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    Credit Agricole, utile trimestrale in aumento grazie a balzo FICC

    (Teleborsa) – Credit Agricole ha registrato ricavi pari a 6,12 miliardi di euro nel primo trimestre del 2023, in aumento del 9,6% rispetto all’anno precedente, e un utile netto più che raddoppiato a circa 1,23 miliardi di euro. Entrambi i dati hanno superato le aspettative del mercato di 5,9 miliardi di euro e 816 milioni di euro, rispettivamente, secondo un consensus fornito dalla società. A livello di gruppo, i ricavi sono stati pari a 8,93 miliardi di euro (+0,5%) e l’utile pari a 1,67 miliardi di euro (+23,6%).”Il nostro modello naturalmente iperinclusivo per natura ci permette di presentare regolarmente ottimi risultati commerciali e finanziari, come accade ancora in questo trimestre – ha detto il CEO Philippe Brassac – Questi risultati testimoniano la nostra utilità commerciale, l’estrema diversificazione del nostro modello e, naturalmente, il notevole impegno di tutti i nostri team”.Nel primo trimestre il gruppo ha registrato +555.000 milioni di nuovi clienti nel retail banking. In particolare, ha registrato +426.000 nuovi clienti Retail banking in Francia e +129.000 nuovi clienti Retail banking all’estero (Italia e Polonia), ed è cresciuta anche la base clienti (+78.000 e +67.000 clienti rispettivamente).Gli afflussi sono rimasti stabili nel trimestre per tutte le entità, con net inflows in Amundi pari a -11,1 miliardi di euro, influenzati da alcuni deflussi su attività istituzionali con margini molto bassi ma afflussi positivi retail (escluse JV e Cina) per +4,3 miliardi di euro.In CA Assurances, si sono registrati flussi record di unit-linked pari a +2,4 miliardi di euro e flussi netti positivi di +0,7 miliardi di euro in Wealth Management (Indosuez Wealth Management e LCL Private Banking)Il Corporate and Investment Banking (CIB) nel suo complesso ha registrato una performance record per il primo trimestre del 2023. I ricavi sottostanti del primo trimestre di CIB sono aumentati a 1.723 milioni di euro, +20,9% rispetto al primo trimestre 2022. Questa crescita è stata trainata dall’ottima performance dei mercati dei capitali e dell’investment banking a 941 milioni di euro, in aumento del +36,8%. rispetto al primo trimestre 2022.I ricavi sottostanti FICC (fixed income, currency and commodities) sono aumentati del +41,8% nel periodo, trainati dalla ripresa del mercato primario del credito e dalla performance dei prodotti di copertura.(Foto: Sylvain Robin | Dreamstime) LEGGI TUTTO

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    Banco Desio, utile primo trimestre sale a 158 milioni (+381%)

    (Teleborsa) – Banco di Desio e della Brianza ha chiuso il primo trimestre con un utile netto consolidato pari a 158,5 milioni (ROE annualizzato al 20,6%), in crescita rispetto allo stesso periodo 2022 (+381,2%), supportati da poste straordinarie pari a 133,1 milioni (badwill lordo di Euro 51,1 milioni dal ramo sportelli acquisito da BPER e provento lordo di Euro 98,5 mln dal ramo acquiring ceduto).Solida performance operativa supportata dalla crescita dei ricavi (+6,1%) con margine di interesse (+20,2%) e commissioni nette (+6,7%) in crescita; margine operativo a 57,5 milioni, in ulteriore miglioramento rispetto al Q1 2022 (+3,3%).Impieghi verso la clientela ordinaria a 12,4 miliardi di euro (+7,6% rispetto a 2022) con ulteriori erogazioni a famiglie e imprese nel corso del periodo di riferimento per 0,4 miliardi di euro. Raccolta diretta in aumento pari ad Euro 14,1 miliardi (+11,8%), Raccolta indiretta pari ad Euro 19,2 miliardi (+12,6%, di cui clientela ordinaria in aumento del 18,4%).Stabile incidenza dei crediti deteriorati: NPL ratio lordo al 3,4% (3,3% a YE 2022) e netto all’1,8%.Confermata la solidità patrimoniale del Gruppo Banco Desio. Al 31 marzo 2023 il coefficiente patrimoniale Common Equity Tier1, costituito dal Capitale primario di classe 1 (CET1) rapportato alle Attività di rischio ponderate, è risultato pari al 16,97% (15,87% al 31 dicembre 2022). Anche il Tier1, costituito dal totale Capitale di classe 1 (T1) rapportato alle Attività di rischio ponderate e il Total capital ratio, costituito dal totale Fondi Propri rapportato alle Attività di rischio ponderate sono risultati pari al 16,97% (entrambi pari a 15,87% al 31 dicembre 2022). LEGGI TUTTO

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    UBS: CEO Credit Suisse nell’Executive Board gruppo post-fusione

    (Teleborsa) – UBS ha delineato il suo nuovo modello operativo e il suo team dirigenziale, in vista del completamento dell’acquisizione di Credit Suisse. Le due banche continueranno a operare in modo indipendente per il prossimo futuro e UBS realizzerà l’integrazione con “un approccio graduale”.La società combinata opererà con cinque divisioni aziendali, sette funzioni e quattro regioni, oltre a Credit Suisse AG. Ciascuno sarà rappresentato da un membro del Group Executive Board, i quali riporteranno tutti al Group CEO Sergio Ermotti.Tra le novità più significative, Ulrich Korner, in qualità di CEO di Credit Suisse, diventerà membro dell’Executive Board di UBS alla chiusura della transazione.Todd Tuckner viene nominato Chief Financial Officer del gruppo. Diventerà membro del Group Executive Board con effetto immediato e assumerà il ruolo di CFO al termine dell’acquisizione.”Con il nuovo modello operativo e il team dirigenziale, UBS è ben attrezzata per consolidare la forza esistente ei successi dell’ultimo decennio – ha commentato Sergio Ermotti, CEO di UBS Group – L’integrazione delle imprese e delle persone giuridiche richiederà tempo. Ma l’aggiunta di Credit Suisse al modello di business ad alta crescita del capitale di UBS, flussi di entrate diversificati, gestione del rischio disciplinata e bilancio per tutte le stagioni andrà a vantaggio dei nostri clienti, dipendenti, investitori, delle economie che serviamo e del sistema finanziario in generale”. LEGGI TUTTO

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    Fineco, Schroders ha il 5,058% con gestione risparmio

    (Teleborsa) – Schroders, multinazionale britannica di gestione del risparmio, ha una partecipazione del 5,058% nell’italiana Fineco dallo scorso 17 marzo. Secondo le comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, la quota è detenuta a titolo di indiretta gestione non discrezionale del risparmio. La partecipazione è detenuta tramite cinque società. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Goldman Sachs ha quota potenziale del 5,96%

    (Teleborsa) – Goldman Sachs continua a muoversi sul capitale di UniCredit, sia tramite acquisti di azioni che altri strumenti. Secondo le comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, con riferimento al 2 maggio, la banca d’affari statunitense ha una quota potenziale 5,96% del capitale. All’aggiornamento precedente, ovvero al 28 aprile, la quota aveva toccato il 6,30%. La partecipazione è detenuta tramite Goldman Sachs International e altre 11 società controllate.Scendendo nei dettagli, lo 0,50% sono diritti di voto riferibili ad azioni. Lo 0,83% sono azioni oggetto di contratti di prestito titoli senza data di scadenza e con possibilità di restituzione in qualsiasi momento.Lo 0,83% sono contratti di opzione “Put”, “Call” e “Future” e obbligazioni convertibili con date di scadenza comprese tra il 19/05/2023 ed il 15/12/2050.Il restante 3,80% è: 1,70% in contratto “Future” con date di scadenza comprese tra 16/06/2023 ed il 19/12/2031; 1,01% in contratto di opzione “Call” con date di scadenza comprese tra il 04/05/2023 ed il 31/03/2035; 0,75% in contratto di tipo “Swap” con date di scadenza comprese tra il 04/05/2023 ed il 21/04/2033; 0,34% in altri contratti di opzione “Put”, “Forward” e “Call Warrant” con date di scadenza comprese tra il 05/05/2023 ed il 31/12/2030. LEGGI TUTTO

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    BPM, Castagna: fiduciosi su aumento remunerazione, nuovo piano entro fine anno

    (Teleborsa) – “Il management team si sente molto confortevole con la nuova guidance, che essenzialmente raddoppierà le nostre performance degli anni passati. Raddoppieremo anche la remunerazione, che era poco più di 600 milioni nel 2021-2022 su base cumulata e raggiugerà oltre 1,25 miliardi cumulati nel 2023-2024, circa il 22% del market cap”. Lo ha affermato Giuseppe Castagna, CEO di Banco BPM, nella presentazione alla comunità finanziaria dei risultati del primo trimestre 2023. “Le azioni di capital management genereranno spazio per una remunerazione aggiuntiva per gli shareholder”, ha aggiunto.L’istituto si aspetta ora un utile netto di 1,14 miliardi di euro nel 2023 (EPS di 0,75 euro), in aumento rispetto alla stima originaria del piano industriale (0,74 miliardi ed EPS di 0,49) e rispetto alla guidance aggiornata (oltre 900 milioni ed EPS di 0,60). Per il 2024 è atteso un utile netto di 1,36 miliardi di euro (EPS di 0,90 euro), in aumento da indicazioni per 1,05 miliardi (EPS di 0,69) da piano e 1,14 miliardi (EPS di 0,75) da ultima guidance.La banca si aspetta un NII superiore a 3 miliardi di euro nel 2023, sulla base di previsioni di Euribor (medi dell’intero anno) al 3,3% e un deposit beta al 33%. Il potenziale impatto da scenari differenti sui tassi prevede ulteriori 300 milioni d euro (ipotizzando +100 pb).Gli analisti hanno chiesto all’AD come la banca impiegherà tutto il nuovo capitale generato. “Certamente abbiamo una previsione incoraggiante sul capitale e ci sentiamo molto fiduciosi sull’aumento del livello della remunerazione”, ha detto Castagna, rimandando però maggiori dettagli all’aggiornamento del piano che arriverà nella seconda metà dell’anno. “Tutto sarà possibile, ma ovviamente c’è una differenza tra dire che aumenteremo il dividend payout o il buyback”. Sul fronte delle acquisizioni, il banchiere ha detto che “non vediamo alcun M&A che ci possa dare la stessa remunerazione”. Molto probabilmente l’aggiornamento del piano sarà nell’ultimo trimestre. Castagna ha detto che gli “obiettivi al 2024 sono già stati superati su base trimestrale, ancor prima del pieno apporto della bancassicurazione”. L’aumento del 49,2% anno su anno dell’utile netto è un “solido punto di partenza per una maggiore ambizione di redditività”, il CET 1 Ratio Adjusted al 14,15% certifica le “ampie e crescenti riserve di capitale”, mentre le iniziative di trasformazione in corso nei settori Bancassurance & Payments possono “migliorare ulteriormente la nostra capacità di generazione di capitale e remunerazione”.In particolare sul fronte Payments, Castagna ha parlato di un nuovo progetto che possa rafforzare il business dei pagamenti, con una transazione che potrebbe fornire 2 miliardi di euro di net present value. L’obiettivo è stringere un accordo di distribuzione esclusiva a lungo termine, con il mantenimento dei livelli delle commissioni correnti, l’incasso di una componente anticipata (creando ulteriore spazio per la remunerazione degli azionisti) e meccanismi che consentano di estrarre ulteriore valore dalla futura crescita attesa. “Il termsheet dovrebbe essere firmato entro la fine di giugno 2023”, ha sottolineato l’AD. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM aumenta target 2023 dopo 1° trim con utile di 265 milioni

    (Teleborsa) – Banco BPM ha chiuso il primo trimestre del 2023 con un risultato netto pari a 265,3 milioni di euro, rispetto a 177,8 milioni dei primi tre mesi del 2022 e a 209,9 milioni del quarto trimestre 2022. Escludendo le componenti non ricorrenti, l’utile netto si attesta a 270,5 milioni di euro. Il margine di interesse si è assestato a 743 milioni di euro, rispetto a 511,5 milioni del primo trimestre 2022 e a 724,0 milioni del quarto trimestre 2022, mentre le commissioni nette sono state pari a 478,7 milioni di euro, rispetto a 480,1 milioni dei primi tre mesi del 2022 e a 447,3 milioni del quarto trimestre 2022.Gli impieghi netti a clientela sono pari a 107,8 miliardi di euro: -2,8% a/a (di cui crediti in bonis -2,1% e crediti deteriorati -26,6% rispetto al 31 marzo 2022) e -1,6% rispetto al 31 dicembre 2022 (di cui crediti in bonis -1,5% e crediti deteriorati -3,4%). La raccolta diretta da clientela è di 123,2 miliardi di euro: -2,3% a/a e -0,2% rispetto a fine dicembre 2022; raccolta core a 101,3 miliardi (-5,2% a/a e -2,3% rispetto a fine 2022), mentre la raccolta indiretta da clientela è di 95,6 miliardi di euro: stabile nel confronto a/a e +4,6% rispetto al 31 dicembre 2022, di cui: risparmio gestito 60,1 miliardi; risparmio amministrato 35,5 miliardi.Il costo del credito, in costante riduzione a 51 p.b. rispetto a 62 b.p. di fine anno 2022, rappresenta il livello più basso registrato dalla nascita del gruppo Banco BPM. Si conferma molto solida la posizione patrimoniale: CET1 Ratio al 14,15%; MDA buffer a 544 p.b.Per l’intero esercizio Banco BPM prevede “un significativo miglioramento dell’utile netto del gruppo rispetto allo scorso anno, con un trend che, anche in proiezione (EPS 2023 pari a circa 75 centesimi di euro e 2024 pari a circa 90 centesimi di euro), supera significativamente sia la traiettoria di redditività che i target complessivamente delineati nel Piano Strategico, che sarà quindi aggiornato entro fine 2023”.In altre parole, il target di utile 2023 è incrementato a 1,1 miliardi di euro (con un EPS a 0,75 euro rispetto alla precedente guidance di 0,60) e 1,4 miliardi nel 2024, raddoppiato rispetto al 2022 (con un EPS a 0,90 da 0,75). Viene prevista la distribuzione di dividendi per 1,25 miliardi di euro nei prossimi due anni, il doppio rispetto al biennio 2021-2022. LEGGI TUTTO

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    Intesa, Messina: miglior inizio d’anno di sempre, leader europei per asset quality

    (Teleborsa) – “Intesa Sanpaolo ha registrato una forte serie di risultati nel primo trimestre del 2023, conseguendo il miglior inizio d’anno di sempre – con un risultato netto di quasi 2 miliardi di euro – e il miglior risultato netto trimestrale dal 2007. La banca è molto profittevole, ben capitalizzata, con una forte liquidità e ha rafforzato lo status di Banca Zero-NPL”. Lo ha affermato il CEO Carlo Messina nella presentazione alla comunità finanziaria dei risultati al 31 marzo 2023.Il CEO ha evidenziato la posizione di liquidità ai vertici di settore, sottolineando che: l’83% dei depositi dei privati sono garantiti dal Sistema di Garanzia dei Depositi (62% includendo i Corporate); la base di depositi è ad elevata granularità, con un deposito medio di 14 mila euro per i privati (circa 19 milioni di clienti) e 69 mila per i Corporate (circa 1,8 milioni di clienti); l’ampio accesso ai mercati internazionali della raccolta wholesale in tutte le aree geografiche.”La qualità degli asset è eccellente, con il costo del rischio annualizzato più basso di sempre e un aumento delle coperture – ha spiegato – Questo dimostra che siamo leader europei in termine di asset quality”.”Questi forti risultati ci consentono di alzare la guidance, remunerando gli shareholder mentre manteniamo una solida posizione di capitale”, ha spiegato, sottolineando che la realizzazione del Piano di Impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo, con una guidance di risultato netto per il 2023 in crescita a circa 7 miliardi di euro.In merito al miglioramento dell’outlook per il 2023, ha spiegato spiega che la solida crescita dei ricavi – trainata dagli interessi netti – unita al continuo focus sul cost management determina un aumento significativo del risultato della gestione operativa. Inoltre, la forte riduzione delle rettifiche nette sui crediti consente di generare una crescita del risultato netto a circa 7 miliardi di euro.Messina ha detto che “guardando al 2025, ci aspettiamo di eccedere il nostro target, grazio al boost del rialzo dei tassi di interesse. Come abbiamo già dimostrato, riusciamo a fare meglio di quanto annunciato e abbiamo chiaramente del capitale in eccesso”.Parlando dell’economia italiana, ha detto che “è più forte che in passato e i solidi fondamentali dell’Italia supportano la resilienza dell’economia”: prezzi dell’energia inferiori alle attese dovrebbero ridurre l’inflazione italiana entro la fine del 2023; il mercato del lavoro rimane solido e, mentre l’inflazione rallenta, l’economia è pronta a ri-accelerare; nel 2024, la ripresa globale sosterrà anche la domanda esterna per le imprese italiane.In questo contesto, “Intesa è meglio equipaggiata rispetto ai concorrenti grazie ad un eccellente profilo di rischio, una patrimonializzazione elevata ed un modello di business ben diversificato e resiliente”. Inoltre, la banca “è preparata per continuare ad avere successo in qualsiasi scenario dei tassi”.Messina ha evidenziato la “solida e sostenibile creazione e distribuzione di valore”, con un cash payout ratio del 70% con “eventuali ulteriori distribuzioni che saranno valutate di anno in anno”. LEGGI TUTTO