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    Banco BPM, proxy advisor Iss sostiene le modifiche a OPA su Anima

    (Teleborsa) – Il proxy advisor Iss consiglia, in vista dell’assemblea degli azionisti di Banco BPM del 28 febbraio, di votare a favore delle proposte di modifica dell’OPA su Anima avanzate dal consiglio di amministrazione della banca. I soci dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna sono chiamati ad autorizzare il CdA di Banco BPM a incrementare il prezzo dell’offerta sulla Sgr da 6,2 euro a 7 euro e “ad esercitare la facoltà, ove ritenuto opportuno, di rinunciare in tutto o in parte a una o più delle condizioni di efficacia dell’OPA”, ovvero di dare la possibilità di chiudere l’operazione anche nel caso in cui non dovesse arrivare il via libera delle autorità al Danish Compromise. LEGGI TUTTO

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    Generali, quota complessiva di UniCredit al 5,23% (Consob)

    (Teleborsa) – La quota complessiva aggregata detenuta da UniCredit in Generali è complessivamente al 5,229% in salita dal precedente 5,118%. Lo si apprende dagli aggiornamenti della Consob sulle partecipazioni rilevanti.L’aggiornamento della quota nel Leone è datato 10 febbraio.In particolare, il 4,184% in diritti di voto, riferibili ad azioni, è rimasto stabile rispetto alla precedente rilevazione, mentre le posizioni lunghe con regolamento fisico, sono ora pari allo 0,890% del capitale (da 0,772% al 7 febnraio), le posizioni lunghe con regolamento in contanti, sono lo 0,155% (da 0,162% al 7 febbraio) LEGGI TUTTO

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    “M’illumino di meno”: BPER conferma il suo impegno verso il risparmio energetico

    (Teleborsa) – BPER Banca ha aderito anche quest’anno a “M’illumino di meno”, la Giornata Nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, istituita dal Parlamento con la Legge n. 34/2022. L’iniziativa, celebrata per diffondere la cultura della sostenibilità ambientale e del risparmio delle risorse, ha visto BPER, la notte di domenica 16 febbraio, spegnere le insegne del proprio Centro Direzionale di Modena e di 727 filiali dislocate sul territorio nazionale. Sotto il tema “Va di Moda”, l’edizione 2025 di “M’illumino di meno” ha invitato a riflettere sullo spreco energetico derivante dalla produzione e dal consumo eccessivo di vestiario, fenomeno tipico del settore del fast fashion a livello globale.La riduzione degli sprechi energetici è un pilastro fondamentale nelle strategie di BPER, che da tempo sostiene numerosi progetti per la tutela ambientale e di sensibilizzazione alla sostenibilità. Nel quadro del proprio Piano Energetico al 2030, BPER ha pianificato diverse azioni di efficientamento che mirano a ridurre del 50% le emissioni dirette entro il 2030, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.Oltre alle iniziative di risparmio energetico, BPER è attivamente impegnata nella dematerializzazione, nel riciclo della carta e nell’uso di energia rinnovabile. In qualità di partner strategico per la transizione ecologica di famiglie e imprese, il Piano Industriale di BPER prevede un plafond dedicato di 7 miliardi di euro.”La sostenibilità non è solo un impegno, ma una responsabilità concreta che guida le nostre scelte quotidiane – ha dichiarato Giovanna Zacchi, Head of ESG Strategy di BPER –. Partecipare a M’illumino di meno’ significa ribadire il nostro impegno nella riduzione degli sprechi energetici e nella promozione di modelli più sostenibili. Vogliamo essere un punto di riferimento per famiglie e imprese nella transizione ecologica, offrendo soluzioni finanziarie che favoriscano investimenti responsabili e un futuro a basse emissioni. Il nostro obiettivo è chiaro: coniugare crescita economica e rispetto per l’ambiente, contribuendo attivamente agli obiettivi globali di sostenibilità”. LEGGI TUTTO

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    Gros-Pietro (Intesa): dobbiamo essere messi in condizioni di parità con operatori bigtech

    (Teleborsa) – Gli operatori della finanza devono “investire nel paradigma dell’informazione, che è, e ancor più sarà, quello dominante nel XXI secolo. Gestiamo informazioni preziose relative ai nostri clienti e alle loro attività. Dobbiamo rendere utilizzabili questi dati per offrire servizi. Migliori, più efficaci, meglio accessibili in ogni tempo e da ogni luogo, più facili da usare, più ricchi di contenuti e meno costosi. Devono essere, per noi operatori finanziari, una priorità assoluta, mentre li stanno offrendo anche operatori non bancari, che gestiscono sempre più ampiamente servizi finanziari: le bigtech e le fintech”. Lo ha affermato Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo, intervenendo al 31° congresso degli operatori dei mercati finanziari, organizzato a Torino da Assiom Forex.”Noi operatori finanziari europei dobbiamo investire nel paradigma dell’informazione, in persone e in tecnologie, sviluppando capacità operative al servizio della società e delle istituzioni – ha aggiunto – Dobbiamo farlo perché siamo i meglio attrezzati in termini di posizioni sul mercato e di capacità di investimento. Ma dobbiamo essere competitivi, in termini di tempi, di prestazioni e di costi. Per riuscirci, dobbiamo essere messi in condizioni di parità con gli operatori provenienti soprattutto dal sistema bigtech”.Secondo Gros-Pietro, “non ci sarà parità finché gli operatori finanziari continueranno a essere obbligati a concedere alle bigtech accesso libero ai dati dei clienti consenzienti, senza alcuna reciprocità. Dati di immenso valore, che le banche europee raccolgono, verificano, aggiornano, custodiscono, e proteggono, sostenendo costi notevoli, vengono messi gratuitamente a disposizione di concorrenti che sono in prevalenza extraeuropei. Si concede così un vantaggio che indebolisce il settore finanziario, che al momento è, in Europa, quello maggiormente in grado di sviluppare il paradigma dell’informazione come sistema portante del funzionamento dei mercati”.Il Presidente di Intesa Sanpaolo ha anche sottolineato che non va dimenticato che “abbiamo un tesoro, da difendere e valorizzare: il risparmio privato, che nell’Unione Europea ammonta a 33.000 miliardi di euro. Una fonte privilegiata, essenziale per contribuire a finanziare, accanto a quelle pubbliche, gli 800 miliardi annui di investimenti stimati necessari all’Europa per fronteggiare le transizioni da realizzare, e per organizzare una difesa comune. Anche da questo punto di vista, l’industria finanziaria è uno strumento essenziale, da salvaguardare e sviluppare”. LEGGI TUTTO

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    Panetta (Bankitalia): esito concentrazioni banche affidato a dinamiche di mercato e scelte azionisti

    (Teleborsa) – Le operazioni di concentrazione che interessano il sistema finanziario italiano – che coinvolgono banche di varie dimensioni, compagnie assicurative, società di gestione del risparmio e intermediari esteri – “sono favorite in primo luogo dall’abbondanza di capitale in eccesso nel settore bancario. Inoltre, la prospettiva di un restringimento dei margini sull’attività di prestito, legata alla diminuzione dei tassi di interesse, spinge gli intermediari a ricercare economie di scala o sinergie produttive”. Lo ha affermato il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo al 31° congresso degli operatori dei mercati finanziari, organizzato a Torino da Assiom Forex.”Le operazioni annunciate ridurrebbero il divario dimensionale tra i principali intermediari italiani e i concorrenti europei. In Italia il valore medio dell’attivo delle prime cinque banche è quattro volte inferiore rispetto a quello delle banche francesi e una volta e mezza più basso di quello degli intermediari spagnoli e tedeschi – ha aggiunto – Sebbene in generale nel settore bancario le grandi dimensioni comportino sia vantaggi sia alcune criticità ben note, queste operazioni possono essere inquadrate in una prospettiva di integrazione e consolidamento del mercato europeo”.Il Governatore ha sottolineato che “i procedimenti autorizzativi coinvolgono la Banca d’Italia sia in autonomia sia in collaborazione con diverse autorità nazionali ed europee. L’iter si avvia dopo la notifica delle operazioni da parte dei soggetti promotori, che non sono tenuti a informare preventivamente le autorità”.”La Vigilanza verifica la conformità alle normative italiane ed europee, valutando la capacità di ciascuna operazione di dar vita a intermediari solidi, efficienti e capaci di operare secondo principi di sana e prudente gestione al servizio dell’economia reale e senza compromettere la stabilità finanziaria – ha aggiunto – Nel rispetto di questi criteri, l’esito delle operazioni è affidato alle dinamiche di mercato e alle scelte degli azionisti”. LEGGI TUTTO

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    Panetta (Bankitalia): rischio che crypto siano emesse da big tech, banche perderebbero funzioni

    (Teleborsa) – “La diffusione delle criptoattività richiede attenzione da parte delle autorità, anche per il loro esteso utilizzo a fini illeciti. Finora, le irregolarità e i fallimenti che hanno coinvolto operatori e mercati delle criptoattività hanno avuto impatti limitati sul sistema finanziario, grazie alla separazione tra i due ambiti. Tuttavia, la situazione sta evolvendo in modo diverso nei vari paesi, sollevando questioni complesse”. Lo ha affermato il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo al 31° congresso degli operatori dei mercati finanziari, organizzato a Torino da Assiom Forex.Il Governatore ha fatto notare che “negli Stati Uniti, in assenza di una legislazione specifica, le autorità di supervisione dei mercati negli anni scorsi sono intervenute per limitare gli sviluppi più rischiosi, pur lasciando aperta la possibilità di integrare le criptoattività nel sistema finanziario. La nuova amministrazione è invece orientata a sostenere la diffusione delle criptoattività”.”Le divergenze normative tra Stati Uniti ed Europa andranno attentamente valutate, una volta che gli orientamenti delle autorità americane saranno definiti, per comprenderne gli effetti a livello internazionale – ha aggiunto – In questo campo gli arbitraggi normativi possono risultare particolarmente insidiosi e difficili da contrastare: alcuni operatori potrebbero sfruttare le differenze regolamentari per adottare pratiche opache o altamente rischiose, con possibili conseguenze sui risparmiatori e sull’integrità del sistema finanziario.Ma i rischi legati alle criptoattività “non derivano soltanto dalle divergenze normative – ha detto Panetta – Non si può escludere che una o più criptoattività, incluse quelle con caratteristiche di moneta elettronica, vengano emesse da giganti tecnologici e inizino a diffondersi in Europa”. “Se questi mezzi di pagamento privati, facilmente integrabili in piattaforme commerciali con miliardi di utenti, dovessero diffondersi ampiamente, le conseguenze potrebbero essere rilevanti – ha spiegato – Le banche commerciali rischierebbero di perdere una parte importante delle loro funzioni. Nel dibattito pubblico si sostiene a volte che l’introduzione dell’euro digitale comporterebbe questo rischio, ignorando che la vera minaccia proviene dalle criptoattività, per le quali – a differenza dell’euro digitale – non sono previsti limiti alla detenzione da parte dei risparmiatori”.Infine, “le banche centrali, responsabili del buon funzionamento del sistema dei pagamenti, si troverebbero a operare in un contesto in cui pochi soggetti privati, magari esteri, avrebbero un ruolo così rilevante da compromettere la stabilità del sistema in caso di incidenti. I rischi per il sistema dei pagamenti e i mercati finanziari sarebbero dunque considerevoli”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Gros-Pietro (Intesa): Italia è mercato bancario più vivace e aperto alla concorrenza dell’Eurozona

    (Teleborsa) – “Se oggi guardiamo la classifica delle banche dell’Eurozona in termini di capitalizzazione di Borsa, ai primi cinque posti troviamo la prevalenza di ex PIGS: due banche italiane, due spagnole, una sola banca francese, nessuna banca tedesca, né olandese, né di alcun paese tra quelli che si autodefiniscono frugali”. Lo ha affermato Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo, intervenendo al 31° congresso degli operatori dei mercati finanziari, organizzato a Torino da Assiom Forex.”In Italia, oltre alle due banche italiane che fanno parte dei primi cinque posti, sono presenti in forze – con varie controllate locali – anche due grandi banche francesi e le maggiori banche di Spagna di Germania. È una situazione che non si presenta in nessun altro dei grandi paesi dell’Eurozona”, ha sottolineato.”É l’Italia a mio avviso il mercato bancario più vivace e più aperto alla concorrenza – ha affermato Gros-Pietro – Le barche e l’industria finanziaria italiane hanno saputo uscire da una crisi finanziaria devastante, hanno superato il trauma della pandemia e affrontato con efficacia le conseguenze della guerra di cocaina. Oggi l’Italia e l’Europa devono fare un nuovo passo avanti. E noi operatori della finanza possiamo dare un supporto sostanziale a realizzare gli investimenti necessari per superare la transizione e per affrontare le emergenze”. LEGGI TUTTO

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    Mocio (Assiom Forex): banche in eccellenti condizioni, definitivamente alle spalle eredità GCF

    (Teleborsa) – Uno dei motivi per essere ottimisti in Europa “sono le eccellenti condizioni del sistema bancario”. Lo ha affermato Massimo Mocio, presidente dell’Assiom Forex, al 31° congresso degli operatori dei mercati finanziari, aggiungendo che “ormai da almeno un paio di anni, le banche non sono più il problema, ma la soluzione del problema. Oggi, sono un presupposto stabile e un fattore di sviluppo per l’economia europea”.”In assenza di un mercato unico dei capitali, gli istituti finanziari europei sono il maggior finanziatore di famiglie e imprese, nonché i principali custodi dell’ingente mole di risparmio dei cittadini europei – ha detto Mocio – Dopo anni di tassi negativi e di accantonamenti per ridurre i “Non Performing Loans”, i bilanci sono solidi, i livelli di capitale e liquidità elevati e – anche grazie al rialzo repentino dei tassi di interesse a breve termine – la redditività è in forte miglioramento”.”Possiamo dire che ci siamo lasciati, definitivamente, alle spalle le eredità della Grande Crisi Finanziaria – ha spiegato – A conferma della percezione di una maggiore solidità del settore, le banche italiane sono tornate a quotare almeno il loro valore di libro, dopo essere scese fino a un quarto di tale valore. In questo scenario ottimistico, è comunque essenziale tenere ben presenti quelli che sono dei rischi intrinseci dell’attività bancaria, tra cui quelli: di carattere congiunturale, regolamentare, e, non ultimo, di struttura del mercato del credito”.Secondo il presidente dell’Assiom Forex, “in primo luogo, l’attuale fase di riduzione dei tassi e di debolezza del contesto economico comporteranno il contrarsi dei margini di interesse e, ceteris paribus, un potenziale aumento delle sofferenze. Emergeranno gli istituti che si dimostreranno capaci di accelerare la transizione digitale e diversificare il business per preservare competitività e redditività. Ma al contempo, la riduzione del costo del capitale, incrementerà la componente commissionale, legata alle attività di capital markets, investment banking ed asset management”.Quanto al rischio di Regolamentazione, “è fondamentale sfruttare una maggiore flessibilità nell’implementazione del pacchetto finale di regole di Basilea III, per evitare svantaggi competitivi alle nostre banche. Il Regno Unito ha già optato per posticipare a gennaio 2027. Al contempo, le dichiarazioni dell’amministrazione Trump sembrano indicare una riduzione significativa dei requisiti regolamentari per le banche americane. Il campo non sarà più “livellato”: in mancanza di un adeguamento anche in Europa, si rischia di avere un impatto competitivo negativo e sproporzionato per gli istituti del Vecchio continente”. LEGGI TUTTO