More stories

  • in

    UniCredit si aggiudica nove premi agli Euromoney Awards for Excellence

    (Teleborsa) – UniCredit si è aggiudicata nove premi agli Euromoney Awards for Excellence di quest’anno, dopo i cinque ottenuti nel 2022, con riconoscimenti nelle seguenti categorie: Migliore banca in Austria; Migliore banca in Bosnia-Erzegovina; Migliore banca in Bulgaria; Migliore banca dell’Europa centrale e orientale; Migliore banca in Croazia; Migliore banca in Italia; Migliore banca d’investimento in Italia; Migliore banca per i servizi di transazione nell’Europa centrale e orientale; Migliore banca per la gestione patrimoniale in Europa centrale e orientale.Oltre ai vari premi a livello nazionale, i risultati vedono UniCredit riconosciuta come “Migliore Banca dell’Europa Centrale e Orientale” per la prima volta dal 2020, come commenta Euromoney: “Nell’ultimo anno il potenziale di crescita organica di UniCredit in Europa centrale e orientale è diventato più chiaro. La banca ha registrato una forte crescita del numero di clienti – soprattutto in Paesi come la Romania e la Serbia, dove la sua quota di mercato può ulteriormente crescere – così come una maggiore efficacia nel cross-selling di prodotti come le assicurazioni e la gestione del risparmio. Questi successi di UniCredit devono molto allo sviluppo del digital banking – con una maggiore digitalizzazione dei mutui, dei prestiti al consumo e dei conti correnti nella Repubblica Ceca e in Slovacchia, ad esempio – e ai suoi sforzi per ridurre il numero di prodotti retail, favorendo una maggiore efficienza e concentrazione”.”Questi premi evidenziano lo slancio della nostra trasformazione in corso, guidata soprattutto dall’impegno e dalla dedizione delle nostre persone – ha commentato il CEO Andrea Orcel – Allo stesso tempo, parlano anche della nostra vicinanza ai clienti e del radicamento nei Paesi in cui siamo presenti. Congratulazioni ai colleghi per il loro incessante impegno e grazie ai nostri clienti per la loro continua fiducia”. LEGGI TUTTO

  • in

    Italia, banche estere aumentano quote di mercato. Confermata importanza nel CIB

    (Teleborsa) – A fine 2022 le banche estere in Italia rappresentavano il 18% circa del totale (438, di cui 79 estere) con una quota di mercato aumentata sia nei depositi da residenti che nei prestiti alle imprese, raggiungendo rispettivamente il 9,7% e il 16%. In particolare, è aumentato il peso delle filiazioni nel comparto dei mutui e si è confermato un ruolo preminente anche nel comparto del credito al consumo. È quanto emerge dal report annuale dell’AIBE (Associazione Italiana Banche Estere), pubblicato in occasione dell’assemblea annuale.”Il 2022 ha rilevato alcuni cambiamenti nel ruolo delle banche estere – ha commentato Guido Rosa, presidente dell’AIBE – un riposizionamento di alcune attività che è il risultato dei fenomeni esogeni che hanno impattato profondamente sullo scenario internazionale, e quindi sull’Italia, e che merita una riflessione. Se da un lato si riscontra una leggera diminuzione della quota nel collocamento azionario e obbligazionario, d’altra parte invece, il mercato dell’M&A mostra numeri in forte crescita”.Nel dettaglio, il 2022 conferma l’importanza del Corporate Investment Banking (CIB), settore di attività strategico ed introdotto in Italia dalle banche estere. In particolare il mercato dei prestiti sindacati nel 2022 è cresciuto di circa 24 miliardi di euro, con un controvalore complessivo delle operazioni pari a 94 miliardi di euro e con nuovi massimi rispetto ai valori dell’ultimo decennio. Le banche estere hanno partecipato al 77% dei collocamenti, confermando una posizione rilevante in qualità di bookrunner.Il mercato del capitale di debito ha registrato in Italia, nel 2022, un controvalore di emissioni di poco inferiore a 111 miliardi di euro (-29% su base annua). In tale mercato si conferma un ruolo ormai consolidato per i bookrunner esteri: le emissioni assistite da almeno un intermediario estero sono state pari al 74% del mercato (in diminuzione rispetto al 91% del 2021). Tra le tranche di maggior valore, ovvero pari ad almeno 1 miliardo di euro, le banche estere sono state coinvolte in 22 delle 27 operazioni concluse, corrispondenti a volumi per circa 46 miliardi di euro, ovvero oltre i 2/3 della dimensione complessiva.Il mercato del capitale di rischio (equity) ha sofferto ila debolezza dello scenario macroeconomico e i fattori di incertezza sui mercati. Nel 2022 nel mercato domestico delle emissioni di equity sono state registrate 43 operazioni, per un controvalore complessivo di 4,5 miliardi di euro (–40% su base annua), di cui circa il 77% relativo ad operazioni che hanno visto coinvolti bookrunner esteri.Il mercato dell’M&A italiano, che si è contratto di circa il 16% rispetto al 2021 in termini di controvalore (da 100 a 84 miliardi di euro), ha registrato un forte incremento delle operazioni cross-border in entrata, passate da 17 a 32 miliardi di euro. Advisor esteri a supporto di acquirenti e target sono stati coinvolti in oltre il 90% delle controvalore delle operazioni.Nel 2022 la raccolta sul mercato italiano del Private Equity e Venture Capital è aumentata da 11,2 a 12,6 miliardi di euro, con una crescita del contributo dei fondi pan-europei con base in Italia (6,7 miliardi di euro, +23% su base annua). Nella raccolta indipendente, la componente estera pesa per circa il 45% (1,7 miliardi di euro, circa 4 volte il dato 2021). Nel 2022 gli operatori internazionali hanno investito circa 15,4 miliardi di euro (65% del totale), con un taglio medio delle operazioni pari a circa 6 volte quelle degli operatori domestici.Nel 2022 la massa gestita (Assets Under Management) dagli operatori dell’industria del risparmio gestito – conteggiando complessivamente gestioni collettive e gestioni di portafoglio – in Italia è diminuita del 15% su base annua, passando da circa 2.594 a 2.210 miliardi di euro, con un calo che ha interessato sia gruppi italiani sia gruppi esteri. Il patrimonio riconducibile a gruppi esteri è pari a circa 760 miliardi di euro, corrispondente al 34% del totale, stabile rispetto allo stock di fine 2021.”I dati parlano di un Made in Italy fatto di eccellenze (le imprese italiane) che piacciono agli investitori esteri perché creano valore, e di un’Italia meno attrattiva legata al debito, al funzionamento della macchina pubblica, agli investimenti, alle riforme mancate, alla capacità di mettere concretamente a terra gli investimenti produttivi previsti dal PNRR – ha spiegato Rosa – Infatti, c’è da registrare un’accelerazione nel disinvestimento di titoli del debito pubblico da parte di soggetti non residenti, un processo, a dire il vero, in atto da alcuni anni, dovuto probabilmente alla percezione di un maggiore rischio per l’alto livello di debito pubblico”. LEGGI TUTTO

  • in

    UniCredit Foundation e Junior Achievement Europe lanciano “Re-power your future”

    (Teleborsa) – UniCredit Foundation, Fondazione d’impresa del Gruppo UniCredit il cui scopo è sostenere iniziative a favore della formazione dei giovani europei, e Junior Achievement Europe, tra le organizzazioni più importanti nella promozione di attività di orientamento e sostegno allo studio, lanciano “Re-power your future”, un programma destinato a prevenire la dispersione scolastica precoce. UniCredit Foundation investirà 6,5 milioni di euro in una partnership triennale in dieci paesi del perimetro UniCredit: Austria, Bulgaria, Germania, Italia, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. Il programma coinvolgerà studenti tra i 10 e i 19 anni, un’età considerata critica per la costruzione del proprio futuro.L’iniziativa – spiega Unicredit in una nota – mira a motivare gli studenti nel loro percorso di studi, a suscitare interesse e passione per il loro avvenire, così da migliorare i risultati conseguiti e prevenire l’abbandono scolastico. Più nel dettaglio, il programma sarà implementato attraverso la partecipazione di scuole, imprese e organizzazioni comunitarie. Le attività saranno strutturate intorno a tre macro pilastri: “Inspire”, “Prepare” e “Succeed”. Attraverso le sessioni “Inspire” e “Prepare”, le organizzazioni associate a JA Europe insieme a tutor e mentor di UniCredit forniranno ai partecipanti le conoscenze, le competenze e le motivazioni necessarie per seguire e realizzare le proprie aspirazioni future. Il modulo “Succeed”, punta invece a supportare gli studenti che si trovano ad affrontare il passaggio verso il mondo del lavoro, aiutandoli nella ricerca di opportunità preziose come stage e colloqui di lavoro o nella realizzazione di iniziative imprenditoriali. Queste attività includeranno una settimana prolungata di “Shadowing lavorativo”, esperienze professionali concrete epercorsi di incubazione.”Il purpose di UniCredit – ha dichiarato Andrea Orcel, presidente di UniCredit Foundation – è quello di fornire alle comunità le leve per il progresso, e l’impegno di UniCredit Foundation nell’ambito dell’istruzione è essenziale per raggiungere tale obiettivo. Ora più che mai è importante che ci impegniamo a costruire un futuro migliore per i nostri giovani e le loro comunità attraverso l’istruzione, aprendo la strada alla crescita e allo sviluppo futuri. La partnership della Fondazione con JA Europe va in questa direzione affrontando direttamente una delle principali sfide educative di questo tempo: gli alti tassi di abbandono scolastico che limitano le opportunità di lavoro dei giovani europei con conseguenze anche sulle loro disponibilità economiche nel lungo termine. Attraverso questa nuova partnership, UniCredit Foundation e JA Europe intendono raggiungere oltre 400mila studenti in dieci paesi, conferendo loro maggiore autonomia grazie alpotere trasformativo dell’apprendimento”. “Possiamo raggiungere un’Europa più equa e prospera solo quando ogni giovane europeo – ha sottolineato Salvatore Nigro, ceo di JA Europe – avrà accesso a opportunità e risorse per crescere e avere successo. La nostra collaborazione con UniCredit Foundation è straordinaria per la sua portata e per l’ambizione di affrontare i segmenti più vulnerabili della gioventù europea. Insieme, UniCredit Foundation e JA Europe hanno il proposito di cambiare il panorama dei sistemi educativi europei, prevenendo e riducendo significativamente i tassi attuali di abbandono scolastico. Ci aspettiamo un enorme effetto a catena da questa attività in termini di maggiori tassi di occupazione giovanile e imprenditorialità, maggiore innovazione e un maggior numero di startup in Europa”.La partnership è stata annunciata durante il “GEN-E” 2023, il più grande evento europeo imprenditoriale organizzato a Istanbul da JA Europe e JA Türkiye. LEGGI TUTTO

  • in

    Banco BPM, esclusiva per polo monetica con FSI. Valorizzazione di oltre 2 miliardi

    (Teleborsa) – Il CdA di Banco BPM ha ha deliberato di concedere un’esclusiva a FSI SGR, Pay Holding e BCC Pay per la costituzione di un nuovo polo nella monetica. L’annuncio odierno segue l’avvio del progetto per la valorizzazione del business, reso noto lo scorso 18 aprile, e l’esame di offerte ricevute da primari operatori del settore.L’esclusiva è finalizzata alla negoziazione e alla definizione dei termini e delle condizioni di una potenziale partnership nei settori dell’issuing e dell’acquiring, con contestuale attivazione di una joint venture, nel cui capitale la banca potrà entrare con una quota significativa.La nuova partnership potrà portare alla creazione del secondo operatore nazionale per dimensioni, interamente controllato da istituzioni italiane, al quale Banco BPM intende conferire le proprie attività nel business della monetica, con riconoscimento di un corrispettivo misto per cassa e in azioni comportante benefici anche in termini di capitale. È prevista la contestuale sottoscrizione di un accordo distributivo che permetterà alla banca di preservare i livelli commissionali running (circa 140 milioni di euro nel 2022) e di sfruttare tutto il potenziale di valorizzazione – quantificabile in oltre 2 miliardi di euro in termini di NPV – in un settore ad alto potenziale di crescita in termini di volumi e di ricavi.Il CdA ha conferito mandato all’AD per negoziare i termini e le condizioni della potenziale operazione, che è soggetta alle autorizzazioni di legge, nonché per procedere all’eventuale sottoscrizione del memorandum of understanding di natura vincolante. LEGGI TUTTO

  • in

    BNL, tribunale dichiara illegittima cessione IT. Sindacati festeggiano reintegro lavoratori

    (Teleborsa) – Il Tribunale del lavoro di Roma ha dichiarato illegittima la cessione del ramo d’azienda per i servizi IT da BNL, banca italiana del colosso francese BNP Paribas, alla società di consulenza Capgemini. BNL – si legge in una nota – ha preso atto e si è immediatamente attivata per dare seguito alla sentenza, emessa in relazione al ricorso presentato da una parte dei dipendenti coinvolti dall’operazione. La sentenza riguarda circa 250 lavoratori.”La volontà di non firmare alcun accordo di cessione, compresa la precedente riorganizzazione dove si paventava tale soluzione, era dovuta proprio alla consapevolezza che l’operazione industriale aveva come unico obiettivo quello di ridurre i costi – hanno commentato Fabio Brunamonti, segretario nazionale First Cisl, e Valerio Maurizio Fornasari, segretario responsabile First Cisl del gruppo BNL – La banca avrebbe dovuto, ascoltando il sindacato, valorizzare le persone e non incorrere in una sentenza che lede la reputazione di BNL e del gruppo BNP Paribas”.BNL rimane comunque “convinta del valore industriale e strategico della partnership” con Capgemini e si riserva “ogni azione e l’eventuale ricorso” per sostenere la propria posizione. Il contratto di servizio con Capgemini rimarrà operativo, viene spiegato, così come gli impegni presi da entrambe le parti, al fine di continuare a perseguire un miglioramento della qualità dei servizi IT.”Il giudice, nella sentenza di oggi, ha accolto le ragioni delle colleghe e dei colleghi che hanno fatto ricorso; ragioni che erano state sostenute da ben due giorni di sciopero proclamati da tutte le organizzazioni sindacali in risposta al sostanziale rifiuto della banca di cercare una soluzione condivisa”, ha ricordato la Fabi.BNL provvederà con effetto immediato a ripristinare il rapporto di lavoro con i colleghi interessati dalla sentenza. Tuttavia, ha avviato un percorso di informazione e confronto con le organizzazioni sindacali per procedere alla definizione di soluzioni che permettano il mantenimento della continuità operativa presso CFT/Capgemini.Nel passato piano industriale, “il management di BNL ha operato questa cessione dell’IT a Capgemini: una modalità grossolana di risparmio del costo del lavoro, senza al contrario usare gli strumenti previsti dalla categoria sul fronte esuberi e utilizzo del fondo”, ha commentato Martina Braga, responsabile di coordinamento Fisac Cgil BNL. Ora è in previsione un nuovo pronunciamento del tribunale di Roma per quanto riguarda, invece, la cessione dei sistemi di backoffice di BNL ad Accenture. “Aspettiamo fiduciosi questo prossimo intervento, che riteniamo essere anch’esso illegittimo e frutto di una stessa errata logica industriale”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

  • in

    Fideuram si rafforza con Direct Advisory. Messina: Intesa aggressiva nel wealth management

    (Teleborsa) – Fideuram Direct, la piattaforma digitale di Intesa Sanpaolo per i risparmiatori e i trader che vogliono investire da remoto sui mercati finanziari, si potenzia con Direct Advisory, il nuovo servizio di consulenza a distanza per gestire gli investimenti, che si avvale di un team di Direct Banker.”Noi non facciamo chiacchiere sul digitale e sull’innovazione”, ha detto Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo, durante la presentazione presso la Scheggia di Vetro, il grattacielo di Porta Nuova che ospita diverse divisioni del gruppo. “Stiamo dimostrando che le cose le facciamo. Abbiamo lanciato Isybank e questa è l’altra iniziativa”, ha aggiunto, spiegando che “la tecnologia è uno strumento per creare lavoro e non per minacciarlo” e che “noi garantiamo l’occupazione e ci prendiamo cura delle persone che lavorano con noi”.Direct Advisory, ha spiegato il gruppo, si distingue per: equilibrio tra esperienza digitale e relazione umana; oltre 50 anni d’esperienza di Fideuram – ISPB nella gestione degli investimenti; catalogo di offerta di Fideuram Asset Management, la SGR della Divisione Private; offerta prodotti dei migliori asset manager internazionali; utilizzo della piattaforma Aladdin, tra le più sofisticate nella costruzione guidata di portafogli e nella gestione del rischio; soluzioni per dialogare con i clienti a distanza, compresa la nuova app Welcome+; team di Direct Banker, professionisti chiamati a costruire e gestire i portafogli d’investimento che meglio rispondono ai bisogni della clientela.”La nostra banca è capace di creare degli elementi di successo – ha detto Messina – La prima è rappresentata dal wealth management e l’altro è quello di anticipare e gestire la tecnologia. Abbiamo le migliori persone che lavorano in questo comparto. Siamo capaci di difendere i nostri clienti dalle minacce delle fintech. Stiamo creando una banca che è anche lei stessa operatrice del fintech”.Inoltre, il CEO ha evidenziato che “il prossimo passo sarà quello di diventare aggressivi e guadagnare quote di mercato nel campo del wealth management, anche per i clienti retail, senza acquisire concorrenti ma riducendo la base dei costi nel tempo grazie ai nostri investimenti digitali”. LEGGI TUTTO

  • in

    Bank of America paga 250 milioni di dollari per addebito illegale di commissioni

    (Teleborsa) – Il Consumer Financial Protection Bureau (CFPB) ha ordinato a Bank of America di pagare più di 100 milioni di dollari ai clienti per aver sistematicamente raddoppiato le commissioni imposte ai clienti con fondi insufficienti sul proprio conto, trattenendo i premi esplicitamente promessi ai clienti delle carte di credito, e appropriandosi indebitamente di informazioni personali sensibili per aprire conti senza che il cliente ne sia a conoscenza o autorizzato. Anche l’Office of the Comptroller of the Currency (OCC) ha scoperto che il double dipping sulle commissioni della banca era illegale. Bank of America pagherà un totale di 90 milioni di dollari di sanzioni al CFPB e 60 milioni di dollari di sanzioni all’OCC.”Bank of America ha ingiustamente trattenuto i premi della carta di credito, ha raddoppiato le commissioni e ha aperto conti senza consenso – ha affermato il direttore del CFPB, Rohit Chopra – Queste pratiche sono illegali e minano la fiducia dei clienti. Il CFPB porrà fine a queste pratiche in tutto il sistema bancario”. LEGGI TUTTO

  • in

    Il Gruppo Cassa Centrale approva il Piano Strategico 2023 – 2026

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Cassa Centrale Banca ha approvato a fine giugno il Piano Strategico del Gruppo per il quadriennio 2023 – 2026 (che si sviluppa attorno a quattro aree chiave di intervento: sviluppo commerciale, efficienza operativa, gestione dei rischi e fattori abilitanti) e lo ha condiviso con i vertici delle banche affiliate e delle società controllate nel corso delle Assemblee Territoriali che si sono tenute a inizio luglio.”Con il nuovo Piano Strategico, il Gruppo Cassa Centrale riafferma i suoi valori distintivi di cooperazione e reciprocità – commenta il Presidente Giorgio Fracalossi – esprime il forte legame con i territori in cui opera e punta al sostegno di famiglie e imprese in un contesto economico complesso che caratterizzerà anche i prossimi anni”.”L’aggiornamento al 2026 dei target di Piano Strategico conferma la sostenibilità del modello cooperativo di fare banca – dichiara l’Amministratore Delegato Sandro Bolognesi – Le iniziative identificate ci consentono di valorizzare il lavoro svolto fino ad oggi per raggiungere la dimensione di Gruppo idonea a realizzare significative sinergie e sostenere importanti investimenti per prestare ai nostri clienti servizi e prodotti di sempre maggiore qualità”.Linee guida strategiche di PianoLa prima area chiave, lo sviluppo commerciale e potenziamento del modello distributivo, si articola in: creazione di una nuova struttura organizzativa dedicata allo sviluppo e al coordinamento delle attività commerciali e all’ampliamento della presenza del Gruppo sul territorio con l’individuazione di aree ad alto potenziale di sviluppo; rafforzamento dell’offerta in ambito credito corporate, leasing e credito al consumo tramite sinergie con le società prodotto e sostegno alle iniziative del PNRR; rafforzamento del business del risparmio gestito (gestioni patrimoniali e fondi) e della bancassurance con lo sviluppo in particolare di prodotti protection; evoluzione del comparto monetica tramite rinnovo del catalogo prodotti ed efficientamento del modello di servizio.L’efficientamento del modello di business si declina in: ampliamento ed evoluzione dei servizi di back office e ottimizzazione delle spese amministrative; trasformazione digitale di processi e canali per la riduzione di tempi e costi operativi; piano Strategico ICT di modernizzazione del core business e sviluppo della data platform e Piano Sicurezza guidati dalle priorità strategiche del Gruppo e coerenti con i trend di mercato.La gestione attiva dei rischi riguarda: l’adeguamento alla normativa Basilea IV con identificazione delle leve strategiche per minimizzare i requisiti patrimoniali; la gestione proattiva del portafoglio crediti deteriorato.I fattori abilitanti sono: valorizzazione del capitale umano e sviluppo delle competenze manageriali e di leadership e rafforzamento dell’identità di Gruppo; spinta verso l’integrazione delle logiche ESG nei principali processi aziendali a supporto della transizione verso la sostenibilità economica, sociale e ambientale.Crediti verso clientela, portafoglio titoli e raccoltaLe proiezioni al 2026 vedono un aumento dei crediti verso la clientela del 5,3% nel periodo ’22-’26 raggiungendo i 53,3 miliardi di euro. Le società controllate Claris Leasing e Prestipay raggiungeranno risultati importanti in termini di crescita del portafoglio impieghi performing con un CAGR rispettivamente del 5% e del 21%. Entro il 2026 si completerà il rimborso totale delle operazioni TLTRO senza nessuna tensione di liquidità dato l’ampio portafoglio titoli; la chiusura delle operazioni porterà ad una riduzione della leva finanziaria.Sul fronte del funding, si prevede un leggero aumento della raccolta diretta a 67,2 miliardi di euro (+2,3% rispetto al 2022) e una crescita importante della raccolta indiretta al 9,5% annuo durante l’intera durata del Piano, raggiungendo 51,8 miliardi di euro nel 2026.Il rapporto tra impieghi e raccolta diretta rimane conservativo con un valore del 76% previsto per fine Piano.Trend di conto economico Il margine di interesse si manterrà stabile in arco Piano su valori prossimi a 1,9 miliardi di euro. Ulteriore spinta ai ricavi viene data dalle commissioni generate dalla gestione del risparmio e dal credito (CAGR +4,9% tra il ’22-26) e dai sistemi di pagamento che raggiungeranno a fine Piano 353 milioni di euro (CAGR +1,8%). Il totale dei ricavi netti generati da commissioni raggiungerà gli 869 milioni di euro (+15,1% rispetto ai valori del 2022).È previsto un contenuto aumento complessivo della base costi di circa 215 milioni di euro pari al 3,3% medio annuo. L’aumento dei costi operativi include le spese relative agli investimenti IT che si assesteranno intorno ai 160 milioni di euro annui nel triennio 2024 – 2026, con una crescita media annua dell’11,3% tra il 2022 e il 2026.Il risultato operativo a fine Piano raggiungerà i 958 milioni di euro, livello leggermente superiore al 2022. L’utile netto di esercizio si assesterà stabilmente su livelli superiori ai 500 milioni di euro in tutti gli esercizi ricompresi nel Piano (514 milioni di euro a fine 2026) consentendo la generazione di nuovo patrimonio per circa 2,2 miliardi di euro.I principali KPI di redditività ed efficienza operativa a fine 2026 indicano un ROE del 5,5%, ROA del 0,6% ed un Cost/income primario pari al 64%. Qualità degli attivi e capitalizzazioneContinua attenzione sarà posta sul mantenimento di un valore di NPL lordo e netto contenuto durante i prossimi anni. Si stima il mantenimento di un livello di coverage ai vertici del mercato e per l’intero arco di piano mediamente superiore al 70%. Tale livello di coverage, pur in presenza di stime di tassi di default in crescita (in ottica prudenziale) data l’incertezza del contesto macroeconomico, permetterà di mantenere un NPL ratio netto molto buono in area 1,4%. Il Texas ratio rimarrà su valori estremamente contenuti ed in continuo calo dal 27% attuale al 21% per fine 2026.L’allocazione degli utili a riserva – tipico dei Gruppi cooperativi – consentirà di aumentare ulteriormente il tasso di patrimonializzazione: il CET1 ratio salirà dall’attuale 22,8% al 26,6%, valore che pone il Gruppo CCB al vertice a livello italiano ed europeo. Inoltre, l’allocazione a riserva degli utili permetterà di mantenere un buffer significativo non solo rispetto ai requisiti patrimoniali SREP, ma anche ai requisiti MREL. LEGGI TUTTO