More stories

  • in

    Transizione ecologica, Ipsos: “Per l'86% degli italiani costituisce un'opportunità”

    (Teleborsa) – La transizione ecologica non è vista dagli italiani solo come una difesa contro i danni ambientali e climatici, ma è considerata dall’86% degli intervistati come un’opportunità in quanto riduce i rischi climatici e ambientali e consente di sviluppare investimenti, innovazione e nuova occupazione. Per il 75% degli italiani, si tratta di un cambiamento necessario e urgente dell’economia e della società per fermare la crisi climatica e il degrado dell’ambiente. Solo il 18% la ritiene un cambiamento necessario, ma non prioritario e il 6% una moda alimentata dai media. Questo lo scenario disegnato dall’indagine Ipsos “Percezione, costi e benefici della transazione ecologica” che indaga sul livello di consapevolezza degli italiani nei confronti della transizione ecologica pilastro del PNRR (Piano nazionale di ripresa la resilienza), e della green economy, realizzata per conto della Fondazione per lo sviluppo sostenibile e Italian Exhibition Group-Ecomondo, in vista della decima edizione degli Stati Generali della Green economy, che si svolgono il 26 e 27 ottobre prossimo a Rimini nell’ambito di Ecomondo Key Energy.Sono chiari agli italiani – rileva l’indagine – anche i rischi che comporterebbe non attuare la transizione. L’85% dei cittadini ritiene infatti che, se il processo si arenasse, significherebbe versare “lacrime e sangue” per i costi elevati che si dovranno pagare per i danni rilevanti che già si vedono e che aumenteranno notevolmente nel corso degli anni. E ancora, per circa 8 italiani su 10 (79%) basterebbe solo ritardare l’attuazione della transizione ecologica, per dover fronteggiare l’aggravamento della crisi climatica, con eventi atmosferici estremi sempre più frequenti, risorse naturali sempre più scarse e un Pianeta sempre meno vivibile.”Con la pandemia, l’avvio della ripresa e il lancio del Green Deal europeo si registra un salto di qualità nella consapevolezza ecologica degli italiani – ha dichiarato il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi –. Mentre a livello politico sono state numerose le cautele dichiarate sulla transizione ecologica , ‘troppo costosa’, ‘non prioritaria perché vi sono anche tante altre questioni’, questa indagine non lascia dubbi :la transizione ecologica è necessaria e conveniente e gode di un ampio sostegno dell’opinione degli italiani”.Entrando nello specifico delle misure indispensabili per attuare la transizione ecologica le più gettonate, ritenute cioè necessarie, – si legge nel rapporto – sono fermare il consumo di suolo (55%), ridurre lo spreco dell’acqua (54%), ridurre l’inquinamento di fiumi e mari (52%), la riduzione dei gas serra (50%), l’aumento del riciclo dei rifiuti (50%), la meno apprezzata è disincentivare l’uso dell’auto a favore del trasporto pubblico (38%). La ricerca Ipsos ha anche sondato le opinioni degli italiani sulla green economy. Per la maggioranza, il 65%, è un modello di sviluppo economico basato sul miglioramento del benessere umano e dell’equità sociale, riducendo al tempo stesso i rischi ambientali e climatici e derivanti dalla scarsità. Il modello di sviluppo green per il 67% degli italiani riguarda l’economia e le imprese, per il 55% la vita quotidiana dei cittadini, e per il 32% solo lo stato e la politica.Il sondaggio Ipsos viene realizzato nel momento in cui gli Stati Generali della Green Economy – che si terranno alla Fiera Ecomondo di Rimini il 26 e 27 ottobre e che raggruppano il mondo dell’economia che si muove verso la transizione ecologica – compiono 10 anni. Allo stesso tempo, mancano 10 anni al 2030, anno in cui dovrebbero essere raggiunti gli SDGs delle nazioni Unite. L’indagine Ipsos ha riguardato un campione cittadini italiani fra i 18 e 75 anni, distribuito per quote relative a genere, età, area geografica, dimensione del comune di residenza, condizione lavorativa, livello di istruzione. LEGGI TUTTO

  • in

    Giovani, Giovannini: su prossime scelte equilibrio tra generazioni

    (Teleborsa) – Grazie al movimento dei Fridays for Future “i giovani hanno fatto sentire la loro voce forte e chiara. Questo sta avendo un impatto”. E i giovani dovrebbero essere ascoltati anche su altri temi, dalla “diseguaglianza territoriale”, alla “diseguaglianza di status della famiglia di origine”, alla “trasmissione intergenerazionale della ricchezza”.lo ha affermato il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, all’evento Giovani e anziani nell’Italia del 2050, organizzato nell’ambito del Festival dello Sviluppo sostenibile di Asvis. Secondo il Ministro, il “rischio che stiamo correndo e che dobbiamo fronteggiare” è che le “istituzioni finanziarie prendano decisioni secondo criteri degli adulti, degli anziani e in modo difensivo e non in modo trasformativo”. Le prossime “scelte” sull’orientamento della ricchezza e del risparmio non possono ignorare “la necessità di un equilibrio intergenerazionale”. Asvis ha fatto una battaglia fino dall’inizio” per “l’introduzione nella costituzione della giustizia intergenerazionale. Speriamo che il Parlamento faccia il secondo round per arrivare alla riforma costituzionale”, ha auspicato. LEGGI TUTTO

  • in

    Italy Goes Green, i giovani italiani si confrontano sul clima con politica e imprese

    (Teleborsa) – La protezione del pianeta e il contrasto dei cambiamenti climatici sono la prima preoccupazione per i ragazzi della Generazione Z italiana (nati tra il 1995 e il 2010), ma spesso ragazzi e ragazze non hanno opportunità di manifestare le loro frustrazioni e sottoporre le loro richieste al mondo istituzionale e imprenditoriale. Un’occasione per farlo è invece Italy Goes Green, l’evento organizzato da Vodafone Italia, Officine Italia e Politecnico di Milano che consentirà a giovani, esperti e rappresentanti di aziende leader di confrontarsi sui temi chiave del riscaldamento globale.Dopo una prima fase preparatoria di raccolta delle domande su 10 aree tematiche strategiche nella lotta al cambiamento climatico, il primo ottobre è previsto un evento durante il quale 50 giovani saranno chiamati a finalizzare 10 domande trasformative confrontandosi con politici e personaggi di spicco del mondo imprenditoriale. L’output dell’evento verrà poi ufficialmente consegnato alla delegazione italiana che prenderà parte a COP26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021.All’evento del primo ottobre – che sarà trasmesso in diretta streaming a partire dalle ore 9.15 su Repubblica.it – prenderanno parte: Aldo Bisio, AD di Vodafone Italia; Jill Morris CMG, ambasciatore britannico presso la Repubblica Italiana e ambasciatore non residente presso la Repubblica di San Marino; Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano; Roberta Cocco, Assessora alla Trasformazione digitale e Servizi civici Comune di Milano; Stefano Bolognini, Assessore allo Sviluppo Città metropolitana Giovani e Comunicazione Regione Lombardia; Veronica Nicotra, Segretario Generale ANCI; Flavio Proietti Pantosti, Presidente di Officine Italia; Luigi Di Marco, Coordinatore ASviS; Raffaella Cagliano, Direttore Vicario del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano. Chiuderà i lavori l’intervento di Enrico Giovannini, Ministro delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili. Nel pomeriggio Fabiana Dadone, Ministra per le politiche giovanili, dialogherà con i giovani partecipanti ai tavoli di lavoro. LEGGI TUTTO

  • in

    Snam, Arbolia sigla accordo per ripiantare alberi nelle discariche bonificate

    (Teleborsa) – Ripiantare alberi nelle discariche bonificate: è l’obiettivo dell’accordo siglato fra il Commissario Unico per la Bonifica delle Discariche abusive e Arbolia, società nata da un’idea di Snam e Fondazione Cassa Depositi e Prestiti per sviluppare le aree verdi in Italia tramnite programmi di riforestazione.La collaborazione, annunciata in occasione del Rem Tech Expo 2021 in corso a Ferrara, permetterà di restituire ai cittadini i siti che attualmente ospitano discariche abusive, promuovendo lo sviluppo economico e sociale dei territori e sensibilizzando le comunità locali alla lotta al cambiamento climatico attraverso la creazione di nuovi boschi urbani. “Il ciclo dei rifiuti è un ciclo che non deve chiudersi unicamente in una discarica, ovvero la morte del territorio, ma deve, qualora ve ne siano le possibilità, tendere alla rinascita ovvero alla restituzione della terra alle collettività e al suo naturale habitat”, ha sottolineato il Commissario unico per la bonifica delle discariche abusive Giuseppe Vadalà.Dario Manigrasso di Arbolia sottolinea che quest’accordo è un “esempio virtuoso” di collaborazione fra privato e pubblico ed è “coerente con la missione di Arbolia di creare nuove aree verdi nei territori italiani con il proposito di contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici nazionali e al miglioramento della qualità dell’aria e della vita”. Arbolia in circa un anno ha già realizzato 6 cinture verdi in 5 città italiane, per un totale di 11mila alberi messi a dimora, e sono in programma interventi in altre 20 città italiane. Le aree boschive già realizzate saranno in grado di assorbire fino a 681 tonnellate di Co2 e 4.502 kg di Pm10 all’anno. LEGGI TUTTO

  • in

    Enel e Schneider Electric: 200 soluzioni decarbonizzazione città

    (Teleborsa) – Schneider Electric, leader globale nella trasformazione digitale della gestione e dell’automazione dell’energia e il Gruppo Enel, azienda elettrica multinazionale e player integrato leader nei mercati globali dell’energia e delle energie rinnovabili, partecipano al Forum economico mondiale (World Economic Forum, WEF), l’Organizzazione internazionale per la cooperazione pubblico-privato, per annunciare il lancio della versione beta del “Net Zero Carbon Cities Toolbox” al Sustainable Development Impact Summit (20-23 settembre 2021). Questa piattaforma digitale contiene una gamma di soluzioni di decarbonizzazione per favorire la trasformazione urbana, attraverso la gestione di energia, edifici, mobilità, acqua e rifiuti. Tale strumento guida gli utenti attraverso un processo volto a identificare e dare priorità alle soluzioni che meglio rispondano alle loro esigenze specifiche. Questo database di soluzioni include modelli di politiche, di business e di finanza che si traducono in una riduzione delle emissioni, nonché nella creazione di valore locale come la creazione di posti di lavoro “verdi” e una migliore qualità dell’aria. La versione beta del Toolbox ha raccolto oltre 200 casi di studio reali e soluzioni da più di 110 città in tutto il mondo. Il Toolbox è aperto a qualsiasi utente e in particolare alle principali autorità cittadine e statali e alle imprese. Consente agli utenti di navigare nella banca dati e di cercare soluzioni basate sulle esigenze, e risolvere le sfide locali più urgenti. “Come mostrano questo strumento e le soluzioni in esso contenute, la tecnologia per decarbonizzare le nostre città già esiste. Quando si tratta del suo impiego, dobbiamo pensare oltre la semplice infrastruttura pubblica e concentrarci su tutti gli edifici, in particolare il nostro patrimonio edilizio esistente. I programmi di ammodernamento svolgono un ruolo importante nella transizione delle città nel raggiungere la neutralità in termini di emissioni”, ha affermato Jean-Pascal Tricoire, presidente e CEO di Schneider Electric.“L’elettrificazione pulita sta aprendo la strada alla decarbonizzazione dell’economia promuovendo una trasformazione urbana sostenibile e, con le tecnologie e il know-how odierni, abbiamo gli strumenti per riuscire nell’impresa e un’opportunità unica per fare la differenza” – ha affermato Francesco Starace, CEO e Direttore Generale del Gruppo Enel -. “Il Toolbox di soluzioni è un ottimo strumento per il mondo del business e i responsabili politici, in quanto fornisce soluzioni energetiche integrate per contribuire a una società più prospera e resiliente. In qualità di leader globale nel settore energetico, Enel lavora costantemente con partner globali per aiutare a guidare azioni su larga scala verso un futuro più sostenibile e inclusivo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Banca Generali e Stefano Guindani: progetto fotografico sull'Agenda ONU 2030

    (Teleborsa) – Banca Generali e il fotografo Stefano Guindani uniscono le forze per dare vita a “BG4SDGs – Time to Change”, progetto fotografico dedicato a esplorare il mondo della sostenibilità attraverso la matrice universale dei 17 SDGs (gli obiettivi di sviluppo sostenibile) che compongono l’Agenda Onu 2030. Attraverso la lente del proprio obiettivo, Guindani da un lato punta a evidenziare l’azione negativa dell’uomo sull’ambiente e sulla comunità, dall’altro come lo stesso genere umano abbia invece una straordinaria capacità di recupero attraverso soluzioni innovative e sostenibili.Nella sua ricerca, Guindani spazierà oltre i confini italiani ricercando casi critici e situazioni di eccellenza anche all’estero: Brasile, Norvegia e Australia, ma anche Stati Uniti e Sudafrica. Le fotografie saranno pubblicate sui canali Instagram di Banca Generali e dell’artista stesso, con un calendario che prevede il racconto di un SDG per ciascun mese, per una durata totale di 17 mesi. A fine 2022, gli scatti più rappresentativi saranno oggetto di una mostra fotografica itinerante e di un catalogo dedicato.”Sono molto orgoglioso di prendere parte a questo progetto e spero che le mie immagini siano in grado di attirare l’attenzione su un tema tanto importante – ha dichiarato Guindani – Lo scopo di BG4SDGs – Time to Change non è solo quello di puntare i riflettori sulle ben note problematiche che affliggono il nostro pianeta, ma è soprattutto quello di suggerire possibili soluzioni”.”L’Agenda ONU 2030 rappresenta una bussola imprescindibile per Banca Generali, tanto che siamo stati tra i primi operatori a credere nel modello di consulenza ESG all’interno della nostra rosa d’offerta per consentire ai nostri private banker di costruire portafogli declinati secondo gli SDGs che stanno maggiormente a cuore ai clienti – ha commentato Gian Maria Mossa, AD di Banca Generali – Ci auguriamo che il percorso costruito insieme a Stefano possa avvicinare e sensibilizzare ai temi degli SDGs che stanno tracciando le linee guida su cui lo sforzo di istituzioni e privati si sta indirizzando per guidare la ripresa verso un futuro più sostenibile”. LEGGI TUTTO

  • in

    In arrivo nuova ondata di caldo africano: mercoledì 8 bollini rossi

    (Teleborsa) – Nuova ondata di calore in arrivo nelle prossime ore che coprirà, in particolare mercoledì, tutta la penisola, ad esclusione dell’area nord-ovest con Genova e Torino. Il sistema di alert del ministero della Salute, online sul sito del dicastero, segnala 4 città a bollino rosso e 9 arancione che mercoledì diventeranno rispettivamente 8 e 13 sulle 27 città monitorate.Il bollino arancione indica le temperature elevate e le condizioni meteorologiche che possono avere effetti negativi sulla salute della popolazione, in particolare in alcuni gruppi di popolazione. Quello rosso il rischio che persiste per 3 o più giorni.E nella settimana del grande caldo la Protezione Civile lancia l’allarme: nei prossimi giorni il rischio incendi aumenterà in tutto il paese, complici temperature che potrebbero superare i 45 gradi, e dunque è necessaria la massima attenzione da parte delle istituzioni e la collaborazione dei cittadini. A chiedere il massimo impegno per evitare una nuova emergenza, il capo del Dipartimento Fabrizio Curcio, alla luce delle previsioni meteo: fino a Ferragosto l’Italia sarà investita da un’ondata di caldo africano, con temperature che arriveranno a 45 gradi al Sud, a 36-37 gradi nelle città della pianura Padana e fino a 28-30 gradi a 1.500 metri. “Un evento estremo con pochi precedenti” dicono gli esperti, provocato da un campo di alta pressione sub-tropicale che investirà il Mediterraneo e che avrà il suo epicentro nelle giornate tra martedì e giovedì. (Foto: © Aleksandr Papichev/123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    Ex Ilva, Legambiente: fondi transizione per decarbonizzare

    (Teleborsa) – “Per lo stabilimento ex Ilva di Taranto il Governo abbatta in via prudenziale del 50% la capacità produttiva massima attribuita agli impianti attualmente in uso, nelle more di una integrazione della recente Valutazione del Danno Sanitario che evidenzia un rischio sanitario non accettabile per una produzione di 6 milioni di tonnellate annue di acciaio”.E’ quanto ha sottolineato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, durante la conferenza stampa, organizzata da Legambiente Puglia per presentare, promuovere e consegnare al Sindaco di Taranto le proposte dell’associazione ambientalista per i progetti del Just Transition Fund. All’incontro hanno partecipato anche il sindaco Rinaldo Melucci, il presidente Legambiente Puglia Ruggero Ronzulli e il presidente di Legambiente Taranto Lunetta Franco.Il nuovo Piano industriale “contempli – ha aggiunto Ciafani – la costruzione di forni elettrici e segua il faro della decarbonizzazione indicato dall’Europa, avviando la rivoluzione dell’acciaio pulito con la realizzazione, da subito, di un impianto che utilizzi l’idrogeno verde con l’obiettivo di arrivare in pochi anni ad una rilevante capacità produttiva, come faranno in Svezia sia Hybrit che H2 Green Steel”. Accanto alla decarbonizzazione, “riteniamo prioritario – ha dichiarato Lunetta Franco – un progetto di vera e propria rigenerazione del Mar Piccolo e delle sue sponde”. Le altre proposte di Legambiente per l’utilizzo del Just Transition Fund per Taranto sono la “bonifica delle aree ex Ilva di competenza dell’Amministrazione straordinaria, mobilità sostenibile, rigenerazione urbana e la creazione di un piccolo distretto dell’economia circolare”. LEGGI TUTTO