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    BNP Paribas, Philippe Maillard nuovo Chief Operating Officer

    (Teleborsa) – Philippe Maillard, in precedenza Chief Operating Officer della divisione Corporate & Institutional Banking (CIB), è nominato Chief Operating Officer di BNP Paribas dall’11 febbraio 2025. Entra a far parte del Executive Committee di BNP Paribas e riferirà a Jean-Laurent Bonnafé, Chief Executive Officer di BNP Paribas.”Sono lieto di dare il benvenuto a Philippe nell’Executive Committee del Gruppo, in un ruolo essenziale per rafforzare le nostre capacità operative e guidare la nostra trasformazione – ha affermato Jean-Laurent Bonnafé – La sua carriera all’interno del Gruppo, la sua competenza e il lavoro svolto negli ultimi anni per supportare lo sviluppo e la crescita di CIB saranno risorse importanti per guidare questa missione”.Maillard prende il posto di Laurent David, che lunedì ha annunciato di lasciare la sua posizione per dedicarsi a nuovi progetti professionali. LEGGI TUTTO

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    Banco Desio, utile 2024 a 125,5 milioni di euro. Aumento del pay out al 50%

    (Teleborsa) – Banco di Desio e della Brianza ha chiuso il 2024 con un utile di periodo pari a 125,5 milioni di euro, in aumento YoY del 16,1% sulla performance ordinaria e in diminuzione del -47,8% tenendo anche conto delle poste straordinarie rilevate al 31 dicembre 2023 per 129,1 milioni di euro. In particolare, il risultato 2023 risentiva degli effetti positivi non ricorrenti derivanti dall’acquisizione dei rami d’azienda del Gruppo BPER con la rilevazione del badwill provvisorio lordo di 66,1 milioni di euro, risultante dal processo di purchase price allocation (PPA) e dalla cessione a Worldline Italia del ramo d’azienda relativo all’attività di merchant acquiring con la rilevazione di una plusvalenza di 98,1 milioni di euro, al lordo delle imposte.Le voci di ricavo caratteristiche della gestione operativa registrano un incremento di circa 44,7 milioni di euro (+7,7%) rispetto al periodo di confronto, attestandosi a 625,8 milioni di euro. L’andamento è prevalentemente attribuibile alla crescita del margine di interesse per 23 milioni (+6,4%), delle commissioni nette per 14,8 milioni (+7,1%), del risultato netto delle attività e passività finanziarie pari a 7,0 milioni (+56,3%), parzialmente compensata dal contenuto decremento degli altri proventi ed oneri di gestione per 0,2 milioni (-5,3%).Il valore degli impieghi verso clientela ordinaria al 31 dicembre 2024 si attesta a circa 12 miliardi di euro, in aumento rispetto al dato dell’esercizio precedente (+3,3%). Al 31 dicembre 2024 le attività finanziarie complessive del Gruppo sono risultate pari a 4,3 miliardi di euro, in aumento dell’8,4% rispetto al consuntivo di fine 2023.Il totale delle masse amministrate della clientela si attesta a circa 38,3 miliardi di euro, in aumento rispetto al saldo di fine esercizio 2023 (+10,2%), attribuibile all’andamento della raccolta indiretta (+12,3%) e di quella diretta (+7,5%). La raccolta diretta ammonta a circa 15,8 miliardi di euro ed evidenzia un incremento del 7,5% che riviene dalla crescita dei debiti verso clientela di circa 0,8 miliardi (+6,4%) e dei titoli in circolazione (+13,3%). La raccolta indiretta ha registrato un saldo di 22,5 miliardi di euro (+12,3%).La struttura distributiva alla data di riferimento è costituita da 281 filiali (rispetto al consuntivo di fine esercizio precedente pari a 280), 46 negozi finanziari aperti con insegne della controllata Fides e 21 negozi finanziari aperti con insegna Dynamica. Il personale dipendente del Gruppo si attesta a 2.535 dipendenti, con un incremento di 144 risorse rispetto al consuntivo di fine esercizio precedente. Tali incrementi sono riconducibili all’ingresso dei dipendenti rinvenienti dall’acquisizione del controllo del Gruppo finanziario Dynamica e del ramo d’azienda da Banca Popolare Puglia e Basilicata.Il Consiglio di Amministrazione intende proporre all’Assemblea Ordinaria la destinazione dell’utile netto agli azionisti per 60,5 milioni di euro massimi. Aumento del pay out al 50% con CET1 al 17,08% e TCR al 17,83%. LEGGI TUTTO

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    Delfin, nessuna decisione su cessione quota UniCredit. Fiducia a Orcel

    (Teleborsa) – Fonti vicine a Delfin, citate dall’ANSA, esprimono “soddisfazione per i risultati conseguiti da UniCredit” e sottolineano “la piena fiducia nella leadership di Andrea Orcel”. Viene anche segnalato che al momento non è stata presa alcuna decisione relativa alla dismissione della quota del 2,7% detenuta in UniCredit.Stamattina il Corriere della Sera ha scritto che Delfin starebbe valutando una possibile cessione della quota, citando tra le possibili opzioni operative una procedura di accelerated book building.Il CEO di UniCredit, Andrea Orcel, in un’intervista con CNBC in mattinata, ha descritto Delfin come un “eccellente” investitore a lungo termine nella banca, “nella buona e nella cattiva sorte”. “Rispetto la loro decisione. Il mio compito è di farla diventare la decisione sbagliata ex post se stanno davvero pensando di vendere, perché finora non l’hanno fatto”, ha detto Orcel. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, Nagel: OPS MPS innaturale anche per gli investitori

    (Teleborsa) – “Quello che il consiglio ha detto dell’offerta è il sentiment che abbiamo raccolto: l’offerta è innaturale”. “E’ vista da più soggetti come innaturale per la carenza di contenuti finanziari e industriali”. Così l’AD di Mediobanca,Alberto Nagel ha risposto a una domanda sull’atteggiamento degli investitori istituzionali, soci della banca, rispetto all’OPS di MPS, durante la call con le agenzie sui risultati di piazzetta Cuccia nel primo semestre 2024-2025.”Noi continueremo a parlare con i nostri investitori che spesso sono gli stessi dell’offerente e quindi avremo un feedback più strutturato”, ha aggiunto. “Però posso assicurare che, come viene anche evidenziato dai corsi di Borsa, questo è il feedback”, ha concluso Nagel. LEGGI TUTTO

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    BPER-Sondrio, Scope Ratings: OPS vantaggiosa per entrambi, mossa difensiva per creare gruppo più forte

    (Teleborsa) – L’offerta di acquisto di BPER Banca su Banca Popolare di Sondrio “potrebbe essere vantaggiosa per entrambe le banche, sebbene i rischi di alleanze non ottimali stiano aumentando nell’attuale contesto di mercato”. Lo scrive Scope Ratings. “L’offerta di UniCredit per Banco BPM ha innescato una reazione a catena nel settore bancario italiano, spiega Alessandro Boratti CFA, Senior analyst – Financial institutions Scope Group. Gli operatori di medie dimensioni si stanno ora affrettando a garantire accordi non solo per espandere le loro operazioni, ma anche per difendere le loro posizioni di mercato”.Secondo Scope Ratings, una fusione tra BPER, la quarta banca italiana per prestiti alla clientela con una quota di mercato di circa il 5%, e Banca Popolare di Sondrio (BPSO) è stata a lungo vociferata e “l’offerta ha buone probabilità di successo per diverse ragioni”. In primo luogo, entrambe le banche hanno un azionista comune in Unipol, che detiene quasi il 25% di BPER e il 20% di BPSO. “Ciò faciliterà le discussioni”. In secondo luogo, “i loro modelli di business sono complementari, poiché entrambe gestiscono modelli di banca commerciale simili e condividono un passato comune come banche cooperative”. In terzo luogo, “BPSO è tre volte più piccola di BPER, il che rende più gestibile per BPER l’esecuzione dell’operazione”.L’offerta di BPER di 1,45 azioni di nuova emissione per ogni azione BPSO esistente (un premio del 6% sul prezzo di chiusura di BPSO del 5 febbraio e un premio del 10,3% sulla sua media ponderata trimestrale) è in linea con i recenti annunci di operazioni bancarie italiane sia nella struttura che nel premio, si sottolinea nell’analisi. Per ottenere il controllo di BPSO, BPER ha bisogno solo dell’accettazione del 35% del capitale azionario di BPSO in aggiunta alla quota di Unipol.In caso di successo, “questa transazione sarebbe positiva per i creditori BPSO, poiché il gruppo diventerebbe parte di un’organizzazione più resiliente, grazie anche a una maggiore diversificazione dei ricavi e a una più ampia presenza regionale in Italia”. Il nuovo gruppo deterrebbe attività totali per quasi 200 miliardi di euro, ricavi superiori a 7 miliardi di euro, un rapporto costi/ricavi inferiore al 50% e un utile netto superiore a 2 miliardi di euro. BPER dovrebbe mantenere adeguati buffer di capitale, con un rapporto pro-forma CET1% del 15,3% e una solida posizione di liquidità: un rapporto pro-forma Liquidity Coverage del 169% e un rapporto Net Stable Funding del 134%.Nel frattempo, la comprovata esperienza di acquisizioni di BPER, tra cui le acquisizioni di Unipol Banca (2019), 620 filiali e punti vendita Intesa (2020) e Banca Carige (2022), “dovrebbe aiutare a mitigare i rischi di integrazione”. BPER e BPSO – si legge ancora nell’analisi – “condividono gli stessi partner nella gestione patrimoniale, nella bancassurance e nel leasing, il che dovrebbe anche aiutare il processo di integrazione. Infine, la sovrapposizione limitata delle due reti di filiali dovrebbe ridurre chiusure e licenziamenti, riducendo il rischio di confronto con i sindacati”.Tuttavia, prosegue Scope Ratings, “se da un lato crediamo che il consolidamento nazionale sia generalmente favorevole ai profili di credito delle banche, in quanto consente di ottenere maggiori economie di scala, potere di mercato e performance finanziarie nel medio termine, dall’altro comporta anche dei rischi”. Pagare un prezzo eccessivo per un obiettivo o entrare in alleanze non ottimali diventa più probabile quando il posizionamento competitivo e le considerazioni sulla quota di mercato sono i principali fattori trainanti del consolidamento.”L’accelerazione dell’attività di M&A in Italia è stata in parte innescata dalla paura di perdersi l’ondata di consolidamento in corso”. Per sua stessa ammissione, BPER ha dovuto accelerare sul fronte M&A per “proteggere il suo posizionamento in Italia”. Tuttavia, il 10 febbraio, le azioni BPER erano scambiate al 10% in meno, “riflettendo forse i dubbi degli investitori sul potenziale di creazione di valore dell’offerta”.Infine, Scope Ratings ribadisce di aver già segnalato come l’offerta ostile di MPS su Mediobanca “presenti un elevato rischio di esecuzione, sottolineando le più ampie preoccupazioni circa la complessità dell’operazione, dati i diversi modelli di business e le sfide nel raggiungimento di sinergie sostenibili”. LEGGI TUTTO

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    Banca Ifis, Geertman: fiducioso su operazione illimity, azionisti ne apprezzeranno la logica

    (Teleborsa) – L’offerta di Banca Ifis su illimity ha una “chiara logica industriale e gli azionisti la apprezzeranno”. Lo ha detto l’AD di Banca Ifis, Frederik Geertman, nel corso della conference call sui risultati 2024, in merito all’Opas lanciata su illimity, il cui prospetto è stato depositato in Consob lo scorso 27 gennaio.Geertman ha sottolineato che si è trattato di “un’opportunità alla fine del piano” e “avevamo la disponibilità di capitale per farlo” . “Abbiamo fatto un’offerta ‘market friendly’ in modo simmetrico. Siamo fiduciosi che gli azionisti vedranno la logica di questa transazione, la potenzialità dell’operazione”. E’ un’offerta “ragionevole” tra “due aziende complementari”, non “abbiamo molto altro da dire su questo”, ha aggiunto il top manager. LEGGI TUTTO

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    Banca Ifis, Geertman: quest’anno atteso utile in linea con 2024

    (Teleborsa) – Banca Ifis prevede per il 2025 un utile netto sostanzialmente in linea con i risultati del 2024, “nell’ipotesi che non si verifichi un significativo deterioramento del contesto macroeconomico e geopolitico”. Lo ha detto Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis, durante la call con gli analisti, sui risultati 2024 che hanno evidenziato un utile in aumento a 162 milioni ed un dividendo totale di 2,12 euro per azione.Geertaman ha ricordato, poi, che a seguito dell’acquisizione di Revalea da Mediobanca, “abbiamo raggiunto in anticipo gli obiettivi di acquisto di NPL per il piano industriale al 2024” e sottolineato: “abbiamo adottato un approccio più selettivo alle acquisizioni di NPL, concentrandoci sul recupero dello stock esistente”.”L’utile netto del 2024, pari a 162 milioni di euro, si è attestato su livelli superiori agli obiettivi di Piano, come l’utile dei due esercizi precedenti: si tratta di un chiaro segnale della bontà e dell’efficacia della nostra azione trasformativa. Gli elevati livelli di profittabilità e la nuova politica di dividendo ispirata dal nostro azionista di riferimento ci hanno consentito non solo di essere generosi con i nostri stakeholder, ma anche di posizionarci in un ruolo di primo piano nel complesso panorama bancario italiano”, ha commentato Geertman, nella nota dei conti, aggiungendo, che “nel periodo di Piano la Banca ha registrato una importante crescita nel business Corporate e Commercial Banking, sia sotto il profilo dell’utile che dei volumi. Pur avendo di fronte ad un contesto certamente meno generoso per il settore bancario, Banca Ifis può oggi guardare con ottimismo ad un futuro in cui sarà in grado di beneficiare del percorso impostato in questi ultimi tre anni al fine di favorire la sua ulteriore crescita”. LEGGI TUTTO

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    Banca Generali, Mossa: sicuri di raggiungere i target, consulenti attratti da nuove iniziative

    (Teleborsa) – “Il 2024 ha segnato nuovi massimi storici nella storia di crescita di Banca Generali, con dicembre che è stato probabilmente il migliorie mese di sempre, consentendoci di concludere sopra le attese il piano triennale, centrando i tre obiettivi principali. In particolare, l’utile netto ricorrente del 2024 è stato al livello più alto di sempre, mentre l’utile netto variabile a 92 milioni di euro è il risultato di forti commissioni variabili e accantonamenti conservativi. Siamo molto soddisfatti e molto fiduciosi di continuare questa crescita”. Lo ha affermato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, nella conference call sui risultati 2024.Per quanto riguarda le prospettive per l’anno 2025, Banca Generali conferma come propria priorità strategica la crescita dimensionale, puntando a realizzare una raccolta netta complessiva oltre 6 miliardi di euro nell’anno. “I volumi di afflussi netti del 2025 – ha sottolineato Mossa – dovrebbero beneficiare di una forte attività di reclutamento, dove vediamo un interesse significativo e stiamo dialogando anche con top banker, da un contributo positivo dalla Svizzera e dall’integrazione di Intermonte, che sarà un game changer non solo perché possiamo internalizzare margini e proporre servizi di M&A, ma anche perché siamo più attraenti per consulenti che sono focalizzati sull’investment banking e per i clienti”.Sul fronte del product mix, la società si attende che la raccolta netta complessiva nel 2025 in Assets under Investments (prodotti gestiti e consulenza su AUC & Banking) rappresenterà oltre 3,5 miliardi di euro. Qui incidono, ha detto l’AD, “l’ambiente favorevole dei tassi di interesse, le performance costanti di AM interna e il lancio di nuovi prodotti”.Su quest’ultimo fronte, è stato posto l’accento su “una nuova offerta in campo assicurativo, che può essere un game changer in questo campo”, ha detto Mossa. Le principali caratteristiche sono: fondi interni “brand new” ispirati a wrapper finanziari interni diversificati in base al profilo di rischio; 60 fondi interni e di terze parti selezionati tra i migliori della categoria in base a strategie di investimento e track record; diverse opzioni disponibili tra ribilanciamento, accumulo, decumulo, coupon; un’ampia gamma di clausole assicurative e concierge medico,Sollecitato dagli analisti sui nuovi obiettivi, Mossa ha detto: “Quando comunichiamo degli obiettivi a inizio anno, sono numeri che siamo in grado di raggiungere in qualsiasi scenario, quindi siamo sicuri di raggiungerli. Siamo più ottimisti che mai sulla nostra performance”.Sul fatto che sul mercato stia emergendo una crescita del tasso di cambio di casacca da parte dei consulenti, l’AD ha confermato questo trend, ma nel caso di Banca Generali vede “una volontà di cambiare banca per espandere il business. In particolare, ho visto un certo numero di consulenti che hanno deciso di unirsi a noi per specifiche iniziative che abbiamo lanciato, come la Svizzera e Intermonte, c’è molto interesse su questi nuovi progetti”. LEGGI TUTTO