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    Travelers, trimestrale sopra le attese grazie a rendimenti degli investimenti

    (Teleborsa) – Travelers, una delle più grandi compagnie di assicurazioni statunitensi, ha registrato un utile netto record di 1,333 miliardi di dollari, o 5,37 dollari per azione diluita, per il trimestre terminato il 31 dicembre 2021, rispetto a 1,310 miliardi di dollari, o 5,10 dollari per azione diluita, nello stesso trimestre dell’anno precedente. Il dato è aumentato principalmente a causa dell’aumento del reddito netto da investimenti e di un maggiore guadagno di sottoscrizioni, in parte compensati da un aumento dei sinistri legati alla catastrofi naturali.L’utile per azione core è stato di 5,2 dollari su un fatturato di 7,99 miliardi di dollari, mentre gli analisti si aspettavano un utile per azione di 3,86 dollari su un fatturato di 7,72 miliardi di dollari. “Siamo molto lieti di annunciare risultati eccezionali per il quarto trimestre e l’intero anno, tra cui una crescita significativa della top line, margini solidi e rendimenti eccellenti dal nostro portafoglio di investimenti”, ha affermato Alan Schnitzer, presidente e amministratore delegato. “Un altro anno di prestazioni eccezionali è una testimonianza del nostro valore in franchising, dell’eccellenza nella sottoscrizione e della competenza negli investimenti”, ha aggiunto.In apertura di seduta spicca il volo Travelers Company, che si attesta a 165,8 dollari per azione a Wall Street, con un aumento del 3,55%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista in area 167,3 e successiva a quota 171,4. Supporto a 163,1. LEGGI TUTTO

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    Assicurazioni, IIA: le 10 previsioni del mercato Insurtech 2022

    (Teleborsa) – Turismo spaziale, micro-mobilità urbana, healthtech. Queste alcune delle esigenze emergenti individuate da IIA – Italian Insurtech Association per il 2022. Dopo un 2021 che ha visto un incremento del +460% gli investimenti per il settore in Insurtech, con 280 milioni di euro investiti contro i soli 50 milioni del 2020 – rileva l’Investment Index di IIA in collaborazione con l’Osservatorio Fintech e Insurtech del Politecnico di Milano – la crescita sarà ancora più significativa per l’anno appena iniziato, permettendo all’Italia di recuperare il gap oggi esistete con gli altri Paesi europei. “Siamo soddisfatti dell’aumento degli investimenti in Insurtech in Italia e il traguardo di oltre 1 miliardo di euro per il 2023 che come associazione avevamo indicato sembra finalmente raggiungibile. Già per il 2022 stimiamo di toccare la cifra di 500 milioni di euro, grazie soprattutto agli investimenti dei grandi player stranieri – ha spiegato Simone Ranucci Brandimarte, presidente di IIA –. Sulla base dei dati raccolti dal nostro Osservatorio possiamo prevedere quelle che saranno le direzioni future del settore: da un lato, ci sarà il rafforzamento degli ecosistemi esistenti, dall’altro la crescita e lo sviluppo di nuovi ecosistemi legati all’Insurtech, con maggior focus sul cliente e proposte assicurative personalizzate”.LE PREVISIONI DI IIA PER IL 2022 – Dieci le previsioni sugli ambiti, i relativi trend e gli investimenti che caratterizzeranno il settore nel 2022 secondo IIA. Secondo l’associazione aumenteranno gli investimenti in Insurtech anche su l’onda dell’ingresso in Italia di nuovi operatori Internazionali: continuerà la crescita del volume degli investimenti in Insurtech, per la quale si stima di passare da 280 milioni di euro del 2021 ad oltre 500 milioni, trainati da fondi di investimento stranieri, sviluppo di progetti Insurtech da parte di compagnie, intermediari tech e digital player, progetti di collaborazione su crossover digitali. Aumenteranno gli investimenti in Start up Insurtech avvicinandosi ai 100 milioni: si stima – spiega l’IIA – che gli investimenti in start up insurtech supereranno di 5 volte quelli dell’anno appena trascorso, sfiorando i 100 milioni di euro nel 2022. Sono stati appena 20 milioni di euro nel 2021 contro i 650 milioni in Francia e gli 800 in Gran Bretagna. Questa crescita sarà possibile grazie agli investimenti in innovazione che potranno aumentare ulteriormente sotto la spinta di incentivi fiscali per creare un circolo virtuoso all’interno dell’ecosistema assicurativo e del mondo digitale. La cooperazione fra startup e compagnie assicurative arriverà al 90%: per rimanere competitivi sul mercato sarà fondamentale promuovere il processo di cooperazione tra assicurazioni, aziende tecnologiche e start up. Dall’Insurtech investment Index del 2021 era emerso che solo il 65% delle compagnie aveva collaborato con start up; si prevede che tale valore supererà il 90% nel 2022, superando in questo modo il gap con gli altri europei. I nuovi ecosistemi acquisteranno massa critica raddoppiando il numero di polizze: turismo spaziale, identità digitali, eSport, realtà virtuale, criptovalute e nuovi modi di socializzare online, come promesso da Facebook con il Metaverso, saranno i nuovi settori per i quali già dal 2022 l’offerta assicurativa classica non sarà più sufficiente. Da una stima di IIA, l’assicurazione del futuro varrà 10 milioni di euro di premi solo in Italia entro il 2030, ma per far fronte a questi nuovi bisogni sarà necessario innovarsi con nuovi prodotti e soluzioni. Nel 2022 IIA stima che le polizze digitali provenienti da nuovi ecosistemi raddoppieranno rispetto al 2021 con l’ingresso di offerte specializzate. Healthtech, ingresso di nuovi operatori specializzati italiani ed esteri: un discorso a parte – evidenzia IIA – va fatto sicuramente per tutto il ramo salute, anche alla luce del perdurare dell’emergenza sanitaria, che avrà un impatto consistente sulle polizze del futuro. Ad oggi nel mondo i principali investimenti in insurtech sono stati fatti in ambito healthtech, con cifre superiori ai 2 miliardi di dollari. Per quanto concerne il mercato italiano si stima che la penetrazione di polizze digitali nel segmento salute possa arrivare al 2030 al 7% del mercato per un totale di 1.8 milioni di soggetti assicurati. Nel 2022 si prevede inoltre l’ingresso di nuovi operatori specializzati nell’offerta Assicurativa Healthtech. Mobilità, previsto il raddoppiando delle polizze digitali: le nuove tendenze legate al mondo degli spostamenti alternativi, come la micro-mobilità urbana e la sharing economy influenzeranno fortemente anche l’offerta delle compagnie assicurative, che saranno sempre più legate all’analisi comportamentale e dei dati di guida del consumatore (behavioural/data driven insurance per il 74% del campione) o calcolate in base ai km percorsi (pay per mile/pay as you drive per 59%). IIA stima, inoltre, che nel 2022 raddoppieranno rispetto al 2021 le polizze on demand legate a questo settore. Embedded Insurance volano per l’Insurtech: IIA ha valutato che il mercato dell’embendded insurance, ovvero le coperture assicurative offerte come servizio aggiuntivo assieme all’acquisto di un prodotto o servizio – come la polizza venduta con lo skipass – varrà nei prossimi 10 anni fino al 20% del valore del mercato assicurativo totale. Come avvenuto nel 2021, assisteremo anche quest’anno a un incremento di player non assicurativi che distribuiranno polizze in ottica open insurance; non solo gli Over The Top, ma anche catene retail, operatori TLC, player dell’elettronica di consumo, brand di sport, etc. Si tratta di un’importante leva per allargare il numero di utenti che attualmente non vengono intercettati dall’offerta assicurativa e di conseguenza aumentare il valore complessivo dei premi. Nel 2022 raddoppieranno gli operatori non assicurativi che venderanno prodotti assicurativi. Digital Bancassurance: triplicheranno le banche coinvolte nella distribuzione di polizze digitali: un altro numero che salirà inevitabilmente nel 2022 è quello legato al Digital bancassurance, perché i prodotti assicurativi saranno sempre più integrati nell’offerta online delle banche. In Italia, nel 2021, sono state circa 10 le banche che hanno offerto polizze assicurative digitali e ci si aspetta che a dicembre 2022 si arrivi a quota 30. La distribuzione delle polizze assicurative nelle banche non seguirà la semplice digitalizzazione dei prodotti tradizionali, ma richiede la creazione di un’offerta nuova che possa essere distribuita via web e mobile. Triplicheranno gli investimenti in Data Analytics e IAda parte del comparto assicurativo: l’analisi di dati, l’integrazione IoT, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale avranno un ruolo cruciale nel 2022 per aiutare gli operatori a costruire prodotti e polizze sempre più personalizzate sul singolo cliente, come polizze sportive limitate alla durata di una partita di calcetto o di un’arrampicata in montagna, oppure polizze salute in linea con le condizioni dell’utente in un preciso momento della sua vita. Nel 2022 gli investimenti in Data Analytics e IA aumenteranno del 200% rispetto allo scorso anno. Nuove competenze ed opportunità professionali nell’Insurtech renderanno il settore attrattivo per i giovani: il settore assicurativo – spiega l’IIA illustrando la decima previsione – conta un grave gap in termini di competenze tecnologiche e digitali, come rilevano il 71% degli impiegati in ambito assicurativo, secondo una ricerca di EY in collaborazione con IIA. Il 53% si dice molto preoccupato per questo divario che rischia di limitare la capacità del settore di sviluppare nuovi prodotti e servizi in linea con le esigenze di un consumatore sempre più digitale. Tra le nuove sfide per il mercato assicurativo, emerge quindi la nuova figura dell’assicuratore che deve avere competenze in grado di coniugare data science, intelligenza artificiale, ingegneria matematica. Il settore insurtech e le crescenti attività di formazione promosse consentiranno di superare questo divario e portare l’industria assicurativa tra i 5 settori su cui i giovani potranno puntare nei prossimi anni per trovare lavoro. (Foto: kalhh / Pixabay ) LEGGI TUTTO

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    Zurich, collocato bond subordinato da 275 milioni di franchi

    (Teleborsa) – La compagnia assicurativa svizzera Zurich ha collocato con successo un bond subordinato da 275 milioni di franchi svizzeri (circa 263 milioni di euro). I titoli, che scadranno nel maggio 2052 e saranno rimborsabili per la prima volta nel febbraio 2032, saranno emessi da Zurich Insurance Company. La cedola annuale è fissata all’1,5% fino a maggio 2032. “L’operazione era destinata a investitori istituzionali svizzeri ed è stata condotta per scopi aziendali generali”, si legge in una nota.Intanto è discreta la performance di Zurich Insurance N sulla borsa di Zurigo, dove si attesta a 417,9, in aumento dello 0,97%. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 420,1 e successiva a 425,6. Supporto a 414,6. LEGGI TUTTO

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    Rc auto: aumenti in arrivo per 800mila automobilisti

    (Teleborsa) – A causa di un sinistro con colpa dichiarato nel 2021 circa 800mila automobilisti vedranno quest’anno peggiorare la propria classe di merito, con relativo aumento del costo dell’RC auto. Secondo l’analisi dell’osservatorio di Facile.it – realizzata su un campione di oltre 690mila preventivi raccolti a dicembre 2021 – il numero di automobilisti colpiti dai rincari è in crescita del 12% rispetto allo scorso anno, conseguenza diretta dell’aumento dei veicoli in circolazione e dei sinistri stradali. Per il momento, invece, restano ancora su livelli minimi le tariffe per gli automobilisti virtuosi. Secondo i dati dell’osservatorio di Facile.it, a dicembre 2021 per assicurare un veicolo a quattro ruote occorrevano, in media, 427,16 euro, vale a dire il 9,43% in meno rispetto a dicembre 2020 e addirittura il 20,3% in meno se paragonato con lo stesso mese del 2019.”Attenzione perché anche questo idillio potrebbe presto finire – spiega Andrea Ghizzoni, managing director Insurance di Facile.it –. Le tariffe godono ancora oggi del calo degli incidenti stradali rilevato per tutto il 2020, ma con il 2021 i sinistri hanno ricominciato a salire e, in virtù di ciò, ci aspettiamo che i premi assicurativi tornino a crescere, con rincari che secondo le nostre stime potranno arrivare anche a 35-40 euro per ciascun automobilista”.L’ANDAMENTO REGIONALE – Se a livello nazionale la percentuale di automobilisti che hanno dichiarato un sinistro con colpa è pari al 2,47%, a livello regionale i valori cambiano sensibilmente. Guardando la graduatoria al primo posto c’è la Liguria; nella regione il 3,27% degli automobilisti vedrà aumentare il costo dell’RC auto. Seguono i guidatori di Toscana (2,92%) e Sardegna (2,90%). Le percentuali più basse, di contro, sono state rilevate in Calabria (1,56%), Friuli-Venezia Giulia (1,95%) e Basilicata (1,99%). Se si confrontano i valori di dicembre 2021 con quelli rilevati l’anno precedente emergono dati interessanti che evidenziano il modo in cui i lockdown hanno influito sulla mobilità. Le regioni dove la percentuale di automobilisti che hanno dichiarato un sinistro con colpa è cresciuta maggiormente sono la Sardegna (+23% rispetto al 2020), la Sicilia (+18%) e il Trentino-Alto Adige (+17%). Una sola regione presenta valori in linea rispetto al 2020, l’Umbria dove si è addirittura registrato un lievissimo calo (-0,9%).IDENTIKIT DELL’AUTOMOBILISTA COLPITO DA RINCARI – A peggiorare la propria classe di merito – secondo l’analisi del comparatore – sarà il 2,72% del campione femminile ed il 2,33% di quello maschile. Guardando alle fasce anagrafiche emerge che gli under 24 sono gli automobilisti che hanno registrato il valore più basso (2,15%), mentre gli over 65 quello più alto (3,06%). In assoluto, però, gli assicurati più attenti sono risultati essere i neopatentati nella fascia 19-21 anni; tra di loro la percentuale di chi vedrà peggiorare la propria classe di merito a causa di un sinistro con colpa è pari appena all’1,37%. Se quasi tutti gli italiani hanno limitato gli spostamenti nel corso dell’anno, una delle poche categorie professionali che ha continuato a muoversi in auto normalmente è il personale sanitario. A riprova di questo, dall’analisi è emerso che medici, infermieri e operatori sanitari sono tra i professionisti che, in percentuale, hanno dichiarato il maggior numero di sinistri con colpa nel corso del 2021 e, fra loro, il 2,85% dovrà far fronte ad un aumento del costo dell’RC auto.(Foto: © Sittipong Leetangwattana / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Ivass, nel 2020 raccolta premi ramo rc auto e natanti in calo

    (Teleborsa) – Le imprese che operano nel comparto auto in Italia assicurano 42,3 milioni di autoveicoli (il 92,5% sono assicurati da imprese vigilate dall’Ivass), di cui 32,4 milioni autovetture. Nel 2020 le imprese vigilate dall’Ivass hanno raccolto premi nel ramo r.c. auto e natanti per 12.492 milioni, in calo del 5,7% rispetto al 2019. Le autovetture pagano un premio medio (al netto degli oneri fiscali e parafiscali) di 315 euro, gli autocarri e i motocicli rispettivamente di 527 e 217 euro, valori tutti in flessione rispetto al 2019. E’ quanto emerge dai Bollettini Statistici dell’Ivass sull’anno 2020. La frequenza sinistri delle autovetture è pari al 4,4% dei veicoli assicurati, in diminuzione di due punti percentuali rispetto al 2019, anche per effetto delle restrizioni alla circolazione nella pandemia. Le frequenze per gli autocarri e i motocicli sono pari al 5,5% e al 2,8%, anch’esse in calo (erano rispettivamente pari al 6,9% e al 3,7% nel 2019). I sinistri con seguito sono 1,6 milioni, in calo di circa il 30% rispetto al 2019, con conseguente riduzione degli oneri per sinistri (-18,7%), pur in presenza di un aumento del costo medio del sinistro. L’utile del ramo è pari a 1.505 milioni (+134,8% rispetto al 2019).Nel ramo corpi veicoli terrestri (coperture non obbligatorie accessorie alla r.c. auto e natanti), i premi raccolti dalle imprese vigilate sono pari a 3.142 milioni, in crescita dell’1% sul 2019; l’utile (419 milioni) è in decisa crescita (+258,1%) rispetto al 2019. Sul fronte contenzioso r.c. auto e natanti, le cause pendenti in ogni grado di giurisdizione sono 215.569 (di cui 213.484 civili e 2.085 penali), in calo del 2,7% sul 2019 e del 29% sul 2010; i sinistri in causa sorti nel 2020 sono 55.499 (-17,3% rispetto all’anno precedente e -56,4% rispetto al 2010).(Foto: ElisaRiva / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Generali, Caltagirone acquista altre 130 mila azioni

    (Teleborsa) – Francesco Gaetano Caltagirone ha acquistato 130.000 azioni Generali tra il 21 e il 22 dicembre 2021, secondo quanto emerge da un internal dealing; gli acquisti sono stati fatti tramite la società VM 2006. Caltagirone consolida così il suo 7,97% e la posizione di secondo azionista dietro Mediobanca (12,82% del capitale e 17,2% di diritti di voto) e davanti a Leonardo Del Vecchio (6,3%) e alla famiglia Benetton (3,97%). Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio hanno stipulato l’11 settembre un patto di consultazione in vista del rinnovo del board di Generali della prossima primavera. L’accordo, a cui aderisce anche Fondazione Crt, è salito a circa il 15,9%. LEGGI TUTTO

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    Generali: Caltagirone arriva all'8%, patto al 15,8%

    (Teleborsa) – Proseguono gli acquisti di Francesco Gaetano Caltagirone su Generali. Secondo quanto risulta da un internal dealing della società, l’imprenditore romano ha comprato 1,2 milioni di azioni, pari allo 0,07% del capitale, tra il 17 e il 20 dicembre, sfiorando così l’8% (7,97%).La quota del patto con Leonardo del Vecchio e Fondazione Crt è arrivata così al 15,8% del capitale del gruppo assicurativo. LEGGI TUTTO

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    Rc Auto, prezzo medio in calo del 5,6% su anno

    (Teleborsa) – Nel terzo trimestre 2021, il prezzo medio effettivo pagato per la garanzia r.c. auto è di 367 euro, in riduzione del 5,6% (circa 22 euro) su base annua.Lo rende noto il bollettino Ivass rilevando che rispetto al terzo trimestre 2014, il prezzo medio effettivo si è ridotto del 25% (circa 122 euro), mentre su base trimestrale, il premio medio è in lieve aumento (circa +1,9%), in linea comunque con la stagionalità osservabile nel terzo trimestre di ogni anno.I prezzi risultano ancora fortemente differenziati tra le province. Il differenziale tra Napoli e Aosta, storicamente le province più e meno costose, è di 211 euro (450 contro 239 euro), in riduzione del 7% su base annua.Il tasso di penetrazione della scatola nera è pari al 21,2%, in diminuzione di due punti percentuali rispetto all’anno precedente; l’indice di concentrazione nel mercato r.c. auto si è ridotto del 10,4% su base annua (la minore concentrazione è correlata all’andamento in riduzione del premio medio).(Foto: ElisaRiva / Pixabay) LEGGI TUTTO