in risparmio gestito a 343 milioni di euro, 1,35 miliardi YTD; nuovi finanziamenti erogati per 343 milioni di euro, 841 milioni YTD; premi polizze protezione per 16 milioni di euro, 43 milioni YTD.Alla fine del primo trimestre del 2022, i risultati commerciali si attestavano a 3,13 miliardi di euro, mentre la raccolta netta totale a 2,38 miliardi di euro.”Continua con decisione l’ottimo trend dei risultati commerciali, che ci porta a chiudere il primo trimestre con 3 miliardi di raccolta totale – ha commentato l’AD Massimo Doris – Con 343 milioni nel mese il risparmio gestito rimane solido per quantità e qualità nonostante il clima di incertezza, grazie anche alla forte componente di flussi ricorrenti dei nostri servizi di investimento automatici”.”Il comparto amministrato si mantiene ampiamente positivo dimostrando la stabilità dei depositi, in costante crescita supportati anche dall’apporto di liquidità dei nuovi clienti, che raggiungono quota 56.500 da inizio anno, il 15% in più rispetto al primo trimestre 2022 – ha continuato -Anche i business del credito e delle polizze protezione continuano a riflettere grande resilienza con 343 e 16 milioni nel mese rispettivamente”.”Banca Mediolanum, anche in questo contesto, si conferma un istituto di riferimento per le famiglie grazie alla sua eccellente solidità patrimoniale”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

  • in

    UniCredit cede portafoglio NPL da 240 milioni di euro

    (Teleborsa) – UniCredit ha annunciato che, per il tramite di una società del Gruppo, UniCredit Bank AG, ha stipulato un accordo per la cessione (pro-soluto) di un portafoglio, composto da prestiti verso imprese Corporate e PMI tedesche, a fondi gestiti da LCM Partners.Il portafoglio ha una creditoria lorda di circa 240 milioni di euro.La vendita del portafoglio rientra nella strategia complessiva del Gruppo UniCredit di mantenere l’esposizione deteriorata (NPE) a livelli minimi, si legge in una nota. LEGGI TUTTO

  • in

    La Svizzera taglia i bonus per i vertici del Credit Suisse

    (Teleborsa) – Il Consiglio federale della Svizzera ha incaricato il Dipartimento federale delle finanze (DFF) di sopprimere tutte le retribuzioni variabili non ancora versate ai tre massimi livelli gerarchici di Credit Suisse, oppure di ridurle del 50 o del 25 per cento. Inoltre, UBS dovrà stabilire un criterio nel suo sistema retributivo che consenta una realizzazione efficace, e quindi possibilmente proficua, degli attivi di Credit Suisse coperti dalla garanzia di perdita statale. Dopo la sospensione a titolo provvisorio delle retribuzioni variabili avvenuta il 21 marzo 2023, il Consiglio federale ha quindi ora deciso le misure definitive. Queste seguono il pacchetto di misure per sostenere l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, approvato lo scorso 19 marzo 2023.Scendendo nei dettagli, le autorità hanno annunciato che, presso Credit Suisse, tutte le retribuzioni variabili dei massimi livelli gerarchici (direzione) non ancora versate alla fine del 2022 vengono soppresse, ridotte del 50 per cento (primo livello gerarchico al di sotto della direzione) o del 25 per cento (secondo livello gerarchico al di sotto della direzione).”Questo intervento interessa le retribuzioni di circa 1.000 collaboratori, da cui verrà dedotto un importo complessivo di 50–60 milioni di franchi”, si legge in una nota.Attualmente le retribuzioni variabili differite degli oltre 49.000 collaboratori ammontano a 635 milioni di franchi, mentre al momento dell’assegnazione il valore di tali retribuzioni era ancora pari a 2,76 miliardi di franchi. In altri termini, a causa dell’andamento negativo delle azioni di Credit Suisse, tutti i collaboratori hanno già subito perdite per oltre 2 miliardi di franchi. Sono inoltre soppresse o ridotte tutte le retribuzioni variabili del 2023 per i tre massimi livelli gerarchici fino al completamento dell’acquisizione da parte di UBS. Credit Suisse dovrà inoltre esaminare le possibilità di restituire le retribuzioni variabili già corrisposte e redigere un pertinente rapporto da presentare al DFF e alla FINMA.UBS dovrà invece prevedere nel suo sistema retributivo un criterio per le persone che si occuperanno della realizzazione degli attivi di Credit Suisse coperti dalla garanzia statale, secondo cui la garanzia di perdita non deve essere utilizzata. “In questo modo viene incentivata una realizzazione possibilmente proficua dei summenzionati attivi”, sottolinea il Consiglio federale. UBS deve inoltre continuare “a tenere adeguatamente conto di fattori come la consapevolezza dei rischi e il rispetto delle regole di condotta nel suo sistema retributivo”. LEGGI TUTTO

  • in

    McCaul (vigilanza BCE): banche eurozona hanno limitate attività legate a criptovalute

    (Teleborsa) – “In Europa, le banche sotto la nostra supervisione hanno ancora limitate attività legate alle criptovalute e finora non abbiamo osservato alcuna esposizione materiale alle stablecoin. La maggior parte delle banche ha esitato a farsi coinvolgere nelle criptovalute a causa dei rischi unici della classe di attività e della volatilità dei prezzi, insieme alle incertezze normative”. Lo ha affermato Elizabeth McCaul, membro del Consiglio di Vigilanza della BCE, in un post sul blog dell’istituzione.McCaul ha spiegato che “quando abbiamo intervistato le banche sui rischi legati alla fornitura di servizi crypto, hanno anche menzionato i rischi operativi, tra cui il rischio IT/cyber, il rischio reputazionale, la dipendenza da terze parti, nonché i rischi di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo”.Oltre a istituti specializzati e di piccole dimensioni, la funzionaria della BCE ha detto che anche “le banche più grandi hanno iniziato a cercare di fornire attività legate alle criptovalute, come servizi di custodia e trading, in risposta alla crescente domanda dei clienti”.”Le banche hanno anche iniziato a esplorare la tokenizzazione di strumenti tradizionali come titoli e depositi come strumento per accelerare la finanza commerciale, i regolamenti di sicurezza e pronti contro termine e per aumentare l’efficienza – ha spiegato – Quando si valuta se impegnarsi in attività di tokenizzazione, una considerazione chiave per le banche è che una quota significativa di potenziali partecipanti deve trovarsi sulla stessa catena o infrastruttura per renderla efficiente”. “Le banche – ha continuato – possono quindi aspettare che emerga un paradigma vincente prima di impegnarsi in tali attività, oppure possono sfruttare lo slancio per stabilire lo standard del settore. Dal punto di vista della vigilanza, è importante valutare questi prodotti e servizi in base alla loro funzione economica: la tecnologia di per sé non modifica i diritti o gli obblighi sottostanti.(Foto: Kanchanara on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    BPER, Fitch migliora rating a BBB- con outlook Stabile

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha migliorato il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) di BPER Banca a “BBB-” da “BB+” e il Viability Rating (VR) a “bbb-” da “bb+”. L’outlook è “Stabile”.L’upgrade, si legge in una nota dell’agenzia di rating, riflette “i progressi compiuti da BPER nell’attuazione della strategia di riduzione dei crediti deteriorati, che si traduce in un significativo miglioramento della qualità dell’attivo a livelli più vicini alle medie internazionali e in una riduzione del capitale investito sui crediti deteriorati”. Questi miglioramenti hanno “notevolmente ridotto la vulnerabilità di BPER agli shock della qualità degli attivi in Italia a livelli in linea con pari rating”.Inoltre, l’upgrade considera anche il rafforzamento della presenza della banca in Italia, a seguito delle recenti acquisizioni delle filiali Banca Carige e ex Intesa Sanpaolo, che dovrebbero nel tempo contribuire a migliorare la redditività operativa. LEGGI TUTTO

  • in

    Banco BPM, Fitch conferma rating BBB- con outlook Stabile

    (Teleborsa) – Fitch ha confermato i rating di Banco BPM in area investment grade, con outlook “Stabile”. In particolare, il Long Term Issuer Default Rating (IDR) è “BBB-“. I rating assegnati alla controllata Banca Akros, specializzata nel CIB, sono equiparati a quelli della capogruppo Banco BPM.I rating di Banco BPM, si legge nella nota dell’agenzia di rating, riflettono il suo franchise, “con una presenza più forte nel ricco nord Italia, una buona diversificazione del business per prodotto e un graduale miglioramento della redditività core e della qualità dell’attivo”.Inoltre, riflettono “il suo modello di business stabile, che è orientato verso il settore bancario commerciale ma abbastanza diversificato nelle attività di gestione patrimoniale e assicurativa”. La strategia viene descritta come “chiara e coerente con il modello di business”, sebbene “possa essere soggetta a cambiamenti se si materializzano opportunità di accrescimento del valore di crescita inorganica”. LEGGI TUTTO

  • in

    Bonus edilizi, ricessione crediti fiscali: accordo tra Intesa Sanpaolo e Luiss Guido Carli

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo e l’Università Luiss Guido Carli hanno siglato un accordo per la ricessione dei crediti fiscali legati ai Bonus Edilizi e al Superbonus per un valore fiscale pari a 60 milioni di euro. Intesa Sanpaolo è stata la prima banca ad annunciare l’operatività in ambito Superbonus, Ecobonus e Sismabonus ad agosto 2020 e, attraverso un sistema di controlli monitorato dal partner Deloitte su una piattaforma online dedicata ai clienti Intesa Sanpaolo, ha acquisito oltre 16 miliardi di crediti fiscali, pari al 50% del mercato, che corrispondono a circa 200mila pratiche evase per oltre 70mila clienti associati ad oltre 160mila immobili riqualificati sul territorio nazionale.Il Gruppo guidato da Carlo Messina è stata inoltre la prima banca italiana a dare piena attuazione al Decreto Aiuti, che ha previsto la ricessione al mondo delle imprese con la finalità di ampliare la capacità fiscale delle banche. In una fase in evoluzione, la Banca ha utilizzato e prosegue nell’utilizzare questo strumento con continuità e ha avviato contratti di ricessione per oltre 6 miliardi di euro. “L’obiettivo – spiega Intesa Sanpaolo in una nota – è continuare a coinvolgere un cospicuo numero di imprese per riattivare il mercato della cessione dei crediti e il contratto siglato con l’Università Luiss Guido Carli risponde esattamente a tale logica”.Un obiettivo che Luiss ha condiviso, “convinta dell’importanza di dare un contributo di supporto al settore delle costruzioni, fondamentale per l’ammodernamento del patrimonio immobiliare del Paese”.”Grazie all’importante accordo con Luiss – ha dichiarato Roberto Gabrielli, direttore regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo –continuiamo a dare attuazione al meccanismo di ricessione dei crediti fiscali per il Superbonus e altri bonus edilizi per ampliare la capacità fiscale delle banche. È un’operazione importante e auspichiamo che seguano presto nuove iniziative con altre imprese del territorio, che possano cogliere un vantaggio fiscale significativo e, al tempo stesso, contribuire ad un’iniziativa a sostegno del Sistema Italia. Il nostro Gruppo ha sempre operato in collaborazione con Deloitte, offrendo un elevato grado di controllo delle pratiche e garantendo quindi un portafoglio crediti di qualità. Questo rappresenta un valore sia per le imprese edili che si rivolgono a noi, sia per le aziende che acquistano i crediti fiscali maturati”.”Grazie all’accordo con Intesa Sanpaolo, – ha affermato il direttore Generale della Luiss, Giovanni Lo Storto – consolidiamo ulteriormente il costante impegno dell’Ateneo nelle tematiche ESG. È una iniziativa, con uno dei nostri partner storici, che auspichiamo possa essere seguita da altre realtà del Lazio, e non solo, e che conferma come le università possano rappresentare hub in grado di generare un impatto concreto e positivo nel territorio in cui operano”. LEGGI TUTTO

  • in

    Unicredit riprende l'acquisto dei crediti del Superbonus

    (Teleborsa) – UniCredit riapre, a partire da oggi, 3 aprile, il mercato della cessione dei crediti collegati al superbonus e gli altri bonus edilizi in Italia per supportare gli operatori che hanno completato i lavori e necessitano di cedere i crediti avendo raggiunto la capienza fiscale (cosiddetti “esodati”).La banca ha infatti messo a punto una soluzione che consente alle imprese, artigiani e professionisti che abbiano maturato crediti fiscali a fronte di sconto in fattura per spese sostenute nel 2022 di smobilizzare tali crediti, ottenendo la liquidità necessaria a proseguire la loro attività.L’ammontare complessivo del credito per singola pratica deve essere superiore a 10 mila e inferiore ai 600 mila euro e la pratica deve essere in possesso di tutta la documentazione richiesta nel corso dell’istruttoria, con asseverazioni, attestazioni e visto di conformità per tutte le tipologie di intervento, oltre che il codice univoco. La banca prevede nuovi prezzi di acquisto in linea con il mercato.L’acquisto dei crediti viene effettuato da EBS Finance, società di cartolarizzazione appartenente al Gruppo UniCredit, che successivamente li cederà a clienti terzi. A questo fine UniCredit ha già perfezionato accordi con 6 importanti player di mercato operanti in diversi settori economici (grande distribuzione, moda, sanità, attività di agenzia del lavoro temporaneo, e produzione/distribuzione di energia) ed è in procinto di stipulare ulteriori 11 accordi, per un controvalore che consentirà l’assorbimento progressivo dei crediti fiscali che la banca acquisterà dalla propria clientela, realizzando di fatto una soluzione di sistema imprese-banca-imprese.Andrea Orcel, Amministratore Delegato e Responsabile per l’Italia di UniCredit ha affermato: “Questa iniziativa è solo l’ultima in ordine di tempo a testimoniare il sostegno costante che forniamo a individui e imprese impegnati a fare prosperare la nostra economia. Queste persone e queste imprese sono il cuore delle comunità che siamo impegnati a supportare, ed è giusto farlo in ogni modo possibile, sia attraverso la tradizionale funzione di banca sia, nei momenti di difficoltà, andando oltre per aiutarli ad avere successo. In questo caso, l’iniziativa aiuterà imprese, professionisti e artigiani a liberare spazio fiscale e ottenere liquidità, un elemento importante per tornare alla migliore capacità operativa e commerciale. Le piccole attività economiche sono una parte fondamentale della nostra economia e sono quindi lieto di poter aggiungere un’altra iniziativa al nostro più ampio programma di sostegno a loro favore”.L’iniziativa annunciata oggi si aggiunge alle numerose già messe in campo da UniCredit per le imprese e professionisti impegnate nell’efficientamento strutturale del patrimonio edilizio italiano, in piena coerenza con l’impegno del Gruppo per la transizione verso un’economia sostenibile. LEGGI TUTTO