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    UniCredit, perquisizioni in controllata tedesca per indagine su frode IVA. Banca: caso vecchio e segnalato

    (Teleborsa) – La Procura pubblica europea (EPPO) di Berlino ha condotto perquisizioni presso una banca di Monaco di Baviera nell’ambito di un’indagine su una possibile frode IVA da 200 milioni di euro. Sotto inchiesta è l’amministratore delegato di una società, sospettato di aver fondato la società con l’unico scopo di creare un’identità aziendale fittizia per elaborare transazioni tramite i conti bancari della sua azienda.EPPO non ha nominato la banca, ma Bloomberg ha scritto che le perquisizioni hanno riguardato HypoVereinsbank, controllata tedesca di UniCredit. “L’indagine è legata a un caso storico che coinvolge un singolo cliente e più di una banca europea”, ha detto un portavoce di UniCredit, aggiungendo che il rapporto con il cliente è terminato. “Questo problema è stato precedentemente segnalato dalla banca alle autorità e la banca sta lavorando con loro, fornendo tutte le informazioni necessarie per supportare questa indagine in piena trasparenza”, ha spiegato.Secondo l’indagine dell’EPPO, il sospettato ha ricevuto bonifici bancari per un totale di oltre 200 milioni di euro da 127 diverse società in Italia e Slovacchia sui suoi conti in Germania tra il 2016 e il 2022. Si ritiene che il denaro provenga principalmente da una frode carosello IVA, un complesso schema criminale che sfrutta le norme dell’UE sulle transazioni transfrontaliere tra i suoi Stati membri, in quanto esenti dall’imposta sul valore aggiunto.Sulla base delle prove, non appena i trasferimenti arrivavano sui suoi conti aziendali, il sospettato prelevava somme sostanziali fino a diverse centinaia di migliaia di euro in contanti quasi ogni giorno. Tra il 2017 e il 2022, uno dei suoi conti bancari ha ricevuto pagamenti per un importo di 188 milioni di euro, quasi tutti prelevati in contanti fino ad oggi. Solo nel 2021 e nel 2022, ha raccolto oltre 80 milioni di euro in contanti.”Si ritiene che quando una banca a cui si rivolgeva ha segnalato un sospetto di riciclaggio di denaro, il sospettato sia passato alla banca che viene perquisita oggi – si legge nella nota dell’EPPO – Secondo le prove, il denaro è stato erogato da dipendenti della banca e i pagamenti erano stati autorizzati ai sensi degli obblighi di monitoraggio interno pertinenti, anche se l’elevato numero di transazioni avrebbe dovuto far sorgere sospetti. A questo proposito, si sta attualmente valutando se la banca abbia eseguito le necessarie misure di due diligence ai sensi della legge antiriciclaggio”. LEGGI TUTTO

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    Banca Generali, raccolta netta totale di 510 milioni di euro a novembre

    (Teleborsa) – Banca Generali ha realizzato a novembre 2024 una raccolta netta pari a 510 milioni di euro (+39% a/a), portando il totale cumulato del 2024 a sfiorare i 5,7 miliardi, in crescita del +13% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.Novembre ha evidenziato un’ottima qualità del mix, raccogliendo i frutti del crescente interesse verso le soluzioni gestite ed assicurative, in scia alla revisione della gamma di offerta nel contesto di progressiva discesa dei tassi di mercato. I flussi negli Asset under Investment si sono attestati a 385 milioni di euro nel mese (2,8 miliardi da inizio anno, +218% a/a) spinti dalla forte domanda per le soluzioni gestite (323 milioni nel mese e 2,1 miliardi da inizio anno, +227% a/a), oltre al ritorno della domanda per le polizze vita tradizionali (53 milioni nel mese e 140 milioni da inizio anno).Nel gestito, si sono distinte le soluzioni contenitore che hanno catalizzato importanti flussi sia nelle linee assicurative (185 milioni nel mese, 627 milioni da inizio anno), sia nelle linee finanziarie (119 milioni nel mese, 1,3 miliardi da gennaio). Si conferma solida anche la richiesta di fondi di casa (77 milioni nel mese, 795 milioni da inizio anno).Complessivamente i prodotti di casa (fondi e contenitori finanziari), grazie alla qualità e unicità delle loro linee, hanno raccolto 2,1 miliardi nel periodo (+122% a/a), pari al 73% degli interi Assets under Investments a fine novembre.Gli altri attivi sono risultati pari a 125 milioni di euro a novembre (2,8 miliardi da inizio anno) supportati da 305 milioni di flussi in liquidità, al netto di uscite per le scadenze fiscali della clientela di 168 milioni nel mese (1 miliardo da inizio anno). Come già visto nei mesi precedenti risulta in calo il dato relativo agli attivi in depositi amministrati per le scadenze di titoli obbligazionari.”Ci avviamo verso la chiusura di un anno in decisa crescita, con flussi in aumento a due cifre dove la qualità della gamma d’offerta trova forte riscontro tra la clientela – ha commentato l’AD Gian Maria Mossa – Novembre rafforza non solo il trend dei volumi, ma soprattutto quello delle nostre gestioni finanziarie e assicurative, sempre più riconosciute come un vero e proprio tratto distintivo del nostro brand, come dimostra il dato degli asset under investment più che triplicato quest’anno. L’annuncio del lancio dell’OPA volontaria su Intermonte ha avuto grande riscontro, con crescente attenzione da professionisti d’esperienza del nostro settore ed imprenditori. Siamo fiduciosi di ricevere nelle prossime settimane le autorizzazioni dalle Autorità competenti per potere iniziare a lavorare insieme già nei primi mesi dell’anno nuovo. Le dinamiche più recenti dell’attività commerciale, nonostante le uscite di natura fiscale, ci fanno essere ottimisti in una chiusura d’anno in ulteriore accelerazione”. LEGGI TUTTO

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    UE autorizza joint venture tra Banco Santander e Pemberton

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento sulle concentrazioni dell’UE, la creazione di una joint venture tra il colosso bancario spagnolo Banco Santander e Pemberton Asset Management, gestore patrimoniale indipendente specializzato nel direct lending per le aziende europee di medie dimensioni.Due giorni fa, le società hanno annunciato una partnership strategica per lanciare Invensa, una nuova società focalizzata sulla fornitura di soluzioni di supply chain inventory a grandi e medie imprese.La Commissione ha concluso che la transazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in materia di concorrenza, dato che la joint venture ha attività trascurabili nello Spazio economico europeo e in considerazione della limitata posizione di mercato combinata delle società risultante dalla transazione proposta. La transazione notificata è stata esaminata ai sensi della procedura di revisione semplificata delle concentrazioni. LEGGI TUTTO

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    Banche, modelli interni leggermente meno prudenti rispetto a Banca d’Italia

    (Teleborsa) – I modelli interni delle banche italiane per la valutazione del merito creditizio delle imprese non finanziarie tendono a risultare “leggermente meno prudenti” rispetto al modello della Banca d’Italia. Lo si legge in uno studio della collana “Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento” della stessa banca centrale, firmato da Francesco Columba, Federica Orsini e Stefano Tranquillo.I ricercatori hanno utilizzato il sistema di valutazione del merito creditizio delle imprese non finanziarie della Banca d’Italia per valutare i rating assegnati dalle banche commerciali italiane con i loro sistemi interni, usati anche a fini di politica monetaria. Analizzando la distribuzione dei rating delle due fonti per i prestiti stanziati come garanzia nelle operazioni di politica monetaria in Italia, è stata verificata l’esistenza di una eventuale sottostima del rischio da parte delle banche, che potrebbe esporre la banca centrale a rischi indesiderati. “Entrambi i sistemi mostrano un potere discriminante e una capacità predittiva soddisfacenti, indicando una valutazione adeguata del rischio di credito – si legge nelle conclusioni – I modelli interni delle banche tendono a risultare leggermente meno prudenti rispetto al modello della Banca d’Italia per i prestiti idonei come garanzia. Per i prestiti stanziati, rileviamo evidenze deboli e di limitata rilevanza economica di una sottostima strategica del rischio. Non troviamo evidenze che le banche con maggiore utilizzo della liquidità di banca centrale siano più indulgenti verso i loro debitori”. LEGGI TUTTO

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    CaixaBank, Fitch migliora rating ad “A-” con outlook stabile

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha migliorato il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) di CaixaBank, una delle più grandi banche spagnole, da “BBB+” a “A-” e il suo Viability Rating (VR) da “bbb+” a “a-“. L’Outlook sul Long-Term IDR è stabile. L’upgrade è guidato dalla migliore valutazione di Fitch dell’ambiente operativo per le banche spagnole da “bbb+” a “a-“, in quanto ciò stava limitando i rating di CaixaBank. Riflette inoltre il profilo finanziario rafforzato di CaixaBank, tra cui redditività core e qualità degli asset migliorate strutturalmente. LEGGI TUTTO

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    Banche, S&P: M&A italiano “a singhiozzo” complicato da azionariato “ostruzionistico”

    (Teleborsa) – L’offerta di UniCredit per Banco BPM è l’ultimo capitolo del consolidamento bancario “a singhiozzo” dell’Italia, sebbene le speranze di un consolidamento più ampio rimangono complicate da strutture azionarie “ostruzionistiche”. Lo afferma S&P Global Ratings in un rapporto sul tema.Un’operazione di successo ridurrebbe il divario tra UniCredit, la seconda banca italiana, e il suo più grande rivale nazionale Intesa Sanpaolo, che ha rafforzato la sua presa sul primo posto con l’acquisto nel 2020 di UBI, allora il quarto più grande istituto di credito italiano.Ci si aspettava che l’accordo di Intesa avrebbe provocato un’ondata di accordi, sebbene ciò non si sia concretizzato in parte a causa di partecipazioni strategicamente difensive in banche di medie dimensioni da parte di compagnie assicurative e accordi di bancassurance, che S&P Global Ratings prevede continueranno a complicare le offerte ostili per le banche italiane.Cosa sta accadendoIl 25 novembre, UniCredit ha lanciato un’offerta pubblica non sollecitata, interamente in azioni, del valore di circa 10,1 miliardi di euro per Banco BPM, la terza banca italiana. L’offerta è arrivata pochi giorni dopo che Banco BPM aveva lanciato un’offerta per la società di gestione patrimoniale Anima e acquistato una quota del 5% in Banca Monte dei Paschi di Siena dal governo italiano. Tuttavia, il 26 novembre Banco BPM ha respinto l’offerta di UniCredit, ritenendola troppo bassa e limitante per le proprie opzioni strategiche.Perché è importanteIl vantaggio competitivo di Intesa Sanpaolo in Italia è quasi ineguagliabile in settori bancari analoghi. Oltre ad essere la più grande banca commerciale in Italia, con una quota di mercato del 20% nei depositi e nei prestiti (contro il 9% di UniCredit e il 5%-6% di Banco BPM), Intesa è anche il principale operatore italiano nel settore delle assicurazioni sulla vita, del private banking e del wealth management, con margini di vantaggio significativi rispetto ai concorrenti nazionali. L’acquisizione di Banco BPM da parte di UniCredit ridurrebbe il vantaggio di Intesa Sanpaolo e potrebbe ridisegnare il panorama bancario italiano. UniCredit rafforzerebbe la propria posizione di mercato nel più ricco Nord Italia e amplierebbe la gamma di prodotti finanziari offerti. Un deal interamente in azioni avrebbe inoltre un impatto limitato sul capitale del gruppo allargato, mentre offrirebbe un vantaggio dalle sinergie sui costi e sui ricavi (stimate da UniCredit rispettivamente a 900 milioni di euro e a 300 milioni di euro).”Il settore bancario italiano è in evoluzione, e un ulteriore consolidamento sembra inevitabile”, si legge nel report, con S&P che continua a ritenere che il mercato si dividerà tra grandi player con scala, diversificazione dei ricavi e capacità di guadagno sufficienti a finanziare l’innovazione necessaria ad affrontare con successo la transizione digitale, e banche più piccole e agili in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti dei comportamenti dei clienti. Cosa seguiràSecondo S&P, l’esito dell’offerta rimane altamente incerto e dipende da diversi fattori, tra cui le reazioni dei vari stakeholder. La partecipazione del 9,2% di Crédit Agricole in Banco BPM lo rende un attore chiave con una decisione strategica da prendere, considerando i suoi interessi commerciali, la presenza consolidata in Italia e gli accordi di distribuzione con UniCredit. Non è inoltre chiaro se per Banco BPM possano emergere opzioni alternative, incluse offerte concorrenti, o se potrebbero sorgere complicazioni legate alla recente acquisizione della partecipazione in Monte dei Paschi dal governo italiano (effettuata contemporaneamente all’acquisto di quote da parte di Anima e di imprenditori italiani). Infine, non si può escludere un’eventuale modifica dei termini dell’offerta di UniCredit per renderla più attraente. LEGGI TUTTO

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    MPS, Caltagirone sale sopra il 5% nel capitale

    (Teleborsa) – Francesco Gaetano Caltagirone rafforza la sua posizione in MPS e sale al 5,026% nel capitale della banca senese. E’ quanto emerge dagli aggiornamenti della Consob sulle partecipazioni rilevanti, secondo cui l’aumento della partecipazione è datato 26 novembre. La situazione precedente, al 13 novembre, era del 3,644%. LEGGI TUTTO

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    UniCredit prende atto dell’esercizio di Trasparenza nell’UE del 2024

    (Teleborsa) – UniCredit ha preso atto degli annunci resi oggi dall’Autorità Bancaria Europea (EBA) e dalla Banca Centrale Europea (BCE) in riferimento alle informazioni dell’esercizio di Trasparenza nell’UE del 2024, sulla base di quanto deciso dal Consiglio di Vigilanza dell’EBA.Il Consiglio di vigilanza dell’EBA ha approvato l’esercizio di trasparenza del 2024, che dal 2016 viene effettuato con frequenza annuale e pubblicato contemporaneamente al Risk Assessment Report (RAR). L’esercizio annuale di trasparenza sarà basato esclusivamente sui dati COREP/FINREP al fine di garantire un sufficiente e adeguato livello di informazione agli attori di mercato.I template sono stati compilati centralmente dall’EBA e successivamente inviati per una verifica alle banche e alle autorità di vigilanza. Le banche hanno avuto la possibilità di correggere eventuali errori identificati e sottoporre quindi i dati corretti tramite i consueti canali per le segnalazioni, e aggiungere informazioni specifiche come richiesto per chiarire ulteriormente i dati. L’esercizio del 2024 utilizza le date di riferimento del 30 settembre e 31 dicembre 2023, del 30 marzo e 30 giugno 2024. LEGGI TUTTO