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    Credemvita, aumento di capitale da 100 milioni per supportare strategia e solidità

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Credemvita ha varato un aumento di capitale di 100 milioni di euro, che sarà interamente sottoscritto dalla controllante Credito Emiliano, con l’obiettivo di supportare la strategia di sviluppo della compagnia e mantenere elevati livelli di solidità.Credemvita è la compagnia di assicurazioni del gruppo Credem che offre polizze vita e previdenziali, operando all’interno dell’area Wealth Management. La società distribuisce le proprie polizze esclusivamente attraverso le reti del gruppo Credem, retail e private (Credem Banca e Credem Euromobiliare Private Banking) e attraverso Avvera e, al 31 marzo 2023, aveva in essere circa 240.000 polizze. Credemvita ha registrato a fine marzo 2023 una raccolta premi pari a 439 milioni di euro (+32% a/a).Dal punto di vista tecnico, successivamente all’approvazione dell’assemblea straordinaria, verrà sottoposto all’autorizzazione dell’IVASS il nuovo testo statutario, le cui modifiche attengono unicamente al dato relativo all’aumento del capitale, che passerà dagli attuali 121.600.044 euro a 221.600.070 euro. Gli effetti patrimoniali dell’operazione proiettano il ratio di solvibilità pari al 163% al 31 marzo 2023, a 193%, valore ricalcolato sullo stesso periodo.”Il contesto in cui ci troviamo ad operare ormai da molti anni ci ha abituato ad essere estremamente reattivi ai diversi cambiamenti che il mercato con sempre maggiore frequenza manifesta – ha dichiarato Rossella Manfredi, direttore generale di Credemvita – È importante quindi lavorare sempre su soluzioni per specifiche esigenze e in tal senso è necessario un impegno costante di ascolto della clientela affinché i prodotti assicurativi possano aiutare a coprire oltre le esigenze di investimento, anche quelle di protezione, pianificazione successoria e diversificazione”.(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    BBVA lancia prima emissione AT1 dopo la crisi Credit Suisse

    (Teleborsa) – BBVA, primario gruppo bancario spagnolo, è tornata sul mercato con un’emissione di obbligazioni contingent convertible (CoCo) AT1, con rimborso 21 dicembre 2028 e tasso di interesse iniziale dell’8,75%. Si tratta del primo CoCo bond emesso da BBVA da luglio 2020 e la prima emissione di questo tipo da parte di una banca europea dalla crisi del Credit Suisse nel marzo 2023.L’emissione di BBVA offre flessibilità al gruppo spagnolo per affrontare le imminenti opzioni di rimborso dalle precedenti emissioni di AT1, con il 24 settembre di quest’anno che è la data più vicina. I bookrunner per questa emissione sono Barclays, BBVA, Bank of America, Citi, Goldman Sachs e Natixis. LEGGI TUTTO

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    Lovaglio: MPS non va svenduta, terzo polo non è salvataggio

    (Teleborsa) – “Il tema non è fare il terzo polo per salvare MPS, non ne abbiamo bisogno. Il terzo polo siamo noi. Noi pensiamo al terzo polo con una logica aggregativa, non per farci salvare”. Lo ha affermato l’amministratore delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena, Luigi Lovaglio, nel corso del Congresso Nazionale della FABI.Oggi “siamo una banca ancora molto presente sul territorio” e “dopo aver compiuto percorso virtuoso stiamo lavorando per avere una redditività a doppia cifra a fine anno”, ha aggiunto, spiegando che il tema vero è quello delle “dimensioni” delle banche italiane per competere a livello internazionale.”Sento parlare di terzo polo in continuazione e penso a una dimensione anche fisica – ha detto – Io penso a famiglie, imprese e territori e alla tutela dell’italianità del nostro risparmio. Oggi le principali 7-8 banche europee sono più piccole della prima banca americana, Intesa è quinta. Se vogliamo pensare in ottica di sviluppo e sostegno dell’economia bisogna pensare alle dimensioni. Se noi non abbiamo grandi banche, grandi capitali per finanziare le imprese rischiamo di diventare oggetto di interesse per altri player. Bisogna avere dimensioni tali da poter presidiare l’economia e tutelare l’italianità del risparmio”.In merito all’uscita del Tesoro deve uscire, Lovaglio ha detto che “non c’è bisogno di svendere quando una banca produce dividendi e redditività”.”Io voglio creare valore, capacità di generare capitale nel tempo – ha spiegato – Noi a fine anno abbiamo fatto metà valore dell’aumento capitale, perché la banca è una banca sana. Concentrarsi solo su MPS in materia di dibattito sulle aggregazioni lo trovo estremamente riduttivo. Certo, il Tesoro deve uscire, ma le soluzioni possono essere tante: si può andare sul mercato, fare aggregazioni, trovare un partner stabile”. LEGGI TUTTO

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    Banche, Messina: “Sì ad aumenti economici in rinnovo Ccnl”

    (Teleborsa) – L’ad del gruppo Intesa Sanpaolo Carlo Messina ritiene “inaccettabile” non “concedere aumenti consistenti ai lavoratori in banca”, considerate anche le previsioni di crescita degli utili. Intervenuto al Congresso nazionale Fabi che si è aperto oggi a Roma, Messina ha quindi aperto alle richieste sindacali sulla parte economica per il rinnovo del contratto nazionale dei bancari. Il banchiere ha anche detto di vedere “con grande favore” la possibilità della “partecipazione dei dipendenti agli utili”. Ipotesi che ha detto di aver chiesto di “studiare” all’interno della banca. “Con utile netto di 7 miliardi di euro, – ha detto Messina – non ho coraggio a guardare in faccia le persone e dire che mi metto a negoziare su questo aspetto”.L’apertura alle richieste sindacali relative alla parte economica per il rinnovo del contratto nazionale del settore del credito è condivisa anche dall’ad di Bper Piero Luigi Montani. “Volete che dica una cosa diversa da Messina? – ha detto Montani scherzando dal palco del congresso nazionale della Fabi –. L’aspetto economico – ha affermato – è importante, ma non il più importante. Credo che Messina abbia ragione, stiamo negoziando e sono convinto che si chiuderà bene e velocemente. Credo si farà e credo la parte economica non sia la più importante. Il mondo delle banche sta cambiando e le banche sono diverse una dall’altra. Se non andiamo avanti nella direzione di contratti più flessibili rischiamo delle rigidità che frenano i cambiamenti in atto”.”Sono ottimista sulla fase di crescita dell’Italia – ha affermato il Ceo di Intesa SanPaolo a margine del congresso –. “Il paese può contare su una fortissima forza di imprese e famiglie, una grande capacità di innovare su e una crescita del PIL superiore all’Europa. Sei mesi fa ci avremmo messo la firma per stare nella condizione in cui siamo oggi”. Il ceo ha riconosciuto come l’inflazione possa avere avuto degli effetti negativi sulla produzione industriali ma ha richiamato altri dati positivi quali ad esempio i servizi e il turismo. “Mi pare ci sia un fattore importante che è rappresentato dalla stabilità, che è un elemento che ci differenzia da tutti gli altri sistemi politici dell`Europa di questa fase” ha detto Messina, replicando alla richiesta di commentare i primi sei mesi del governo Meloni. “Questo – ha proseguito – è un punto estremamente positivo, che può consentire di avere un arco temporale pluriennale ed è solo su un arco temporale pluriennale che si riescono a realizzare gli investimenti e a poter accelerare la crescita del nostro paese. Noi – ha detto ancora il numero uno di Intesa Sanpaolo – abbiamo moltissimi punti di forza come Paese, però indubbiamente la crescita è indispensabile per poter rafforzare il posizionamento del Paese in Europa e anche per ridurre le disuguaglianze nel Paese e rendere sostenibile il nostro debito”. Rinnovo del contratto nazionale dei 280mila dipendenti delle banche italiane, fusioni, regole europee e trasformazione digitale sono i temi al centro del 22mo congresso della Fabi, principale sindacato del settore creditizio. Una tre giorni di dibattiti e confronti a cui parteciperanno i vertici di Abi e Federcasse oltre che dei principali gruppi bancari e finanziari del Paese. LEGGI TUTTO

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    BPER, Montani: non siamo nelle condizioni di esaminare altre operazioni M&A

    (Teleborsa) – “Oggi non siamo nelle condizioni di esaminare o prendere in considerazione altre operazioni. Questo non significa che siamo favorevoli o contrari al terzo polo”. Lo ha affermato l’amministratore delegato di BPER Banca, Piero Luigi Montani, nel corso del Congresso Nazionale della FABI.Le parole di Montani sono arrivate in risposta a una domanda sull’interesse del gruppo emiliano all’attesa formazione di un terzo polo bancario, coinvolgendo – in particolare – Banca Monte dei Paschi di Siena.”Ci sono altre banche che hanno superato il fiume e sono sull’altra sponda, noi siamo nel guado, abbiamo bisogno di consolidare”, ha aggiunto, sottolineando la veloce crescita del perimetro e degli attivi del gruppo a seguito dell’acquisizione degli sportelli UBI e di Banca Carige.Venerdì, a margine dell’assemblea CONSOB, sia Montani che Carlo Cimbri – presidente di Unipol, che è importante azionista della banca emiliana – avevano smentito le indiscrezioni su una possibile convergenza tra BPER e MPS. LEGGI TUTTO

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    Popolare Bari nomina nuovo CdA. Pasquale Casillo presidente

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Banca Popolare di Bari (Gruppo Mediocredito Centrale) ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione, composto da: Pasquale Casillo, Presidente del Consiglio di Amministrazione; Simonetta Acri; Luciano Filippo Camagni; Cristiano Carrus; Elena De Gennaro; Grazia Dicuonzo; Francescopaolo Ranieri.Il nuovo collegio sindacale risulta composto da: Ignazio Parrinello, Presidente; Monica Golini, Sindaco effettivo; Luigi Maria Rocca, Sindaco effettivo; Marcella Galvani, Sindaco supplente; Gandolfo Spagnuolo, Sindaco supplente.I nuovi organi sociali resteranno in carica per gli esercizi finanziari 2023 – 2024 – 2025.”Nell’esprimere il mio personale ringraziamento per la nomina – ha dichiarato Pasquale Casillo – non posso che manifestare l’entusiasmo e la motivazione con cui daremo grande impulso e supporto all’azione di rilancio della banca, avviata nell’ultimo biennio. Sono certo che riusciremo a rendere un utile servizio alle famiglie ed alle imprese del Meridione d’Italia e, di conseguenza, all’intero paese”. LEGGI TUTTO

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    EBA, rimangono quattro le banche a rilevanza sistemica in Italia

    (Teleborsa) – L’Autorità bancaria europea (EBA) ha aggiornato oggi l’elenco degli altri istituti di rilevanza sistemica (O-SII) nell’Unione europea che, insieme agli istituti di rilevanza sistemica globale (G-SII), sono identificati come di rilevanza sistemica dalle autorità competenti in base a criteri armonizzati.Sono 180 le banche identificate come sistemicamente rilevanti nel 2022 (al più alto livello di consolidamento in ogni paese) con coefficienti di riserva compresi tra lo 0,25% e il 3%.Per l’Italia sono state confermate Intesa Sanpaolo (buffer O-SII a 0,75%) UniCredit (buffer O-SII all’1%) Banco BPM (buffer O-SII a 0,25%), Banca Monte dei Paschi di Siena (buffer O-SII a 0,25%). LEGGI TUTTO

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    UniCredit Bulbank, Fitch conferma BBB con outlook stabile

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha confermato il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) di UniCredit Bulbank (controllata con sede in Bulgaria del gruppo bancario italiano) a “BBB” con outlook stabile e il suo Viability Rating (VR) a “bb+”.L’agenzia di rating afferma che l’ambiente economico bulgaro continua a convergere verso i livelli CEE, migliorando le opportunità delle banche bulgare di svolgere attività costantemente redditizie.Bulbank è una delle più grandi banche nel concentrato settore bancario bulgaro. Il profilo di business della banca è sostenuto da quote di mercato elevate (circa il 19% degli asset del settore a fine 2022), in particolare tra le grandi imprese. Il modello di business di Bulbank è “rimasto resiliente a vari shock attraverso i cicli economici”, si legge in una nota. LEGGI TUTTO