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    Assicurazioni, nei 9 mesi raccolta premi vita a +5,4% per ramo I e +26,1% per ramo III

    (Teleborsa) – Nel 2024 la raccolta premi del comparto vita italiano, pari a 110,5 miliardi di euro, cresce del 21,2% rispetto al 2023. Le polizze di ramo I, 73,4 miliardi di euro, aumentano del 10,9%; le unit-linked, 31,5 miliardi di euro, aumentano del 59%. I rami I e III hanno continuato a costituire le componenti prevalenti della produzione, rappresentando complessivamente il 94,9% del totale. Lo afferma l’IVASS nel Bollettino statistico “Il mercato assicurativo vita 2024”.Questa tendenza prosegue nei primi nove mesi del 2025 con un incremento rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente del +5,4% per il ramo I e del +26,1% per il ramo III. Il ramo I chiude il 2024 con un risultato netto positivo di 5,7 miliardi, grazie all’aumento della raccolta, al calo dei riscatti (-12,4%) e ai redditi da investimenti, stabili rispetto al 2023. Il ramo III, invece, risente degli elevati riscatti (31,1 miliardi a fronte di 22,7 miliardi nel 2023) e chiude in perdita per il terzo anno consecutivo (1,6 miliardi), nonostante redditi da investimenti in crescita e costi distributivi in calo rispetto ai premi. I riscatti hanno iniziato a ridursi tra aprile e settembre 2025.Gli attivi delle gestioni separate ammontano a 580,5 miliardi di euro, dei quali 552,8 miliardi riferiti a gestioni senza fondo utili e 27,7 miliardi a quelle con fondo utili. Il tasso di rendimento medio è del 2,8%, in lieve aumento rispetto al 2023, ma inferiore al tasso dei BTP decennali (3,7%)Per le polizze unit-linked, il 54,2% degli investimenti (137,7 miliardi di euro) è su fondi interni i cui rendimenti medi a un anno, in linea con un livello di rischio maggiore, sono generalmente superiori a quelli delle gestioni separate.A settembre 2025 i prodotti individuali di investimento assicurativo (IBIP) offerti dalle imprese italiane sono 529. Rispetto al 2024 si è ridotta l’offerta di prodotti a vita intera e aumentano quelli con scadenza definita. Tra le nuove offerte rilevano prodotti tradizionali collegati a più gestioni separate e prodotti con rendimento garantito superiore allo 0%. I costi dei prodotti sono sostanzialmente invariati.La distribuzione della raccolta per canale distributivo evidenzia il consolidamento del canale bancario-postale, che nel 2024 ha intermediato il 72,1% della produzione, in aumento rispetto al 70,1% del 2023. Il canale tradizionale, composto da agenti e broker, ha rappresentato il 16,5% della raccolta, in flessione rispetto all’anno precedente (17,8%). La vendita diretta si è attestata all’11,4%, in lieve diminuzione.Nel 2024, il rapporto tra le spese di gestione e i premi lordi contabilizzati si è mantenuto pressoché stabile per il ramo I, con un’incidenza pari al 4,4%. Per il ramo III si è osservata una riduzione dal 4,3% al 3,7%, correlata all’aumento della produzione. Il rapporto tra provvigioni e premi si è ridotto lievemente, dal 2,2% del 2023 al 2,0% del 2024 per il ramo I e dal 2,1% all’1,8%, per il ramo III. LEGGI TUTTO

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    Unipol, utile assicurativo 9 mesi balza a 961 milioni di euro. Raccolta diretta +10,8%

    (Teleborsa) – Unipol Assicurazioni, ha chiuso i primi nove mesi del 2025 con un utile netto consolidato reported pari a 1.120 milioni di euro, considerando il contributo del consolidamento con il metodo del patrimonio netto delle partecipate BPER e BPSO limitatamente al primo semestre 2025 (+54,7% rispetto ai 724 milioni di euro al 30 settembre 2024); tale risultato risente positivamente degli effetti economici derivanti dall’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) promossa da BPER sulla totalità delle azioni di BPSO, a cui Unipol ha aderito.Il risultato dei primi nove mesi 2025 del Gruppo Unipol, comprensivo del contributo della partecipazione in BPER alla stessa data, ricalcolato sulla base delle informazioni finanziarie recentemente diffuse dalla società, si attesta a 1.235 milioni di euro (834 milioni di euro al 30 settembre 2024).Il risultato netto del Gruppo Assicurativo ammonta a 961 milioni di euro, in crescita del 45% rispetto ai 662 milioni di euro del medesimo periodo dell’esercizio precedente. Nei primi nove mesi del 2025 la raccolta diretta assicurativa, al lordo delle cessioni in riassicurazione, è pari a 12.644 milioni di euro, in aumento del 10,8% rispetto agli 11.416 milioni di euro al 30 settembre 2024.La raccolta diretta nel comparto Danni al 30 settembre 2025 si attesta a 6.783 milioni di euro, registrando un incremento del 4,5% rispetto all’analogo periodo del 2024. Hanno contribuito alla crescita tutti i canali di vendita e i rami di attività del Gruppo. In particolare, continua a essere molto significativo lo sviluppo del comparto Salute (+12,7%), con ottime performance sia del canale corporate sia di quello retail (Rete Agenziale e Reti Bancarie). Positivi i risultati del comparto Auto che, con premi pari a 3.301 milioni di euro, registra una crescita del 4,3%, mentre il comparto Non Auto raggiunge premi pari a 3.482 milioni di euro e un aumento del 4,8% sui primi nove mesi del 2024.Nel comparto Vita la raccolta diretta del Gruppo è pari a 5.862 milioni di euro, registrando una crescita del 19,0%, alimentata sia dal canale bancassicurativo che da quello agenziale, nonché dalla raccolta apportata da grandi contratti collettivi previdenziali anche di nuova acquisizione. Al netto di questi ultimi, la crescita si attesta comunque all’8,9%. LEGGI TUTTO

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    Banca Generali, Mossa: insurbanking con Alleanza prenderà slancio dopo phasing-in di sei mesi

    (Teleborsa) – “La qualità del network di distribuzione di Alleanza è alta e ciò è dimostrato dal miglioramento dei risultati della società negli anni”. Lo ha detto l’Amministratore Delegato di Banca Generali, Gian Maria Mossa, nella call con la comunità finanziaria che ha seguito la pubblicazione dei risultati al 30 settembre 2025.Parlando del progetto sull’Insurbanking con Alleanza, ha fatto notare che quest’ultima ha un’ampia base di clienti affluent: il 55% dei clienti Alleanza è affluent (patrimonio tra 50.000 e 500.000 euro), con una “piccola” quota nel segmento private (circa 19.000 clienti). Inoltre, c’è un ampio patrimonio targetizzabile: secondo stime interne, il patrimonio totale dei clienti di Alleanza ammonta a circa 170 miliardi di euro, di cui il 75% detenuto da istituti terzi. Infine, il patrimonio dei clienti non è allocato in modo efficiente: l’80% del patrimonio è costituito da conti correnti e titoli.Banca Generali prevede che l’insurbanking raggiungerà volumi pari a 7-8,5 miliardi di euro entro il 2030, pari al 5%-7% del patrimonio targetizzabile totale di Alleanza gestito da istituti terzi. I ricavi netti sono previsti sulla base di: margine netto di 60-65 punti base sulla componente di investimento dei prodotti ibridi (75-80 punti base lordi), margine netto di 80-90 punti base su prodotti bancari e AUC. I costi di set-up totali sono pari a 5-6 milioni di euro, interamente contabilizzati nel 2025La collaborazione serve a “creare un nuovo motore di crescita per entrambe le società”, ha sottolineato Mossa. In particolare, offre ai clienti di Alleanza una nuova gamma integrata di prodotti bancari e assicurativi con l’obiettivo di liberare un’ampia liquidità inutilizzata nei conti correnti detenuti presso istituti terzi; offre alla rete di Alleanza nuovi strumenti per ampliare la comprensione delle esigenze dei clienti, aumentare l’efficienza nella gestione dei flussi finanziari e l’allocazione personalizzata degli investimenti delle famiglie; consente a Banca Generali di espandere ulteriormente il proprio business rivolgendosi al segmento affluent, capitalizzando sulle proprie fabbriche di prodotti proprietarie per migliorare la leva operativa e guidare la crescita dei ricavi.Sull’insurbanking, “ci aspettiamo di generare una crescita sostenibile dalla seconda parte del prossimo anno, in quanto il prossimo anno è di phasing in, ma siamo partiti e iniziamo a vedere già numeri postivi. Non ci vorranno più di 6 mesi per raggiungere la velocità buona, quindi possiamo spalmare le previsioni al 2030 negli anni, considerando un po’ di phasing in il prossimo anno”. LEGGI TUTTO

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    Yolo Group, EnVent taglia target price e conferma Outperform

    (Teleborsa) – EnVent Italia SIM ha tagliato il target price (a 2,20 euro per azione da 2,80 euro, per un potenziale upside del 72%) e confermato la raccomandazione (Outperform) sul titolo Yolo Group, operatore insurtech italiano quotato su Euronext Growth Milan.Gli analisti hanno rivisto le proiezioni tenendo conto del primo semestre del 2025. I ricavi sono stati pari a 6,4 milioni di euro, circa il 50% del fatturato dell’esercizio 2024, in aumento del 52% rispetto al primo semestre del 2024, considerando il nuovo perimetro di consolidamento. Le commissioni di intermediazione sono cresciute dell’88% su base annua, beneficiando anche dell’acquisizione di RcPolizza.it. Su base omogenea, i ricavi da intermediazione sono aumentati del 51% su base annua. Questa dinamica ha più che compensato il calo dei ricavi da Tech Services & Advisory (-17% su base annua), influenzato da investimenti più lenti dei partner e tempi di attivazione dei progetti più lunghi. Di conseguenza, il mix di ricavi ha continuato a spostarsi verso l’intermediazione, che ora rappresenta circa l’80% del fatturato totale (rispetto al 66% del primo semestre del 2024), in linea con il Piano Strategico 2025-27 del Gruppo. L’EBITDA è stato di -1,2 milioni di euro rispetto a -1,4 milioni di euro nel primo semestre 2024. La perdita netta di Gruppo è stata di 2,1 milioni di euro, rispetto a 2,3 milioni di euro nel primo semestre 2024, principalmente influenzata dai maggiori costi diretti legati all’espansione delle attività di intermediazione. L’indebitamento netto si è attestato a 1,3 milioni di euro, rispetto a 1,0 milioni di euro di liquidità al 2024, dopo investimenti in conto capitale per 1,5 milioni di euro e acquisizioni per 0,5 milioni di euro.Guardando alla Borsa, viene fatto notare che a fine aprile il titolo ha registrato un minimo di breve termine a 1,09 euro, seguito da una stabilizzazione intorno a 1,20-1,25 euro durante i mesi estivi. Negli ultimi dodici mesi, il prezzo delle azioni Yolo è sceso del 13%, rispetto al +5% dell’indice Italia Growth.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    CatNat: i cinque consigli di IIA per una protezione più consapevole e inclusiva

    (Teleborsa) – Con l’entrata in vigore dell’obbligo assicurativo per le polizze catastrofali destinate alle piccole e medie imprese, il mercato italiano si prepara a un passaggio di sistema che coinvolge direttamente compagnie e imprese. Secondo i dati ANIA, in Italia solo il 5% delle imprese è attualmente coperto contro eventi catastrofali, a fronte di un potenziale di rischio tra i più elevati in Europa. Nel 2023 i danni assicurati per calamità naturali hanno superato i 6 miliardi di euro e nel 2024 si stima una cifra altrettanto elevata, a testimonianza dell’urgenza di ampliare la platea di soggetti protetti. La nuova normativa introduce un modello di relazione più diretta tra assicuratori e aziende, prevedendo la sottoscrizione delle coperture CatNat direttamente con le compagnie o tramite soluzioni digitali integrate nei servizi già attivi.In questo contesto, Italian Insurtech Association (IIA) individua cinque priorità per accompagnare la transizione verso un approccio più consapevole, trasparente e inclusivo alla protezione del rischio.”L’obbligo CatNat non deve essere interpretato come un vincolo, ma come un punto di partenza – afferma Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di Italian Insurtech Association –. È una misura che può favorire una reale insurance inclusion, avvicinando al mercato assicurativo migliaia di imprese che finora ne erano escluse. Le compagnie devono agire ora: informare, guidare, formare — mettendo a disposizione strumenti digitali e soluzioni agili che semplifichino la vita delle imprese. Allo stesso tempo, le imprese hanno l’opportunità di comprendere e misurare meglio il proprio profilo di rischio, migliorare la resilienza interna e integrare modelli previsionali nella gestione quotidiana. È un momento decisivo per l’intero comparto: innovazione nei prodotti, trasparenza nei contratti e fiducia nel mercato possono diventare i pilastri di un sistema assicurativo più inclusivo ed efficace”.Cinque consigli per un approccio consapevole e trasparente alle polizze CatNatComunicare in modo chiaro e basato sui dati: trasparenza e linguaggio semplice, supportati da strumenti digitali di simulazione e dati comparativi, per rendere comprensibili costi, benefici e rischi.Fare dell’educazione un servizio continuo: l’educazione assicurativa deve diventare parte integrante dell’offerta: webinar, guide interattive e percorsi digitali di autovalutazione.Costruire la cultura del rischio come valore aziendale: le PMI devono imparare a mappare i propri rischi, comprendere la vulnerabilità territoriale e inserire la prevenzione nei processi gestionali.Sfruttare la tecnologia per semplificare e includere: l’insurtech consente di rendere la protezione più accessibile: soluzioni embedded, intelligenza artificiale e automazione della sottoscrizione riducono le barriere d’accesso.Creare un dialogo continuo fondato su educazione e fiducia: le polizze CatNat devono essere solo l’inizio di un rapporto educativo e informativo costante tra compagnie e imprese. La formazione periodica, la condivisione dei dati sui nuovi rischi climatici e la trasparenza nei rinnovi devono diventare elementi permanenti del rapporto assicurativo, trasformando l’obbligo in cultura e partecipazione. Secondo Italian Insurtech Association solo la collaborazione attiva tra compagnie e imprese può trasformare l’obbligatorietà in una vera inclusione assicurativa, ampliando la base delle imprese protette e riducendo le disuguaglianze territoriali. LEGGI TUTTO

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    Generali presenta la seconda stagione del podcast “Crepe”

    (Teleborsa) – Secondo il rapporto “Mental Health Promotion and Prevention” pubblicato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), depressione e ansia in forma lieve o moderata colpiscono circa un adulto su cinque nei Paesi dell’area. Questi disturbi, spesso non riconosciuti o trattati tempestivamente, comportano conseguenze significative sia per la salute individuale sia per i costi a carico dei sistemi sanitari e dell’economia. Proprio per sottolineare l’urgenza del tema, in occasione della Giornata Mondiale della Salute MentaleGenerali presenta la seconda edizione di “Crepe”, il podcast promosso dal gruppo assicurativo con l’obiettivo di far luce sulle zone d’ombra in cui ancora oggi si rifugia chi ha un problema di salute mentale. In un contesto segnato da cambiamenti profondi, i nuovi episodi di Crepe esplorano come le pressioni contemporanee – sociali, lavorative, digitali – stiano ridefinendo l’equilibrio emotivo e la capacita` di connessione con gli altri. La seconda stagione da` voce a quattro persone che condividono la propria esperienza diretta, raccontando di cyberbullismo, emarginazione sociale, ansia da prestazione e ritiro sociale. Le loro testimonianze diventano il punto di partenza per riflettere non solo sul vissuto individuale, ma anche sul ruolo della comunita`, delle istituzioni e delle aziende nel costruire risposte piu` ampie e inclusive. “Il mondo che cambia porta problematiche nuove, che conducono a disagi molto diffusi. Il benessere delle nostre persone non e` solo una responsabilita` etica, ma un elemento strategico per costruire un futuro sostenibile. In un mondo che cambia rapidamente, dobbiamo quindi essere capaci di adattarci e supportare chi lavora con noi nell’affrontare le sfide di questa trasformazione” commenta Monica Bastiani, responsabile Head Office People Care & DEI di Generali. “Attraverso le storie personali e il contributo di esperti qualificati, Crepe – sottolinea Generali in una nota – vuole illuminare i meccanismi che alimentano queste nuove forme di sofferenza e indicare possibili percorsi di resilienza e supporto. Un impegno che rispecchia la visione di Generali come datore di lavoro responsabile, impegnato a promuovere ambienti di lavoro in cui il benessere mentale sia una priorita` condivisa. Generali, che conta oltre 87mila dipendenti nel mondo e circa 14mila in Italia, integra la responsabilita` sociale d’impresa in tutte le sue aree di azione, riconoscendo il proprio ruolo non solo come assicuratore e investitore, ma anche come datore di lavoro e corporate citizen responsabile”. La serie Crepe, una produzione OnePodcast in collaborazione con Generali, e` disponibile su tutte le principali piattaforme di ascolto. LEGGI TUTTO

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    Generali, Lovaglio (MPS): è un asset importante del nuovo gruppo

    (Teleborsa) – “Generali è un asset molto importante della nostra realtà anche se pesa un po’ meno che sul bilancio della sola Mediobanca”. Lo ha detto l’AD di MPS, Luigi Lovaglio, in audizione in Commissione di inchiesta sulle banche. “Generali – ha aggiunto – rappresenta una parte non correlata con l’attività bancaria, una fonte di reddito che è benvenuta nel nostro conto economico”. Certo “come tutti gli investimenti in cui la banca mette capitale deve dare una redditività positiva”. MPS “guarda questo investimento in un’ottica esclusivamente industriale e di opportunità di ulteriore ricchezza per tutti gli stakeholder”. LEGGI TUTTO

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    Lloyds, rischio di un altro sostanziale accantonamento sui prestiti auto dopo azione FCA

    (Teleborsa) – Lloyds, colosso bancario e assicurativo britannico, ritiene “probabile che sia necessario un accantonamento aggiuntivo che potrebbe essere significativo” per risarcire i clienti a cui erano stati venduti prestiti per auto in modo improprio dopo che la Financial Conduct Authority (FCA) ha avviato un programma di risarcimento.Lloyds “continua a valutare l’impatto e le implicazioni del documento di consultazione FCA recentemente pubblicato sul finanziamento auto – si legge in una nota – Permangono incertezze sull’interpretazione e l’attuazione delle proposte, ma sulla base della nostra analisi iniziale e delle caratteristiche del regime proposto, è probabile che sia necessario un accantonamento aggiuntivo che potrebbe essere significativo”.I pagamenti per circa 14 milioni di contratti di finanziamento auto iniqui potrebbero iniziare il prossimo anno, nell’ambito di un regime di indennizzo per l’intero settore proposto da FCA. L’autorità britannica stima che i cittadini riceverebbero in media circa 700 sterline per contratto. In base al numero di consumatori che FCA stima potrebbero partecipare al regime, gli istituti di credito potrebbero erogare 8,2 miliardi di sterline di indennizzi.Le società di finanziamento auto hanno violato le leggi e i regolamenti in vigore all’epoca non divulgando informazioni importanti. Ciò ha portato a comportamenti iniqui, negando ai consumatori la possibilità di negoziare o trovare un’offerta migliore e, in alcuni casi, pagando di più per il prestito.”Molti istituti di credito per finanziamenti auto non hanno rispettato la legge o le normative – ha spiegato Nikhil Rathi, chief executive di FCA – Ora che abbiamo chiarezza giuridica, è tempo che i loro clienti ricevano un giusto risarcimento. Il nostro programma mira a essere semplice da utilizzare per le persone e da implementare per gli istituti di credito. Riconosciamo che ci saranno opinioni molto diverse sul programma, sulla sua portata, sulla tempistica e sulle modalità di calcolo del risarcimento. Su una questione così complessa, non tutti otterranno tutto ciò che desiderano. Ma vogliamo lavorare insieme al miglior programma possibile e porre rapidamente fine a questa questione”. LEGGI TUTTO