(Teleborsa) – Banca Valsabbina ha voglia di continuare a crescere e non si fermerà all’acquisizione di Integrae SIM per presidiare meglio i territori in cui opera e ampliare la propria offerta commerciale, con un occhio di riguardo al mercato dei capitali. L’obiettivo è comunque quello di servire meglio le aziende clienti, nella maggior parte Piccole e Medie Imprese (PMI), che si dimostrano sempre più aperte a strumenti di finanza alternativa e all’apertura del capitale per favorire la crescita.”Abbiamo fatto un investimento importante su Integrae SIM e siamo convinti che con il nostro ingresso il business possa accelerare, anche perché vogliamo dare un servizio ulteriormente avanzato alla nostra clientela”, spiega a Teleborsa Hermes Bianchetti, Vicedirettore Generale Vicario di Banca Valsabbina. “Vogliamo puntare – oltre che sull’Equity Capital Markets – anche sul Debt Capital Markets, andando a proporre strumenti come bond e minibond che possono essere particolarmente appetibili a società che hanno interesse a crescere e farsi conoscere”, ha aggiunto.Banca Valsabbina ha annunciato ieri l’accordo per acquisire la quota di maggioranza del 52% detenuta nella SIM milanese da Arkios Italy, raggiungendo pertanto il 78% del capitale. L’istituto bresciano nel corso del 2020 aveva perfezionato l’acquisito del 26% di Integrae SIM, nell’ambito di un’operazione che aveva visto la partecipazione anche di Arkios Italy, advisor finanziario indipendente specializzato in M&A, in qualità di socio di maggioranza di Integrae SIM.Integrae SIM è un intermediario specializzato nella strutturazione di operazioni di Equity Capital Market sul mercato Euronext Growth Milan (EGM), il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita. In questo segmento si posiziona – per numero di operazioni seguite – tra i principali Global Coordinator, Euronext Growth Advisor (EGA) e Specialist. La SIM ha portato a termine due nuove quotazioni da inizio anno, dopo le 11 del 2022. Se si considerano gli ultimi tre anni, ovvero dal 2020, sono invece 33 le società che hanno fatto il proprio ingresso in Borsa grazie al team di professionisti guidato da Luigi Giannotta, mentre il totale dalla nascita dell’EGM è arrivato a quota 83.Bianchetti è sicuro che i territori di riferimento di Banca Valsabbina – i principali capoluoghi del Nord Italia con una forte presenza in Lombardia – siano un bacino molto interessante per alimentare la pipeline di IPO a Piazza Affari: “Quella alla quotazione è una sensibilità che cresce sempre più nel tempo. Fino a qualche anno fa, nel proporre a un’azienda familiare l’apertura del capitale, ci si trovava di fronte a una non disponibilità. Oggi questo strumento viene sempre più conosciuto e le opportunità crescono. Se in origine non era all’ordine del giorno parlare di IPO con le PMI, vediamo ora che questa sensibilità sta crescendo e lo strumento della quotazione viene considerato, anche grazie agli incentivi fiscali”.Banca Valsabbina, la principale banca popolare di Brescia, è stata fondata nel 1898 e da alcuni anni ha avviato un processo di rinnovamento delle proprie strategie di sviluppo e di offerta dei servizi, con soluzioni complementari rispetto al modello tradizionale e un focus sulle PMI. Rientrano in questo percorso i servizi che la banca, anche con il supporto di Integrae SIM, sta fornendo alle PMI che intendono accedere al mercato dei capitali, ma anche le numerose collaborazioni con realtà che operano in ambito Fintech, per operazioni di finanza strutturata ed integrata.Questo percorso continuerà nei prossimi anni. “Vogliamo creare delle collaborazioni commerciali e strategiche e, dove c’è l’opportunità, anche di ingresso nel capitale, con quelle che realtà che possono essere complementari al nostro modo di essere tradizionali – afferma Bianchetti – Si tratta di tutto quello che può permetterci un servizio più completo o diverso alla clientela rispetto alla filiera tradizionale, su cui però continuiamo a puntare come dimostra il fatto che proseguiamo nell’aprire filiali. La tradizionalità resta un caposaldo, ma può essere tranquillamente abbinata a operazioni come quella con Integrae SIM o con opportunità fintech, con prodotti innovativi, veloci e che ci permettono di raggiungere territori non coperti dalle reti fisiche o a distanza”.Banca Valsabbina ha chiuso il 2022 con la migliore performance della sua storia: l’utile netto ha raggiunto i 41,4 milioni di euro, gli impieghi a clientela sfiorano i 3,9 miliardi di euro e le masse in gestione sono superiori agli 11 miliardi di euro. Oggi l’istituto opera attraverso una rete territoriale che conta 70 filiali, di cui 43 in provincia di Brescia, 8 in provincia di Verona e 3 a Milano, e impiega più di 800 dipendenti.Questi numeri potrebbero portare a nuove operazioni straordinarie, a cui il manager non chiude la porta, anche perchè dice che la banca è “sempre attenta alle occasioni che il mercato presenta”. “Sicuramente dei target sono in corso di valutazione, anche se non è obbligatorio fare qualcosa – precisa – Se ci fosse qualche opportunità che ci permetta di incrementare la forza commerciale sul territorio o la nostra capacità di offrire servizi sicuramente la valuteremo”.Ora il focus è però sul perfezionamento dei rapporti con Integrae SIM, per la quale Banca Valsabbina ha battuto la concorrenza di altre realtà, anche perchè “eravamo agevolati dal fatto di essere nella compagine societaria, avevamo rapporti diretti e non ci siamo fatti distrarre dalle voci di interesse da parte di terzi soggetti”.Inevitabile qualche avvicendamento in CdA, vista l’uscita di Arkios Italy, ma in quanto a board e management “non c’è nessuna necessità di stravolgere le cose”, sottolinea Bianchetti, aggiungendo che “la macchina di Integrae SIM funziona bene, produce redditività e abbiamo grande fiducia nel management”. 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