More stories

  • in

    BCE, de Guindos: sorpresi da quanto rapidamente può avvenire oggi un bank run

    (Teleborsa) – “Se guadiamo alle caratteristiche delle banche statunitensi in crisi, ci sono degli aspetti comuni, come una media dimensione e un modello di business molto idiosincratico, con esposizione al rischio da tassi. Ciò è molto differente dal modello europeo, che – come abbiamo già sottolineato in diverse occasioni – è molto resistente, ha alti livelli di capitale e liquidità”. Lo ha affermato Luis de Guindos, Vicepresidente della Banca centrale europea (BCE), nella conferenza stampa che ha seguito la decisione di alzare i tassi di ulteriori 25 punti base.”Inoltre, non dobbiamo dimenticare incrementare i tassi porta benefici alle banche europee – ha aggiunto – Ma non c’è spazio per la complacency, anche perché una cosa di cui siamo stati sorpresi è quanto rapidamente può avere luogo un bank run, essenzialmente per la combinazione di due aspetti: il digital banking e i social network”. LEGGI TUTTO

  • in

    Intesa, Goldman Sachs ha quota potenziale del 6,61%

    (Teleborsa) – Goldman Sachs si muove sul capitale di Intesa Sanpaolo, sia tramite acquisti di azioni che altri strumenti. Secondo le comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, con riferimento al 25 aprile, la banca d’affari statunitense ha una quota potenziale 6,61% del capitale. La partecipazione è detenuta tramite Goldman Sachs International (5,44%) e altre 11 società controllate.Scendendo nei dettagli, lo 0,53% sono diritti di voto riferibili ad azioni. L’1,02% sono azioni oggetto di contratti di prestito titoli senza data di scadenza e con possibilità di restituzione in qualsiasi momento.L’1,37% sono contratti di opzione “Put”, “Call” e “Future” con date di scadenza comprese tra il 25/04/2023 ed il 20/12/2024.Il restante 3,69% è composto da: 1.45% contratto “Future” con date di scadenza comprese tra 16/06/2023 ed il 20/12/2030; 0.99% contratto di opzione “Call” con date di scadenza comprese tra il 26/04/2023 ed il 31/03/2035; 0.99% contratto di tipo “Swap” con date di scadenza comprese tra il 16/06/2023 ed il 20/05/2033; 0.29% altri contratti di opzione “Put”, “Forward” e “Call Warrant” con date di scadenza comprese tra il 27/04/2023 ed il 31/12/2030. LEGGI TUTTO

  • in

    UniCredit, Goldman Sachs ha quota potenziale del 6,61%

    (Teleborsa) – Goldman Sachs continua a muoversi sul capitale di UniCredit, sia tramite acquisti di azioni che altri strumenti. Secondo le comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, con riferimento al 26 aprile, la banca d’affari statunitense ha una quota potenziale 6,61% del capitale. Il giorno prima, ovvero al 25 aprile, la quota aveva toccato il 6,55%. La partecipazione è detenuta tramite Goldman Sachs International e altre 11 società controllate.Scendendo nei dettagli, lo 0,72% sono diritti di voto riferibili ad azioni. L’1,01% sono azioni oggetto di contratti di prestito titoli senza data di scadenza e con possibilità di restituzione in qualsiasi momento.Lo 0,83% sono contratti di opzione “Put”, “Call” e “Future” e obbligazioni convertibili con date di scadenza comprese tra il 19/05/2023 ed il 15/12/2050.Il restante 4,06% è: per l’1,63% contratto “Future” con date di scadenza comprese tra 16/06/2023 ed il 20/12/2030; per l’1,03% contratto di opzione “Call” con date di scadenza comprese tra il 28/04/2023 ed il 31/03/2035; per l’1,08%: contratto di tipo “Swap” con date di scadenza comprese tra il 04/05/2023 ed il 21/04/2033; per lo 0,32% altri contratti di opzione “Put”, “Forward” e “Call Warrant” con date di scadenza comprese tra il 27/04/2023 ed il 31/12/2030. LEGGI TUTTO

  • in

    Mediobanca, Caltagirone è salito al 9,9% del capitale

    (Teleborsa) – Francesco Gaetano Caltagirone ha aumentato la sua partecipazione in Mediobanca al 9,9%, secondo quanto riportato da La Stampa. Contattato dal giornale, un portavoce del gruppo dell’imprenditore romano ha confermato la notizia, limitandosi a far notare che “si tratta di un investimento presente da circa un anno”.Caltagirone, secondo le partecipazioni rilevanti comunicate dalla CONSOB, ha il 5,499% di Mediobanca (tramite le società Istituto Finanziario 2012 SpA, Gamma Srl e Fincal SpA).L’imprenditore romano si consolida così come secondo azionista di Piazzetta Cuccia, dietro solo a Delfin, la finanziaria della famiglia Del Vecchio, la quale ha il 19,8%. Nell’azionariato di Mediobanca c’è anche il patto di consultazione che raccoglie il 10,9%, da cui a settembre 2021 sono usciti i Benetton con la loro quota del 2,1%. LEGGI TUTTO

  • in

    UniCredit migliora guidance 2023 dopo primo trimestre record

    (Teleborsa) – UniCredit ha registrato un utile netto di 2,1 miliardi di euro nei primi tre mesi del 2023, mettendo a segno il miglior primo trimestre di sempre. La crescita dei ricavi netti del 56,5% anno su anno a 5,8 miliardi di euro è stata trainata dallo slancio commerciale su tutte le linee di business principali, con NII pari a 3,3 miliardi e commissioni pari a 2 miliardi.Le rettifiche sui crediti, pari a 0,1 miliardi nel 1trim23, sono diminuite dell’82,5% trimestre su trimestre e hanno registrato un calo sostanziale anno su anno, anche per effetto delle rettifiche contabilizzate a fronte delle esposizioni in Russia nel 1trim22. Inoltre, UniCredit ha un’elevata copertura sulle esposizioni deteriorate, nonché overlay già esistenti pari a 1,8 miliardi. Complessivamente, ciò si traduce in un costo del rischio (CoR) strutturalmente basso pari a 8 punti base nel 1trim23 e una guidance del CoR invariata.”Per il nono trimestre consecutivo UniCredit ha conseguito risultati finanziari eccellenti, migliorando il livello di redditività e la distribuzione grazie alla capacità di sprigionare il valore intrinseco del gruppo – ha commentato l’AD Andrea Orcel – Stiamo compiendo progressi significativi nell’esecuzione del piano strategico e siamo nella seconda fase della nostra trasformazione industriale, stabilendo un nuovo punto di riferimento per il settore bancario. Stiamo rafforzando la rete commerciale e ottimizzando i nostri prodotti e servizi per offrire il meglio ai nostri clienti nel modo più efficiente”.Il gruppo mantiene un’efficienza patrimoniale leader nel settore, con 111 punti base di generazione organica di capitale nel primo trimestre, che ha portato a un CET1 ratio contabile del 16,05%, già al netto della distribuzione approvata di 5,25 miliardi per il 2022 e del dividendo in contanti accantonato nel 1trim23, in aumento rispetto al CET1 ratio di 14,91% del 4trim22. Le attività ponderate per il rischio (RWA) sono state ridotte del 3,1% trimestre su trimestre, a 298,8 miliardi.Grazie ai solidi risultati finanziari e al favorevole contesto dei tassi d’interesse, UniCredit ha migliorato la propria guidance finanziaria per il 2023, con un NII di oltre 12,6 miliardi, ricavi netti superiori a 20,3 miliardi e un utile netto al di sopra 6,5 miliardi, fissando una nuova base di riferimento per il 2024-2025. Inoltre, ha aumentato le ambizioni di distribuzione agli azionisti per il 2023 ad almeno 5,75 miliardi.”Il basso Costo del Rischio di 30-35 punti base per il 2023, che potrebbe essere ulteriormente ridotto al verificarsi di eventuali sviluppi positivi, è il risultato del nostro solido portafoglio crediti, degli elevati livelli di copertura e dei significativi overlay”, ha sottolineato Orcel. LEGGI TUTTO

  • in

    JPMorgan, Fitch: rating non influenzati da acquisizione First Republic

    (Teleborsa) – Fitch ha affermato che i rating di JPMorgan Chase (JPM) sono invariati dopo l’acquisizione della maggior parte degli asset di First Republic Bank (FRB). Sebbene ci siano vari rischi associati a qualsiasi acquisizione bancaria, “i rischi al ribasso per questa transazione sembrano gestibili, in particolare in relazione alle dimensioni di JPM”, si legge in una nota. L’acquisizione includerà circa 173 miliardi di dollari di prestiti e 30 miliardi di dollari di titoli, insieme a circa 87 miliardi di dollari di depositi (al netto del deposito di 5 miliardi di dollari che JPM aveva effettuato a FRB come parte di un consorzio di banche nel marzo 2023) e un investimento di 50 miliardi di dollari linea di credito a tasso fisso quinquennale fornita a JPM dalla FDIC.JPM stima che la transazione dovrebbe produrre guadagni annuali superiori a 500 milioni di dollari, che è un ammontare relativamente modesto rispetto al suo profitto di 37,7 miliardi di dollari nel 2022.Sebbene il portafoglio di prestiti di First Republic Bank abbia una forte qualità degli asset, la FDIC si è comunque impegnata a una copertura della quota di perdita dell’80% sui mutui ipotecari residenziali della banca per sette anni e cinque anni sui suoi prestiti commerciali. “Ciò riduce la ponderazione del rischio complessiva applicata alle attività acquisite”, sottolinea Fitch, aggiungendo che “al netto del guadagno da acquisto a buon mercato, JPM stima che l’impatto negativo sul suo Common Equity Tier 1 (CET1) pro-forma sia di 40 punti base”. Fitch lo considera “gestibile e coerente” con il fatto che JPM raggiunga il suo obiettivo del 13,5% entro il 1° trimestre 2024 (JPM ha chiuso il 1° trimestre 23° con un CET1 del 13,8%). LEGGI TUTTO

  • in

    Fondazione MPS, utile di 9,1 milioni di euro nel 2022

    (Teleborsa) – La Deputazione Generale della Fondazione Monte dei Paschi di Siena ha approvato all’unanimità il bilancio di esercizio 2022, che presenta un risultato economico positivo di 9,1 milioni di euro. La fondazione bancaria parla di “un risultato estremamente positivo, caratterizzato soprattutto dal buon andamento della gestione corrente in un periodo molto difficile di elevata volatilità dei mercati finanziari”.Il patrimonio netto contabile si attesta a circa 569,1 milioni di euro, in aumento di 5,3 milioni di euro sul 2021 (+1%). Da fine 2017 al 2022 il patrimonio netto è aumentato complessivamente di 134,8 milioni di euro (+31%). L’attivo finanziario è pari a 623,3 milioni di euro, pari all‘88,3% dell’attivo totale.Fondazione MPS sottolinea come nel corso dell’esercizio 2022 sia stato “ulteriormente sviluppato l’intenso percorso di rimodulazione e riallocazione degli investimenti, già avviato a partire dai primi mesi del 2019, volto a definire un portafoglio diversificato, in grado di generare flussi finanziari annuali e, per quanto possibile, costanti nel tempo, nell’ottica di stabilizzare la redditività del patrimonio”. In tale ambito, “l’elevato ammontare di risorse investite in strumenti liquidi e liquidabili determina una situazione di evidente equilibrio finanziario da parte della Fondazione”, viene evidenziato.Per quanto concerne i ricavi, si registrano proventi complessivi pari a 13,1 milioni di euro (in diminuzione sul 2021 quando erano pari a 187,49 milioni di euro, soprattutto in virtù degli ingenti proventi derivanti dalla conclusione delle controversie legali pari a circa 174 milioni di euro). I proventi legati alla gestione finanziaria sono pari a circa 11 milioni di euro.Sono state assegnate risorse complessive per oltre 17,12 milioni di euro (+39% rispetto ai 12,3 milioni di euro del 2021 e quadruplicate rispetto ai 4,4 milioni di euro del 2019). LEGGI TUTTO

  • in

    Banche, Enria: “In Ue effetto tassi positivo anche su bilanci 2024”

    (Teleborsa) – Ad oggi la Vigilanza bancaria della Bce si attende un effetto complessivamente positivo dei rialzi dei tassi su bilanci e redditività delle banche, anche sul 2024 ma è necessario “tenere gli occhi aperti. È quanto ha affermato il presidente del ramo di Vigilanza bancaria della Bce, Andrea Enria durante un dibattito in apertura della conferenza annuale sulla ricerca, organizzata dall’istituzione. “Ormai è un po’ di tempo che valutiamo l’impatto dell’aumento dei tassi sui bilanci delle banche. E la nostra conclusione è che ad ora il rialzo è una buona notizia per le banche europee, nel 2022 abbiamo visto gli introiti da tassi salire del 50% e se guardi al 2024 i modelli ci dicono che l’effetto positivo sui margini di interesse può più che controbilanciare l’effetto negativo sulla qualità degli asset – ha detto Enria –. Ma potremmo sbagliarci, quindi dobbiamo essere molto cauti. E per questo stiamo spingendo le banche a focalizzarsi non solo sulle prospettive di utili ma anche sul valore dei titoli mark-to-market, sui costi di finanziamento, di riporre maggiori attenzione sulla qualità degli asset, specialmente nei settori che sono sensibili ai rialzi dei tassi. E anche ad assumere azioni proattive quando vedono deterioramenti degli asset. Può essere un’area in cui dobbiamo mantenere gli occhi aperti”. Sull’ipotesi di alzare il livello di garanzia dei depositi bancari nell’Unione europea – ha detto Enria – “si può discutere ma non vedo evidenze per alzare l’asticella. Devo dire che sono un po’ scettico”. In generale “la mancanza di fiducia reciproca in Europa – ha proseguito – fa ricadere tutto nell’ambito delle regole, e questo a volte compromette la flessibilità necessaria per intervenire sui singoli casi. Quindi non penso che la flessibilità sia di per sé sbagliata, ma devo dire che sono un po’ scettico sulla necessità di aumentare la copertura dei depositi”, ha detto, partendo da considerazioni su quanto è stato deciso dalle autorità Usa sulla tutela integrale dei depositi della fallita Silicon Valley Bank. Nell’Ue la garanzia pubblica copre fino a 100mila euro per singolo conto di privati. Secondo Enria, al di là dei problemi di costo e di azzardo morale a garantire tutto sui conti correnti “non penso che arresterebbe le corse da panico. Con una parziale copertura viviamo decorosamente. Ci deve essere un dibattito ma non vedo evidenze per alzare l’asticella”.Enria ha, inoltre, espresso l’augurio che dal processo di discussione tra governi e Parlamento europeo sulla fase finale del rafforzamento dei requisiti patrimoniali delle banche Ue in base agli accordi di Basilea III “non ci siano deviazioni”. Perché – ha avvertito il presidente del ramo di Vigilanza bancaria della Bce – ci saranno crisi in futuro anche in Europa. E puoi stare certo che verremo biasimati per aver deviato di qua o di là rispetto agli standard internazionali”. LEGGI TUTTO