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    Commerzbank, ulteriori accantonamenti per mBank dopo sentenza tribunale

    (Teleborsa) – Commerzbank ha comunicato che registrerà un ulteriore accantonamento di circa 342 milioni di euro a causa della sua controllata polacca mBank (per il suo portafoglio di prestiti in CHF). Il risultato operativo del secondo trimestre di Commerzbank sarà gravato da un importo corrispondente che sarà contabilizzato come ricavi negativi in “Altri proventi netti”. L’accantonamento aggiuntivo deriva da un adeguamento dei modelli di accantonamento principalmente in conseguenza di una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea relativa ai prestiti in valuta estera di un concorrente di mBank.Nonostante questo onere, Commerzbank mira ancora a un risultato netto nel 2023 “ben superiore” a quello del 2022. Le prospettive dipendono dall’ulteriore sviluppo dei mutui in franchi svizzeri di mBank e si basano sull’ipotesi di una lieve recessione in Germania. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Goldman Sachs ha quota potenziale del 6,96%

    (Teleborsa) – Goldman Sachs continua a muoversi sul capitale di UniCredit, sia tramite acquisti di azioni che altri strumenti. Secondo le comunicazioni della Consob relative alle partecipazioni rilevanti, con riferimento al 15 giugno, la banca d’affari statunitense ha una quota potenziale 6,96% del capitale. La partecipazione è detenuta tramite Goldman Sachs International e altre 12 società controllate.Scendendo nei dettagli, lo 0,84% sono diritti di voto riferibili ad azioni. Lo 0,32% sono azioni oggetto di contratti di prestito titoli senza data di scadenza e con possibilità di restituzione in qualsiasi momento.L’1,93% sono contratti di opzione “Put”, “Call” e “Future” e obbligazioni convertibili con date di scadenza comprese tra il 15/06/2023 ed il 15/12/2050.Il restante 3,87% è: per l’1,69% contratto “Future” con date di scadenza comprese tra 16/06/2023 ed il 17/12/2032; per l’1,25% contratto di opzione “Call” con date di scadenza comprese tra il 16/06/2023 ed il 31/03/2035; per lo 0,94% altri contratti di opzione “Swap”, “Put”, “Forward” e “Call Warrant” con date di scadenza comprese tra il 16/06/2023 ed il 14/03/2033. LEGGI TUTTO

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    Intesa, Goldman Sachs ha quota potenziale dello 0,85%

    (Teleborsa) – Goldman Sachs si muove sul capitale di Intesa Sanpaolo, sia tramite compravendita di azioni che altri strumenti. Secondo le comunicazioni della Consob relative alle partecipazioni rilevanti, con riferimento al 16 giugno, la banca d’affari statunitense ha una quota potenziale dello 0,85% del capitale.Scendendo nei dettagli, lo 0,41% sono diritti di voto riferibili ad azioni, lo 0,10% è una partecipazione potenziale, lo 0,01% posizioni lunghe con regolamento fisico e lo 0,33% posizioni lunghe con regolamento in contanti.L’ultima posizione dichiarata era complessivamente del 6,13% ed era relativa al 12 giugno. LEGGI TUTTO

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    Lovaglio: MPS è grande opportunità a quotazioni attuali, mercato deve consolidarsi

    (Teleborsa) – “È molto importante far emergere il valore di questa banca e l’anno scorso abbiamo fatto una grande trasformazione. La situazione sarà evidente andando avanti e la banca sarà valorizzata per quello che è. La banca alle quotazioni attuali è una grande opportunità e diventa molto più facile pensare operazioni di integrazione”. Lo ha affermato Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena, nel corso di un convegno sugli NPL organizzato da Il Sole 24 Ore. “L’estrazione di valore è continua e questa sarà una banca quest’anno farà un Return on tangible double digit”, ha aggiunto.Sollecitato sul fronte M&A, l’AD ha detto che “in un paese che sta cercando di cambiare alcuni indirizzi, servono banche grandi. Non è una necessità ora, ma credo che in un’ottica prospettiva il mercato debba consolidarsi. La concentrazione è indispensabile per servire meglio il paese, ma non è solo una questione di MPS e credo che queste questioni debbano essere sul tavolo anche di altri player”.Analizzando la situazione di MPS, ha detto che “la cosa che ci fa stare tranquilli è la strada che abbiamo intrapreso, e non ci distrare da una situazione che potrebbero farci abbassare la guardia, come i benefici dai tassi di interesse, un trend che però è destinato a mutare. Quindi le banche devono essere pronte a generare la redditività con altre voci del conto economico e la guardia deve essere molto alta”.”L’aumento dei tassi e dell’inflazione sono fattori che fanno pensare a nuvole all’orizzonte e dobbiamo essere focalizzati sulle tre fasi che interessano l’attività della banca: l’erogazione, il monitoraggio e il recupero – ha detto Lovaglio – È molto saggio evitare di celebrare momenti così favorevoli, mettendo fieno in cascina come stiamo facendo. Abbiamo dato una guidance sul costo del rischio che conferma i livelli del 2022, anche se i segnali di inizio anno potevano suggerisce un valore più basso”.”Dobbiamo accelerare nell’attuazione del piano ed è molto importante la specializzazione”, ha detto il numero uno di MPS, aggiungendo che “è importante essere time to market e avere costi bassi” e che “questo effetto esogeno dei tassi deve far riflettere sul fare gli investimenti che altrimenti non avremmo potuto fare”. LEGGI TUTTO

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    Banche italiane, incidenza delle commissioni in netta crescita da crisi finanziaria

    (Teleborsa) – Nel sistema bancario italiano il rapporto tra commissioni e asset totali è il più elevato tra i maggiori paesi dell’area euro, ed è cresciuto in modo pressoché costante dal 2008. Il livello delle commissioni addebitate dalle banche alla propria clientela non è una variabile soggetta a regolamentazione, ma il suo peso e la sua evoluzione nel tempo “possono segnalare sia rischi per la sostenibilità dei modelli di business delle banche sia frizioni nella correttezza dei rapporti con i clienti”. Lo si legge nella ricerca “Commissioni bancarie, tra trend e modelli di business” della Banca d’Italia.Secondo lo studio degli economisti di via Nazionale, l’aumento del reddito da commissioni ha coinvolto tutte le categorie di banche, ma le quote di reddito generate dalle commissioni e l’uso delle tipologie di commissioni sono molto eterogenee tra le banche. Ad esempio, le banche cooperative significative hanno ratio in media inferiori tra le fee totali e gli asset totali, ma ratio più elevati tra le commissioni per gli ordini di pagamento, le carte di pagamento e la gestione dei conti.I risultati della ricerca mostrano che commissioni più elevate sono associate a spese operative più elevate e livelli di capitale inferiori. Questi risultati sono generalmente stabili nel tempo, nelle categorie bancarie e nei tipi di commissioni. “Le stime non implicano un nesso causale tra le variabili – viene sottolineato – tuttavia, suggeriscono che un reddito da commissioni più elevato richiede o si ottiene quando la struttura dei costi è più ingombrante e che la dipendenza dal reddito da commissioni è più pronunciata per le banche con livelli di capitale inferiori”.Inoltre, i risultati mostrano che non esiste una relazione stabile tra commissioni e margine di interesse a livello bancario, il che suggerisce che l’aumento delle commissioni dopo la crisi finanziaria globale non è semplicemente e interamente dovuto al calo dei profitti da prestito causato dal prolungato periodo di bassi tassi di interesse.Più in generale, le banche più specializzate nell’attività di prestito tradizionale risultano utilizzare meno le commissioni come fonte di reddito rispetto alle banche specializzate nell’attività di investimento. In effetti, l’analisi di Bankitalia suggerisce che le banche i cui modelli di business sono più focalizzati sui prestiti alle famiglie hanno meno probabilità di fare affidamento sulle commissioni e non sembrano sfruttare i prestiti per ampliare la portata delle commissioni. LEGGI TUTTO

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    IBL Banca, Scope conferma rating BBB con outlook Stabile

    (Teleborsa) – Scope ha confermato il rating “BBB” e l’outlook “Stabile” su IBL Banca, specializzata nel settore dei finanziamenti tramite cessione del quinto (CdQ). Il rating è determinato dal suo “posizionamento privilegiato” nella sua nicchia di mercato, “un’attività a rischio relativamente basso”.La valutazione del contesto operativo “di supporto” riflette l’opinione di Scope secondo cui l’economia italiana è matura e diversificata, con un solido quadro giuridico e normativo. Tuttavia, l’ambiente competitivo per il settore CdQ è “recentemente diventato più difficile”.Scope valuta IBL come “developing” per quanto riguarda la sostenibilità a lungo termine (ESG). Pur riconoscendo il rinnovato impegno di IBL per la digitalizzazione, la valutazione considera anche il rischio di persona chiave relativo a Mario Giordano, amministratore delegato della banca che ricopre il ruolo dal 1998 e detiene una quota del 50% dell’istituto.L’outlook “Stabile” riflette l’opinione di Scope secondo cui IBL sarà “in grado di mitigare la pressione sui margini dovuta all’aumento dei costi di finanziamento”. LEGGI TUTTO

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    IBL Banca, collocato bond Tier2 per valore nominale di 65 milioni di euro

    (Teleborsa) – IBL Banca, specializzata nel settore dei finanziamenti tramite cessione del quinto, ha collocato con successo una emissione obbligazionaria subordinata di tipo Tier 2 per un valore nominale di 65 milioni di euro destinata agli investitori professionali e qualificati.La domanda sostenuta degli investitori ha portato a estendere l’offerta iniziale di 50 milioni di euro fino a 65 milioni di euro, fissando il rendimento ad un livello leggermente inferiore rispetto alle stime iniziali, si legge in una nota.Il bond è stato prezzato alla pari con uno spread di 671,3 bps rispetto al tasso Mid Swap di periodo pari a 3,162% e una cedola di 9,875%. Il titolo ha durata dieci anni, con possibilità di essere richiamato alla scadenza del quinto anno (NC5) e sarà ammesso alla negoziazione sul sistema multilaterale di negoziazione gestito da Euronext Dublin.Morgan Stanley ha svolto il ruolo di Sole Bookrunner e IBL Banca il ruolo di Co-Lead Manager. LEGGI TUTTO

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    ViViBanca valuta fusione per incorporazione di Banca Popolare del Mediterraneo

    (Teleborsa) – ViViBanca, banca torinese specializzata nel credito alle famiglie attraverso la cessione del quinto, e Banca Popolare del Mediterraneo, istituto di redito popolare con sede a Napoli, hanno comunicato l’avvio delle attività propedeutiche per la realizzazione di un’operazione avente ad oggetto la fusione per incorporazione di Banca Popolare del Mediterraneo in ViViBanca.Banca Popolare del Mediterraneo ha accettato l’offerta vincolante ha concesso fino al 30 giugno 2023 un periodo di esclusiva a ViViBanca. La struttura dell’operazione prevede anche un processo di rafforzamento patrimoniale del soggetto risultante dalla fusione, da realizzarsi mediante un aumento di capitale e un prestito obbligazionario subordinato.L’iniziativa si inquadra nell’ambito del percorso di crescita e di diversificazione del modello di business di ViViBanca e alla connessa volontà di affiancare al finanziamento alla clientela consumer (attività core di ViViBanca) una nuova linea di business specializzata nei finanziamenti e nei servizi per le PMI, si legge in una nota. Il gruppo torinese è già presente in Campania con la sede secondaria di Salerno e l’hub commerciale di Napoli.Inoltre, la fusione si inserirebbe nel più ampio contesto delle misure adottate dalla Banca Popolare del Mediterraneo che sta da tempo valutando la necessità di muovere verso una possibile integrazione con un partner dotato di adeguata esperienza in campo bancario, anche al fine rafforzare la situazione patrimoniale della banca stessa. LEGGI TUTTO