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    Zurich Bank rafforza la sede di Latina con 11 nuovi ingressi

    (Teleborsa) – Zurich Bank prosegue il suo percorso di crescita e consolidamento sul territorio, in particolare nell’area Centro, con l’ingresso di 11 nuovi consulenti finanziari nell’ufficio di Latina, tutti provenienti da Fineco. L’operazione, molto importante per la banca, è stata guidata da Fabio Savo, che assume un rilevante ruolo manageriale, e da Andrea Salvador che ricopre la carica di Group Manager. Il team si completa con Roberto Cardarello, Alessio Cherin, Antonio Chiarucci, Roberto Di Trapano, Paolo Finocchiaro, Alessandro Franzoni, Massimo Populin, Daniele Sugamosto e Katiuscia De Matteis.Con questi nuovi ingressi, Zurich Bank continua a investire nella crescita della propria rete, consolidando la presenza sul territorio e rafforzando il servizio ai clienti con consulenti altamente qualificati.”L’ampliamento della nostra rete riflette il percorso di crescita e consolidamento che Zurich Bank sta portando avanti con determinazione già da tempo. Questo sviluppo – ha dichiarato Federico Gerardini, direttore commerciale di Zurich Bank – è il risultato di un impegno costante sul fronte del reclutamento e della formazione. Grazie a un’attenta selezione, attraiamo sia i migliori talenti già presenti sul mercato sia nuove generazioni di consulenti, assicurando una crescita solida e sostenibile”.”L’ingresso di 11 nuovi professionisti altamente competenti – ha dichiarato Francesco Damiani, responsabile nazionale Rete di Zurich Bank – contribuisce a rafforzare la nostra presenza capillare sul territorio, con un’espansione significativa in particolare nell’Area Centro. Accogliamo con entusiasmo i nuovi membri della squadra!” LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Orcel: non ci sono colloqui attivi con Agricole su BPM ma sono fiducioso

    (Teleborsa) – “Siamo una delle pochissime banche che saranno in grado di mantenere i costi e il costo del rischio piatti nei prossimi tre anni. E abbiamo costruito fabbriche prodotti a un livello tale che i ricavi da commissioni saranno in grado di compensare – inizialmente la maggior parte, ma poi più che proporzionalmente – la compressione dell’NII che deriva dai tassi. Lo ha affermato l’amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel, in un’intervista a Bloomberg TV.”L’investimento in Generali, come ho già detto, è per noi completamente finanziario – ha detto in risposta a una domanda sul tema – Non abbiamo intenzione di comprare o di muoverci in modo strategico su Generali. Loro sono un nostro partner da molto tempo, distribuiamo i loro prodotti in diversi mercati, potremo forse distribuire alcuni loro prodotti di asset management”. “Ora siamo appena sopra il 5%, onestamente non credo sia molto significativo”, ha aggiunto, mentre quando pressato sul fatto che potrebbe rappresentare una leva di negoziazione in una complesso scenario di consolidamento, ha detto: “È un buon investimento, ma non lo definirei una leva o un modo per cercare un approccio coordinato su Banco BPM”.Su quest’ultimo fronte, ha detto che “Banco BPM è davvero complementare a UniCredit. Non c’è praticamente overlap sul network, non ci sono overlap sui clienti e non vediamo alcun problema di concentrazione sul fronte delle PMI; anzi, possiamo offrire più supporto e lì è dove c’è valore”. Orcel non si è detto preoccupato sul via libera all’operazione da parte delle autorità: “Se guardi ai numeri in termini di antitrust, siamo davvero lontani dall’avere problemi, quindi siamo ottimisti. Dal punto di vista dei regolatori, siamo due banche forti, quindi non ci aspettiamo problemi nemmeno qui”.”Come in ogni transazione, devi convincere gli azionisti del target per essere con te – ha spiegato il banchiere – Dobbiamo lavorare sugli azionisti di Banco BPM per dimostrare il valore differente che porteremmo e perché passare dal possedere un’azione BPM a una nostra può portare ancora più valore”.Bisognerà sicuramente convincere Credit Agricole, il principale azionista di Piazza Meda. “Abbiamo una partnership di lunga data con Credit Agricole in custodia, nella gestione patrimoniale, in altre aree – ha detto Orcel – Ci conoscono e quindi sono abbastanza fiducioso che alla fine saranno positivi per una transazione, ma dipende da loro”. A una domanda se ci sono colloqui attivi, ha replicato: “Al momento no e dobbiamo essere molto cauti con qualsiasi interazione perché dobbiamo trattare tutti gli azionisti allo stesso modo”. LEGGI TUTTO

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    Popolare di Sondrio boccia offerta di BPER: rischi di esecuzione e ricadute sul personale

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Sondrio, riunitosi per valutare l’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria annunciata da BPER Banca, ha ribadito che l’offerta non è stata in alcun modo sollecitata, né preventivamente discussa o concordata con la Banca.BP Sondrio afferma di rimanere impegnata nell’esecuzione del proprio percorso di crescita che comprende sia le attività già comunicate al mercato, sia quelle in corso di attuazione in coerenza con gli interessi di azionisti e stakeholder, inclusa la presentazione del Nuovo Piano, oltre all’analisi di opzioni strategiche che possano accelerare il percorso di creazione di valore. Il comunicato diffuso al termine del CdA è stato approvato con la sola astensione di Roberto Giay, che siede nel board di BP Sondrio in rappresentanza di Unipol, di cui è uno dei principali manager.Nella sua disamina dell’offerta di BPER, BP Sondrio fa notare che il comunicato indica un corrispettivo unitario in ragione di un rapporto di scambio di 1,450 azioni ordinarie di BPER di nuova emissione per ogni azione di BP Sondrio. Alla luce degli andamenti dei corsi azionari nelle giornate immediatamente successive all’annuncio, il rapporto di scambio esprime uno sconto implicito che, rispetto al prezzo ufficiale in data 10 febbraio 2025, è pari a circa il 4%.Fa anche presente che l’offerta è stata annunciata in sostanziale concomitanza con la diffusione dei risultati dell’esercizio 2024 di BP Sondrio (avvenuta dopo la chiusura delle negoziazioni di Borsa), senza quindi consentire al mercato di apprezzare pienamente i risultati conseguiti nel 2024, ampiamente superiori al consensus degli analisti. Inoltre, l’offerta, per le tempistiche e le modalità con cui è stata promossa e annunciata, non riflette il percorso di creazione di valore della banca in ottica stand alone, espressione di una crescita caratterizzata da sostenibilità e risultati costanti nel tempo che mette in evidenza la resilienza del modello di business di BP Sondrio, tutti elementi che verranno comunicati al mercato con il nuovo Piano Industriale 2025-2027.L’offerta è motivata dall’obiettivo di realizzare le condizioni per la fusione della banca nell’offerente, con il risultato di far venir meno l’autonomia giuridica e decisionale di BP Sondrio, e quindi il ruolo di BP Sondrio quale “istituto di riferimento per famiglie, professionisti, imprese di piccole e grandi dimensioni, istituti ed enti locali nei contesti economico-sociali in cui opera, situati nelle aree di maggior ricchezza e dinamismo del Paese”, si legge nel comunicato. Il CdA ritiene che sia nell’interesse di tutti gli azionisti poter valutare il profilo di solidità patrimoniale e le prospettive di crescita e creazione di valore del Nuovo Piano su base stand alone, confrontandoli con le incertezze e i rischi connessi con uno scenario di integrazione con BPER.Con riferimento all’obiettivo di realizzare nel minor tempo possibile, e anche in assenza del previo delisting, la fusione tra le due banche, BPER si è riservata (potendo rinunciare alla relativa condizione) di procedere con l’operazione di scambio anche nel caso in cui le adesioni all’offerta non superino la soglia del 50% del capitale sociale più una azione della banca, sempre che non risultino inferiori al 35% più una azione. Quest’ultima soglia partecipativa potrebbe risultare difficilmente compatibile con la citata intenzione di realizzare nel minor tempo possibile la fusione delle due banche, sollevando quindi perplessità sia sui potenziali rischi di esecuzione legati al processo di integrazione sia sulla capacità di estrarre sinergie in tempi rapidi in tale scenario, afferma il CdA di BP Sondrio.Per quanto riguarda le sinergie, la combinazione tra BPER e BP Sondrio dovrebbe generare sinergie di costo lorde stimate da BPER fino a circa 190 milioni di euro (a fronte di costi straordinari di integrazione per 400 milioni ante imposte), importo che “desta preoccupazioni se parametrato alla sola base costi operativi di BP Sondrio (circa un terzo), facendo intravedere potenziali ricadute sul personale e sulla struttura organizzativa e commerciale della banca”.Sono anche ipotizzate da BPER sinergie lorde da ricavi fino a circa 100 milioni di euro, che deriverebbero anche dalla condivisione di alcune fabbriche prodotto (i.e., asset management, bancassurance e leasing), che sono però già oggi condivise dalle due banche. Entrambe le categorie di sinergie sono, peraltro, “indicate senza fornire elementi di dettaglio che consentano di apprezzare la stima e la realizzabilità delle stesse, mentre non risulta che tali sinergie siano state valorizzate nel corrispettivo dell’offerta a beneficio degli azionisti di BP Sondrio”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    BNP Paribas, Philippe Maillard nuovo Chief Operating Officer

    (Teleborsa) – Philippe Maillard, in precedenza Chief Operating Officer della divisione Corporate & Institutional Banking (CIB), è nominato Chief Operating Officer di BNP Paribas dall’11 febbraio 2025. Entra a far parte del Executive Committee di BNP Paribas e riferirà a Jean-Laurent Bonnafé, Chief Executive Officer di BNP Paribas.”Sono lieto di dare il benvenuto a Philippe nell’Executive Committee del Gruppo, in un ruolo essenziale per rafforzare le nostre capacità operative e guidare la nostra trasformazione – ha affermato Jean-Laurent Bonnafé – La sua carriera all’interno del Gruppo, la sua competenza e il lavoro svolto negli ultimi anni per supportare lo sviluppo e la crescita di CIB saranno risorse importanti per guidare questa missione”.Maillard prende il posto di Laurent David, che lunedì ha annunciato di lasciare la sua posizione per dedicarsi a nuovi progetti professionali. LEGGI TUTTO

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    Banco Desio, utile 2024 a 125,5 milioni di euro. Aumento del pay out al 50%

    (Teleborsa) – Banco di Desio e della Brianza ha chiuso il 2024 con un utile di periodo pari a 125,5 milioni di euro, in aumento YoY del 16,1% sulla performance ordinaria e in diminuzione del -47,8% tenendo anche conto delle poste straordinarie rilevate al 31 dicembre 2023 per 129,1 milioni di euro. In particolare, il risultato 2023 risentiva degli effetti positivi non ricorrenti derivanti dall’acquisizione dei rami d’azienda del Gruppo BPER con la rilevazione del badwill provvisorio lordo di 66,1 milioni di euro, risultante dal processo di purchase price allocation (PPA) e dalla cessione a Worldline Italia del ramo d’azienda relativo all’attività di merchant acquiring con la rilevazione di una plusvalenza di 98,1 milioni di euro, al lordo delle imposte.Le voci di ricavo caratteristiche della gestione operativa registrano un incremento di circa 44,7 milioni di euro (+7,7%) rispetto al periodo di confronto, attestandosi a 625,8 milioni di euro. L’andamento è prevalentemente attribuibile alla crescita del margine di interesse per 23 milioni (+6,4%), delle commissioni nette per 14,8 milioni (+7,1%), del risultato netto delle attività e passività finanziarie pari a 7,0 milioni (+56,3%), parzialmente compensata dal contenuto decremento degli altri proventi ed oneri di gestione per 0,2 milioni (-5,3%).Il valore degli impieghi verso clientela ordinaria al 31 dicembre 2024 si attesta a circa 12 miliardi di euro, in aumento rispetto al dato dell’esercizio precedente (+3,3%). Al 31 dicembre 2024 le attività finanziarie complessive del Gruppo sono risultate pari a 4,3 miliardi di euro, in aumento dell’8,4% rispetto al consuntivo di fine 2023.Il totale delle masse amministrate della clientela si attesta a circa 38,3 miliardi di euro, in aumento rispetto al saldo di fine esercizio 2023 (+10,2%), attribuibile all’andamento della raccolta indiretta (+12,3%) e di quella diretta (+7,5%). La raccolta diretta ammonta a circa 15,8 miliardi di euro ed evidenzia un incremento del 7,5% che riviene dalla crescita dei debiti verso clientela di circa 0,8 miliardi (+6,4%) e dei titoli in circolazione (+13,3%). La raccolta indiretta ha registrato un saldo di 22,5 miliardi di euro (+12,3%).La struttura distributiva alla data di riferimento è costituita da 281 filiali (rispetto al consuntivo di fine esercizio precedente pari a 280), 46 negozi finanziari aperti con insegne della controllata Fides e 21 negozi finanziari aperti con insegna Dynamica. Il personale dipendente del Gruppo si attesta a 2.535 dipendenti, con un incremento di 144 risorse rispetto al consuntivo di fine esercizio precedente. Tali incrementi sono riconducibili all’ingresso dei dipendenti rinvenienti dall’acquisizione del controllo del Gruppo finanziario Dynamica e del ramo d’azienda da Banca Popolare Puglia e Basilicata.Il Consiglio di Amministrazione intende proporre all’Assemblea Ordinaria la destinazione dell’utile netto agli azionisti per 60,5 milioni di euro massimi. Aumento del pay out al 50% con CET1 al 17,08% e TCR al 17,83%. LEGGI TUTTO

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    Delfin, nessuna decisione su cessione quota UniCredit. Fiducia a Orcel

    (Teleborsa) – Fonti vicine a Delfin, citate dall’ANSA, esprimono “soddisfazione per i risultati conseguiti da UniCredit” e sottolineano “la piena fiducia nella leadership di Andrea Orcel”. Viene anche segnalato che al momento non è stata presa alcuna decisione relativa alla dismissione della quota del 2,7% detenuta in UniCredit.Stamattina il Corriere della Sera ha scritto che Delfin starebbe valutando una possibile cessione della quota, citando tra le possibili opzioni operative una procedura di accelerated book building.Il CEO di UniCredit, Andrea Orcel, in un’intervista con CNBC in mattinata, ha descritto Delfin come un “eccellente” investitore a lungo termine nella banca, “nella buona e nella cattiva sorte”. “Rispetto la loro decisione. Il mio compito è di farla diventare la decisione sbagliata ex post se stanno davvero pensando di vendere, perché finora non l’hanno fatto”, ha detto Orcel. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, Nagel: OPS MPS innaturale anche per gli investitori

    (Teleborsa) – “Quello che il consiglio ha detto dell’offerta è il sentiment che abbiamo raccolto: l’offerta è innaturale”. “E’ vista da più soggetti come innaturale per la carenza di contenuti finanziari e industriali”. Così l’AD di Mediobanca,Alberto Nagel ha risposto a una domanda sull’atteggiamento degli investitori istituzionali, soci della banca, rispetto all’OPS di MPS, durante la call con le agenzie sui risultati di piazzetta Cuccia nel primo semestre 2024-2025.”Noi continueremo a parlare con i nostri investitori che spesso sono gli stessi dell’offerente e quindi avremo un feedback più strutturato”, ha aggiunto. “Però posso assicurare che, come viene anche evidenziato dai corsi di Borsa, questo è il feedback”, ha concluso Nagel. LEGGI TUTTO

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    BPER-Sondrio, Scope Ratings: OPS vantaggiosa per entrambi, mossa difensiva per creare gruppo più forte

    (Teleborsa) – L’offerta di acquisto di BPER Banca su Banca Popolare di Sondrio “potrebbe essere vantaggiosa per entrambe le banche, sebbene i rischi di alleanze non ottimali stiano aumentando nell’attuale contesto di mercato”. Lo scrive Scope Ratings. “L’offerta di UniCredit per Banco BPM ha innescato una reazione a catena nel settore bancario italiano, spiega Alessandro Boratti CFA, Senior analyst – Financial institutions Scope Group. Gli operatori di medie dimensioni si stanno ora affrettando a garantire accordi non solo per espandere le loro operazioni, ma anche per difendere le loro posizioni di mercato”.Secondo Scope Ratings, una fusione tra BPER, la quarta banca italiana per prestiti alla clientela con una quota di mercato di circa il 5%, e Banca Popolare di Sondrio (BPSO) è stata a lungo vociferata e “l’offerta ha buone probabilità di successo per diverse ragioni”. In primo luogo, entrambe le banche hanno un azionista comune in Unipol, che detiene quasi il 25% di BPER e il 20% di BPSO. “Ciò faciliterà le discussioni”. In secondo luogo, “i loro modelli di business sono complementari, poiché entrambe gestiscono modelli di banca commerciale simili e condividono un passato comune come banche cooperative”. In terzo luogo, “BPSO è tre volte più piccola di BPER, il che rende più gestibile per BPER l’esecuzione dell’operazione”.L’offerta di BPER di 1,45 azioni di nuova emissione per ogni azione BPSO esistente (un premio del 6% sul prezzo di chiusura di BPSO del 5 febbraio e un premio del 10,3% sulla sua media ponderata trimestrale) è in linea con i recenti annunci di operazioni bancarie italiane sia nella struttura che nel premio, si sottolinea nell’analisi. Per ottenere il controllo di BPSO, BPER ha bisogno solo dell’accettazione del 35% del capitale azionario di BPSO in aggiunta alla quota di Unipol.In caso di successo, “questa transazione sarebbe positiva per i creditori BPSO, poiché il gruppo diventerebbe parte di un’organizzazione più resiliente, grazie anche a una maggiore diversificazione dei ricavi e a una più ampia presenza regionale in Italia”. Il nuovo gruppo deterrebbe attività totali per quasi 200 miliardi di euro, ricavi superiori a 7 miliardi di euro, un rapporto costi/ricavi inferiore al 50% e un utile netto superiore a 2 miliardi di euro. BPER dovrebbe mantenere adeguati buffer di capitale, con un rapporto pro-forma CET1% del 15,3% e una solida posizione di liquidità: un rapporto pro-forma Liquidity Coverage del 169% e un rapporto Net Stable Funding del 134%.Nel frattempo, la comprovata esperienza di acquisizioni di BPER, tra cui le acquisizioni di Unipol Banca (2019), 620 filiali e punti vendita Intesa (2020) e Banca Carige (2022), “dovrebbe aiutare a mitigare i rischi di integrazione”. BPER e BPSO – si legge ancora nell’analisi – “condividono gli stessi partner nella gestione patrimoniale, nella bancassurance e nel leasing, il che dovrebbe anche aiutare il processo di integrazione. Infine, la sovrapposizione limitata delle due reti di filiali dovrebbe ridurre chiusure e licenziamenti, riducendo il rischio di confronto con i sindacati”.Tuttavia, prosegue Scope Ratings, “se da un lato crediamo che il consolidamento nazionale sia generalmente favorevole ai profili di credito delle banche, in quanto consente di ottenere maggiori economie di scala, potere di mercato e performance finanziarie nel medio termine, dall’altro comporta anche dei rischi”. Pagare un prezzo eccessivo per un obiettivo o entrare in alleanze non ottimali diventa più probabile quando il posizionamento competitivo e le considerazioni sulla quota di mercato sono i principali fattori trainanti del consolidamento.”L’accelerazione dell’attività di M&A in Italia è stata in parte innescata dalla paura di perdersi l’ondata di consolidamento in corso”. Per sua stessa ammissione, BPER ha dovuto accelerare sul fronte M&A per “proteggere il suo posizionamento in Italia”. Tuttavia, il 10 febbraio, le azioni BPER erano scambiate al 10% in meno, “riflettendo forse i dubbi degli investitori sul potenziale di creazione di valore dell’offerta”.Infine, Scope Ratings ribadisce di aver già segnalato come l’offerta ostile di MPS su Mediobanca “presenti un elevato rischio di esecuzione, sottolineando le più ampie preoccupazioni circa la complessità dell’operazione, dati i diversi modelli di business e le sfide nel raggiungimento di sinergie sostenibili”. LEGGI TUTTO