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    Aviva restituirà 4 miliardi di sterline ad azionisti. Utile semestrale sotto attese

    (Teleborsa) – La compagnia assicurativa britannica Aviva ha registrato un utile operativo da operazioni continue in aumento del 17% a 725 milioni di sterline nel primo semestre del 2021, sotto il consensus di 781 milioni di sterline fornito dalla stessa società. Nella nota sui conti viene sottolineato che la società ha messo a segno le migliori vendite semestrali in un decennio nell’assicurazione generale e flussi record in risparmi e pensioni.”Abbiamo fatto buoni progressi su tutti i fronti nei 12 mesi da quando abbiamo lanciato la nostra strategia – ha commentato la CEO Amanda Blanc – Stiamo mantenendo il nostro impegno per restituire un sostanziale capitale ai nostri azionisti. Abbiamo intenzione di restituire almeno 4 miliardi di sterline agli investitori entro la fine della prima metà del 20221, a partire da un riacquisto di azioni fino a 750 milioni di sterline.La società assicurativa, le cui attività principali sono in Gran Bretagna, Canada e Irlanda ha detto di essere sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di riduzione dei costi controllabili di 300 milioni di sterline nel 2022, inclusi gli oltre 225 milioni di sterline di risparmi cumulati entro la fine del 2021. LEGGI TUTTO

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    Cattolica, Procura Verona indaga su possibili danni a patrimonio e soci

    (Teleborsa) – Nonostante l’archiviazione – arrivata a maggio – dell’indagine per il reato di illecita influenza sulle assemblee di Cattolica 2019 – 2020, la Procura di Verona indaga ancora sulla vecchia gestione della compagnia assicurativa. La Consob, a valle dell’ispezione del 2020, ha segnato “tutta una serie di altre operazioni apparentemente irregolari o che comunque richiedono uno scandaglio di merito su cui è stato aperto” un modello 45 per “atti non costituenti notizia di reato e che saranno approfondite” allo scopo di verificare se hanno avuto effetti “lesivi” del “patrimonio della società” e abbiano provocato “danni per i soci”. È quanto ha detto all’ANSA il procuratore capo di Verona, Angela Barbaglio.”Tutta la relazione della Consob”, depositata presso la Procura in seguito all’ispezione del 2020, “ha costituito oggetto di una separata iscrizione e lì andremo meglio a vedere ma di questo non posso dire nulla”. Alla domanda se ci siano o meno indagati, ha risposto: “No, l’iscrizione è ad atti non costituenti notizia di reato per il momento perché si tratta di valutare con un certo approfondimento queste particolari operazioni e spese di un certo tipo che sono state segnalate dalla Consob, che effetti hanno avuto e se lesivi di interessi patrimoniali o di soci e individuarne poi gli autori”. “Se poi è stato forzoso un aumento di capitale di quelle dimensioni e il passaggio di Cattolica a società di capitale forse nella gestione del patrimonio qualcosa di non perfettamente coerente può esserci stato”, osserva il capo della Procura. “Forse dalla floridezza passata, notoria, di Cattolica qualche cosa di negativo era intervenuto. Perché questo è intervenuto? A che cosa è addebitabile? C’è in questo la responsabilità di qualcuno?”, si chiede Barbaglio, che intende verificare “se ci sono stati danni per i soci” nelle vicende che hanno costretto “una società territoriale, locale, florida a cambiare completamente faccia” e “mettersi sostanzialmente nelle mani di Generali”. Consob ha depositato a Verona due relazioni, nelle quali sono state segnalate una serie di anomalie al funzionamento della governance, nelle modalità del ritiro delle deleghe all’ex CEO Minali, nello svolgimento dell’assemblea del 2019 e nella raccolta delle deleghe di voto e negli investimenti della compagnia. Nelle relazioni “sono stati toccati diversi punti su investimenti, scelte di governance e di spese sostenute che sono oggetto di un distinto è autonomo accertamento”, conclude Barbaglio.Siccome l’archiviazione da parte della Procura di Verona dell’inchiesta sull’illecita influenza sull’assemblea di Cattolica “è stata messa in risalto come una patente di regolarità dell’assemblea, anche limitandosi a considerare quel profilo ci tengo a sottolineare che l’archiviazione è intervenuta pur permanendo elementi di sospetto”, puntualizza Barbaglio all’ANSA, spiegando come il tentativo di accertare condizionamenti sull’assemblea sarebbe stato “improbo e sostanzialmente inutile”. Se da un lato “è stato impossibile attraverso la pur laboriosa consulenza informatica esperita individuare e ricostruire gli eventuali meccanismi artificiosi di voto a livello informatico”, dall’altro “non sarebbe stato possibile scandagliare in maniera adeguata” gli eventuali comportamenti volti a condizionare l’esito delle assemblee del 2019 e del 2020 “e quindi non valeva la pena fare lotte di Don Chisciotte contro i mulini a vento”.Tra gli “elementi di sospetto” sulla regolarità dell’assemblea dello scorso luglio che ha deciso la trasformazione in SpA di Cattolica, Barbaglio indica le “deleghe a pacchetto” arrivate al rappresentante unico Computershare, alcune delle quali “addirittura con la stessa grafia ed altre con delle sottoscrizioni di delega difformi dalle sottoscrizioni dei documenti d’identità del delegato che venivano allegati”. O l’osservanza puntuale, da parte di Computershare, del “dovere di riservatezza” sull’andamento del voto a cui il rappresentante designato è tenuto prima dell’assemblea. Nonostante le “perplessità” e i “sospetti” sulle deleghe “un accertamento” sulla ricostruzione la regolarità della formazione del consenso assembleare sarebbe stato “improbo e sostanzialmente inutile” per cui si è deciso di procedere con la richiesta di archiviazione. “Si sarebbero dovute individuare le singole persone, sentire un’infinità di persone in ogni parte d’Italia perché i soci erano moltissimi e con scarsissime possibilità di risultato” perché anche nel caso di condizionamenti da parte della governance che faceva riferimento al presidente Paolo Bedoni “non sarebbero di certo venuti a testimoniare dicendo: “Mi hanno costretto, mi hanno indotto, mi hanno suggerito”. LEGGI TUTTO

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    Studio Uilca, assicurazioni “reggono” urto Covid

    (Teleborsa) – Il settore assicurativo italiano resiste alla crisi Covid registrando nel 2020 8,6 miliardi di utile, in linea con il 2019 in cui l’apporto del Ramo Danni (+1,2 miliardi euro) ha supplito alla contrazione del Ramo Vita (-1,2 miliardi euro). E’ quanto si legge in un rapporto del centro studi Uilca secondo cui “la pandemia, ancora in corso, ha influito nella gestione delle compagnie assicurative e i periodi di lockdown hanno, in parte, favorito la riduzione dei sinistri, soprattutto nel settore auto, ma anche contratto l’economia a causa di frontiere chiuse e scambi commerciali bloccati”.Nonostante gli scenari economici negativi, la redditività del settore assicurativo italiano nel 2020 è del 13,5%, mentre dal 2015 al 2020 la media è stata del 10,6%, di molto superiore a quella di altri settori, con un utile complessivo nei cinque anni, di 38,7 miliardi di euro. Per il segretario generale Uilca Fulvio Furlan “la correlazione e l’interconnessione di attività che si sta evidenziando probabilmente è destinata a crescere e per questo è necessario un attento e costante presidio sindacale per garantire le lavoratrici e i lavoratori. In quest’ambito vanno poi valutate anche possibili aggregazioni societarie. Per la Uilca, un punto fermo al riguardo è che avvengano se fondate su visioni industriali di medio lungo periodo e se in grado di dare vita a soggetti nuovi, più forti, in grado di competere a livello internazionale e di essere a supporto dell’economia nazionale, specie in questo momento epocale grazie all’opportunità offerta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”. LEGGI TUTTO

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    Zurich Italia acquisisce rete dei consulenti finanziari Deutsche Bank Financial Advisors

    (Teleborsa) – Deutsche Bank e Zurich Italia hanno raggiunto un accordo che prevede un ulteriore sviluppo della loro partnership, grazie all’acquisizione da parte di Zurich del network dei Consulenti Finanziari del gruppo Deutsche Bank. I termini dell’accordo – spiega Zurich in una nota – prevedono il trasferimento di un ramo d’azienda costituito da 1,085 Consulenti Finanziari, 97 dipendenti, e 16,5 miliardi di eruo di masse in gestione (numeri al 31 Marzo 2021). L’acquisizione permette a Zurich – sottolinea la nota – “di rafforzare la sua presenza sul mercato italiano sviluppando ulteriormente i propri canali distributivi, puntando su una realta` di eccellenza in materia di consulenza finanziaria e assicurativa, forte di una storia ultratrentennale nel mercato italiano e caratterizzata negli ultimi anni da una forte crescita”. Sul fronte di Deutsche Bank, l’accordo consente, invece, di “riposizionare il business in Italia, focalizzando gli investimenti per diventare banca di riferimento per gli imprenditori e le loro famiglie, premium bank per la clientela affluent e per valorizzare la gia` forte presenza nel settore del credito al consumo”. Allo stesso tempo, la cessione permette alla banca di valorizzare ulteriormente il percorso intrapreso negli ultimi anni dalla rete guidata da Silvio Ruggiu, grazie alla scelta di un partner storico sia a livello italiano che di Gruppo, che intende puntare in maniera importante sui servizi di advisory e in generale sullo sviluppo e la crescita del network. Grazie all’operazione, – il cui completamento e` condizionato all’ottenimento delle autorizzazioni delle competenti autorita` di vigilanza – i clienti potranno godere dei benefici derivanti dalla partnership tra Deutsche Bank e Zurich, accedendo una piu` ampia offerta dei migliori servizi di investimento, assicurativi, bancari e finanziari.”Siamo lieti di annunciare l’acquisizione della rete dei Consulenti Finanziari del gruppo Deutsche Bank in Italia – ha commentato il ceo di Zurich Italia, Alessandro Castellano –. Un ulteriore rafforzamento della nostra presenza sul mercato italiano grazie ad una rete che eccelle per esperienza e presenza sul territorio. La consulenza di valore e` la chiave del successo del nostro business: la partnership consolidata con Deutsche Bank, con cui lavoriamo da molti anni in Italia e a livello globale, ci ha permesso di apprezzare il valore e la competenza dei suoi consulenti finanziari, un punto di riferimento nel settore del risparmio gestito. Questa acquisizione e` per noi un passo avanti molto significativo in un percorso di crescita e di continua innovazione ed evoluzione del modello di business verso la multicanalita`. Il network dei Consulenti Finanziari di Deutsche Bank lavorera` infatti in sinergia con la gia` consolidata e forte rete degli agenti Zurich per offrire ai clienti la gamma piu` completa possibile di canali di contatto e le migliori soluzioni per la pianificazione finanziaria e assicurativa. Si tratta di un progetto di grande rilevanza per Zurich, che intendiamo sviluppare nei prossimi anni con ulteriori investimenti a supporto”.”Siamo lieti dell’accordo raggiunto con Zurich, un’operazione strategica che contribuira` a rafforzare il percorso di crescita della rete dei consulenti finanziari e la partnership tra i due gruppi, gia` attiva da tempo anche in Germania – ha dichiarato Roberto Parazzini, chief country officer di Deutsche Bank in Italia –. Con questo importante passaggio diamo il via a un percorso di trasformazione del nostro business in Italia, che porteremo avanti nei prossimi mesi con la volonta` di continuare a investire per crescere su piu` fronti. Deutsche Bank resta infatti saldamente presente nel Paese e qui in futuro focalizzeremo le nostre attivita` per diventare banca di riferimento per gli imprenditori e le loro famiglie, rafforzando anche il nostro presidio sulla clientela affluent e nel credito al consumo. Negli ultimi 6 mesi abbiamo inserito in Italia circa 40 nuovi professionisti del wealth management, pari al 30% in piu`, e stiamo anche investendo nelle competenze del business banking, facendo leva sulla forza del nostro brand per sviluppare un’innovativa offerta di servizi specializzati sui canali digitali, per clienti privati e imprese”. LEGGI TUTTO

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    Assicurazioni, salta la maxi-fusione tra Aon e Willis Towers Watson

    (Teleborsa) – Salta la maxi-fusione da 30 miliardi di dollari tra Aon, multinazionale britannica e uno dei principali operatori a livello mondiale nell’offerta di servizi di consulenza nei settori del risk management, brokeraggio, assicurazione del credito, e Willis Towers Watson, multinazionale britannico-statunitense che opera nello stesso campo. Le due società hanno annunciato che “hanno deciso di rescindere il loro accordo di aggregazione aziendale e porre fine al contenzioso con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ)”. “Nonostante lo slancio normativo in tutto il mondo, inclusa la recente approvazione della nostra combinazione da parte della Commissione europea, abbiamo raggiunto un’impasse con il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti – ha affermato Greg Case, CEO di Aon – La posizione del DOJ trascura che le nostre attività complementari operano in aree dell’economia ampie e competitive. Crediamo che la combinazione avrebbe accelerato la nostra capacità condivisa di innovare per conto dei clienti, ma l’incapacità di garantire una rapida risoluzione del contenzioso ci ha portato a questa decisione”.In connessione con la risoluzione dell’accordo di aggregazione, Aon pagherà la commissione di risoluzione di 1 miliardo di dollari a Willis Towers Watson e le due organizzazioni andranno avanti in modo indipendente. Entrambe le società, si legge in una nota, forniranno ulteriori aggiornamenti finanziari e prospettive durante le rispettive chiamate sugli utili del secondo trimestre 2021.(Foto: by rawpixel on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Buddybank-Zurich Connect, partnership su soluzioni assicurative in app

    (Teleborsa) – buddybank, la banca per smartphone di UniCredit, e Zurich Connect, l’assicurazione online del Gruppo Zurich, hanno stretto una partnership per ampliare la gamma dei prodotti disponibili nell’app di buddybank e offrire ai propri clienti polizze auto e moto sottoscrivibili da smartphone in totale autonomia.L’obiettivo dell’accordo è permettere al cliente, in pochi passaggi e in totale autonomia, di accedere all’ambiente Zurich Connect, scegliere le coperture di cui ha bisogno, personalizzare l’offerta, consultare il preventivo completo e concludere l’acquisto della sua polizza a condizioni dedicate.”buddybank si pone l’obiettivo di essere al fianco dei clienti 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, in quest’ottica in molti ci hanno chiesto una soluzione assicurativa per la mobilità – ha commentato Claudia Vassena, Head of buddybank – Questa partnership la soddisfa appieno, sempre in linea con la strategia di buddybank: semplice, personalizzabile e digitale”.”Zurich Connect ha l’occasione di ampliare il proprio accesso alle nuove generazioni, mettendo a disposizione un’offerta pensata per le specifiche esigenze del cliente più giovane che opera sui canali digitali – ha commentato Giuseppe D’Elia, Head of Customer Office and Direct Channels di Zurich in Italia – E non manca l’attenzione alla sostenibilità: continua il nostro impegno a favore dell’ambiente con la promozione di tariffe agevolate per la mobilità elettrica, perché ogni passo conta per andare nella giusta direzione”. LEGGI TUTTO

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    Assicurazioni, Net Insurance e Sparkasse entrano nel capitale di V@lia

    (Teleborsa) – Net Insurance, compagnia assicurativa quotata su AIM Italia, e Cassa di Risparmio di Bolzano (Sparkasse) sono entrate nel capitale di V@lia con una quota del 5% ciascuno. V@lia è una società di brokeraggio assicurativo fondata recentemente a Trento e nata dalla collaborazione tra un gruppo di professionisti esperti nel settore della bancassicurazione e ISA (Istituto Atesino di Sviluppo) di Trento.La nuova società opererà soprattutto sul mercato bancario e finanziario, dapprima italiano e poi europeo, con l’obiettivo di caratterizzarsi per “l’esteso utilizzo delle nuove tecnologie proprie dell’insurtech”, si legge in una nota.”Siamo molto orgogliosi che due realtà come Net Insurance e Cassa di Risparmio di Bolzano abbiano deciso di stare al nostro fianco in questa nuova avventura – ha commentato Michel Larigauderie, tra i soci fondatori di V@lia ed ideatore del progetto – Il loro know how consentirà a V@lia di raggiungere con maggior efficienza e rapidità i propri obiettivi”.(Foto: by rawpixel on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Fitch, Olimpiadi senza pubblico costeranno ai riassicuratori fino a 400 milioni

    (Teleborsa) – La decisione del Giappone di escludere gli spettatori dalle Olimpiadi di Tokyo potrebbe costare al settore della riassicurazione globale circa 300-400 milioni di dollari a causa dei pagamenti per i rimborsi di biglietti e prenotazioni. Lo afferma un nuovo rapporto di Fitch Ratings, dal quale emerge che questa cifra è però solo il 10%-15% dell’importo che i riassicuratori avrebbero dovuto affrontare se le Olimpiadi fossero state cancellate.L’agenzia di rating stima che la copertura assicurativa totale per le Olimpiadi sia pari a circa 2,5 miliardi di dollari, di cui 1,4 miliardi di dollari stipulati dal Comitato Olimpico Internazionale e dal Comitato Organizzatore di Tokyo, 800 milioni di dollari dalle emittenti TV e 300 milioni di dollari da altri soggetti, come le squadre, gli sponsor e le strutture ricettive. Secondo Fitch, i riassicuratori subiranno le perdite maggiori, in quanto le esposizioni ad alto rischio sono in genere fortemente riassicurate. La riassicurazione è uno strumento di cui si servono le compagnie di assicurazione per assicurarsi a loro volta. La decisione di escludere il pubblico è stata valutata come l’unica possibile per non dover cancellare per il secondo anno di fila i Giochi Olimpici. Nel caso fossero stati cancellati, si sarebbero registrate le maggiori perdite mai assicurate per la cancellazione di un singolo evento. Fitch sottolinea che le perdite stimate per l’intero comparto della riassicurazione non dovrebbero comunque incidere in modo significativo sugli utili, dato che gli operatori avevano già accantonato ingenti somme in vista di potenziali perdite. LEGGI TUTTO