More stories

  • in

    Banco Desio, OPA per cassa su SCM SIM per crescere nel wealth management

    (Teleborsa) – Banco di Desio e della Brianza ha annunciato un’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria per cassa sulla totalità delle azioni ordinarie di Solutions Capital Management SIM (SCM SIM), società quotata su Euronext Growth Milan e specializzata nei servizi di private banking e wealth management.Il corrispettivo unitario dell’offerta è pari a 4,61 euro in contanti, cum dividendo, che incorpora un premio pari al 2,4% per azione ordinaria di SCM rispetto al prezzo ufficiale per azione registrato alla data del 24 novembre 2025, pari a 4,50 euro, nonché un premio del 26,3%, 19,6%, 10,4% e 6,2% rispetto alla media aritmetica, ponderata per i volumi scambiati, dei prezzi ufficiali registrati dalle azioni ordinarie di SCM nei, rispettivamente, dodici, sei, tre e un mese precedenti. Il controvalore complessivo massimo risulta pari a 10.299.957,04 euro.L’offerta ha l’obiettivo di raccogliere almeno il 95% dei diritti di voto di SCM, in modo da consentirne la revoca dalle negoziazioni e il controllo totalitario da parte di Banco Desio in un contesto privato.L’offerta si inquadra nell’ambito di un progetto di investimento di Banco Desio volto al rafforzamento della propria presenza nel mercato del Wealth Management e per ampliare, con l’approccio di multi family office di SCM, le soluzioni di advisory e consulenza alla clientela con elevati patrimoni e alle famiglie imprenditoriali.La valorizzazione di SCM si realizzerà grazie al rafforzamento della rete di consulenti finanziari e all’ampliamento e diversificazione dell’offerta di prodotti, consentendo la creazione di un ulteriore canale di recruiting ad elevato potenziale di crescita.Banco Desio, inoltre, si attende di ricevere dall’operazione una ulteriore crescita importante della clientela e delle masse gestite che ci si attende possa portare, nel medio periodo a un addizionale rafforzamento nella generazione di ricavi commissionali rafforzando in maniera ancora più significativa il posizionamento del Gruppo nel segmento del Wealth Management (che ha già superato i 10 miliardi di Euro di asset gestiti). LEGGI TUTTO

  • in

    ABN AMRO taglia 5.200 posti di lavoro nel nuovo piano. Vende Alfam a Rabobank

    (Teleborsa) – ABN AMRO, colosso bancario olandese, ha presentato la nuova strategia e le prospettive finanziarie per il periodo 2026-2028 in occasione del Capital Markets Day. Tre sono le priorità strategiche per i prossimi anni: accelerare la crescita redditizia, ridimensionare la base di costo della banca, inclusa una riduzione netta del personale di 5.200 persone entro il 2028 rispetto al 2024, e investire il capitale laddove genera i rendimenti più elevati.I principali obiettivi finanziari per il 2028 sono: ROE di almeno il 12%, rapporto costi/ricavi inferiore al 55%, ricavi a oltre 10 miliardi di euro, rapporto CET1 superiore al 13,75%; allocazioni alla Corporate Bank ridotte a circa il 50%.”Ancorati alle nostre solide radici e alla tradizione olandese, ci concentriamo su una crescita sostenibile e redditizia nell’Europa nord-occidentale”, ha detto la CEO Marguerite Bérard.”Al centro della nostra strategia ci sono cinque ambizioni strategiche a lungo termine – ha spiegato – Puntiamo a rafforzare la nostra posizione nel retail banking olandese, offrendo un’esperienza cliente di alto livello. Diventeremo una delle prime cinque banche private in Europa. Il supporto al patrimonio familiare e alle imprese rimane una priorità fondamentale, in quanto rappresentano la spina dorsale dell’economia. Inoltre, guideremo la crescita supportando le principali transizioni europee in settori quali la digitalizzazione, l’energia, la mobilità e la difesa. Infine, ci impegniamo a mantenere la nostra posizione tra le prime tre banche private a livello mondiale nel clearing”.ABN AMRO ha anche annunciato di aver raggiunto un accordo per la vendita della sua controllata al 100% Alfam, la divisione prestiti personali di ABN AMRO, a Rabobank. ABN AMRO continuerà a offrire prestiti personali ai propri clienti, ora tramite un accordo con Rabobank.Viene spiegato che il mercato dei prestiti personali è altamente competitivo, il che rende la scalabilità sempre più importante. Unendo le forze con Rabobank, i clienti continueranno a ricevere un servizio di alta qualità, basandosi sulle solide basi che Alfam ha costruito. L’accordo è inoltre in linea con l’obiettivo strategico di ABN AMRO di semplificare l’organizzazione per migliorare ulteriormente le prestazioni operative. L’operazione avrà un impatto positivo sul coefficiente patrimoniale CET1 di ABN AMRO di circa 5 punti base. Ciò include una riduzione di circa 1,2 miliardi di euro degli RWA e una perdita contabile prevista di circa 100 milioni di euro. LEGGI TUTTO

  • in

    Banche europee, nel 2026 atteso scenario “goldilocks”. Italia al centro dell’M&A

    (Teleborsa) – Gli utili delle banche europee del 2025 hanno iniziato a scendere rispetto ai livelli molto elevati del 2024, con un calo del netinterest income (NII), trainato da una riduzione del net interest margin (NIM), solo parzialmente compensato da maggiori volumi di prestiti. Tuttavia, la redditività è rimasta generalmente elevata, poiché le banche hanno registrato ingenti ricavi derivanti dalle commissioni e dal mercato dei capitali, pur mantenendo una buona disciplina dei costi e bassi costi del credito. Lo afferma Morningstar DBRS in un report sul tema, chiedendo se il prossimo sarà un anno “goldilocks” per il settore. Uno scenario goldilocks, in italiano “riccioli d’oro”, si ha quando un’economia o un asset cresce senza surriscaldarsi, con condizioni ideali per il business.Con la Banca centrale europea (BCE) che mantiene stabili i tassi di interesse, l’agenzia di rating prevede che i NIM si stabilizzeranno nel 2026. In combinazione con una crescita positiva dei prestiti, questo probabilmente determinerà una crescita moderata del NII. Prevede anche una crescita del reddito non da interessi, sebbene a un ritmo più modesto rispetto al 2025, quando l’elevata volatilità, i forti guadagni del mercato dei capitali e un’accelerazione della crescita dei prestiti hanno contribuito a produrre risultati particolarmente solidi. Secondo Morningstar DBRS, la minaccia maggiore per i ricavi deriverebbe da una significativa correzione delle valutazioni degli asset.Le voci di bilancioPer il 2026 viene prevista una redditività sostanzialmente in linea con quella del 2025 o leggermente migliore, con un NII migliorato, una crescita più modesta dei ricavi non da interessi, un leggero aumento delle spese operative e un costo del rischio leggermente più elevato. Ci saranno alcune eccezioni, tra cui l’Italia, dove un’imposta sulle banche ridurrà gli utili nel 2026, viene sottolineato nel report.I ricavi non da interessi hanno rappresentato un punto di forza negli utili bancari europei nel 2025. Per il 2026, viene previsto che alcune di queste tendenze dei ricavi non da interessi persisteranno, ma ci saranno maggiori rischi al ribasso. Nel 2025, i ricavi da negoziazione hanno beneficiato notevolmente della volatilità del mercato e l’origination del debito ha prosperato, trainata da tassi più bassi e da un mercato del credito privato in forte espansione. I ricavi della gestione patrimoniale hanno continuato a crescere in un contesto di valutazioni del mercato dei capitali e di afflussi di asset a livelli record. Inoltre, la ripresa dell’attività economica ha ulteriormente sostenuto la crescita delle commissioni, tra cui le commissioni di istruttoria prestiti e le commissioni sulle carte di credito. Le banche hanno anche registrato un aumento degli altri ricavi, trainato dalle plusvalenze da valutazione delle partecipazioni azionarie strategiche. Sebbene venga previsto che la volatilità persisterà nel 2026, è probabile che si moderi rispetto al 2025. Inoltre, le valutazioni degli asset potrebbero scendere rispetto agli attuali livelli molto elevati. D’altro canto, tassi più bassi e valutazioni azionarie elevate probabilmente sosterranno l’origination di debito e azioni, nonché le attività di consulenza delle banche d’investimento. Dopo anni di calo del CoR, gli analisti ritengono che il punto più basso sia stato toccato e che si potrà assistere a un moderato aumento nel 2026. Ad eccezione della Germania, dove l’esposizione al settore immobiliare commerciale e ai settori automobilistico ed energetico ha già portato a un deterioramento della qualità degli asset, la qualità degli asset delle banche europee è generalmente rimasta resiliente o addirittura migliorata. In particolare, le banche dei paesi dell’Europa meridionale hanno ridotto i loro portafogli legacy di crediti in sofferenza (NPL) e i loro rapporti NPL si sono ora avvicinati a livelli in linea con quelli delle loro controparti europee. L’aspettativa è che la crescita economica, livelli di disoccupazione relativamente stabili e tassi di interesse più bassi continuino a sostenere la qualità degli attivi in ??questi paesi. I paesi nordici beneficiano di dinamiche simili. Tuttavia, nelle principali economie europee, Germania, Francia e Italia, la crescita è stata più anemica; solo il Regno Unito ha registrato risultati leggermente migliori. Gli elevati costi energetici e i nuovi dazi imposti gravano sulla competitività di alcuni settori industriali in Europa, mentre la competitività della Cina è in aumento. Tuttavia, la gestione del rischio di credito delle banche si è generalmente dimostrata prudente, con la maggior parte dei clienti in grado di resistere a queste sfide. Anche se sono attesi aumenti degli NPL ratio e del CoR, questi saranno moderati.Il consolidamentoMorningstar DBRS ricorda che il 2025 ha segnato l’introduzione del Regolamento sui Requisiti Patrimoniali 3 (CRR3) nei paesi dell’UE. Sebbene ciò abbia influito sui coefficienti patrimoniali delle singole banche, la capitalizzazione rimane solida. Guardando al futuro, viene previsto un graduale calo dei coefficienti patrimoniali a causa della crescita degli attivi, delle modifiche normative, dei rendimenti per gli azionisti e dell’aumento dell’attività di fusione e acquisizione (M&A). “L’Italia rimane al centro del consolidamento bancario, ma l’attività è ripresa anche in altri paesi”, si legge nel rapporto.Scendendo ancora più nel dettaglio, viene ricordato che, nell’ultimo anno, l’attività di M&A ha acquisito slancio, in particolare in paesi come Italia, Grecia, Spagna, Germania, Portogallo e Polonia. Grazie a bilanci solidi e a una redditività e a profili di rischio migliorati, le banche europee sono generalmente meglio posizionate per effettuare acquisizioni. La logica alla base di queste operazioni è la ricerca di una maggiore scalabilità e/o diversificazione, sia geografica che in termini di prodotti finanziari, in particolare nei settori che generano ricavi da commissioni come la gestione patrimoniale e le assicurazioni. Tra le transazioni nazionali di rilievo figurano l’acquisizione di Banca Popolare di Sondrio da parte di BPER Banca, l’acquisizione di Mediobanca da parte di Banca Monte dei Paschi di Siena e l’acquisizione di Anima Holding da parte di Banco BPM in Italia. La recente acquisizione della banca portoghese Novo Banco da parte del gruppo francese BPCE mostra il potenziale di un’ulteriore diversificazione geografica attraverso acquisizioni transfrontaliere in Europa, mentre la banca greca Eurobank ha ampliato la sua presenza a Cipro. Vengono previste ulteriori fusioni nel 2026, con il board della banca irlandese Permanent TSB Group che ha annunciato a ottobre l’avvio di un processo formale di vendita, che probabilmente porterà a una proprietà straniera, data l’elevata concentrazione nel mercato irlandese.Tuttavia, secondo l’agenzia di rating, “le transazioni transfrontaliere su larga scala rimarranno probabilmente un’eccezione, dati gli scarsi progressi compiuti in alcuni aspetti dell’Unione bancaria europea e il panorama normativo ancora frammentato in Europa. Allo stesso tempo, stiamo osservando ostacoli politici per alcune operazioni di M&A in Italia e Spagna che hanno contribuito al fallimento delle acquisizioni, come l’offerta di BBVA per Banco Sabadell e quella di UniCredit per Banco BPM, mentre il governo tedesco è fortemente contrario all’acquisizione di Commerzbank da parte di UniCredit”. LEGGI TUTTO

  • in

    SWB, quotazione sul NYSE tramite SPAC in un’operazione da 8,1 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Soulpower Acquisition Corporation, SPAC quotata sul NYSE, ha stipulato un accordo definitivo di aggregazione con SWB, una società di recente costituzione con sede nelle Isole Cayman, creata per lanciare SOUL WORLD BANK, un conglomerato di servizi finanziari per la new economy, emittente di stablecoin e banca internazionale. Soulpower ha raccolto 250 milioni di dollari nella sua offerta pubblica iniziale (IPO) ampliata, sottoscritta da Cantor Fitzgerald nell’aprile 2025.A seguito del perfezionamento dell’aggregazione, la società quotata in Borsa che continuerà a operare sarà SWB Holdings, una società di recente costituzione con sede nelle Isole Cayman (Pubco). Pubco intende presentare domanda di quotazione, con efficacia al momento del perfezionamento della business combination, delle sue azioni ordinarie di Classe A senza diritto di voto sul New York Stock Exchange con il simbolo “SOUL”. Justin Lafazan, CEO di Soulpower e fondatore e membro amministratore di SWB, diventerà presidente e CEO di Pubco a seguito della business combination e controllerà indirettamente le azioni ordinarie di Classe V di Pubco, le uniche azioni ordinarie di Pubco con diritto di voto, tramite The Lafazan Brothers LLC.Prima o contestualmente alla stipula della business combination, SWB ha stipulato accordi vincolanti per il conferimento a SWB di asset valutati da SWB a circa 6,75 miliardi di dollari (al netto del debito contratto o dei pagamenti in contanti) in cambio di nuove quote di partecipazione senza diritto di voto in SWB; tali conferimenti dovranno essere effettuati immediatamente prima del perfezionamento. Tale transazione rappresenterebbe per SWB un valore pre-money di circa 8,1 miliardi di dollari, soggetto a un potenziale aumento prima del closing qualora SWB sottoscriva ulteriori impegni vincolanti per contributi di asset aggiuntivi.”Io e i miei fratelli siamo orgogliosi di condividere finalmente la nostra visione di costruire una nuova banca mondiale chiamata SOUL – ha dichiarato Justin Lafazan – Le persone sono stanche delle istituzioni finanziarie tradizionali. Il nostro modello di business abbraccia nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, le stablecoin e la tokenizzazione, che spostano la dinamica del potere dai pochi privilegiati alla massa. Stiamo portando la libertà finanziaria al 99% del mondo. SOUL sarà la banca più amata al mondo.” LEGGI TUTTO

  • in

    Bankitalia, andamento del credito ha risentito in misura limitata dei dazi statunitensi

    (Teleborsa) – L’andamento del credito ha finora risentito in misura limitata dell’innalzamento dei dazi statunitensi: dalla fine dello scorso anno la richiesta di finanziamenti da parte dei settori più esposti alle tensioni commerciali con gli Stati Uniti è stata solo leggermente inferiore rispetto al resto dell’economia. È quanto emerge dal Rapporto di Stabilità Finanziaria semestrale pubblicato oggi dalla Banca d’Italia.Viene sottolineato che le imprese appartenenti a questi settori hanno domandato più credito a breve termine e meno finanziamenti con orizzonti temporali più lunghi, presumibilmente per il posticipo dei piani di investimento a fronte della forte incertezzaSecondo le stime di Bankitalia, coerenti con i dazi previsti dall’accordo commerciale di luglio concluso tra Stati Uniti e Unione europea, la quota del debito bancario attribuibile alle aziende più esposte rimarrebbe nel complesso contenuta: circa il 9% di quelle che esportano negli Stati Uniti subirebbe un calo del fatturato superiore al 5% e a queste sarebbe riconducibile meno del 2% dei prestiti bancari alle imprese.Le imprese più vulnerabili all’aumento dei dazi sono in genere di piccola dimensione e hanno un basso grado di diversificazione dei mercati di sbocco. Anche l’impatto delle tariffe sull’indotto delle aziende che esportano verso gli Stati Uniti si manterrebbe limitato, secondo il rapporto.Al di là dei dazi, Bankitalia spiega che le condizioni finanziarie delle imprese continuano a essere “mediamente buone, sostenute dalla redditività e da un indebitamento contenuto”.I debiti finanziari sono cresciuti dell’1,4% nel primo semestre, pur restando pressoché costanti in rapporto al PIL (al 59,1%, un valore molto inferiore a quello dei principali paesi europei). La leva finanziaria ha continuato a ridursi, scendendo al 30,7%; il calo è ascrivibile quasi interamente al rialzo dei corsi azionari.Il credito ha mostrato segnali di ripresa, con un incremento dello 0,7% a settembre su base annua, dopo una fase di contrazione iniziata nel 2023. L’espansione è stata trainata dalle grandi imprese, in particolare da quelle con bilanci più solidi; per le piccole aziende il calo si è attenuato (a -4,6%, da -6,8 di dicembre 2024), con una crescita degli impieghi tra quelle più sane. LEGGI TUTTO

  • in

    Bankitalia, importante per banche integrare rischi idrogeologici nella valutazione del credito

    (Teleborsa) – Le inondazioni che hanno colpito Italia e Spagna tra il 2023 e il 2024 hanno mostrato come l’aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi metereologici estremi renda “sempre più importante l’integrazione di misure prospettiche del rischio fisico nei modelli di valutazione del credito e nei processi di allocazione del capitale adottati dalle banche”. Lo evidenzia la Banca d’Italia in un riquadro del Rapporto di Stabilità Finanziaria semestrale pubblicato oggi.Secondo Bankitalia, eventi idrogeologici di forte intensità possono infatti “incidere, anche in misura significativa, sui ricavi e sulla probabilità di fallimento delle imprese affidate”. Anche le informazioni sulle sedi operative delle imprese sono utili per la valutazione a livello locale dell’esposizione delle banche ai rischi fisici cui la loro clientela è soggetta.L’integrazione dei rischi idrogeologici nel sistema adottato dalla Banca d’Italia per la valutazione del rischio di credito dei prestiti conferiti a garanzia delle operazioni di politica monetaria dell’Eurosistema, combinando informazioni su sedi operative, dati occupazionali e geolocalizzazione, consente di stimare l’aumento della probabilità di insolvenza (PI) delle imprese italiane associato ad alluvioni o frane. Per l’insieme delle imprese considerate, la media aritmetica della PI (pari al 2,8%) sale di appena un punto base a seguito dell’inclusione dei rischi fisici. Tra le imprese localizzate in aree a rischio elevato 6 (il 6% del totale delle aziende), l’incremento della PI media risulta tuttavia più marcato, pari a 9 punti base, con differenze territoriali significative. Inoltre, in uno scenario che ipotizza un aumento della frequenza e dell’intensità di alluvioni e frane in linea con le proiezioni climatiche più avverse elaborate da ISPRA, la PI media delle imprese situate nelle aree a rischio elevato sale di 32 punti base.L’esistenza di una copertura assicurativa sottoscritta dalle imprese attenua i rischi di credito, ma in Italia la sua diffusione è contenuta e non sembra correlata all’effettiva esposizione ai rischi fisici. L’obbligo assicurativo contro danni da eventi calamitosi introdotto per le imprese italiane dalla legge di bilancio per il 2024 mira a rafforzare la salvaguardia del tessuto produttivo.”Anche quando tali coperture sono presenti, peraltro, le banche le considerano solo marginalmente nella valutazione del merito di credito delle imprese affidate, a causa della difficoltà di integrare le relative informazioni nei loro modelli interni (dovuta almeno in parte alla mancanza di uniformità delle polizze proposte) e della scarsità dei dati disponibili – si legge nel rapporto – Queste carenze evidenziano l’esigenza da parte degli intermediari di avviare una raccolta sistematica di tali informazioni”. LEGGI TUTTO

  • in

    BPER Banca, JPMorgan ha una quota del 5,841%

    (Teleborsa) – JP Morgan Chase ha una partecipazione del 5,841% in BPER Banca. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 13 novembre 2025. La quota è classificata come “indiretta gestione non discrezionale del risparmio”. LEGGI TUTTO

  • in

    Fed, Cook: maggiore probabilità di un calo sproporzionato dei prezzi degli asset

    (Teleborsa) – I prezzi storicamente elevati di azioni, obbligazioni societarie, immobili e mercati dei prestiti a leva potrebbero preannunciare un forte calo delle valutazioni. Lo ha affermato giovedì la governatrice della Federal Reserve, Lisa Cook, pur prevedendo che è improbabile che un simile calo spinga l’intero sistema finanziario in una spirale discendente.Attualmente, ha aggiunto la Cook parlando a un evento ospitato dalla business school della Georgetown University, “la mia impressione è che ci sia una maggiore probabilità di un calo sproporzionato dei prezzi degli asset”. “Tuttavia, data la resilienza complessiva del sistema, non vedo i tipi di debolezze che si sono manifestate in modo così doloroso durante la Grande Recessione e, quindi, non vedo potenziali cali dei prezzi degli asset come rischi per il sistema finanziario”. Cook, che non ha toccato direttamente le prospettive economiche o la politica monetaria nel suo intervento, ha anche affermato di non considerare la rapida crescita del credito privato come una minaccia attuale per la stabilità finanziaria, pur aggiungendo che vale la pena tenerla d’occhio. La governatrice ha però affermato di individuare alcune vulnerabilità di liquidità del mercato a causa dell’ampia e crescente presenza degli hedge fund nei mercati dei titoli del Tesoro. LEGGI TUTTO