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    Banca Generali, a luglio raccolta netta totale a 455 milioni di euro

    (Teleborsa) – Banca Generali ha realizzato a luglio una raccolta netta di 455 milioni di euro (vs 543 milioni di euro a luglio 2022), che portano il totale da inizio anno ad oltre 3,7 miliardi di euro, con una crescita del 4% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Il risultato di luglio tiene conto del significativo impatto dei pagamenti per gli adempimenti fiscali pari a 179 milioni di euro nel mese (+82% a/a) per un totale di 620 milioni di euro da inizio anno (+46%).In termini di prodotto, le soluzioni gestite hanno registrato flussi positivi per 56 milioni di euro (735 milioni da inizio anno). Prosegue il momento favorevole per i fondi di casa (81 milioni nel mese, 384 milioni da inizio anno) che beneficiano del lancio di nuove soluzioni a capitale protetto.Il risparmio amministrato continua a riscontrare l’attenzione della clientela con 591 milioni di euro a luglio (5,5 miliardi da inizio anno), così come la domanda di advisory evoluta che ha registrato 183 milioni nel mese (1.044 milioni nel 2023). Complessivamente, i flussi nelle soluzioni gestite e nella consulenza evoluta su risparmio amministrato si sono attestati a 258 milioni di euro nel mese per un totale di 1,87 miliardi da inizio anno (+30% a/a).”Cresciamo solidi e costanti anche in un mese caratterizzato da importanti scadenze fiscali per i clienti, forti dell’ampia diversificazione nell’offerta e della qualità dei nostri banker al fianco delle famiglie nelle scelte di pianificazione e protezione – ha commentato l’AD Gian Maria Mossa – Nonostante la volatilità per le dinamiche legate all’economia e alle politiche delle banche centrali continuiamo ad acquisire nuova clientela e ad intercettare flussi di risparmio grazie alla nostra leadership nelle soluzioni di investimento a maggiore valore aggiunto come l’advisory e le gestioni. Continuiamo a registrare forte domanda di consulenza e questo ci dà grande fiducia per la crescita dei prossimi mesi”. LEGGI TUTTO

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    Crédit Agricole Italia, utile sale a 405 milioni di euro in 1° semestre

    (Teleborsa) – Crédit Agricole Italia ha chiuso il primo semestre del 2023 con un utile netto consolidato pari a 405 milioni di euro (+58% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). I proventi del semestre sono superiori a 1,5 miliardi di euro, in aumento del +21% a/a trainati dal significativo apporto del margine di interesse (+47% a/a), con il risultato lordo dell’attività corrente che si attesta a 763 milioni di euro (+49% a/a2) e cost income al 50,2%.La banca parla di un “significativo dinamismo commerciale”: nei primi sei mesi del 2023 acquisiti 84 mila nuovi clienti; collocati 3,6 miliardi di prodotti Wealth Management; incremento dei premi assicurativi danni (+14% a/a) ed erogazioni mutui residenziali in crescita nel secondo trimestre (+13% T2/T1), con quota di mercato sulla domanda in progressivo aumento.In merito alla qualità del credito, ha segnalato flussi a default su livelli minimi, coperture in ulteriore aumento di 210bps rispetto a dicembre 2022, NPE ratio lordo e netto rispettivamente al 3,3% e 1,7%.I finanziamenti verso clientela sono in ripresa in corso d’anno (+0,3% T2/T1), ma ancora in leggera flessione verso dicembre 2022 (-0,7% vs dic-22). In crescita il comparto Agri-Agro (+2,0% vs dic-22), che evidenzia una performance del +7,3% a/a.Il risparmio gestito è sostanzialmente stabile rispetto alla fine del 2022 (-0,2% vs. dic-22), influenzato dalla maggior appetibilità dei prodotti con cedola. L’andamento è sintesi della crescita di fondi comuni e gestioni patrimoniali, controbilanciati dalla flessione della componente assicurativa. Evoluzione positiva della raccolta amministrata (+6,8% vs dic-22) che beneficia di rendimenti più profittevoli in un contesto di rialzo tassi.(Foto: Sylvain Robin | Dreamstime) LEGGI TUTTO

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    MPS, utile balza a 619 milioni di euro nel primo semestre. Cede portafoglio NPE

    (Teleborsa) – Banca Monte dei Paschi di Siena ha chiuso il primo semestre del 2023 con ricavi complessivi per 1.851 milioni di euro, in aumento del 19,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il margine di interesse è risultato pari a 1.083 milioni di euro, in crescita rispetto allo stesso periodo del 2022 (+64,4%). Tale crescita è stata guidata prevalentemente: dal maggior contributo del comparto commerciale, che ha beneficiato di maggiori interessi attivi sugli impieghi, generati dall’aumento dei tassi di interesse, solo in parte compensati dai maggiori interessi passivi sulla raccolta; dalla maggiore contribuzione del portafoglio titoli, in conseguenza di maggiori rendimenti. Le commissioni nette al 30 giugno 2023, pari a 670 mln di euro, mostrano una dinamica differenziata fra le varie componenti.L’utile di periodo di pertinenza della Capogruppo ammonta a 619 milioni di euro al 30 giugno 2023, circa dodici volte il risultato netto conseguito nel primo semestre del 2022 pari a 53 milioni di euro. L’utile del secondo trimestre (pari a 383 milioni di euro) risulta in crescita del 62,6% rispetto a quello contabilizzato nel trimestre precedente.I volumi di raccolta complessiva sono risultati pari a 178,8 miliardi di euro, evidenziando una crescita di 1 miliardo di euro rispetto al 31 marzo 2023 principalmente sulla raccolta indiretta (+0,9 miliardi di euro). Sostanzialmente stabile la raccolta diretta (+0,1 miliardi di euro).Al 30 giugno 2023 i finanziamenti clientela si sono attestati a 76,1 miliardi di euro, in flessione rispetto al 31 marzo 2023 (-1,7 miliardi di euro), soprattutto sui mutui (-0,9 miliardi di euro), che scontano le consistenti scadenze della fine del semestre e il rallentamento della domanda di mutui residenziali legato all’aumentato livello dei tassi.I finanziamenti clientela deteriorati pro-forma in termini di esposizione netta si sono attestati a 1,6 miliardi di euro, sugli stessi livelli registrati al 31 marzo 2023 e in riduzione rispetto al valore del 31 dicembre 2022. Al 30 giugno 2023 la percentuale pro-forma di copertura dei crediti deteriorati è pari al 49,8%, in aumento rispetto al 31 dicembre 2022 (48,1%), con una copertura delle sofferenze del 65,2%, delle inadempienze probabili del 41,5% e dei finanziamenti scaduti deteriorati del 21,8%.La banca senese ha comunicato che ieri è stato sottoscritto il contratto di cessione di un portafoglio di crediti non performing con un gross book value di circa 230 milioni di euro ad un gruppo di investitori istituzionali italiani e internazionali. I relativi crediti saranno deconsolidati entro la fine dell’anno. LEGGI TUTTO

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    illimity, utile sale a 52,2 milioni di euro nel 1° semestre. Guidance confermata

    (Teleborsa) – illimity, gruppo bancario fondato da Corrado Passera e quotato su Euronext STAR Milan, ha chiuso il primo semestre del 2023 con un utile netto pari a 52,2 milioni di euro, in crescita del 66% a/a, trainata dalla solida performance, anche in termini di volumi, dell’attività di erogazione del credito alle PMI, che compensa l’impatto delle sfide esogene sui risultati. I ricavi sono pari a 204,2 milioni euro, in aumento del 28% a/a (+83% t/t), caratterizzati da un’importante progressione sia del margine di interesse (+32% a 97,7 milioni di euro), che ha beneficiato dell’aumento dei volumi, sia delle commissioni nette (+17% a 32,3 milioni di euro), trainate dall’attività di credito e di servicing conto terzi.”illimity continua a crescere sia in volumi, che in ricavi, che in utile – ha commentato il CEO Corrado Passera – Nell’ultimo semestre crescono soprattutto i finanziamenti alle PMI che trainano interessi e commissioni, in presenza di una buona tenuta di costi operativi e accantonamenti, nonostante un contesto esterno più sfidante delle attese””Si confermano sempre molto robuste la patrimonializzazione e la liquidità anche grazie al successo del nostro nuovo Conto Premium che ha portato la raccolta retail a circa 3 miliardi di euro – ha aggiunto – Ci sentiamo pertanto in grado di confermare la guidance di almeno 100 milioni di euro di utile netto”.Le rettifiche di valore nette su crediti organici verso la clientela nel semestre sono pari a 6 milioni di euro con un costo del rischio annualizzato pari a 42bps che si mantiene su livelli contenuti. Escludendo le esposizioni assistite da garanzie statale, l’NPE ratio si attesta all’1,3% in calo rispetto all’1,5% del trimestre scorso, composto per la maggior parte da esposizioni in fase attiva di ristrutturazioneillimity ha segnalato progressi nella strategia di sviluppo delle tre iniziative tech verso un’elevata creazione di valore. In particolare, Hype, ha continuato ad incrementare i propri clienti arrivando a circa 1,8 milioni (+9% a/a) e ulteriormente arricchito l’offerta prodotti con nuove soluzioni di credito e assicurative di primari operatori di mercato. b-ilty, pienamente operativa da inizio anno, ha registrato crediti verso clientela pari a 154 milioni di euro, valore raddoppiato rispetto al trimestre precedente, grazie alla forte accelerazione nella generazione di nuovo business, e presenta una significativa pipeline nei prossimi trimestri. Lo scorso maggio Quimmo ha realizzato una partnership strategica nell’intermediazione immobiliare con COIMA, accelerando nella strategia di sviluppo nel mercato libero grazie a sinergie operative e commerciali che si verranno a creare su scala nazionale, con una pipeline potenziale di progetti del valore di oltre 1 miliardo di euro focalizzata su immobili residenziali di qualità. LEGGI TUTTO

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    Banco Desio, balza utile semestre con poste straordinarie

    (Teleborsa) – Indicatori economico-finanziari in decisa crescita rispetto al primo semestre del precedente esercizio per il Banco Desio. Nei sei mesi al 30 giugno 2023, l’Utile netto consolidato è in netta crescita a 193,3 milioni di Euro, +257,3% rispetto al primo semestre del 2022, supportato da poste straordinarie pari a 134,2 milioni.Solida performance operativa supportata dalla crescita dei ricavi, +14,3%, con margine di interesse (+28,0%) e commissioni nette (+2,2%) in crescita.Il Margine operativo è pari a 125,2 milioni, in deciso miglioramento rispetto al primo semestre del 2022 (+16,1%). Cost income ratio a 56,8% e NPE ratio (3,3%) stabili.Solidi tutti gli indicatori patrimoniali e di liquidità con il CET1 al 16,52%. LEGGI TUTTO

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    Ifis, Geertman: significativa accelerazione della remunerazione con banca che sovra-performa

    (Teleborsa) – “Stiamo imprimendo una significativa accelerazione della remunerazione degli azionisti, pur garantendo alla banca il fabbisogno di capitale che le serve per crescere e rispettando lo scenario regolamentare di riferimento. La nuova policy prevede la distribuzione del 50% dell’utile netto consolidato di competenza di Banca Ifis fino a 100 milioni di euro e del 100% dell’utile superiore a 100 milioni di euro”. Lo ha affermato Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis, nella call con gli analisti che ha seguito la pubblicazione della semestrale al 30 giugno 2023. L’istituto ha rivisto al rialzo la guidance di utile 2023 e approvato la nuova politica di dividendi di tipo progressivo.Analizzando l’andamento dei primi sei mesi dell’anno, l’AD ha spiegato che “la banca continua a sovra-performare il mercato con un’attività commerciale molto robusta” e che ha visto “un impatto apparente trascurabile del tasso di interesse o dell’inflazione (nel 2022 Banca Ifis ha contabilizzato riserve anticipate a fronte dell’impatto dell’inflazione)”. In altre parole, “l’impatto dell’inflazione è sostanzialmente controbilanciato dall’efficienza, che si traduce in un solido controllo dei costi”.Geertman ha sottolineato di non vedere “nessun segnale di rischi macro concretizzarsi nell’attività commerciale di Banca Ifis”. “Un dato interessante possono essere i giorni di pagamento nel factoring – ha spiegato – e stiamo osservando che sono ai minimi storici tra la nostra clientela; inoltre, la probabilità di default è ancora piuttosto bassa”. “Siamo una banca focalizzata sulle PMI e riceviamo molte domande sulla situazione macro – ha aggiunto – ma fin qui non abbiamo segnali di deterioramento nel credit book, anche se ovviamente non si può escludere che possa accadere nei prossimi 12 mesi”.In merito alla revisione al rialzo della guidance per il 2023, ha spiegato che “la banca è diventata, sulla base del suo core business, significativamente più profittevole delle sue performance storiche per una serie di motivi, ovvero la sua trasformazione su diversi ambiti e lo scenario di rialzo dei tassi”. Banca Ifis si aspetta un utile netto di 160 milioni di euro nell’intero anno, dopo i 91 milioni di euro registrati nella prima parte del 2023 (circa il 60% della guidance precedente). “Non stiamo semplicemente raddoppiando l’utile del primo semestre per tre elementi: in primis, i costi per l’acquisizione e l’integrazione per Revalea; in secondo luogo, per il fatto che il margine di interesse non salirà come ha fatto nei primi sei mesi; infine, per le provisions, che saranno molto più alte”.Geertman ha aggiunto che “non abbiamo elementi per cambiare la guidance 2024, perché vogliamo vedere come evolve la dinamica del costo del rischio e delle overlays. Quindi considero i target del business plan validi, perché prematuro ritoccarli ora. Siamo on track sulle iniziative strategiche e vogliamo raggiungerle tutte quando faremo un altro piano, per raccontare una nuova visione industriale e non solo finanziaria”.In merito al funding plan, il numero uno di Banca Ifis ha parlato di “azioni gestionali per rimborsare TLTRO da 2 miliardi di euro in scadenza a settembre 2024”, con “la liquidità confortevole che consente un possibile rimborso anticipato parziale”. Inoltre, ha anticipato emissioni obbligazionarie senior nei prossimi trimestri, oltre a ulteriore incremento della raccolta retail attraverso diversi canali e scadenze. LEGGI TUTTO

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    Net-Zero Banking Alliance, BPER Banca verso “emissioni zero”

    (Teleborsa) – BPER Banca, a seguito dell’adesione alla Net-Zero Banking Alliance (NZBA) del 2022, ha definito i primi target di decarbonizzazione dei propri portafogli per alcuni settori prioritari. “La definizione degli obiettivi – spiega la banca in una nota – costituisce un decisivo sforzo di BPER Banca nell’allineare il proprio business alle ambizioni di decarbonizzazione stabilite dall’Accordo di Parigi del 2015 e costituisce un’ulteriore evoluzione dell’impegno in favore della sostenibilità e della mitigazione dei cambiamenti climatici”.I primi target individuati dalla banca si riferiscono a due settori ad elevata intensità di carbonio presenti all’interno dei portafogli creditizi: la produzione di energia elettrica e l’estrazione, lavorazione e distribuzione di petrolio e gas. L’attività di definizione dei target è stata svolta da BPER Banca tramite l’attivazione di un processo di calcolo delle emissioni di portafoglio (cosiddette emissioni finanziate). Il meccanismo di attribuzione delle emissioni dei clienti è basato sul valore dei finanziamenti erogati, tramite l’apposita analisi delle esposizioni della Banca e dell’allineamento delle stesse alle traiettorie di decarbonizzazione previste dagli scenari Net Zero raccomandati dalla stessa NZBA. l calcolo dei target, al 2030, per i due settori, si riferisce direttamente allo scenario Net Zero 2050 definito dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) e in linea con i requisiti dell’Alleanza.Settore “Produzione di energia elettrica”: riduzione del 36% dell’intensità emissiva ponderata delle controparti in portafoglio, da una base di 256 chilogrammi di CO2 equivalenti per megawattora (256 kg CO2e/MWh) al 2022 a un valore medio di 165 chilogrammi di CO2 equivalenti per megawattora (165 kg CO2e/MWh) al 2030. L’obiettivo fissato fa riferimento a emissioni finanziate pari a 143 mila tonnellate di CO2 equivalenti (143 mila tCO2e), riguarda le attività di generazione di energia e tiene in considerazione le emissioni di Scope 1 delle aziende.Settore “Petrolio e gas”: riduzione del 29% delle emissioni finanziate da BPER Banca entro il 2030, a partire da una base di 464 mila tonnellate di CO2equivalenti (464 mila tCO2e) nel 2022. Tale obiettivo include le attività di estrazione, raffinazione e distribuzione di petrolio e gas e relativi derivati e copre le emissioni di Scope 1, 2 e 3 delle controparti.BPER Banca ha integrato il perseguimento dei target fissati nel proprio business, a partire dall’evoluzione delle politiche e dei processi creditizi e dalla strutturazione di soluzioni di finanziamento a sostegno delle imprese nella realizzazione dei loro percorsi di transizione ecosostenibile.”BPER Banca – ha dichiarato la presidente di BPER Banca, Flavia Mazzarella – vuole essere sempre in prima linea nel favorire soluzioni di sostenibilità e l’individuazione dei traguardi da raggiungere a seguito dell’adesione alla NZBA rientra in questa strategia. In linea con gli impegni sanciti con l’adesione a questo accordo, la Banca proseguirà le attività di analisi e pianificazione utili all’aggiornamento dei target prefissati e alla definizione di nuovi obiettivi Net Zero per gli altri settori ad alta intensità emissiva”. LEGGI TUTTO

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    Societe Generale, utile secondo trimestre sopra le attese

    (Teleborsa) – La banca francese Societe Generale ha chiuso il secondo trimestre del 2023 con un utile netto sottostante pari a 1,2 miliardi di euro, mentre l’utile netto è stato di 900 milioni euro (contro i -1.511 milioni euro dello stesso periodo del 2022 e i 670 milioni euro attesi dagli analisti, secondo un consensus compilato dalla società).Il net banking income è diminuito nel secondo trimestre 2023 dell’8,9% rispetto al secondo trimestre 2022, in gran parte a causa del calo del margine di interesse netto nel Retail Banking francese, di un contesto di mercato meno favorevole nelle attività di Global Banking e Investor Solutions e la contabilizzazione di partite una tantum in Corporate Center. Il costo del rischio è stato basso a 12 punti base, ovvero 166 milioni di euro.”Durante il trimestre, l’attività commerciale è stata buona nella maggior parte delle aziende – ha commentato il CEO Slawomir Krupa – I ricavi sono in contrazione per la flessione del margine di interesse in Francia e dei ricavi delle attività di mercato in un contesto di progressiva normalizzazione dopo alcuni anni particolarmente favorevoli. I costi operativi sono stati contenuti nonostante le persistenti tendenze inflazionistiche. Il costo del rischio è stato molto basso, riflettendo la qualità della nostra origination e del nostro portafoglio crediti. Il gruppo presenta un solido bilancio con un CET 1 ratio al 13,1% e un robusto profilo di liquidità”. LEGGI TUTTO