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    Bce, Tajani: “Continuare ad alzare i tassi sarebbe un errore”

    (Teleborsa) – Continuare ad alzare i tassi di interesse ufficiali “sarebbe un errore” da parte della Bce, perché nell’area euro l’inflazione “non ha una origine interna, quindi il problema non si risolve alzando i tassi”. Lo ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani rispondendo una domanda al termine della sua vista all’Abi, in occasione del Comitato esecutivo. La Bce ha manifestato l’intenzione di aumentare ancora il costo del denaro. “Mi auguro che questo non accada – ha detto Tajani – perché sarebbe un errore. L’ho detto più volte. Nella sua libertà la Banca centrale può fare quello che vuole. Però già essere passati da 0,50 a 0,25 è un passo in avanti”. Il riferimento è al fatto che l’ultimo aumento deciso dalla Bce ha marcato una moderazione del ritmo della stretta, con 25 punti in base in più sui tassi invece dei 50 punti base dei precedenti rialzi. “L’inflazione italiana ed europea è un’inflazione che non ha una origine interna, come quella americana, quindi il problema non si risolve alzando i tassi di interesse. Poi, alla fine ne fanno le spese solo le famiglie e le imprese”. Sul Mes “il dibattito è aperto” ha detto il vicepremier in merito al Meccanismo europeo di stabilità.Con le banche italiane “abbiamo affrontato tutta la questione che riguarda l’internazionalizzazione delle le nostre imprese, il ruolo che il sistema bancario italiano può svolgere per rafforzare la politica estera del nostro paese – ha riferito Tajani interpellato –. La politica estera non la fa soltanto il ministro con i diplomatici, la fa tutto il sistema Italia e non si può, per esempio, lavorare sulle esportazioni, che noi vogliamo incrementare, ci sono state esportazioni per 600 miliardi lo scorso anno e vogliamo fare ancora di più. Ma le imprese per esportare devono essere garantite devono essere sostenute dal sistema bancario. L’Italia può essere presente grazie a una rete di politiche commerciali, industriali, bancaria che può portare a risultati migliori di quelli che abbiamo avuto fino ad oggi”. LEGGI TUTTO

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    ABI: “Calano gli attacchi ad ATM e accettatori di banconote presso i distributori di carburante”

    (Teleborsa) – Diminuiscono del 38% i furti commessi in Italia nell’ultimo decennio, passando dagli oltre 1,5 milioni del 2013 ai circa 958 mila del 2022. Lo stesso andamento ha caratterizzato anche l’incidenza che, dopo il picco registrato nel 2014 con 2.607 furti ogni 100 mila abitanti, è scesa fino al valore di 1.622 furti ogni 100 mila abitanti nel 2022. Questi i principali risultati del “Rapporto sugli attacchi agli ATM di banche e poste e agli OPT dei distributori di carburante” condotto da Ossif, il Centro di ricerca Abi sulla Sicurezza Anticrimine, e dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale, con la partecipazione di Poste Italiane, Unem ed Italiana Petroli e presentato oggi nel corso del convegno Banche e Sicurezza 2023, la due giorni di lavoro sui temi chiave della sicurezza.Più nel dettaglio, anche l’andamento del numero complessivo degli attacchi agli ATM e agli accettatori di banconote presso i distributori di carburante (OPT – Outdoor Payment Terminals) fa rilevare un trend decrescente. In particolare, nel 2021 gli attacchi complessivi si sono più che dimezzati rispetto al 2020 ed anche nel 2022 (382 episodi) è stata registrata un’ulteriore riduzione (-8,8%). I dati positivi dell’ultimo biennio hanno caratterizzato tutte e tre le diverse tipologie di reato (gli attacchi agli ATM delle banche, degli uffici postali e gli attacchi agli OPT) che, proprio nel 2021 e nel 2022, hanno fatto registrare i valori più bassi mai avuti, sia in termini assoluti che in relazione al numero di punti operativi. “In tema di sicurezza – ha detto il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini – l’azione dell’Abi di implementazione del rapporto con le Autorità di sicurezza (Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Prefetture, Forze di polizia) ha consentito di realizzare, in stretta collaborazione, iniziative congiunte che hanno favorito il contrasto alle rapine e ai furti alle dipendenze bancarie, nonché ad altre forme di criminalità, rendendo al contempo più agevole approcciare le tematiche della sicurezza, attraverso il coinvolgimento delle Autorità preposte nelle strategie di prevenzione. Centrale è il ruolo di OSSIF in termini di gestione di dati e informazioni che vengono raccolti in un apposito database anticrimine, che si sta rivelando sempre più essenziale nell’orientare le scelte nelle rispettive attività di rafforzamento delle misure di sicurezza, di controllo del territorio e investigative”.”Il rapporto di collaborazione tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e l’Associazione Bancaria Italiana, consolidatosi nel tempo, è sempre più esteso e mirato e rappresenta un’eccellenza nel panorama europeo. Consente di disporre di dati, elementi di analisi e di valutazione dei rischi con una tempestività non comune presso altri Paesi. Tramite la partecipazione all’Osservatorio per la Sicurezza Fisica (OSSIF), – ha detto Delfini, direttore del Servizio Analisi Criminale – si è di fatto realizzata una efficace sinergia finalizzata allo scambio di dati attinenti ai reati predatori in danno non solo delle banche, ma anche di altri operatori e soggetti economici ed ha consentito di sviluppare nel tempo nuove forme di prevenzione e contrasto al crimine diffuso. Il costante, tendenziale decremento della criminalità predatoria in tale ambito oltre a testimoniare la validità degli sforzi profusi, rappresenta uno stimolo in più nel proseguire in questo impegno collaborativo”. LEGGI TUTTO

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    Basket Bond: da CDP, MCC e Sella ulteriori 100 milioni per sostenere gli investimenti ESG di PMI e Mid Cap italiane

    (Teleborsa) – Investire nei progetti di crescita delle PMI e Mid Cap italiane e sostenerle al contempo nella generazione di un impatto positivo sull’economia, la società e l’ambiente. È questo l’obiettivo del programma “Sustainability-linked Basket Bond” da 100 milioni di euro di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), Mediocredito Centrale (MCC) e Sella. Le risorse andranno ad ampliare il programma lanciato nel 2021, che raggiunge in questo modo i 200 milioni complessivi per sostenere i piani di crescita e sviluppo delle aziende italiane di minori dimensioni. La nuova finanza è legata al raggiungimento da parte delle imprese di obiettivi ESG (Environmental, Social e Governance) e il loro conseguimento garantirà una riduzione del costo di finanziamento.Il progetto – spiega una nota – rappresenta una nuova opportunità offerta alle aziende per acquisire sensibilità e consapevolezza su tematiche ESG e permettere loro di raccogliere le risorse adeguate a sostenere la realizzazione dei sempre più numerosi piani di investimento e sviluppo specificatamente orientati verso la sostenibilità. Per la prima volta in Italia, le singole emissioni saranno monitorate e certificate da operatori terzi specializzati rispetto ai principi di riferimento definiti dall’International Capital Market Association (ICMA), garantendo così una precisa valutazione dell’effettivo impatto ESG raggiunto. Per ogni emissione è prevista l’identificazione di specifici Sustainability Performance Targets (SPTs) coerenti con le politiche ESG attuate dalle imprese. L’attività di monitoraggio comprende la definizione di valori misurabili di sostenibilità (KPI ESG) che permettono di valutare l’allineamento dei progetti di investimento degli emittenti agli obiettivi di sviluppo sostenibile.Sella è arranger del programma tramite la divisione Corporate & Investment Banking. CDP e MCC agiscono come anchor investor , ciascuna sostenendo il progetto attraverso la sottoscrizione del 40% delle emissioni, mentre Banca Sella sottoscrive il restante 20%.Le emissioni obbligazionarie saranno quotate sull’ExtraMOT PRO3, il segmento di Borsa Italiana dedicato ai minibond, che garantisce visibilità sui mercati alle PMI e Mid-Cap che aderiranno all’iniziativa.Gardant partecipa all’iniziativa come servicer, corporate servicer e monitoring agent, mentre lo studio legale Chiomenti agisce come deal counsel. Cerved Rating Agency è Second Party Opinion provider per le caratteristiche ESG degli strumenti emessi. Deloitte è coinvolta nella definizione, monitoraggio e certificazione periodica del raggiungimento dei target di sostenibilità degli investimenti.(Foto: micheile dot com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    UniCredit supera ampiamente coefficienti MREL al 31 marzo 2023

    (Teleborsa) – Al 31 marzo 2023 UniCredit superava ampiamente i nuovi requisiti minimi di fondi propri e passività ammissibili (MREL), forniti alla banca dal Comitato di Risoluzione Unico e da Banca d’Italia.UniCredit ha coefficienti MREL pari a: 30,90 per cento degli RWA; 9,34 per cento della LRE. I coefficienti di MREL subordinato, sempre a fine marzo 2023, erano pari a: 23,83 per cento degli RWA; 7,21 per cento della LRE.Secondo i nuovi requisiti, l’MREL intermedio vincolante confermato pari a: 20,73 per cento delle attività ponderate per il rischio (RWA) – a cui sommare il Requisito Combinato di Riserva di Capitale (CBR); 5,90 per cento della leva finanziaria (LRE). MREL intermedio vincolante subordinato confermato pari a: 11,79 per cento degli RWA – a cui sommare il CBR; 5,68 per cento della LRE.A partire dal 1 gennaio 2024, il MREL applicabile su base consolidata diventerà fully loaded e sarà pari a: 22,13 per cento degli RWA – a cui andrà sommato il CBR applicabile a quella data; 6,02 per cento della LRE. Il requisito di MREL subordinato sarà pari a: 15,36 per cento degli RWA – a cui andrà sommato il CBR applicabile a quella data; 6,02 per cento della LRE. I requisiti di subordinazione considerano il beneficio della cosiddetta senior allowance, ovvero la possibilità di soddisfare parte del requisito con strumenti senior (non subordinati). LEGGI TUTTO

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    Imprese, BperTe: al via il pacchetto agevolazioni sottoscritto da Confindustria Bergamo e BPER Banca

    (Teleborsa) – Più slancio ai progetti green e di efficienza energetica delle imprese, ma anche una migliore gestione della liquidità aziendale. Sono questi alcuni degli obiettivi del pacchetto di misure “BperTe”, sottoscritto oggi da Confindustria Bergamo con BPER Banca, che abbraccia un ventaglio molto ampio di interventi a supporto della crescita delle imprese del territorio, prevedendo, inoltre, condizioni vantaggiose per le imprese associate in tema di tassi di interesse e commissioni. Investimenti, capitale circolante, progetti green, progetti energy, gestione della liquidità aziendale, welfare, sono i temi affrontati nell’accordo, che dedica un capitolo specifico alle imprese socie di Confidi Systema e punta a sostenere la crescita strutturale del tessuto produttivo bergamasco, caratterizzato da grande dinamismo che deve però confrontarsi con le incertezze dovute al conflitto in Ucraina e le sue ricadute sugli scambi internazionalie con il peggioramento delle condizioni di erogazione del credito ed è contemporaneamente chiamato ad una accelerazione sulla transizione ecologica e il contrasto al cambiamento climatico.”L’Accordo BperTe – sottolinea Oscar Panseri, vice presidente di Confindustria Bergamo con delega Credito e Finanza – ha come obiettivo quello di massimizzare la partnership con una banca che è diventata molto importante nel nostro territorio. Le imprese bergamasche, in particolare PMI, devono fronteggiare in questo periodo importanti criticità legate al peggioramento delle condizioni del pricing del credito e alla maggiore selettività nell’analisi del merito creditizio. Tutto ciò in un quadro di continua concentrazione del settore bancario che determina una riduzione costante degli interlocutori finanziari sul territorio. Grazie all’intesa abbiamo ottenuto per le imprese condizioni particolarmente vantaggiose e sono stati individuati nuovi strumenti per sostenere il fabbisogno finanziario legato a investimenti, capitale circolante, progetti green e progetti per l’efficientamento energetico con particolare attenzione alla sostenibilità e alle tematiche ESG oggi sempre più centrali”.”Grazie a questa collaborazione come BPER Banca – dichiara Luca Gotti, responsabile Direzione Territoriale Lombardia Ovest di BPER Banca – saremo in grado di offrire alle aziende il supporto finanziario necessario per affrontare le sfide del mercato, includendo anche l’ambito ESG (Ambiente, Sociale e Governance), sia per la mitigazione dei rischi d’impresa e, soprattutto, come leva per l’innovazione e lo sviluppo sostenibile. Con la firma di questa mattina vogliamo ribadire la nostra attenzione al mondo delle imprese bergamasche con le quali vogliamo confermare e rafforzare il percorso di accompagnamento mettendo in campo soluzioni e strumenti finanziari concreti ed accessibili. Le nostre filiali ed i nostri gestori d’impresa presenti in provincia possono seguire i progetti in tutte le loro fasi insieme a Confindustria Bergamo”. In dettaglio, BperTe prevede un finanziamento “Capex 2023” chirografario con durata massima di 5 anni – con eventuale preammortamento fino a 18 mesi – destinato a supportare le imprese nel piano investimenti; un finanziamento a breve termine chirografario con durata massima di 24 mesi – con eventuale preammortamento fino a 6 mesi – destinato a integrare la liquidità aziendale a supporto delle esigenze di capitale circolante; un finanziamento Sace Green Loan con garanzia SACE pari all’80% dell’importo finanziato, da un minimo di 50 mila euro fino a un massimo di 15 milioni di euro, destinato a supportare le imprese per progetti green che soddisfano gli obiettivi ambientali previsti dalla Commissione Europea con una durata massima di 12 anni (o 15 anni in presenza di una garanzia ipotecaria). Inoltre, un finanziamento Life 4 Energy da 40 mila euro fino ad un massimo di 5 milioni di euro chirografario o ipotecario garantito da BEI nella misura massima dell’80% per interventi di efficienza energetica della durata massima di 8 anni (o 12 o 15 anni con garanzia ipotecaria). Si aggiunge un finanziamento Green Confidi Systema da 50 mila euro fino a un massimo di 1 milione di euro destinato a tutte le PMI socie di Confidi Systema per investimenti volti a supportare la transizione ecologica e il climate change della duratamassima di 7 anni, con garanzia Confidi Systema fino all’80% con controgaranzia MCC.L’offerta viene completata dal Servizio “DiPiù” accessorio al conto corrente finalizzato a valorizzare la liquidità aziendale tramite il vincolo sul rendimento di somme per periodi di tempo prestabiliti con remunerazione migliorativa fino al 3% a 12 mesi e dal WelfareBPER negli ambiti educazione, previdenza, viaggi e tempo libero, salute, mobilità, assistenza per gli anziani. LEGGI TUTTO

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    Banca Ifis, analisti apprezzano conti e guardano a revisione dividend policy

    (Teleborsa) – Gli analisti apprezzano i risultati di Banca Ifis, gruppo attivo nello specialty finance e quotato su Euronext STAR Milan, che ieri ha comunicato di aver chiuso il primo trimestre del 2023 con un utile netto di pertinenza del gruppo pari a 45,9 milioni di euro, in crescita del 31,4% rispetto al primo trimestre 2022. Durante la calla con la comunità finanziaria, l’AD Frederik Geertman ha sottolineato la stabilità dei depositi e i bassi rischi del portafoglio prestiti, e ha riferito che sono in corso discussioni su una revisione della dividend policy che possa permettere di riconoscere un payout più elevato con utili in crescita.”Alla luce dei buoni risultati 1Q23, della tenuta dei volumi e di un CoR che è atteso rimanere sotto controllo (con ulteriore buffer rappresentato dagli overlays), riteniamo che la visibilità sul raggiungimento del target di utile di 150 milioni di euro sia elevata”, scrive Equita.Gli analisti, commentando quanto emerso dalla call, evidenziano che un aumento dei tassi è supportive per l’NII nonostante l’incremento del costo del funding, passato nel trimestre da 1,5% a oltre il 2,2%. Oltre a una buona dinamica dei volumi (attesi in crescita durante l’anno), l’NII è atteso essere supportato sia dall’incremento dei tassi di mercato che degli spread applicati sulle erogazioni.Intesa Sanpaolo afferma che i risultati sono stati superiori alle aspettative, anche se l’alto reddito da negoziazione e le basse rettifiche su crediti possono essere considerati non completamente ripetibili. Gli analisti vedono positivamente il potenziale aumento della remunerazione degli azionisti, che potrebbe supportare l’attuale valutazione undemanding.”Con un CET1 al 15,2% (escluso l’utile netto trimestrale) e a buffer oltre il requisito SREP di 650 punti base, riteniamo che la società abbia spazio per una politica di distribuzione del capitale più generosa, rispetto all’attuale cash payout ratio del 50%”, si legge in una nota.Intanto, migliora l’andamento di Banca Ifis, che si attesta a 14,58 euro, con un aumento dello 0,69%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 14,73 e successiva a 15,02. Supporto a 14,44. LEGGI TUTTO

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    illimity debole dopo i conti, analisti guardano a guidance

    (Teleborsa) – Seduta negativa a Piazza Affari per illimity, gruppo bancario fondato da Corrado Passera e quotato su Euronext STAR Milan, dopo che ha diffuso i risultati del primo trimestre del 2023. La società ha chiuso il periodo con un utile netto in diminuzione a 7,8 milioni di euro.Equita afferma che la banca ha riportato risultati complessivamente inferiori alle attese. In particolare, la divisione Distressed Credit, il principale contributore agli utili di gruppo, ha chiuso il periodo con utile operativo a 22 milioni di euro (-41% YoY), inferiore rispetto ai 27 milioni di euro attesi, con la dinamica della divisione impattata negativamente da minori proventi su operazioni distressed chiuse. Inoltre, la business origination è stata contenuta (84 milioni di euro) alla luce di un mercato poco dinamico che tuttavia dovrebbe aver mostrato segnali di ripresa da aprile, confermando una pipeline robusta.Intesa Sanpaolo afferma che i risultati sono stati in linea con le attese, escludendo gli one-off. “Riconosciamo che la redditività del 2023 sarà più distorta verso la fine dell’anno – si legge in una nota – tuttavia, riteniamo che sarà apprezzata una maggiore visibilità sull’evoluzione della redditività nei prossimi trimestri”.La guidance ora è di un utile netto superiore ai 100 milioni di euro nel 2023, rispetto a un’indicazione di 100 milioni di euro fornita a febbraio. Considerando l’impatto netto della nuova partnership con Engineering di circa 24 milioni di euro (+55,5 milioni di euro di pagamento anticipato di Engineering, -17 milioni di euro di minori ricavi da ION, -4,25 milioni di euro una tantum, tutto al lordo delle imposte), “ci saremmo aspettati un aggiornamento della guidance ben al di sopra”, viene sottolineato.Si muove al ribasso Illimity Bank con i prezzi allineati a 6,23 euro, per una discesa dell’1,97%. Le maggiori attese vedono un’estensione del ribasso verso l’area di supporto stimata a 6,115 e successiva a 6. Resistenza a 6,34. LEGGI TUTTO

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    Banca Ifis, Geertman: depositi assolutamente stabili, più dettagli su dividendi in prossima call

    (Teleborsa) – “L’aumento dell’utile netto nel primo trimestre del 2023 conferma l’accelerazione di Banca Ifis, con i ricavi trainati dalla performance del Commercial Banking, mentre il CET1 in aumento di 20pb al 15,21% è a supporto della strategia di crescita e del dividendo della banca”. Lo ha affermato Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis, nella call con la comunità finanziaria che ha seguito la pubblicazione dei risultati al 31 marzo 2023.Sul fronte della remunerazione dei soci, l’AD ha detto che il board sta ancora facendo delle considerazioni e ci saranno novità in occasione della prossima trimestrale. In linea di massima, ha spiegato, la policy sarà che “se l’utile netto eccede una certa cifra, il payout potrà crescere”, per avere dei dividendi in crescita “in modo graduale”.Banca Ifis ha affermato di rappresentare un “superior risk-return trade-off”, soprattutto per la solidità dei depositi e dei prestiti. “I depositi sono assolutamente stabili – ha detto Geertman – Lo sono stati durante le turbolenze bancarie degli ultimi mesi e lo continuano a essere, e non abbiamo nessuna indicazione che la situazione cambierà”. Volendo rassicurare gli investitori, la società ha fornito ulteriori dati su questo fronte: i depositi corporate sono solo il 7% del totale (quindi il 93% sono retail), l’83% è sotto i 100 mila euro (quindi protetto dal FITD) e i sight deposit sono solo il 16%.Il numero uno di Banca Ifis ha poi spiegato che nel portafoglio prestiti, i rischi di leva finanziaria e la concentrazione sono mantenuti bassi e sono “strongly reserved against”. Inoltre, oltre il 70% del portafoglio impieghi alla clientela ha duration inferiore a 3 anni.In merito al cost of funding, ha ammesso che sta crescendo, ma secondo attese. “L’incremento è stato in linea con le nostre aspettative, ora assumiamo una stabilizzazione e che i mercati rimangano aperti, anche se a un costo maggiore”, ha spiegato.Sul fronte dei volumi, guardando fino al termine dell’anno, l’AD si aspetta “una crescita moderata nella maggior parte delle categorie” e ha sottolineato che la banca “non ha bisogno di essere aggressiva commercialmente”. LEGGI TUTTO